Albo d’oro degli Alpini

Conflitti Minori del 900

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    Albo d’oro degli Alpini

    12.00

    Questo libro parla delle guerre che hanno contraddistinto gli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma lo fa in modo diverso da quello cui siamo abituati: non si tratta infatti di un testo di storia nel senso classico del termine. Il testo di Curiel non parla di grandi progetti politici né di complessi piani strategici; parla semplicemente di quegli uomini che, con indosso l’uniforme alpina, hanno fatto la guerra sulla linea del fuoco, combattendo e morendo per tenere fede al giuramento prestato.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 127 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Kimerik

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    Appunti di uniformologia – Quaderno n.5. Il Berretto nero per gli ufficiali della Fanteria in Linea e dei Granatieri (1871-1923)

    22.00

    Renato Catellani

    Le uniformi degli ufficiali del Regio Esercito, a partire dalla riforma Ricotti del 1871 fino all’introduzione del grigio-verde nel 1909, sono state dibattute poco e non sempre in modo accurato. Tra tutti gli oggetti che compongono l’uniforme, indubbiamente il copricapo è da sempre il più iconico. In particolare, il berretto comprende una quantità di elementi che permettono di identificare con precisione ruolo e posizione nella forza armata di chi lo indossa.  Questo studio approfondisce ogni aspetto del berretto di panno, un copricapo pratico e funzionale, ma così ricco di dettagli da poterlo considerare uno dei più begli oggetti dell’uniforme militare italiana di tutti i tempi. Il volume, che comprende ben 69 fotografie d’epoca originali ed inedite, decine di riproduzioni di regolamenti, foto di cimeli e dettagliate tavole a colori, prende in considerazione i berretti degli ufficiali di fanteria di linea e dei Granatieri di Sardegna.

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    Armoured Trains – An Illustrated Encyclopedia 1825-2016

    69.00

    I comandi militari videro molto presto i vantaggi che le ferrovie avrebbero costituito in guerra, sia per il rapido dispiegamento di uomini che per il movimento di mezzi pesanti, come l’artiglieria. Da qui, il passo fu breve per rendere gli stessi treni dei possenti mezzi militari: armati e corazzati, sono diventati le prime macchine semoventi da guerra, che già al tempo della guerra civile americana furono in grado di dare un contributo significativo al successo di molte battaglie. Ebbero un ruolo importante anche durante la guerra franco-prussiana del 1960. Da allora in poi, quasi ogni nazione belligerante, con un sistema ferroviario degno di questo nome, ha fatto un qualche utilizzo in ambito militare delle ferrovie, da quelli a bassa intensità caratteristici delle guerre coloniali, al massiccio impiego di treni blindati durante la guerra civile russa. Il treno corazzato e blindato vide il suo massimo impiego durante il secondo conflitto mondiale, vennero utilizzati su tutti fronti, in particolare su quello orientale, in funzione di artiglieria semovente, pesante, difesa costiera e antiaerea. Alcuni treni blindati, sia di vecchia fattura che di nuova costruzione, artigianale, ebbero un qualche ruolo durante la guerra civile jugoslava negli anni novanta. Non scordiamoci neanche che anche attualmente, ad esempio le forze strategiche russe, utilizzano i treni blindati comme vettori di lancio per i missili balistici. Questo libro, a carattere enciclopedico, analizza paese per paese, la storia dell’utilizzo negli ultimi due secoli delle ferrovie e dei treni per uso militare. Il libro è accompagnato da un apparato iconografico di altissimo livello con fotofrafie d’epoca e disegni tecnici.

    Rilegato, 25 x 29,5 cm. pag. 528 riccamente illustrato con foto e disegni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Seaforth

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    Blue and Old Gold -The History of the British South Africa Police 1889–1980

    75.00

    Nel 1889, con Cecil John Rhodes, venne formato il British South Africa Company, questo reggimento di truppe destinate a proteggere le colonie occupate soprannominatol British South Africa Police, BSAP. Questo volume, abbondantemente illustrato, traccia la storia, dalla guerra Matabele, nel 1893, la ribellione di Mashona, nel 1896, la guerra Anglo-Boera, fino alla sanguinosa guerra del bush rodesiano degli anni ’60 e ’70, di questo eccellente reggimento di poliziotti, truppe e ufficiali, bianchi e neri, che venne orgogliosamente utilizzato in ruoli militari e civili, fino allo scioglimento, nel 1980, quando il paese divenne l’indipendente Zimbabwe.

    Cartonato con sovracopertina 22 x 27 cm. pag. 576 interamente illustrate con foto b/n e colori + 28 tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2009 da 30° South Publishers

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    Boeri…all’attacco – I Commando sudafricani in guerra. 1881-1978: a difesa di una razza

    26.00

    I Boeri, contadini e cavalieri, uomini e donne del volk afrikaner, radicamento di un popolo europeo nella sua nuova patria africana. I Boeri, contadini capaci di vivere in modo primitivo, cavalieri infaticabili protagonisti dei più grandi raids a cavallo di tutta la storia, tiratori infallibili. I Boeri, un popolo che ha scolpito la sua storia con il fucile in mano e che ha affascinato Saint-Loup, conosciuto in Italia più per i suoi libri sui volontari delle Waffen-SS che per il resto della sua opera. L’Autore raggruppa in questo libro, romanzo ma anche libro di storia, i differenti conflitti che per quasi un secolo hanno visto impegnati i Boeri. Conflitti nati dalla paura che la loro libertà fosse minacciata, dall’imperialismo britannico nel 1898 o dal marxismo nero dal 1970 al 1978 in Angola e Rhodesia. Li seguiamo qui nella lotta contro gli Inglesi dal 1898 al 1902, vittime degli internamenti nei campi di concentramento inglesi (28.000 morti tra donne e bambini), li troviamo nella lotta contro i Tedeschi nel 1916 ai piedi del Kilimangiaro, li troviamo ideologicamente contrapposti gli uni agli altri nella Seconda Guerra Mondiale dove la loro simpatia andava maggiormente alla Germania. Effettuano un gigantesco raid di blindati in Angola contro i marxisti cubani, conducono una guerra segreta contro i terroristi neri di Mugabe in Rhodesia dal 1973 al 1977. Guerre condotte tutte con uno strabiliante coraggio e con il vivo sentimento di combattere per i loro diritti e per il loro Dio.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 282 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2010 da Edizioni Ritter

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    Boeri…all’attacco – I Commando sudafricani in guerra. 1881-1978: a difesa di una razza

    34.00

    I Boeri, contadini e cavalieri, uomini e donne del volk afrikaner, radicamento di un popolo europeo nella sua nuova patria africana. I Boeri, contadini capaci di vivere in modo primitivo, cavalieri infaticabili protagonisti dei più grandi raids a cavallo di tutta la storia, tiratori infallibili. I Boeri, un popolo che ha scolpito la sua storia con il fucile in mano e che ha affascinato Saint-Loup, conosciuto in Italia più per i suoi libri sui volontari delle Waffen-SS che per il resto della sua opera. L’Autore raggruppa in questo libro, romanzo ma anche libro di storia, i differenti conflitti che per quasi un secolo hanno visto impegnati i Boeri. Conflitti nati dalla paura che la loro libertà fosse minacciata, dall’imperialismo britannico nel 1898 o dal marxismo nero dal 1970 al 1978 in Angola e Rhodesia. Li seguiamo qui nella lotta contro gli Inglesi dal 1898 al 1902, vittime degli internamenti nei campi di concentramento inglesi (28.000 morti tra donne e bambini), li troviamo nella lotta contro i Tedeschi nel 1916 ai piedi del Kilimangiaro, li troviamo ideologicamente contrapposti gli uni agli altri nella Seconda Guerra Mondiale dove la loro simpatia andava maggiormente alla Germania. Effettuano un gigantesco raid di blindati in Angola contro i marxisti cubani, conducono una guerra segreta contro i terroristi neri di Mugabe in Rhodesia dal 1973 al 1977. Guerre condotte tutte con uno strabiliante coraggio e con il vivo sentimento di combattere per i loro diritti e per il loro Dio.

    Edizione cartonata di 100 copie, 15 x 21 cm. pag. 282 + 16 pagine fuori testo coni foto b/n

    Stampato nel 2010 da Edizioni Ritter

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    Breve storia della guerra civile russa 1917-1920

    14.50

    Il testo descrive con chiarezza e sintesi un importante fatto storico: la Guerra Civile Russa (1917-1920), immane tragedia che sconvolse non soltanto la Russia, ma il mondo intero. Dopo avere esaminato ed enumerato (con il supporto di fitte annotazioni a margine) la Rivoluzione del 1905 e quella del 1917, Rosselli si addentra nel complesso, articolato e sanguinoso scontro che, soprattutto tra l’inizio del 1918 e la fine del 1920, contrappose gli eserciti bolscevichi di Lenin a quelli al comando dei generali “controrivoluzionari” bianchi; rammentando anche l’intervento, spesso incerto e tentennante, delle forze francesi, inglesi, americane, giapponesi e italiane, schieratesi al fianco dei ‘bianchi

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 110 illustrato con circa 27 foto e 2 cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Archivio Storia

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    British Army Uniforms in Color – As Illustrated by John McNeill Ernest Ibbetson Edgar A. Holloway, and Harry Payne c.1908-1919

    69.00

    Le cartoline militari che raffigurano uniformi inglesi disegnate da Gale e Polden sono ormai abbastanza conosciute, invece si sa ancora poco circa gli artisti che li hanno dipinti e, se sono sopravvissuti alcuni dei loro bozzetti originali. Il presente volume raccoglie più di 130 di queste opere rare di artisti come Harry Payne, Edgar A. Holloway, John McNeill, e Ernest Ibbetson, riprodotte qui per la prima volta a colori con informazioni di base su come le immagini sono state create. Questo libro è un utile riferimento per collezionisti di cartoline, modellisti, collezionisti e studiosi di uniformologia inglese dei primi anni del ventesiomo secolo.

    Rilegato, 23 x 31 cm. pag. 144 illustrato con circa 130 disegni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2004 da Schiffer

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    Caccia a Pancho Villa – L’attacco a Columbus e la spedizione punitiva di Pershing 1916-17

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.00.

    Alejandro M. De Quesada            Prezzo di listino  15.00 (sconto 40%)

    Il 9 marzo 1916, truppe irregolari al comando di Pancho Villa attaccarono Columbus, nel Nuovo Messico, e il locale distaccamento del 13° reggimento di cavalleria statunitense, uccidendo 18 uomini e dando alle fiamme la città. Sei giorni dopo, il Generale John J. “Black Jack” Pershing guidò in Messico una forza di spedizione di 4.800 uomini per catturare il comandante guerrigliero. Seguì una serie di scontri, battaglie e cacce nel selvaggio territorio messicano. Questa campagna, durante la quale i militari nordamericani utilizzarono per la prima volta veicoli a motore, fu anche la prima esperienza di combattimento di un giovane tenente, George S. Patton. Il libro ricostruisce le fasi dell’impresa, ripercorrendo le marce polverose e rievocando gli aspri scontri a fuoco nelle strade di cittadine di frontiera, e analizzando i successi e i fallimenti di una spedizione unica nel suo genere.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 108 quasi ilustrato con circa 26 foto b/n, 14 foto a colori, 5 tavole a colori e 4 cartine

    Stampato nel 2013 da libreria editrice Goriziana

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    Collezionismo. United States Marine Corps Eagle. Globe and Anchor Emblem 1868 -1963. Pictorial Guide

    165.00

    Questo nuovo libro sulle EGA (Eagle, Globe and Anchor) che adornano il bavero dei marines americani in un periodo storico compreso tra il 1868 e il 1963, era lungamente atteso dagli appassionati e dagli studiosi del corpo americano e, in particolar modo dai collezionisti. L’autore accompagna il lettore in un’avventura storica, dai primi emblemi nel 1868 attraverso tutti i cambiamenti nei regolamenti e stili. Spiegando i cambiamenti e le modifiche apportate all’emblema nel corso degli anni. Il volume è accompagnato da ben 2.300 foto a colori più tutta una serie di incredibili ritratti d’epoca di Marines che indossano gli EGA. Egli illustra i cambiamenti e le variazioni, mostrando il fronte e il retro degli emblemi, indicandone i produttori ufficiali. La ricchezza di dettagli, anche per quanto riguarda i particolari, come i dispositivi di fissaggio, sono spiegati in maniera scrupolosa e precisa. Questo volume diverrà l’opera di riferimento per questa branca del collezionismoi militare.

    Rilegato, 28,5 x 22 cm. pag. 352 completamente illustrato b/n e colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Bender

    Condizioni del libro: nuovo

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    Come siamo andati in Libia. La Guerra Italo-Turca tra politica e cronaca (1911-12)

    15.00

    Luca Giansanti

    Il volume offre una sintesi delle vicende politiche e diplomatiche che hanno portato l’Italia ad intraprendere e condurre quella che il maggiore storico italiano, Gioacchino Volpe, definì l’Impresa di Tripoli, assegnando ad essa una importanza decisiva nel lento farsi nazione dell’Italia liberale. Il titolo del volume riprende quello di un’opera di Gaetano Salvemini, fervido oppositore della guerra libica, il quale raccolse in volume una serie di suoi scritti e lavori dai quali sarebbero emerse in modo nitido tutte le falsificazioni e mistificazioni della campagna interventista sia dal punto di vista politico, che economico e militare.

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    Comunisti fascisti e questione nazionale – Fronte rossobruno o guerra d’egemonia?

    20.00

    Dopo decenni di entusiasmo per la globalizzazione e l’unificazione europea, l’emergere dei movimenti sovranisti e populisti in un’epoca di crisi organica sembra rendere di nuovo attuale la questione nazionale ed evoca la suggestione di un blocco trasversale di contestazione del capitalismo neoliberale e apolide che unisca tutti i “ribelli” della società borghese, lasciandosi alle spalle l’alternativa tra destra e sinistra. Anche nella Germania degli anni Venti, ai tempi delle riparazioni di guerra e dell’occupazione della Ruhr, questi temi erano all’ordine del giorno. L’appello di Karl Radek per un fronte unito dei lavoratori, aperto ai ceti medi e alla piccola borghesia patriottica e capace di difendere l’indipendenza del Paese dall’imperialismo straniero, non era però la proposta di un’alleanza totalitaria degli opposti radicalismi estremistici ma la dichiarazione di una furibonda guerra d’egemonia. Uno scontro ideologico che puntava semmai a bruciare il terreno sotto i piedi al fascismo nascente e a candidare la classe operaia tedesca, sulla scorta dell’esperienza bolscevica e del dibattito aperto nel Komintern da Lenin, alla guida della nazione e della sua rinascita. La disputa dei comunisti con Arthur Moeller van den Bruck e la Rivoluzione conservatrice tedesca sfata il mito dell’estraneità del materialismo storico agli interessi nazionali.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 236

    Stampato nel 2019 da Mimesis

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    Conflitti del Dopoguerra – Rhodesia Regiment 1899-1981

    125.00

    Negli ultimi anni del 1800, quando il regno della Regina Vittoria volgeva al termine, squadroni di volontari del Reggimento “Rhodesia”, reclutato dal Colonnello Baden-Powell, furono posizionati lungo il confine con il Bechuanaland, per difendere la Rhodesia contro quella che gli inglesi chiamavano l”aggressione boera. Nel 1914 2 battaglioni, sempre nell’ambito del Reggimento “Rhodesia”, furono mobilitati per contrastare la presenza tedesca nell’Africa orientale, e un certo numero di volonari andarono a comattere in Europa sul fronte occidentale. Durante la Seconda Guerra Mondiale i reparti rhodesiani diedero prova di se in molti teatri operativi, tra cui il Nord Africa, la Somalia italiana, il Medio Oriente, l’Italia, l’Adriatico, l’Europa Occidentale e il Sud Est Asiatico. Attraverso gli anni cinquanta e sessanta, i reparti rhodesiani parteciparono a diversi conflitti assieme ai reparti inglesi: Malesia, Suez, Aden, ecc. Queste esperienze belliche portarono ad un miglioramento dell’esercito territoriale della Rhodesia, soprattutto per quanto riguarda la guerra di contro-insurrezione. La coscrizione obbligatoria, assicurò la disponibilità del crescente numero di uomini per formare i battaglioni e le compagnie indipendenti, costituite in tutto il paese, che fornivano una solida base per i reggimenti che avevano, come compito principale, quello di contrastare le insurrezioni della guerriglia dello ZANLA/ZIPRA a partire dagli anni sessanta fino al momento dell’indipendena del paese. Questo imponente lavoro sui reggimenti rhodesiani è accompagnato da dentinaia e centinaia di illustrazioni con diverse appendici che analizzano i ruoli d’onore, i riconoscimenti, le uniformi, gli stemmi di reparto, i gradi e molto altro.

    Rilegato, 22,5 x 31 cm. pag. 480 riccamente illustrato con foto b/n e varie foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2015 da 30° South Publishers

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    Corpi franchi – Verso il III Reich

    34.00

    La Prima Guerra mondiale termina l’11 novembre 1918, ma è allora che cominciano ad affiorare i primi problemi dovuti ad essa. L’attività bellica proseguì per alcuni mesi in Europa centrale e orientale, in un susseguirsi di conflitti, qualche volta civili, qualche volta internazionali, di cui forse i più importanti sono quelli che hanno avuto origine dalla rivoluzione tedesca. Quei mesi di lotte confuse configureranno molti degli elementi che modelleranno la successiva situazione politica e strategica europea: essi pertanto costituiscono un legame indispensabile tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Reduci dalle trincee della Prima Guerra mondiale, i Corpi franchi riemergono per combattere sia nel fronte interno contro le sovversioni bolscevico-spartachiste che nel fronte esterno a difesa dei confini che erano diventati facile preda delle mire annessionistiche dei paesi confinanti. Questa è la storia militare e politica dei Corpi franchi, senza il contributo personale di questi uomini e, in particolare, dello spirito di queste formazioni, così diverso dal vecchio esercito imperiale. risulterebbe difficile capire aspetti importanti del regime nazionalsocialista e soprattutto delle sue èlite militanti, come le SA e le SS.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 278 + 64 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Settimo Sigillo

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    Cristiada – L’epopea dei Cristeros in Messico

    26.00

    Tra il 1925 e il 1929, nell’indifferenza del mondo cosiddetto civile, il Messico visse una tragedia senza precedenti. Il governo della Repubblica – nelle mani di un piccolo gruppo di potere, gli “uomini di Sonora” – inasprì a tal punto la legislazione antireligiosa che già aveva colpito la comunità cattolica, da rendere impossibile qualsiasi manifestazione della fede. Il clero fu espulso, ogni cerimonia e rito cancellati. Tutti i luoghi o gli istituti in qualche modo collegati al culto (chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità) furono chiusi o confiscati. Di fatto, dopo il 31 luglio 1925 la Chiesa sparì dalla vita del popolo messicano. A quel punto accadde però qualcosa che nessuno aveva previsto: centinaia di migliaia di messicani, appartenenti a tutti gli strati della popolazione, insorsero dandosi alla macchia. I generali dell’Esercito federale pensarono di poterli sconfiggere in breve tempo, ma l’insurrezione di Cristo Re, la “Cristiada”, coinvolse presto milioni di cittadini e interi Stati della Federazione caddero sotto il controllo di un esercito “cristero” sempre più potente e benvoluto. La reazione del Governo non si fece attendere e fu di straordinaria durezza: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 373 con circa 41 foto e 1 cartina b/n

    Stampato nel 2013 da Lindau

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    D’Annunzio politico – Nell’impresa fiumana

    22.00

    Pubblicato nel 1928 in Brasile. In questo testo sono riportati molti retroscena della preparazione della Marcia su Ronchi, degli incontri dal Daniele provocati e riusciti di d’Annunzio con personalità allora di primo piano, come Benito Mussolini e quelli mancati, come quello con Antonio Gramsci. Il libro è introdotto da un esaustivo saggio di Caludio Siniscalchi che ben inquadra lo stato di cose relativamente agli studi storici sul d’Annunzio e chiuso da quella che fu l’introduzione di Renzo de Felice al suo saggio D’Annunzio politico (omonimia di titolo con il Daniele) del 1978 con cui lo storico metteva il Vate per la prima volta sui binari della rigorosa ricerca storica e togliendo, di pari passo, dall’oblio l’epopea fiumana, per certi versi dimenticata tanto dai “neri” che dai “rossi” per opposte ragioni. Saggio introduttivo di Claudio Siniscalchi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 220

    Stampato nel 2019 da Aga

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    Da Bismarck a Hitler – L’imperialismo tedesco nel ventesimo secolo

    28.00

    La Germania è stata la patria degli imperialismi del Novecento. In questa mirabile ricostruzione storica, lo studioso russo Erusalimskij ci accompagna in una carrellata di personaggi che hanno incarnato questo spirito di dominazione. Ma da dove nasce questo desiderio di supremazia che investe una nazione intera, una cultura diffusa? A metà tra il saggio e l’avvincente narrazione, questo libro suggerisce una lettura inedita di questa caratteristica innegabile della Germania del Novecento. Grandezze e sventure dell’Europa sono legate alla comprensione di questo destino.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 755

    Stampato nel 2013 da Res Gestae

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    Dai fanti da mar alla forza di proiezione dal mare – La Fanteria di Marina e le truppe anfibie italiane dal 1500 ai giorni nostri

    65.00

    Quest’opera raccoglie per la prima volta le vicende di tutti i Corpi italiani che dal ‘500 ai giorni nostri hanno operato sia in mare che a terra, denominati “Fanteria di Marina” o “Reparti Anfibi”: i Fanti da Mar di Venezia, il Corpo della Real Fanteria di Marina dell’esercito borbonico, il Reggimento Real Navi dell’esercito sardo, i Cacciatori del Sile che difesero Venezia (1848-1849), la Brigata Genio Lagunari, le Compagnie da sbarco della Marina, il Reggimento San Marco. Il volume parla anche della X Mas e della Divisione San Marco della RSI per giungere alla nascita e alle varie trasformazioni dei moderni corpi anfibi nazionali.

    Due volumi rilegati in cofanetto, 17,5 x 24,5 cm. complessive pag. 605 con circa 244 illustrazioni

    Stampato nel 2008 da Chiaramonte

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    Dall’Impero del Mikado all’Impero dello Zar

    18.00

    Luigi Barzini

    Il reportage di un giornalista del Corriere della Sera, che fu testimone in prima persona del conflitto russo-giapponese del 1904-1905. Il suo resoconto della battaglia di Mukden (23 febbraio-11 marzo 1905) fu l’unico pervenuto in Europa, e venne dettato al Corriere in un telegramma di quattordicimila parole

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    Dalla Guardia Doganale alla Regia Guardia di Finanza. Struttura, uniformi e distintivi del corpo della Guardia di Finanza. 1862-1908

    55.00

    Primo volume di un imponente trittico sulla storia e le uniformi della Guardia di Finanza, dalla sua costituzione nel 1862 con la denominazione di “Guardia Doganale” al 1946, l’inizio della nuova Repubblica italiana. Questo primo volume prende in esame il periodo compreso tra il 1862 e il 1908. L’uniforme adottata nel 1862 per il neonato corpo delle Guardie Doganali si rifaceva a quella dei “Preposti delle Regie Dogane” del Regno di Sardegna; con il passare degli anni i fregi, i distintivi di grado e l’equipaggiamento tenderanno a rendere l’uniforme sempre più allineata a quella dei reparti alpini del Regio Esercito, specie per gli ufficiali. Nel 1907 alla R. Guardia di Finanza furono finalmente concesse le stellette metalliche a cinque punte che sancirono definitivamente lo “status” militare del Corpo. Il volume, tra l’altro, è illustrato con 79 pagine di bellissime tavole uniformologiche a colori che riproducono divise, copricapi, gradi e mostrine ed equipaggiamento vario.

    Rilegato, 24.5 x 30,5 cm. pag. 381 illustrato con decine di foto d’epoca b/n e 79 pagine di tavole a colori

    Stampato nel 2011 da Ente Editoriale Guardia di Finanza

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    Deutsche Freikorps 1918-1923

    22.00

    Questo piccolo volume, fornisce un quadro d’insieme dei distintivi metallici utilizzati dai Freikorps tedeschi negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale. Qundo possibile vengono anche riportate le indicazioni di massima per quanto riguarda la valutazione dei prezzi degli oggetti elencati. Un’appendice alfabetica mostra i ritratti di molti dei leader dei Freikorps; Altre appendici forniscono ad esempio un elenco alfabetico dettagliato delle formazioni di SSOS (Self-Protezione Alta Slesia) e altre informazioni di questo genere. Una piccola opera di riferimento adatta, per le sue dimensioni, ad essere sempre a portata di mano dell’appassionato collezionista.

    brossura, 10,5 x 15 cm. pag. 240 completamente illustrato con foto b/n

    Testo in lingua tedesco

    Stampato nel 2014 da DTP- Produktion

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    Die Uniformen und Abzeichen der SA, SS, HJ des Stahlhelm und Brigade Ehrhardt

    26.00

    Questo volume, dell’editore tedesco Weber Verlag, evidenzia con una serie di tavole a colori le uniformi degli anni 1933-1934, gli stemmi, le bandiere, i gradi, gli stendardi e i gagliardetti di diverse organizzazioni nazionalsocialiste: SA, SS, HJ, Stahlhelm, Brigata Ehrhardt, SSBO e NSKK.Questo volume 17 della serie History Edition testimonia le targhe uniformi del 1933/34 di uniformi, stemmi, bandiere, stendardi e gagliardetti di SA, SS, HJ, Stahlhelm, Brigata Ehrhardt, amministratore, NSBO ​​e NSKK.

    Rilegato, 21,5 x 15,5 cm. pag. 44 riccamente illustrato

    Testo in lingua tedesca

    Stampato nel 2020 da Verlag Weber

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    Diego Manzocchi – Un aviatore italiano nella guerra di Finlandia (1939-1940)

    24.00

    Il libro intende far meglio conoscere la drammatica vicenda del pilota Diego Manzocchi, il quale disertò dall’esercito italiano nel settembre del 1939. Passato in Francia, raggiungerà nel gennaio del 1940 prima la Svezia e poi la Finlandia per arruolarsi nell’aviazione finlandese, impegnata nella “Guerra d’inverno” contro l’Unione Sovietica. Diego Manzocchi cadde in combattimento l’11 marzo. Questo studio prende in esame i motivi che spinsero Manzocchi a disertare, che risalgono al compimento di una missione affidatagli dai circoli del fascismo che volevano evitare l’ingresso in guerra dell’Italia a fianco della Germania.

    Brossura, 17 x 2 4cm. pag. 158

    Stampato nel 2018 da Il Cerchio

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    Dietro le linee austriache – La controguerriglia dell’imperialregio esercito nei Balcani

    18.00

    La dottrina attuale di controguerriglia trova sicuramente fonte di ispirazione dalle passate esperienze dell’esercito imperiale asburgico, impegnato operativamente sul fronte sud dell’Impero (Balcani), tra la fine dell’800 e la Prima Guerra Mondiale; guerra che, è bene ricordare, è considerata come il più grande conflitto di posizione. Invece, proprio in una guerra ritenuta statica, fu elaborata una vera e propria dottrina di impiego per contrastare la guerriglia. Il presente studio si conclude con quello che rimane dell’esperienza austriaca oggi: quali sono state le idee guida da allora e come si sono sviluppate.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 86 con 3 cartine + 32 pagine fuori testo con 47 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Itinera

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    Dio, patria e libertà – La storia del Messico e dei Cristeros perseguitati dal mondialismo traditi dal Vaticano uccisi dalla Massoneria

    25.00

    «Senza gli Stati Uniti d’America, i Messicani oggi avrebbero un governo cattolico, sorto dall’insurrezione Cristera. Avremmo un Messico prospero e autosufficiente. Gli Americani non hanno voluto, ed hanno usato il loro potere militare e politico per sostenere governanti sanguinari e corrotti, e le loro motivazioni non erano soltanto ideologiche. Il Messico esangue è un eccellente terreno di caccia per gli affaristi, i banchieri, i re del petrolio. I Messicani vivono ogni giorno in silenzio questa umiliazione». (Hugue Keraly “Les Christeros”). In questo interessantissimo volume viene spiegata la vicenda dei “Cristeros” in Messico, perseguitati dal mondialismo, traditi dal vaticano, uccisi dalla massoneria.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 228

    Stampato nel 2013 da Chiaramonte

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    El Ejercito de letonia y las Guerras Balticas 1918-1940

    Il prezzo originale era: €15.00.Il prezzo attuale è: €9.75.

    Lucas Molina Franco

    Collana di monografie dell’editore spagnolo Galland Books dedicata essenzialmente alla Seconda Guerra Mondiale. I volumi sono interamente illustrati con fotografie d’epoca in b/n di eccellente qualità e tavole a colori con profili dei mezzi e tavole uniformologiche e, sono indicati sia per i modellisti che per gli appassionati di storia. La presente monografia si occupa in particolaredelle forze armate della Lettonia, tra il 1918 e il 1940.

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    Freikorps – I Freiwilligen Freikorps in Germania, Alta Slesia e Paesi Baltici 1918 – 1923

    30.00

    Quando si parla dei Freikorps, nell’accezione che questo termine ha avuto fra il 1918 e il 1923, la prima parola che ci viene alla mente è “epopea” e, in effetti, di un’epopea si è trattato. Quando nel novembre del 1918, le logore, stanche, ma militarmente ancora invitte truppe tedesche del Fronte Occidentale rientrarono in Patria, trovarono una situazione ben diversa da quella che speravano e avrebbero meritato. Ovunque regnavano il disordine, l’anarchia e i “Consigli” più vari. Non vi era che l’imbarazzo della scelta: operai, soldati, marinai e magari, perché no?, calzolai e postelegrafonici… In questo quadro presero vita i Freikorps. Il volume illustra la composizione, l’armamento, i comandanti, i membri di spicco e i teatri operativi in cui hanno agito i singoli Freikorps.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 238 completamente illustrato in b/n + 6 tavole a colori

    Aleegato DVD con rari filmati

    Stampato nel 2013 da Effepì

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    Freikorps – Lo spirito dei Corpi Franchi

    16.00

    Ernst von Salomon

    In questo interessante saggio di Ernst von Salomon ritornano tutte le avvincenti vicende dei Freikorps, gli indiscussi protagonisti dell’epopea eroica della feroce guerra civile che insanguinò la debole Repubblica di Weimar. Riemergono le gesta leggendarie e lo spirito delle loro più spregiudicate unità, come il Freikorp Oberland, la Brigata Ehrhardt e la Schwarze Reichswehr di Albert Leo Schlageter. Reduci dalle trincee della Prima Guerra Mondiale, umiliati nell’orgoglio dal trattato di resa di Versailles e rabbiosi nei confronti della democrazia affaristica di Weimar, i combattenti si ritrovarono a fare fronte comune con gli studenti e i lavoratori, ardentemente desiderosi di poter continuare una guerra, della quale non si sentivano gli sconfitti. Continuarla sia nel fronte interno contro le insurrezioni bolscevico-spartachiste, come anche sul fronte esterno a difesa dei territori tedeschi situati ai confini orientali dell’Alta Slesia, in Curlandia e in Lettonia che essendo rimasti totalmente sguarniti all’indomani della fine del conflitto erano diventati facile preda delle mire annessionistiche dei paesi confinanti. Per poi continuare a battersi nel territorio della Ruhr, nel 1923, contro le truppe di occupazione francesi che provocatoriamente erano state inviate per ritorsione contro il mancato pagamento degli onerosi debiti di guerra e ancora instancabilmente cospirare contro il governo di Weimar. I lanzichenecchi dei Freikorps si lanciarono entusiasticamente in una loro guerra di liberazione nazionale e sociale che contestualmente faceva emergere una nuova e formidabile identità collettiva, di gruppo, cementata dalla radicale espressione militante di un nazionalismo rivoluzionario visto come una militarizzazione delle istanze politiche e ispirato alle idee del “socialismo prussiano”. Soprattutto trovarono una identità forte, virile e cameratesca vissuta come forma e percorso necessari per ritrovare la stima di sé, l’orgoglio e l’onore che erano stati traditi dai politicanti e dai borghesi.

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    Freikorps greift an! – Militarpolitische Geschichte und Kritik der Angriffs-Unternehmen in Oberschlesien 1921

    18.00

    Alta Slesia 1921: Karl-Günther Heimsoth, già tenente in un reggimento d’artiglieria prussiano, durante la Prima Guerra Mondiale, e successivamente ufficiale nel Freikorps “Oberland”, riporta in questo diario, per la prima volta, i fatti d’arme che portarono agli scontri per il controllo dell’Alta-Slesia. L’Autore delinea lo sfondo, politico e al contempo sociale del conflitto, descrivendone particolarmente l’aspetto militare da parte dei Corpi Franchi: la situazione militare, il terreno, la posizione iniziale, le formazioni, gli stanziamenti dei vari reparti e le divisioni d’assalto, così come la storia della battaglia vera e propria.

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 89 con 6 mappe

    Testo in lingua tedesco

    Stampato nel 2011 da LK Medien-Vertrieb

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    Freikorps-Auszeichnungen. Einschliesslich der Auszeichnungen der Freiwilligentruppen von 1918 bis 1921 und ihrer Nachfolgeorganisationen

    115.00

    Ingo Haarcke

    A seguito della Prima Guerra Mondiale e dei relativi oneri sociali ed economici, dall’ottobre 1918 scoppiarono disordini rivoluzionari in molte località del Reich tedesco. Il Kaiser e gli altri principi federali abdicarono e a Monaco e in altri centri si formarono repubbliche socialiste sul modello sovietico. Inoltre, c’erano controversie sui confini, soprattutto a est, ad esempio per quanto riguarda la risorta Polonia. Dopo che la smobilitazione delle truppe di prima linea era già iniziata, il Comando supremo dell’esercito (OHL) si vide obbligato a preparare nuovamente i soldati all’azione come truppe volontarie. Allo stesso tempo gli ufficiali avevano istituito Freikorps indipendenti, costituiti da personale delle loro vecchie truppe e volontari arruolati. Secondo molti storici contemporanei, la loro immagine storica e pubblica è ambigua: da un lato assicurato i confini e repressero le rivolte rivoluzionarie; d’altra parte, hanno spesso agito in modo estremamente brutale e talvolta sono considerati politicamente come i precursori dei nazionalsocialisti. Indipendentemente dalla loro valutazione politica, i Freikorps – con i loro orientamenti diversi, anche ideologicamente diversi – rappresentano un fenomeno essenziale della storia tedesca nel turbolento periodo di transizione dall’Impero tedesco alla Repubblica di Weimar. Per la prima volta in questo libro illustrato di 544 pagine vengono descritti e illustrati non solo i premi del Corpo Volontario tedesco, ma anche quelli di altre truppe volontarie, milizie residenti e formazioni di autodifesa. Questi premi vennero assegnati durante e dopo le battaglie del dopoguerra per operazioni di guardia di frontiera o contro oppositori politici all’interno della Germania. A causa della mancanza di riconoscimento statale e per potenziare le proprie truppe, i Freikorps e i capi delle diverse formazioni, crearono i propri premi, assegnandoli come prova di coraggio, lealtà o servizio. Il loro spettro variava da semplici spille a croci poste sul collo dal design elaborato o stelle sul petto. Poiché inizialmente non esistevano regolamenti di produzione vincolanti per premi statali e privati, ogni produttore realizzò una elevata varietà di decorazioni. Ciò ha portato a una ricchezza di varianti quasi ingestibile. La maggior parte di questi pezzi è sistematicamente ordinata, descritta e illustrata in questo libro, così come documenti e certificati di proprietà. Le foto contemporanee mostrano i donatori ed esempi di quanti di questi premi sono stati indossati. Questo lavoro è il risultato di oltre 40 anni di intenso studio da parte dell’autore del soggetto. Ogni premio è trattato in modo completo, a partire dalla sua realizzazione fino al riconoscimento o al divieto, citando le relative fonti. La base di questo libro è costituita da circa 1200 lavori e pubblicazioni precedenti su questo argomento. In considerazione dell’abbondanza di informazioni su questo periodo storicamente interessante, questo libro è di grande valore non solo per ricercatore storico, ma anche per chiunque sia interessato alla storia militare e in particolar modo per im collezionisti. SUPERBO

    Rilegato, 25 x 30 cm. pag. 544

    Testo in lingua tedesca

    Illustraco con circa 1000 foto a colori con la riproduzione di distintivi e attestati. Centinaia di foto b/n e tabelle

    Stampato nel 2019 da Verlag Militaria

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    German Uniforms Insigna and Equipment 1918-1923 – Freikorps Reichswehr Vehicles Weapons

    79.00

    Questo volume, completamente illustrato, tratta le uniformi e le insegne dei militari tedeschi in transizione tra le trincee del fronte dell’Ovest, le strade di Berlino, Monaco e delle altre città, fino ai contesti più freddi con i Polacchi e i Comunisti nel Baltico e infine la campagna della Ruhr. Le fotografie e le moltissime illustrazioni a colori dipinte e disegnate durante quel periodo violento, fanno sì che questo volume sia unico e indispensabile per ricercatori, storici e modellisti.

    Rilegato con sovracopertina, 23,5 x 31 cm. pag. 184 interamente illustrato con circa 220 foto b/n, 4 foto a colori e 22 tavole con illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2002 da Schiffer

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    Gli Italiani di Crimea

    16.00

    Questo libro fa seguito al saggio di Giulia Giachetti Boico e Giulio Vignoli, L’Olocausto Sconosciuto. Lo sterminio degli Italiani di Crimea. Nel libro vengono fornite più ampie notizie storiche sulla presenza italiana in Crimea, nel Mar d’Azov e nel Mar Nero. Successivamente sono riportate nuove testimonianze dell’olocausto che non avevano trovato posto nel precedente saggio o perchè ancora sconosciute, o perchè i superstiti dello sterminio si erano rifiutati di fornirle o pubblicarle temendo ancora per se medesimi e per i loro cari. Chiudono il volume brevi accenni agli Italiani tuttora rimasti, dopo la deportazione, in Kazakistan e in Uzbekistan.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 180 con alcune foto b/n e riproduzioni di documenti

    Stampato nel 2012 da Settimo Sigillo

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    Gli italiani in Africa – Storia delle guerre coloniali 1882-1943

    29.00

    Il volume di Franco bandini è stato in assoluto il primo lavoro a trattare in modo organico la storia delle guerre coloniali e della colonizzazione italiana in Eitre, Libia e Etiopia attraverso i sessant’anni che corrono dall’entrata delle truppe ad Assab nel 1882 fino al 1943 quando il nostro esercito fu annientato in Nord-africa. Come e perchè fu attuata questa politica coloniale, attraverso quali battaglie furono conquistati i paesi in diversi luoghi dell’Africa, è tutto spiegato in questo pregevole volume. Bandini è sato uno dei migliori storici italiani, la sua professionalità e la sua conoscenza storica viene evidenziata nella lettura di tutti i suoli lavori. Libro di riferimento.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 570 illustrato

    Stampato nel 2014 da Res Gestae

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    Guerriglia e rivoluzione. Dal XIX secolo agli anni ’80 del ‘900

    24.00

    Centro di documentazione Walter Pezzoli e Roberto Serafini (a cura di)

    In questo lavoro si propone una antologia “ragionata” di testi sulla guerriglia, cercando di evidenziare soprattutto l’evoluzione del ruolo che questa forma di lotta ha avuto nella strategia del movimento comunista rivoluzionario. Nella prima parte si rintracciano le origini del concetto di guerriglia a partire dalle prime esperienze in cui essa si è manifestata nella sua forma moderna, soprattutto nella guerriglia spagnola antinapoleonica del 1808-1814 e nel Risorgimento italiano, e con le prime riflessioni di Marx ed Engels su di essa. Nella seconda parte si individuano le prime teorizzazioni e applicazioni pratiche di questa forma di lotta da parte del marxismo rivoluzionario, con Lenin e Mao. La terza parte è dedicata al ruolo svolto dalla guerriglia nella Resistenza all’occupazione tedesca nelle città, in Francia e Italia; nella guerra del Vietnam e nella Rivoluzione cubana. La quarta parte è dedicata in particolare alla guerriglia urbana, a partire dalle esperienze latinoamericane, in Brasile con l’ANL di Marighella, in Uruguay con i Tuparnaros, e in Argentina con i PRT-ERP, per concludere con l’esperienza più avanzata, realizzatasi in un paese del Centro capitalistico, quella delle Brigate Rosse in Italia.

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    Guerrilla Warfare – Irregular Warfare in the Twentieth Century

    22.00

    Copiosa analisi dell’evoluzione delle tecniche di guerriglia dall’inizio del 900 fino al 2000. Numerose casistiche differenti sono ampiamente prese in esame, con precisi riferimenti a battaglie e guerre del XX secolo, dalle Guerre Boere alla Rivoluzione Russa, dalla IGM al Vietnam.

    Brossura, 23×15 cm, pag 240, alcune illustrazioni in b/n.

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2008 da Stackpole Books

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    Herbert Knotel’s German Armies in Color – As Illustrated in his Watercolors & Sketches

    64.00

    Herbert Knötel è uno degli illustatori più famosi del nostro secolo. Riesce a imprimere con i suoi acquerelli, dettagli e particolari in maniera magistrale. Il volume comprende 137 bozzetti mai pubblicati prima e acquerelli di figure militari tedesche del diciannovesimo e ventesimo secolo. Questa arte unica, vista attraverso le collezioni militari alla Brown University e la collezione privata di Alfred e Roland Umhey, offre una visione vivida di uno degli artisti militari più esperti del 20° secolo. Un saggio biografico superbo, a cura del figlio di Knötel, fornisce il contesto personale inerente la vita dell’artista e il suo lavoro.

    Rilegato, 23,5 x 31 cm. pag. 144 illustrato con circa 130 immagini a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2007 da Schiffer

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    I Bersaglieri 1836-2007 – Storia e uniformi del corpo dalla fondazione ad oggi

    39.00

    Dal 1836 ad oggi i bersaglieri costituiscono una delle realtà e al contempo uno dei miti più consolidati delle nostre Forze Armate. L’intuizione di La Marmora di una fanteria leggera, unita poi all’adozione di mezzi celeri, doveva risultare una delle idee vincenti e felici nell’organizzazione moderna della fanteria. Questo testo ripercorre l’intero arco della vicenda storica dei fanti piumati, sostenuto da un puntuale apparato fotografico e dalle splendide riproduzioni delle divise ad opera di Pietro Compagni.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 166 + 180 pagine fuori testo con circa 75 foto b/n, 74 a colori + 44 tavole a colori

    Stampato nel 2008 da Itinera

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    I bianchi e i rossi – Storia della guerra civile russa

    20.00

    Cosa accadde in Russia nel 1917, dopo che Lenin e i suoi ebbero preso il potere? La fine della Rivoluzione non significò anche la fine degli scontri, anzi segnò l’inizio di una lunga guerra civile destinata a protrarsi fino al 1921, che vide la popolazione divisa tra i bolscevichi (i Rossi) e i controrivoluzionari (i Bianchi), appoggiati dalle forze armate di quattordici potenze straniere e da una dozzina di gruppi nazionali in lotta per l’indipendenza. Dopo le disastrose sconfitte subite dal Paese nella Grande Guerra e le due rivoluzioni del ’17, questi ulteriori quattro anni di conflitto furono per la popolazione un periodo di enormi sofferenze, atrocità, epidemie e carestie, che ebbero durature conseguenze sul piano demografico, sociale ed economico. Un’immane tragedia che in queste pagine Lincoln racconta con equilibrio e competenza, ricostruendo gli scenari e tratteggiando i protagonisti – da Trockij a Stalin a Majakovskij – di una delle più aspre guerre intestine dei tempi moderni.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 776

    Stampato nel 2018 da Mondadori

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    I Boeri e la guerra sudafricana

    25.00

    Federico Rampel

    Una testimonianza in diretta della prima guerra moderna che, all’inizio del Novecento, inaugurò la lunga serie di orrori che costellarono il secolo scorso. In questo conflitto videro la luce i primi campi di concentramento. In questo conflitto, si attuò, sistematicamente per la prima volta, la deportazione dei civili per annullare l’entroterra di sussistenza ai reparti combattenti.

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    I Corpi Volontari 1905 – 1915. Tiro a Segno Nazionale Volontari Ciclisti e Automobilisti Alpini Studenti e Corpi Minori

    24.00

    Andrea Viotti

    Il volume, riccamente illustrato con foto dell’epoca e artwork a colori, illustra uniformi, copricapo, disntintivi, ecc., dei corpi volontari dal 1905 al 1915. In dettaglio vengono esaminati gli equipaggiamenti dei seguenti Corpi: Tiro a Segno Nazioanle; Volontari Ciclisti e Automobilisti; Alpini, Studenti e Corpi minori.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 166 ricamente illustrato con foto b/n e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2022 da Museo dell’Araba Fenice

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    I marchi tedeschi di Lenin – Chi finanziò la Rivoluzione d’Ottobre?

    18.00

    Dove finirono gli yen del Mikado? – Anche le sterline dei saponieri inglesi nei forzieri dei bolscevichi- I rubli degli industriali ” aperturisti” per la lotta di classe – L’ombra di Stalin dietro la tratta delle bianche nel Caucaso e il controllo delle “case”- Racket, estorsioni e rapine giustificate con la “ragion di partito” – Nozze di partito per ereditiere miliardarie- Chi tradì i rapinatori della Banca di Tiflis? – Agenti dello Zar nel Comitato centrale comunista – Qualcuno denunciava alla polizia di Nicola II i compagni di partito – Massimo Gorky, grimaldello dell’intellighentia – Chi “comprò” il congresso di Londra – Come i portavalute stranieri entravano in contatto con gli emissari bolscevichi – Il misterioso ruolo degli agenti Helpland e Keskuela – Fu il controspionaggio anglo-francese a scoprire la fuga dei marchi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 163

    Stampato nel 2018 da Il Cerchio

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    I piani italiani e tedeschi per l’invasione della confederazione elvetica –

    35.00

    A oltre settant’anni dalla conclusione del secondo con-flitto mondiale – la più cruenta guerra del Novecento con i suoi 50 milioni di morti e immani distruzioni – ancora oggi restano, malgrado le migliaia di lavori ad esso dedi-cati, diverse questioni aperte, e fra queste rivestono un sicuro interesse i piani di invasione della Svizzera predi-sposti dagli Stati Maggiori delle forze dell’Asse nel perio-do fra il giugno 1940 e il luglio 1941 con il nome in codice «Fall Grün», «Tannenbaum» e «Operazione S». Il tema è importante non solo per la storia svizzera e non è stato ancora oggetto di una ricerca in lingua italiana. Il presen- te studio è stato concepito in modo da fornire una visione d’insieme di questa complessa vicenda, considerando non solo i documenti conservati negli archivi svizzeri e tede-schi ma anche in quelli ticinesi, italiani e britannici, dove esistono fondi, ad oggi, mai presi in considerazione. Un particolare interesse rivestono le informative del SIM e della Legazione di Berna che mostrano una profonda e quasi sempre corretta conoscenza delle problematiche militari svizzere. Corredano l’opera alcune rare fotogra-fie e le carte relative ai piani offensivi italiani e tedeschi e a quelli difensivi del Generale Guisan.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 392 con numeorsi documenti e foto b/n

    Stampato nel 2019 da Effepi

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    Il barone Ungern – Vita del Khan delle steppe

    34.50

    Chi era Unger Khan, che i mongoli consideravano il Dio della Guerra? Il generale “bianco” che combatté i bolscevichi in Estremo Oriente sino all’ultimo, finché venne sconfitto e fucilato dopo un processo farsa? Il barone Roman Fédorovic von Ungern-Sternberg (1886-1921) era un nobile baltico di religione buddhista dalle tendenze mistiche, che si riteneva investito di una missione provvidenziale: riconquistare l’Occidente partendo dal cuore della Mongolia. Intorno alla sua figura è fiorita tutta una leggenda a livello popolare, romanzi, fumetti, giochi di ruolo, a riprova di come le personalità eccezionali, nel bene e nel male, si circondino di un alone mitologizzante che avvince, nonostante gli anni e il tempo che passa. Ossendowski con Bestie, uomini, dei (1922) ha impedito che la Storia lo inghiottisse e lo annullasse, facendolo diventare un simbolo tra realtà e leggenda, “l’ultimo degli antibolscevichi”, come lo definì Julius Evola nel 1938. Leonid Juzefovic, in questa prima vera biografia storica, ricostruisce dettagliatamente la vita avventurosa, la vocazione alla guerra, le battaglie, le idee e la morte di questo eroe sui generis dell’antibolscevismo, pubblicando anche i verbali del processo a suo carico e della fucilazione, a opera dei comunisti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 394 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Mediterranee

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    Il dio della guerra – Il barone Roman Feodorovic von Ungern-Sternberg (Romanzo)

    20.00

    Un giorno partì a cavallo, folle di amore per la guerra e di istintivo ardore religioso, il generale barone von Ungern-Sternberg, dal golfo di Finlandia al deserto dei Gobi, e lo uccisero più per lo scandalo che davano la sua feroce vocazione e il suo inflessibile senso dell’onore e della decenza, che per autodifesa. Lo uccisero i bolscevichi, insieme agli altri dèi che minacciavano di intralciare il progresso. Il miraggio della potenza, la cavalcata del guerriero e dell’orda che gli obbediva, rendevano risibile l’umanitarismo cencioso”à la Russie’” allora in voga: i piani quinquennali, le odi coatte al sudore della fronte, quel pugnaccio isterico sul tavolo dei padroni. In questo travolgente “romanzo” il sangue scorre a fiumi, l’efferatezza si spreca, ma è come un farmaco. Non c’è mai puzza di carogna, perché Ungern e i suoi uomini, figli del vento, hanno troppa fretta, troppa sete di trionfo per fermarsi a pensare sopra la vita lasciandola marcire, per bamboleggiare nelle sociologie. Due “s”: sodalità e scelus contro gli empi, non socialismo – dicono le gesta del barone. Di assassinio in assassinio, di scoppio in scoppio, pur di progredire nella vita, non di truffa in truffa, e di guaìto in guaìto – così infuriò il magnifico Ungern, monaco guerriero, “uomo solo, uomo dell’altrove’”, uomo compiuto e radicato nel dio.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 226 con 3 foto e 1 cartina

    Stampato nel 2009 da Edizioni di AR

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    Il Dodecaneso italiano 1912-1947 – II Il governo di Mario Lago

    40.00

    Il governo di Mario Lago segnò per il Dodecaneso l’ingresso nella “modernità”: costruzione di infrastrutture ma anche rigore nell’amministrazione pubblica, ordinamento di aspetti rilevanti della vita sociale (come catasto, censimento, sanità, assistenza all’infanzia, istruzione, bilanci comunali, elezioni amministrative), sviluppo dell’economia, promozione della cultura, apertura al turismo internazionale. Il volume ricostruisce il profilo biografico di Mario Lago (un diplomatico amico di qualificati esponenti della cultura italiana di primo Novecento, egli stesso scrittore e critico d’arte) e la sua opera di governo in Egeo sullo sfondo dei complessi rapporti tra amministrazione italiana, regime fascista, enti locali, comunità etnico-religiose nonché delle esigenze di politica estera e del ruolo di Rodi come centro d’influenza italiana in Levante particolarmente nei riguardi degli Ebrei.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 658

    Stampato nel 2013 da Solfanelli

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    Il regio esercito nell’Adriatico Nord-Orientale 1920-1940. Storie dimenticate di soldati e genti di confine

    24.00

    Paolo Stendardo

    Chi ricorda i reggimenti di Trieste, Pola, Fiume e le loro caserme? Che ruolo ebbero fanti e bersaglieri nella città di Zara? Perché Clana, Castua e Mattuglie furono importanti ai fini militari?  A queste e ad altre domande che abbracciano l’arco di un ventennio si è cercato di dare risposta, un periodo turbolento soprattutto nella fase iniziale, nel quale acquista centralità il Trattato di Rapallo e poi quello di Roma che definirono il confine orientale e la questione di Fiume. Le vicende dei soldati italiani non furono mai fine a sé stesse ma intimamente legate a quelle dei luoghi in cui operarono. Ritrovarne le tracce, dopo ottant’anni, non è stata cosa semplice: un lavoro di analisi e confronto di diari, documenti, fotografie, carte stradali e piante di città dell’epoca, per concludersi con sopralluoghi nei luoghi trattati per verificare e comprendere. La storia di questi soldati è parte integrante di quella delle popolazioni della Venezia Giulia e della Dalmazia.

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    Il Regio Esercito nella bufera della rivolta albanese (Maggio – Agosto 1920)

    20.00

    Il Regio Esercito italiano sbarcò per la prima volta in Albania il 26 ottobre 1914, per una missione umanitaria: il soccorso alla popolazione civile, colpita da un’epidemia di colera, e ai 25.000 profughi provenienti dall’Epiro che cercavano scampo ai massacri perpetrati dai greci. Negli anni seguenti la presenza italiana andò rafforzandosi, in ragione soprattutto dell’importanza che, durante la Grande Guerra, il fronte albanese venne ad assumere quale baluardo al predominio austriaco sull’Adriatico. In particolare, nell’estate del 1918 ebbero luogo violenti combattimenti, nei quali rifulse il valore della cavalleria italiana: non furono solo 2 reggimenti, il 22° Cavalleggeri di Catania e il 30° Cavalleggeri di Palermo, ad essere decorati al valor militare, ma anche – caso unico nella storia dell’Arma – un singolo squadrone, lo Squadrone Sardo. Finita la guerra, l’incertezza della politica estera italiana e il nascente nazionalismo albanese posero le condizioni da cui scaturì una rivolta che nulla ebbe ad invidiare, quanto a violenza ed estensione, alla sollevazione delle tribù libiche del 1915. In particolare, tra il maggio e l’agosto del 1920 il Regio Esercitò dovette affrontare la ribellione di migliaia di armati. Nonostante il valore dimostrato dalle poche forze presenti nel paese, la situazione si fece ben presto disperata perché il Governo italiano, incapace di fornire un’adeguata risposta politica.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 158 con oltre 120 foto b/n

    Stampato nel 2008 da Marvia

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    Il secolo del 1914 – Utopie, guerre e rivoluzioni nell’Europa del XX Secolo

    Il prezzo originale era: €25.00.Il prezzo attuale è: €17.50.

    Dominique Venner      Prezzo di listino: 25.00 (sconto 30%)

    La guerra del 1914 è la chiave del destino europeo, l’evento fondante del XX secolo, liquidò tre imperi e le aristocrazie che innervavano l’Europa. Dopo il 1918 quattro figure – il presidente americano Wilson, Lenin, Mussolini e Hitler – hanno incarnato le grandi utopie del XX secolo. Questo libro analizza le ideologie e la loro influenza sul comportamento degli uomini e lo svolgimento della storia. Descrive la genesi e il susseguirsi delle lotte mortali originate dal conflitto dell’estate 1914 da cui il liberalismo americano è uscito vincitore.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 490

    Stampato nel 2017 da Controcorrente

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