13.Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar

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    13.Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar

    36.00

    Massimiliano Afiero

    La divisione SS Handschar fu creata per arruolare principalmente volontari bosniaci musulmani e organizzata come una divisione di cacciatori da montagna. Alla fine però incluse anche volontari croati cattolici e numerosi ufficiali tedeschi e volksdeutsche jugoslavi. I membri della divisione prestarono giuramento sia ad Adolf Hitler sia a Ante Pavelic, capo del governo croato. Fu la prima divisione SS a comprendere membri non di razza germanica, anche se Himmler riuscì addirittura a trovare per i bosniaci un’origine gotica. La divisione fu inviata in addestramento prima in Francia, dove si verificò anche un tentativo di rivolta e poi in Germania. Al ritorno nei Balcani, la divisione operò principalmente nella cosiddetta zona di sicurezza nella Bosnia nord-orientale tra il fiumi Sava, Bosna, Drina e Spreča. Fu impegnata per un breve periodo nella regione della Sirmia a nord della Sava, prima di trasferirsi nella Bosnia nord-orientale. Alla fine del 1944, la divisione fu trasferita nella zona di Zagabria. Poi, nei mesi successivi, gli ultimi resti della Handschar furono impegnati contro i reparti dell’armata rossa e le truppe bulgare nell’Ungheria meridionale, combattendo una serie di battaglie difensive per poi ripiegare verso la frontiera austriaca. La maggior parte degli elementi bosniaci ancora al seguito della divisione, tentarono di ritornare in Bosnia in tutti i modi possibili. Il resto della divisione ripiegò invece verso ovest, sperando di potersi arrendere alle forze alleate. La storia della divisione, come sempre è accompagnata da numerose testimonianze, documenti dell’epoca, estratti dai bollettini ufficiali, dal diario di guerra della divisione e da centinaia di foto e mappe. In appendice al libro, anche la (breve) storia della 23.Waffen-Gebirgs-Division der SS ‘Kama’.

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    18th Century Janissary, artillery and sappers. Uniforms Tactics and organization Vol. 2

    29.00

    Chris Flaherty

    Di seguito al Volume I su uniformi, distintivi e insegne di grado per i giannizzeri turchi e di altri paesi europei del XVIII secolo, il Volume II esamina l’organizzazione e le tattiche dei giannizzeri utilizzate in battaglia dai Kapikulu Ocaklari [Kapikulu Akerleri] turchi: esercito permanente, dalla fine del XVIII secolo all’era napoleonica, e le tradizionali truppe di artiglieria, minatori e trasporto, che avevano una relazione diretta in termini di tattiche di battaglia di trinceramento utilizzate all’epoca. Questo volume copre l’organizzazione dei giannizzeri, le armi e l’equipaggiamento; gli accampamenti, le tecniche di trinceramento e le tattiche; le tradizionali forze di artiglieria; Legamdji, Cebeci e Arabaci; funzionari religiosi e la regolamentazione dell’organizzazione, delle armi, delle tattiche e delle uniformi; Orta Imam, Saka e supporto medico, Mehtar e soldati turchi negli eserciti europei in generale.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 72 con varie illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    1954. Il servizio postale ritorna all’Italia. 1918-1954 pagine di storia triestina

    30.00

    Bruno Crevato-Selvaggi

    Il volume è il catalogo della mostra tenutasi in occasione del cinquantesimo anniversario del ritorno all’Italia Italia di Trieste. Presenta la storia della Posta e della filatelia in Venezia Giulia e Dalmazia dal periodo austriaco al 1954 con circa 300 fotografie e materiale inedito.

    Rilegato, 21 x 30 cm. pag. 218 illustrato con oltre 250 immagini a colori e alcune in b/n

    Stampato nel 2024 da Poste Italiane

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    1954. Trieste. Italia.

    20.00

    Umberto Maiorca – Emanuele Mastrangelo

    Il 26 ottobre 1954, dopo gli anni terribili della violenza slava, degli infoibamenti, dell’esilio, dell’occupazione straniera, il tricolore torna a sventolare sulla piazza Unità d’Italia accolta da un’immensa folla in festa. “1954” è il racconto, fatto di inedite pagine scritte che si alternano alle tavole di un fumetto, di Trieste e del suo ritorno all’Italia. Un ritorno sofferto e a lungo sognato, come nei versi – “Fummo felici, uniti, e ci han divisi” – di “Vola colomba”, canzone vincitrice del Festival di Sanremo del 1952: una storia d’amore tra due giovani separati che è la metafora di tutta la sofferenza causata dalla drastica separazione in Zona A e B di un lembo di terra che, storicamente e culturalmente, è Italia. Una canzone che, dietro la storia di un amore sofferente, racconta la disperazione di un popolo contro il quale si è accanita la volontà politica di sopraffazione e cancellazione. Rimane, tuttavia, la speranza di un incontro – che vuol dire pure “ritorno” – con quella colomba che vola sulla cattedrale di San Giusto, verso quello stesso campanile dove il 3 novembre del 1918, sbarcato dal cacciatorpediniere italiano Audace sull’allora molo San Carlo, il ventenne bersagliere Lorenzo Putzu innalzava il tricolore, portando a compimento la prima redenzione della città. La storia di Trieste è una storia di passione, di amore, di lotta e dolore, di rivendicazioni dell’identità nazionale, ma anche di culture e di linguaggi che riconducono ad un’unica appartenenza: quella italiana.

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    Africa orientale italiana. Nascita e caduta di un impero 1940-41

    32.00

    Massimiliano Afiero

    L’avventura coloniale italiana in Africa Orientale, iniziata nel secolo precedente e terminata bruscamente con la sconfitta ad Adua nel 1896, riprese vigore con l’avvento del Fascismo che avviò da subito una campagna per espandere i possedimenti italiani nel cosiddetto ‘Corno d’Africa’. Con la guerra italo-etiopica, combattuta tra il 1935 e il 1936, l’Italia invase l’impero d’Etiopia ed il suo territorio, che insieme all’Eritrea ed alla Somalia italiana, andarono a formare il nuovo Impero, l’Africa Orientale Italiana. Tra il 1936 e il 1940, furono condotte numerose operazioni contro la resistenza etiopica che si manifestò in tutto il paese. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il territorio dell’A.O.I. rimase tagliato fuori e dovette agire autonomamente senza poter ricevere aiuti e rifornimenti dalla madrepatria. Tuttavia, nella fase iniziale della guerra, furono condotte una serie di azioni offensive, che portarono alla conquista di Cassala e della Somalia britannica. Poi venne l’inevitabile e massiccia controffensiva inglese, che nel giro di pochi mesi sbaragliò completamente le forze italiane nell’A.O.I., che si batterono comunque valorosamente, soprattutto a Cheren. Dopo la caduta di Addis Abeba, la resistenza italiana proseguì prima sull’Amba Alagi, poi nella regione di Gimma ed infine a Gondar, dove i soldati italiani scrissero pagine di gloria militare. Nel libro, già pubblicato in lingua inglese dalla casa editrice Helion, vengono analizzate le principali operazioni militari italiane nell’Africa Orientale Italiana, con particolare riferimento al periodo tra il 1940 e il 1941

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    All’inferno o alla gloria. L’eroismo degli alpini della Tridentina sulla strada per Nicolajewka

    18.00

    Orazio Ferrara

    All’inferno o alla gloria. Per un soldato dipende sempre dai punti di vista e dalla scelta individuale. E, in quei tragici giorni del gennaio 1943 in terra di Russia, gli Alpini della Tridentina giurarono di andare all’inferno piuttosto che arrendersi ai Russi… E andarono alla gloria, tutti, i caduti e i sopravvissuti. Essi scrissero, per la Storia, una rara pagina di valore militare nella battaglia di Nicolajewka e negli undici sanguinosi combattimenti che la precedettero. Ancora oggi questa pagina celebra una limpida vittoria delle armi italiane, anche se conseguita nel corso di un’apocalittica e tragica ritirata.

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    Ardennes 1944-1945. Les Panzer de la dernière chance

    78.00

    Philippe Guillemot

    Il 12 dicembre 1944, il feldmaresciallo Model, comandante del Gruppo d’armate B, chiese al colonnello von der Heydte se la sua operazione aviotrasportata avesse una probabilità di successo del 10%. Von der Heydte risponde affermativamente e Model aggiunge che anche l’offensiva delle Ardenne ha una probabilità di successo non superiore al 10%. Questo 10% era stato menzionato prima dell’offensiva tedesca del maggio 1940 e si trattò della schiacciante vittoria degli eserciti del Reich. Basandosi su documenti poco noti e su studi accurati, l’autore mette in luce i granelli di sabbia che finirono per inceppare completamente l’apparato offensivo tedesco, il soffocamento dell’offensiva e il suo crollo. Uno smantellamento preciso che sorprenderà il lettore, supportato dagli archivi, di tesi che erano comunque attuali dalla fine dei combattimenti, dimostrando che queste famose “probabilità del 10%”, forse, per il Terzo Raich di fine 1944,  erano un po aleatorie…

    Rilegato, 21 x 30 cm. pag. 480  numerose foto in bianco e nero e alcune a colori, organigrammi, mappe a colori, grande formato

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2025 da Heimdal

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    Armando Casalini. “Apostolo della redenzione operaia”, vittima della rappresaglia antifascista al delitto Matteotti (1883-1924)

    20.00

    Pietro Cappellari

    Con questo studio vogliamo indagare la figura di Armando Casalini. Veniva dalla sinistra italiana, animatore della Settimana Rossa del 1914, aveva scalato i vertici del Partito Repubblicano, divenendone Segretario nazionale: “Interventista intervenuto”, si definiva un socialista, credente nel riscatto del proletariato nell’etica del dovere e della elevazione spirituale prima che materiale. Il suo incontro con il fascismo fu inevitabile. Di lui ci rimane l’impegno sindacalista nelle Corporazioni fasciste, di cui divenne Vicesegretario e poi il Martirio, colpito barbaramente, da mano fratricida che pure aveva aiutato nel momento del bisogno.

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    Armi di fanteria e artiglieria dell’esercito ungherese nella WW2

    32.00

    Peter Mujzer

    L’Ungheria terminò la Prima Guerra Mondiale dalla parte degli sconfitti, perdendo territori, uomini  e risorse. A causa dell’attuazione del Trattato di pace, l’industria degli armamenti e le forze armate esistenti furono assai limitate. Fin dall’inizio l’industria degli armamenti e le Forze Armate mantennero segretamente capacità che superavano i limiti previsti. Dall’inizio degli anni ‘30 iniziarono l’allargamento e la modernizzazione delle Forze Armate. L’Ungheria era una paese agricolo con limitate risorse industriali, ma vantava una tradizione che gli permise di modernizzare e produrre armi di fanteria e artiglieria. In un primo momento, ci si basò sulla modernizzazione degli armamenti della Prima Guerra Mondiale ereditati dall’esercito austro-ungarico. In seguito, vennero acquistate licenze straniere e messe in produzione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’industria ungherese fu in grado di fornire all’esercito molti tipi di armi leggere e di artiglieria, ma non tutte erano di concezione moderna. Un numero significativo di armi tedesche e catturate fu usato anche dagli ungheresi.

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    Armi leggere catturate dai tedesche nella II G. M.

    20.00

    Luca Poggiali

    Riccamente illustrato in bianco e nero, presenta una breve scheda storico-tecnica delle armi leggere catturate da tedeschi sui vari fronti nella Seconda Guerra Mondiale. Di particolare interesse, le armi prodotte negli stabilimenti della ex-Cecoslovacchia, quelle catturate ai sovietici e, quelle italiane requisite dopo l’8 settembre 1943.

     

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    Arte e Fascismo. Catalogo della mostra 14 apr 2024 – 01 set 2024 MART Rovereto

    150.00

    A cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari

    La mostra Arte e Fascismo analizza i vari e complessi modi in cui il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana, utilizzando a fini propagandistici il linguaggio dell’arte. Durante il Ventennio la produzione artistica fu infatti ricca ed eterogenea. Accanto al persistere di ricerche di avanguardia legate al Futurismo, si delinea una linea di “ritorno all’ordine”, che confluisce nel movimento del Novecento italiano, creato da Margherita Sarfatti. La mostra rievoca le principali occasioni in cui gli artisti danno voce alla corrente di pensiero dominante, ai temi e ai miti del fascismo attraverso la partecipazione a Biennali, Quadriennali, mostre sindacali, a concorsi e a commissioni pubbliche. Tra pittura, scultura, documenti e progetti, il percorso espositivo si snoda tra oltre 300 opere di artisti e architetti come Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Achille Funi, Fortunato Depero, Tullio Crali, Thayaht, Renato Bertelli, Renato Guttuso. Provenienti da collezioni pubbliche e private le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del Mart e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ’900.

    Brossura, 21 x 28 cm. pag. 564 completamente illustrato a colori

    Stampato nel 2024 da L’Erma

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    Attacco dal cielo! Missioni ed imprese dei Paracadutisti tedeschi nella seconda guerra mondiale

    25.00

    Luca Tirloni

    Lavoro di tipo divulgativo, sulle imprese dei paracadutisti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Alcune immagini b/n e alcune cartine a colori

    Brossura, 21 x 21 cm. pag. 176 con varie foto e illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2024 da Editoriale Delfino

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    Axis Wings. The Luftwaffe and co-belligerent air forces’ compendium. Vol. 2

    59.00

    AA.VV.

    Chandos Publications, in associazione con Robert Forsyth della Chevron Publishing, presenta sul mercato internazionale, il secondo di una serie di volumi che, avrà per tema, la Luftwaffe e le aviazioni alleate co-belligeranti. Ogni volume prenderà in considerazione aerei, attività operativa, piloti, ecc. il tutto accompagnato da numerose illustrazioni in b/n, alcune a colori e numerose tavole a colori, che ne fanno un lavoro adatto anche per i modellisti. Vengono presentate moltissime informazioni inedite sulla Luftwaffe e su quelle cobelligeranti, informazioni che magari sarebbero troppo brevi per essere trattate in un libro specifico. Axis Wings’ mira a far conoscere queste storie, accompagnandole con disegni appositamente commissionati e fotografie provenienti da collezioni private. Ogni uscita, potrà contare su circa 200 pagine. Inizialmente si prevedono due uscite l’anno. In questa fase, il progetto è soprattutto un esperimento.

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    Batailles aeriennes de la guerre d’Indochine. De Na San a Dien Bien Phu

    55.00

    Philippe Gras

    Nell’ambito del 70° anniversario della battaglia di Dien Bien Phu, questo libro analizza il combattimento aereo che raramente viene considerato nelle opere esistenti. Ciò che si dimentica è che Dien Bien Phu fu anche una battaglia aerea, concepita sulla base delle lezioni apprese dalla vittoria di Na San un anno prima e degli impegni per mantenere aperta la pista. Sia a Dien Bien Phu che a Na San l’aviazione rappresentava era il cuore delle difese del campo. L’approccio aereo alla battaglia permette di comprendere la prospettiva della leadership francese, ma soprattutto di comprendere meglio la strategia dei Viet Minh contro il campo trincerato.

    Rilegato, 23,5 x 31,5 cm. pag. 144 riccamente illustrato con 295 foto b/n e alcune foto a colori ed alcune cartine

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2024 da Histoire et Collections

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    Borghese Junio Valerio. Diario Autografo 8 settembre 1943 – aprile 1945

    30.00

    Gianni Bianchi

    Da una nota dell’Editore:

    tutti conoscono il libro di Borghese sulla Decima Flottiglia Mas, fino al 8 settembre 1943 pubblicato nel 1952 dalla Garzanti e all’inizio degli anni duemila da “Storia MIlitare”. Questo volume che presentiamo, iinvece, si riferisce al periodo della Repubblica Sociale Italiana. Redatto dallo stesso Borghese, tratta in particolar modo, le vicissitudini dei battaglioni “Lupo” e “Barbararigo” e della guerra civile in generale.
    17 x 24 cm. pag. 244 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2025 da Sarasota

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    Bunker. La difesa di Scigli e Santa Croce Camerina

    20.00

    Lorenzo Bovi – Cesare Iudica – Giuseppe Primaverile

    Si inizia con una panoramica sulla difesa italiana del settore e con la narrazione fatta dal Colonnello Giuseppe Primaverile che spiega gli avvenimenti nel settore di Scicli. Si parla poi del Posto di Blocco 453, dei Campi minati e fossati anticarro, del settore del fiume “Irminio” e di quello di Sampieri; poi le due batterie di cannoni da 149/35, il settore di Donnalucata e quello di Santa Croce Camerina con il Posto di Blocco 451 e la Villa Comitini. Infine l’incredibile Posto di Blocco 452 del quale ci sono fotografie d’epoca da tutti e 4 i lati. Ancora le trincee di Marina di Ragusa e per finire alcune pagine sui militari italiani e tedeschi caduti.

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    Castra Albana. Analisi delle Strutture delle Evidenze Archeologiche ed Epigrafiche

    35.00

    Giuseppe Lugli

    I Castra Albana erano un accampamento fortificato stabile della Legio II Parthica in Italia fondato dall’imperatore Settimio Severo (193-211) nel sito dell’attuale centro di Albano Laziale. Attualmente, le rovine delle strutture interne ai castra, delle terme di Caracalla e dell’anfiteatro romano di Albano Laziale rappresentano una delle maggiori concentrazioni urbane di resti archeologici di età romana nel Lazio fuori da Roma. Come tutti i castra romani, i Castra Albana seguono uno schema urbanistico rigoroso: si presentano come un grande rettangolo fortificato, dotato di quattro porte (praetoria, decumana, principalis sinixtra e principalis dextra), con gli angolo arrotondati e rinforzati da torrette circolari (caratteristica anomala, simile ai castra del Vallo di Adriano nel Regno Unito). La tecnica di costruzione è l’opus quadratum, in una delle sue più tarde comparse nell’Agro Romano (sarà sostituita dall’opus latericium). Il materiale da costruzione è il peperino, estratto in situ dal suolo vulcanico su cui sorgono i castra, con notevole risparmio di tempo e denaro: la costruzione fu resa difficile dall’infelice posizione dell’accampamento, posto su un declivio con pendenza all’11%, situazione che richiese alcune soluzioni tecniche come una diversa disposizione dei blocchi secondo la pendenza dei vari punti delle mura. Il perimetro della cerchia è di 1 334 metri: il lato nord-ovest misura 434 metri, mentre il parallelo lato sud-est misura 437 metri, ed i lati corti misurano 224 metri quello a nord-est e 239 quello a sud-ovest. L’area complessiva si aggira di conseguenza sui 95 000 metri quadrati.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 160 con varie illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2024 da Arbor Sapientiae

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    Chi sono i recuperanti di oggi? Analisi sul fenomeno della raccolta dei reperti della Grande Guerra tra ricerca amatoriale e archeologia

    20.00

    Sofia Trivellato

    Un’indagine affascinante e complessa che affronta il tema della raccolta dei reperti legati alla Grande Guerra, raccontata attraverso un approccio innovativo e coinvolgente. L’autrice, archeologa professionista, cerca di guardare con occhi esterni questo tema molto contraddittorio e spesso sconosciuto, evidenziando le criticità, ma anche i possibili punti di contatto tra le diverse realtà che gravitano attorno a questo mondo. Un argomento capace di suscitare interesse, curiosità e dibattiti già durante la stesura del volume stesso. Una ricerca completa e articolata che si sviluppa partendo dal tentativo di conoscere il mondo dei neo recuperanti della Grande Guerra. Un’analisi “antropologica” che non si limita alla raccolta di dati, ma che cerca di restituire una dimensione umana, lasciando la parola anche agli stessi recuperanti. Uno sguardo su un hobby che agli occhi di chi lo pratica rimane avvolto da incertezze sul piano legislativo. Una riflessione su una passione che per sua natura è portata a intrecciarsi con il mondo dell’archeologia. Un invito a riflettere sul destino degli oggetti della Grande Guerra e sui possibili metodi e procedure per un approccio partecipato alla tutela delle testimonianze del nostro passato recente.

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    Coccarde Tricolori Speciale 12. F-35 JSF

    35.00

    AA.VV.

    Il volume, che raccoglie anche foto e testimonianze inedite, si articola su vari capitoli dedicati al complesso sviluppo del programma statunitense, alla descrizione tecnica delle tre versioni del velivolo, al servizio operativo con l’Aeronautica Militare e la Marina Militare, ai racconti dei protagonisti, a uno spettacolare Fotoalbum e a una dettagliata e ampia sezione con la storia e i reparti di tutti gli operatori internazionali. Chiudono poi una sezione modellistica con informazioni, alcuni profili a colori e dettagli fotografici del velivolo. In appendice, dati e numeri per tutti gli F-35 degli operatori internazionali. Un lavoro completo e imperdibile, “tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere” sull’F-35, un velivolo dalle capacità senza precedenti.

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    Contra Judeos

    14.00

    Telesio Interlandi

    Riproposizione dello scritto di Telesio Interlandi che negli anni trenta fece pubblicare questo suo scritto dove analizzava le vicissitudini degli ebrei in Italia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 90 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2024 da Effepi

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    Corneliu Zelea Codreanu. Il Capitano della Guardia di Ferro

    15.00

    Yves Morel

    Nato a Husi il 13 settembre 1899, Corneliu Codreanu fu il più atipico dei Capi politici tra le due guerre. Nel 1927, fondò la Legione dell’Arcangelo Michele – meglio conosciuta come Guardia di Ferro – e ne fu il “Capitano”: tra mille avversità, dimostrò di aver costruito un proprio modello dottrinale e politico. Le sue Camicie Verdi – infatti – ambivano alla creazione di un “uomo nuovo”, la cui mistica si reggeva su una rigorosa morale cristiana, sul profondo senso del dovere, su un’ascesi costante e verticale, sulla ferrea disciplina dello spirito legionario, su un forte e tenace attaccamento alla Patria e su un autentico senso della Comunità di popolo. Codreanu esortava i suoi compatrioti a condurre una vita eroica, radicata nella consapevolezza dell’identità dacica e latina. Odiato dal re e dalla classe politica del suo Paese, egli fu al centro della vita politica romena fino alla sua tragica esecuzione, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 novembre 1938 per ordine del governo del re Carol II.

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    Dal lampo rosso ai Bagliori di guerra. Dall’Italia dei record aeronautici alle esigenze belliche. Industria italiana e anglosassone a confronto

    26.50

    Marco De Montis

    Negli anni Trenta l’Italia dominava la scena aeronautica mondiale, i primati tecnici e sportivi conquistati e le crociere di massa a lungo raggio di Italo Balbo posero l’Italia all’attenzione del mondo intero. Pochi anni dopo quella stessa tecnologia vincente si trovò a fronteggiare la Seconda Guerra Mondiale ma non resse il confronto con le altre nazioni. Questo libro illustra e spiega come sia stato possibile non dare seguito alle eccellenze acquisite per precipitare così rapidamente nel tragico abisso della guerra senza la preparazione necessaria. Contemporaneamente si esamina la rapida e impressionante ascesa del potere aereo degli Alleati. I numeri e le statistiche parlano chiaro: il divario fra Italia e paesi anglosassoni si fece via via sempre più ampio, fino a diventare incolmabile. L’autore ci accompagna nella sua analisi rigorosa, con l’ausilio di 200 illustrazioni, offrendoci gli strumenti per la lettura di un decennio che fra diverse situazioni politiche, tecnologiche, produttive e organizzative fu determinante per il progresso dell’aeronautica.

  • 0 out of 5

    Dal retaggio all’impegno: l’Europa dei nostri figli. Atti del XI Convegno dell’Institut Iliade del 6 aprile 2024

    15.00

    AA.VV.

    Esiste un modo per invertire il declino politico, demografico e spirituale degli europei? È ancora possibile affermare un immaginario europeo che attinga alle radici e sia proiettato in avanti? Possiamo considerarci rifondatori, anziché limitarci ad essere custodi? L’Institut Iliade – nel suo undicesimo convegno annuale – ha tracciato le linee di vetta per “L’Europa dei nostri figli”: una ricca serie di interventi – profondi e accessibili al tempo stesso – per tornare a parlare di eredità da vivificare, di retaggi da incarnare, di scelte da compiere e di volontà da costruire. Lungi dall’essere una mera “espressione geografica” o una vuota burocrazia, l’Europa ha il dovere di ripensarsi potenza e di ribadirsi Civiltà: essa non necessita di un forbito epitaffio, ma di un progetto vitale; non può essere imbalsamata, perché deve ancora scrivere le sue migliori pagine di storia; non è soltanto la “terra dei padri”, ma è anzitutto il futuro dei nostri figli.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 138

    Stampato nel 2024 da Passaggio al Bosco

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    Dal successo di Suda al disastro di Capo Matapan

    35.00

    Francesco Mattesini

    L’opera prende le mosse dal successo ottenuto dalla base di Suda solo pochi giorni prima, per poi analizzare il drammatico disastro di Matapan, rendendo omaggio al sacrificio di 2.308 marinai della Regia Marina, caduti in quella tragica battaglia. La battaglia di Capo Matapan si svolse in due fasi distinte: un confronto di artiglieria a lunga distanza avvenuto il 28 marzo 1941, a sud dell’isola di Gaudo (Creta), e uno scontro ravvicinato durante la notte, al largo della punta occidentale del Peloponneso. In quest’ultimo frangente, la Flotta britannica del Mediterraneo riuscì a sorprendere le unità italiane grazie alle informazioni fornite dall’organizzazione crittografica Ultra, che aveva decifrato il giorno esatto della missione italiana nel Mediterraneo orientale. Decisivi furono gli attacchi degli aerosiluranti “Albacore” della portaerei Formidable. Inizialmente, essi danneggiarono la corazzata Vittorio Veneto, riducendone la velocità. Successivamente, durante un attacco notturno, immobilizzarono l’incrociatore Pola. Questo permise alla flotta britannica di colpire gli incrociatori della 1ª Divisione Navale, accorsi in aiuto del Pola, cogliendoli di sorpresa. Nel corso dello scontro furono affondati gli incrociatori Zara e Fiume e i cacciatorpediniere Alfieri e Gioberti, prima di infliggere il colpo finale al Pola.  L’episodio di Matapan ebbe un impatto cruciale sulla strategia della Regia Marina. A seguito della battaglia, Supermarina, l’organo operativo dello Stato Maggiore della Marina, ottenne da Benito Mussolini l’autorizzazione a limitare le operazioni navali italiane a un raggio di 100 miglia (poi ridotto a 85 miglia) dalle basi terrestri, per garantirsi la copertura aerea.

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    Dentro la cucina medievale. Manuale pratico di cucina medievale per una rievocazione storica

    16.00

    Rosella Omicciolo Valentini

    Questo testo analizza sia i prodotti da utilizzare secondo la correttezza storica, sia le preparazioni culinarie con l’interpretazione di alcuni metodi di cottura: ad esempio, il termine ‘brodo’ o ‘brodetto’ per i cuochi medievali non sempre aveva il valore che si attribuisce oggi. Conoscere gli elementi fondamentali e leggere le ricette dai manoscritti originali potrà sicuramente aiutare a immergersi “dentro la cucina medievale”, in tutti i sensi.

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    Diari 1930

    35.00

    J. P. Goebbels

    La pubblicazione dei volumi del diario di Joseph Goebbels per la serie “Monografici della Thule Italia”, rientra nel compito di rendere nuovamente disponibili documenti da tempo introvabili. Nel caso attuale, per i diari di Goebbels si tratta e si tratta del volume relativo all’anno 1930. Ci sembra inoltre opportuno ricordare che tale diario è al contempo autentico e d’epoca, oltre a non essere mai stato revisionato da Goebbels (a differenza del giornale tenuto dal conte Galeazzo Ciano). Non ci sono quindi né segni di aggiunte né di soppressioni. Goebbels i suoi diari li aveva fatti microfilmare, trascrivere e custodire in luoghi a prova di bomba (come la camera blindata nei sotterranei della Reichsbank). “Sono troppo preziosi perché si possa rischiare che cadano vittima di qualche bombardamento” – scriveva Goebbels – “e offrono un quadro della mia intera vita e dei nostri tempi”.

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    Diario di un sardo prigioniero dei tedeschi 1944-1945

    15.00

    Angelo Abis

    Arruolatosi nella Marina Militare, negli Anni ‘30 Giovanni Sardu partecipa alle principali imprese belliche del tempo: la riconquista della Libia e il conflitto in Africa Orientale, guadagnandosi il grado di sottocapo di seconda classe. Nel 1938 viene destinato all’isola di Rodi e qui lo coglie lo scoppio della guerra con l’incarico di capo cannoniere della prima batteria anti-aerea. Il 4 settembre 1940 abbatte un aereo inglese inviato a bombardare gli aeroporti di Gaddura e Marizza. Sardu assolve i suoi compiti di capo cannoniere fino alla resa dell’11 settembre del ‘43, ma stavolta sostiene il suo ultimo combattimento contro i mezzi tedeschi che si accingevano ad occupare l’aeroporto di Manizza. Scartata l’ipotesi di consegnarsi ai tedeschi o di darsi alla macchia, respinta l’ipotesi di diventare un collaborazionista o di aderire alla RSI, si arruola nell’organizzazione TODT, l’impresa di costruzioni che operava sotto la direzione dei comandi tedeschi. Cessa così di essere un prigioniero di guerra in fuga, per diventare un lavoratore straniero al servizio delle imprese tedesche. Fu preso in organico dalle ditte Grum e Beffi ng con destinazione nella città di Magdeburg in Sassonia. Da quel momento, sino al 1° aprile del ‘45, è un continuo peregrinare nei piccoli e grandi centri della Germania dove più che per lavorare, il tempo viene impiegato a sfuggire ai continui bombardamenti dell’aviazione alleata. Il 1° aprile del ‘45 è preso in carico dagli americani e finalmente nel luglio del ‘45 può rientrare in Italia.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 106

    Stampato nel 2023 da Macchione

  • 0 out of 5

    Donne, eroine, martiri delle foibe. Storie al femminile sulla frontiera orientale (1943-1945)

    15.00

    Valentina Motta

    C’è un universo femminile – fatto di mogli, figlie e madri – che ruota attorno alla tragedia delle foibe: tantissime donne che furono vittime e martiri della violenza dell’oppressore e che talvolta, con l’esempio e con l’azione, assursero al ruolo di vere e proprie eroine. Le loro storie, spesso occultate o distorte, restano ancora misconosciute al grande pubblico: il silenzio assordante che ha avvolto le loro vicende per decenni – evidentemente scomode e ingombranti per i presunti paladini della “libertà” e del “femminismo” – deve essere squarciato dalla sacrosanta ricerca della verità. Questo libro – ricco di dettagli, interviste, immagini e dettagli anche inediti – rappresenta una ricerca unica nel suo genere, che getta una nuova luce sui drammatici fatti che caratterizzarono la frontiera orientale tra il 1943 e il 1945.

  • 0 out of 5

    DVX: Cronaca illustrata della visita di Mussolini sul fronte greco, marzo 1941

    32.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Il due marzo 1941, diciannovesimo anno dell’era fascista, Benito Mussolini, Primo Maresciallo dell’Impero e Duce del Fascismo, atterrava a Tirana. in Albania ufficialmente per un’ispezione al fronte, in realtà per assistere alla programmata offensiva italiana nella val Desnizza, che avrebbe dovuto suggellare nei fatti il motto A primavera verrà il bello, pronunciato da Mussolini durante la controffensiva con la quale i greci avevano ributtato gli invasori italiani oltre il confine albanese, arrivando a minacciare Valona. L’offensiva non ebbe successo, come fallì il contrattacco greco, arrestato a sua volta dagli italiani, portando allo stallo del fronte. Mussolini restò al fronte per poco più di due settimane, visitando truppe e posti avanzati ed ospedali da campo, tenendo rapporti ai comandanti, ripartendo assai amareggiato per quanto aveva visto.

  • 0 out of 5

    Einsatz Arnheim. German Armoured Units and their Opponents at Arnhem and Oosterbeek, September 1944

    115.00

    Marcel Zwarts

     Poderoso lavoro della RZM che tratta dei feroci combattimenti tra le forze armate tedesche e i loro avversari britannici e polacchi ad Arnhem e nei dintorni nel settembre del 1944. La narrazione esamina meticolosamente il ruolo dei carri armati tedeschi in questa battaglia, attingendo a una varietà di fonti, tra cui documenti ufficiali tedeschi e alleati e resoconti di prima mano di soldati e civili. Una scoperta cruciale è stato il diario di guerra della 9a divisione corazzata SS, che getta nuova luce sulla battaglia di Oosterbeek e Arnhem. Gli approfondimenti sul diario di guerra del quartier generale della Royal Artillery britannica forniscono una prospettiva preziosa, in particolare per gli ultimi giorni dei combattimenti. Un’analisi rigorosa dei dati, integrata da materiale fotografico, fornisce un resoconto completo della battaglia di Arnhem, rivelando dettagli interessanti e precedentemente trascurati. Contrariamente a quanto si pensava in precedenza, comandanti tedeschi meno noti come Bartholomäi, Büdecker e Balzer emersero come figure chiave nei combattimenti, a differenza di leader più noti come Brinkmann e Von Allwörden. Lo studio evidenzia anche la tempistica critica dell’operazione Market Garden; Se fosse iniziato solo un giorno dopo, le possibilità di successo degli Alleati sarebbero aumentate notevolmente, poiché la maggior parte del gruppo di combattimento della 9a Divisione Panzer SS si sarebbe ritirata in Germania. Le illustrazioni professionali di Steve Noon danno al lettore un’idea di come appaiono determinate situazioni critiche se visualizzate a colori. Tutto è riccamente illustrato con mappe e diagrammi per rendere la storia visivamente comprensibile. Infine, per questo libro è stato utilizzato materiale fotografico eccezionale. In alcuni casi è di qualità migliore, ma spesso è completamente sconosciuto.

    Rilegato, 22 x 29 cm. pag. 534 riccamente illustrato con circa 500 foto b/n di ottima qualità e circa 100 tra cartine, illustrazioni e diagrammi a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da MZS publishing

  • 0 out of 5

    Elogio del duello. L’onore al di sopra della vita

    14.00

    Bernard Lugan

    La nostra società, tra le più ingiuste e ipocrite di sempre, ha dimenticato che cos’è il confronto diretto: schiere di codardi – coperti dalla Legge – possono permettersi di dire ciò che vogliono, nella certezza di non doverne mai render conto. Lungi dal celebrare la forza bruta, “Elogio del duello” è un invito a tornare ad una civiltà governata dal codice d’onore, fatta di uomini temprati come l’acciaio e di donne che combattono con dignità e coraggio. Bernard Lugan, accademico e moschettiere nel cuore, ripercorre la storia di questa nobile istituzione e difende i valori virili dalle tendenze castranti del wokismo.

  • 0 out of 5

    Eredità della Grande Guerra sul Monte Sette Termini

    21.50

    Enrico Fuselli

    A Montegrino e a Bosco Valtravaglia non è avvenuto alcun combattimento durante la Grande guerra, ma nel territorio comunale si trovano, in stato di abbandono, importanti strutture della “Linea Cadorna”, il complesso di fortificazioni allestito, con gran fretta e notevole dispendio di materiali ed energie umane, tra il 1916 e il 1917, per fronteggiare un eventuale attacco tedesco attraverso la Svizzera (si paventò anche il pericolo che la Confederazione potesse allearsi con gli Imperi centrali per regolarizzare i propri confini meridionali con il nostro paese). Il presente lavoro, prima di esaminare l’eredità lasciata nel territorio, ricostruisce il clima politico e militare nel quale era maturata la decisione di allestire tale sistema difensivo, frutto di rapporti diplomatici e politici a volte difficili tra la Svizzera e l’Italia, tali, come si vedrà, sia per motivi contingenti, sia per questioni di natura – se così si può dire – “etnica”.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 188 con varie foto b/n

    Stampato nel 2024 da Ravizza

  • 0 out of 5

    ERMA: Erfurter Maschinenfabrik, 1924–2003, Vol. 1: Company History • Rifles and Shotguns

    85.00

    Holger Schlemeier

    Monumentale lavoro in tre volumi dellastoria aziendale della ditta ERMA dal 1924 al 2003 e una guida illustrata dettagliata ai modelli di fucili e fucili da caccia prodotti da questa azienda. l’Erfurter Maschinenfabrik. ERMA è nota soprattutto per la produzione di armi leggere tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui il mitra MP 40, il fucile Mauser K98 e l’ERMA EMP. Il volume 1 fornisce una storia aziendale completa dal 1924 al 2003 e profili dettagliati di tutti i modelli di fucili e fucili da caccia prodotti nelle fabbriche ERMA. Presenta un’ampia varietà di armi, da fucili a leva e fucili da caccia, a repliche calibro .22 della carabina americana M1, dai K98 ai moderni fucili da tiro di precisione. L’autore analizza particlarmente il perido del Terzo Reich, compresa la Seconda Guerra Mondiale. La storia aziendale include foto di molti pezzi per niente conosciuti e sperimentali e numerosi oggetti di marketing, tra cui poster pubblicitari, penne, orologi da tavolo, accendini e molto altro. Nel complesso, l’opera in tre volumi ammonta a più di 1.000 pagine con più di 2.200 foto. Questa è la guida definitiva all’ERMA e un riferimento cruciale per qualsiasi collezionista di armi da fuoco tedesche.

    Rilegato, 23,5 x 31 cm. pag. 278 riccamente illustrato con circa 740 foto a colori, b/n e disegni tecnici

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da Schiffer

  • 0 out of 5

    ERMA. Erfurter Maschinenfabrik 1924–2003, Vol. 2. Handguns

    125.00

    Holger Schlemeier

    Monumentale lavoro in tre volumi dellastoria aziendale della ditta ERMA dal 1924 al 2003 e una guida illustrata dettagliata ai modelli di fucili e fucili da caccia prodotti da questa azienda. l’Erfurter Maschinenfabrik. ERMA è nota soprattutto per la produzione di armi leggere tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui il mitra MP 40, il fucile Mauser K98 e l’ERMA EMP. Il volume 2 descrive tutti i modelli di pistola prodotti nelle fabbriche ERMA. Le descrizioni sono estremamente dettagliate: numeri di produzione e caratteristiche, marchi, specifiche e altro ancora sono tutti qui. Le pistole prodotte dalla “Werke” includono varianti di molti dei modelli più famosi del XX secolo, tra cui la P.08 Luger, la Walther P38 e PPK, la Colt 1911 e la Glock 17. Questi includono sia modelli militari che sportivi. Alcune delle pistole ERMA erano piuttosto insolite, come la miniatura “Baby” Luger e una selezione di prototipi precedentemente sconosciuti. Nel complesso, l’opera in tre volumi ammonta a più di 1.000 pagine con più di 2.200 foto. Questa è la guida definitiva all’ERMA e un riferimento cruciale per qualsiasi collezionista di armi da fuoco tedesche.

    Rilegato, 23,5 x 31 cm. pag. 508 riccamente illustrato con circa 1.200  immagini a colori e b/nTesto in lingua inglese

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2025 da Schiffer

  • 0 out of 5

    Erma. Erfurter Maschinenfabrik, 1920-1997. Volume 3: Submachine Guns. Flare Guns

    69.00

    Holger Schlemeier

    Monumentale lavoro in tre volumi dellastoria aziendale della ditta ERMA dal 1924 al 2003 e una guida illustrata dettagliata ai modelli di fucili e fucili da caccia prodotti da questa azienda. l’Erfurter Maschinenfabrik. ERMA è nota soprattutto per la produzione di armi leggere tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui il mitra MP 40, il fucile Mauser K98 e l’ERMA EMP. Il volume 3 fornisce profili dettagliati di tutti i modelli di lanciarazzi e mitragliatrici dell’ERMA. Tra questi rientra l’EMP tra le due guerre, per il quale l’ERMA aveva clienti stranieri in Europa e nelle Americhe. Un numero significativo di EMP fu venduto anche alle SS nel periodo che precedette la seconda guerra mondiale. Durante la guerra, la produzione passò dall’EMP all’MP38 e all’MP40, di cui l’ERMA produsse centinaia di migliaia di esemplari per la Wehrmacht. Prima, durante e dopo la guerra, la “Werke” progettò una notevole varietà di prototipi o di mitragliatrici di produzione molto ridotta, tutti descritti in modo senza precedenti in questo libro. Oltre alle mitragliatrici, questo volume include descrizioni di pistole lanciarazzi e di alcuni accessori vari e riassume la consistente produzione bellica dell’ERMA del fucile d’assalto Sturmgewehr. Questo volume finale include anche un certo numero di note e appendici Nel complesso, l’opera in tre volumi ammonta a più di 1.000 pagine con più di 2.200 foto. Questa è la guida definitiva all’ERMA e un riferimento cruciale per qualsiasi collezionista di armi da fuoco tedesche.

    Rilegato, 23,5 x 31 cm. pag. 222 con circa 330 foto a colori e b/n + un certo numero di tabelle.

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da Schiffer

  • 0 out of 5

    Ernst Junger nelle tempeste d’acciaio della Grande Guerra.

    25.00

    Nils Fabiansson

    Questo libro dello studioso Nils Fabiansson è un vero e proprio compendio per il lettore al capolavoro di Ernst Jünger “Nelle tempeste d’acciaio”, esplorante le corrispondenze tra i diari di guerra e le opere letterarie di Jünger e la sua esperienza di guerra sul Fronte occidentale quale Tenente e comandante di Truppe d’assalto nel Füsilier-Regiment Nr. 73 “Gibraltar” mediante una documentata analisi storica e topografica delle battaglie del suo reparto e della loro trasposizione nei suoi libri e una analisi critico-letteraria delle loro varie edizioni, completata con decine di fotografie da archivi pubblici e privati, immagini inedite dai suoi diari e dei luoghi dei combattimenti allora e oggi e mappe.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 184 con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2024 da Italia Storica

  • 0 out of 5

    Fasciofobia. Bugie e follie dei nuovi antifascisti

    20.00

    Alberto Busacca

    Dai continui allarmi sul “fascismo alle porte” al sogno di demolire i monumenti del Ventennio, dalle bufale su Giorgio Almirante all’inchiesta su una torta con la faccia del Duce, e poi gli orsi trasformati in nuovi partigiani, la caccia al Babbo Natale col braccio teso e la vergogna per gli antenati che hanno indossato la camicia nera: l’antifascismo sta cambiando faccia, trasformandosi in una “fasciofobia” totalmente incomprensibile e priva di senso del ridicolo, che ha finito per danneggiare l’antifascismo medesimo. A ormai ottant’anni dal termine della Seconda guerra mondiale, infatti, è sempre più evidente che il fantasma di Mussolini venga usato dalla sinistra solo per provare a conservare posizioni di potere in ambito politico, mediatico e culturale.

  • 0 out of 5

    Fiat Aeritalia Fighters. C.R.32, C.R.42 Falco, G.50 Freccia, G.55 Centauro

    69.00

    Luigino Caliaro

    Questo è il secondo volume della trilogia di Luigino Caliaro sui più importanti aerei da caccia italiani utilizzati nella Seconda Guerra Mondiale. Il focus di questo libro è sugli aerei da caccia sviluppato dall’azienda torinese Fiat. L’autore descrive la lunga e illustre storia della Fiat e introduce i primi progetti di biplano del talentuoso ingegnere Celestino Rosatelli prima di esaminare quattro degli aerei Fiat di maggior successo. Il biplano CR.32, realizzato in lega leggera rivestita in tessuto, fu uno degli aerei da caccia più straordinari della fine degli anni ’30. Non solo volò con la Regia Aeronautica durante la Guerra Civile Spagnola, ma prestò servizio anche con le forze aeree di Cina, Austria, Ungheria, Paraguay e Venezuela. Il CR.42 Falco, sviluppo del CR.32 da parte di Rosatelli, divenne l’ultimo caccia biplano monoposto costruito dalle nazioni belligeranti della Seconda Guerra Mondiale, e fu venduto anche a diverse altre nazioni, tra cui Belgio e Svezia, oltre che utilizzato dlla Luftwaffe, dopo l’8 settembre 1943. Il CR.42 prestò servizio nel Mediterraneo, Nord Africa, Balcani e Iraq, ed esisteva anche una variante da caccia notturno. Tra i monoplani, il G.50 Freccia con motore radiale progettato da Giuseppe Gabrielli fu il primo aereo da caccia monoposto italiano con costruzione interamente in metallo e carrello di atterraggio retrattile. È stato utilizzato in Spagna, nei Balcani, nell’Egeo e nel Nord Africa, mentre le macchine sono arrivate anche in Finlandia e Croazia. Il G.55 Centauro, che nella sua variante finale era motorizzato con il motore RA.1050 R.C.58 Tifone raffreddato a liquido, che era una versione su licenza del tedesco DB 605A-1, equipaggiava sia la Regia Aeronautica che l’Aviazione Nazionale Repubblicana (ANR). Basato su documenti aziendali e rapporti provenienti da archivi militari, il libro esamina la progettazione, lo sviluppo e l’utilizzo di ogni tipo di velivolo costruito dall’azienda torinese, oltre alla produzione, ai prototipi, agli aspetti tecnici e molto altro. Il volume è interamente illustrato da centinaia di fotografie rare e affascinanti.

    Rilegato, 23 x 31 cm. pag. 288 riccamente illustrao con foto b/n e alcune foto e profili a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da Classic

  • 0 out of 5

    Focke-Wulf Fw 190s of Jagdgeschwader 6 in WWII Final Operations

    55.00

    Jaroslav Farkas – Ales Janda – Tomas Poruba

    Questo volume riguardante la storia dell’aeronautica militare tedesca sul territorio ceco si concentra sugli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale e sullo Jagdgeschwader 6. L’unità, di stanza negli aeroporti della Boemia settentrionale, prese parte alla difesa di Berlino contro gli eserciti sovietici. Per la prima volta in questa serie, gli autori tentano di analizzare in dettaglio le operazioni aeree di entrambe le parti, giorno per giorno, concentrandosi sulle missioni del JG 6. La seconda parte del libro fornisce informazioni sull’equipaggiamento dell’unità, con particolare attenzione ai modelli Fw 190A e D. Come nei volumi precedenti, vengono presentati in dettaglio diversi velivoli, compresa la loro storia operativa e gli schemi di verniciatura.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 226 illustrato con 198 foto b/n, 22 tavole a colori e un certo numero di tabelle

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2024 da JaPo

  • 0 out of 5

    Franco Petronio. Avventure idee scritti

    18.00

    Alessandro Amorese

    Tra i protagonisti delle giornate di Trieste ‘53, Franco Petronio (1931- 1994) affronta un suo particolare e itinerante esilio che lo porta prima a Roma, poi a Parigi, a Milano, ecc. Durante questo rocambolesco pellegrinaggio diventa leader giovanile, Presidente del Fuan per sette anni, poi consigliere comunale a Roma, inviato forzato del Secolo d’Italia a Parigi, consigliere a Milano, deputato, parlamentare europeo… tutto questo mentre pensa, scrive, scopre e riscopre autori maledetti, diventa uno dei politici missini (ma non solo) più visionari e attenti ai cambiamenti epocali che riesce a prevedere con largo anticipo. Nella geografia interna al Msi sarà sempre al fianco di Pino Romualdi che lo adotta, lo sostiene e lo valorizza, fin dalle colonne dell’Italiano, tra i mensili che per decenni hanno animato il dibattito politico nella destra italiana. Genio, sregolatezza, stravaganza hanno caratterizzato un leader mancato ma ancora amato da una intera classe dirigente.

  • 0 out of 5

    Fronti di Guerra Numero 96. Novembre Dicembre 2024

    9.00

    AA.VV.

    – Generalkommando XV-XVIII.Armee-Korps di Charles Trang
    – SS-Oberscharführer Johannes Cuypers di Antonio Guerra
    – Bersaglieri in Sicilia di Massimiliano Afiero
    – Xa Flottiglia MAS, 2a parte di Stefano Canavassi
    – Semovente M41M da 90/53 1a parte di Arturo Giusti
    – L’impiego della ‘Frundsberg’ in Olanda, sett. 1944 di Luigi Bombardieri
    – L’SS-Panzer-Regiment 2 ‘Das Reich’ 3a parte di Sergio Volpe

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    Fronti di Guerra Numero 97. Gennaio Febbraio 2025

    9.00

    AA.VV.

    –L’Offensiva Sovietica in Ungheria ottobre-novembre 1944 di A. Guerra

    –SS-Obersturmbannfuhrer Otto Paetsch di Massimiliano Afiero

    –X Flottiglia Mas, l’Italia in Guerra, 3 parte di Stefano Canavassi

    –La 1 Fallschirmjager division sul fronte italiano di Leonardo Sandri

    –Semovente M41M da 90/53, 2 parte di Arturo Giusti

    –L’SS-Panzer-Regiment 2 “Das Reich”, 4 parte di Sergio Volpe

    –2.SS-Panzer-Division “Das Reich” – mezzi e colori

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 50 riccamente illustrato con foto e cartine b/n

    Stampato nel 2025 da Ritterkreuz

  • 0 out of 5

    Fuochi nell’oscurità. Uomini e Dèi

    16.00

    Jack Donovan

    L’uomo, oggi, ha la possibilità di leggere ed approfondire, lasciandosi ispirare da miti, storie virili, religioni e dottrine tradizionali. Possiamo dunque comprendere, con sufficiente chiarezza, come quei miti si siano evoluti, esplorandoli con attenzione. Tuttavia, moltissimi uomini avvertono ancora la bruciante mancanza di una dimensione sacra, cercando ardentemente di riconnettersi a qualcosa di eterno, di trascendente e di verticale. La domanda, dinanzi alla varietà di orientamenti, Dèi ed eroi, è anzitutto una: che cosa scegliere? Jack Donovan – autore di bestseller internazionali e classici underground – esplora i tratti comuni di tutti questi miti, ancora così rilevanti ed attuali. Partendo dalla semplice metafora del fuoco da campo, l’autore delinea il suo ideale mascolino, racchiudendolo in un sistema tripartito ed utilizzandolo per mostrare ruoli e temi da trasmettere. È innata, nell’uomo, la ricerca di un ordine rispetto al caos. Nell’ordine e per l’ordine, padri celesti, guerrieri tonanti, dèi della fertilità e archetipi divini vengono integrati in una naturale religione eterna, capace di attingere dall’antichità per ricordarci chi siamo.

  • 0 out of 5

    Gavetta nera

    18.00

    Bruno Delisi

    Questo romanzo narra la storia di un giovane che raggiunge la maturità attraverso la dura esperienza della guerra. Un giovane della “generazione del fronte”, quella della seconda guerra mondiale che, dopo il conflitto, non ha trovato risposte agli interrogativi della vita. Ma in lontananza scorge una possibilità. “L’Italia è oggi crocifissa ma già si profila all’orizzonte la luce mattinale della resurrezione”. La speranza e la volontà non muoiono. Un romanzo di particolare interesse anche perché in quegli anni fu considerato un’innovazione lo studio della tecnica di scrittura degli autori Usa che Delisi fece. Modalità innovative che non sposano la visione del mondo Usa ma solo l’esposizione narrativa. Non mancano richiami alla narrativa europea. Nell’introduzione de Boccard sottolinea che dalla guerra uscì un uomo nuovo, temprato, dal carattere totale, al quale la disciplina fu dettata dal conflitto, dal sacrificio. Non restava che conquistare la Nazione.

  • 0 out of 5

    Gaza Underground. La guerra sotterranea e urbana tra Israele e Hamas: Storia, strategie, tattiche, guerra cognitiva e intelligenza artificiale

    20.00

    Claudio Bertolotti

    Nel cuore della terra, sotto il confine turbolento tra Israele e Gaza, si è sviluppata una guerra invisibile, tanto silenziosa quanto pericolosa. Questa è la storia della guerra sotterranea combattuta da Israele contro Hamas. La lotta contro l’uso strategico dei tunnel da parte dei miliziani rappresenta un capitolo oscuro e complesso del conflitto israelo-palestinese, un fronte di battaglia che si estende ben al di là della vista e della percezione pubblica. Mentre il mondo guarda le immagini di distruzione e ascolta i racconti di chi è colpito dalla violenza in superficie, pochi comprendono la portata e la complessità della guerra che si svolge nel ventre della terra: è la dimensione sotterranea della nuova guerra. I tunnel di Gaza non sono semplici passaggi sotterranei; sono arterie di un vasto organismo vivente, pulsante di armi, di strategie e di intenti terroristici. Sono la manifestazione fisica di un conflitto che ha abbracciato una nuova dimensione, quella sotterranea, dove il buio e il silenzio nascondono operazioni, attacchi di sorpresa e tattiche di guerriglia. Questo libro esplora la guerra nascosta, partendo dalle origini dell’utilizzo dei tunnel nella storia del conflitto israelo-palestinese, analizzando come Hamas li abbia trasformati in uno strumento chiave della propria strategia militare e svelando le sfide, le strategie e le conseguenze di questo conflitto invisibile per aprire a una prospettiva sui futuri scenari di guerra che, per ragioni demografiche, sociali ed economiche, vedranno le città e le loro dimensioni sotterranee assumere un ruolo sempre più determinante.

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    Gebirgsjager. Truppe da montagna tedesche nella Seconda Guerra Mondiale

    30.00

    Richard Tildem – William Ralston

    Le truppe da montagna tedesche, conosciute come Gebirsjager, svolsero un ruolo cruciale durante il secondo conflitto mondiale, combattendo in alcuni degli ambienti più ostili d’Europa. Questi soldati erano addestrati per operare in condizioni estreme, caratterizzate da terreni montuosi, climi rigidi e situazioni di isolamento. Questa relazione esplora l’origine, l’addestramento, le operazioni principali e l’impatto di questi reparti specializzati sull’andamento del conflitto. In particolare, vengono esaminate le Operazioni Principali: Norvegia, Creta, Fronte Orientale e con particolare accuratezza la campagna d Italia.

    Brossura, 22,5 x 22,5 cm. pag. 228 illustrato con foto b/n e 8 pagine di foto a colori

    Stampato nel 2024 da Sarasota

     

  • 0 out of 5

    Geopolitica e strategia. L’Italia nel Mediterraneo allargato

    23.00

    AA.VV.

    Il Libro analizza il ruolo dell’Italia nel contesto geografico e politico del bacino del Mediterraneo allargato al Grande Medioriente, ponendo l’attenzione su alcuni eventi conflittuali che da qualche tempo si susseguono con insolita rapidità. Per fare questo, gli otto Autori hanno deciso di chiamare in causa la teoria geopolitica, le relazioni internazionali e il ruolo dell’Alleanza Atlantica così come espresso nei concetti strategici che la Nato ha elaborato nel tempo. Lasciarsi condurre lungo il solco di tali paradigmi consente di sistematizzare logicamente i fatti, proiettando anche lo sguardo sui possibili sviluppi futuri. Una questione fondamentale per un Paese come l’Italia, al centro di condizionamenti e opportunità, in un futuro ricco di incognite, mentre in gioco sono sicurezza, benessere e prosperità.

  • 0 out of 5

    German Military Symbols in WW II. Vol. 1

    59.00

    Igor Donchik

    Un’opera di riferimento dettagliata e riccamente illustrata sui simboli militari della Wehrmacht tedesca nella Seconda Guerra Mondiale. Contenuto: Simboli di base e composizione dei simboli tattici: Simboli tattici per quartier generali superiori, truppe da combattimento, servizi; caratteri speciali e simboli; Ostacoli e demolizioni, simboli della mappa; Profili dettagliati.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 88  con illustrazioni b/n e profili di mezzi a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato in Proprio

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