Mondi antichi – Una storia epica d’Oriente e d’Occidente

Civiltà Antiche

Visualizzazione di 241-288 di 328 risultati

  • 0 out of 5

    Mondi antichi – Una storia epica d’Oriente e d’Occidente

    26.00

    Viviamo in un mondo globalizzato e interconnesso. Eppure, paradossalmente, sembra che preferiamo scrivere e leggere la nostra storia come se si fosse svolta in blocchi isolati e impermeabili. E se invece provassimo a raccontare una storia più ampia, che non sia quella di un monolitico «mondo antico», ma di tanti, diversi mondi antichi in stretta relazione uno con l’altro? Sono queste le premesse di metodo e stile con cui Michael Scott cerca di abbattere gli steccati disciplinari che hanno finora costretto lo studio della storia, dando finalmente al lettore una prospettiva interconnessa degli inizi del mondo che conosciamo oggi attraverso il racconto di tre momenti chiave del passato: la politica, la religione e la guerra, tutti fattori che hanno contribuito a creare il mondo antico dal Mediterraneo alla Cina. Così, la nascita della democrazia ateniese e della Repubblica di Roma è anche l’età degli insegnamenti di Confucio in Cina; mentre Annibale sfida la potenza di Roma e attraversa le Alpi, la Cina viene unificata nel suo primo impero; quando Costantino impone il cristianesimo al mondo romano, il buddhismo pervade la Cina attraverso le vaste rotte commerciali che oggi conosciamo come «Via della Seta». Mondi antichi è un importante lavoro di storia globale, un viaggio coinvolgente che sfida il nostro modo di pensare il passato e ridisegna la mappa dell’età classica per rivelare le sue connessioni nascoste, e ci mostra come la storia antica possa ancora riservarci utili insegnamenti per interpretare il nostro tempo.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 445

    Stampato nel 2017 da Bollati Boringhieri

    Quick view
  • 0 out of 5

    Monuments megalithiques de Grande-Bretagne et d’Irlande

    29.00

    Da Newgrange a Stonehenge, la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord sono note anche per la ricchezza dei monumenti megalitici presenti. Con le pietre di grandi dimensioni, in pietra a secco, terra o legno, dal Neolitico all’Età del Bronzo, sono state realizzate strutture di grandi dimensioni: tombe, santuari, luoghi di culto e della memoria; Il fenomeno del monumentalismo nelle società preistoriche ha avuto molte funzioni. La ricerca archeologica in Gran Bretagna, ha cercato di capire i fenomeni religiosi e sociali, e di scoprire cosa si celava dietro la grande architettura monumentale che copriva questa parte d’Europa tra il quarto e il secondo millennio aC. AD.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 142 completamente illustrato con foto e disegni b/n

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2005 da Errance

    Quick view
  • 0 out of 5

    Navi uomini e deità nel Mediterraneo antico

    12.00

    L’epica e affascinante storia degli uomini che vivevano sul Mediterraneo antico è al centro di questo libro. Si narra dei miti, dei riti, delle scoperte, delle battaglie, dei trionfi sul mare, delle navi che solcavano le azzurre acque di quello che i romani chiameranno poi Mare Nostrum. L’autore racconta di Melqart, Colui che estende l’orizzonte, che apriva nuove e sempre più lontane rotte ai marinai spingendoli a raggiungere quella sottile linea blu, dove il cielo incontra il mare, e della benefica Asherah, Colei che cammina sul mare, divenuta nei secoli Isthar, Astarte, Afrodite, Venere, stella che, avendo un’arcana corrispondenza in un pianeta, al mattino indicava ai naviganti la via del giorno e alla sera quella della notte. Ma racconta anche della nave siro-palestinese di Ulu Burun della tarda Età del bronzo e del suo ricchissimo carico; dell’ammiraglio cartaginese Annone che, superato lo Stretto di Gibilterra, naviga in quel vasto e sconosciuto oceano, dove tramonta definitivamente il sole.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 128

    Stampato nel 2014 da Capone Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Noi, Celti e Longobardi

    39.00

    Per millenni stirpi diverse sono calate dal Nord nel belpaese del sole, eleggendolo a seconda e poi a prima Patria del proprio destino e fondendo con gli abitanri autoctoni, il proprio sangue che ha suscitato poi quella particolare razza italica. Indoeuropei, Umbri, Latini, Liguri, Veneti, Celti e Germani, sono i protagonisti della presente ricerca che tende ad avvicinarli a noi, tanto da avvertirne la presenza anche negli avvenimenti della nostra storia più recente. “Noi Celti e Longobardi” è scritto nel modo che ciascuno di noi l’avrebbe fatto: con”spirito barbaro”. C’è da andare fieri di questa nostra componente “barbarica” che sonnecchia in noi e che, ogni tanto si mostra quando vengono messi in discussione concetti primordiali di elevata civiltà universale: sete di libertà e di giustizia; fedeltà alla parola data, coraggio, senso dell’onore. Concetti che, in un’ottica rovesciata della storia ufficiale sono la vera chiave di lettura dell’antico quesito: “donde veniamo e dove andiamo.

    Brossura 18 x 25 cm. pag. 412 con diverse cartine b/n

    Stampato nel 2008 da Helvetia

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nomen – Il nome proprio nella cultura romana

    20.00

    Nel mondo romano la leva di un esercito iniziava sempre con soldati chiamati Valerius o Salvius perché considerati nomi di buon auspicio; i provvedimenti di damnatio memoriae comportavano il divieto per i discendenti del condannato di portare il suo medesimo prenome o ne privavano i figli anche viventi; i nomi geografici di cattivo auspicio, come Malevento o Epidamno, erano modificati in toponimi beneauguranti (Benevento) o almeno neutri (Durazzo), mentre alle nuove colonie si davano nomi che suggerissero abbondanza o potenza, come Florentia o Valentia. Un riserbo impenetrabile avvolgeva poi il nome segreto di Roma, che andava custodito per evitare che i nemici se ne appropriassero a danno della città. I nomi erano coinvolti insomma in un gran numero di pratiche culturali, delle quali dà conto questa indagine.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 236

    Stampato nel 2018 da Il Mulino

    Quick view
  • 0 out of 5

    Nuraghi

    15.00

    Ultimo lavoro di Demetrio Piras sui Nuraghi, simbolo della Sardegna. Queste antiche quanto misteriose costruzioni che popolano le campagne dell’isola (si calcola che siano circa 7000) testimoniano il passaggio della Civiltà dei Sardi, sviluppatasi tra il secondo e il primo millennio a.C.. Sulla funzione dei nuraghi solo ipotesi: forse templi di culto consacrati al dio Sole, forse sedi dei capi villaggio, forse fortini per custodirvi i beni più preziosi, forse prigioni, torri di osservazione, estremi baluardi difensivi in occasione di attacchi o invasioni; non manca nemmeno chi li collega allo studio dell’astronomia. Comunque, non vi è dubbio che il nuraghe sia stato l’entita aggregativa urbana più importante delle collettività del tempo. Numerose le leggende nate fino al secolo scorso, spesso indicati come rifugi di banditi, o luoghi di riunioni segrete e persino di incontri amorosi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 159 completamente illustrato con circa 298 foto a colori

    Stampato nel 2012 da Bandecchi & Vivaldi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Orbis Maritimus – La geografia imperiale e la grande strategia marittima di Roma

    30.00

    .Lineamenti del quadro geopolitico scaturito dalla pax augusta e dei provvedimenti a valenza strategica adottati dai Romani nel campo navale e marittimo, su scala “globale”, a partire da Augusto e per tutta l’epoca alto-imperiale, a beneficio della sicurezza, della potenza e del prestigio dell’Impero. Una lettura fondamentale per compendere appieno le dinamiche politiche, economiche e militari che stavano alla base delle decisioni operative poste in essere dai vertici imperiali dell’Impero.

    Brossura, 17 x 24 cm. 320 con circa 64 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Acies Edizioni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Origini indoeuropee

    60.00

    La fisionomia di una lingua può dare ragguagli sulla fisiologia (esulla fisio­gnomica) di un popolo dimenticato dalla storia, restituirnei segni dell’indole, il temperamento ideale, le necessità ideologiche,i valori e i casi vitali? Lo studio dei semi di un idioma puòrichia­mare l’aroma dell’humus umano in cui affondavano? E ancora: unaomogeneità linguistica può far presupporre l’omogeneità etnica tra iparlanti? Tanti miraggi e presagi ci dischiudono queste Origini indeuropeedi Giacomo Devoto, ricerca sostenuta dal più severo e limpido rigorescientifico, inaudito patrimonio di notizie geografiche,antropologiche, etnologiche, caposaldo delle tesi di indeuropeistica,necessario rimando per chi voglia rendersi consapevole delle ascendenzedella propria lingua (e quindi della propria forma mentis, ovvero della propria forma animi) e perfezionarne, radicalizzandolo, l’impiego. Oltre il limes specialistico, oltre il positivismo della parola – la Urlandschaft, l’arcaico universo (senza parole), degli Iperborei?

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 576

    Stampato nel 2008 da Edizioni di Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Origini indoeuropee

    5.00

    Omaggio al grande intellettuale-militante prematuramente scomparso questo fascicolo contiene due articoli di Adriano Romualdi pubblicati nel 1970 sulla rivista “Ordine Nuovo”. Il primo con lo pseudonimo di Ermanno Di Salza, il secondo in forma anonima quale continuazione del primo. Gli studi di Romualdi danno degli strumenti di prim\\\’ordine per capire un aspetto strutturale della storia, delle civiltà, delle organizzazioni civili.

    Fascicolo rilegato con un punto metallico, 15 x 21 pag. 36

    Stampato nel 2012 da Raido

    Quick view
  • 0 out of 5

    Ornatus. L’abbigliamento dei romani

    34.00

    Giuseppe Cascarino

    Se i primi Romani, in linea con il severo e frugale costume degli antenati, sembrarono non dare molta importanza all’abito, l’espansione dell’influenza romana nel mondo conosciuto indusse i Quiriti non solo a presentarsi anche visivamente in modo tale da legittimare il proprio ruolo di potenza dominante, ma anche a condividere e a fare propri gli aspetti più caratteristici e opulenti del costume del mondo mediterraneo antico. L’abbigliamento non fu solo una questione di stile o una semplice ostentazione di ricchezza o di potenza: il vestire in modo adeguato e convenzionale era un elemento di distinzione sociale e di affermazione del proprio ruolo.. Il testo, arricchito da oltre 400 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, delinea un quadro completo e moderno dell’abbigliamento dei Romani, dalle origini fino alla caduta dell’impero d’occidente e oltre, di grande utilità per gli studiosi e i ricostruttori storici

    IN ATTESA DI RISTAMPA

    Quick view
  • 0 out of 5

    Paesaggi dell’Italia centrale

    14.00

    Johann Jakob Bachofen

    In queste pagine, non incontriamo […] tanto Roma, nata a forza di volontà e intelletto su un terreno insalubre, quasi a presagire il proprio compito nella storia mondiale, quanto piuttosto i popoli vicini, più strettamente legati alla natura fisica delle regioni che li ospitavano. Per Bachofen “non esiste pedagogo più inflessibile della terra”, e “migliaia di fili, gran parte dei quali invisibili, legano l’intera civiltà di un popolo alla sede che occupa e determinano tra gente e luogo quell’armonia che è il fine di tutto, a cui tende, anche inconsapevolmente, ogni aspirazione”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 100

    Stampato nel 2019 da Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Paesi scomparsi d’Insubria – Wustungen medievali tra Milano Adda e Tcino

    24.00

    Numerosi insediamenti lombardi sono scomparsi nelle pieghe del tempo e si esaminano le fonti sia nell’intento di chiarirne la causa dell’estinzione, sia ricercando la loro collocazione nel territorio compreso tra due confini naturali: i fiumi Adda e Ticino. Vastatio è la parola latina indicante tanto “devastazione” quanto “saccheggio” e vasto vuol dire “rendere deserto”, “spopolare”. La sostanza di queste parole latine, nello specifico della prima, è traslata in tedesco nel termine Wüstung, dove Totalwüstung è l’abbandono totale, irreversibile nel tempo, riferito a un insediamento, a un villaggio oppure a un borgo. Architettare il futuro sulle solide basi delle conoscenze passate è un obiettivo necessario alla nostra stessa progressione in quanto entità sociali e culturali, in quanto appartenenti a una consapevole realtà identitaria che deve essere mantenuta e sviluppata.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 227 di cui pag. 18 di foto a colori.

    Stampato nel 2017 da Ritter

    Quick view
  • 0 out of 5

    Parole Sorgive

    25.00

    Giacomo Devoto

    L’oggetto indagato da Devoto è sostanzialmente la grande famiglia indoeuropea e poi quella italica, che dalla prima discende, con linguaggio chiaro e profondo al contempo e con notevole sensibilità storica. Lo scopo del libro è capire che il futuro e passato che “si protende in avanti” e che, quindi, rievocare il passato italico significherà “richiamarne alla vita dell’avvenire l’idea e il modo di essere”.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Pecunia non olet – Potere e ideologia del denaro nell’antica Roma

    49.00

    “Questo volume nasce da un amore incontenibile per la ricerca e dalla capacità dell’autore di affrontare sfide interdisciplinari che diventano praticabili per la sua abilità di spaziare, con lucidità di pensiero e rigore di metodo, in campi apparentemente lontani. Così è questo volume che, accostando il denaro e il potere nella cultura dell’antica Roma, esplora una relazione che da un lato soddisfa la curiosità degli amanti della storia, e della storia dell’economia in particolare, dall’altro interpella la coscienza del lettore contemporaneo, che riesce facilmente a leggere, attraverso il passato, i comportamenti di oggi, pur nella diversità delle strutture sociali, delle norme comportamentali, della realtà politica e delle ideologie diffuse. La bellezza e ricchezza delle illustrazioni che corredano l’opera, mostrando in successione le monete romane e il loro contenuto. Il volume riesce insomma a trasformare un tempo antico in un “luogo intellettuale” a noi vicino, che appare sempre più puntualmente delineato dall’intrigante scelta di successione degli argomenti, senza mai presentare cedimenti sotto il profilo della precisione e del rigore espositivo.”

    Ampia dettagliata analisi dell’uso del denaro nel mondo romano dall’eta’ repubblicana al tardo Impero, dall’estrazione dei metalli preziosi al conio e alla circolazione della moneta

    Rilegato, 21 x 28 cm. pag. 272 con alcune foto b/n e un inserto di 12 pagine con foto a colori

    Stampato nel 2018 da Nuova Ipsa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Polibio. Il politico e lo storico

    35.00

    John Thornton

    Politico e ufficiale della Lega achea, al termine della terza guerra macedonica Polibio fu deportato in Italia, con l’accusa di aver segretamente favorito la causa del sovrano macedone Perseo. A Roma, strinse amicizia con Scipione Emiliano e, nei lunghi anni del soggiorno obbligato, intraprese il progetto storiografico di narrare «come e grazie a quale genere di regime politico quasi tutto il mondo abitato sia stato assoggettato e sia caduto in nemmeno cinquantatré anni interi sotto il dominio unico dei Romani». A partire dalla ricostruzione delle vicende biografiche dell’autore, il volume analizza gli obiettivi concreti perseguiti attraverso la sua opera, facendo luce sul complesso intreccio fra storiografia e politica che ne costituisce il tratto distintivo e ne determina la persistente attualità

    Quick view
  • 0 out of 5

    Popoli del mare – Minoici, Micenei, Shardana. Origine, materie prime, traffici marittimi preistorici

    18.00

    .La geografia del mare non è una semplice tavola blu. Da millenni, nessun impero è rimasto solido se ha trascurato l’esplorazione e il governo dei mari, e senza prevalere sulle onde non si può ambire all’egemonia sulle terre. Essendo inabitabile, chi riesce a controllarne i nodi strategici, ossia gli stretti, laddove le acque si restringono e le coste si avvicinano, disegna la supremazia del potere marittimo. Chi controlla i punti di strangolamento, così sono chiamati questi luoghi, può decidere di chiudere o aprire le arterie dell’economia. Chi occupa postazioni determinanti può dissuadere o colpire il nemico. Nell’età del Bronzo, le grandi potenze imperiali cercarono in tutti i modi di amministrare gli approdi in prossimità degli stretti: la città di Troia, la splendida Ugarit, Gibilterra e i canali di collegamento che uniscono il Mediterraneo all’Oceano Indiano. E poi le ferrovie liquide: il Nilo, l’Eufrate, il Tigri, l’Indo. Tutte le grandi civiltà hanno l’acqua come elemento essenziale. Le gerarchie politiche, economiche e militari, ancora oggi, sono segnate dalla supremazia sul mare, la talassocrazia. Ma come si conquistano le onde? Non è sufficiente vincere i duelli nave contro nave, si devono proteggere le coste, tracciare rotte verso zone ricche di materie prime, installare strutture artificiali, conoscere venti e correnti, acquisire capacità tecnologiche, studiare il movimento degli astri. In questo testo è raccontata l’alba della globalizzazione di merci e idee, sono esposte le vicende che coinvolsero i grandi popoli del passato, alla ricerca del governo dei mari. Intorno al 1200 a.C.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 160 illustrato con foto e cartine a colori

    Stampato nel 2019 da Capone

    Quick view
  • 0 out of 5

    Potere e poteri – «Stati», «privati» e comunità nel conflitto per l’egemonia in Italia settentrionale (1536-1558)

    54.00

    Grazie a un approccio innovativo, l’autore fa luce sulla seconda fase delle Guerre d’Italia, un periodo sin qui poco studiato, indagando le complesse relazioni fra i molteplici attori coinvolti nel conflitto che contrappose gli Asburgo ai Valois per il controllo della Lombardia e dell’Italia settentrionale, nel più ampio contesto della lotta per l’egemonia continentale. Impegnate in quest’asperrima contesa, tra il 1536 e il 1558 le due grandi potenze attinsero a piene mani alla ricchezza dei propri sudditi tramite la tassazione, investendone in larga parte il gettito nella difesa (o nella conquista) dello Stato di Milano, ganglio vitale dei possedimenti asburgici in Europa. Le risorse fiscali tuttavia risultarono insufficienti ad alimentare l’enorme sforzo strategico teso a conservare o smantellare l’assetto peninsulare configurato dalla pace di Bologna del 1530. In un’epoca caratterizzata da profondi mutamenti nella tecnologia bellica, lo scontro violento tra due visioni politico-strategiche inconciliabili, anziché condurre a una rapida risoluzione del conflitto, originò una lunga e dispendiosa guerra di logoramento, durante la quale divenne essenziale il ricorso all’aiuto finanziario, militare e organizzativo dei “privati”, in particolare dei maggiorenti italiani

    Brossura, pag. 586

    Stampato nel 2016 da Franco Angeli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Preistoria e storia della regioni d’Italia. Una introduzione

    20.00

    Giacomo Devoto – Gianna G. Buti

    Il professor Giacomo Devoto presentò, in questo volume tratto dall’enciclopedia “Tuttitalia”, una vasta panoramica dei problemi preistorici riguardanti tutte le regioni d’Italia. Egli affrontò l’argomento dell’antica storia italica seguendo il suo metodo gnoseologico, che sommava le emergenze storico-archeologiche ai risultati della linguistica. Ogni zona della penisola viene studiata e analizzata con la sua stessa attenzione, con il medesimo interesse culturale, qualunque ne sia l’estensione territoriale e la consistenza economica.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Prima delle nazioni – Popoli etnie e regni fra antichità e Medioevo

    23.20

    Nei secoli che segnano il passaggio dall’antichità al Medioevo, si vennero configurando alcune peculiarità della storia europea. Questo libro analizza uno degli aspetti più interessanti di tale periodo: le profonde trasformazioni etniche che mutarono radicalmente il quadro politico europeo occidentale e mediterraneo, rispetto all’antichità. L’analisi prende le mosse dalle etnie indigene il cui risveglio, spesso in rapporto con le correnti più estremistiche del pensiero cristiano, scosse l’Impero Romano nei suoi ultimi secoli. L’arrivo nell’Occidente romano delle popolazioni germaniche determinò la formazione, tra gli altri, dei Regni Ostrogoto, Longobardo, Franco e Visigoto, al cui interno, accanto all’elemento romano e a quello germanico, continuarono a vivere in alcuni casi anche le culture indigene preromane. Infine la grande costruzione dell’Impero carolingio unificò, sia pure per breve tempo, un’area territtoriale molto vasta, completando l’integrazione delle etnie germaniche a Nord delle Alpi ed a Est del Reno, fornendo le sue fondamentali caratteristicheunitarie all’Europa Occidentale.

    Brossura 15 x 22 cm. pag. 242

    Stampato nel 2002 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Progettazione ed evoluzione delle macchine nell’antica Roma – Macchine idrauliche operatrici.

    19.00

    La molteplicità di modelli delle ruote idrauliche pervenuteci (Verespatak, Dolauchoti, Rio Tinto e S. Domingo) è dovuta al diverso grado di approssimazione con cui i progettisti hanno impostato il loro progetto o è il risultato di un continuo processo di ottimizzazione? Perché le coclee rinvenute in miniera presentano al massimo tre principi ed una inclinazione di 30° quando Vitruvio imponeva tassativamente otto principi e 36,87°? Sono alcuni dei quesiti cui il presente volume prova a dare una risposta. L’autore inoltre, basandosi sulle conoscenze del tempo, imposta un progetto della ruota idraulica basato sul principio di ottimizzazione dei risultati che riporta senza ombra di dubbio al modello tipo Rio-Tinto che risulta essere fra tutti il più efficiente in assoluto e non ulteriormente migliorabile. Sui volumi editi da Aracne Edizioni e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 254 illustrato con circa 194 disegni

    Stampato nel 2011 da Aracne

    Quick view
  • 0 out of 5

    Quando i Romani andavano in America

    19.00

    Scoperte archeologiche e letterarie di età classica provano che i Romani visitarono l’America prima di Colombo: nei testi si parla di nuove terre ad Ovest e numerosi manufatti ritrovati dimostrano che tra le due sponde dell’Oceano Atlantico ci furono scambi. I Romani furono anche grandi navigatori: ad Est commerciavano con l’India, la Cina e l’Indonesia, e le loro esplorazioni andarono ben oltre la Nuova Zelanda; navigarono lungo le coste atlantiche dell’Europa raggiungendo le Orcadi, l’Islanda e forse oltre. In Africa sono state trovate tracce della presenza romana lungo le coste occidentali e orientali. Le testimonianze storiche prese in considerazione non lasciano alcun dubbio: in età imperiale i navigatori al servizio di Roma avevano acquisito le conoscenze nautiche e geografiche necessarie per giungere in America. Il volume espone in maniera chiara ed accessibile il livello raggiunto dalla cultura scientifica nel mondo antico, in particolare per quanto riguarda l’astronomia, la matematica e la geografia. L’autore esamina anche diverse culture che con il mare ebbero un rapporto importante come quella babilonese, quella indiana e quella polinesiana e dimostra che la civiltà si diffuse in tutto il mondo grazie ai commerci marittimi. Infatti, i Romani non furono i soli a giungere nel Nuovo Continente molto prima di Colombo: la genetica ha fornito prove della presenza in America dei Polinesiani, l’archeologia e la letteratura di popolazioni cinesi e indiane, almeno mille anni prima della scoperta ufficiale.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 286 con 29 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Palombi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Reges augures. Il sacerdozio regale nella roma delle origini

    25.00

    Mario Polia

    Nei vent’anni trascorsi dalla pubblicazione di Imperium. Origine e funzione del potere regale nella Roma arcaica hanno visto la luce resoconti di nuove importanti scoperte archeologiche, sono stati pubblicati nuovi studi e, per quanto riguarda l’Autore, nuove intuizioni hanno dischiuso nuove prospettive di indagine. Per queste ragioni abbiamo ritenuto più che conveniente procedere a una nuova edizione di questo studio, aggiornata nel contenuto, notevolmente ampliata e in vari punti opportunamente corretta.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma – Storia di un impero

    32.00

    L’idea di impero si è formata nell’antica Roma, e ancora oggi l’impero romano fornisce un’immagine potente per riflettere sull’imperialismo. Le sua vestigia si possono trovare in tutta l’Europa, nel Medio Oriente e in Nordafrica – a volte anche più lontano. Seguendo l’intera espansione del vasto impero e partendo proprio dagli inizi, “Roma. Storia di un impero” mette insieme tre prospettive. Innanzitutto, è una storia completa dell’impero: come è stato creato, come ha resistito alle crisi, come ha plasmato il mondo di coloro che lo reggevano e dei suoi sudditi, dall’VIII secolo a.C. all’alba del medioevo. In secondo luogo, spiega quali segreti del successo dei Romani hanno rivelato le scoperte archeologiche e gli studi storici più recenti. La schiavitù come motore dell’impero; il commercio, le estrazioni minerarie e l’agricoltura, sfruttati per il progetto imperiale; le condizioni ambientali; il potere della religione e dell’ideologia nel motivare le masse; le seduzioni dell’impero, che portarono l’aristocrazia di Roma a barattare la libertà in favore della ricchezza e del potere; e molto altro ancora. E infine, il quesito più rilevante: come mai, fra tutti gli imperi, quello di Roma è durato così a lungo, con un impatto così profondo, e ha fatto da modello esplicito per altri imperialismi? Nessuno ha mai pianificato la creazione di uno stato che sarebbe durato più di un millennio e mezzo, eppure le politiche a breve termine di alleanze tra gruppi sempre più ampi crearono una struttura stabile…

    Rilegato, 14 x 23 cm. pag. 380

    Stampato nel 2014 da Einaudi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma antica

    20.00

    Il libro offre al lettore italiano il testo di partenza della collana francese Les Guides Belles Lettres des Civilisations. Guide scritte per viaggiare nel tempo e nello spazio, indirizzate studiosi, curiosi di storia e civiltà, viaggiatori… Sono opere pratiche e ragionate di cultura generale sulle civiltà che hanno lasciato tracce affascinanti nella storia, che si propongono di offrire al lettore le chiavi per avvicinarsi a testi antichi o approfondimenti storici, aiutando a decifrare allusioni e a chiarire le incertezze. Roma. Si pensa di sapere molto della civiltà romana, ed è senza dubbio vero. Si crede di conoscerla perché è alle origini della nostra stessa società. Ma è qui che sta l’errore: è necessario riscoprire come gli antichi romani guardassero uomini e cose, ed è quanto il libro intende chiarire. La concezione pratica della guida rende possibile leggerla come un libro tradizionale dall’inizio alla fine, ma anche scorrere liberamente i capitoli in base alle proprie curiosità, o utilizzare l’indice per risalire a una specifica informazione d’interesse. Disegni, mappe e schemi consentono di arrivare subito all’essenziale, mentre la bibliografia può avviare a una ricerca più approfondita.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 315 illustrato

    Stampato nel 2016 da Goriziana

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma e le sue province – Dalla prima guerra punica a Diocleziano

    24.00

    Questa raccolta di saggi propone una sintesi aggiornata e completa sulle province di Roma antica, che ne analizza la natura e i meccanismi di funzionamento, fa il punto delle nostre conoscenze su ciascuna di esse e propone un primo approccio a quella realtà grandiosa, multiforme e complessa che fu l’impero romano, mettendo a fuoco aspetti che anche nei migliori manuali di storia romana sono trascurati o sottintesi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 319

    Stampato nel 2015 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma la città degli dei – La capitale dell’Impero come laboratorio religioso

    39.00

    All'”Vrbs, Orbis” per vocazione, conducono tutte le vie attraverso le quali usi e costumi “stranieri”, in particolare i culti, giungono nella capitale dell’Impero e la trasformano. Non sempre in un clima idilliaco e indolore, Roma caput mundi vede tradizioni, usanze e norme spesso di portata ancestrale coabitare assieme a “externae superstitiones”; il “naturale” risultato è la messa in opera di un compromesso creativo, capace di garantire tanto distinzione e prestigio quanto legami e certezze, e comunque lapax deorum che regge la “fatale” missione di Roma. Attraverso i vari racconti che compongono il libro – storie di gente, potere, spazi, immagini e simboli più o meno condivisi – si dà corpo e complessità a Roma, autentico laboratorio multiculturale, dalla fine della Respublica fino ai cambiamenti epocali del IV secolo.

    Brossura, 14 x 24 cm. pag. 450

    Stampato nel 2018 da Carocci

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma oltre i confini dell’impero

    18.00

    Un resoconto avvincente delle spedizioni e dei viaggi che i soldati e i mercanti di Roma effettuarono oltre gli estremi confini dell’Impero. Fra mille avventure e pericoli, le battaglie, le conquiste militari, ma anche gli scambi commerciali con le popolazioni di Asia, Africa ed Europa, contribuirono enormemente a una reciproca contaminazione culturale e all’espansione dell’Impero verso terre sempre più lontane. La ricostruzione di Wheeler si basa principalmente su testimonianze di carattere materiale – merci ritrovate fuori dai confini o prodotti indigeni che presentano un’influenza romana – e su riferimenti riscontrabili in documenti di geografi, storici e autori di ogni lingua e paese.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 206 + 32 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roma. L’età repubblicana. Forum ed espansione del dominio

    26.00

    La storia di Roma repubblicana è caratterizzata dalla sua travolgente ascesa da città-Stato italica a impero mondiale. Sorprendentemente, l’insaziabile brama di conquista dei Romani fu in realtà una stretta conseguenza del legame dei suoi generali con il Foro, centro politico dell’Urbe. L’imperium dei generali poteva essere ottenuto solo a Roma, in seguito a una votazione, e i successi militari dei sommi magistrati potevano essere celebrati di fronte all’intera cittadinanza soltanto nel centro della città. Là, nel cuore dell’imperium romanum, aveva origine l’ascesa come il declino dei suoi grandi protagonisti. Ma le strepitose vittorie conseguite da Mario, Pompeo, Cesare avrebbero trasformato la repubblica dalle fondamenta. Un’appassionante, lucida e documentata storia di Roma repubblicana: dai primissimi ritrovamenti archeologici alla leggendaria età dei re, dalla travolgente espansione del dominio di Roma alla fine della repubblica, nelle tempeste delle guerre civili.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 265 con alcune foto e mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Einaudi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Roman Building Techniques

    29.00

    L’autore è un esperto riconosciuto di storia romana, il suo lavoro prende in esame tutte le strutture presenti nel territtorio dell’ex Impero Romano l’impero romano, tra cui strade, ponti e acquedotti, terme, così come i vari componenti degli edifici – piastrelle, tubi, ipocausti, volte e cupole. Il volume è ottimamente illustrato con fotografie in b/n e a colori, disegni tecnici, schizzi e planimetrie. I Romani scoprirono nuove tecniche costruttive e nuove metodologie di lavorazione che, risolsero loro molti problemi, ma che servirono anche ad impressionare i popoli conquistati e i nemici. In questo libro, lo scienziato e archeologo Tony Rook accompagna il lettore attraverso le tecniche costruttive romane, evidenziandone le peculiarità e il prgresso tecnico raggiunto.

    Brossura, 17 x 24,5 cm. pag. 155 + 16 pagine fuori testo con 28 foto a colori, illustrato inoltre con circa 26 foto b/n e 67 disegni tecnici

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2013 da Amberley

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rome antique retrouvée

    29.00

    Della serie: “Passeggiate archeologiche”, questo libro ci porta a spasso per Roma dal Foro al Palatino, dalla villa di Adriano a quella di Tiberio, dal tempio della Fortuna al porto di Ostia e ci permette di ammirare così come erano i monumenti della Roma antica contemplando le attuali rovine, attraverso le ricostruzioni grafiche. Le ricostruzioni, splendidi e dettagliatissimi acquarelli, fanno risorgere dalle rovine i templi ed i palazzi, i circhi ed i teatri, e l’alternanza di queste e delle fotografie offre un approccio originale ad uno studio archeologico.

    Brossura 14 x 19 cm. pag. 214 interamente illustrate con foto e disegni a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2009 da Errance

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rta – Di alcune parole indo-europee significanti. Diritto Legge Giustizia

    10.00

    Con questa sua scrittura l’Autore affronta il tema della ricostruzione dei vocaboli indoeuropei impiegati a esprimere le nozioni-significazioni di “diritto” “legge” “giustizia”. Egli afferma che “tra le parlate della maggior parte di Europa e di una porzione dell’Asia, la scienza del linguaggio ha dimostrato non solo l’affinità genetica, tipologica e di contatto, ma soprattutto la loro discendenza: giacché esse rimontano tutte a una Madre-lingua comune, parlata, migliaia di anni fa, da un popolo, il quale, moltiplicato e diviso, nel corso dei secoli, dette origine alle nazioni Indo-Europee”.

    Brossura, 15 x 21,5 cm. pag. 55

    Stampato nel 2013 da Edizioni di Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rune scandinave – La scrittura degli dei del Nord

    14.90

    Un affascinante e coinvolgente viaggio tra linguistica e archeologia, storia e antropologia, per ripercorrere l’evoluzione della sequenza runica lungo quindici secoli, dall’Età del Ferro fino al Medioevo.A partire dalla Danimarca, attraverso la Svezia e la Norvegia, fino alle più remote regioni della Groenlandia, le rune ebbero un ruolo di preminenza assoluta nel panorama culturale scandinavo. Misteriosi segni di origine divina, prerogativa del Padre degli dèi, Odino, che le impiega per i propri incantesimi e sortilegi, nei primi secoli della loro storia vennero utilizzate da più popolazioni di stirpe germanica, trovando dall’epoca vichinga in poi la propria massima espressione nel mondo nordico. Un progressivo processo di laicizzazione le portò nel Medioevo a divenire lo strumento di una vivace ed eterogenea comunicazione quotidiana, senza che questo le privasse mai totalmente dell’alone di sacralità entro il quale erano sorte.

    Brossura, 12 x 19 cm. pag. 170 con alcune illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2020 da Hoepli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rune: origine, mito e comunità. Analisi e indirizzi archetipici per il Fare Sacro

    15.00

    Francesco Perizzolo

    La tradizione è l’Origine che ritorna sempre, in forme diverse, di ciclo in ciclo. I princìpi costitutivi del cosmo, cioè del Sacro, si manifestano dal piano metafisico a quello fisico, attraverso tutte le dimensioni. Gli archetipi costitutivi del cosmo sono ciclicamente celati e manifestati: le 24 rune antiche ne sono la rappresentazione simbolica. Ciascuna runa convoglia un significato che non è univoco e nemmeno binario, e che è una sorta di sfera semantica: messi insieme, tutti questi elementi descrivono il Sacro costitutivo e ordinatore cosmico. Come l’universo si contrae ed espande continuamente, essi non muoiono né si estinguono. È il Mito, radicato nell’Origine, a raccontare il Sacro e le sue manifestazioni ricorrenti. Dopo aver indagato con i primi due testi le rune alla luce del sistema Uthark, della Vǫluspá e del Poema Runico Anglosassone, questo terzo capitolo procede attraverso poemi e testi mitologici alla ricerca degli elementi sacri e fondanti la comunità radicata della Gens/Kinþiz.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Rune. Sacro e identità. Analisi e indirizzi archetipici di Verticalità, Continuità e Ciclicità

    16.00

    Francesco Perizzolo

    Lo scopo della presente opera non è affatto quello di inventare l’ennesimo manuale sulle rune, ma quello di usarle per tracciare un sentiero che possa riportare all’Origine. Un lavoro che  ha il merito di riuscire a sfrondare questo universo verticale da tutta una serie di deviazioni, di corruzioni e di mistificazioni create ad arte per mettere a tacere le vibrazioni del verbo runico, con un lavoro di importanza accademica che non si limita alla radice linguistica, verbale e simbolica, ma compie un viaggio negli antichi poemi della Tradizione norrena. Queste pagine hanno il potere di riportarci al cuore pulsante della nostra stirpe, rammentandoci che “la Tradizione è la sorgente delle energie fondatrici”.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Runenkunde – Uno studio sulle Rune

    18.00

    Questo piccolo studio sulle rune [Runenkunde] pone rimedio a un’avvertibile carenza, dovuta fondamentalmente al fatto che gran parte della letteratura recente sulla scrittura dei nostri antenati è pressoché inaccessibile al vasto pubblico. Infatti, da un lato i trattati specialistici al riguardo sono scritti da studiosi e per gli studiosi, e, quindi, la stragrande maggioranza di materiali recenti inerenti al segreto delle rune risultano davvero illeggibili. D’altra parte, si è accesa una feroce disputa scientifica, soprattutto negli ultimi anni, circa l’origine e il significato delle rune, che ha condotto a una divergenza di opinioni insolitamente grande, cosa che naturalmente ha allontanato quasi completamente la comprensione di questi scritti da parte di un pubblico più vasto. Pertanto, il presente studio cerca di restare totalmente lontano da tutte le differenze di opinioni.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 107

    Stampato nel 2014 da Thule Italia

    Quick view
  • 0 out of 5

    Runes – L’eecriture des anciens germains Vol. 1 : Origines and Développement

    29.00

    I libri sulle rune non sono molto comuni nelle edizioni in lingua francese, pochissimi libri sono stati pubblicati su questo tema molto interessante e particolare. Questo nuovo lavoro consente di analizzare e comprendere le diverse linee di ricerca riguardanti l’aspetto delle rune nel Nord Europa. L’autore discute l’insieme delle teorie e fornisce una nuova analisi delle iscrizioni runiche. Elenca le principali fonti epigrafiche del vecchio Fuþark dell’età del ferro germanica e le inserisce nel loro contesto storico. Questo libro offre anche un’interessante analisi del simbolismo dei diversi tipi di iscrizioni, come “ALU”, “LAUKAZ” o “OTA”. La comprensione di queste iscrizioni ricorrenti in tutta l’Europa settentrionale rende anche possibile il ripristino dell’universo mentale degli antichi popoli tedeschi.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 254 con disegni b/n + 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2019 da Heimdal

    Quick view
  • 0 out of 5

    Runes. L’ecriture des ancien germains Vol. 2. Runes Vikings et Traditions Runiques

    34.00

    Stephen Pollington

    Questo secondo volume, come il primo, è una versione ampliata dell’edizione originale pubblicata da Anglo-Saxon Books nel 2016 con il titolo Runes: Literacy in the Germanic Iron Age. È infatti integrato dalle scoperte più recenti e dagli ultimi lavori dei runologi. Permette quindi di analizzare e comprendere i diversi filoni di ricerca riguardanti l’uso delle rune nel Nord Europa. L’autore affronta tutte le teorie avanzate e fornisce una nuova analisi delle iscrizioni runiche. La comprensione di queste iscrizioni ricorrenti in tutto il Nord Europa permette anche di ricostruire l’universo mentale degli antichi tedeschi. Quest’opera permette di comprendere meglio i diversi usi delle rune, la vita quotidiana degli antichi scandinavi, i loro riti, ma anche la mitologia nordica. Il set è corredato da citazioni, riferimenti e 140 foto a colori che illustrano le spiegazioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 288 riccamente illustrato con foto a colori

    Testo in lingua francese

    Stmpato nel 2023 da Heimdal

    Quick view
  • 0 out of 5

    Saghe degli Dei germanici

    20.00

    Severin Ruttgers

    Entrato nello NSDAP nel 1932, egli fece proprie le parole di Alfred Rosenberg: “Il primo dovere dell’educazione non è fornire conoscenze tecniche ma la formazione del carattere, vale a dire il rafforzamento dei valori che riposano nel più profondo dell’anima germanica che devono essere accuratamente mantenuti”. Ed è per questo che Rüttgers – nella sua prolifica attività di docente, autore, editore e traduttore – non ha mai mancato di sottolineare la centralità del “mito” nella vita dei popoli, e, nella fattispecie, per quello tedesco. Tra le pagine di Germanische Göttersagen si potranno di certo seguire le avventure di Odino, Thor oppure di Loki e altre divinità, ma soprattutto sarà possibile percepirne la contemporaneità e ciò, per dirlo con le sue parole, “mille anni o più dopo che l’ultimo boschetto sacro è stato abbattuto e l’ultimo altare sacrificale rovesciato. Così profondamente radicata nei cuori germanici è l’antica fede”.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardegna – L’alba di una civiltà

    18.00

    Dopo l’invenzione della scrittura, l’uomo ci ha lasciato tantissimi documenti, le cosiddette fonti letterarie, leggerli significa ascoltare le parole che vengono da un passato piuttosto recente se rapportato a quanto abbiamo “ereditato”, invece, dagli uomini che per primi abitarono la terra. Di essi, della loro civiltà, abbiamo soprattutto fonti iconografiche – pitture o incisioni in grotta, statuine della Dea Madre, vasellame decorato, graffiti su ciottoli – ma anche resti di pasti, utensili e stoviglie, ruderi dei primi ricoveri in pietra, corredi funerari, relitti affondati lungo le coste e tanto, tanto altro. Con tutte queste fonti, ogni archeologo ha dovuto confrontarsi nel tentativo di ricostruire al meglio la quotidianità di un popolo che diede vita ad una civiltà, quella sarda, tra le più antiche e più avanzate del bacino del Mediterraneo. Testimonianze poderose di tutto questo, tuttora fruibili dall’uomo contemporaneo, sono le domus de janas, i pozzi sacri, i nuraghi nonché i dolmen e i menhir sparsi su tutta l’isola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 128

    Stampato nel 2017 da Capone

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardegna – L’isola dei nuraghi

    15.00

    Il nuraghe, originale costruzione megalitica, è il simbolo della Sardegna arcaica. Edificio suggestivo, che conserva tuttora il fascino dell’umanità più antica, non ha precedenti sulla faccia della terra. Alti, possenti, costruiti con grandi blocchi poligonali, a più piani, con corridoi e coperture a ogiva, e, quasi tutti, con coronamento sulla parte sommitale, i nuraghi impressionano quanti li osservano. Sono circa ottomila, alcuni in stato di conservazione sorprendente, altri, e sono purtroppo la maggior parte, in stato di desolante abbandono. I primi, i più antichi, risalgono al XVII sec. a. C., altri, i più recenti, all’inizio dell’Età del Ferro, X sec. a. C. L’imponenza e la tecnica costruttiva delle strutture ci ricordano le fortificazioni megalitiche di Tirinto, di Micene, di Hattusa, in Asia Minore, così come le grandi tombe a tholos dell’area egea e mediorientale. Furono gli architetti e le maestranze sarde ad “esportare” la tecnica costruttiva megalitica o ci furono intrecci culturali tra le diverse civiltà che, influenzandosi vicendevolmente, diedero vita alle monumentali costruzioni presenti in tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo?

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 125 illustrato con circa 104 foto a colori e 4 cartine

    Stampato nel 2012 da Capone Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardegna archeologica

    16.00

    La guida vuole accompagnare il lettore e turista alla scoperta dei luoghi che hanno visto nascere, fiorire e tramontare, la civiltà nuragica, attraverso l’analisi delle testimonianze architettoniche e artistiche presenti in Sardegna. Dal monumento simbolo, il nuraghe, alle tombe di giganti, passando per le varie tipologie di tempio; dai manufatti ceramici, tra cui spiccano le singolari “pintaderas”, alla grande statuaria in pietra, i “giganti” di Monti Prama, passando per la produzione metallurgica di piccole sculture in bronzo, “i bronzetti”. Ma per comprendere a fondo il carattere di questa civiltà, tra mito e realtà, tra credenze religiose e culto dei morti, non si può non dare uno sguardo a ciò che l’ha preceduta, la Sardegna prenuragica, e a ciò che l’ha seguita, la Sardegna fenicio-punica e romana. Completano la guida alcuni itinerari prettamente turistici, che hanno lo scopo di abbinare alla visione dei luoghi storici, turismo, relax e gastronomia.

    Brossura pag. 191 interamente illustrate

    Stampato nel 2010 da Mattioli

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardegna archeologica dal cielo

    75.00

    Questo volume, assolutamente completamente illustrato con fotografie quasi tutte a tutta pagina, mostra in maniera inedita e spettacolare i monumenti megalitici della Sardegna. Un lungo e paziente lavoro che con le sue immagini “dall’alto” offre una testimonianza visiva del patrimonio monumentale della regione che non ha confronto con le coeve culture che si affacciavano sulle coste del Mediterraneo. Completano il volume le illustrazioni di alcuni prodotti materiali che testimoniano della raffinatezza, della sensibilità e dell’originalità espresse dalle comunità che popolarono l’isola nei tempi della preistoria.

    Cartonato con sovracopertina in cofanetto 30 x 27 cm. pag. 280 interamente illustrate con foto a colori

    Stampato nel 2010 da Carlo Delfino Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardegna nuragica

    15.00

    Giovanni Lilliu

    Con questo breve testo, ricco di illustrazioni, Giovanni Lilliu ripercorre le tappe evolutive fondamentali della civiltà nuragica. Il mondo dei nuraghi presentato nelle forme di insediamento nel territorio, nei caratteri propri dell’architettura, dell’arte, della religione, dell’economia, del comportamento sociale – si rivela quanto mai ricco, dinamico e articolato nello spazio e nel tempo.

     

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sardinia. Monumenti antichi (1901-1978)

    100.00

    Un´opera fondamentale e preziosa per la conoscenza delle vicende che hanno interessato la Sardegna antica. Raccoglie monografie di Antonio Taramelli, Giovanni Pinza, Giovanni Patroni, Giovanni Lilliu, Ercole Contu, Renato Loria, David H. Trump. Si tratta di lavori dedicati alla preistoria e protostoria dell´isola dei quali tre affrontano temi di argomento feniciopunico. Il volume possiede un apparato iconografico di ottima qualità; particolarmente da apprezzare i disegni delle diverse strutture nuragiche, analizzate e descritte con dovizia di particolari.

    Rilegoto in tela con sovraccoperta 21 x 26 cm. pag. 720 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2001 da Carlo Delfino Editore

    Quick view
  • 0 out of 5

    Shardana – I popoli del mare

    15.00

    Parlando dei popoli del mare, non si possono scordare i Shardana (Shardan) della potente tribù di Dan (provenienti dall’Asia Minore e scomparsi alla fine del 2° millennio a.c.), chiamati anche Sher-Dan (in Medioriente), Eraclidi (dai greci), Tirreni (in Italia), Corsi (in Corsica), Nure (in Sardegna e Minorca); dal 3° millennio a.c. si diffusero in tutto il mar Mediterraneo, fondendosi con le popolazioni locali, essi si distinsero come grandi navigatori (sulle lunghe navi a prua alta, montavano una sorta di bussola a mezzaluna sopra una sfera, per orientarsi anche nelle condizioni più difficili), abili commercianti, architetti, fabbri (conoscevano il bronzo), guerrieri e mercenari, che a bordo delle loro veloci navi, raggiunsero le coste Africane (miniere di stagno in Simbabwe), l’irland e l’Inghilterra (chiamata l’isola dello stagno dai Greci).

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 205 con circa 70 tra disegni, foto b/n e a colori

    Stampato nel 2009 da PTM Editrice

    Quick view
  • 0 out of 5

    Shardana e Sardegna – I popoli del mare, gli alleati del Nordafrica e la fine dei Grandi Regni (XV-XII secolo a.C.)

    60.00

    Al di là dell’incidenza di cause collaterali, crisi economiche, sociali etc., intorno alla fine del XIII e gli inizi del XII secolo a.C., i “Popoli del Mare” con la collaborazione dei popoli nordafricani, spazzarono via l’impero ittita, quello egizio e il regno di Micene, aprendo la strada a nuovi orizzonti, ad una nuova epoca nel Mediterraneo. Fin dall’Ottocento si cerca di dare una risposta soddisfacente alla domanda chi erano e quali tracce lasciarono queste genti marinare. Attraverso l’esame comparato degli elementi archeologici, dei testi antichi egizi e levantini e dei dati della letteratura classica, il nodo di questa problematica viene individuato dall’autore nell’identificazione degli Shardana, il primo popolo delle Isole in mezzo al Grande Verde (il Mediterraneo) a comparire nei testi egizi, con i Sardi protagonisti nell’Età del Bronzo della grande civiltà dei nuraghi.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 1024 illustrato

    Stampato nel da Edizioni della Torre

    Quick view
  • 0 out of 5

    Sicilia e Magna Grecia – Archeologia della colonizzazione greca d’Occidente

    35.00

    Il volume affronta il tema dei tempi e delle modalità dello stanziamento di gruppi organizzati di Greci sul suolo dell’Italia Meridionale e della Sicilia, delle trasformazioni intervenute fino alla conquista romana, dell’impatto che lo stanziamento greco ha avuto sulle popolazioni autoctone. La materia è divisa in due parti: una di carattere prevalentemente storico, nella quale, attraverso le fonti letterarie e i dati archeologici, si dipana la vicenda dei Greci di Magna Grecia e Sicilia dall’epoca del loro arrivo in Occidente, preceduto dalle frequentazioni micenee, fino alla conquista romana; l’altra, di carattere più prettamente archeologico, è destinata a illustrare, anche attraverso un ricco apparato di disegni, le città e i loro territori, l’organizzazione degli spazi pubblici e religiosi, le principali produzioni architettoniche, artistiche e artigianali. La narrazione non si arresta alle soglie dell’ingresso delle comunità greche d’Occidente nell’orbita di Roma, ma si sviluppa fino a comprendere la lunga fase di trasformazione delle città italiote e siceliote nel corso del periodo ellenistico (Ill-I sec. a.C.) sotto il primato di Roma.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 406 con 114 figure b/n + 59 tavole b/n

    Stampato nel 2011 da Laterza

    Quick view
  • 0 out of 5

    Siculi. Popolo ario venuto dal Nord. La grande migrazione dei Siculi in Sicilia dall’Italia peninsulare (XIII-XI sec. a.C.)

    20.00

    Alessandro Bonfanti

    Il viaggio nella più remota preistoria degli Indoeuropei è giunto fino alla fine dell’età paleolitica, quando nella patria ancestrale (Urheimat) collocata nel Nord dell’Europa ebbero inizio le prime grandi scissioni tribali e le consecutive migrazioni (Völkerwanderungen). Le varie facies culturali che si affermarono, progredendo via via in altre ancorane sono la diretta testimonianza, non solo dal punto di vista archeologico, dunque della sola cultura materiale, ma soprattutto antropologico, confermando inequivocabilmente la comune origine e lo stesso genoma. Da tutto ciò emersero anche i Siculi, i quali dal loro originario stanziamento nel cuore dell’Europa settentrionale, tra i fiumi Elba e Vistola, facenti ancora parte del macrogruppo proto-illirico fino a tutta l’età neolitica, si riversarono dapprima nei Balcani, poi in Italia nella successiva età eneolitica, occupandone gran parte, dalle attuali regioni di Emilia-Romagna, Marche, Umbria, fino alla Maremma toscana e al Lazio.

    Quick view
X