Un raccolto di sangue – I crimini Alleati e sovietici contro il popolo tedesco, 1945 – 1947

20.00

Dalla prefazione: “A Yalta in Crimea, i signori Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrarono per decidere il destino dell’Europa e nella loro dichiarazione congiunta dichiararono solennemente: “Il nostro scopo non è la distruzione del popolo tedesco”. I rappresentanti dei tre grandi si incontrarono ancora a Potsdam e la loro dichiarazione congiunta, firmata dai signori, Stalin, Truman e Attlee, proclamava solennemente: “Non è nelle intenzioni degli Alleati distruggere o rendere schiavo il popolo tedesco”. Ma nonostante queste ed altre rassicurazioni, gli accordi di Potsdam, come furono da noi inizialmente interpretati, comportavano che il popolo tedesco fosse lasciato a sé stesso, che gli fosse proibita qualsiasi forma di aiuto dall’esterno, dopo che i mezzi necessari al suo sostentamento erano stati annientati. Questo poteva condurre ad un solo risultato: cancellare la Germania ed il suo popolo. La vita di ogni nazione è sostenuta da tre pilastri fondamentali: la terra (con tutte le sue risorse naturali), la manodopera (sia manuale che intellettuale), ed il capitale (impianti produttivi e attrezzature). Distruggete uno di questi tre ed il paese è gettato nel baratro. In Germania noi siamo colpevoli di averli sradicati tutti e tre”. Questa è la traduzione italiana di uno dei primi, più lucidi, atti d’accusa contro i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dagli USA, dagli Alleati e dall’URSS nei confronti della Germania e della sua popolazione civile nel secondo dopoguerra.

Brossura, 14 x 21 cm. pag. 213 di cui 32 di illustrazioni b/n e colore

Stampato nel 2015 da Italia Storica

Esaurito

Descrizione

Ralph Franklin Keeling

Dalla prefazione: “A Yalta in Crimea, i signori Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrarono per decidere il destino dell’Europa e nella loro dichiarazione congiunta dichiararono solennemente: “Il nostro scopo non è la distruzione del popolo tedesco”. I rappresentanti dei tre grandi si incontrarono ancora a Potsdam e la loro dichiarazione congiunta, firmata dai signori, Stalin, Truman e Attlee, proclamava solennemente: “Non è nelle intenzioni degli Alleati distruggere o rendere schiavo il popolo tedesco”. Ma nonostante queste ed altre rassicurazioni, gli accordi di Potsdam, come furono da noi inizialmente interpretati, comportavano che il popolo tedesco fosse lasciato a sé stesso, che gli fosse proibita qualsiasi forma di aiuto dall’esterno, dopo che i mezzi necessari al suo sostentamento erano stati annientati. Questo poteva condurre ad un solo risultato: cancellare la Germania ed il suo popolo. La vita di ogni nazione è sostenuta da tre pilastri fondamentali: la terra (con tutte le sue risorse naturali), la manodopera (sia manuale che intellettuale), ed il capitale (impianti produttivi e attrezzature). Distruggete uno di questi tre ed il paese è gettato nel baratro. In Germania noi siamo colpevoli di averli sradicati tutti e tre”. Questa è la traduzione italiana di uno dei primi, più lucidi, atti d’accusa contro i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dagli USA, dagli Alleati e dall’URSS nei confronti della Germania e della sua popolazione civile nel secondo dopoguerra.

Brossura, 14 x 21 cm. pag. 213 di cui 32 di illustrazioni b/n e colore

Stampato nel 2015 da Italia Storica

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