Special Forces Berlin – Clandestine Cold War Operations of the US Army’s Elite 1956-1990

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È un fatto poco conosciuto che durante la guerra fredda, due distaccamenti di Forze Speciali dell’Esercito U.S. erano dislocate “all’interno della cortina di ferro”, a Berlino Ovest. L’esistenza e le missioni dei due distaccamenti erano segreti e altamente classificati. I massicci eserciti dell’Unione Sovietica ei suoi alleati del Patto di Varsavia rappresentavano un’enorme minaccia per le nazioni dell’Europa occidentale. I pianificatori militari statunitensi decisero che avevano bisogno di un piano per rallentare il movimento della armate sovietiche, nel caso fosse iniziato un conflitto. I primi 40 uomini arrivarono ​​a Berlino a metà del 1956 e furono presto rafforzati da altri 60. Questi soldati erano pronti ad entrare in azione con solo due ore di anticipo, in zone di combattimento, totalmente occupate dal nemico. La loro missione, una volta cominciare le l’ostilità, avrebbe dovuto sconvolgere le linee nemiche, e fornire tempo prezioso ai comandi della NATO per la mobilitaqzione generale. In realtà si trattava di una missione estremamente pericolosa, quasi suicida. Gli uomni di questa unità parlavano un tedesco fluente, ed erano esperti in operazioni clandestine, sabotaggio, intelligence, in grado di agire, se necessario, come operatori indipendenti, mescolandosi alla popolazione locale e lavorando invisibili in una città isolata dall’Occidente.

Rilegato, 16 x 23,6 cm. pag. 336

Testo in lingua inglese

Stampato nel 2017 da Casemate

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James Stejskal

È un fatto poco conosciuto che durante la guerra fredda, due distaccamenti di Forze Speciali dell’Esercito U.S. erano dislocate “all’interno della cortina di ferro”, a Berlino Ovest. L’esistenza e le missioni dei due distaccamenti erano segreti e altamente classificati. I massicci eserciti dell’Unione Sovietica ei suoi alleati del Patto di Varsavia rappresentavano un’enorme minaccia per le nazioni dell’Europa occidentale. I pianificatori militari statunitensi decisero che avevano bisogno di un piano per rallentare il movimento della armate sovietiche, nel caso fosse iniziato un conflitto. I primi 40 uomini arrivarono ​​a Berlino a metà del 1956 e furono presto rafforzati da altri 60. Questi soldati erano pronti ad entrare in azione con solo due ore di anticipo, in zone di combattimento, totalmente occupate dal nemico. La loro missione, una volta cominciare le l’ostilità, avrebbe dovuto sconvolgere le linee nemiche, e fornire tempo prezioso ai comandi della NATO per la mobilitaqzione generale. In realtà si trattava di una missione estremamente pericolosa, quasi suicida. Gli uomni di questa unità parlavano un tedesco fluente, ed erano esperti in operazioni clandestine, sabotaggio, intelligence, in grado di agire, se necessario, come operatori indipendenti, mescolandosi alla popolazione locale e lavorando invisibili in una città isolata dall’Occidente.

Rilegato, 16 x 23,6 cm. pag. 336

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