1300 bare d’acciaio – La guerra sotto i mari 1939-1945

Alleati

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    1300 bare d’acciaio – La guerra sotto i mari 1939-1945

    15.00

    Non è molto noto che le Marine belligeranti fra il 1939 ed il 1945 perdettero più di 1300 sommergibili, quasi sempre con l’intero equipaggio. La quota più consistente di unità subacquee non tornate alla base spetta alla Germania, con 784 U-Boote affondati, su 1162 entrati in servizio: pesante pedaggio pagato agli attacchi ai convogli degli Alleati, i quali impiegarono apparati di ricerca e mezzi di distruzione sempre più progrediti e micidiali. Seguono: Giappone (129 unità perdute); Unione Sovietica (108); Italia (98); Gran Bretagna (74); Francia (62); Stati Uniti (50). Se si aggiungono le perdite di Olanda, Grecia, Jugoslavia e Finlandia, il “tetto” degli affondamenti sale ancora, senza considerare i 221 U-Boote autoaffondatisi all’annuncio della capitolazione della Germania.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 142 con varie foto b/n

    Stampato nel 2018 da IBN

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    A-B-C Il vincitore della battaglia nel Mediterraneo

    32.00

    Andrew Browne Cunningham

    Andrew Browne Cunningham nacque il 7 gennaio 1883 a Dublino da una famiglia di origini scozzesi. Durante l’adolescenza il giovane Cunningham mostrò un precoce interesse per le navi ed il mare decidendo così di entrare nella Royal Navy. Egli si imbarcò sulla “Britannia” come cadetto di marina il 15 gennaio 1897. Sbarcato dal Britannia Cunningham venne inviato in Sudafrica dove servì a bordo degli incrociatori “Fox”e “Doris”. Nel 1900 egli fece parte della brigata navale a supporto delle operazioni inglesi durante la guerra contro i Boeri. Nel dicembre 1900 tornò in Inghilterra e, il14 marzo 1903, venne promosso Sottotenente. Imbarcato sulla nave da battaglia “Implacabile” in Mediterraneo presto venne trasferito sul cacciatorpediniere “Locust”ove egli ebbe, per la prima volta, l’occasione di familiarizzare con il mare che in seguito sarebbe diventato il suo principale teatro operativo. Promosso tenente nel marzo 1904 venne imbarcato, sempre nel Mediterraneo, sugli incrociatori “Scylla”e”Suflok”. Nel 1908 ottenne il primo comando sull’ HM Torpedo Boat 14, rapidamente seguito dai cacciatorpediniere “Vulture” e “Roebuck”. Nel dicembre 1910 Cunningham assunse il comando della “Scorpion” (cacciatorpediniere appartenente alla classe Beagle), con la quale partecipò alla 1° Guerra Mondiale meritando la prima delle sue Distinguished Service Orders. Durante questa campagna Cunningham si vide impegnato in operazioni di scorta, sbarco di truppe e minamento/sminamento. A seguito del valore e della competenza dimostrata durante la campagna dei Dardanelli il 14 marzo 1916 egli venne decorato con la Distinguished Service Order. Alla fine delle ostilità, entrò a far parte del Comando di Dover per il controllo dello. Grazie alle sue innegabili doti di comando marittimo Cunningham venne notato dal proprio comandante, il contrammiraglio Roger Keyes che lo selezionò per il comando dello “Swiftsure”. Nel 1919Cunningham assunse nuovamente il comando di un cacciatorpediniere, il “Seafire”, e

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    Affondate la Bismarck – La battaglia. La nave

    30.00

    La prima parte del libro è una precisa e scorrevole ricostruzione della storia operativa della Bismarck e della battaglia che portò al suo affondamento nell’Atlantico da parte della Royal Navy il 27 maggio 1941. Il testo è accompagnato da numerosissime foto bianco e nero di quelle vicende, da qualche profilo e illustrazione a colori. La seconda parte dell’opera è un album di foto d’epoca della corazzata al momento del suo splendore, interni e esterni, d’insieme, particolari, armamenti, vita dell’equipaggio: il tutto accompagnato da numerosi dati tecnici.

    Brossura, 29,5 x 21 cm. pag. 164 quasi completamente illustrato con foto b/n e disegni a colori

    Stampato nel 2018 da Sarasota

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    Affondate la Graf Spee – L’Ammiraglio Maximilian Von Spee e l’avventura in Atlantico della «corazzata tascabile» che portava il suo nome

    15.00

    Agli inizi della 2a Guerra mondiale la direttiva n. 1 dell’alto comando tedesco era chiara: “La flotta tedesca avrà come obiettivo principale la distruzione della flotta mercantile britannica”. Perfettamente adatte a questa missione erano le “corazzate tascabili”. La più famosa la Graf Spee, chiamata da Goebbels la “tigre del mare”, gettò lo scompiglio fra i convogli inglesi dall’Atlantico all’Oceano indiano. infine, per non essere catturata, si autoaffondò nel mar della Plata. La sua odissea richiamò l’attenzione del mondo intero. La fine della Graf Spee (dicembre 1939) avvenne nelle stesse acque del Sud Atlantico dove si era conclusa, con la sconfitta (dicembre 1914), la crociera di guerra dell’ammiraglio di cui la nave portava il nome

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 118 con varie foto b/n

    Stampato nel 2019 da IBN

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    Affondate la Tirpitz! L’Inghilterra contro la più grande e potente corazzata tedesca (1942)

    24.00

    Il 12 novembre del 1944 la corazzata Tirpitz, mastodontico gioiello della Reichsmarine, viene, alla fine, affondata. È il vittorioso esito dell’Operazione Source, condotta dagli Alleati con il preciso scopo di porre fine alla costante minaccia rappresentata dalla più grande e potente nave nemica. Peillard ricostruisce la cronaca della caccia navale durata più di due anni in modo rigoroso e avvincente, attingendo a fonti esclusive dei servizi segreti britannici, interrogando i militari coinvolti e, al tempo stesso, infondendo al racconto un tono travolgente, che fa scordare al lettore di avere tra le mani un saggio storico.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 342

    Stampato nel 2018 da Res Gestae

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    Allied Coastal Forces of World War II – Vol. I – Fairmile Designs and US Submarine Chasers

    69.00

    Il grande contributo apportato dalle forze costiere allo sforzo bellico alleato ha avuto una copertura mediatica sorprendentemente scarsa, nella letteratura della Seconda Guerra Mondiale. Motosiluranti, mezzi anti-sommergibile, piccole cannoniere, mezzi da sbarco leggeri, dragamine, motovedette, navi scorta e altro tipo di naviglio minore, servivano con distinzione durante tutta la guerra in ogni teatro bellico. Questo lavoro in due volumi, pubblicato per la prima volta nel 1990, rimane ancora l’unico a trattare in modo completo, dal punto di vista storico, fotografico e modellistico questa tipologia di naviglio. La progettazione, la costruzione e lo sviluppo di questi mezzi, sono analizzati attentamente, fornendo i nomi dei costruttori e i dati tecnici e operativi per ogni tipologia di naviglio. Alcune sezioni del libro prendono in considerazione armamenti e attrezzature, qualità di navigazione e altre informazioni utili. Questo primo volume copre tutti i progetti della Fairmile Marine Company (compresi quelli costruiti e attrezzati per il Canada), insieme al 72ft Harbor Defence Motor Launch e al subchaser della US Navy 110ft. Questa nuova edizione, potrà sicuramente soddisfare le esigenze sia degli storici, sia dei modellisti navali.

    Rilegato, 23,5 x 29,5 cm. pag. 256 con numerose foto e disegni tecnici b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Seaforth Publishing

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    Allied Coastal Forces of World War II – Vol. II. Vosper Mtbs and Us Elcos

    41.40

    John Lambert – Al Ross           John Lambert – Al Ross        Prezzo di listino: 69.00 (sconto 40%)

    Il grande contributo apportato dalle forze costiere allo sforzo bellico alleato ha avuto una copertura mediatica sorprendentemente scarsa, nella letteratura della Seconda Guerra Mondiale. Motosiluranti, mezzi anti-sommergibile, piccole cannoniere, mezzi da sbarco leggeri, dragamine, motovedette, navi scorta e altro tipo di naviglio minore, servivano con distinzione durante tutta la guerra in ogni teatro bellico. Questo lavoro in due volumi, pubblicato per la prima volta nel 1990, rimane ancora l’unico a trattare in modo completo, dal punto di vista storico, fotografico e modellistico questa tipologia di naviglio. La progettazione, la costruzione e lo sviluppo di questi mezzi, sono analizzati attentamente, fornendo i nomi dei costruttori e i dati tecnici e operativi per ogni tipologia di naviglio. Alcune sezioni del libro prendono in considerazione armamenti e attrezzature, qualità di navigazione e altre informazioni utili. Questo primo volume copre tutti i progetti della Fairmile Marine Company (compresi quelli costruiti e attrezzati per il Canada), insieme al 72ft Harbor Defence Motor Launch e al subchaser della US Navy 110ft. Questa nuova edizione, potrà sicuramente soddisfare le esigenze sia degli storici, sia dei modellisti navali.

    Rilegato, 23,5 x 29,5 cm. pag. 256 con numerose foto e disegni tecnici b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Seaforth Publishing

    Condizioni del libro: 2 strappi nella sovracopertina

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    Allied Coastal Forces of World War II Vol. II – Vosper MTBs and US Elcos

    69.00

    Il grande contributo apportato dalle forze costiere allo sforzo bellico alleato ha avuto una copertura mediatica sorprendentemente scarsa, nella letteratura della Seconda Guerra Mondiale. Motosiluranti, mezzi anti-sommergibile, piccole cannoniere, mezzi da sbarco leggeri, dragamine, motovedette, navi scorta e altro tipo di naviglio minore, servivano con distinzione durante tutta la guerra in ogni teatro bellico. Questo lavoro in due volumi, pubblicato per la prima volta nel 1990, rimane ancora l’unico a trattare in modo completo, dal punto di vista storico, fotografico e modellistico questa tipologia di naviglio. La progettazione, la costruzione e lo sviluppo di questi mezzi, sono analizzati attentamente, fornendo i nomi dei costruttori e i dati tecnici e operativi per ogni tipologia di naviglio. Alcune sezioni del libro prendono in considerazione armamenti e attrezzature, qualità di navigazione e altre informazioni utili. Questo secondo volume prende in esame sedici progetti Vosper MTB e US Eft 70ft, 77ft e 80ft. Sono inoltre analizzati i progetti Vosper costruiti negli Stati Uniti e forniti in locazione, mentre i macchinari e i sistemi d’arma sono trattati in dettaglio. Circa 700 disegni finemente dettagliati sono stati realizzati dagli autori per questo secondo volume. Questa nuova edizione, potrà sicuramente soddisfare le esigenze sia degli storici, sia dei modellisti navali.

    Rilegato, 25,5 x 30 cm. pag. 256 riccamente illustrato con oltre 700 foto b/n e disegni tecnici

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Seaforth Publishing

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    Almanacco navale della Seconda guerra mondiale (1939-1945) di storia attraverso i fatti piu’ significativi

    32.00

    Il 1° settembre 1939, ottant’anni fa, l’attacco tedesco alla Polonia dava il via a quella che in breve tempo sarebbe divenuta la Seconda guerra mondiale. Da subito, l’elemento navale ebbe un ruolo fondamentale. A sparare i primi colpi della guerra, contro Danzica, era stata una vecchia corazzata tedesca veterana del precedente conflitto mondiale e, simbolicamente, la resa del Giappone sarebbe stata firmata, il 2 settembre 1945, sul ponte di una fiammante corazzata americana. Questo libro traccia lo status delle flotte allo scoppio della guerra, al momento del loro coinvolgimento e il loro sviluppo bellico. Tale ricerca si estende anche alle realtà minori, quasi sempre tenute in ombra dalla pubblicistica storico-navale: quei Davide che talvolta si batterono contro i Golia avversari, come le Marine finnica e olandese, greca e polacca, tailandese e cinese. Senza contare altri apporti, come quello brasiliano, mentre anche le Marine neutrali dovettero comunque mobilitarsi per difendere le acque territoriali e gli interessi nazionali.

    Brossura, 15,5 x 20,5 cm. pag. 752 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Odoya

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    Anti-Submarine Warfare – An Illustrated History

    36.00

    Il sommergibile è stato senza dubbio la più potente arma navale del XX secolo. In tutte e due le guerre mondiali, le campagne sottomarine attuate dai tedeschi riuscirono quasi a stroncare le speranze di vittoria degli Alleati. D’altronde la campagna di annientamento della flotta mercantile giapponese nel pacifico, ad opera dei sottomarini americani, dimostra benissimo il rischio a cui si andò incontro nella battaglia dell’Atlantico. Che il sommergibile abbia ricoperto e, tuttora ricopra un ruolo fondamentale nella politica militare navale, è storia abbastanza nota. Questo è il primo lavoro a trattare l’argomento nel suo complesso in modo leggibile e accessibile. Viene evidenziata la continua lotta tra sottomarini e mezzi di superfice e aerei preposti al contrasto dei primi, in un rincorrersi continuo nelle innovazioni tecnologiche, che non tolgono però all’elemento umano, ancora un ruolo di primissimo piano.

    Rilegato, 21 x 27 cm. pag. 224 con circa 190 tra mappe, foto e illustrazioni a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2007 da Seaforth Publishing

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    Atlantic Escorts – Ships Weapons and Tactics in World War II

    36.00

    Winston Churchill lo ribadì più volte sostenendo che la guerra sottomarina nell’Atlantico era l’unica campagna della Seconda Guerra Mondiale che in realtà lo spaventava. Se l’ancora di salvezza con il Nord America fosse stata spezzata, la Gran Bretagna non avrebbe mai potuto sperare di vincere la guerra; non ci sarebbe stato il posizionamento di forze aeronavali e terrestri americane e del Commonwealth sul suolo britannico, nessun sbarco del D-day e probabilmente nessuna vittoria sulla germania. Inoltre, la battaglia per il controllo delle rotte dell’Atlantico, infuriò a partire dal primo giorno di guerra e durò fino alla resa finale tedesca, questo la rende la più lunga e forse la campagna più duramente combattuta di tutta la guerra. Le navi, la tecnologia e le tattiche impiegate dagli Alleati formano l’oggetto di questo libro. Cominciando con le lezioni apparentemente apprese dalla Prima Guerra Mondiale, l’autore delinea gli sviluppi tra le due guerre, dal punto di vista tecnologico e tattico, e descrive i preparativi successive per il secondo conflitto mondiale. Vengono analizzate le classi di naviglio impiegate nella lotta antisottomarina: fregate, corvette e cacciatorpediniere, tentando di delinearne la loro efficacia operativa.

    Rilegato, 21 x 27 cm. pag. 176 con circa 200 tra foto e mappe b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2007 da Seaforth Publishing

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    Azione notturna al largo di Capo Matapan. La fatale sconfitta della flotta italiana nel mediterraneo

    15.00

    Stanley W. C. Pack

    Imbarcato sulla portaerei inglese Formidable, l’autore di questo libro partecipò personalmente alla battaglia di Capo Matapan, avvenuta alle porte del Mar Egeo nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1941, in cui si affrontarono a colpi di cannone e lanci di siluri la Mediterranean Fleet britannica, comandata dall’ammiraglio Cunningham, e la Regia Marina italiana, guidata da Angelo Iachino. Arricchendo la narrazione con testimonianze e documenti di prima mano, l’autore descrive nel dettaglio l’impresa marittima più discussa della guerra – rivelatasi fatale per la forza navale italiana –, che vide impegnate per la prima volta navi dotate di radar e che rappresentò la prima azione vincente di una portaerei.

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    British Aircraft Carriers – Design Development and Service Histories

    59.00

    Questo volume è una storia meticolosamente dettagliata delle navi portaerei costruite in gran Bretagna e utilizzate dalla Royan Navy, a partire dalle prime navi sperimentali dopo il primo conflitto mondiale, per arrivare alla classe Queen elizabeth, attualmente in costruzione che, rappresentano le navi più grandi mai costruite per la marina inglese. I singoli capitoli riguardano la progettazione e la costruzione di ogni classe di portaerei, con tutti i dettagli tecnici e ampie sintesi della carriera operativa di ogni nave. A parte le portaerei classiche a tutto ponte, il volume analizza anche le navi portaidrovolanti, le portaerei di scorta, che ebbero un ruolo fondamentale durante la Seconda Guerra Mondiale, quelle costruite su scafi di navi mercantili, i progetti non realizzati, fino ad arrivare alle moderne LPH. Il volume conclude con uno sguardo al futuro dell’aviazione navale, mentre numerose appendici riassumono argomenti correlati, come gli aerei imbarcati, e le circostanze che caratterizzarono la perdita di ogni portaerei britannica. Il volume è molto ben illustrato, anche a colori, con fotografie e mappe.

    Rilegato, pag. 353 abbonantemente illustrato con foto e disegni al tratto

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2013 da Seaforth Publishing

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    British and Commonwealth Warship Camouflage of WW II – Destroyers Frigates Sloops Escorts Minesweepers Submarines Coastal Forces and Auxiliaries

    45.00

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte marine misero a punto per le loro navi un camouflage a bassa visibilità, sia sulle superfici verticali che orizzontali, al fine di ridurre, o confondere l’identità della nave stessa. In questo nuovo libro, Mal Wright mostra sia le colorazioni ufficiali che non ufficiali che le navi della Royal Navy e del Commonwealth adottarono durante il conflitto, variando molto spesso l’aspetto esteriore delle navi. Il volume analizza le classi di naviglio a partire dai cacciatorpediniere, passando alle fregate, le navi di scorta, i cacciamine e il naviglio ausiliario. Con 740 illustrazioni a colori, questo libro mette in risalto le tecniche di camuffamento del naviglio minore della Royal navy, fornendo un lavoro, unico nel suo genere, utilissimo per i modellisti, i giocatori di wargames e i collezionisti.

    Rilegato, 25 x 21 cm. pag. 144 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2014 da Seaforth Publishing

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    British and Commonwealth Warship Camouflage of WWII Vol. II Battleships & Aircraft Carriers

    49.00

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte marine misero a punto per le loro navi un camouflage a bassa visibilità, sia sulle superfici verticali che orizzontali, al fine di ridurre, o confondere l’identità della nave stessa. In questo nuovo libro, Mal Wright mostra sia le colorazioni ufficiali che non ufficiali che le navi della Royal Navy e del Commonwealth adottarono durante il conflitto, variando molto spesso l’aspetto esteriore delle navi. Il volume analizza le classi di naviglio a partire dalle corazzate, gli incrociatori da battaglia, le portaerei da battaglia e quelle leggere leggere di scorta. Con 550 illustrazioni a colori, questo libro mette in risalto le tecniche di camuffamento del naviglio maggiore della Royal navy, fornendo un lavoro, unico nel suo genere, utilissimo per i modellisti, i giocatori di wargames e i collezionisti.

    Rilegato, 25 x 21 cm. pag. 160 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2015 da Seaforth Publishing

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    British Cruiser Warfare – The Lessons of the Early War, 1939-1941

    49.00

    Gli incrociatori erano un po le navi tuttofare della Marina da guerra britannica, inpiegati in una grande varietà di ruoli, erano più piccoli e spendibili delle grandi navi da battaglia, e vennero utilizzati in situazioni in cui le navi di linea risultavano essere troppo vulnerabili, pur fornendo un supporto pesante di fuoco e una grande capacità antiaerea. Come la quasi totalità del naviglio militare, risultò essere vulnerabile all’arma aerea e, per questo motivo gli incrociatori furono adattati per affrontare la nuova minaccia, come nella campagna norvegese e più tardi nel Mediterraneo, in parte attraverso l’introduzione di nuove tecnologie – in particolare il radar – ma anche codificando l’esperienza duramente conquistata dagli stessi equipaggi Questo libro molto originale analizza i primi anni del conflitto quando furono apprese le lezioni più dure, descrivendo inizialmente ogni azione e i suoi risultati, e quindi riassumendo nei singoli capitoli le conclusioni che furono tratte dall’esperienza bellica iniziale. Queste tematiche includono i ruoli principali come artiglieria contro-nave, bombardamento costiero, tattiche antiaeree e coordinamento di altre unità, ma comprendono anche tecnologie come radar, aviazione, forze navali e affrontano anche altre questioni umane come l’organizzazione di bordo, il controllo dei danni, l’impatto delle condizioni meteorologiche sul morale degli equipaggi. Viene valutata anche l’importanza della guerra elettronica, dell’intelligence e dei codici cifrati, e si conclude con un confronto tra le prestazioni degli incrociatori britannici e dei loro avversari italiani e tedeschi.

    Rilegato, 22 x 26 cm. pag. 320 illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    British Naval Weapons of World War Two – The John Lambert Collection Vol. I. Destroyer Weapons

    55.00

    John Lambert era un rinomato disegnatore navale, i cui piani costruttivi erano molto apprezzati per la precisione e il dettaglio, da modellisti e appassionati. Al momento della sua morte, nel 2016, aveva prodotto oltre 850 fogli di disegni, molti dei quali non sono mai stati pubblicati. Questo materiale è stato ora acquisito dall’editore Seaforth e, questo volume rappresenta il primo lavoro editato da questo editore, con il materiale di John lambert, disegni a piena pagina di grandi dimensioni, con un commento specifico ed esaurienti didascalie. I volumi iniziali si concentreranno sulle armi navali britanniche utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, completando così il progetto a cui stava lavorando Lambert quando morì. Il suo interesse era sempre focalizzato sulle navi da guerra più piccole e i suoi disegni di armi erano solitamente posizionate a cielo aperto – una tipologia di disegno tecnico che rappresenta una vera sfida per i modellisti – piuttosto che focalizzare l’attenzione sulle grandi armi in torrette chiuse. Lambert ha anche prodotto disegni di tubi lanciasiluri, armi subacquee, sistemi antincendio e persino alcuni accessori specifici per il ponte relativi, sempre, all’armamento. Questo volume prende in considerazione tutte le armi in dotazione ai cacciatorpediniere britannici durante il conflitto, con appendici aggiuntive dedicate alle armi entrate in servizio precedentemente ma, ancora in servizio. I disegni sono supportati da saggi introduttivi di Norman Friedman, un’autorità riconosciuta sull’armamento navale, mentre una selezione di fotografie aggiuntive, valorizza ulteriormente questo superbo lavoro, valido sia per gli storici che per i modellisti.

    Rilegato, 24,5 x 29 cm. pag. 320 illustrato con disegni tecnici

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    British Naval Weapons of World War Two – The John Lambert Collection, Volume II: Escort and Minesweeper Weapons

    55.00

    John Lambert era un rinomato disegnatore navale, i cui piani costruttivi erano molto apprezzati per la precisione e il dettaglio, da modellisti e appassionati. Al momento della sua morte, nel 2016, aveva prodotto oltre 850 fogli di disegni, molti dei quali non sono mai stati pubblicati. Questo materiale è stato ora acquisito dall’editore Seaforth e, questo volume rappresenta il primo lavoro editato da questo editore, con il materiale di John lambert, disegni a piena pagina di grandi dimensioni, con un commento specifico ed esaurienti didascalie. I volumi iniziali si concentreranno sulle armi navali britanniche utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, completando così il progetto a cui stava lavorando Lambert quando morì. Il suo interesse era sempre focalizzato sulle navi da guerra più piccole e i suoi disegni di armi erano solitamente posizionate a cielo aperto – una tipologia di disegno tecnico che rappresenta una vera sfida per i modellisti – piuttosto che focalizzare l’attenzione sulle grandi armi in torrette chiuse. Lambert ha anche prodotto disegni di tubi lanciasiluri, armi subacquee, sistemi antincendio e persino alcuni accessori specifici per il ponte relativi, sempre, all’armamento. Questo volume prende in considerazione tutte le armi in dotazione aile navi scorta e ai cacciamine durante il conflitto, con appendici aggiuntive dedicate alle armi entrate in servizio precedentemente ma, ancora in servizio. I disegni sono supportati da saggi introduttivi di Norman Friedman, un’autorità riconosciuta sull’armamento navale, mentre una selezione di fotografie aggiuntive, valorizza ulteriormente questo superbo lavoro, valido sia per gli storici che per i modellisti.

    Rilegato, 24 z 29 cm. pag. 240 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    British Submarines in Two World Wars

    65.00

    Sebbene la Royal Navy non avesse introdotto per prima il sottomarino in servizio nelle due forze navali, il presente volume evidenzia l’importanza di questo insidioso mezzo nelle due guerre mondiale e la grande capacità degli equipaggi inglesi. Pochi sapranno che nel 1914 la Gran Bretagna possedeva la più grande flotta di sottomarini al mondo e che alla fine del conflitto aveva alcuni dei più grandi e insoliti sommergibili mai costruiti. Durante la Prima Guerra Mondiale riuscirono, praticamente, ad escludere il traffico tedesco al solo mar baltico. I sottomarini britannici ricoprirono una grande importanza nelle battaglie nel Mare del Nord e aiutarono a contrastare la minaccia degli U-boat. Contribuirono a rendere molto difficoltoso il traffico navale dell’Asse nel Mediterraneo, con gravi conseguenze per la guerra in Africa settentrionale. L’autore dimostra come una combinazione di requisiti strategici e tattici, abbia contrassegnato l’evoluzione dei mezzi subacquei britannici. La Royal Navy era sempre dolorosamente consapevole della minaccia rappresentata dai sottomarini nemici e quelli britannici contribuirono pesantemente allo sviluppo delle tattiche e della tecnologia antisommergibile britannica, applicando tecniche risolutive, sconosciute all’inizio del conflitto. La nuova tecnologia del sonar (Asdic), è la più ecclatante scoperta realizzata dai britannici. Di conseguenza gli Inglesi furono i pionieri del “silenziamento” dei sottomarini, con importanti ricadute per la Marina degli Stati Uniti che teneva sotto costante osservazione i progressi dell’Alleato. Il volume è riccamente illustrato con fotografie d’epoca e piani di costruzione originali.

    Rilegato, 25 x 29,7 cm. pag. 432

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    Dalla distruzione del convoglio «Duisburg» alla prima battaglia della Sirte. Novembre-dicembre 1941

    35.00

    Francesco Mattesini

    Il problema che nell’estate del 1941 nel Mediterraneo centrale stava causando ai Comandi delle Forze Armate italiane le maggiori preoccupazioni era costituito dal rafforzamento di Malta. Le conseguenze che ne derivarono furono rappresentate da un notevole incremento dell’attività degli aerei e dei sommergibili britannici contro i convogli dell’Asse diretti in Libia. Per permettere ai convogli italiani di transitare con alquanta sicurezza nel Mediterraneo centrale, occorreva però che la Regia Aeronautica aumentasse gli sforzi contro Malta, da cui partivano gli aerei e i sommergibili britannici che causavano le maggiori perdite ai convogli italiani; perdite spesso dolorosissime, in particolare quella del convoglio “Duisburg” la notte del 9 novembre 1941 nel Mare Ionio, mentre dirigeva per Tripoli. Successo della Marina britannica che fu conseguito da una piccola Divisione di 2 incrociatori leggeri e 2 cacciatorpediniere, che costituivano la Forza K da pochi giorni dislocata a Malta. Questo libro descrive gli avvenimenti che seguirono, con altri annientamenti di convogli italiani e di forti perdite tra il naviglio militare, in particolare la notte del 13 dicembre nelle acque di Capo Bon. Anche le perdite britanniche, causate dai sommergibili tedeschi furono molto gravi. Il racconto termina con la Prima battaglia navale della Sirte che, assieme alle perdite subite dalla Forza K nelle acque di Tripoli, permise finalmente ad un grosso convoglio partito da Taranto, fortemente scortato dalla Flotta italiana e protetto dall’aviazione italiana e tedesca, di raggiungere Tripoli. Da questo momento, la situazione andò migliorando e nel corso del 1942 con l’arrivo in Sicilia di un’altra grande unità aerea germanica, la 2a Squadra Aerea del feldmaresciallo Albert Kesselring.

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    Dalle Operazioni Britanniche Excess e MC.4 al Bombardamento Navale di Genova

    42.00

    Francesco Mattesini

    Questo libro è suddiviso in due parti, e riguarda, in modo esaustivo, la pianificazione e la condotta di due operazioni navali britanniche (“Excess” e “Grog”), che si svolsero con alterna fortuna. L’Operazione Excess, che era stata pianificata e fu poi realizzata, riguardò il passaggio di un convoglio di quattro grossi e veloci piroscafi, provenienti da Clyde, nella Scozia sud-occidentale, uno dei quali raggiunse il porto di Malta e gli altri tre il porto greco del Pireo, scaricandoci armi e rifornimenti per l’Esercito ellenico, che combatteva contro gli italiani sulle montane dell’Epiro, in territorio albanese. L’operazione si svolse nell’intero Mediterraneo, con la partecipazione della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet) di base ad Alessandria. Fu in questa occasione che fu realizzato per la prima volta nel Mediterraneo, in modo drammatico per la Royal Navy, l’intervento dell’Aviazione tedesca (Luftwaffe), che il 10 gennaio 1941 con i bombardieri in picchiata Ju.87 del 3° Stormo Stuka (St.G.3) e i Picchiatelli Ju.87 italiani del 96° Gruppo Bombardamento a Tuffo, decollando dagli aeroporti della Sicilia attaccarono a ponente di Malta la portaerei Illustrious, della Mediterranean Fleet, danneggiandola gravemente. L’indomani, 11 gennaio, gli Stuka tedeschi, con un lungo volo di 200 miglia, raggiunsero e affondarono a levante di Malta l’incrociatore Southampton e danneggiarono il gemello Gloucester, anch’essi, entrambi, della Mediterranean Fleet. Nel frattempo sulle mine italiane posate nel Canale di Sicilia aveva perso la prora il cacciatorpediniere Havock, che poté raggiungere La Valletta restandovi però per sempre immobilizzato. A questo grande successo tattico e strategico dell’Asse, che costrinse la flotta di Alessandria ad abbandonare la zona operativa del Mediterraneo orientale, seguì per gli italiani un drammatico episodio. Ciò avvenne nella giornata del 9 febbraio 1941, nel corso dell’operazione “Grog”, quando la Forza H di Gibilterra, del viceammiraglio Somerville, si presentò al mattino davanti al porto di Genova e per quaranta minuti bombardò pesantemente il porto, i bacino, gli stabilimenti industriali, colpendo anche edifici della città, tra cui il Duomo di San Lorenzo, che fu gravemente danneggiato. La Squadra Navale italiana, che era stata dislocata in buonissima posizione dal Comando Operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina (Supermarina), tentò di intercettare la Forza H, partendo dalle acque dell’Asinara (Sardegna nord-occidentale) e dirigendo a nord, ma senza successo; e ciò fu dovuto alle indecisioni ed erronee interpretazione del suo Comandante, ammiraglio di Squadra Angelo Iachino, a cui si aggiunsero, con altrettanta gravità, gli errori da parte degli equipaggi dei velivoli della Regia Aeronautica che, tra l’altro, scambiarono per ben tre volte le unità britanniche per quelle italiane.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 404 con varie foto b/n

    Stampato nel 2023 da Ristampa

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    Dalle Operazioni Britanniche Excess e MC.4 al Bombardamento Navale di Genova

    25.20

    Francesco Mattesini

    Questo libro è suddiviso in due parti, e riguarda, in modo esaustivo, la pianificazione e la condotta di due operazioni navali britanniche (“Excess” e “Grog”), che si svolsero con alterna fortuna. L’Operazione Excess, che era stata pianificata e fu poi realizzata, riguardò il passaggio di un convoglio di quattro grossi e veloci piroscafi, provenienti da Clyde, nella Scozia sud-occidentale, uno dei quali raggiunse il porto di Malta e gli altri tre il porto greco del Pireo, scaricandoci armi e rifornimenti per l’Esercito ellenico, che combatteva contro gli italiani sulle montane dell’Epiro, in territorio albanese. L’operazione si svolse nell’intero Mediterraneo, con la partecipazione della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet) di base ad Alessandria. Fu in questa occasione che fu realizzato per la prima volta nel Mediterraneo, in modo drammatico per la Royal Navy, l’intervento dell’Aviazione tedesca (Luftwaffe), che il 10 gennaio 1941 con i bombardieri in picchiata Ju.87 del 3° Stormo Stuka (St.G.3) e i Picchiatelli Ju.87 italiani del 96° Gruppo Bombardamento a Tuffo, decollando dagli aeroporti della Sicilia attaccarono a ponente di Malta la portaerei Illustrious, della Mediterranean Fleet, danneggiandola gravemente. L’indomani, 11 gennaio, gli Stuka tedeschi, con un lungo volo di 200 miglia, raggiunsero e affondarono a levante di Malta l’incrociatore Southampton e danneggiarono il gemello Gloucester, anch’essi, entrambi, della Mediterranean Fleet. Nel frattempo sulle mine italiane posate nel Canale di Sicilia aveva perso la prora il cacciatorpediniere Havock, che poté raggiungere La Valletta restandovi però per sempre immobilizzato. A questo grande successo tattico e strategico dell’Asse, che costrinse la flotta di Alessandria ad abbandonare la zona operativa del Mediterraneo orientale, seguì per gli italiani un drammatico episodio. Ciò avvenne nella giornata del 9 febbraio 1941, nel corso dell’operazione “Grog”, quando la Forza H di Gibilterra, del viceammiraglio Somerville, si presentò al mattino davanti al porto di Genova e per quaranta minuti bombardò pesantemente il porto, i bacino, gli stabilimenti industriali, colpendo anche edifici della città, tra cui il Duomo di San Lorenzo, che fu gravemente danneggiato. La Squadra Navale italiana, che era stata dislocata in buonissima posizione dal Comando Operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina (Supermarina), tentò di intercettare la Forza H, partendo dalle acque dell’Asinara (Sardegna nord-occidentale) e dirigendo a nord, ma senza successo; e ciò fu dovuto alle indecisioni ed erronee interpretazione del suo Comandante, ammiraglio di Squadra Angelo Iachino, a cui si aggiunsero, con altrettanta gravità, gli errori da parte degli equipaggi dei velivoli della Regia Aeronautica che, tra l’altro, scambiarono per ben tre volte le unità britanniche per quelle italiane.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 404 con varie foto b/n

    Stampato nel 2023 da Ristampa

    Condizioni del libro: piega nella quarta di copertina in alto a sinistra

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    Dalle torrette fiere… – La Seconda Guerra Mondiale nel Mediterraneo dei sommergibili tedeschi, italiani e alleati

    20.00

    Questo libro è dedicato alle operazioni dei sommergibili italiani, britannici, tedeschi e di altre nazioni nel Mediterraneo durante la II Guerra Mondiale. Questi mezzi ottennero nel corso del conflitto, in particolar modo nei primi anni, molte vittorie ma subirono anche dolorose perdite in uomini e mezzi.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 294 con circa 184 foto b/n

    Stampato in proprio nel 2014

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    Decima Flottiglia Mas – The Best Commandos of the Second World War

    27.00

    Un gruppo di determinati piloti di siluri umani, operatori di motoscafi e nuotatori d’assalto, combatterono coraggiosamente per l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale e ispirarono paura e rispetto nella, più organizzata e potente, marina britannica. Le azioni di questi uomini hanno gravemente “vincolato” il potere navale britannico nel Mediterraneo. Anche con pochi numeri e utilizzando risorse relativamente limitate, gli incursori italiani della Decima Mas, si rivelarono una forza molto efficace nella guerra contro gli inglesi. Entro la fine della guerra, questi uomini avrebbero affondato o disattivato oltre 73.000 tonnellate di navi da guerra alleate e oltre 128.000 tonnellate di navi mercantili. La storia dei commando italiani è di determinazione e coraggio. Le loro tattiche hanno suscitato confusione e nervosismo nei i comandanti alleati e nei loro equipaggi. La costituzione della Decima Flottiglia Mas italiana è anteriore a quella delle Squadre di Demolizione Sottomarina (Underwater Demolition Teams – UDTs ) della Marina statunitense formatisi nel 1943 e precursori dei più noti Navy Seal e del British Royal Marines Special Boat Service, formata come propaggine del servizio aereo speciale nel 1941. probabilmente la determinazione e le azioni del Decima Flottiglia Mas, qualificano gli uomini che ne hanno fatto parte, come i migliori commandos della Seconda Guerra Mondiale.

    Rilegato, 16,5 x 24,8 cm. pag. 208 illustrato con foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Fonthill Media

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    Due marine in guerra – Le forze navali francesi tra Londra e Vichy

    15.00

    Il saggio ripercorre le vicende della Marina francese dal 1939 al 1945, periodo caratterizzato dalla sconfitta della Francia, dalla sua accettazione dell’ideologia e della politica nazionalsocialista, dalla resistenza opposta dai combattenti della Francia Libera rimasti al fianco degli Alleati, fino alla difficile riunificazione nazionale. Dopo un cenno alle operazioni precedenti l’armistizio, sono esaminati i duri scontri con la Flotta inglese, le peripezie delle navi bloccate ad Alessandria d’Egitto e alle Antille e le battaglie sostenute in diverse aree dell’impero coloniale francese. Parallelamente, sono narrate le azioni svolte dalle Forze Navali Francesi Libere, che hanno dato origine a scontri fratricidi in Africa, in Siria e altrove, fino al contrastato sbarco anglosassone in Nord Africa e al drammatico autoaffondamento della Flotta a Tolone, seguito dalla riunificazione delle due Marine. Le navi francesi hanno poi ancora combattuto assieme agli Alleati in tutti i teatri di guerra fino alla fine del conflitto. È altresì tratteggiata, in questo saggio, la figura del discusso capo della Marina, l’ammiraglio Darlan.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 258

    Stampato nel 2015 da Tra le righe libri

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    Essex Class Carriers in WW II

    99.00

    I numeri di questo volume (fotografie, mappe, ecc.) bastano a far capire l’importanza di questo studio assolutamente unico sulla classe di portaerei Essex, una delle tecnologicamente più avanzate del XX secolo. Robuste, manovrabili e cattive giocarono un ruolo fondamentale nella superiorità e successiva vittoria degli alleati nel Pacifico. Di 26 carene fornite ben 24 furono completate e rappresentano la classe più numerosa nella storia delle forze di marina. Nomi come Franklin, Bunker Hill, Uss Lexington, l’hanno resa famosa e insieme a Intrepid, Yorktown e Hornet costituiscono il patrimonio di un museo galleggiante unico. L’opera, assolutamente importante, è imperdibile per studiosi e appassionati.

    Cartonato 21,5 x 30,5 cm. pag. 552 con 465 fotografie b/n, 99 tavole, 175 disegni tecnici, 430 profili a colori e 95 mappe b/n + volume in brossura di 72 pag. di mappe a colori + 2 poster b/n con disegni tecnici + 2 poster a colori con profili e mappe

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2011 da Trojca

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    Fighting Techniques of Naval Warfare – 1190 BC – Present – Strategy Weapons Commanders and Ships

    39.00

    Questa bella opera illustrata analizza le tattiche, le tecniche e gli armamenti della guerra navale dall’antichità ai giorni nostri. Il libro, che comincia con la vittoria del faraone Ramses III sulle popolazioni che si davano alla pirateria nel 1190 a.C., e giunge fino all’uso delle portaerei e a quello delle ultime armi tecnologiche computerizzate, comprende tutti gli sviluppi significativi nella guerra navale per più di 3000 anni. Il libro, completato da 20 mappe a colori, disegni e riproduzioni di opere d’arte in bianco e nero, con i suoi racconti di battaglie navali tra cui Trafalgar, Tsushima e le Midway, è sicuramente di grande interesse per gli appassionati dell’argomento.

    Cartonato con sovracopertina 20 x 25 cm. pag. 256 interamente illustrate con foto e disegni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2009 da Amber

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    Guerra nell’adriatico e isole ioniche – La guerra aeronavale nell’Adriatico e lungo le isole ioniche (1940-1945)

    35.00

    Il lavoro ricostruisce le operazioni aeronavali condotte dal 1940 al 1945 dai vari belligeranti fra il Mar Adriatico e il Golfo di Corinto. Nella narrazione sono trattati tutti gli eventi che interessarono il Golfo di Taranto, le Isole Ionie e lo strategico porto di Patrasso, sulla costa nordoccidentale del Peloponneso, e quelli più significativi avvenuti nelle immediate vicinanze. Inoltre si fornisce una breve descrizione delle principali azioni terrestri nello scacchiere e dei rastrellamenti antipartigiani eseguiti in Albania, Grecia e Jugoslavia… Il volume contiene oltre cento illustrazioni, spesso inedite, provenienti dalla mia collezione e da molti archivi internazionali.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 288 con circa 64 pagine con foto e cartine fuori testo

    Stampato nel 2018 da Effepi

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    I convogli PQ.18 e QP.14. Un Duello Aeronavale finito alla pari nei mari di Groenlandia e di Barents

    19.90

    Francesco Mattesini

     Gli Alleati con questi convogli cercarono di portare aiuto e materiale all’URSS che stava combattendo assieme a loro le forze del Terzo Reich. I convogli artici, organizzati dal 1941 al 1945, erano destinati al porto di Arkhangelsk, in estate, e a Murmansk, in inverno, attraverso l’Islanda e l’Oceano Artico, compiendo viaggi pericolosissimi in acque tra le più ostili al mondo. La grande battaglia avvenne a metà settembre 1942 e questa volta lo scontro fu assai più arduo per le forze tedesche, che riuscirono ad affondare 13 mercantili ma subirono la perdita di ben tre U-boot oltre ad altri 4 danneggiati e 20 aerei da combattimento. Si era insomma interrotta la tragica mattanza per gli alleati. Qualcuno fra gli inglesi rivendicò addirittura la vittoria, anche se è forse più corretto parlare di uno scontro chiuso senza vincitori, ma per le forze dell’asse si apriva comunque un momento critico…

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    I sommergibili britannici nella 2a Guerra Mondiale

    22.00

    Questo libro è dedicato alle operazioni dei sommergibili britannici durante la Seconda Guerra Mondiale, che nei primi anni di guerra ottennero molte vittorie ma subirono anche perdite dolorose. Dopo l’8 settembre 1943, quando solo più gli U-Boote tedeschi rappresentavano un pericolo nei mari europei, un certo numero di sommergibili della Royal Navy venne inviato a combattere in Estremo Oriente contro l’avversario di tutto rispetto rappresentato dalla Marina Giapponese. Viene inoltre trattata la vicenda dell’U-570, il sommergibile tedesco che, dopo essere stato catturato dalla Royal navy, divenne lo HMS Graph. Il volume è corredato da un nutrito apparato iconografico.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 238 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2012 a cura dell’Autore

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    Il colpo di mano contro l’ Altmark

    10.50

    Quando la Gran Bretagna dichiarò la guerra alla Germania, la petroliera tedesca Altmark si trovava in pieno Atlantico. Il capitano Heinrich Dau ricevette l’incarico di porre la nave – passata al servizio del Reich – a disposizione dell’incrociatore corazzato Graf Spee. Per tutta la durata dell’attività svolta dal Graf Spee nella sua guerra da corsa, l’Altmark ha quindi funzionato da nave ausiliaria dell’incrociatore…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 64 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2016 da effepi

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    Il convoglio non deve passare – La Battaglia Aeronavale di Mezzagosto 1942 contro “Podestal

    24.00

    L’isola di Malta, fondamentale base navale inglese nel Mediterraneo, ebbe un’importanza decisiva durante la campagna in Africa settentrionale e in generale per le sorti del conflitto. Importante ricostruzione dell’operazione Pedestal: la spedizione del convoglio inglese inviato nell’agosto ’42 a salvare la base, e il durissimo scontro con i sommergibili e i Mas italiani appoggiati dall’aviazione. Documentata ricerca basata su fonti alleate e dell’Asse.

    Brossura, 17 x 24 cm. 340 pag. illustrazioni in b/n

    Stampato nel 2012 da Sarasota

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    Images of War – United States Navy Submarines 1900-2019. Rare Photographs from Wartime Archives

    25.00

    Il volume fa parte di una serie di monografie interamente illustrate dedicate ai conflitti e agli armamenti compresi nel periodo storico che va dall’inizio del XX secolo ai conflitti del secondo dopoguerra. Particolare enfasi viene riservata alle vicende belliche della Seconda Guerra Mondiale. Frutto di anni di ricerche negli archivi di tutto il mondo, questi volumi mostrano, attraverso centinaia di immagini in b/n accompagnate da esaustive didascalie, uomini, armi e mezzi nel contesto delle campagne militari a cui parteciparono. Il presente volume prende in esame specificatamente la forza navale sottomarina degli Stati Uniti d’America, tra il 1900 e il 2019.

    Brossura, 19 x 24,5 cm. pag. 224 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Pen & Sword

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    Images of War. Naval Aviation in the Second World War

    10.50

    Philip Kaplan                                      Prezzo di listino  21.00 (sconto 50%)

    Il volume fa parte di una serie di monografie interamente illustrate dedicate ai conflitti e agli armamenti compresi nel periodo storico che va dall’inizio del XX secolo ai conflitti del secondo dopoguerra. Particolare enfasi viene riservata alle vicende belliche della Seconda Guerra Mondiale. Frutto di anni di ricerche negli archivi di tutto il mondo, questi volumi mostrano, attraverso centinaia di immagini in b/n accompagnate da esaustive didascalie, uomini, armi e mezzi nel contesto delle campagne militari a cui parteciparono. Il presente volume prende in esame specificatamente l’aviazione navale durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura, 19 x 24,5 cm. pag. 144 con circa 146 foto b/n

    testo in lingua inglese

    Stampato nel 2013 da Pen & Sword

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    L’ epopea dei convogli e la guerra nel Mare del Nord

    22.00

    A sessantacinque anni dal termine dell’ultimo conflitto mondiale, questo libro descrive le missioni svolte dalle flotte alleate e quella tedesca fra il Mare del Nord e le coste artiche, utilizzando documenti inediti provenienti dagli archivi tedeschi, inglesi e norveggesi. Ad esempio sono ampiamente descritti l’occupazione tedesca della Norveggia nell’aprile 1940 e i convogli britannici diretti verso i porti sovietici nel Mar Glaciale Artico. Sono fornite informazioni sulle batterie costiere del Vallo Atlantico, che le truppe tedesche dislocarono lingo le coste belghe, olandesi, tedesche, danesi e norveggesi per prevenire sbarchi alleati e per contrastare le incursioni svolte dalla Royal Navy. La parte iconografica è costituita da oltre 100 fotografie, mappe e disegni.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 320 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2010 da Mattioli

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    L’agguato di Matapan – Errori omisssioni e menzogne di una famosa battaglia navale

    30.00

    Questa pubblicazione, la terza realizzata da Francesco Mattesini sull’episodio di Matapan, e che comporta numerosi aggiornamenti, vuole doverosamente ricordare il sacrificio di 2.308 marinai di tutti i gradi della Regia Marina, che persero la vita nel corso di quella battaglia. Essa fu combattuta in due fasi, con un duello balistico d’artiglieria a grande distanza, nel corso della giornata del 28 marzo 1941 a sud dell’Isola di Gaudo (Creta), e poi proseguita nel corso della notte dell’estremità occidentale del Peloponneso (Grecia), con un attacco ravvicinato della Flotta britannica del Mediterraneo. Questa, arrivò a contatto con le navi italiane grazie alle segnalazioni della sua organizzazione crittografica Ultra, che segnalo il giorno esatto in cui la Flotta italiana si sarebbe mossa per una operazione che riguardava il Mediterraneo orientale. Ma soprattutto fu determinante l’efficacia degli attacchi degli aerosiluranti “Albacore” della portaerei Formidable. Essi colpirono dapprima la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocita, e poi, in un attacco notturno, immobilizzando l’incrociatore Pola, permisero al nemico di aggredire gli incrociatori della 1a Divisione Navale, che accorrevano in suo aiuto, e che in quelle ore non si aspettavano quella sorpresa. Furono affondati gli incrociatori Zara e Fiume e i cacciatorpediniere Alfieri e Gioberti, per poi dare il colpo di grazia al Pola. Questo episodio è particolarmente importante nella strategia navale italiana, poiché da quel momento Supermarina, l’organo operativo dello Stato Maggiore della Regia Marina, ottenne da Benito Mussolini l’autorizzazione a non far più operare le sue navi al di fuori della protezione degli aerei da caccia adibiti alla scorta, e quindi entro un raggio d’azione di 100 miglia dalle base terrestri, in seguito ridotto a 85 miglia. Con questo prudente comportamento la Flotta britannica ebbe la possibilità di scorrazzare in lungo e in largo per il Mediterraneo, e quando le navi italiane furono impegnate con un nemico che appariva inferiore di forze navali e potenziale d’artiglierie i risultati, purtroppo, furono quasi sempre insufficienti.

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    L’U-117 del KKPT Robert Gysae affonda la nave inglese Nova Scotia a bordo 1200 passeggeri fra cui 750 italiani

    25.00

    Tullio Mascellari

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 200 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2023 da Sarasota

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    La battaglia aeronavale di mezzo agosto

    48.00

    All’inizio dell’estate del 1942 le condizioni dell’isola britannica di Malta, assediata dalla Marina Italiana e attaccata dalle forze aeree tedesche e italiane dislocate in Sicilia, avevano raggiunto livelli di possibilità di resistenza assolutamente preoccupanti. E Malta, nonostante la sua efficientissima aviazione, tra cui circa 150 caccia Spitfire V e Beaufightert che la difendevano, si trovava sull’orlo della resa, poiché i viveri per una popolazione di 220.000 uomini e per una guarnigione di 32.000 uomini sarebbero durati fino ai primi di settembre, mentre anche la benzina per far volare gli aerei stava per esaurirsi. In queste condizioni l’Ammiragliato britannico fu costretto ad organizzare un’operazione dei rifornimento, chiamata “Pedestal”, facendo partire il 3 agosto da Clyde (Scozia) un grosso convoglio di 13 piroscafi e una petroliera, alla cui scorta furono destinate ben 60 navi, comprese 2 corazzate, 4 portaerei, 7 incrociatori e 32 cacciatorpediniere, facendole venire dai più svariati fronti in cui la Royal Navy era impegnata contro le potenze dell’Asse, compresi l’Artico e l’Oceano Indiano. Il libro sulla Battaglia Aeronavale di Mezzo Agosto, tratta della tormentata navigazione di questo convoglio, che pesantemente attaccato dalle forze aeronavali italo-tedesche, perse 1 portaerei, 2 incrociatori, 1 cacciatorpediniere e ben 10 delle sue 14 navi mercantili, compresa la petroliera Ohio che rimasta durante la navigazione gravemente danneggiata affondò il 15 agosto, subito dopo essere arrivata a Malta, e aver scaricato il suo importantissimo carico di 11.000 tonnellate di benzina avio. Nonostante le perdite riportate, a cui si aggiunse il danneggiamento di altre navi, tra cui 1 portaerei e di 2 incrociatori, le 32.000 tonnellate di rifornimenti giunti a Malta con le 5 navi superstiti del convoglio, fu permesso all’Isola fortezza, fulcro della strategia britannica nel Mediterraneo, di superare il momento difficile e di continuare ad attaccare con efficacia

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    La battaglia aeronavale di Mezzo Giugno. Operazione Julius. Il contrasto italo-tedesco alle operazioni britanniche “HARPOON” e “ VIGOROUS”

    44.00

    Francesco Mattesini

    Nella Seconda Guerra Mondiale, l’importanza di Malta è stata uno degli elementi determinanti per il successo degli Alleati, perché è servita come importantissima base aerea e base navale, dalla quale i britannici, operando da quella invidiabile posizione strategica, poterono attaccare i convogli dell’Asse in Libia, con risultati a volta straordinari, come quello dell’annientamento del grosso convoglio Beta (“Duisburg”) la notte del 9 novembre 1941 nel Mare Ionio. Per Londra, era prioritario soddisfare le necessità di rifornimento di Malta, organizzando convogli fortemente scortati che partivano da Alessandria e da Gibilterra, ma addirittura anche da Clyde, nella Scozia sud-occidentale. E questo passaggio di navi dall’Atlantico al Mediterraneo avveniva allorché le necessità incombenti, costringevano ad organizzare i convogli nel Regno Unito con la scorta rafforzata dalle unità della Home Fleet, la cui principale base era Scapa Flow, nelle Isole Orcadi. Pertanto, il rifornimento di Malta, con carburante, munizioni, mezzi di combattimento, artiglierie e prodotti alimentari, rappresentò sempre, negli anni tra il 1940 e il 1942, non soltanto un grosso problema logistico, ma anche un ingentissimo sforzo di carattere operativo, dovendo spesso raccogliere unità navali da ogni settore di operazioni, dall’Artico all’Oceano Indiano, per poter fronteggiare, adeguatamente, le ingenti forze aeronavali messe in campo dalle potenze dell’Asse per impedire l’arrivo a Malta dei convogli stessi, sia che giungessero da occidente come da oriente.

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    La battaglia del Mediterraneo (1940-1945)

    18.00

    Per tre anni le forze contrapposte dell’Asse e degli Alleati hanno combattuto duramente la battaglia per il Mediterraneo: da un lato la Marina italiana, impegnata a garantire la corrente dei rifornimenti alle truppe combattenti sulla sponda africana, e dall’altra la Marina britannica, decisa a interromperla e mantenere aperta l’antica via imperiale, sostenendone il caposaldo tradizionale: la base di Malta. Nessun autore ha mai messo in evidenza, prima di Macintyre, quanto le varie battaglie e campagne militari per il controllo del Mediterraneo e delle rotte seguite dal traffico dei rifornimenti abbiano avuto importanza determinante ai fini della vittoria o della sconfitta degli eserciti contrapposti. Questo libro sottolinea come tale premessa della vittoria fu stabilita attraverso anni di aspra lotta combattuta dentro, sopra e sotto le acque. Una lotta nella quale i britannici, che in partenza ebbero tutti gli svantaggi derivanti dal fatto di aver trascurato in tempo di pace l’aviazione navale sia imbarcata sia con base a terra, e di dover fronteggiare forze italiane e tedesche più poderose delle proprie, conseguirono il successo chiudendo le linee marittime fra l’Italia e l’Africa settentrionale. Prefazione di Aldo Cocchia.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 302 con circa 97 foto b/n e alcune cartine

    Stampato nel 2014 da Odoya

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    La battaglia dell’Atlantico – Le operazioni dell Regia Marina, della Kriegsmarine e l’attività di spionaggio in Sud America

    22.00

    La Battaglia dell’Atlantico, termine coniato da Winston Churchill nel 1941, fu la campagna militare che si protrasse più a lungo di tutta la Seconda Guerra Mondiale. Entrambi gli schieramenti erano consci che dalle sorti di questa battaglia dipendeva l’esito della guerra in Europa. Il volume propone una chiave di lettura innovativa del conflitto, approfondendo non solo gli episodi bellici, come il controverso caso del Regio Sommergibile Barbarigo, ma mettendo in relazione questi ultimi con l’attività politica e di spionaggio delle forze dell’Asse in Sud America. Ne risulta un quadro degli eventi quanto mai articolato e inedito, nel quale episodi apparentemente scollegati fra loro trovano una chiara spiegazione nella mortale partita a scacchi giocata sulle acque dell’Atlantico.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 240 con circa 160 illustrazioni

    Stampato nel 2019 da Itinera

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    La battaglia di mezzo agosto. Operazione Pedestal. 1942: la flotta che salvò Malta

    28.00

    Il 10 agosto la piú grande flotta mobilitata dalla Royal Navy, a quasi tre anni dall’inizio del conflitto e a tre dalla fine, prende il mare diretta a Malta. L’obiettivo dell’operazione Pedestal, nota come Battaglia di mezzo agosto, è scortare quattordici navi con a bordo cibo, armi e medicinali fino a Malta. Lo scopo è il salvataggio della guarnigione britannica e della popolazione maltese, trecentomila persone che rischiano la morte per inedia; la battaglia che infurierà per cinque strenue giornate diverrà sinonimo di coraggio, risolutezza e sacrificio.

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    La battaglia navale del 2 dicembre 1942 nel canale di Sicilia

    19.90

    Francesco Mattesini

    La battaglia anche detta del banco di Skerki ebbe luogo il 2 Dicembre 1942, nel mar Mediterraneo nei pressi della costa tunisina. Un convoglio mercantile italiano, scortato da alcune navi da guerra della Regia Marina e diretto in Libia, fu attaccato da una squadra navale della Royal Navy. Il convoglio italiano era costituito da un piroscafo tedesco, e da alcune motonavi italiane. La squadra d’attacco britannica nella battaglia affondò l’intero convoglio – oltre al cacciatorpediniere Folgore facente parte della scorta, senza riportare alcun danno immediato. La battaglia fu iniziata dal comandante italiano, capitano di vascello Aldo Cocchia, imbarcato sul Nicoloso da Recco, un cacciatorpediniere della classe Navigatori, che ordinò alle sue navi di attaccare. Nel combattimento persero la vita 2.200 italiani tra quelli imbarcati sul Folgore e i marinai del convoglio, oltre a moltissimi soldati di fanteria trasportati. Più precisamente, vi furono 286 morti della Regia Marina. Dei 1.766 militari trasportati dall’Aventino e dal Puccini, in gran parte fanti della Divisione Superga, destinati al fronte tunisino se ne salvarono solo 239!

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    La grande guerra sui mari – Le più drammatiche azioni navali durante la seconda guerra mondiale

    25.00

    Dallo scoppio del conflitto nel ’39 alla resa della marina tedesca, il volume ripercorre la cronaca di tutte le azioni navali avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale. Con l’aiuto dello storico Elmer Potter, Chester Nimitz l’uomo che, dopo la disfatta americana di Pearl Harbor, si ritrovò a dover ricostituire una forza navale quasi azzerata – racconta in forma narrativa i momenti chiave del combattimento sui mari: le operazioni navali di superfìcie in Atlantico, la battaglia per il Mediterraneo, la battaglia dell’Atlantico, l’offensiva in Africa del Nord, le disfatte di Germania e Giappone e molte altre ancora. Cartine, tavole e diagrammi, a supporto della ricostruzione, fanno del libro una storia completa, chiara e viva di tutte le vittorie e sconfitte delle marine coinvolte nel conflitto e capitale per gli studi di arte militare marittima.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 618 con varie cartine b/n

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

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    La guerra aeronavale nelle Indie Occidentali

    25.00

    Il volume ricostruisce in modo organico e con una dovizia di particolari difficilmente eguagliabile le operazioni aeronava- li condotte fra il 1939 e il 1945 nel Mar dei Caraibi, nel Golfo del Messico e lungo le coste atlantiche e pacifiche dei Pae-si dell’America Latina. La ricerca si basa su numerosi documenti, spesso inediti, conservati negli archivi britannici, francesi e tedeschi. Grazie al materiale consultato è stato possi-bile ricostruire sei anni di guerra aeronavale, a partire dalla missione nell’Atlantico meridionale della corazzata tascabile Admiral Graf Spee per arrivare all’affondamento dell’incrociatore brasiliano Bahia nell’estate del 1945.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 148, dvd allegatocon filmati d’epoca.

    Stampato nel 2012 da Effepi

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    La guerra del Pacifico. Storie di uomini e portaerei nella Seconda Guerra Mondiale

    22.00

    Sergio Valzania

    Tra le epopee del mare c’è quella delle portaerei. Le navi più potenti mai costruite sono state protagoniste di una sola guerra: quella combattuta con ferocia nell’oceano Pacifico tra giapponesi e americani dal 1941 al 1945. Il Mar dei Coralli, Midway, le Salomone orientali, l’arcipelago di Santa Cruz e le Marianne furono il teatro del conflitto che si risolse in uno schiacciante predominio degli Stati Uniti aprendo loro la strada per la vittoria. I marinai e i piloti imbarcati su “Saratoga”, “Lexington”, “Yorktown”, “Enterprise” e “Hornet” si opposero con determinazione e spirito di sacrificio allo strapotere dei giapponesi nei primi mesi di guerra, bloccando la loro avanzata e dando ad un formidabile apparato industriale le possibilità immense di intervenire nella lotta. Valzania valuta le scelte fatte, l’eroismo, la disponibilità al sacrificio, le capacità strategiche e l’intuito tattico dei protagonisti, presenta le azioni e i comportamenti delle personalità di spicco che vi parteciparono nei ruoli più diversi. Dall’ammiraglio Yamamoto, ucciso in un agguato tesogli dall’aviazione americana, ai futuri presidenti degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, a George Bush, in servizio come pilota di marina.

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    La prima battaglia navale della Sirte (17 Dicembre 1941)

    29.00

    La notte del 8-9 novembre 1941 si verificò quella che, assieme alla Battaglia di Capo Matapan, fu la maggiore sconfitta della Marina italiana nella Seconda Guerra mondiale. Ciò avvenne a sud delle coste meridionali della Calabria quando, un convoglio di sette navi mercantili, denominato “Beta” (o “Duisburg”), che era scortato da due incrociatori pesanti e ben dieci cacciatorpediniere, fu letteralmente distrutta da un piccola formazione navale britannica (Forza K), da pochi giorni distaccata a Malta, costituita da due piccoli incrociatori leggeri e due cacciatorpediniere. Dal quel momento si determinò uno stato di crisi sulle rotte libiche che soltanto in seguito all’operazione M.42, che portò alla Battaglia della Prima Sirte, avrebbe permesso alla Regia Marina, con l’appoggio determinante della Luftwaffe, dei sommergibili tedeschi, dei mezzi d’assalto e degli sbarramenti minati italiani di riprendere il controllo nel Mediterraneo Centrale, ed assicurare un rifornimento continuo alla Libia.

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    La Seconda Battaglia Navale della Sirte. Dall’inizio del blocco aeronavale italo-tedesco di Malta, al combattimento navale del 22 Marzo 1942

    38.00

    Francesco Mattesini

    Nei mesi di novembre e dicembre 1941 la situazione sulle rotte dei convogli tra l’Italia e la Libia, erano state insediate dai britannici, non soltanto con sommergibili e aerei partenti dalle basi del Nord Africa e di Malta, ma anche da una piccola formazione navale, chiamata Forza “K”. Tale forza “K”, che era distaccata nel porto di La Valletta, aveva causato con i suoi attacchi, perdite notevoli di navi mercantili, cariche di rinforzi e rifornimenti, necessari per il proseguimento della guerra delle Forze Armate italiane e tedesche in Libia. Fu proprio a causa di questo blocco nel Mediterraneo centrale, che si impedì all’Italia di far arrivare uomini e mezzi in Cirenaica: tali rinforzi, avevano infatti il preciso obbiettivo di fermare l’avanzata britannica verso la Tripolitania. Adolf Hitler, a questo punto, decise di inviare in Italia un forte contingente di aerei, per ristabilire la situazione nel Mediterraneo e in Libia: ma soprattutto per mantenere Malta sotto pressione, attraverso attacchi aerei intensificati, e con il preciso scopo di impedire che l’isola potesse ricevere rinforzi di mezzi aerei e navali. La situazione strategica a favore della Regia Marina, all’inizio della terza decade di dicembre, fu determinata dall’affondamento, da parte dei sommergibili tedeschi, delle seguenti unità: affondamento della portaerei Ark Royal: affondamento della corazzata Barham, e dell’incrociatore Galateo, a cui si aggiunse, la perdita dell’incrociatore Neptune, affondato su di uno sbarramento minato italiano nelle acque di Tripoli. Fu inoltre grave, il danneggiamento ad Alessandria, delle due corazzate Queen Elizabeth e Valiant, le uniche rimaste disponibili alla flotta del Mediterraneo o “Mediterranean Fleet”. L’operazione avvenne attraverso i mezzi d’assalto della X MAS. Tutto questo accadde quando già, avevano iniziato a giungere in Sicilia, i primi reparti dell’Aviazione tedesca, al comando del feldmaresciallo Albert Kesselring. A questo punto, la situazione dei britannici per portare anch’essa gli indispensabili rifornimenti all’isola di Malta, sotto forma di nafta per le navi, benzina per gli aerei, mezzi di combattimento per la guarnigione, carbone, Kerosene, e cibo per la popolazione dell’isola (che era di circa 270.000 civili, con una guarnigione di 30.000 uomini) divenne quasi drammatica. Essi infatti, potendo disporre di solo pochi incrociatori leggeri e cacciatorpediniere, non potevano superare il blocco aeronavale, imposto dagli italiani e dai tedeschi, che era dotato di forze aeronavali nettamente superiori. Questo libro tratta così, di quale fu, lo sforzo che dovette affrontare la “Mediterranean Fleet”, per portare a Malta i rifornimenti nei primi tre mesi del 1942, fino al momento in cui la Regia Marina impiegò, finalmente, le sue grandi unità navali per affrontare il nemico in uno scontro navale che si combattè nel Golfo della Sirte il 22 marzo 1942: ma che non  ebbe, purtroppo, il favorevole risultato tattico e soprattutto strategico, che italiani e tedeschi si attendevano.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 354 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Ristampa

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