Vickers Guide – AK Kalashnikov Vol. 1

Rob Stott

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    Vickers Guide – AK Kalashnikov Vol. 1

    135.00

    Con una storia che risale agli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, l’Atomat Kalashnikova Model 1947, o AK-47, come doveva essere conosciuto, “iniziò” una trasformazione del campo di battaglia che dura fino ai nostri giorni, mutando profondamente la capacità di fuoco del semplice fante. Il suo design, semplice ma robusto, ha permesso all’AK-47 di funzionare in modo efficace praticamente in qualsiasi ambiente e nelle mani degli operatori con poca o nessuna preparazione. Promosso durante la Guerra Fredda come arma dei “movimenti di liberazione”, strumento essenziale e funzionale al rovesciamento dei governi colonialisti e capitalisti, l’AK-47 (insieme alla sua tecnologia e strumentazione di base) doveva diventare l’arma più esportata, in assoluto, dell’Unione Sovietica. È interessante notare che la produzione “base” dell’AK-47 ebbe una durata relativamente breve, poiché molto rapidamente subì un numero crescente di modifiche al design. Nel 1959, la versione “modernizzata” di questo fucile nacque sotto forma di AKM e questa piattaforma avrebbe continuato ad evolversi nell’Unione Sovietica e nelle mani dei diversi costruttori nei paesi del Patto di Varsavia e oltre. Questo primo, di due volumi, analizza la storia e lo sviluppo della vasta gamma di varianti in calibro 7.62x39mm della famiglia di fucili AK-47/AKM nel mondo – dall’Unione Sovietica, poi Russia, all’Albania, Bulgaria, Cina, Germania orientale, Egitto, Ungheria, Iraq, Corea del Nord, Pakistan, Polonia, Romania, Vietnam e Jugoslavia. Il volume mostra, in maniera estremamente dettagliata, oltre sessanta varianti di questa famosa arma. Per svfiluppare questo progetto editoriale, Larry Vickers e James Rupley hanno riunito un team internazionale di esperti in materia, tra cui Ian McCollum di Forgotten Weapons e Rob Stott di The AK-47 Catalog, e hanno percorso un numero record di miglia per visitare le collezioni negli Stati Uniti, Svizzera e Russia. Questi volumi della Vickers presentano una raccolta altamen

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    Vickers Guide – Ak Kalashnikov. Vol. 2

    125.00

    Con una storia che risale agli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, l’Atomat Kalashnikova Model 1947, o AK-47, come doveva essere conosciuto, “iniziò” una trasformazione del campo di battaglia che dura fino ai nostri giorni, mutando profondamente la capacità di fuoco del semplice fante. Il suo design, semplice ma robusto, ha permesso all’AK-47 di funzionare in modo efficace praticamente in qualsiasi ambiente e nelle mani degli operatori con poca o nessuna preparazione. Promosso durante la Guerra Fredda come arma dei “movimenti di liberazione”, strumento essenziale e funzionale al rovesciamento dei governi colonialisti e capitalisti, l’AK-47 (insieme alla sua tecnologia e strumentazione di base) doveva diventare l’arma più esportata, in assoluto, dell’Unione Sovietica. È interessante notare che la produzione “base” dell’AK-47 ebbe una durata relativamente breve, poiché molto rapidamente subì un numero crescente di modifiche al design. Nel 1959, la versione “modernizzata” di questo fucile nacque sotto forma di AKM e questa piattaforma avrebbe continuato ad evolversi nell’Unione Sovietica e nelle mani dei diversi costruttori nei paesi del Patto di Varsavia e oltre. Questo secondo, di due volumi, analizza in particolare la ricerca, che parti già nell’immediato dopoguerra, di un calibro meno performante rispetto a quello utilizzato dai fucili semiautomatici, che ebbe nel munizionamento utilizzato dallo StG 44 e dall’AK 47 (!!!) gli esempi migliori. Qualche decennio più tardi si decise di puntare su un calibro inferiore al 7.62 NATO e al 7.62 X 39 sovietico. Nel mondo occidentale questa tendenza portò all’adozione del 5.56 X 45, il cui utilizzo perdura ancora oggi, nonostante si stiano sperimentando calibri altrenativi, un po in tutti i paesi. Per svfiluppare questo progetto editoriale, Larry Vickers e James Rupley hanno riunito un team internazionale di esperti in materia, tra cui Ian McCollum di Forgotten Weapons e Rob Stott di The AK-47 Catalog, e hanno percorso

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