Cabala e alchimia, yoga e spiritismo, teosofia ed occultismo, sogni e fantasie letterarie: ecco alcuni dei temi affrontati in “Alle frontiere dell’occulto”, raccolta degli scritti esoterici di Gustav Meyrink (1868-1931), autore di romanzi come “Il Golem”, “La notte di Valpurga” e “L’angelo della finestra d’Occidente”. Raccolta che fonde “Alle frontiere dell’Aldilà” (tradotto da Julius Evola) e “Il diagramma magico”. Per capire la narrativa di Meyrink, come hanno scritto i suoi più acuti interpreti (da Jung a Zolla, da Scaligero a Evola), occorre affrontare anche la sua visione del mondo, antimaterialista e antiprogressista, a favore dell’immaginazione creatrice. Un viaggio andata e ritorno nell’ignoto, in quel mistero che è il cuore della nostra vita. Introduzioni di Gianfranco de Turris e Andrea Scarabelli.
Il mito del barone Rosso aleggiava ai tempi come aleggia ancora oggi, tant’è che esiste ancora la sua squadriglia. Non è più sulla Somme, ma nel Nord della Germania. Non più sui fidati e colorati Fokker, ma su dei phantom, che pur non essendo più così sgargianti mantengono sulla coda la “R” rossa del Barone. Quel Barone che, attraverso i suoi scritti, lascia una fotografia dei suoi tempi in guerra, di quello che voleva dire volare con i mezzi di allora. Benito Mussolini una volta disse: “Chi vola vale”, e il Barone Rosso lo fece capire in particolar modo agli Inglesi e ai Francesi ogni volta che li incontrava nel cieli della Francia.
Brossura, 15 x 21 cm. pag. 226 con circa 7 tra disegni e foto b/n
Confrontando le sorprendenti analogie tra i principi di fede, le usanze, le leggende della Chiesa cattolica e gli insegnamenti, le tradizioni, i miti e le favole del Wuotanismo e delle sue mitiche personificazioni, non meno che nelle feste annuali e il loro nome, l’autore spiega tutto il piano da parte romana del passaggio dal Wuotanismo al Cristianesimo. Ci precisa come questo passaggio venne programmato ed effettuato, non tanto ad opera degli evangelizzatori, quanto dai Kalander armanici – uomini e donne, laici e religiosi – che intendevano con ciò riuscire a custodire e mantenere viva la Wihnei anche nella nuova forma religiosa.
La razza ventura immaginata dall’autore in questo romanzo, che si presenta come un apologo anti-utopistico ma in realtà cela una serie di allegorie esoteriche, non è che il simbolo dell’uomo rigenerato dalla Grande Opera alchemica. La stirpe ignota è celata nel sottosulo perchè gli antichi alchimisti affermavano che per ritrovare la pietra filosofale bisognava “visitare le viscere della terra”. Il protagonista si sottopone perciò ad una utentico viaggio iniziatico agli inferi, dove scoprirà che non basta vedere la meta per poterla raggiungere. Occorre fare appello a forti risorse interiori e non tutti sono pronti a questo.
Il presente volume è dedicato alla memoria dei sette affiliati alla “Società di Thule”, il cui sacrificio è stato consumato al Liceo Leopoldiano, e di quanti, affiliati alla “Thule2″ed alla “Lega di Combattimento”, hanno perso la vita partecipando, inquadrati nei Corpi Volontari, alla liberazione di Monaco, ed a tutti quelli che hanno collaborato alla preparazione della riscossa, durante il periodo critico della Repubblica di Weimar. E’ intitolato “Prima che Hitler venisse” poichè vi sono narrate le vicende del movimento nazionalsocialista occorse nel periodo compreso tra i suoi modesti esordi nelle ultime fasi della Prima Guerra Mondiale e l’avvento del Fuhrer Adolf Hitler.
Brossura 14,50 x 21 cm. pag. 246 con 21 illustrazioni b/n
In questo annuario di Studi evoliani sono contenuti i contributi degli studiosi intervenuti al convegno tenutosi a Roma il 7 giugno 2014 dedicato agli ottant’anni dalla pubblicazione di “Rivolta contro il mondo moderno” di Julius Evola. Oltre agli atti del convegno sono presenti le Sezioni “Saggi”, “Inediti e rari”, “Cronache e polemiche”, “Rassegne”.
Negli ultimi due decenni, ormai lontani dagli anni del furore, con una più obiettiva valutazione delle vicende storiche, sono state finalmente pubblicate opere riguardanti la storia delle waffen-SS, la guardia del Partito Nazional-Socialista. Questi combattenti furono soldati duri e terribili, anche nella rappresaglia, ma la loro vicenda è legata interamente al campo di battaglia ed è doveroso il rispetto storico nel rievocare gesta guerriere spesso epiche. Forse furono gli ultimi cavalieri teutonici nel momento in cui opposero l’estremo baluardo al bolscevismo oltre l’Oder. Forse furono soldati “Perduti” quando combatterono una guerra oramai disperata perchè perduta pur di mantenere fede al loro giuramento di fedeltà. Forse furono soldati “assurdi” perchè affascinati da un mito non umano. Convinti di appartenere a un “Ordine Guerriero” di super-uomini pagarono con perdite enormi in un bagno di sangue l’ideale in cui credettero.
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