Mussolini si confessa

Fascismo Italia

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    Mussolini si confessa

    16.00

    Georg Zachariae

    Il Duce sceglie di confessarsi all’ufficiale medico della Wehrmacht che gli fu vicino, dall’ottobre del 1943, per tutti gli ultimi diciannove mesi della sua vita. Mussolini preferisce un laico e con lui si sfoga, parla senza reticenze del suo passato, dei suoi amori, dei suoi rimpianti, gli racconta aneddoti curiosi, trancia giudizi sui contemporanei. Una preziosa testimonianza che rivela un Mussolini intimo e inedito che parla con franchezza di Churchill, di Hitler, di Roosevelt, di Badoglio, di Togliatti, della sua alta considerazione per Goebbels e del disprezzo per Göring.

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    Mussolini socialista

    24.00

    “Voi credete di perdermi, ma io vi dico che vi illudete. Voi non mi perderete: dodici anni della mia vita di partito sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue”: con queste parole Mussolini teneva il suo ultimo discorso nella tumultuosa assemblea della sezione socialista milanese che l’avrebbe espulso dal Partito il giorno stesso, il 24 novembre 1914. Con una sorta di profezia retrospettiva molti biografi di Mussolini hanno interpretato la militanza del socialista rivoluzionario come la matrice del futuro duce fascista, e hanno visto nell’ideologia interventista mussoliniana l’espressione già elaborata e definitiva dell’ideologia totalitaria fascista. In contrasto con questo antistorico metodo storiografico, i curatori e gli autori di questo volume propongono un’approfondita, e per molti versi originale, analisi dell’esperienza socialista di Mussolini nei suoi aspetti più significativi, dall’esordio svizzero nel 1902 all’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, situandola nel suo contesto, come capitolo importante nella storia del socialismo e dell’Italia contemporanea.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 262

    Stampato nel 2015 da Laterza

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    Mussolini socialista rivoluzionario – Scritti risse e inventive

    16.00

    Uscito nel giugno 1953, con il titolo “Mussolini Massimalista”, questo saggio, che rievoca la fase iniziale della vita del futuro “Duce”, raggiunse in pochi mesi un successo editoriale davvero notevole per quel tempo in Italia. Il suo taglio decisamente originale nel far capire le ragioni politiche e sociali che portarono Mussolini al potere, danno al saggio di Dalla Tana un valore storico che, analizzato oggi, mette in luce diversa anche la figura stessa del Duce. Questa edizione viene proposta con la prefazione di Arrigo Petacco e la postfazione di Fabio Fabbri.

    Brossura, 13 x 21 cm. pagg. 157

    Stampato nel 2014 da Diabasis

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    Mussolini-Bombacci. Compagni di una vita

    17.00

    Alberto Mazzuca – Giancarlo Mazzuca

    Se Nicola Bombacci diventò, cent’anni fa, il “Lenin d’Italia”, Benito Mussolini rispose poco dopo con la marcia su Roma che lo proclamò il “Duce d’Italia”: furono grandissimi avversari per molti anni ma restarono ugualmente compagni di una vita fino alle loro contemporanee sentenze di morte. Quando negli anni Venti, Nicolino cadde in disgrazia tra i comunisti italiani, Benito non mancò mai di sostenerlo dietro le quinte. D’altra parte, se Lenin continuò ad apprezzare il Duce il merito fu tutto di Bombacci che fece stringere subito i rapporti tra Roma e Mosca. I due non si persero mai di vista anche quando cominciarono a fronteggiarsi su sponde opposte e questo libro ne ripercorre la storia. Dopo il 25 luglio, quando Mussolini finì a Salò, Bombacci lo seguì: di nuovo insieme fino alla morte. Prefazione di Annamaria Bombacci. Postfazione di Edda Negri Mussolini.

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    Mussolini-Churchill – Il carteggio. Indagine su uno dei grandi misteri del Novecento

    16.00

    Che cosa è rimasto del carteggio Mussolini-Churchill? È realmente esistito? Questo testo ricostruisce cinquant’anni di ricerche, di testimonianze, di carte presunte e di fatti relativi ad esso. Un’indagine sviscerata dall’analisi di documenti d’archivio, giornali e testi, accadimenti ancora vivi nella memoria storica. Diverse le piste seguite, diversi i racconti dei protagonisti, diversi gli stessi protagonisti spesso nascosti dietro una falsa identità. E diversi sono anche i volti e gli stati d’animo di coloro che hanno posseduto o avrebbero posseduto questo materiale scottante. Un vero e proprio rompicapo che ancora oggi affascina e appassiona numerosi studiosi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2016 da Mursia

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    Mussolini, gli ebrei e la politica coloniale

    18.00

    Maurizio Cartarrasa

    Oggi, come non mai, appena si menziona la parola “fascismo” cade immediatamente la mannaia della scomunica del politically correct imperante: il fascismo va bandito e non ha diritto di civile cittadinanza perché, oltre ad esser stato un regime contro la libertà, fu un’ideologia antisemita e razzista. In questo volume peculiare, l’Autore non si limita solo a ricordare i vari teatri dove gli italiani, civili e militari, si prodigarono per sottrarre gli ebrei dai rastrellamenti tedeschi, ma con dovizia di particolari e documenti e il piglio scientifico dello storico di professione, riesce a mettendo in luce come anche la politica coloniale fascista fosse assolutamente antirazziale, e a sostenere e avvalorare, dunque, un’immagine del fascismo e dello stesso Mussolini, assolutamente lontana da quella divulgata dai vincitori e considerata come verità assoluta e incontrovertibile dalla Storiografia “ufficiale”.

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    Mussolini, il primo fascista

    28.00

    Mussolini è vivo nel ricordo degli italiani, nelle librerie e in molti negozi di souvenir. Ma Mussolini è vivo anche nella memoria collettiva mondiale, che spesso non sa neppure di fare riferimento a lui. Il termine “fascista”, da lui coniato e riferito alla sua persona, è onnipresente e serve a identificare tutto quanto può essere considerato di destra, autoritario e populista. Ma chi è stato Mussolini? Il despota spietato che resse l’Italia dal 1922 al 1945 con il pugno di ferro derubandola del suo futuro? Il modernizzatore che per il suo paese conquistò un impero innalzando l’Italia al rango di grande potenza? L’alleato più importante di Hitler, che lo considerava suo maestro e con lui mise il mondo a ferro e fuoco? Una marionetta, una vittima del Führer? Il dittatore carismatico, colui che ha costruito uno Stato totalitario di tipo nuovo, fondato sul consenso e sul più cupo, lucido terrore, che è servito da modello per molti altri autocrati?

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 336 alcune foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Carocci

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    MVSN 33º Battaglione CC.NN. Alla Conquista di Mentone

    25.00

    AA.VV.

    Ristampa in edizione linitata a 50 esamplari di un fascicolo edito a suo tempo dalla Federazione dei Fasci di Combattimento di Imperia, per celebrare la conquista di Menone da parte delle Camicie Nere del 33° Battaglione tra il 22 e il 24 giugno 1940.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 38

    Stampato nel 2023 da Novantico

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    MVSN in pace e in guerra – Catalogo delle cartoline Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale

    20.00

    Catalogo delle cartoline della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale tutto a colori con oltre 700 cartoline e relative valutazioni. Il catalogo in questione vuole dare quante più indicazioni possibili al collezionista che intende seguire le vicissitudini in pace e in guerra, gli spostamenti delle Legioni nelle diverse regioni e le località dei confliti che videro presenti unità della Milizia. E ancora i cambiamenti di denominazione, la costituzione di battaglioni speciali. Notizie fondamentali per poter cominciare a collezionare razionalmente e con meno difficoltà le cartoline dellea M.V.S.N.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 interamente illustrate con riproduzioni a colori

    Stampato nel 1994 da Edizioni La Cartolina

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    Neri come la morte. Lo squadrismo italiano dalle origini al regime

    19.00

    Nicolò Rettagliata

    Il periodo che va dalla fine della Prima Guerra Mondiale alla marcia su Roma, con la presa del potere di Mussolini, rappresenta una delle epoche più convulse e tumultuose della storia nazionale. In questi quattro anni, percorsi da una guerra civile strisciante, un fenomeno inedito come lo squadrismo fascista fu protagonista della dinamica storica e politica del nostro Paese, ergendosi poi a modello europeo. In questo libro si entra nel vivo di quel laboratorio, analizzandone la composizione sociale, l’organizzazione della violenza, lo sviluppo politico e i personaggi di spicco, oltre che l’immaginario culturale, e si ripercorre l’evoluzione storica del movimento fascista da attore eversivo a forza istituzionale attraverso la lente privilegiata degli squadristi, delle loro azioni, dei loro simboli, in quello che è stato un passaggio cruciale, non solo italiano, del Novecento.

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    Nero di Londra. Da Caporetto alla marcia su Roma: come l’intelligence militare britannica creò il fascista Mussolini

    18.00

    Giovanni Fasanella  – Mario José Cereghino

    The Project”: è il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano  per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence. La sua missione è  impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor.  Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa. Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare, gli autori ricostruiscono una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito. Una nuova versione sull’avvento del fascismo italiano…

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    Nettunia – Una città fascista 1940-1945

    30.00

    In questo riesame critico dei fatti storici vengono recuperati episodi inediti della storia della guerra di Nettunia e diverse vicende di personaggi legati al territorio. Frutto di una attenta analisi dei documenti, di una ricerca fatta con passione e rigore, il volume ricostruisce la storia volutamente negata o nascosta del nostro litorale. Il libro ripercorre la breve vita di Nettunia, nata con la fusione dei due comuni di Anzio e Nettuno, ricorda la storia dei bombardamenti all’abitato, alla stazione, al porto e la distruzione dell’antica Chiesa del SS Sacramento. Notevole infine, in appendice, la ricerca statistica sui caduti di Nettunia e sui documenti della fantomatica banda partigiana “Nettunense”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 430 con circa 93 foto b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Herald

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    Niccolò Giani e la scuola di mistica fascista 1930-1943

    19.00

    La Scuola di Mistica fascista, che nacque a Milano nel 1930 su iniziativa di Niccolò Giani, con l’obiettivo di creare, educare e rendere operativa la futura classe dirigente che avrebbe condotto alla rinascita dell’Italia, fu fino al 1940 una sorta di laboratorio di idee, poco connesso con la politica. In occasione però del suo decennale venne alla ribalta e aggregò un gran numero di intellettuali e studiosi, da Julius Evola a Berto Ricci. Ripercorrendo la storia della Scuola, le sue radici filosofiche e le conseguenze sul piano politico, emerge la vicenda personale del fondatore, che in nome dei suoi ideali cadde sul fronte greco-albanese il 14 marzo 1941.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 272 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2009 da Mursia

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    Nicola Bombacci – Un comunista a Salò

    19.00

    «Con la barba di Bombacci-ci farem gli spazzolini-per lucidare le scarpe-di Benito Mussolini», avevano cantato nel 1921-’22 gli squadristi fascisti. A distanza di poco più di un ventennio, il 25 aprile 1945, l’ex deputato socialista e comunista Nicola Bombacci si sarebbe trovato, non certo casualmente, da solo al fianco del “vecchio compagno romagnolo” Mussolini, per essere poi fucilato, a Dongo, insieme ad alcuni ex gerarchi fascisti. La biografia di un personaggio molto più lineare e meno contraddittorio di quanto possa a prima vista apparire, sul quale, dopo il 28 aprile 1945, è scesa una strana coltre di silenzio, quasi si trattasse di un morto “scomodo” per tutti: per i vecchi compagni socialisti e comunisti, che lo avrebbero bollato come “supertraditore”, così come per gli “eredi spirituali” di coloro al cui fianco era caduto, gridando: “Viva il socialismo!”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 270

    Stampato da Mursia nel 2008

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    Nicola Bombacci tra Lenin e Mussolini

    12.00

    Nicola Bombacci è uno dei personaggi più controversi della scena politica italiana nel periodo tra il 1920 e il 1945. Da uomo cardine del socialismo italiano, nemico giurato dello squadrismo fascista della prima ora, a fondatore del Partito Comunista d’Italia a Livorno nel 1921, a braccio destro di Mussolini nei seicento giorni di vita della Repubblica di Salò. Fucilato a Dongo insieme ad alcuni ex gerarchi fascisti il 28 aprile del 1945 e appeso al fianco di Mussolini alla pompa di benzina di Piazzale Loreto, venne etichettato dai suoi ex compagni comunisti come “supertraditore”, mentre gli eredi dell’esperienza fascista si limitarono a far calare su di lui una coltre di ingeneroso silenzio.

    Brossura, 12 x 18 cm. pag. 154

    Stampato nel 2013 da Historica

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    Nicola Bombacci. Passione e rivoluzione

    10.00

    Giuseppe Niccolai

    Beppe Niccolai racconta Nicola Bombacci. Due irregolari, legati dal filo comune del socialismo nazionale, dell’Italia scissa e martoriata. L’ex deputato pisano tratteggia la vera storia del fondatore del Pci, spiegandone l’importanza, raccontando il coraggio, la rettitudine, l’idealismo contrapposto al marxismo freddo e scientifico di Togliatti. Niccolai ribalta i giudizi e le narrazioni, create ad arte, su un Bombacci che gli ex compagni declinano come “ignorante”, “traditore”, “opportunista” e “semplice curiosità storica”. Invece l’esponente missino, che gira le federazioni per indicare un’altra idea d’Italia e di Partito, rivela il Bombacci romantico ma profetico, emblema del Secolo delle Passioni e di una Terza Via sempre attuale.

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    Nicola Bonservizi. Fondatore del Fascio di Parigi. Vittima dell’Antifascismo (1890-1924)

    20.00

    Pietro Cappellari – Luca Bonanno

    Bonservizi, classe 1890, fu socialista. Fin dai primi anni del suo impegno politico aspirò alla giustizia sociale, trasfigurandola nella gloria di Roma. Nei suoi scritti, nei suoi primi discorsi, vi è questo connubio: il riscatto delle masse e il mito della grandezza dell’Impero romano, rinnovando un filone del pensiero risorgimentale vivo più che mai in un giovane di grandi speranze, di grandi idee, di grandi sogni. Al fianco di Mussolini nella redazione de “Il Popolo d’Italia”, “interventista intervenuto”, sansepolcrista, inviato a Parigi e fondatore di quel Fascio. Fu ferito mortalmente il 20 Febbraio 1924 da un anarchico italiano esaltato dal clima d’odio diffuso dagli antifascisti in quei mesi. Divenne ben preso un simbolo. “Visse con semplicità esemplare: fu soldato perfetto e perfetto fascista; amò l’Italia e credette nel Duce; fu lieto, orgoglioso di morire, in terra straniera, per la Causa. In queste poche parole c’è tutta la sua vita, tutta la sua anima e la mistica bellezza della sua fede”.

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    Noi saremo la mitraglia della santa Libertà! Ideologia e propaganda nei canti dell’Italia fascista

    20.00

    Luigi Malavasi Pignatti Morano

    I canti del fascismo non sono solo una preziosa fonte storica. Verosimilmente, chi intona gli inni del Ventennio a un secolo dalla Marcia su Roma vuole riconoscersi in un simbolo, a prescindere dai testi. La canzone, infatti, è un potente strumento di aggregazione, fondamentale per cementare il senso di appartenenza ad una causa comune. Eppure le parole erano parte essenziale delle strategie di comunicazione del regime, e tracciano ancora oggi l’unica via percorribile per accostarsi in modo consapevole ai canti. Di qui lo stimolo ad approfondire alcuni macrotemi della propaganda fascista, veicolati attraverso uno strumento solo in apparenza di facile comprensione.

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    Note su Giovanni Gentile

    10.00

    Il saggio offre una innovativa e articolata analisi del pensiero gentiliniano. Esso vede la luce nel 70° della scomparsa del grande filosofo ed è dedicato alla memoria del giornalista e scrittore Giano Accame, il quale, nel suo volume uscito postumo, riservò ampio spazio proprio a Giovanni Gentile la cui statura intellettuale e morale si è tentato invano di oscurare.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 76

    Stampato nel 2014 da Novantico

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    Novara littoria. L’architettura fascista del ventennio

    30.00

    Matteo Gambaro

    Per la prima volta un volume illumina la Novara del Ventennio attraverso gli edifici più rappresentativi della città costruiti in quel periodo, con disegni, progetti, fotografie inedite e cartoline d’epoca, con i resoconti delle due visite di Mussolini. L’attività di ricerca è stata svolta in particolare presso Archivio di Stato di Novara, Archivio del Comune di Novara, Biblioteca Civica Negroni, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” e altri archivi privati. Significativa è anche l’esperienza dell’Esposizione agricola del 1926 con la costruzione dei padiglioni degli enti pubblici e delle aziende private, ubicati nell’area compresa tra gli attuali largo Bellini, viale Buonarroti, via Biglieri e piazza Martiri.

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    Novecento. Fascismo, America e arte in Margherita Sarfatti

    13.00

    Claudio Siniscalchi

    Novecento non è solo il secolo nel quale Margherita Sarfatti è vissuta. È anche il movimento artistico al quale ha dato il nome: uno stile estetico capace di saldare due tendenze apparentemente in contraddizione: lo spirito modernista proprio dell’avanguardia futurista e il ritorno all’ordine classico affermatosi in Italia nei secondi anni Venti e nel decennio successivo. Margherita Sarfatti è stata uno degli esponenti di primo piano della rivoluzione conservatrice italiana. Partita dal femminismo di inizio secolo, successivamente attratta dal modernismo cattolico, dal socialismo, dal nazionalismo e dall’interventismo, è approdata al fascismo, mantenendo sempre una posizione autonoma, per nulla provinciale e di altissimo livello intellettuale.

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    Novecento. Fascismo, America e arte in Margherita Sarfatti

    6.50

    Claudio Siniscalchi                Prezzo di copertina: 13.00 8sconto 50%)

    Novecento non è solo il secolo nel quale Margherita Sarfatti è vissuta. È anche il movimento artistico al quale ha dato il nome: uno stile estetico capace di saldare due tendenze apparentemente in contraddizione: lo spirito modernista proprio dell’avanguardia futurista e il ritorno all’ordine classico affermatosi in Italia nei secondi anni Venti e nel decennio successivo. Margherita Sarfatti è stata uno degli esponenti di primo piano della rivoluzione conservatrice italiana. Partita dal femminismo di inizio secolo, successivamente attratta dal modernismo cattolico, dal socialismo, dal nazionalismo e dall’interventismo, è approdata al fascismo, mantenendo sempre una posizione autonoma, per nulla provinciale e di altissimo livello intellettuale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 136

    Stampato nel 2022 da Altaforte

    Condizioni del libro: piccola imperfezione in alto nella quarta di copertina

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    Oltre la lotta di classe – Un’antologia

    17.00

    Oltre la lotta di classe è “Un’elaborazione che, da diversi punti di vista, mira a realizzare una soluzione alla lotta di classe, non sempre in un’ottica paternalista o conservatrice, ma spesso con una interessante lettura della evoluzione dei rapporti economici, a cominciare dalla Grande crisi del 1929. […] Il per-corso di Bonacci ha come centro il fascismo, dal prima al dopo; ma non si tratta solo di fascismo (De Ambris, ad esempio, con il fascismo non c’entra) e soprattutto non si tratta di un “unico” fascismo ma del movimento che, come insegnava De Felice, prevede un dibattito interno molto intenso e talvolta molto animato”. Dalla prefazione di Giuseppe Parlato.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 174

    Stampato nel 2015 da Pagine

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    Ombre sul sole – Storie di uomini-contro

    6.60

    Che cosa avevano in comune Giuseppe Bottai, Folco Lulli e Frédéric Rossif? Che cosa poteva tenere assieme un gerarca del regime fascista che la notte del 25 luglio 1943 votò contro Mussolini provocandone la caduta, un attore specializzato nel ruolo del “vilain” e un regista di fama internazionale, noto soprattutto come documentarista? Bottai, Lulli e Rossif erano tre “ronin”, samurai il cui signore e padrone era finito nella polvere abbandonandoli al proprio destino. E per questo bisognosi di un riscatto morale in grado di poter loro restituire una nuova identità recuperabile soltanto attraverso una testimonianza di fede e di eroismo. Bottai e Rossif trovarono questa identità arruolandosi nella Legione Straniera, Folco Lulli militando nelle formazioni partigiane monarchiche e in seguito, dopo essere stato catturato dai tedeschi e rinchiuso in un campo di concentramento in Polonia, inquadrato nell’Armata Rossa. Tre storie sconosciute, che attendono di entrare nella leggenda.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 122 con alcuni disegni b/n

    Stampato nel 2013 da Tabula Fati

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    Onde fasciste – La propaganda araba di Radio Bari (1934-43)

    39.00

    Il volume ricostruisce l’esperienza di Radio Bari (1934-43), la prima stazione europea a trasmettere in arabo. Grazie ad una ricerca condotta in numerosi archivi in Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Marocco, emergono da queste pagine i protagonisti di Radio Bari, dai responsabili politici agli autori, agli ospiti, agli speaker, nonché i programmi che la radio ospitò. Le trasmissioni culturali (conversazioni, canzoni, pièce teatrali) furono apprezzate dal pubblico arabo, mentre quelle politiche (i notiziari) non ebbero successo perché scontavano una contraddizione insuperabile della propaganda e, più in generale, della politica estera fascista: Roma corteggiava i nazionalismi arabi e attaccava Londra e Parigi con l’obiettivo di sostituirvisi come potenza egemone nel Mediterraneo e in Medio Oriente, senza considerare che quei nazionalismi si sarebbero opposti con uguale forza al dominio coloniale italiano. Proprio attraverso Radio Bari e la sua “guerra delle onde” con Radio Londra, Radio Paris Mondial e Radio Berlino, il libro, al confine tra storia delle relazioni internazionali, storia transnazionale e storia dei media, mette in luce come la politica araba dell’Italia fascista fosse, nonostante le ambizioni imperiali, destinata al fallimento.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 446 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2016 da Carocci

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    Opere complete (1941-1944)

    20.00

    Gli scritti di Nicola Bombacci che quì si presentano in versione integrale, pubblicati per la prima volta dopo la fine del secondo conflitto mondiale, hanno quasi tutti per argomento la Russia sovietica: “Il mio Pensiero sul Bolscevismo” del 1941, “Questo è il Bolscevismo” del 1942 (ristampato nel 1944), “I Contadini della Russia di Stalin” del 1942, “Dove va la Russia. Dal Comunismo al Panslavismo” del 1944. Tutti questi testi, sono per lo più incentrati sulla negazione che in Russia vi fosse una qualche forma di socialismo, affermando che vi era solo una tirannide personale di Stalin, con una sua burocrazia accaparratrice, nemica del popolo e creatrice di miseria, guidata da esponenti ebraici e, brutalmente imperialista. Completa questa antologia di scritti, “I Contadini nell’Italia di Mussolini”, pubblicato nel 1943, un testo elogiativo della politica rurale mussoliniana, in cui Bombacci riconosce come raggiunta l’antica meta socialista di dare la terra ai contadini.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 196

    Stampato nel 2020 da Le Vele Nere

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    Origini e dottrina del fascismo

    12.00

    “Origini e dottrina del fascismo” è un’opera preziosa, che contribuisce a chiarire il rapporto di Giovanni Gentile con l’esperienza mussoliniana, mostrandone il temperamento e la visione del mondo. Qual è il retroterra storico e ideologico che anima la Rivoluzione fascista? Il filosofo risponde, compiendo un affascinante viaggio nel cuore di un’epoca incendiaria: dal Risorgimento all’Unità d’Italia e dalla Grande Guerra all’epopea delle camicie nere, attraverso gli uomini e i princìpi che hanno mosso l’idealismo, il nazionalismo, il sindacalismo e lo squadrismo. Dalle pagine del testo, si delinea il carattere del Ventennio: la totalità organica e corporativa dello Stato, l’autentica vocazione alla giustizia sociale, la sinergia tra autorità e libertà, la missione morale di una nuova Comunità di Popolo, la rottura con i dogmi dell’individualismo borghese, dell’atomismo liberale e della massificazione marxista. Emerge il profilo di una “Filosofia del Fascismo”, lontana da ogni intellettualismo e fondata sulla sintesi armonica tra pensiero e azione: l’affermazione spirituale di uno Stile eroico ed impersonale, votato al primato della Nazione e alla grandezza della Patria.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 114

    Stampato nel 2020 da Passaggio al Bosco

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    Otto Milioni di Canzonette 1919-1945. L’Epopea Fascista nelle sue Canzoni. 287 Copertine di Edizioni Musicali dalla Rivoluzione alla Repubblica Sociale Italiana

    65.00

    Franco Mesturini

    Nel centenario della Marcia su Roma, Otto Milioni di Canzonette racconta l’epopea del Ventennio ripercorrendone le tappe attraverso le sue canzoni e le copertine degli spartiti che le resero famose. Molti furono gli artisti che offrirono creatività e talento alla promozione della musica. Attraverso stili differenti nati dai mutamenti sociali del primo dopoguerra e dall’influenza pregnante del fascismo, numerosi artisti contribuirono a creare i frontespizi di tante, indimenticabili canzonette illustrate. Questo libro vuole essere un contributo alla conservazione e valorizzazione di un settore importante dell’arte commerciale del Novecento. Vi accompagnerà in una lunga passeggiata tra semplici stampati che, per la loro ricchezza di forme e colori, non sembreranno nemmeno tali, ma piuttosto opere esposte in una mostra d’arte.

    Rilegato, 22 x 30 cm. pag. 320 completamente illustrato

    Stampato nel 2021 da Edizioni Il Maglio

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    Otto settembre

    18.00

    Erano le otto postmeridiane dell’8 settembre 1943. L’Italia accese i fuochi, suonò le campane, cantò e ballò nelle aie e nelle piazze. Ma l’euforia durò poco. Nelle caserme gli ufficiali parlarono alla truppa, le compagnie si sciolsero e, come scrisse Meneghello, le strade si affollarono di “due file praticamente continue di gente, di qua andavano in su, di là in giù, pareva che tutta la gioventù italiana di sesso maschile si fosse messa in strada, una specie di grande pellegrinaggio di giovanotti”. Tutti a casa? Non proprio: sarebbe stato troppo bello. In realtà l’8 settembre fu uno dei giorni più enigmatici e tragici della storia politica, sociale e militare d’Italia. E fu anche il giorno delle scelte, delle attese e di una memoria (non sempre condivisa) che protagonisti, più o meno noti, hanno riversato nella scrittura e nella testimonianza, raccontando, in un modo o nell’altro, quello strano giorno in cui la guerra che doveva finire, non finì.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 227

    Stampato nel 2013 da Bruno Mondadori

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    P.N.F. La storia e le uniformi del Partito Nazionale Fascista

    65.00

    Carlo Rastrelli

    Dopo l’importante libro, edito nel 2022 su due volumi, sulla storia e le uniformi della M.V.S.N., un nuovo ed imponente lavoro di Carlo Rastrelli sulla storia e sulle uniformi del Partito Nazionale Fascista. Come funzionava, com’era organizzato, come era finanziato e quali erano gli uomini e le uniformi del partito che, per vent’anni, ha messo l’Italia in camicia nera? A queste ed a molte altre domande il presente volume si propone di offrire risposte esaustive e definitive. Ma perché un libro sul P.N.F.? Per due semplici motivazioni. La prima: un libro del genere è assente nel panorama editoriale italiano ed internazionale. Esistono, difatti, solo due volumi sul Partito Nazionale Fascista, quello del Gambino e quello del Lazzero, entrambi parziali e datati. La seconda: il ventennio fascista è stato protagonista della nostra storia recente, di un’Italia che può sembrare lontana ma che è storia di ieri, e, pertanto, deve essere accettato e conosciuto.

    Brossura, 20,5 x 25,5 cm. pag. 290 con numerose immagini a colori e b/N: fotografie originali d’epoca, figurini storici, stemmi, distintivi, mostrine, ecc.

    Stampato nel 2023 da Soldiershop

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    Pagine di gloria – I giovani fascisti a Bir el-Gobi e i ragazzi della Folgore

    14.00

    Pagine di gloria alcune scritte, proprio nel corso del combattimento, da uomini, alcuni giovanissimi, dotati di una grande fede e sostenuti da un sentito senso dell’Onore di amor di Patria. Ragazzi che non esitarono a sacrificare la loro vita sulle infuocate sabbie del deserto, nel tentativo di fermare le potenti forze nemiche dotate di armi pesanti e carri armati di notevole tonnellaggio.

    Brossura, 16 x 22,5 cm. pag. 173 alcune foto b/n

    Stampato nel 2016 da Greco & Greco

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    Parlo con Bruno

    15.00

    Il libro senza dubbio più accorato e sincero di Mussolini, che rievoca, sullo sfondo delle incalzanti vicende del secondo conflitto mondiale, la figura del figlio forse meno conosciuto del Duce, ma che proprio per il carattere corretto, semplice, sportivo, disciplinato, racchiude appieno quell’idea di Homo novus che il fascismo auspicava.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 139

    Stampato nel 2019 da Pagine

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    Pavolini Alessandro. L’ultimo dei medici

    30.00

    Corrado Manfredini – Onorio Onori

    Il volume esamina in particolare l’aspetto culturale delle opere ideate a Firenze, oggi volutamente ignorate. Un risultato così grandioso da poterlo dire “Ultimo dei Medici”. Altresi indimenticabile è stata la sua eroica fine Con le Armi in pugno, caso raro anche nella Repubblica Sociale Italiana.

    Brossura, 24 x 22,5 cm. pag. 160 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    Per vincere ci vogliono i leoni – I fronti dimenticati delle Camicie Nere 1939-1943.

    29.00

    In questo libro sono trattati tutti i fronti che videro l’impiego delle unità di Camicie Nere. Un’opera completa e dettagliata dedicata alla storia della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale in un’ottica senza pregiudizi, esaltazioni o condanne aprioristiche per la conoscenza del Regime e di una pagina dimenticata della storia militare italiana.

    Brossura, 18 x 25,5 cm. pag. 326 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)

    20.00

    Bruno Vespa

    Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di Benito Mussolini e quella del signor Covid (come lo chiama l’autore). Si apre con una passeggiata a piazza Venezia: stracolma per i grandi proclami del Duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il Covid-19, a 2 miliardi di persone), ma se allora Mussolini ebbe un’enorme popolarità interna e internazionale, l’Italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno. Nella parte sul fascismo, Bruno Vespa mostra come, superato il trauma dell’opinione pubblica per il delitto Matteotti, Mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in Occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano Roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell’economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine.

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    Perché siamo antiborghesi. Gli indirizzi spirituali e politici della Scuola di Mistica Fascista

    12.00

    Salvatore Gatto

    Il borghese è certamente il nemico sociale che scalza le antiche aristocrazie di sangue e di spada, favorendo l’affermazione della morale mercantile e della pratica capitalistica. Ma, antropologicamente parlando, esso coincide anzitutto con un modo di essere, con un atteggiamento, con uno stato dell’anima che oltrepassa le mere logiche di classe: è avido, pavido, rinunciatario, egoista, sedentario, calcolatore, pessimista, pacifista, esterofilo, pietista e meschino. La Rivoluzione Fascista, sorta sullo slancio anti-borghese del diciannovismo e del fermento squadrista, intese la propria missione come la necessaria creazione di un nuovo tipo umano: eroico, altruista, leale, puro d’animo, fedele al bene comunitario, nobilmente versato al sacrificio, fanaticamente devoto alla vittoria. Questo libro compie una piacevole incursione nelle fondamenta di una visione del mondo che seppe oltrepassare la dialettica divisiva e incapacitante del marxismo e la mentalità reazionaria e classista del conservatorismo liberale.

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    Perché siamo futuristi

    14.00

    Una delle opere più importanti del futurismo, un libro fondamentale per lo sviluppo dei movimenti artistici d’Avanguardia che si sono affermati nel Novecento. È l’unico testo teorico scritto da Boccioni e si rivelerà essenziale per la formulazione del pensiero futurista, così come indispensabili furono per le Avanguardie gli scritti di Kandinskij, Malevi? e Mondrian. In esso sono enunciati i canoni artistici futuristi, in opposizione all’Accademia e al borghesismo del tempo.

    Brossura, 12,5 x 19 cm. pag. 114

    Stampato nel 2017 da Historica Edizioni

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    Poeti dell azione

    4.20

    AA.VV.            Prezzo di listino  7.00 (sconto 40%)

    l sacrificio era la loro parola d’ordine, i tesserati i loro nemici. Erano i mistici del Fascismo, gli intransigenti, gli apostoli, i domenicani della rivoluzione, coloro cioè che volevano dare al mondo la forma dei loro sogni e dei loro ideali. I relatori raccontano in questa conferenza, con parole pregnanti e scevre di retorica, l’epopea di Niccolò Giani e dei suoi camerati

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    Polizie speciali – Dal fascismo alla repubblica

    22.00

    A partire dal 1942 il confine orientale italiano fu il teatro di una violentissima repressione antipartigiana. Protagonisti ne furono gli uomini dell’Ispettorato generale di pubblica sicurezza. Non si trattò di una violenza improvvisata ed estemporanea, ma l’estremo risultato di una consumata esperienza maturata sul campo. Negli anni Trenta, infatti, molti di loro avevano già fatto parte di organismi che avevano efficacemente contrastato la mafia siciliana e il banditismo sardo. Si trattava di corpi speciali di polizia, che il regime fascista aveva creato sul modello delle contemporanee strutture di indagine politica come l’Ovra, ma di cui si potevano ritrovare dei precedenti già nella Grande Guerra e nella tarda età liberale. Fu proprio in queste circostanze che cominciò a formarsi quel ristretto gruppo di specialisti che, nel corso dei rivolgimenti politici di un trentennio seppero imporsi come riconosciuti professionisti del settore. Dopo il crollo del fascismo, infatti, li ritroveremo ancora una volta in Sicilia, per fronteggiare la rinnovata sollevazione popolare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 218

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    Presente – La marcia su Roma, l’uccisione di un fascista a Catania e le trame di un ministro

    15.00

    Una morte sospetta, un caso irrisolto. Carlo Amato, diciassette anni di età, muore a Catania il 2 novembre 1922 durante la Marcia su Roma, ucciso da un colpo di rivoltella. Il suo nome è subito innalzato sugli altari della Rivoluzione fascista. E mentre il Regime gli dedica strade, lapidi e scuole, le indagini per arrivare ai nomi dei suoi sicari, tra mille ipocrisie, finiscono in un binario morto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale prenderà piede, addirittura, l’ipotesi malevola del fuoco amico. Fonti inedite ci permettono oggi di riscrivere il diario di quelle ore. Quanto emerge imbarazza un po’ tutti: fascisti, antifascisti e democratici convinti di ieri e dell’altro ieri. Una verità che in un certo qual modo fa da contraltare a ‘Privo di titolo’ di Andrea Camilleri, romanzo che smonta tra le polemiche il mito «dell’unico martire fascista siciliano, Gigino Gattuso». Sullo sfondo dei fatti rievocati, le spaccature nel Pnf siciliano; l’opa sul partito lanciata dal Ministro fiancheggiatore Gabriello Carnazza, figura tirata di recente in ballo nelle indagini storiche sull’omicidio Matteotti.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 72 con varie foto b/n

    stampato nel 2016 da Eclettica

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    Prigionieri nel nostro mare – Il Mediterraneo, gli inglesi e la non belligeranza del Duce (1939-1940)

    20.00

    L’avventura italiana nel secondo conflitto mondiale cominciò il 10 giugno 1940. L’alleato tedesco vi era già impegnato da nove mesi, cioè da quando aveva invaso la Polonia, il 1° settembre 1939, causando l’intervento di Francia e Gran Bretagna. Perché, dunque, Mussolini, che il 22 maggio 1939 aveva firmato con Hitler un’alleanza militare, nota come Patto d’acciaio, non aveva immediatamente incrociato le armi? Questo volume cerca di chiarire i motivi per cui il “Duce”, prima, scelse la strada della non belligeranza, poi, dopo molte incertezze, optò per scendere in campo al fianco del “Führer”. Il volume, basato su una corposa documentazione archivistica e su un’ampia bibliografia, italiana e straniera, ruota attorno all’evoluzione dei non lineari rapporti tra Roma e Berlino, da un lato, e Roma e Londra, dall’altro.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 244

    Stampato nel 2013 da Edizioni dell’Orso

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    Quaderni di testi Evoliani n. 44 – La Scuola di Mistica Fascista. Scritti su mistica ascesi e libertà 1940-1941

    14.00

    «Ma la formazione incipiente di questa razza nuova noi non la dobbiamo al razzismo in senso stretto, tecnico e limitato, perchè la incorporazione ufficiale di esso nel patrimonio ideale del fascismo data di poco più di un anno; La dobbiamo, invece, precisamente, presso all’evocazione, alla “Mistica Fascista”, al clima della rivoluzione, presso all’evocazione, inconsciamente fatta, sotto segno romano, di una razza dello spirito». – J. Evola

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 146

    Stampato nel 2009 da Controcorrente

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    Quando l’America si innamorò di Mussolini

    22.00

    L’ascesa del Duce fu molto seguita negli Stati Uniti, che inizialmente lodarono e apprezzarono l’operato di Mussolini. La storia segreta, uscita dai documenti degli Archivi nazionali americani che Caretto ha avuto modo di consultare, ci racconta proprio di un’America sedotta dal dittatore, dal suo modo di fare al tempo stesso galante e canagliesco, e questo libro, che quella storia racconta, ci aiuta a capire quali sono i motivi che spinsero le alte sfere di Washington a non combattere il Fascismo in Italia, almeno fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Di più, questo libro racconta i rapporti ambivalenti intercorsi fra gli Stati Uniti e l’Italia negli anni dell’ascesa delle Camicie Nere, tra incidenti diplomatici mancati, accordi internazionali, leggi razziali ed eugenetica. E racconta di un amore inconfessabile fra il “Paese della Democrazia” e un uomo capace di sedurre perfino Hollywood.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 350 di cui pagg. 8 di appendice iconografica

    Stampato nel 2013 da Editori Riuniti

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    Quando la nouvelle vague era fascista

    26.00

    Nel 1960, Parvulesco pubblica in Spagna un’inchiesta sulla nuova scuola cinematografica francese: la nouvelle vague. L’inchiesta ha una sorprendente particolarità: la nouvelle vague viene presentata come un movimento generazionale di ribellione, testimonianza delle convulsioni della gioventù europea e una violenta protesta contro l’esistenzialismo. Ma c’è di più. Nella corrente interpretazione pubblicistica e storiografica la Nouvelle Vague è incasellata nel cinema d’autore, espressione della cultura di sinistra. Parvulesco nel 1960 era di altro avviso: la nuovelle vague doveva ritenersi di destra, essendo marcata da forti assonanze con il fascismo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 236

    Stampato nel 2018 da Settimo Sigillo

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    Quelli che dissero no – 8 settembre 1943: la scelta degli italiani nei campi di prigionia inglesi e americani

    10.00

    L’8 settembre 1943, quando dopo 1201 giorni di guerra il maresciallo Pietro Badoglio annunciò la firma dell’armistizio con gli Alleati, circa seicentomila soldati italiani si trovavano rinchiusi nei campi di prigionia che inglesi e americani avevano allestito in varie nazioni del mondo, dall’Egitto all’Algeria, dalla Palestina al Kenya, dal Sudafrica all’India, e persino alle Hawaii. “Ma tu con chi stai, con il Duce o con il re?” fu il dilemma di fronte al quale si trovarono i nostri soldati, colti di sorpresa dall’annuncio della resa senza condizioni accettata dall’Italia e dalla conseguente fuga di Vittorio Emanuele III a Brindisi: dopo avere combattuto per anni contro un nemico preciso e riconosciuto, bisognava scegliere, all’improvviso, se passare o no dall’altra parte della trincea. Di questa massa enorme di giovani una cospicua minoranza scelse di non “tradire”, ma gli storici, sia per la scarsità delle fonti ufficiali sia per la “delicatezza” politica dell’argomento, non se ne sono occupati che in maniera superficiale. Il libro restituisce voce e memoria ad alcuni di loro.

    Brossura 13,5 x 20 cm. pag. 172 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2013 da Mondadori

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    Racconti fascisti

    19.00

    Marcello Gallian

    Il primo “realismo” italiano è semplicemente il fascismo che illustra se stesso. Realtà, descizione formale della realtà è la parola d’ordine. L’impossibile non esiste. E se esiste, il fascista lo supera. Si parla e si deve criticare quella realtà ferma come acqua di lago. Ai fascisti piace l’acqua di mare, si naviga di bolina piuttosto, e non si ha paura dell’onda lunga e delle buriane improvvise, si vuol cambiare e distruggere le strutture perverse del mondo. Riflussi stagni immobili e ciechi. Fascismo che innova negli anni Trenta e usa parole d’ordine completamente diverse, ma dalla enorme potenza evocativa. Introduzione di Massimiliano Soldani.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 287

    Stampato nel 2021 da Altaforte

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    Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna

    24.90

    Jean Pascal Marcacci

    Le opere del Regime in Emilia-Romagna e lungo tutta la Linea Gotica furono guardate con stupore e ammirazione dagli occupanti anglo-americani. Gli italiani del nuovo corso le trattarono prima come prede belliche, poi cercarono di dare loro una nuova destinazione quali opere pubbliche, cercando di fare sparire inutilmente i segni e gli emblemi dei tempi in cui furono concepite e costruite, ovvero gli anni Trenta dello scorso secolo. Le opere pubbliche di pregevole fattura e pregio architettonico quali: ponti, dighe, acquedotti, ex case del fascio, caserme, colonie, stadi littori; ma anche palazzi pubblici sedi di prefetture, scuole, università, banche ed assicurazioni, stadi ed ippodromi, perfino qualche chiesa, sono arrivate a noi tutte ben riconoscibili. Questo saggio storico-fotografico vi guida fra tali opere e permette la loro riscoperta.

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    Razzismo e fascismo – La questione razziale e l’antisemitismo durante il Ventennio

    38.00

    Razzismo e fascismo è una estesa sintesi per cercare di capire quali furono gli esiti delle leggi razziali e come si arrivò ad esse; quale fu l’atmosfera di discriminazione che si ricreò nelle campagne razziali, ma anche, e soprattutto, il tentativo di capire come, quando e perché Mussolini e il fascismo divennero razzisti. Non solo, perché sono state dedicate non poche pagine a quei saggi più importanti che uscirono tra gli anni Trenta e primi anni Quaranta, per comprendere meglio le ragioni di quegli intellettuali che scelsero di seguire le linee programmatiche e ideologiche del regime anche sulla questione razziale. Difatti, all’epoca, non fu affatto casuale che le dispute dialettiche sul razzismo italiano, non avvennero in seno al Partito Nazionale Fascista, addirittura privo di un Ufficio della Razza, ma furono lasciate alla classe intellettuale, scientifica e quindi al settore bibliografico, giornalistico e anche accademico universitario, in quest’ultimo specialmente tra i giovani dei GUF (Giovani Universitari Fascisti) e alle loro sezioni di demografia e razza.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 480

    Stampato nel 2017 da Solfanelli

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