Fascismo di calcestruzzo – Architetture di cartoline

Fascismo Italia

Visualizzazione di 145-192 di 591 risultati

  • 0 out of 5

    Fascismo di calcestruzzo – Architetture di cartoline

    75.00

    Enrico Sturani

    Il Ventennio fu caratterizzato in architettura dal largo uso di un nuovo materiale e delle relative tecniche e possibilità: il cemento armato (più precisamente: il calcestruzzo armato). Le cartoline vedutistiche hanno sempre documentato gli edifici più nuovi, e dal momento in cui questi coincidono con lo stile moderno e razionalista , si fanno ancora più abbondanti e tipiche. Il Ventennio dell’architettura italiana moderna inizia di fatto negli anni ’30, che sono in assoluto gli anni in cui gli architetti lavorarono di più, discussero di più, furono più legati al Governo. Le numerose cartoline che documentano i loro lavori forniscono il polso del fatto che, comperandole e scrivendole, gli italiani ne erano fieri. Qui vengono usate come fonte documentaria. Presentazione di Joseph-Maria Garcia-Fuentes.

    Brossura, 24 x 22 cm. pag. 200 riccamnete illustrato con foto b/n e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2018 da Barbieri

    Condizioni del libro: nuovo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo di pietra

    16.00

    Non si comprende il Fasismo, e tutto quello che ha significato in Italia, in Europa e nel ventesimo secolo, se non si comprende il mito fascista della Romanità e dell’Impero. La nuova civiltà del Duce, che aveva la pretesa di essere universale quanto quella romana nel mondo antico, ha lasciato la sua impronta, vistosa e indelebile, nelle strade e nelle piazze. La monumentalità del regime rappresentava la visione fascista del passato, del presente e soprattutto del futuro. Consacrare nella pietra un esperimento totalitario per trasformare gli Italiani nei Romani della modernità. Non fu la Roma antica a romanizzare il Fascismo, quanto il Fascismo a fascistizzare la Roma antica e la sua storia. Rimodellando la pietra, il Duce manipolava l’esistenza e l’identità di una città e di un Popolo.

    Brossura 13,50 x 21 cm. pag. X + 274 con 113 foto b/n e colori

    Stampato nel 2007 da Laterza

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e magia – Occultisti visionari e gruppi esoterici nell’Italia di Mussolini

    18.00

    Fra i molti, a volte contradditori volti del Regime fascista non poteva mancare quello esoterico, inevitabile per un movimento nato nel 1919 in una sede massonica milanese. Durante il Ventennio operarono impunemente i più disparati gruppi iniziatici, da quelli Teosofici agli Antroposofici steineriani; non mancarono i seguaci delle discipline yoga; gli spiritisti e gli occultisti; tutti rigorosamente disciplinati agli ordini del loro Duce e pronti a mettere la loro presunta “forza psichica” al servizio della Patria fascista. Dai documenti inediti dell'”Archivio Centrale dello Stato” emerge tutto un impensabile e inquietante mondo di cultori delle più disparate ed eccentriche doscipline iniziatiche e non mancano le prove sulle frequentazioni massoniche del fratello del Duce, sempre abilmente tenute nascoste.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 2019 da Storia Ribelle

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e modernizzazione

    28.00

    Questo volume offre una rilettura del tentativo del fascismo di affrontare le sfide della modernità. Apparsa dapprima in edizione limitata e con diverso titolo, questa raccolta di saggi è affidata ad alcuni specialisti, tra cui storici come Emilio Gentile, Francesco Perfetti o Emanuele Severino; economisti come l’ex ministro del tesoro Piero Barucci, l’ex vice-direttore generale di Banca d’Italia Pierluigi Ciocca o Alessandro Petretto; giuristi illustri come Maurizio Fioravanti, Fabio Merusi o Giuseppe Morbidelli, che oltre al suo contributo ha curato questo volume. Sono di quegli anni i successi dell’industria aeronautica, automobilistica e navale, così come gli straordinari risultati raggiunti nella fisica dai “Ragazzi di via Panisperna”, i grandi interventi infrastrutturali, dalle bonifiche a strade e ferrovie, e l’avvio di processi economici lungimiranti come la costituzione dell’IMI e dell’IRI o la legislazione bancaria. Una lettura dunque che invita ad un’analisi non superficiale di un periodo cruciale della nostra storia, rivelatosi di grande importanza perché, malgrado l’autoritarismo, la violazione dei diritti e la mancanza di libertà che caratterizzarono il fascismo e che condussero il paese alla guerra, è in quegli anni che affondano le radici di alcune delle innovazioni giuridiche ed economiche che hanno avuto un ruolo anticipatore della cultura istituzionale del dopoguerra.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 302

    Stampato nel 2019 da Passigli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e Nazionalsocialismo negli anni trenta – la sfida italo-tedesca attraverso le pagine de “Il popolo d’Italia”

    14.50

    Attraverso le pagine, i corsivi, i commenti, le cronache del “Popolo d’Italia”, il principale quotidiano dell’epoca, si è voluto analizzare il cammino politico ideologico del giornale fondato da Benito Mussolini in merito al rapporto complesso, spesso conflittuale, a volte contradditorio, intercorso con la Germania nazionalsocialista, prima del secondo conflitto mondiale. Sfatando sia il mito di una subordinazione al futuro alleato, sia quello di un gemellaggio incondizionato, l’analisi dell’evoluzione dell’atteggiamento italiano verso la Germania di Hitler, mostra come le scelte dell’Italia mussoliniana fossero dettate innanzitutto da opzioni strategiche in politica estera, quindi primariamente dall’interesse nazionale. Lo studio affronta anche i principali temi della politica estera fascista, con interessanti excursus sulla tematica razziale, la religione, la concezione del Diritto e dello Stato nei diversi sistemi politico-sociali.

    Brossura, pag. 244

    Stampato nel 2000 da Barbarossa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e riforme istituzionali

    20.00

    Il dibattito sul parlamentarismo e sulla sua funzionalità, particolarmente vivace nell’ultima fase dello Stato liberale, ruotò attorno a temi tornati ora di attualità: monocameralismo, bicameralismo, ruolo del Senato, sistemi elettorali e via dicendo. Al dibattito, che interessò tutte le forze politiche dell’epoca, prese parte anche il fascismo. Le discussioni sulla riforma costituzionale proseguirono pur dopo la conquista del potere e accompagnarono l’intera storia del regime mettendo in evidenza come, all’interno del fascismo, coesistessero tendenze contrastanti i cui poli estremi erano, da una parte, la volontà di eversione e sovvertimento del sistema parlamentare e, dall’altra, l’aspirazione a inserire il nuovo edificio istituzionale nel solco della tradizione conservatrice. Il volume ricostruisce i termini del dibattito e le trasformazioni istituzionali fino alla istituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 184

    Stampato nel 2013 da Le Lettere

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e Terzo Reich

    27.50

    Pubblicato nel 1946 e ampliato nel 1970, questo saggio sul fenomeno politico e ideologico che furono fascismo e nazionalsocialismo, conserva a decenni di distanza la sua originalità. Si tratta, come volle precisare l’Autore nella prima edizione, di «una analisi critica dal punto di vista della Destra», priva di esaltazioni e idealizzazioni nostalgiche, di uno studio che si pone più sul piano metapolitico che politico e che, capitolo per capitolo, prende le mosse dai fatti contingenti quali si verificarono tra le due guerre, per poi spostarsi e analizzarli sul piano dottrinario. Una ricerca di tal genere risulta ancora oggi unica e originale, anche perché la corrispondente discriminazione fra quel che nel fascismo e nel nazionalsocialismo ebbe o poteva avere un significato positivo e ciò che in essi presentò un carattere problematico, incerto e deviato, viene svolta su un piano oggettivo e impersonale. Ne consegue che Destra in senso tradizionale e fascismo, per Evola, non si identificano senz’altro. Questa nuova edizione dell’opera è, rispetto alle precedenti, praticamente raddoppiata con l’aggiunta di due appendici, una per sezione, che riuniscono diciassette articoli e saggi pubblicati fra il 1930 e il 1973, con un triplice scopo: dimostrare principalmente che il punto di vista di Julius Evola non nacque nel 1964 col senno di poi, ma assai prima venendo già espresso, in modo esplicito e adatto al contesto storico, negli anni Trenta e Quaranta; approfondire alcuni spunti trattati sommariamente nei diversi capitoli del libro; allargare lo sguardo anche su altri “fascismi”.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 192

    Stampato da Edizioni Mediterranee

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo e tradizione tra cultura e potere. – Il contributo di «Diorama filosofico» (1934-1943)

    17.00

    Il libro analizza il periodo che va dal 1934, primo anno di vita di “Diorama”, ai primi anni Quaranta. Il volume, per confermare le proprie tesi, esamina determinati scritti di autori provenienti da differenti aree culturali: dagli spiritualisti agli esoterici, dai cattolico-tradizionalisti agli scienziati razzisti, fino ad arrivare ad ambienti contigui all’area tradizionalistica germanica, brodo di coltura dell’impianto dottrinario del Terzo Reich. Nel secondo capitolo sono trattate le figure di alcuni intellettuali italiani vicini a Julius Evola, curatore della pagina culturale del quotidiano di Farinacci, i quali hanno fornito i primi supporti ideologici a quella posizione di discriminanza spiritualista che ha visto la sua maggior fortuna nell’Europa degli anni Trenta. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 226

    Stampato nel 2012 da Ancora

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo intransigente

    19.00

    Mario Carli è stato uno dei maggiori protagonisti della Repubblica Sociale Italiana e da fascista intransigente vi ha portato la sua radicalità di pensiero e azione. Allo scoppio della Grande Guerra, Carli viene esonerato dal servizio al fronte a causa di una forte miopia, e assegnato a compiti amministrativo-burocratici ad Avellino. Ma di stare lontano dalle trincee Carli non ne vuole sapere, e così prima riesce ad arrivare sul teatro di guerra come volontario aggregandosi a un reparto di zappatori, poi, nel 1917, con la creazione degli Arditi riesce ad arruolarsi nel 18° reparto d’assalto. L’Ardito, scrive Carli, «è il futurista di guerra, l’avanguardia scapigliata e pronta a tutto, la forza agile e gaia dei vent’anni, la giovinezza che scaglia le bombe fischiettando i ricordi del Varietà».

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 350 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2008 da Barbarossa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo o fascismi?

    18.00

    Il saggio ricostruisce il percorso socialista di Mussolini nel quadro organico delle dispute e delle contraddizioni della II Internazionale, in particolare per quanto concerne quell’interpretazione determinista del materialismo storico che generava l’immobilismo politico. In tale contensto la scelta interventista si configura come un tentativo di scuotere le forze socialiste e porle sul terreno dell’iniziativa politica concreta. Dopo la guerra Mussolini e i suoi collaboratori tengono a battesimo il fascismo, che improvvisamente nel 1921 diventa un movimento di massa indisciplinato e violento. Mussolini cerca di governarlo, di correggerne gli sbandamenti e farze sostanzialmente una socialdemocrazia nazionalista, ma venne obbligato dalla forte presenza conservatrice a costruire gradualmente un regime di massa autoritario e conservatore. Tuttavia restavano ambienti fascisti che non avevano rinunciato ad una rivoluzione sociale e spirituale antiborghese che presero sempre più consistenza ma vennero bloccati dalla politica estera. Nel complesso il fascismo fu la sintesi di elementi diversi e contradditori.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 201

    Stampato nel 2013 da Edizioni all’insegna del Veltro

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo rivoluzionario – Il fascismo di sinistra dal sansepolcrismo alla Repubblica Sociale

    20.00

    Il fascismo rivoluzionario – o “di sinistra” – è quella componente progressista del movimento mussoliniano che intende sovvertire l’ordine borghese, il capitalismo, la finanza internazionale e lo sfruttamento operato dagli usurai ai danni del popolo, al fine di edificare – sulle macerie del vecchio mondo liberaldemocratico – la giovane civiltà del lavoro, liberamente organizzata nell’ordine corporativo. Contrario anche al brutale collettivismo comunista – limitato ad una visione materialista che nega ogni riferimento all’identità storico-etnica delle stirpi – il fascismo rivoluzionario intende costruire una comunità di popolo nella quale vengano fusi – in una sintesi totalitaria – la modernità e la tradizione, il socialismo e il nazionalismo, le aristocrazie eroiche e le masse popolari. La mistica della lotta, la fede nel capo carismatico, la fiducia nel destino di gloria, l’eroismo guerriero e la fanatica fedeltà all’idea sono alcuni degli elementi che fanno del fascismo un fenomeno non solo politico, sociale o economico, ma anche spirituale, culturale e addirittura religioso.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag, 504

    Stampato nel 2018 da Passaggio al Bosco

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo: cinque tesi e una premessa

    8.50

    Una originale analisi di cinque complessi temi sul Fascismo, condotta con rigore storico e riferimenti oggettivi tali che a qualquno sembrerà apologia, ad altri provocazione, ad altri ancora, sorpresi, un sentiero verso la “Verità”.

    Brossura 12,5 x 19,5 cm. pag. 124

    Stampato nel 2001 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo: stato sociale o dittatura?

    20.00

    “Solo da canaglie e da criminali noi possiamo essere tacciati di nemici delle classi lavoratrici: Noi che siamo figli di popolo; Noi che abbiamo conosciuto la rude fatica delle braccia; Noi che abbiamo sempre vissuto fra la gente del lavoro, che è indefinitivamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla! ma appunto, perchè siamo figli di popolo non vogliamo ingannare il popolo, non vogliamo mistificarlo, promettendogli cose irragiungibili, pure prendendo solenne, formale impegno di tutelarlo nella rivendicazione dei suoi giusti diritti e dei suoi legittimi interessi”. Benito Mussolini. Discorso di Cremona del 26 settembre 1922 – Il presente lavoro è una preziosa e documentata ricerca storica sulla Carta del Lavoro, le riforme sociali e le opere urbanistiche del regime fascista.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 320 quasi interamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2015 da Cantagalli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo: storia di una rivoluzione antiborghese 1929 – 1940

    20.00

    1929-1940. Lo studio è basato sulla interpretazione storica del fascismo in quanto movimento rivoluzionario e antiboghese. E cerca di smentire la tesi che il movimento nato dalla mente di Benito Mussolini (anche se l’ambiente culturale e politico in cui si sviluppa era già presente in Italia) fosse solo una reazione borghese, al soldo del grande capitale, contro i diritti del proletariato e della classe lavoratrice tutta. Prefazione di Luca Leonello Rimbotti

    Brossura, 15 x 21 cm. pag 251

    Stampato nel 2019 da Libreria Europa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo. Eravamo tutti balilla

    34.00

    Volume edito da Ciarrapico negli anni ’80, dedicato alla nascita delle organizzazioni giovanili fasciste, alla loro tumultuosa crescita, alle tensioni con il mondo circostante e soprattutto con le organizzazioni giovanili cattoliche, il ruolo centrale di personaggi come Renato Ricci, le attività e le potenzialità politiche e sociali. La ricostruzione è rigorosa, documentata, ricca di dati e riferimenti, nonché di illustrazioni d’epoca.

    Rilegato, 25,5 x 29 cm. pag. 165 86 illustrazioni in b/n e 45 a colori

    Stampato nel 1984 da Ciarrapico

    Condizioni del libro: usato, in ottime condizioni con sovracopertina

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo. Le cartoline per il duce

    45.00

    Da oltre trent’anni, con libri, articoli, mostre, Enrico Sturani cerca di dare dignità di oggetto di studio serio a ciò che di solito si considera più frivolo e banale: le cartoline illustrate. Dopo essersi già cimentato sul tema storico, Sturani vi torna ora con Le cartoline per il Duce; ricco di oltre 400 riproduzioni (in larga parte a colori); questo non è però solo un libro di immagini; né d’altronde le circa 200 pagine di testo relegano le figure al semplice ruolo illustrativo. Questo volume non è l’ennesima ‘storia illustrata’, ma il primo serio tentativo di ragionare sulle immagini, traendone un’informazione storica che verifica in modo preciso come le cartoline raffiguranti il duce, ben più e prima che propaganda, fossero la testimonianza di un culto spontaneo che Mussolini stesso tollerava ma non faceva nulla per incentivare e, caso mai, vietava.

    Rilegato, 25,5 x 30 cm. pag. 230 illustrato con foto b/n e a colori

    Stampato nel 2003 da Edizioni del Capricorno

    Condizioni del libro: usato un ottime condizioni. Libro stampato in collaborazione con il gionale “Libero”.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo. Ritmi littori. Rivisitazione del fenomeno fascismo attraverso la sua produzione canora

    19.00

    La canzone non modifica la storia, ma essendone un suo prodotto aiuta quasi sempre a raccontarla. Utilizzare questa produzione canora come chiave di lettura per la rivisitazione di un periodo della nostra storia, quello del fascismo, è il fine di questo volume. Esaminato, sviscerato, passato sotto ad una lente analitica, il fascismo presenta nella sua florida attività canora zone ancora in ombra. Perchè il fascismo fu anche canto, ora cupo ora tenero, ora sereno ora minaccioso, specchio fedele di due generazioni di italiani.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 294 con circa 80 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2002 da Aurora Edizioni

    Condizioni del libro: nuovo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo. Sangue romagnolo. I compagni del duce

    19.50

    In pochi chilometri quadrati, in Romagna, sono nati e vissuti, a cavallo tra il 1800 e il 1900, quattro personaggi che hanno cambiato la storia d’Italia cullando il sogno di cambiare la misera realtà in cui erano nati: Benito Mussolini, Nicola Bombacci, Leandro Arpinati e Torquato Nanni, amici-nemici da sempre. Abbracciarono in gioventù la causa socialista, ma poi, negli anni dell’interventismo, le loro strade si divisero, Mussolini ebbe le sue camicie nere, Bombacci fondava a Livorno il Partito Comunista d’Italia, Arpinati diventava Podestà di Bologna e Nanni restò socialista. Poi il drammatico epilogo del 1945: Bombacci morì accanto a Mussolini, a Dongo, e Nanni venne ucciso dai partigiani nel tentativo di salvare Arpinati nei pressi di Bologna. Divisi nella vita, uniti nella morte.

    Cartonato con sovracopertina, 15 x 21,5 cm. pag. 269 con circa 47 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Minerva

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascismo/ Altro Collezionismo. Boccasile.La Signorina Grandi Firme e altri mondi

    49.00

    Gino Boccasile: un talento unico, irripetibile, ingiustamente rimosso, destinato a guadagnare, nelle generazioni a venire, schiere di nuovi ammiratori. L’artista pugliese (1901-1952) fu l’interprete e lo specchio di un’epoca che con lui è tramontata. Illustratore eclettico e prolifico, principe della cultura strapaesana, radicale innovatore del lessico pubblicitario, ai pubblicitari di oggi ha insegnato la sintesi, l’essenzialità e l’impatto prima ancora che di queste cose se ne prendesse coscienza: ne sanno qualcosa la Pirelli, la San Pellegrino, la Fiera di Milano, la Sperlari. Giocò col nudo quando il nudo era proibito. Inventò un’icona del Novecento come la Signorina Grandi Firme per la rivista di Cesare Zavattini, suo grande ammiratore: una donna moderna che andava da sola per le strade cittadine, emancipata, libera e consapevole, ben distante dallo stereotipo italiano d’antan di “angelo del focolare”. In altre parole, inventò una rivoluzionaria. “Una pietra filosofale dell’erotismo”, come sostiene Antonio Faeti. Una diva assoluta. Con Boccasile ritroviamo un pezzo fondamentale di storia del costume e della società italiana, guidati dalle sue stupende creazioni, realizzate durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Boccasile fiancheggiò il fascismo dal principio alla fine (rimangono insuperati alcuni suoi manifesti di arruolamento per le Forze Armate della R.S.I.) e l’Italia democratica, per questo, non lo ha più perdonato, condannandolo alla “damnatio memoriae”.

    Brossura 19,5 x 25 cm. pag. 280 interamente illustrato con foto b/n e a colori

    Stampato nel 2009 da Castelvecchi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascista da morire (Romanzo)

    13.00

    Agosto 1944: a Firenze entrano gli Alleati, i partigiani sfilano per le vie della città, la gente applaude i liberatori. La Resistenza antifascista ha vinto. Ma c’è una Resistenza fascista che non si dà per vinta. E spara dai tetti. C’è chi li chiama cecchini, chi franchi tiratori: tirano addosso al nemico per un misto di fede, rabbia e disperazione. Vogliono dargli filo da torcere; sanno che durerà poco, ma chi la dura, in qualche modo la vince. O no? Comunque Mario, allevato alla scuola di Berto Ricci, poeta, matematico e fondatore dell'”Universale”, vuole anche lui essere della partita. Vuole sparare, in nome di quel che resta del Fascismo. Ad animarlo, il ricordo di Berto e della sua lezione di vita; la complicità morale con gli amici che si sono fatti ammazzare; l’amore per una ragazza più sognata che conosciuta; lo strano vincolo amicale che lo lega a Romano Bilenchi, già fascista e amico di Berto, ed ora comunista e comandante partigiano, che cerca di dissuaderlo dai bellicosi propositi e gli dà tanti buoni consigli per farlo rinsavire. Anche se, in realtà, Mario gli va bene così com’è: una passione che ha bisogno di bruciare.

    Brossura, 12,5 x 20 cm. pag. 204

    Stampato nel 2015 da Mauro Pagliai Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fasciste di Salò

    20.00

    Lavoro assolutamente fazioso. L’Autrice parte con dei preconcetti radicati che la portano ad analizzare il fenomeno (prima forza militare femminile nell’ambito delle forze armate italiche) in maniera assolutamente fuorviante. Concetti come l’amor patrio vengono volutamente ignorati e omessi. Vengono solo analizzati fatti delittuosi o, deprecabili, comuni purtroppo, a ogni forza armata di ogni periodo storico. SConsigliato.

    Rilegato, 14 x 21 cm. pag. 222

    Stampato nel 2016 da Laterza

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascisti a Roma – Il Partito nazionale fascista nella capitale (1921-1943)

    23.00

    Alla une della prima guerra mondiale il clima a Roma non era particolarmente favorevole al fascismo. Tuttavia, nel progetto di Mussolini la città era destinata a diventare la vetrina del regime e il duce perseguì quest’obiettivo con determinazione. Roma fu così sottoposta a profonde trasformazioni urbanistiche: drastiche demolizioni si accompagnarono alla costruzione di opere monumentali volte a esaltare il mito della romanità. Mentre su tali aspetti non sono mancati studi importanti, un altro risvolto della presenza fascista nella capitale era stato sino ad ora poco studiato: l’affermazione del PNF in città attraverso i Gruppi rionali fascisti, diramazioni periferiche del partito sul territorio. Il volume, avvalendosi di una ricca documentazione archivistica e della stampa coeva, ripercorre l’articolato processo che portò il PNF dalle difficoltà iniziali al controllo totale della capitale. Un percorso non semplice, basato su controllo, assistenza e mobilitazione giovanile che fece di Roma un vero e proprio laboratorio totalitario.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 284

    Stampato nel 2014 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascisti eretici

    10.00

    Questo è un libro che percorre frammenti del movimento fascista che, con il consenso degli italiani, governò per oltre vent’anni. Dopo oltre sessant’anni alcuni personaggi “eretici” sono ancora oggetto di studio e di sicura ricerca. Molte altre personalità potrebbero affiancarsi a quelle trattate nel libro. Alcuni nella idea di eresia rimasero fascisti, altri divennero mussoliniani e pochi abbandonarono la barca sulla quale erano saliti da ragazzi. La questione non riguarda soltanto la coerenza nel fascismo. È più complessa. Il volume ha sorprese e segreti. Chi lo leggerà si accorgerà che l’eresia tra le due guerre era una cosa seria: in libertà tutti scrivevano ed esprimevano il loro pensiero, senza schedature stupide, sperando in un’Italia importante testimone della storia europea.

    Brossura 12 x 16,5 cm. pag. 156

    Stampato nel 2009 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascisti in Sud America

    18.00

    I fascisti italiani in Sud America sono stati una componente importante delle società d’oltreoceano tra gli anni Venti e Trenta. La loro storia inizia presto. Già dopo il primo conflitto mondiale in Argentina e in Brasile erano presenti vaste collettività italiane. Il Perù, pur con una collettività più ridotta ma economicamente importante, rivestiva una posizione chiave nel confronto fra diversi imperialismi per lo sfruttamento di materie prime. A questi tre paesi è dedicata un’analisi ravvicinata, che riguarda i meccanismi di creazione del consenso al fascismo tra gli italiani emigrati nonché il rapporto tra fascismo italiano, movimenti fascisti autoctoni e governi autoritari locali. La Seconda Guerra Mondiale segnò, in certo senso, la sorte dei fascisti d’oltreoceano. All’orgoglio patriottico seguì l’umiliazione della sconfitta. Ma essi non scomparvero, né persero prestigio.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 264

    Stampato nel 2005 da Le Lettere

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascisti prima di Mussolini – Il fascismo tra storia e rivoluzione

    22.00

    Tra le caleidoscopiche immagini del fascismo, si è spesso sottovalutata l’autobiografia che il movimento mussoliniano ha voluto offrire di sé. Attraverso l’analisi dei “precursori” è invece possibile leggere in controluce quello che il fascismo ha ritenuto di incarnare e di rappresentare nella costruzione non solo di un nuovo ordine sociale, ma anche di uno stile di vita ispirato ad una peculiare visione del mondo. Durante i vent’anni del regime, il dibattito si sviluppò nella contrapposizione tra coloro che ritenevano che in queste costruzioni il fascismo si ponesse in continuità con la storia nazionale e che solo in questa continuità le realizzazioni che si compivano avrebbero avuto la solidità necessaria per durare e coloro che invece ritenevano che il fascismo dovesse presentarsi com euna rivoluzione radicale che costituiva una netta cesura con il pregresso storico della nazione. Se il fascismo non scelse chiaramente una delle due posizioni è perché era ancora alla ricerca di una propria definizione ideologica, ma le collane dedicate ai prefascisti e ai precursori, il dibattito parlamentare e persino alcune dichiarazioni dello stesso Mussolini, pur restio a riconoscere precursori per la sua creatura, lasciano propendere per la tesi della continuità. Propensione inevitabile in un movimento che considerava irrinunciabile la dimensione storica dell’individuo e dello Stato.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 266

    Stampato nel 2018 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fascisti sul mare – La Marina e gli ammiragli di Mussolini

    22.00

    Dopo la vittoria nella grande guerra, per vent’anni gli ammiragli della Regia Marina coltivarono il sogno di costruire una flotta abbastanza potente da dominare il Mediterraneo. Il fascismo diede loro l’illusione di poter realizzare questo progetto. I legami della Regia Marina con l’istituzione sabauda, rimasero però indissolubili, molti comandanti incapaci, vennero mantenuti al vertice, e le navi più potenti, rimaasero nei porti e furono utilizzate molto raramente. l’Autore, sembra dimenticarse gli innumerevoli contatti tra i vertici e taluni alti ufficiali della marina con le potenze e i circoli anglossassoni. Sogetto interessante, ma analisi a senso unico….

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 248

    Stampato nel 2017 da Laterza

    Quick view
  • 0 out of 5

    Favole e fatti. 8 settembre ’43-25 aprile ’45

    30.00

    È una favola, non Storia quella sui pretesi alti ideali in nome dei quali combattevano gli Alleati, i quali fornirono le armi ai “volontari della libertà” perché sparassero contro i propri connazionali che difendevano la patria. Una favola ad esclusivo beneficio delle potenze vincitrici del Secondo conflitto mondiale, che per convenienza continua ad essere raccontata in maniera assai comoda, semplicistica e mistificatoria, servendosi di slogan: “libertà” e “democrazia” da una parte, “tirannia” e “lager” dall’altra; a voler farci credere che Inghilterra e Stati Uniti fossero entrati in guerra contro l’Asse non per ragioni d’esclusivo interesse materiale, complici nei disegni predatori della finanza internazionale, bensì per regalarci pace con giustizia (vediamo tutt’ora l’onda lunga di quella umanitaria missione, che non consente al nostro Stato ridotto a colonia la sovranità nazionale, dovendo ricevere imposizioni da sconosciuti che nessun italiano ha mai eletto!), nonché per amore degli ebrei, la cui sorte invece – è ampiamente documentato – non stava particolarmente a cuore a nessuno dei sunnominati governi, compresi quei loro consiglieri che, almeno in virtù dei natali, stando agiatamente al sicuro avrebbero dovuto mostrare una ben diversa attenzione nei riguardi dei più sfortunati correligionari.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 358 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2016 da Novantico

    Quick view
  • 0 out of 5

    Filippo Corridoni – Mito e storia dell’ “Arcangelo Sindacalista”

    7.00

    In questo volumetto troviamo quattro autorevoli contributi per una ridefinizione e per una “comprensione critica” di uno dei maggiori esponenti del Sindacalismo Rivoluzionario: Filippo Corridoni, senza dubbio una delle figure più emblematiche di quella “storia di sentimenti, di ideologie, di atteggiamenti morali e culturali di una generazione irrequieta ed ansiosa di trovare uno sbocco al suo tormento”.

    Brossura 12 x 16,5 cm. pag. 90

    Stampato nel 1988 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Filippo Corridoni sindacalismo e interventismo patria e lavoro

    16.00

    Questo libro vuole essere un invito a ritrovare, con rinnovata consapevolezza, la figura di Corridoni nella complessità delle vicende e nell’agitarsi, spesso contraddittorio, ma sèmpre appassionato, delle idee, che segnarono la sua esistenza ed un’epoca intera. Non dunque una biografia, cronologicamente ordinata, ma il tentativo di riannodare gli sfilacciati brandelli di una serie di suggestioni ideologiche e morali che segnarono Corridoni ed una generazione irrequieta. ansiosa di trovare uno sbocco alle proprie passioni ideali. L’ambizione è di contribuire a ridare a Corridoni il giusto spazio in uno dei momenti cruciali della Storia italiana, uscendo finalmente fuori dalla facile agiografia e dalle interpretazioni di parte, per andare all’essenza del suo complesso cammino politico-sindacale, evidenziandone chiavi di lettura inusual i ed inaspettate.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 134

    Stampato nel 2015 da Pagine

    Quick view
  • 0 out of 5

    Filippo Corridoni. La vita e le idee dell’arcangelo sindacalista

    15.00

    Vincenzo D’Orio – Luca Lezzi

    Filippo Corridoni è stato un gigante del Novecento italiano: grande oratore, uomo carismatico, sindacalista rivoluzionario, tribuno degli ultimi ed eroe della Nazione. La sua figura – relegata all’oblio da un pensiero dominante che ha abbassato il lavoro al rango di sfruttamento e il senso di appartenenza a peccato originale – incarna lo spirito indomito di un’epoca incendiaria, fornendoci spunti di grande attualità. Questo testo – che racchiude gli agili saggi di Vincenzo d’Orio e Luca Lezzi – vuole essere un contributo storico, politico ed analitico allo studio della vita e delle opere dell’Arcangelo sindacalista: dalla tensione rivoluzionaria alla critica del socialismo neutralista; dalle lotte di fabbrica alle battaglie interventiste; dalla proposta repubblicana alla critica della partitocrazia; dall’esperienza volontaria della trincea alla morte eroica in prima linea. Filippo Corridoni è un simbolo appassionato e romantico, ma anche profondamente attuale: dinanzi allo strapotere di un mercato informe, apolide e meccanizzato – infatti – il richiamo profondo della Patria e del Lavoro sembra ridestarci dal letargo del fatalismo globalista

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fino all’inferno e ritorno. La straordinaria missione di Ettore Muti e del 41° Gruppo in Bahrein

    18.00

    Fabrizio Vincenti

    “Voi siete l’espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un’offerta senza misura, un pugno d’incenso sulla brace, l’aroma di un’anima pura”: così Gabriele d’Annunzio definiva Ettore Muti, volontario minorenne nella Grande Guerra, poi legionario a Fiume, squadrista e fedelissimo di Mussolini. Una vita, quella dell’eroe ravennate, che sembra tratta da un romanzo di avventura, nel quale trovano un cruciale spazio anche gli otto anni da pilota militare che lo videro protagonista nelle guerre di Etiopia, Spagna e nel Secondo conflitto mondiale.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 192 con varie foto b/n

    Stampato nel 2023 da Eclettica

    Quick view
  • 0 out of 5

    Firenze in camicia nera – Le cerimonie, le adunate, le celebrazioni del ventennio sulle rive dell’Arno

    9.90

    Se si pensa alla storia di Firenze e a quanto essa esprime nell’opposizione al fascismo, viene da sgranare gli occhi nel vedere la città in camicia nera. Chi non conoscesse come stanno le cose potrebbe pensare a una comunità più ligia e devota di altre al regime e al suo duce Mussolini; e in effetti Firenze non fu meno fascista di altre città italiane. Attraverso la messa in divisa della città il regime attua la sua rivoluzione sulla città medesima a dimostrazione di essere riuscito nell’impresa di sopirne il tradizionale cuore autonomistico e repubblicano.

    Brossura, 24 x 24 cm. pag. 128 illustrato

    Stampato nel 2007 da Pendragon

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fiume! – Scene volti parole di una rivoluzione immaginata 1919-1920

    14.00

    Catalogo dell’omonima mostra, dedicata alla città di Fiume negli anni 1919-20, allestita presso il Museo Storico Italiano della Guerra, a Rovereto, aiuta a cogliere attraverso le immagini, dentro ad una vicenda per tanti aspetti singolare, alcune delle eredità della Grande Guerra: l’intrico diplomatico internazionale, la crisi dello Stato liberale italiano, i riti e linguaggi di una politica basata sul rapporto diretto con le masse, il peso delle aspettative generazionali sullo svolgersi degli eventi. Il volume suddiviso in tre monografie – Fiume e l’Italia del dopoguerra; I trentini a Fiume con d’Annunzio; Da Trento a Fiume – già illustrate, è completato da più di cento pagine di fotografie originali.

    Brossura, 21 x 22 cm. pag. 130 interamente illustrato con circa 120 foto b/n

    Stampato nel 2010 dal Museo Storico Italiano della Guerra

    Quick view
  • 0 out of 5

    Forza e coraggio – I miei anni da guardia del Duce ad angelo del fango e del mare

    10.00

    Bruno Podestà è nato a Massa nel 1928. La sua vita avventurosa ha una prima svolta quando, ancora minorenne, si arruola come volontario nella Repubblica Sociale Italiana. Nel 1944 diventa guardia personale di Benito Mussolini, e trascorre diversi mesi al suo fianco. Dopo la guerra, sperimentata anche la durezza del carcere, Bruno si arruola in Polizia. La sua carriera nella pubblica sicurezza giunge al culmine nel 1966, anno in cui si distingue e riceve numerosi encomi come “angelo del fango” per i soccorsi portati nei giorni dell’alluvione di Firenze. In seguito sarà anche bagnino sulla costa tirrenica, e il suo nome sarà più volte citato nelle cronache locali per i coraggiosi salvataggi di bagnanti finiti preda delle onde del mare. I numerosi sforzi fisici finiscono per mettere a rischio la sua salute, ma anche nella malattia il suo motto resta “forza e coraggio”. Proprio quella forza d’animo e quel coraggio che, uniti a spirito combattivo e sincero altruismo, gli hanno permesso di affrontare mille rischi e pericoli.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 94 con varie foto b/n

    Stampato nel 2016 da Sarnus

    Quick view
  • 0 out of 5

    Frecce Nere – Le camicie Nere in Spagna 1936-1939 1ª Parte

    29.00

    Dell’impiego in linea del Corpo Truppe Volontarie, inviato da Mussolini in aiuto ai nazionalisti di Franco a partire dal 1936, la storiografia e la pubblicistica corrente concentri la propria attenzione su un periodo di un mese, sino al marzo del 1937, quando avvenne la battaglia di Guadalajara, enfatizzando l’unico insuccesso del C.T.V. (presentato comunemente come una sconfitta catastrofica, cosa che non fu), ma trascurando i rimanenti venticinque mesi, forse per non dover dire che dalla primavera del 1937 al 1939 gli italiani in Spagna furono sempre vittoriosi, surclassando tutte le formazioni militari nemiche ed alleate in una delle pagine più ricche di successi della storia militare italiana. Questo libro di Pierluigi Romeo di Colloredo, uno dei più autorevoli storici della M.V.S.N., autore di Passo Uarieu, le Termopili delle Camicie Nere in Etiopia, I Pilastri del Romano Impero. Le Camicie Nere in Africa Orientale 1935-1936, e di Emme Rossa! Le Camicie Nere in Russia 1941-1943 vuole restituire ai legionari italiani il ruolo che spetta loro nella storia della Guerra Civile Spagnola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 252 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2016 da Soldiershop

    Quick view
  • 0 out of 5

    Fulvio Balisti e i Giovani Fascisti – Dalla grande guerra alla piccola Caprera

    25.00

    In seguito alla scomparsa il 9 luglio 1959 del Maggiore Fulvio Balisti, uno dei Comandanti del Reggimento “Giovani Fascisti” costituito da giovani volontari ed impiegato nella guerra in Africa Settentrionale, dove si distinse per ardore combattivo e spirito di sacrificio, i Giovani Fascisti si riunirono nell’Associazione Nazionale Volontari “Bir el Gobi”. Per volontà del loro Comandante ereditarono la Piccola Caprera, la residenza di Ponti sul Mincio in provincia di Mantova, in cui egli visse gli anni del secondo dopoguerra e dove le sue spoglie, sempre per sua espressa volontà, furono tumulate assieme a quelle della moglie Antonietta. Qualche tempo dopo, il Giovane Fascista Antonio Cioci, con l’ausilio di altri GG.FF., iniziò la raccolta, l’archiviazione e quindi l’allestimento dei cimeli a loro stessi appartenuti, fino a costituire quello che oggi è il Museo Storico del Reggimento. Il libro raccoglie gli scritti dello stesso Balisti, dall’adolescenza fino alla sua morte, passando per la I G.M, l’Impresa di Fiume, la II G.M. e il primo dopoguerra.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 296 + 32 pagine fuori testo con 69 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Ritter Edizioni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Futurismo – L’avanguardia delle avanguardie. Catalogo della mostra (Venezia, 12 giugno-4 ottobre 2009)

    35.00

    Nell’anno del centenario del movimento fondato da Marinetti, tutto il futurismo (dagli anni Dieci ai primi anni Quaranta) in un libro che ha la capacità di riassumere ogni aspetto di un movimento che non fu solo artistico ma cercò nuove forme espressive in letteratura, nella danza, nella pubblicità, nel design di interni e di oggetti, nell’editoria, nel cinema e nella fotografia. Un movimento che si impone come la principale (forse unica) avanguardia italiana dei primi decenni del Novecento. Di particolare interesse, il capitolo dedicato al ”presente” del futurismo, ovvero all’eredità del movimento marinettiano, ravvisabile non solo in certe espressioni dell’astrattismo, dello spazialismo, del situazionismo, nella poesia visiva, nella neoavanguardia, o negli omaggi che spesso gli artisti gli hanno tributato, ma anche nel design postmoderno, nella moda, nel fumetto d’avanguardia e perfino nell’universo musicale giovanile.

    Rilegato, 29,5 x 27 cm. pag. 240 illustrato

    Stampato nel 2009 da Giunti

    Quick view
  • 0 out of 5

    Futurismo come prefascismo – Emozione contro ragione. Il filo rosso della storia italiana

    12.00

    L’intento di questo libro consiste nel sottolineare una caratteristica fondamentale della storia italiana, un filo rosso che vede l’emozione contro la ragione, l’improvvisazione e i lazzi della commedia dell’arte, priva com’è noto di una trama, contro il calcolo razionale o, quanto meno, il progetto ragionevole. Il movimento futurista, che riflette la crisi della società elitaria, ha indubbie ricadute sociali e politiche, implica il passaggio da una liberal-democrazia di notabili a un regime democratico di massa, che paradossalmente trova nel fascismo il suo sbocco e finisce per giustificare la dittatura. Il dialogo dei futuristi con i fascisti è intenso. Con il prevalere e il consolidarsi dei Fasci (dai quali Marinetti e altri futuristi si distaccheranno nella primavera del 1920) prende inizio la dissoluzione del futurismo in quanto effettivo movimento d’avanguardia.

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 140

    Stampato nel 2016 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Garibaldi il primo fascista. Le radici del fascismo nel Risorgimento italiano

    22.00

    Marcello Caroti

    Chi è stato veramente Garibaldi? Era un eroe o un bandito? Cosa ha lasciato nella società e nella cultura di questo paese? Scopriamo la verità, superiamo le sciocchezze che il mito ha cumulato sull’uomo che ha contribuito in modo così incisivo alla nascita di questo paese. Scopriamo il ruolo che ha giocato la massoneria nella vita di Garibaldi e come la massoneria abbia contribuito ai suoi successi. Che rapporti ha avuto Garibaldi con la mafia? Esaminiamo le origini di questo fenomeno e vediamo come la mafia abbia partecipato alle imprese di Garibaldi. Le voci dei protagonisti e dei contemporanei di Garibaldi, danno un’immagine “diversa” dell’eroe dei due mondi.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Generali, servizi segreti e Fascismo – La guerra nella guerra 1940-1943

    26.00

    Quando l’Italia entrò in guerra, il 10 giugno 1940, ciascuna delle forze armate aveva un proprio servizio informativo: SIM (per l’Esercito), SIS (Marina), SIA (Aviazione); e solo un anno dopo il SIM passò alle dipendenze dello Stato Maggiore Generale, con il compito di coordinare i diversi organi informativi. Tuttavia queste direttive furono spesso disattese, a causa di gelosie tra una forza armata e l’altra, con sovrapposizioni di compiti, organi informativi in concorrenza: una vera “guerra nella guerra”. Nonostante queste disfunzioni il SIM conseguì lusinghieri successi, grazie soprattutto alla sezione “P”, con un’attività affinatasi negli anni, ma comunque le sue operazioni sono state trascurate dalla storiografia ufficiale, soprattutto per l’effettiva difficoltà nel reperire materiale di documentazione. Questo saggio ha lo scopo di colmare questa grave lacuna.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 336 + 12 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

    Quick view
  • 0 out of 5

    Gente di squadra (Romanzo)

    18.00

    Difficile da credere, data la cortina del silenzio calata nel dopoguerra dall’ “antifascismo intellettuale”, ma il Ventennio ha conosciuto una produzione letteraria di matrice fascista prodigiosamente fertile. Tra gli anni Venti e Quaranta sono stati prodotti una serie sterminata di romanzi e racconti, supportati da una molteplice fioritura di case editrici. Tra i vari narratori spicca per originalità Marcello Gallian, squadrista e sansepolcrista, scrittore, giornalista, artista e drammaturgo. Il suo linguaggio colto, se per certi versi lo colloca nel solco dannunziano, per altri lo porta oltre per via di una scrittura visionaria, spesso quasi onirica, che esige lo sforzo interpretativo del lettore. La narrazione avvolgente e quasi teatrale, che suggerisce poeticamente più che descrivere in concreto, cattura il lettore proiettandolo in una dimensione attiva e partecipativa dell’elemento visionario, all’interno della scena stessa, comparsa virtuale calata nell’azione scenica. In Gente di squadra l’autore mette a confronto il mondo borghese (tanto detestato) con il mondo dello squadrismo diciannovista, ma in modo indiretto: lo squadrista che irrompe sulla scena non si palesa attraverso espressioni e caratterizzazioni esplicite tipiche della retorica, bensì attraverso un modo d’essere propositivo in un normale contesto quotidiano fatto di mille sfumature, anche domestiche, senza nulla di esplicito ma sorretto da una grazia narrativa che rende queste pagine particolarmente gustose per i lettori raffinati.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 250

    Stampato nel 2017 da AGA

    Quick view
  • 0 out of 5

    Geopolitica fascista. Antologia di scritti

    7.50

    La geopolitica è la scienza geografica e politica dei conquistatori e fondatori di imperi, delle aristocrazie militari e economiche, e rientra a pieno titolo nel dominio della sociologia e della scienza politica, e come scienza obbedisce a precise leggi. Questo studio raccoglie brevi saggi del periodo fascista del Prof. Giorgio Roletto, Ordinario di geografia Economica nella Regia Università di Trieste, e di Ernesto Massi, fondatore della rivista “Geopolitica”, introdotti, curati e postfatti da Carlo Terracciano.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 64

    Stampato nel 1993 da Società Editrice Barbarossa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Gerarchi – Gli uomini che resero possibile il fenomeno fascista

    20.00

    Questo volume intende far rivivere, attraverso un vasto repertorio fotografico inedito, un’epoca irripetibile per la gioventù del nostro paese, facendo altresì comprendere come all’imponente sforzo organizzativo del regimesi si associasse un preciso progetto politico: realizzare il mito fascista dell'”uomo nuovo” per creare il perfetto cittadino dello stato totalitario. Un libro, dunque, che non è soltanto un itinerario per immagini nella vita quotidiana delle organizzazioni giovanili del regime, ma anche una documentata ricerca su una parte significativa dell’ideologia, dei miti e della cultura del fascismo.

    Rilegato, 19,5 x 25,5 cm. pag 176 interamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2004 da Editoriale Nuova

    Quick view
  • 0 out of 5

    Gerarchia – Rassegna mensile della Rivoluzione Fascista. anno 1939 gennaio-giugno

    28.00

    Agli inizi del 1922 vedeva la luce il mensile “Gerarchia”, la “rivista politica di cultura” voluta da Benito MUssolini e che avrebbe seguito la parabola del suo fondatore uscendo con l’ultimo numero nel luglio 1943. Alla prestigiosa pubblicazione collaboreranno le migliori menti dell’epoca, come Berto Ricci, Margherita Sarfatti, Mario Appelius, Giuseppe Bottai, Curzio Malaparte, Nicolò Giani e molti altri. Il volume raccoglie la ristampa anastatica dei primi sei numeri del 1939.

    Brossura, 17 x 21 cm. pag. 440 alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da A.G.A.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Gerarchia – Rassegna mensile della Rivoluzione Fascista. anno 1939 luglio – dicembre

    28.00

    Agli inizi del 1922 vedeva la luce il mensile “Gerarchia”, la “rivista politica di cultura” voluta da Benito MUssolini e che avrebbe seguito la parabola del suo fondatore uscendo con l’ultimo numero nel luglio 1943. Alla prestigiosa pubblicazione collaboreranno le migliori menti dell’epoca, come Berto Ricci, Margherita Sarfatti, Mario Appelius, Giuseppe Bottai, Curzio Malaparte, Nicolò Giani e molti altri. Il volume raccoglie la ristampa anastatica dei secondi sei numeri del 1939.

    Brossura, 17 x 21 cm. pag. 440 alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da A.G.A.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Giornalisti di regime – La stampa italiana tra fascismo e antifascismo (1922-1948)

    23.00

    Insieme alla radio e al cinema, la stampa fu un importante strumento di propaganda del regime fascista. Il giornalismo, secondo Mussolini, aveva una fondamentale funzione pedagogica e i giornalisti, durante il ventennio, furono gli “educatori della nazione”. Il libro illustra come i principali giornalisti italiani nati intorno al 1890, entrati nella professione prima dell’avvento del fascismo, e quelli della generazione del 1910, che iniziarono la loro attività nei primi anni trenta, sostennero il fascismo e scrissero in favore del regime fino al giorno del suo crollo, il 25 luglio 1943. Dopo quella data la maggior parte dei giornalisti si distaccò dal fascismo attraverso un processo di autoassoluzione e di rimozione delle proprie colpe che permise loro a guerra finita di ritornare sulla scena giornalistica, ancora una volta da protagonisti.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 278

    Stampato nel 2012 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Giovanni Gentile – Al di là di destra e sinistra

    38.00

    Il volume, che ampia e sviluppa la tesi del dottorato di ricerca di Vito de Luca, analizza da un punto di vista filosofico il linguaggio politico di Giovanni Gentile, ricomprendendo l’esame dei resoconti dei suoi interventi oratori in qualità di assessore supplente e di consigliere comunale del municipio di Roma, nei primi anni Venti del secolo scorso. Un’attività, quella di amministratore cittadino, non solo poco nota nelle biografie che riguardano la vita del filosofo, ma del tutto inedita nel dettaglio, come è emerso dalla ricerca effettuata sui verbali dell’Archivio Storico Capitolino. E se da un punto di vista storico emerge un Gentile occupato nella quotidianità degli affari che incombono – seppure di una grande città, come è la Capitale italiana – dall’analisi del linguaggio, sia di quello utilizzato nella sua veste di filosofo, sia in quella di ministro e senatore del regno d’Italia, un approccio teoretico mostra come il pensiero di un liberale possa collocarsi al di là di ogni categoria politica di destra e sinistra, non solo sintetizzandole, ma superandole per indirizzarsi con decisione verso il culmine della civiltà occidentale, rappresentata dalla tecnica.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 464

    Stampato nel 2017 da Solfanelli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Giovanni Gentile – Un Italiano nelle intemperie

    14.00

    Questo libro raccoglie una antologia delle pagine gentiliane di filosofia politica più impegnate e calate negli avvenimenti che vanno dal 1925 fino all’assassinio del filosofo nel 1944: testi solitamente (e prudentemente) trascurati, ma che meglio testimoniano del modo e del tono con cui Giovanni Gentile partecipò alla storia culturale e politica di quegli anni, dimostrando la sua fibra d’Italiano disposto ad affrontare tutte le intemperie, in perfetta coerenza con il suo pensiero e la sua opzione politica. Chiude il libro una memorabile interpretazione del pensiero politico di Giovanni Gentile svolta da Armando Carlini nel 1955 e rimasta per oltre mezzo secolo nell’ombra di un ingiustificato oblio: testimonianza solenne al magistero di un Uomo che — con la gravitas di un saggio d’altri tempi — seppe camminare fiero ed eretto per tutta la vita, cadendo in piedi…

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 191

    Stampato nel 2014 da Solfanelli

    Quick view
X