Razzismo e fascismo. Vol. 2. Il razzismo negli altri paesi. Le dispute sulla razza e l’ebraismo dal Risorgimento al 1938

Fascismo Italia

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    Razzismo e fascismo. Vol. 2. Il razzismo negli altri paesi. Le dispute sulla razza e l’ebraismo dal Risorgimento al 1938

    38.00

    Flavio Costantino

    Il secondo volume di Razzismo e fascismo, pur mantenendo una sua autonomia argomentativa rispetto al primo volume, nasce con il fine di aggiungere una serie di informazioni proprio al saggio del 2017. Con questo secondo tomo, altrettanto lungo e contenente sempre molti documenti, riferimenti e nominativi, si è voluto soddisfare tre necessità principali riguardanti questa specifica ricerca storica. In primis e in generale, si è cercato di fare chiarezza su alcuni accadimenti e concetti politici, propagandistici e filosofic. Quindi da una parte si è contestualizzato il fenomeno razzista del fascismo evidenziando i razzismi e le intolleranze culturali, religiose e politiche presenti negli altri Paesi, scoprendo così che le Democrazie e il Comunismo applicato, in questo campo, non solo non avevano molto da imparare ma anzi avevano persino qualcosa da insegnare agli altri e in questo senso rimangono più che emblematici i casi degli Stati Uniti, dell’Impero inglese, dell’Unione Sovietica ma anche della Romania del dopoguerra. D’altra parte si è fatto emergere quei legami e le contraddizioni che in un certo qual modo uniscono e separano il fascismo e la romanità, il Regime fascista e il Risorgimento, ricordando, tra l’altro, che nell’Italia post-unitaria si cercò di “fare” antropologicamente gli italiani e che proprio all’interno del socialismo italiano si sviluppò un interessante e combattuto dibattito sulle razze, sulle loro gerarchie, superiorità e inferiorità.

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    Renato Ricci – Fascista integrale

    14.00

    La biografia del gerarca che “inventò” i Balilla, un irriducibile che non abbandonò mai l’idea fascista e Mussolini. «Tutti noi subivamo il fascino di Mussolini e anche quando ce ne distaccammo fu con profonde lacerazioni interiori… Ma Ricci… Ricci era un fedele diverso, strano: era come quei preti che quando parlano della Madonna si illuminano». Così veniva descritto Renato Ricci, gerarca fascista di origine carrarese che meglio di chiunque altro incarnò l’ala idealista del regime. Deputato nel 1924, presidente dell’Opera Nazionale Balilla dal 1926 al 1937 e ministro delle Corporazioni dal 1939 al 1943, dopo l’8 settembre aderì senza esitazioni alla Repubblica di Salò e divenne comandante della Guardia Nazionale Repubblicana. Amico di D’Annunzio e di Ciano, fu però lui a firmare l’ordine di fucilazione del genero di Mussolini, estremo atto di fedeltà al Duce. Arrestato nel giugno del 1945, rimase in carcere fino al 1950. Morì a Roma nel 1956.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 168

    Stampato nel 2004 da Mursia

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    Richard Coudenhove-Kalergi e Benito Mussolini nella Prospettiva di Paneuropa

    24.00

    Carlo Arrigo Pedretti

    Il conte Kalergi e Mussolini: un confronto fra due approcci alla politica che, incontrandosi e collaborando, avrebbero potuto significare molto per la pace e la prosperità del Vecchio  Continente e del mondo. Kalergi rappresenta la saggezza eurasiatica che punta alla creazione di un’Europa unita, cui appare necessaria la spinta fattiva di un uomo di Stato in grado di agire senza remore parlamentari, autore di una “quasi democrazia”. Con la sua concretezza Mussolini era quel che occorreva ai sogni paneuropei, col suo passato socialista e con la progressiva costruzione di uno Stato corporativo, capace di superare la lotta di classe attraverso la concertazione tra padronato e lavoratori. Ma le visioni di simili protagonisti alla lunga si dimostrarono inconciliabili e l’Italia, ma per le scelte insipienti di Francia e Gran Bretagna, fu indotta all’alleanza con la Germania, impedendo al conte Kalergi di proseguire nella sua opera.

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    Riprendersi Giovanni Gentile

    13.00

    A 70 anni dal suo omicidio si ricorda spesso il Gentile “martire” e il Gentile riformatore della scuola, quasi mai il Gentile artefice di un pensiero della libertà, del dovere, della comunità, dello Stato. Non pigro chiosatore di Hegel egli ha insegnato a combattere contro questo mondo, per agire su di esso e per crearne uno nuovo, che sarà il frutto dell’azione rivoluzionaria di quegli uomini che, in rivolta contro il regno dell’ultimo uomo, sapranno forgiare il proprio destino. In questo risiede l’inattualità radicale e il fascino seducente del pensiero gentiliano. Di qui la necessità di ritornare alle sue sorgenti, contro le rimozioni, le banalizzazioni, le falsificazioni. Gentile è fonte inesauribile di rivoluzione. Per questo vale la pena di riprenderselo.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 120

    Stampato nel 2014 da AGA

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    Risorgimento in camicia nera – Studi, istituzioni, musei nell’Italia fascista

    33.50

    La scelta di assumere alcune istituzioni culturali come baricentro della ricerca permette di intrecciare i vari piani che scandirono quel rapporto: dalla riformata struttura organizzativa che “modernizzava” il settore e puntava al coinvolgimento degli intellettuali fino al “racconto” per immagini che prendeva forma nei musei del Risorgimento. A capo di questa operazione compaiono importanti personalità dell’organizzazione culturale del fascismo (De Vecchi, Gentile, Volpe, Fedele, Ercole), impegnati a contendersi il controllo delle istituzioni e a calibrare diversamente il rapporto fascismo-Risorgimento: mentre nelle nuove strutture muove i primi passi una generazione di storici, importante negli studi del secondo dopoguerra.

    Brossura pag. 290

    Stampato nel 2006 da Carocci

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    Ritratti della M.V.S.N. – Legionari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale a Savona

    18.00

    In questo libro sono raccolti ritratti di membri della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), appartenenti alla Milizia Ordinaria, specialità della Milizia e Milizie Speciali. Tutte le immagini sono state ricavate da negativi originali realizzati a Savona e ritraggono presumibilmente militi in servizio in quella zona. In base ai particolari uniformologici prescritti dai vari regolamenti è possibile datare le immagini dai primi anni trenta al 1943.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 143 con oltre 180 immagini b/n e 16 a colori

    Stampato nel 2008 da Marvia Edizioni

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    Rivoluzione – Squadrismo in cammino

    11.00

    L’autore, siciliano di nascita, da giovanissimo si avvicina al fascismo. Partecipa ad alcuni avvenimenti dello squadrismo, da lui esaltati e rievocati in questo testo, pubblicato la prima volta nel decennale della marcia su Roma, e una seconda volta nel ventennale, nel 1942.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 72

    Stampato nel 2020 da Libreria Europa

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    Rivoluzione sociale – “Critica fascista” e il Corporativismo

    20.00

    Tra le due guerre il corporativismo costituì per molti intellettuali italiani lan “nuova scienza economica” capace di porsi oltre le teorie economiche comuniste e liberali. Il quindicinale “Critica fascista”, magistralmente diretto da Giuseppe Bottai, fu il palcoscenico privilegiato dai dibattiti su tutti i temi sociali dell’epoca: il ruolo del sindacato, la costruzione dell’edificio corporativo,lo studio economico dei paesi esteri, il Convegno di Ferrara, il rapporto con la Rivoluzione Francese e l’anticapitalismo tra i principali. Sergio Panunzio, Camillo Pellizzi, Ugo Spirito, Berto Ricci: solo un piccolo esempio dei molti protagonisti di questo profondo momento di riflessione economica, insuperato dall’Unità ai giorni nostri.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 364

    Stampato nel 2015 da AGA

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    Roberto Omegna e l’istituto luce – Il cinema scientifico ed educativo dell’Italia fascista

    18.00

    Il Fascismo non fu soltanto propaganda di regime, benché ancora oggi sia questo l’aspetto più noto della produzione cinematografica del Ventennio. Lo scopo del presente volume è far conoscere al lettore il lato meno noto del principale ente di comunicazione voluto da Mussolini in persona: l’Istituto Nazionale Luce. Oltre la propaganda, c’era un’immensa mole di pellicole che spaziavano dal cinema scientifico a quello educativo. Il personaggio chiave è Roberto Omegna, pioniere del cinema italiano annoverato come una tra le massime firme dei documentari prodotti dall’Istituto Luce. Un professionista che concesse poco alle direttive propagandistiche aprendo così la strada a diversi giovani cineasti indipendenti che, agli inizi degli anni ’40, gettarono le basi per la nascita del Neorealismo: un genere che con molta probabilità affonda le radici nel cinema di denuncia sociale prodotto già dai Cineguf negli anni tragici del secondo conflitto mondiale.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 200 illustrato con circa 34 foto b/n

    Stampato nel 2017 da Herald

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    Roma fascista (1924-1943) – Le giovani penne nere dell’Urbe

    8.00

    Il 19 luglio 1924 vede la luce, a Roma, un nuovo periodico di natura politica: “Roma Fascista”. Il foglio, inizialmente diretto da Umberto Guglielmotti, diventerà, con il tempo, organo ufficiale del Gruppo Universitario Fascista dell’Urbe e accoglierà le firme di molti “giovani di Mussolini”, prevalentemente studenti universitari, alcuni dei quali, dopo il crollo del regime, ricopriranno importanti cariche all’interno dell’Italia Democratica. L’opera parte dalle colonne di “Roma Fascista” per poi confrontare gli articoli scritti prima del crollo del regime, con le interviste rilasciate a posteriori dalle firme più note del settimanale gufino. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 78

    Stampato nel 2010 da Aracne

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    Roma o Morte (Romanzo)

    25.00

    Carlomanno Adinolfi

    Dal Biennio Rosso alla Marcia su Roma, i quattro fatidici anni che hanno segnato l’Italia, raccontati da quattro protagonisti con storie diversissime: Leonardo, uno dei “ragazzi del ‘99” tornato dal fronte con sogni di grandezza nazionale subito infranti dalla vittoria mutilata; Massimo, sindacalista rivoluzionario militante del Partito Socialista che vede a un passo la possibilità di compiere la rivoluzione; Bruno, parlamentare liberale ed ex interventista; infine Arno, ex ardito che non riesce a trovare un posto nel mondo fuori dalle trincee. Quattro storie che partono da punti molto distanti ma che finiranno per intrecciarsi fino a quel fatidico 28 ottobre

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    Romano il Legionario

    27.00

    Kurt Caesar       Prezzo di listino: 45.00 (sconto 40%)

    Curt Caesar, pseudonimo di Kurt Kaiser noto in Italia anche con i soprannomi di Cesare Avai o Caesar Away, è stato un fumettista e illustratore molto noto in Italia tra gli anni trenta e la fine degli anni cinquanta. Nel 1925 lavorò come redattore tecnico presso la rivista Die Kultur, la cui proprietaria, Elfriede Ensle, diventò in seguito sua moglie. Dopo il matrimonio si stabilì in Italia, dove iniziò a realizzare fumetti di grande successo: la sua prima illustrazione fu pubblicata sul settimanale italiano La Risata e altre apparvero su un altro periodico, I Tre Porcellini. Il primo personaggio che creò fu Will Sparrow il pirata del cielo, che si può a buon diritto considerare il primo “eroe negativo” o “cattivo” nella storia del fumetto italiano. Proprio su un altro albo a fumetti italiano, Il Vittorioso creò nel 1938 un altro personaggio che ebbe all’epoca un enorme successo, Romano il Legionario: inizialmente eroe della guerra civile spagnola, poi combattente nella Seconda Guerra Mondiale in tutte le armi, da sommergibilista ad aviatore. Durante la guerra, Caesar si trovò in Marocco, in Libia e in Spagna, e nel 1941 è di nuovo in Africa accanto a Rommel, al quale fece da interprete. Catturato dagli inglesi e internato in un campo di prigionia, alla fine della guerra decide di rientrare stabilmente in Italia. Nel dopoguerra continua a realizzare illustrazioni per Il Vittorioso fino a che nel 1952 venne chiamato dalla Arnoldo Mondadori Editore a realizzare le copertine della collana di fantascienza “Urania”, distinguendosi per un ineguagliato e riconoscibilissimo senso cromatico e dalla precisione con la quale realizzava ogni mezzo meccanizzato, dall’automobile all’astronave, anche se le tavole che realizzava non erano artisticamente all’avanguardia come quelle del successore ma, seguivano fedelmente tematiche e gusti del pubblico medio di metà anni cinquanta. Realizzò fino al 1958, per la Mondadori, circa 170 copertine. Il libro propone la ristampa anastatic

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    Romano il Legionario

    33.00

    Kurt Caesar       Prezzo di listino: 55.00 (sconto 40%)

    Curt Caesar, pseudonimo di Kurt Kaiser noto in Italia anche con i soprannomi di Cesare Avai o Caesar Away, è stato un fumettista e illustratore molto noto in Italia tra gli anni trenta e la fine degli anni cinquanta. Nel 1925 lavorò come redattore tecnico presso la rivista Die Kultur, la cui proprietaria, Elfriede Ensle, diventò in seguito sua moglie. Dopo il matrimonio si stabilì in Italia, dove iniziò a realizzare fumetti di grande successo: la sua prima illustrazione fu pubblicata sul settimanale italiano La Risata e altre apparvero su un altro periodico, I Tre Porcellini. Il primo personaggio che creò fu Will Sparrow il pirata del cielo, che si può a buon diritto considerare il primo “eroe negativo” o “cattivo” nella storia del fumetto italiano. Proprio su un altro albo a fumetti italiano, Il Vittorioso creò nel 1938 un altro personaggio che ebbe all’epoca un enorme successo, Romano il Legionario: inizialmente eroe della guerra civile spagnola, poi combattente nella Seconda Guerra Mondiale in tutte le armi, da sommergibilista ad aviatore. Durante la guerra, Caesar si trovò in Marocco, in Libia e in Spagna, e nel 1941 è di nuovo in Africa accanto a Rommel, al quale fece da interprete. Catturato dagli inglesi e internato in un campo di prigionia, alla fine della guerra decide di rientrare stabilmente in Italia. Nel dopoguerra continua a realizzare illustrazioni per Il Vittorioso fino a che nel 1952 venne chiamato dalla Arnoldo Mondadori Editore a realizzare le copertine della collana di fantascienza “Urania”, distinguendosi per un ineguagliato e riconoscibilissimo senso cromatico e dalla precisione con la quale realizzava ogni mezzo meccanizzato, dall’automobile all’astronave, anche se le tavole che realizzava non erano artisticamente all’avanguardia come quelle del successore ma, seguivano fedelmente tematiche e gusti del pubblico medio di metà anni cinquanta. Realizzò fino al 1958, per la Mondadori, circa 170 copertine. Il libro propone la ristampa anastatic

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    RSI. Il fascismo clandestino e l’epurazione in Sardegna 1943-1946

    25.00

    In quest’ultimo suo libro, Abis porta alla luce del pubblico la storia nascosta delle migliaia di Sardi che si trovarono in Sardegna bloccati dall’occupazione angloamericana e dal governo di Badoglio, ma si organizzarono spontaneamente per combattere, in ogni modo possibile, l’invasore e per tenere fede ai propri ideali patriottici e fascisti: una storia fatta di tanti piccoli episodi, simili nell’estrinsecazione, ma slegati fra loro perché nati per germinazione spontanea e contemporanea in quanto sorti tutti in reazione all’”invasione” straniera. Non si può dimenticare che il rapporto tra popolazione isolana e forze tedesche stazionate nell’isola, fu di mutuo e reciproco rispetto. In Sardegna si è potuto rilevare una partecipazione più alta di militari in servizio, di quanto non sia accaduto in altre zone dell’Italia invasa, ma non per questo è stata trascurabile l’attività clandestina dei civili, che ha interessato tutte le province della Sardegna, in maniera appassionata e costruttiva. La reazione dei militari, però, non sfociò in atti di aperta ribellione perché Mussolini volle risparmiare alla popolazione civile le rappresaglie, che inevitabilmente ne sarebbero seguite.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 193

    Stampato da Giorgio Ariu Editore

    Condizioni del libro: nuovo

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    Saggi sulle teorie etiche e sociali dell’Italia fascista

    13.00

    La filosofia politica è nello stesso tempo uno dei settori più importanti e più trascurati del mondo filosofico. Nessun altro campo di attività critica è altrettanto pieno di paradossi reali o apparenti. Esaminando il problema della subordinazione incontriamo subito le difficoltà che lo assillano. È questo problema appunto che ci fornisce un opportuno spunto per iniziare uno studio del pensiero politico di Giovanni Gentile. Uno dei problemi più urgenti per chi si occupa di teoria politica è quello della giustificazione morale dell’esercizio dell’autorità politica. In breve, come si può concepire l’Io, l’individuo, obbligato ad ubbidire alla autorità politica? Come si può pretendere che sacrifichi, anche in tempo di pace, il proprio interesse immediato e personale a favore delll’interesse collettivo? Come può, in tempo di guerra, essere legittimamente costretto a sacrificare la sua vita per il paese? Da quale fondamento discende questa subordinazione?

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 69

    Stampato nel 2010 da Effepi

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    Sarzana 21 luglio 1921. Una pagina di storia controversa

    20.00

    Ernesto Zucconi

    La “Caporetto del fascismo”: così furono definiti i tragici fatti del 21 luglio 1921 a Sarzana, in provincia di La Spezia, dal Partito Comunista, fondato a Livorno esattamente sei mesi prima (21 gennaio). Come è facile immaginare, in casi come questo e per di più a distanza di un secolo, è quanto mai improbabile fare piena luce su quanto avvenne, risalendo all’origine dell’accaduto e vagliando le precise responsabilità non solo delle parti politiche in causa, ma anche quelle dei militari impegnati nel reprimere i tumulti e degli stessi governi Giolitti e Bonomi, l’uno in scadenza e l’altro in arrivo. In ogni caso, per cercare di offrire un quadro il più possibile obiettivo, è parso opportuno in questa sede far precedere al resoconto dello squadrista Giuseppe Gregori ed al corredo iconografico, una sintetica cronaca dell’accaduto, ottenuta attraverso la consultazione ed il confronto delle diverse fonti reperibili.

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    Scarpone e moschetto – Alpinismo in camicia nera

    12.00

    “Scarpone e moschetto” ricostruisce le vicende alpinistiche degli anni Trenta attraverso le pagine de “Lo Scarpone” e di altri giornali d’epoca, per restituire alla memoria una storia e una mentalità che è stata troppo frettolosamente rimossa una volta finita la guerra. Da quelle pagine, al di là delle vicende politiche che l’hanno determinato, emerge tutto un modo di concepire e di praticare gli sport di montagna che nonostante le evoluzioni e le “dissacrazioni” successive, è ancora oggi più presente di quanto comunemente si pensi. Riesaminare con spirito critico ma sereno gli scritti di quegli anni, significa riscoprire le radici di una cultura alpinistica con cui ancora oggi occorre fare i conti quando si parla di montagna.

    Brossura, 11,5 x 17 cm. pag. 188 illustrato con circa 20 foto e disegni b/n

    Stampato nel 2002 dal Centro di Documentazione Alpina

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    Scienza italiana e razzismo fascista

    16.53

    Questo libro indaga la natura del rapporto tra la cultura scientifica italiana e il razzismo fascista. La concezione culturale che ha fatto da sfondo alla legislazione razzista del fascismo è sempre stata considerata nella storiografia un estemporaneo insieme di idee frettolosamente combinate l’una con l’altra per esigenze di propaganda, ma senza connessione con la scienza dei nostri istituti superiori. L’analisi di un vastissimo materiale documentario sino a ora scarsamente esplorato rivela invece che la costellazione di concetti che costituì il “razzismo all’italiana” trovò la sua origine e la sua giustificazione scientifica nell’opera di svariati gruppi di studiosi: prima del 1938 medici, demografi, statistici, antropologi, etnologi, paleontologi, antichisti, politologi, teologi contribuirono a dare forma e dignità scientifica apparente a una variante del razzismo in polemica con il razzismo tedesco. Nel quadro di queste analisi le vicende della cultura razzista dopo le leggi del 1938 appaiono in una nuova luce, che pone in primo piano una divaricazione tra le ragioni degli intellettuali e le esigenze della politica espresse nella scelta di Mussolini di lanciare un “Manifesto della razza” che ricalcava le posizioni del razzismo nazionalsocialista.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 338

    Stampato nel 1999 da La Nuova Italia

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    Se non ci conoscete…. Racconti squadristi

    15.00

    Il Diciannovismo, tanto nelle sue premesse – le gesta degli Arditi sul finire della Prima guerra mondiale – quanto nell’epopea legionaria dannunziana a Fiume, per finire con le storie contigue alla Marcia su Roma (che segnò la fine dello squadrismo pratico ma non certo quella dello squadrismo ideale, fiume carsico inesauribile fino al 1945 e oltre), offre un materiale formidabile e sterminato: avventure mirabolanti, imprese eroiche, personaggi leggendari e figure tragiche. Questi racconti sono concepiti sulla base di episodi autentici accaduti nel quadrienno della “primavera di bellezza”, e ruotano attorno a personaggi di forte caratura come Leandro Arpinati, Ferruccio Vecchi, Guido Keller, Alessandro Pavolini, Giuseppe Solaro… Accanto a loro si muovono personaggi minori, veri o immaginari, sullo sfondo di una temperie storica inimitabile e ormai quasi mitologica più che leggendaria.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 198 + 8 pagine furi testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da AGA

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    Sei momenti di storia squadrista

    18.00

    Il volume tende a focalizzare sei momenti di storia squadrista raccogliendo e compattando quanto reso disponibile in modo frammentario e sparso in centinaia di volumi, materiale reso organico lungo un filo narrativo omogeneo. Questo testo, pur snodandosi in campo storico con precisione chirurgica, non ha la pesantezza di un saggio storico, e appassiona con le sue pagine dal timbro epico e asciutto al contempo.

    Brossura, 15 x 20,5 cm. pag. 264

    Stampato nel 2017 da A.G.A.

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    Sentimento del fascismo – Ambiguità esistenziale e coerenza poetica di Cesare Pavese

    18.00

    La pubblicazione, nell’agosto 1990, del “taccuino segreto” di Cesare Pavese ha riaperto la questione del senso e della genuinità dell’antifascismo pavesiano. Quelle note demoliscono non solo la corrente interpretazione data dallo scrittore di una abusata cultura resistenzialista, ma rivelano a chiare lettere la disonestà intellettuale e la miseria morale degli esponenti di quella cultura. Costituiscono inoltre il tassello mancante, la prova concretamente storico-politica dell’adesione di Pavese alla visione “pagana” del mondo, della quale è stato ultimo portatore il fascismo europeo. Se del piano “alto”, ideologico-filosofico, del fascismo pavesiano hanno testimoniato i “Dialoghi con Leuco”, le notazioni del “taccuino” riaffermano con lucidità e puntuale coerenza l’adesione di Pavese a quel complesso ideologico ed esistenziale. Che Pavese non sia poi riuscito a mantenersi fedele a quel suo essere e sentire, questo lo si deve imputare oltre che alla sua intima debolezza caratteriale, al clima di pratica repressione e di terrorismo culturale imposto nel dopoguerra dall’intellighenzia antifascista. In appendice il testo integrale del “taccuino segreto”.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 156

    Stampato nel 2014 da Ritter

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    Siamo stati fascisti.

    16.00

    L’Italia fascista è linguaggio, violenza, idea del corpo, rabbia. Una combinazione di sentimenti e rivendicazioni antidemocratiche che si è formata negli anni dieci, quando l’Italia è andata in Libia; si è consolidata nel 1915, quando il Paese si è interrato nelle trincee; ha trovato espressione nel 1919, quando ne è uscito convinto di essere una potenza incompresa. Il libro fotografa il fascismo delle origini: ripercorrendo pratiche, culture, immaginari, finisce per chiamare in causa noi stessi e quella galleria di immagini, spesso inconfessate, che ci portiamo dentro. Siamo stati fascisti: abbiamo subito e coltivato il fascino per una spiegazione del presente, per un ordinamento del passato e per un’idea di futuro basati sulla sete di riscatto. Siamo stati sedotti da un vocabolario, da un’iconografia, da un modo di fare politica che ha marcato la costruzione di un’identità nazionale.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 326

    Stampato nel 2020 da Feltrinelli

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    Sindacalismo nazionale – Storia e storie raccontate da un protagonista

    18.00

    Quando si parla del sindacalismo “nazionale” ci si riferisce a una cultura sociale che affonda le proprie radici ideologiche nell’insegnamento di Giuseppe Mazzini: la fiducia in un cambiamento rivoluzionario della società italiana in cui lavoratori e classi più povere si sarebbero unite per una più grande Italia, migliorando al tempo stesso le proprie condizioni personali e quelle della comune Patria. Non solo la visione di un Paese più forte e unito, ma anche l’opposizione alle logiche marxiste, responsabili dell’impoverimento generale e di una lotta di classe immanente e distruttiva per l’economia nazionale, e all’appiatimento burocratico-partitico della Cgl legata al Partito socialista, fautrice di una visione parlamentare dell’azione politica e sociale.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 292

    Stampato nel 2015 da Pagine

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    Squadrismo dal mio diario della vigilia

    14.00

    Simbolo dello squadrismo, Farinacci è soprattutto il testimone dell’impressionante bufera che squassò da cima a fondo l’Italia per due anni, il 1919 e il 1920 – il biennio rosso, percorso drammaticamente da tumulti, scioperi, agitazioni e violenze d’ogni tipo, che portarono la nazione sull’orlo di una guerra civile, arginata soltanto grazie alla travolgente discesa in campo del Fascismo. E la sua vita coincide con la vita del Fascismo stesso, inteso come fondazione storica e culturale. Questi suoi fogli di diario cominciano a Milano, per la fondazione del fascio, fino al termine delle sanguinose ma vittoriose giornate rivoluzionarie di Cremona, nell’ottobre 1922.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 152

    Stampato nel 2014 da A.G.A.

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    Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista

    26.00

    Roma, 1° novembre 1922. Sono passate solo poche ore dalla marcia su Roma, e il neo-presidente del Consiglio Benito Mussolini promette l’immediata smobilitazione di tutte le squadre in nome del ripristino più rigoroso dell’ordine pubblico. In realtà, la conquista del potere non segna affatto la fine dello squadrismo né della violenza. Sia che vengano arruolati nelle unità della nuova Milizia Volontaria oppure che agiscano sotto le spoglie dei circoli rionali o dei gruppi sportivi, gli squadristi continuano a giocare un ruolo decisivo nella scena politica italiana. E quando il regime, anche per merito delle sue camicie nere, sarà abbastanza forte da imporre una dittatura a viso aperto, squadrismo e violenza non verranno mai meno. Attraverso il ricorso a nuove fonti, questo libro propone una visione innovativa del ruolo dalla “violenza squadrista” negli anni centrali del regime mussoliniano. Le vicissitudini dei protagonisti dello squadrismo sono indagate a tutto tondo: dalle camicie nere condannate al confino di polizia, al pari dei tanto odiati antifascisti, a coloro che sulla pratica della violenza e sul mito dello squadrismo hanno scommesso tutta la loro vita. Lavoro che risente dell’impronta “universitari” e “dottrinale”, nonostante ciò si tratta di un’ottima ricerca “a tutto campo” del fenomeno squadrista.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 306

    Stampato nel 2015 da Viella

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    Squadristi 1919-1923 – La morte a grinta dura

    18.00

    Pierluigi Romeo Di Colloredo Mels

    Squadrismo è un termine che nell’immaginario collettivo odierno richiama ad un atteggiamento violento, quello che caratterizzò l’operato delle squadre sparse lungo lo Stivale, contro il cosiddetto sovversivismo rispondendo alla violenza dei rossi con altrettanta violenza, dapprima per reazione, poi attaccando per primi, e anche contro le autorità. Oggi la storiografia dominante tende ad incolpare per le violenze esclusivamente gli squadristi: ma la realtà italiana dei primi anni Venti fu quella di una guerra civile a bassa intensità, con centinaia di vittime da entrambe le parti. In questo libro non vogliamo fare antistoriche esaltazioni ed apologie od altrettanto antistoriche demonizzazioni, né stabilire linee di demarcazione tra buoni e cattivi, ma raccontare un fenomeno fondamentale della storia italiana così come si svolse veramente, a cent’anni dalla fondazione dei Fasci, un fenomeno che insieme a pagine di violenza e sopraffazione ne vide anche di luminose, grazie all’idealismo di reduci e di giovanissimi, che imposero l’Italia di Vittorio Veneto contro quella di Caporetto, l’Italia degli Arditi, dei ragazzi del ’99 contro l’internazionalismo della sovversione rossa.

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 212 con circa 21 tra illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2019 da Eclettica

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    Stoccate. Scritti di lotta e coraggio

    15.00

    Berto Ricci

    “Stoccate” è la raccolta inedita degli scritti di Berto Ricci pubblicati su Critica Fascista, la rivista guidata da Giuseppe Bottai. Poeta, matematico e giornalista, Ricci fu una tra le più brillanti menti del Ventennio. Al rientro dalla guerra d’Etiopia, dopo la chiusura de L’Universale, è con questi contributi che sviluppa e approfondisce i principali temi del suo impegno culturale, esortando l’esperienza mussoliniana a “diventare se stessa”: l’aspirazione al primato dell’Italia fascista, la lotta al capitalismo internazionale, l’avversione a ogni forma di borghesia e classismo, il ruolo dell’intellettuale come avanguardia dell’agire politico.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 256

    Stampato nel 2021 da Passaggio al Bosco

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  • 0 out of 5

    Storia dei Fascismi in Europa

    19.00

    Il fascismo è stato, un’esperienza europea contraddittoria: al contempo espressione, progetto di soluzione e fattore di esasperazione della crisi europea, esplosa dopo la Grande Guerra. La storia raccontata in questo libro è allora innanzitutto la storia di un’esperienza europea. Si compone così un quadro delle complesse dinamiche sociali, culturali, economiche e politiche che determinarono successi e sconfitte della sfida lanciata dal fascismo, nelle sue molteplici manifestazioni nazionali, all’incipiente processo di democratizzazione dei paesi europei. Il volume, basato sui più aggiornati orientamenti della storiografia internazionale, integra il profilo storico con un’accurata selezione di documenti e un ampio percorso tra le interpretazioni più significative del fascismo in Italia e in Europa.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 263

    Stampato nel 2009 da Archetipolibri

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  • 0 out of 5

    Storia del Fascismo

    28.00

    Questa Storia del Fascismo è la narrazione di un protagonista. Il suo maggior pregio risiede dunque nel suo rispecchiare il sentimento genuino di un idealista nella cornice di una narrazione non ostile così come sono la maggior parte di quelle prodotte dai cosiddetti storici. Tra il 1937 ed il 1939 Farinacci pubblicò, in tre poderosi volumi, la Storia della Rivoluzione Fascista — già nel 1940 la valutò «troppo greve per questi giovani frettolosi, avidi di azione» e decise di sfrondarla soprattutto nelle sue parti di complemento (come la storia risorgimentale) e ripubblicarla in volume unico come Storia del Fascismo che, appunto, la presente edizione riproduce in due tomi. Il primo tomo va dal 1919 alla vigilia della Marcia su Roma, e annovera tra le sue pagine un pregevole affresco dell’epopea fiumana oltre alla cronaca del periodo squadrista ante marcia. Il secondo tomo della Storia del Fascismo è incentrato sulla cronaca della Marcia su Roma, che l’Autore narra da protagonista di punta, e si avvale anch’esso — come il primo — di un’introduzione di Davide Gonzaga, laureatosi in Lettere all’Università degli Studi di Bologna con una pregevole tesi intitolata « “Il Regime Fascista”. Il quotidiano di Farinacci 1943-1945». In appendice, a compendio e completamento, si è deciso di inserire i sei discorsi che Benito Mussolini tenne nel 1922: l’ultimo discorso da deputato, poi i discorsi di Udine, Cremona, Milano e Napoli, e infine il primo discorso come presidente del Consiglio, a conclusione di una delle crisi più gravi mai attraversate dall’Italia.

    Due volumi indivisibili, brossura, 15 x 21 cm. Vol. 1° pag. 304 – Vol. 2° pag. 256

    Stampato nel 2014 da A.G.A

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    Storia del Fascismo Vol. 1 – Le interpretazioni e le origini

    30.00

    Che cos’è il fascismo? Quali cause lo hanno generato, quali le origini, i precursori, la mentalità? Quale ruolo ha svolto nella crisi tra le due guerre in Italia e in Europa? Quali rapporti con socialisti, comunisti, democratici e con altre culture politiche? Questo lavoro in più volumi risponde a queste domande, definisce il fascismo, ne descrive la storia dalle origini e gli sviluppi, con rigore scientifico, polemicamente e con una emotività contaggiosa. In questo primo volume: Il dibattito storiografico – La polemica sulle interpretazioni – Fascismo: nuovo dibattito – La genealogia corporativa – Le idee sulle barricate.

    Rilegato, 15,5 x 22 cm. pag. 575 con circa 35 foto b/n

    Stampato nel 2003 da Controcorrente

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    Storia del fascismo Vol. 1. La crisi liberale

    25.00

    Questo lavoro si propone di offrire a un largo pubblico, in un disegno unico, la ricostruzione e l’interpretazione del processo formativo ed evolutivo del fascismo in Italia e, al tempo stesso, di colmare una lacuna degli studi storiografici, sempre poco propensi ad affrontare l’intera vicenda del fascismo nazionale in quanto movimento e sistema politico. Un’opera imprescindibile per comprendere le radici sociali e culturali di un fenomeno su cui si deve ritornare, oggi più che mai.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 424

    Stampato nel 2018 da Res Gestae

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    Storia del Fascismo Vol. 2 – Dannunzianesimo Biennio Rosso Marcia su Roma

    30.00

    In questo secondo volume dell’opera gli autori affrontano il primo vero capitolo di quella rivoluzione nazionale, creativa e popolare che seguirà la storia del grande cambiamento in Italia. A scriverlo è D’annunzio a Fiume, città che sarà il laboratorio dei miti e dei riti della nuova mobilitazione delle masse. D’Annunzio marcia su Fiume e Mussolini dopo il “biennio rosso”, che rischia di risucchiarlo nel vortice della guerra civile, marcia su Roma. La Marcia su Roma è l’epilogo di una scelta rivoluzionaria che miscela realismo e sfida esistenziale, scelta che trasformerà l’Italia, recupererà l’identità perduta, l’orgoglio ferito ed un unificante senso di appartenenza.

    Rilegato,15,5 x 22 cm. pag. 575 con circa 35 foto b/n

    Stampato nel 2004 da Controcorrente

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    Storia del fascismo vol. 2. La dittatura capitalista

    25.00

    Dopo aver ricostruito le motivazioni di fondo che portarono allo sfaldamento del sistema liberale post-risorgimentale, all’interno di un contesto mondiale di crisi economica profonda, in modo originale e pioneristico Santarelli tratteggia il lungo periodo di successo e consenso del fascismo, puntando sul concetto di “dittatura capitalista”, insistendo cioè sull’elemento estremamente spregiudicato e moderno dell’ideologia e della prassi politica fascista

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 448

    Stampato nel 2018 da Res Gestae

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    Storia del Fascismo vol. 3 – La conquista del potere

    30.00

    In questo terzo volume della Storia del fascismo gli autori affrontano un momento cruciale di accelerazione storica da parte del nuovo Movimento, dalla Marcia su Roma al Governo, fino alla conquista e alla trasformazione giuridica dello Stato. Il fascismo in questo periodo è una rivoluzione che cambia i rapporti di potere, determina una nuova e giovane classe politica. Travolgendo l’Italia liberale, notabiliare e malavitosa, Mussolini sceglie comunque la via del gradualismo, ma, purtroppo, deve anche accettare dei comrpromessi che, mostreranno il loro lato peggiore nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

    Cartonato, 15 x 21,5 cm. pag. 612

    Stampato nel 2009 da Controcorrente

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    Storia del Fascismo vol. 4 – Nascita di una Nazione

    30.00

    Il fascismo doveva mettere in piedi il suo e il nuovo meccanismo istituzionale se voleva consolidarsi. Allora, e solo allora, tutti gli antichi equilibri sarebbero stati destinati ad essere alterati, incrinati e, alla lunga, frantumati. Il fascismo doveva creare il suo Stato, e questo, per essere veramente rivoluzionario, nuovo, non poteva andare a coincidere né con la riesumazione dell’ortodossia statutaria all’insegna del continuismo albertino, né con strutturazioni autoritarie conservatrici da destra classica, né con etichettature di tipo confessionale. C’era una volontà di radicarsi, gradualmente, come nuovo regime nel paese reale, dentro la società italiana. Occorreva uno straordinario dinamismo creatore. Un regime funzionale ad un autentico modello di sviluppo e di innovazione sociale, un processo di industrializzazione e di modernizzazione legato ad un tempo alla lotta al latifondo e al ritorno alla terra. È il primo regime di massa, dotato di larga base popolare di consenso.

    Cartonato con sovracopertina, 15,5 x 21,5 cm. pag. 574

    Stampato nel 2011 da Controcorrente

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    Storia del partito fascista repubblicano

    29.00

    Questo libro ripercorre l’intera vicenda del Partito fascista repubblicano, ricostituito da Mussolini dopo la sua liberazione nel settembre 1943, fino all’epilogo di piazzale Loreto. Filo conduttore è il rapporto fiduciario tra il Duce e il Pfr, caratterizzato da parte del dittatore da atteggiamenti contraddittori legati alle alterne fortune della Repubblica sociale italiana, che lo portavano a vedere nel Partito, per la sua lealtà e inflessibilità, lo strumento più adatto ad affrontare le fasi gravi e incerte, e quello più riottoso e scomodo nei momenti di distensione e compromesso. Ampio spazio è dedicato all’indagine dei modi e dei settori in cui si espresse l’antisemitismo del Fascismo risorto; si analizza inoltre come la struttura politica ufficiale fu d’impulso e supporto a quella amministrativa – talvolta sovrapponendosi – nella persecuzione degli ebrei. Prefazione di Giuseppe Parlato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 330

    Stampato nel 2016 da Castelvecchi

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    Storia della cultura fascista

    18.00

    Nel tratteggiare l’universo culturale fascista questo libro segue tre direttrici: la politica culturale del regime, la condizione delle diverse arti e discipline, l’ideologia che contrassegnò lo stato totalitario. Guardando alla politica culturale messa in atto dal partito e dal governo fascista l’autrice individua le scelte della classe dirigente al potere in Italia dal 1922 al 1945; concentrandosi sugli intellettuali e sugli artisti chiarisce la portata del contributo da essi fornito al fascismo. Viene così delineata l’ideologia fascista come un sistema di visioni, di ideali e soprattutto di miti, capace di orientare l’azione politica e di promuovere una precisa concezione del mondo.

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 239

    Stampato nel 2011 da Il Mulino

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    Storia dello squadrismo 1919 – 1923. Violenza Politica e guerra civile nel primo dopoguerra

    35.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Nelle parole di Gaetano Salvemini sta tutta la realtà della guerra civile che investì l’Italia dopo il primo conflitto mondiale, con la delusione dei reduci per la Vittoria mutilata, la minaccia della rivoluzione bolscevica e l’occupazione delle fabbriche nel Biennio rosso. La nascita dei Fasci di Combattimento il 23 marzo 1919 fu la scintilla che accese l’incendio che avrebbe arso la Penisola e che vide nello squadrismo fascista il fenomeno politico e militare più importante, che portò all’ istituzionalizzazione della violenza politica. Dello squadrismo fascismo saranno qui affrontate la storia, dalla nascita alla normalizzazione con la creazione della Milizia, l’organizzazione, le donne nella Milizia, i protagonisti e le violenze, senza atteggiamenti apologetici o assolutori né aprioristiche condanne decontestualizzate dalla realtà del secolo scorso.

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    Storia di un altro ottocento – Fascisti ante litteram

    16.00

    Vittorio Bonacci

    Questo libro intende ricostruire. ripercorrendola per sommi capi e senza la pretesa di esaurire l’argomento, la storia ideologica di un altro Ottocento, ovvero di un Ottocento altro da quello che ci è stato consegnato e tramandato dalla cultura egemone del pensiero unico. Un XIX secolo che va dal Congresso di Vienna (1814) allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (1914) e che non si presenta quindi come caratterizzato soltanto dalle istanze liberali, democratiche, egualitarie e socialiste – che pure Io contraddistinsero, almeno in parte – bensì anche dalle ispirazioni e dai motivi ideologici controrivoluzionari e reazionari del legittimismo monarchico e cattolico propri del suo esordio, ovvero la Restaurazione postnapoleonica, e, successivamente, da due filoni di pensiero paralleli e contrapposti che, per comodità, si potrebbero definire ((hegeliano» e ((antihegeliano» e che in questa sede si è ritenuto di definire rispettivamente come corrente ((ufficiale» e ((ufficiosa» del pensiero della Destra romantica e tardo-romantica ottocentesca

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 122 + 12 pagine fuori testo con ilustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Ritter

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    Storia militare del Fascismo vol. 1

    12.00

    Prezzo di listino  24.00 (sconto 50%)

    L’Esercito italiano in Libia, forte di 220.000 uomini, nel settembre del 1940 invaderà l’Egitto, difeso da poco più di 40.000 soldati inglesi, con lo scopo di impossessarsi del canale di Suez. Così inizia una descrizione appassionante di tutte le battaglie del Nord Africa, dei protagonisti, delle azioni e della politica fino alla resa italo-tedesca. Con questo volume inizia un’avventura storica che porterà il lettore attraverso i campi di battaglia che videro protagoniste le truppe italiane e i loro comandanti.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 326 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2012 da Chillemi

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    Storia Ribelle 46 – Vercelli fascista

    12.00

    Numero speciale della rivista Storia Ribelle interamente dedicata al fascismo nella città e nella provincia di Vercelli.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Storia Ribelle

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    Strali dall’etere. Ezra Pound. I radiodiscorsi dell’Eiar 1941-1943

    38.00

    Ezra Pound

     Sarebbe senz’altro una forzatura attribuire a Pound una connotazione di intellettuale organico all’Italia e al regime fascista. Tuttavia, a partire dall’inasprirsi della crisi economica e politica mondiale, e dal primo riscontro degli effetti concreti della politica sociale attuata da Mussolini, Pound muove gradualmente verso il superamento della mera creazione artistica, cercando una sintesi fra arte e vita e una trasposizione della prima difesa della lotta politica. Intento di questa pubblicazione è la traduzione della serie completa disponibile dei radiodiscorsi di Ezra Pound dall’EIAR, a Roma, trasmessa dal 2 ottobre 1941 al 25 luglio 1943

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    Studenti soldati – Sulla strada di Harar

    16.00

    Carlo Schreiner

    “Nel licenziare con ritardo queste bozze (sono in marcia da più di un mese con un battaglione indigeno) il mio orgoglio di italiano mi fa esultare perché posso compiere questo – primo passo – nella veste del soldato, e nuovamente in quella di soldato d’Africa. I nostri ardenti propositi non sono rimasti soltanto nei cuori ma essenzialmente sono testimoniati da questo auspicato e promesso ritorno. L’Africa ci ha riabbracciati ed ha ripreso il suo incantamento”. Da una nota introduttiva dell’autore.

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  • 0 out of 5

    Studio Bibliografico sulla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale – 735 voci bibliografiche su un esercito dimenticato

    15.00

    Chi si avvicina allo studio della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale si rende subito conto di quanto sia difficile reperire fonti e pubblicazioni relative a quella che fu una forza armata che, nel bene e nel male, attraversò da protagonista un ventennio della storia d’Italia rappresentando il concreto tentativo di dare forma a una nuova figura di cittadino/soldato. Per questo abbiamo ritenuto che una bibliografia sulla Milizia che fosse, per quanto fattibile, il più possibile completa e sistematica, potesse essere di grande utilità allo studioso, al collezionista, all’appassionato e, perché no, anche a chi avesse semplicemente la voglia di saperne di più sull’argomento. Costoro troveranno in questo volume, con una suddivisione per temi che facilita la ricerca sui singoli argomenti, quanto è stato pubblicato sulla Milizia dalla sua nascita ai giorni nostri.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 94

    Stampato nel 2009 da Marvia

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    Tentativi di pacificazione tra fascisti e antifascisti. Quello che nessuno ha mai detto

    15.00

    Ferdinando Bergamaschi

    Un tema di sovente trattato solo superficialmente che, invece, merita una trattazione approfondita su quella corrente di pensiero che, durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana e fino a tutti gli anni cinquanta, voleva trovare una sorta di “compromesso” tra le istanze fasciste e quelle di sinistra, in nome di una “supposta” affinità verso tutta una serie di questioni sociali e politiche.

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    Ticino irredento – La frontiera contesa. Dalla battaglia culturale dell’«Adula» ai piani d’invasione

    31.00

    Quali sono stati i percorsi, i protagonisti e le ragioni dell’irredentismo italo-svizzero della prima metà del Novecento? Perché si passò dalle dispute linguistiche ai piani d’invasione del “Ticino irredento”, dell'”Italia svizzera” e di altri territori? A duecento anni dalla nascita del Cantone e Repubblica del Ticino questo volume affronta la genesi, la storia, il tramonto e l’eredità dell'”Adula”, il giornale di Bellinzona che si batté per la difesa della specificità italiana ticinese e svizzera. Una battaglia alla quale parteciparono alcuni dei più grossi nomi dell’establishment italiano e cantonale e che divenne una disputa internazionale intrecciando, alle ragioni culturali questioni politiche, ideologiche, economiche e strategiche.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 304

    Stampato nel 2004 da Franco Angeli

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  • 0 out of 5

    Tra Mussolini e Hitler – Le opzioni dei sudtirolesi nella politica estera fascista

    34.00

    Sulla base di un attento studio bibliografico e di documenti inediti, il volume offre una nuova prospettiva alle vicende vissute dalle popolazioni sudtirolesi alla fine degli anni Trenta, quando agli abitanti di lingua tedesca fu posto l’obbligo di scegliere tra rimanere italiani, rinunciando al germanesimo, oppure trasferirsi in Germania abbandonando per sempre la propria terra. Dalla sua annessione allo Stato italiano nel 1919 e fino agli anni ’60, il problema dell’Alto Adige/Sudtirolo è stato il punto più critico dei rapporti dell’Italia con il mondo tedesco. Il momento più drammatico e lacerante di questa controversa questione internazionale è rappresentato dalle cosiddette opzioni del 1939. Allora, agli abitanti di lingua tedesca fu posto l’obbligo di scegliere tra il rimanere italiani, rinunciando al germanesimo, oppure trasferirsi in Germania abbandonando per sempre la propria terra. Il volume offre una nuova prospettiva in quanto lo inserisce pienamente nel quadro delle relazioni politiche italo-tedesche e della politica estera fascista e nazionalsocialista negli anni 1937-1939.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 245

    Stampato nel 2012 da Franco Angeli

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  • 0 out of 5

    Tra sardismo e fascismo – Arte e identità nelle riviste sarde del Novecento

    15.00

    Attraverso la rivisitazione del vasto corpus di pubblicazioni che videro la luce negli anni del Ventennio Fascista, l’autrice ripercorre non solo la storia della pubblicistica in Sardegna di quel periodo ma delinea un preciso contesto storico all’interno del quale insegue i vari filoni della cultura isolana. L’idea identitaria, l’arte, la storia indagati secondo un metodo critico che rivela un circolo di letterati, eruditi e pensatori che si allineano fedelmente alle scelte generali del Regime, pur in una chiave di interpretazione del tutto particolare. Il libro offre uno spaccato della società sarda attraverso uno dei momenti forse meno conosciuti, quello appunto della pubblicistica, ove si riflettono tensioni non solo culturali, ma anche sociali, politiche e economiche.

    Brossura, 14,45 x 21 cm. pag. 223 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Zonza Editori

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