Waffen SS – Les Cosaques de Pannwitz

95.00

Questo libro prende in esame una tematica poco studiata della Seconda Guerra Mondiale: la collaborazione di centinaia di migliaia di cosacchi russi con l’esercito tedesco, in funzione anticomunista e antisovietica. Molti di questi erano stati fatti prigionieri dalle truppe germaniche durante l’avanzata in Russia, altri provenivano da alcune delle regioni popolate da questi fieri guerrieri, già utilizzati dagli Zar come truppe di presidio in epoca precedente. Le regioni di provenienza erano il Kuban, il Don e la Siberia. Anche moltissimi civili seguirono i soldati cosacchi nel loro peregrinare sul fronte e, dopo la ripresa dell’avanzata dell’Armata Rossa, in alcuni paesi occupati dai tedeschi, come la Francia, la Jugoslavia e l’Italia settentrionale. Proprio in Carnia, costituirono per pochi mesi, una sorta di “piccola patria”, nella vana attesa di tornare a combattere vittoriosi contro il vecchio nemico sovietico. La loro fine fu atroce, vennero riconsegnati dagli inglesi alle truppe di Stalin che ne fucilarono subito decine di migliaia e moltissimi altri passarono uona parte della loro vita nei campi di concentamento stalinisti. L’apparato fotografico è imponente e, oltre a scene tipicamente militari, il libro mostra anche alcuni aspetti della vita sociale dei Cosacchi.

Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 288 quasi completamnete illustrato con foto b/n

Testo in lingua francese

Stampato nel 2000 da Heimdal

Condizioni del libro: usato in condizioni perfette

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Descrizione

F. De Lannoy

Questo libro prende in esame una tematica poco studiata della Seconda Guerra Mondiale: la collaborazione di centinaia di migliaia di cosacchi russi con l’esercito tedesco, in funzione anticomunista e antisovietica. Molti di questi erano stati fatti prigionieri dalle truppe germaniche durante l’avanzata in Russia, altri provenivano da alcune delle regioni popolate da questi fieri guerrieri, già utilizzati dagli Zar come truppe di presidio in epoca precedente. Le regioni di provenienza erano il Kuban, il Don e la Siberia. Anche moltissimi civili seguirono i soldati cosacchi nel loro peregrinare sul fronte e, dopo la ripresa dell’avanzata dell’Armata Rossa, in alcuni paesi occupati dai tedeschi, come la Francia, la Jugoslavia e l’Italia settentrionale. Proprio in Carnia, costituirono per pochi mesi, una sorta di “piccola patria”, nella vana attesa di tornare a combattere vittoriosi contro il vecchio nemico sovietico. La loro fine fu atroce, vennero riconsegnati dagli inglesi alle truppe di Stalin che ne fucilarono subito decine di migliaia e moltissimi altri passarono uona parte della loro vita nei campi di concentamento stalinisti. L’apparato fotografico è imponente e, oltre a scene tipicamente militari, il libro mostra anche alcuni aspetti della vita sociale dei Cosacchi.

Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 288 quasi completamnete illustrato con foto b/n

Testo in lingua francese

Stampato nel 2000 da Heimdal

Condizioni del libro: usato in condizioni perfette

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