Germania 1933-1945: l’emigrazione interna nel terzo Reich

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Marino Freschi

Il saggio si confronta con una costellazione di scrittori, i quali per motivi diversi decisero di restare nel Terzo Reich, pur non condividendo l’ideologia e la politica del regime e respingendo (tratto, questo, comune e identitario), l’antisemitismo. Potremmo parlare di un gruppo di ‘naviganti’ o di naufraghi incerti tra l’adesione al nazismo o l’esilio. Pur non costituendo una corrente letteraria, presentano forti analogie: in maggioranza lasciarono le grandi città per trasferirsi in piccoli paesi, se non perfino in casolari isolati, in campagna e nei boschi, seguendo una propensione non rara in Germania, che aveva antiche radici, ravvivate nell’età romantica, da cui mutuarono una vivace tendenza verso la spiritualità e la poesia dell'”interiorità”.

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Marino Freschi

Il saggio si confronta con una costellazione di scrittori, i quali per motivi diversi decisero di restare nel Terzo Reich, pur non condividendo l’ideologia e la politica del regime e respingendo (tratto, questo, comune e identitario), l’antisemitismo. Potremmo parlare di un gruppo di ‘naviganti’ o di naufraghi incerti tra l’adesione al nazismo o l’esilio. Pur non costituendo una corrente letteraria, presentano forti analogie: in maggioranza lasciarono le grandi città per trasferirsi in piccoli paesi, se non perfino in casolari isolati, in campagna e nei boschi, seguendo una propensione non rara in Germania, che aveva antiche radici, ravvivate nell’età romantica, da cui mutuarono una vivace tendenza verso la spiritualità e la poesia dell'”interiorità”.

Brossura, 15 x 23 cm. pag. 168

Stampato nel 2019 da Aragno

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