Byzantine army – Esercito bizantino AD 395-1453

Storia Militare antica

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    Byzantine army – Esercito bizantino AD 395-1453

    19.90

    L’esercito bizantino, o esercito romano d’oriente, diretta continuazione dell’esercito romano, infatti manteneva un livello simile di disciplina, potere strategico e organizzazione. I soldatini di carta appartengono in gran parte alla collezione Wiskuezzen gestita dalla NPL. Gli altri sono opera di artisti dell’atelier di Soldiershop.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 50 con illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese/italiano

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Byzantium Triumphant – The Military History of the Byzantines 959-1025

    27.00

    Il volume descrive in dettaglio le guerre degli imperatori bizantini Niceforo II Foca, suo nipote Giovanni I Zimisce, e Basilio II. Le operazioni e le battaglie rappresentano il miglioramento dei metodi di guerra sviluppati alla fine del X secolo. Questi imperatori erano in guerra su tutti i fronti, una lotta continua per la sopravvivenza e il dominio contro i nemici, compresi i califfati arabi, i Bulgari e il Sacro Romano Impero, per non parlare delle guerre civile e delle ribellioni interne. L’attenta ricerca di Julian Romane, attingendo in particolare dai manuali militari bizantini, gli permette di produrre una narrazione avvincente, sostenuta da una conoscenza dettagliata delle tattiche militari: l’organizzazione, la formazione e la dottrina.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 208 con illustrazioni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Pen & Sword

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    Caligola e le navi di Nemi – Cronaca di un’impresa archeologica e della sua nemesi

    Il prezzo originale era: €23.00.Il prezzo attuale è: €13.80.

    Ernesto Zucconi           Prezzo di listino: 23.00 (sconto 40%)

    Duemila anni di storia racchiusi in uno specchio lacustre. Miti, leggende, imprese straordinarie si intrecciano in un paesaggio di rara bellezza, creando un affresco tragico e affascinante dove la scienza, la tecnica, l’archeologia e le arti hanno un preciso ruolo di interpreti.

    Brossura, 21 x 24,5 cm. pag. 138 illustrato con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Novantico

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    Canne – La sconfitta che fece vincere Roma

    15.00

    216 a.C., Canne, Apulia-Puglia: è qui che, nel corso della seconda guerra punica, le truppe di Annibale annientarono un esercito romano di dimensioni quasi doppie. Un capolavoro tattico, tuttora studiato nelle accademie militari. Il libro racconta il contesto storico in cui maturò la battaglia (vale a dire la discesa in Italia dei Cartaginesi), analizza la composizione delle forze in campo, descrive lo svolgersi dello scontro e ne mette in luce le conseguenze sull’andamento della guerra. Ironia della sorte, per i Romani la sconfitta, e gli insegnamenti che ne trassero, prepararono la vittoria che, quattordici anni dopo, Scipione riportò sui Cartaginesi a Zama.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 2016 da Il Mulino

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    Carri da guerra e principi etruschi

    160.00

    Il presente volume è il catalogo della mostra su “Carri da Guerra e Principi Etruschi” tenutosi a Roma, presso la sede del Museo del Risorgimento, tra il 27 maggio e il 4 luglio 1999. Il volume, di grande foirmato, è ottimamente illustrato con cira 200 illustrazioni b/n e una quarantina a colori. Di difficilissima reperibilità.

    Cartonato 24 x 31 cm. pag. 364 interamente illustrate con disegni e foto b/n e colori

    Stampato nel 1999 da L’Erma di Bretschneider

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    Cartagine in guerra 264-146 a.C.

    12.00

    Una panoramica su Cartagine e i suoi eserciti al tempo del conflitto con Roma. La città signora del mare impiegava soldati assai differenti per etnia, specializzazioni e motivazioni: dagli stessi cittadini cartaginesi a mercenari reclutati in varie aree del Mediterraneo, che con l’andar del tempo divennero la componente principale delle forze di Cartagine. Il testo esamina con attenzione le unità militari cartaginesi e, muovendosi sapientemente tra le fonti antiche e impiegando numerose immagini a colori, ripercorre la vita del guerriero cartaginese da reclutamento all’equipaggiamento, dalla campagna militare alle esperienze di battaglia.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 con illustrazioni b/n e tavole acolori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Cartagine oltre il mito. Prima e dopo il 146 a.C.

    18.00

    Giovanni Di Stefano

    I saggi che compongono il volume propongono la conoscenza aggiornata della città che fu signora del Mediterraneo e capitale dell’Africa romana, oltre i luoghi comuni del mito. Sono presentati episodi della vita urbana e religiosa della città rivale di Roma, prima e dopo il 146 a.C., anno della distruzione. Della potente città fenicio-punica, poi colonia romana, sarà possibile conoscere un Santuario dellìviii sec. A.C. Frequentato da Fenici e greci, un luogo di culto dedicato ad una dea greca, e poi L’Altare monumentale sulla byrsa, offerto alla famiglia di Augusto, con intensi messaggi ideologici, religiosi e politici. Inoltre, alcuni saggi sono dedicati alle grandi cisterne della città e all’ Approvvigionamento idrico della colonia al tempo imperatore Adriano, che con la sua visita a Cartagine interruppe un lungo periodo di Siccità. L’ Edilizia privata con le case e le botteghe dei cartaginesi nel “quartiere delle ville Romane” E le grandi domus urbane dell’aristocrazia, dove scenari architettonici ricreano ambienti naturali, sono altri argomenti centrali del volume. Della città, prima e dopo l’arrivo dei vandali nel 439, sono presentati l’opera ciclopica di un muro difensivo dei quartieri urbani e una bardatura di età bizantina di un cavallo. La cultura materiale, la vita quotidiana e la vita religiosa di Cartagine sono protagonisti oltre il mito.

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    Carthago delenda est – Ascesa e caduta di un’antica civiltà

    13.00

    Fondata, secondo la tradizione, nell’814 a.C. sulle coste dell’odierna Tunisia dagli abitanti fenici di Tiro, Cartagine si trasformò a poco a poco da fiorente centro commerciale in capitale di un impero con numerose e ricche colonie in ampie zone del Mediterraneo occidentale (Sardegna, Sicilia, Spagna). Quando Roma estese la propria egemonia sull’Italia meridionale, il confronto fra le due potenze degenerò in un interminabile e sanguinoso conflitto. Al termine della prima e della seconda guerra punica, fu chiaro che l’incontrastato dominio del Mediterraneo sarebbe toccato a Roma. Eppure, benché sconfitta, Cartagine era ancora “ingombrante” e minacciosa. Nel 146 a.C., al termine della terza guerra punica, le truppe romane al comando di Scipione Emiliano la raserò al suolo. Richard Miles sfida le narrazioni partigiane degli storici greci e romani, interroga criticamente le fonti, smascherandone le tendenziosità, le lacune e le manipolazioni. Il ritratto che ne emerge è quello di una città caratterizzata da una straordinaria vitalità economica, da una vocazione all’eclettismo e da una spiccata apertura verso altre culture. Nel ristabilire la verità dei fatti, Miles non solo ripara il torto storiografico subito da Cartagine, ma incrina profondamente la schematica visione di un mondo greco-romano come unico faro di civiltà in un contesto di incultura e barbarie, segnalando così la necessità di una riflessione autocritica sulle radici dell’Occidente.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 476 + 16 pagine fuori testo con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    Casques antiques

    35.00

    Questo libro, dedicato agli elmi antichi, in realtà getta anche uno sguardo sui molteplici volti della guerra. L’elmo non solo è un elemento di difesa essenziale della panoplia del gueriero, ma è anche un modo di rappresentarsi nei confronti degli altri, e la ricchezza degli ornamenti o l’evoluzione delle tecniche costruttive segnalano anche il suo statuto nella vita civile come in combattimento. Il volume, molto illustrato, frutto di studi approfonditi sulle ricerche storiche, ai testi accompagna fotografie di reperti archeologici e ricostruzioni grafiche.

    Brossura 16 x 24 cm. pag. 174 con centinaia di illustrazioni b/n

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2011 da Errance

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    Castra

    24.00

    In questo imponente lavoro sulla tecnica e sull’ingegneria militare dei Romani, vengono trattati per la prima volta in modo monografico tutti gli aspetti dell’elemento che più di ogni altro ha costituito il segreto dell’invincibilità dell’esercito romano: il campo militare. Strumento primario di conquista e simbolo della proverbiale razionalità del genio romano, il castrum si trasformò spesso nel giro di pochi anni da semplice accampamento mobile nel nucleo fondante di molte delle più importanti città italiane ed europee, le cui tracce sono visibili ancora oggi. Con il consueto conforto delle fonti letterarie, storiche e iconografiche, e delle evidenze archeologiche, vengono analizzate nel dettaglio le tecniche di costruzione, l’organizzazione interna, le caratteristiche tecniche dei vari tipi di campi e di fortificazioni, dalle origini fino al periodo del tardo impero quando, con il consolidamento dei confini, i campi si trasformarono in fortezze stabili. Il testo è puntualmente accompagnato da oltre 200 tra disegni originali, schemi, tabelle e fotografie, ed è corredato dalla prima traduzione in italiano, con testo a fronte, del De Munitionibus Castrorum.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 264 con oltre 200 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2010 da Il Cerchio

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    Castra Albana. Analisi delle Strutture delle Evidenze Archeologiche ed Epigrafiche

    35.00

    Giuseppe Lugli

    I Castra Albana erano un accampamento fortificato stabile della Legio II Parthica in Italia fondato dall’imperatore Settimio Severo (193-211) nel sito dell’attuale centro di Albano Laziale. Attualmente, le rovine delle strutture interne ai castra, delle terme di Caracalla e dell’anfiteatro romano di Albano Laziale rappresentano una delle maggiori concentrazioni urbane di resti archeologici di età romana nel Lazio fuori da Roma. Come tutti i castra romani, i Castra Albana seguono uno schema urbanistico rigoroso: si presentano come un grande rettangolo fortificato, dotato di quattro porte (praetoria, decumana, principalis sinixtra e principalis dextra), con gli angolo arrotondati e rinforzati da torrette circolari (caratteristica anomala, simile ai castra del Vallo di Adriano nel Regno Unito). La tecnica di costruzione è l’opus quadratum, in una delle sue più tarde comparse nell’Agro Romano (sarà sostituita dall’opus latericium). Il materiale da costruzione è il peperino, estratto in situ dal suolo vulcanico su cui sorgono i castra, con notevole risparmio di tempo e denaro: la costruzione fu resa difficile dall’infelice posizione dell’accampamento, posto su un declivio con pendenza all’11%, situazione che richiese alcune soluzioni tecniche come una diversa disposizione dei blocchi secondo la pendenza dei vari punti delle mura. Il perimetro della cerchia è di 1 334 metri: il lato nord-ovest misura 434 metri, mentre il parallelo lato sud-est misura 437 metri, ed i lati corti misurano 224 metri quello a nord-est e 239 quello a sud-ovest. L’area complessiva si aggira di conseguenza sui 95 000 metri quadrati.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 160 con varie illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2024 da Arbor Sapientiae

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    Catapult design, construction and competition

    36.00

    Questa bella pubblicazione dedicata alla progettazione e alla costruzione di catapulte e balestre per la competizione, offre aneddoti, disegni tecnici, fotografie e dettagliate descrizioni dei lavori e la storia dei più importanti tipi di catapulta. Il volume, completamente illustrato, mostra e insegna tutto ciò che è necessario per costruire una di queste antiche macchine da guerra. Per quello che riguarda i differenti proiettili da utilizzare non solo suggerisce come costruirli, ma anche l’uso e le prove di tiro.

    Brossura 21 x 28 cm. pag. 154 interamente illustrate con foto e disegni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2006 da RLT Industries

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    Celti e germani – La nazione e i suoi antenati

    22.50

    Il discorso sui celti, nella percezione del grande pubblico, ha avuto per lo più un carattere d’intrattenimento: negli scaffali delle librerie la collocazione delle opere a loro dedicate oscilla tra la protostoria e l’esoterismo. Emarginati precocemente dalla storia, quella vera, dove non sono stati in grado di reggere il confronto con competitori più attrezzati, come latini e germani, i celti sembrano aver ottenuto la loro rivincita, colonizzando i territori dell’immaginario e del favoloso. […] L’origine della civiltà celtica viene collocata nel cuore d’Europa, nel bacino del Reno e del Danubio, e questa centralità ha conservato fino a oggi, più o meno consapevolmente, un significato simbolico. […] I celti sono allora l’Europa, la Prima Europa, l’Europa originaria che deve essere riscoperta, riattivata, per costruire una nuova Europa unita, oppure delle nuove piccole patrie sorte dall’auspicata dissoluzione delle gabbie nazionali. Radicato nel passato il mito celtico si proietta così verso il futuro.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 319

    Stampato nel 2013 da Encyclomedia Publishers

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    Celtic fortifications

    29.00

    Dal nord al sud della Scozia e in Iberia (Irlanda) le recinzioni intorno alla collina-promontorio sono la componente archeologica più cospicua dell’età del ferro. Ian Ralston analizza la loro costruzione, l’architettura, le pareti, i bastioni e i fossati, con tutte le caratteristiche accessorie. Egli esamina la collocazione di queste fortificazioni nel paesaggio e la loro efficacia come strurra difensiva in guerra. Analizza anche queste strutture dal punto di vista religioso e simbolico.

    Brossura, 17 x 25 cm pag. 223 circa un centinaio di foto e disegni in b/n e 1/16 fuori testo di foto a colri

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2006 da Tempus

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    Cesare

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    In questo libro vogliamo presentarne la vita e le imprese civili e militari di Cesare tramite le voci dei contemporanei e degli storici latini e greci di poco posteriori, in primis tramite gli scritti di Cesare, che oltre che condottiero e statista fu uno dei massimi storici e letterati della letteratura universale, insieme a Svetonio, Plutarco, Nicolao di Damasco, Plinio, Appiano, Cassio Dione.

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    Cesare dice… Una lettura del Bellum Gallicum.

    19.00

    L’opera si propone di dare la più larga diffusione possibile ad un testo di perenne attualità ripercorrendo fedelmente gli eventi significativi che hanno contraddistinto parte dell’epopea Cesarea; a tal fine l’autore si avvale di uno stile limpido ed incisivo, ricco di concetti e di informazioni, ma sempre fedele al testo originale. Sui volumi editi dalle FFAA e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Rilegato, 14 x 24 cm. pag. 536

    Stampato nel 1996 da Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito

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    Cesare e la conquista della Gallia – Alesia 52 a. C.

    18.00

    Di tutte la battaglie combattute da Cesare nelle sue campagne, Alesia è la più celebre. Questo scontro determinante è stato oggetto di un’insolita abbondanza di studi archeologici e ricostruzioni, che il libro vuol presentare ai lettori interessati alla storia militare e dell’antichità. Nel 52 a. C. la conguista e pacificazione della Gallia per opera del condottiero romano si mutò in una repentina e violenta rivolta delle tribù galliche, che trovarono un leader carismatico in un giovane nobile arverno di nome Vercingetorige. Dopo una serie di scontri a Vellaunodunum, Cenabum e Noviodunum, Vercingetorige optò per una strategia di scontri a bassa intensità e manovre difensive, così da tagliare le truppe romane dai loro rifornimenti e minacciarne i movimenti, rischiando di compromettere gravemente il dominio romano in Gallia. Quando il capo gallico scelse di impegnarsi nella difesa della città fortificata di Alesia, erano maturate le condizioni per la battaglia determinante della guerra. Il libro restituisce il contesto bellico e storico dello scontro, prestando particolare cura alla descrizione dei protagonisti, delle truppe, delle strategie e del dettaglio delle tattiche d’assedio e di difesa, anche grazie al supporto delle tavole a colori e delle mappe.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 148 illustrato con foto e cartine b/n e 6 tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Goriziana

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    Cesare- Le guerre in Gallia

    9.50

    Nelle “Guerre in Gallia” Giulio Cesare narra, con l’occhio di un protagonista sovrano, campagne militari drammatiche e decisive per il futuro dell’Europa, itinerari e spedizioni ardite in un mondo sconosciuto di mari, foreste, fiumi immensi, tra popolazioni “primitive” di Gallia, Germania e Britannia. Sopratttutto ritrae nel mezzo dell’azione, fra i suoi soldati e le tribù ostili, il genio di un militare e di un politico che desto impressione anche da parte dei suoi nemici: gli stessi che più lo detestano e non possono perdonargli vittorie e dittatura, quando volgono gli occhi alla sua azione ed ai suoi scritti, subiscono il fascino della sua figura che unisce lungimiranza politica e straordinario senso della storia.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 464

    Stampato nel da Mondadori

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    Città di frontiera nell’Impero Romano – Forme della romanizzazione da Augusto ai Severi

    36.00

    Lo studio delle città per definire un modello storiografico dell’economia antica, e in particolare di quella romana, riveste un ruolo di primaria importanza. In questo lavoro vengono esaminate particolarmente significative areee di frontiera dell’Impero, selezionate allo scopo di avere un quadro rappresentativo delle diverse realtà provinciali e dei relativi processi di romanizzazione; aree tra loro distanti geograficamente e caratterizzate da strutture economico-sociali e tradizioni culturali sensibilmente diverse che si riflettono nelle forme differenti di romanizzazione e integrazione. in questa ottica il profilo dell’urbanizzazione dell’Impero romano rappresenta un importante parametro della sua economia.

    Cartonato 17 x 24 cm. pag. 278 con 14 illustrazioni b/n

    Stampato nel 1999 da Edipuglia

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    Città fatali – Battaglie assedi e conflitti urbani dall’antichità ai giorni nostri

    Il prezzo originale era: €12.00.Il prezzo attuale è: €7.80.

    Riccardo Affinati     prezzo di listino: 12.00 (sc. 35%)

    Questo lavoro parla di guerre e di città, dall’antichità ai giorni nostri. Le descrive nella loro natura all’interno di una cornice storica, prendendo in esame strategie e tattiche, armi e mezzi, indicando non solo il numero di caduti, feriti e dispersi, ma cercando di mostrare al lettore il momento cruciale dello scontro e il “volto” dei principali protagonisti. Le guerre prese in esame non sono soltanto quelle più sanguinose o importanti della storia militare, ma anche quelle che non sempre hanno cambiato le sorti dell’umanità, ma che sicuramente hanno rappresentato un sacrificio umano indelebile.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 134

    Stampato nel 2014 da Chillemi

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    Cittadini e guerrieri negli stati dell’antichità

    16.00

    Le antiche città-Stato si caratterizzano come comunità di cittadini-guerrieri in cui chi combatte decide. “Popolo in armi” è infatti il significato del termine latino populus. Per questo, negli Stati antichi, la cittadinanza è un bene prezioso. Da queste considerazioni e dallo studio degli ordinamenti militari greci e romani prende avvio, sotto l’urgenza del primo conflitto mondiale, la riflessione del filologo tedesco Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff sulla relazione tra Stato e guerra: in un momento storico che lo colloca davanti “alla sensazione che tutti i fondamenti del vivere civile stiano vacillando, alla sensazione di incertezza con cui guardiamo all’immediato e, ancor più, al lontano futuro”, lo sguardo del filologo “si spinge anche a cercare di vedere se, sia dai fatti della storia, sia dalla concezione generale dei grandi pensatori, non possiamo trarre dei criteri cui orientare le nostre aspettative e dunque anche il nostro agire”. La sua riflessione, che si sofferma anche sulla frattura tra la società civile e l’esercito, approda al vagheggiamento di una società permanentemente militarizzata: “Gli antichi Stati sono, senza eccezione, Stati nazionali, e gli individui non possono pensare se non in un’ottica nazionale, anche se spesso intendono il concetto di nazione in senso molto ristretto. Invece gli Stati moderni, per lo più, sono diventati nazionali solo tardi e in modo violento, e lo sono diventati non senza l’influenza dei modelli antichi”. Dal grande filologo tedesco una riflessione fondamentale sulla relazione tra Stato ed esercito.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 108

    Stampato nel 2011 da Libreria Editrice Goriziana

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    Civiltà antiche – La rivolta di Ampsicora – Cronaca della prima grande insurrezione sarda (215 a.C.)

    75.00

    Il libro di Maurizio Corona, racconta con vivezza di particolari le vicende di quello che può essere definito il primo grande momento di autocoscienza nazionale della Sardegna. Il volume, riccamente illustrato è il primo di una collana editoriale dedicata a episodi e personaggi della storia sarda, si legge con facilità anche quando si sofferma su particolari di tecnica e strategie militari e ricostruisce luoghi, itinerari e fatti d’arme, proponendo all’attenzione del lettore curiosità culturali che arricchiscono piacevolmente il testo. Libro ormai fuori commercio da qualche anno.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 348 numerose illustrazioni a colori tra foto, disegni e riproduzioni di figurini del tempo

    Stampato nel 2005 da Akademeia

    Condizione del libro: nuovo (intonso)

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    Claudio. Il principe inatteso

    Il prezzo originale era: €21.00.Il prezzo attuale è: €10.50.

    Pierangelo Buongiorno          Prezzo di listino: 21.00 (sconto 50%)

    Il colpo di mano con il quale Claudio si impadronì dell’impero arrivò la sera del 24 gennaio 41. Caligola era stato ucciso da poche ore e il senato arrancava sulla decisione da assumere. Tiberio Claudio Nerone Germanico fu salutato imperatore dai pretoriani, che lo condussero al castro. Dopo alcune ore di tensione, il senato dovette cedere e conferirgli formalmente il potere. Iniziava un principato inatteso, ma non imprevedibile. Del resto per formazione, vincoli familiari e legami politici, quella di Claudio era la candidatura più forte per la successione. Di certo una soluzione più credibile del ripristino della libertas repubblicana, che solo pochi idealisti in fondo volevano, ma che nessuno di quanti sedevano in senato aveva mai conosciuto. Claudio governò oltre tredici anni, vissuti sotto ripetute minacce di congiure e rovesciamenti di sorte. Nonostante lo sfavore di Seneca e poi della storiografia senatoria, che ce lo consegnano come un debole soggiogato da donne e liberti, Claudio ampliò i confini dell’impero, ne ammodernò le strutture amministrative e modificò profondamente quelle istituzionali, quasi sempre però in nome di una pretesa continuità con i modelli della tradizione.

    Il colpo di mano con il quale Claudio si impadronì dell’impero arrivò la sera del 24 gennaio 41. Caligola era stato ucciso da poche ore e il senato arrancava sulla decisione da assumere. Tiberio Claudio Nerone Germanico fu salutato imperatore dai pretoriani, che lo condussero al castro. Dopo alcune ore di tensione, il senato dovette cedere e conferirgli formalmente il potere. Iniziava un principato inatteso, ma non imprevedibile. Del resto per formazione, vincoli familiari e legami politici, quella di Claudio era la candidatura più forte per la successione. Di certo una soluzione più credibile del ripristino della libertas repubblicana, che solo pochi idealisti in fondo volevano, ma che nessuno di quanti sedevano in senato aveva mai conosciuto. Claudio governò oltre tredici anni, vissuti sotto ripetute minacce di congiure e rovesciamenti di sorte. Nonostante lo sfavore di Seneca e poi della storiografia senatoria, che ce lo consegnano come un debole soggiogato da donne e liberti, Claudio ampliò i confini dell’impero, ne ammodernò le strutture amministrative e modificò profondamente quelle istituzionali, quasi sempre però in nome di una pretesa continuità con i modelli della tradizione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 314

    Stampato nel 2017 da 21 Editore

    condizioni del libro: piccolo colpo nell’angolo a sinistra della quarta di copertina e nell’angolo in basso a destra della copertina

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    Cohortes Alpinorum – Truppe ausiliarie nell’antica Roma. Analisi storica e catalogo delle fonti epigrafiche archeologiche e numismatiche

    22.00

    Negli eserciti di Roma Imperiale, all’interno delle Legioni, i romani avevano organizzato le Cohortes Alpinorum, reparti delle Alpi; si ha certezza storica che furono costituite la Ia Alpinorum Aequitata e la Ia Alpinorum Peditata, la IIa Alpinorum Aequitata e la IIIa Alpinorum. Le Cohortes Alpinorum non furono molto numerose, ma abbiamo la certezza di conoscere sia quelle effettivamente costituite, sia quelle di cui ci è rimasta solamente una vaga memoria storica. Il volume infatti riporta le vicende delle Cohortes Alpinorum costituite e ci da anche notizia di tre legioni “alpine” costituite durante il tardo impero: la fonte che ce ne dà notizia è quel documento ricchissimo di dati civili e militari del tardo impero, conosciuto come la Notitia Dignitatum. Le fonti non ci hanno lasciato praticamente nulla circa l’impiego delle legioni e delle Coorti alpine che, come abbiamo visto, erano presenti sin dal periodo medio imperiale. Possiamo quindi fare solamente delle ipotesi basandoci sulla loro denominazione e sui luoghi ove prestarono servizio e ovviamente nulla sappiamo del loro equipaggiamento o su particolari del loro armamento. È probabilmente vero che in età tardo imperiale i militi di queste unità combattessero e fossero dotati di materiali propri delle etnie d’appartenenza.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 320 + 16 con numerose foto e illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2013 da Tipolitografia Rubino

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    Come si abbatte una democrazia – Tecniche di colpo di Stato nell’Atene antica

    18.00

    Morto Pericle, la guerra del Peloponneso in corso, una nuova generazione di politici irrompe sulla scena pubblica di Atene. Uomini come Alcibiade, la cui volontà di primeggiare e di promuovere le proprie personali ambizioni fa di lui, secondo Tucidide, uno dei primi responsabili della crisi della democrazia che sfocia nei colpi di Stato oligarchici del 411 e del 404 e poi nella sconfitta in guerra di Atene. O come Antifonte, Pisandro, Frinico, Teramene, protagonisti di una nuova e sconcertante stagione politica. Lo scopo è quello di assumere il potere per affermare i propri interessi personali. Alla perenne ricerca del consenso, costretta a compiacere il popolo, quella classe politica da una parte gli concede un potere eccessivo e incontrollabile, dall’altra ne manipola la volontà eccitandone le passioni. Nella gestione dello Stato, il tema dell’interesse comune passa così in secondo piano; al politico democratico si sostituisce il demagogo, nel senso moderno del termine. I colpi di Stato oligarchici sono dunque la degna conclusione di questo processo degenerativo e sono realizzati attraverso raffinate tecniche di controllo del consenso.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 214

    Stampato nel 2013 da Laterza

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    Confini di pietra – Le fortezze dell’Antico Egitto

    17.50

    L’architettura militare ha sempre ricoperto un ruolo molto importante in tutte le culture, e anche nell’Antico Egitto si costruirono opere imponenti a protezione delle frontiere. Purtroppo, a causa della posizione decentrata delle fortificazioni, lontane dai percorsi della ricerca e del turismo, o la loro inaccessibilità causata dall’innalzamento delle acque del lago Nasser, hanno reso difficile il lavoro di ricerca e di documentazione su questo aspetto fondamen tale dell’architettura egizia. Questo volume, primo del suo genere in Italia, cerca di fornire un veduta d’insieme e un agevole approccio alla riscoperta delle fortezze dell’Antico Egitto.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 132 interamente illustrato con foto, mappe e disegni ricostruttivi b/n

    Stampato nel 2017 da Kemet

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    Confrontarsi con l’Altro. I Romani e la Germania

    14.00

    Qual è la percezione che i Romani hanno dellaGermania, nel momento in cui iniziano a esplorarla e a conoscerla? Comeappaiono quei luoghi e quegli uomini ai loro occhi? Dalla lettura deitesti antichi emerge il profilo di un ambiente selvaggio e abitato dabarbari primitivi, i cui corpi straordinari e l’incontenibile impetodestano meraviglia e incutono terrore nei legionari, oppressi esmarriti in un mondo nuovo e pieno di insidie.

    Brossura pag. 125

    Stampato nel 2004 da Lampi di Stampa

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    Conquerors of the Roman Empire – The Franks

    33.00

    Simon MacDowall esamina come questo gruppo relativamente piccolo di ceppo germanico sia diventato dominante in tutta l’ex provincia romana della Gallia, dando il nome alla Francia nel processo di unificazione. Dalle loro prime incursioni nell’Impero, fino alla Battaglia di Casilinum (554), la loro ultima battaglia contro i romani, l’Autore studia il modo di combattere dei franchi e ne valuta la sua efficacia nei confronti dell’esercito romano. Vengono discusse le dimensioni e la composizione dei loro eserciti, le armi (inclusa la caratteristica ascia detta “Francisca”), le attrezzature e le tattiche. In questo periodo tumultuoso, i Franchi avevano una relazione complessa con i Romani, essendo a turno invasori, reclute per le legioni e alleati indipendenti. Di conseguenza, questo libro analizza anche il ruolo dei Franchi nella difesa della frontiera del Reno contro le successive invasioni dei Vandali, degli Alani, di Suebi e degli Unni. Il loro successo nel difendere la loro nuova patria contro tutti i nuovi “invasori” permise loro, sotto la guida della dinastia merovingia di Clodoveo, di stabilire il regno dei Franchi come uno dei più duraturi successori “barbari” al potere di Roma.

    Rilegato, 15,2 x 23 cm. pag. 208 illustarto con foto a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Pen & Sword

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    Conquerors of the Roman Empire – The Goths

    33.00

    Alla fine del 4° secolo, la pressione degli Unni costrinse i Goti ad attraversare il Danubio nell’Impero Romano. La risultante battaglia di Adrianopoli nel 378 fu una delle più grandi sconfitte di Roma. Sia i rami occidentali (visigoti) che quelli orientali (ostrogoti) dei Goti avevano una relazione complessa con i romani, a volte combattendo come alleati contro altri intrusi barbari, ma intagliando i propri regni nel processo di disgregamento dell’Impero. Sotto Alarico i Visigoti saccheggiarono Roma stessa nel 410 e continuarono a stabilire un regno in Gallia (Francia). Aiutarono i Romani a sconfiggere l’invasione unnica della Gallia a Chalons nel 451, ma continuarono ad espandersi a spese dei Romani. Sconfitti dai Franchi, lo furono anche dai Vandali in Spagna. Gli Ostrogoti avevano una relazione simile con l’Impero Romano d’Oriente prima di conquistare. Adrianopoli, gli eventi del 410 e la lunga guerra degli Ostrogoti con Belisario, incluso l’assedio di Roma, sono tra le campagne e battaglie che Simon MacDowall racconta in dettaglio. Analizza le armi e gli stili di combattimento, a volte diversi, degli Ostrogoti e dei Visigoti e valuta la loro efficacia contro le armi romane.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 161 con 16 pagine di foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Pen & Sword

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    Conquerors of the Roman Empire – The Vandals

    33.00

    Al 31 dicembre 406 dC, un gruppo di tribù germaniche attraversò il Reno, penetrando nelle linee difensive romane, devastò la Gallia romana, saccheggiando città come Metz, Arras e Strasburgo. Tra queste popolazioni germaniche vi erano i Vandali, alla ricerca di una nuova patria. Insieme ai loro alleati Alani, attraversata la Gallia, si stabilirono nella penisola iberica. Tuttavia, questo regno dei Vandali e degli Alani, venne presto in contatto con gli alleati visigoti di Roma. Nel 429, sotto il comando del loro nuovo re, Genserico, attraversarono lo stretto di Gibilterra verso il Nord Africa, e invasero rapidamente questa ricca provincia romana, stabilendo un regno stabile. Acquisendo im brevissimo tempo abili tecniche marinare, ben presto dominato il Mediterraneo occidentale, attuando scorrerie sulle coste italiane e saccheggiando la stessa Roma nel 455. Alla fine, tuttavia, nel 533 il loro regno venne definitivamente conquistato da Belisario, abile generale bizantino e i Vandali scomparvero totalmente dalla storia. Simon MacDowall racconta e analizza questi eventi, con particolare attenzione all’evoluzione degli eserciti vandali e alle guerre di cui furono protagonisti..

    Rilegato, 25 x 23 cm. pag. 190 con numerose mappe e un inserto di 16 pagine con fotom e illustrazioni a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Pen & Sword

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    Core of the Legion: the Roman Imperial centuria

    20.00

    Numero speciale della rivista bimestrale in lingua inglese dedicata alla guerra nel mondo antico dedicato interamente a quello che è lo “zoccolo duro” della legione: la centuria imperiale romana. Come sempre con un importante corredo iconografico, la rivista prende in considerazione la centuria come unità tattica, l’addestramento dei legionari, con armi, corredo, abbigliamento e amministrazione.

    Brossura 21 x 30 cm. pag. 82 interamente illustrate con disegni e foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2010 da Ancient WArfare

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    Costantino e il suo tempo

    13.50

    Fu un uomo di potere egoista e indifferente alla religione oppure il sovrano che illuminato da una visione (“in hoc signo vinces”) si pose al servizio di Dio? I giudizi sull’imperatore Costantino (274-337) variano. Come che sia, fu lui a fare la mossa decisiva per la definitiva ascesa del cristianesimo, con la promulgazione dell’Editto di Milano nel 313 che pose fine alle persecuzioni dei cristiani. E fu ancora lui con la fondazione di Costantinopoli a dare origine all’impero bizantino, che durò mille anni: la vita e l’opera di Costantino erano destinate a lasciare un segno decisivo e duraturo.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 141

    Stampato nel 2013 da Il Mulino

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    Da Roma all’Oriente. Riflessioni sulle campagne traianee

    22.00

    A. M. Liberati (a cura di)

    Il volume, con una introduzione di Paolo sommella, raccoglie gli atti della giornata di studi da Roma dall’Oriente. Riflessioni sulle campagne tra i a ne e svoltasi l’11 ottobre 2017 presso istituto nazionale di Studi romani. Dopo una presentazione della mostra Traiano. Costruire l’impero, creare l’Europa (Lucrezia ungaro) ed un saggio introduttivo sul significato del principato tra i a ne o, da Augusto a Traiano: dalla Fondazione all’apogeo dell’impero (Leandro polverini), i saggi spaziano su alcuni significativi temi della politica militare dell’optimus princeps: Traiano e esercito romano da Ancona al Danubio nel 105 D.C.: sulle orme di una celebre Legione? (Sergio Rinaldi tufi); celebrazioni monumentali delle guerre da ci che di Traiano sui luoghi degli avvenimenti (Luca bianchi); acquisizione del regno dei nabatei da parte di Traiano e la Fondazione della Provincia Arabia: una nuova formazione politica nell’Impero romano d’Oriente (Klaus Stefan freyberger); Traiano in cilicia. Ultima frontiera (Eugenia equini Schneider). Il saggio i due Principes, il dominus ed il cattolicesimo. Un episodio della politica culturale dell’Istituto di studi romani: la conferenza preparata e mai svolta di don Juan di Borbone principe delle asturie (Anna Maria liberati) ha messo in luce, nel quadro delle celebrazioni tra i a ne e, il ricco patrimonio storico conservato presso istituti.

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    Dacia – The Roman Wars. Vol. I

    35.00

    La campagna di conquista della Dacia da parte dell’Imperatore Traiano è magnificamente ricordata dalla famosa colonna traiana, che rappresenta una sicura fonte per conoscere non solo l’invasione della Dacia da parte delle legionin di Roma, ma anche l’esercito romano imperiale in generale. Attingendo ad una ampia varietà di fonti antiche, manufatti e scavi archeologici, il volume offre un ritratto completo della presenza romana in questa regione che soffrì pesantemente l’invasione di questa cultura straniera, alla quale però in seguito seppe integrarsi magnificamente, diventando tra l’altro serbatoio di reclutamento per le legioni imperiali. Le belle e particolareggiate fotografie di manufatti, siti e documenti sono accompagnate da splendide tavole ricostruttive a colori.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 15, completamente illustrato a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2014 da Karwansaray

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    Dalla democrazia ai re

    19.00

    Atene, 404 a.C. La città-Stato è devastata da una lunga e sanguinosa guerra con la vicina Sparta. Atene, faro della libertà e della democrazia nel mondo antico, è alla ricerca di un perché della sua crisi. La sua storia, la sua cultura leggendaria, il suo modello politico, la religione, la sua stessa identità sono in piena tempesta, ormai sull’orlo del crollo. Intanto la Grecia rimane senza guida: chi prenderà il comando? Chi sarà all’altezza? Città come Sparta e Tebe fanno le loro mosse. Grandi tiranni provano a calcare la scena mondiale. Alessandro Magno cerca di espandere il suo regno e conquista l’intero Impero persiano. Passano quasi 100 anni, neanche un secolo dopo la caduta di Atene, nel 323 a.C., alla morte di Alessandro, e tutta la Grecia e gran parte del mondo noto a quell’epoca si scoprono nelle mani di un monarca assoluto, modello di despoti per millenni a venire. Com’è stato possibile in questo arco di tempo precipitare da una società politica pluralista a un regime chiuso e dispotico?

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 300 + 8 di foto b/n

    Stampato nel 2012 da Laterza

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    Dalla scura terra (Romanzo)

    16.50

    Irlanda, in un prossimo futuro. Alcuni ricercatori si concentrano su un ritrovamento archeologico molto inusuale. Due corpi avvinghiati nella morte, sprofondati nella torba. Che segreto nasconde il loro decesso? Perché qualcuno si interessa così da vicino ed in modo estremamente pericoloso agli studi che la dottoressa O’Connor effettua sulle mummie? Ai suoi occhi si apre un mondo affascinante, sconosciuto, che un giovane archeologo italiano, volato fino a Dublino, cerca di decifrare, anche con l’aiuto della collega irlandese. Scopriranno a loro spese che il passato, a volte, non è solo materia per bonari studiosi. Scopriranno le tracce di Olai e dei suoi guerrieri Sherdna, venuti dal mare in cerca dello stagno, per forgiare le loro temibili armi, ed approdati laddove una popolazione locale, guidata da una affascinante sacerdotessa della Grande Madre, cerca di difendersi dai terribili demoni Fomor…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 318

    Stampato nel 2010 da Arkaida Editore

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    Dawn of the Horse Warriors – Chariot and Cavalry Warfare 3000-600BC

    33.00

    L’addomesticamento del cavallo ha letteralmente rivoluzionato la guerra, garantendo una mobilità strategica e tattica senza precedenti, permettendo agli eserciti di colpire con velocità spaventosa. Il cavallo fu usato come forza motrice per i carri da guerra e poi, in un secondo tempo, come supporto per le forze montate. Il periodo analizzato dal volume comprende lo sviluppo dei primi carri trainati durante l’epoca Summer, per poi prosegue con lo sviluppo della prima forza di cavalleria regolare dagli Assiri, dei Medi e degli Sciti , fino ai “selvatici” cavalieri semi-nomadi della steppa eurasiatica. Duncan Noble attinge a tutta la sua vasta esperienza di cavaliere e archeologo sperimentale per discutere con grande autorità riguardo lo sviluppo della cavalleria, dalla gestione del cavallo stesso fino agli strumenti accessori, finimenti, selle, ecc.

    Rilegato, 15,5 x 23,5 cm. pag. 176 con 8 pagine di foto b/n e alcune mappe

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2015 da Pen & Sword

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    De origine et situ Germanorum – La Germania tradotta da Filippo Tommaso Marinetti

    15.00

    Alla domanda sul perché il futurista Tommaso Marinetti ha tradotto la Germania di Tacito, fra l’altro lo stesso traduttore ha risposto che: “un efficace insegnamento della letteratura latina esige traduttori ispirati quanto i latini tradotti, e interpreti sensibili capaci di trasfondere la vita del genio.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 120 con 1 tavola a colori

    Stampato nel 2014 da Effepì

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    De rebus gladiatoriis

    45.00

    Frutto di oltre dieci anni di analisi critica delle fonti e di un lavoro di sperimentazione archeologica da parte degli atleti dell’Istituto Ars Dimicandi, l’opera offre oltre 330 immagini fra reperti e foto in azione. Il testo, strutturato in ventidue capitoli divisi in tre parti – storia ed evoluzione del fenomeno gladiatorio, categorie gladiatorie e compositiones, armi e armamenti – è accompagnato da 670 note a piè di pagina con citazioni integrali in greco e in latino e relativa traduzione. Una quarta parte è dedicata ad importanti temi quali “il gestus delle mani” in arena e “la relazione fra gladiatura ed esercito romano”. L’opera è completata da una serie di disegni tecnici destinati ad offrire una sintesi delle armature ricostruite dagli autori.

    Brossura 21 x 30 cm. pag. 318 illustrate con oltre 300 tra foto e disegni b/n

    Stampato nel 2010 dall’Associazione Ars Dimicandi

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    De Rebus Militum – La Tattica della Legione romana dagli albori al tramonto. Volume II Repubblica

    30.00

    Il De Rebvs Militvm rappresenta il primo trattato che pone in puntuale relazione l’evoluzione della Legione romana con la situazione reale della società del tempo. Binomio che ha permesso di individuare importanti informazioni di carattere militare, senza le quali sinora il tentativo di ricostruzione delle dinamiche della Legione nei tempi più arcaici, sulla base delle sole informazioni archeologiche e iconografiche, ad oggi non ha fornito risultati attendibili. questo secondo volume presenta i successivi modelli di legione repubblicana, riconducendo ancora una volta alle cause socio-politiche la loro evoluzione: il conflitto tra patrizi e plebei, che influenzò direttamente le tattiche, e l’introduzione della prima forma di stipendio stagionale e annuale nella legione alto-repubblicana; l’aggiornamento di tattiche e armamenti, dovuto allo scontro con nuovi nemici, e, per le numerose guerre, la necessità di arruolare il maggior numero di soldati, anche tra i non aventi diritto a militare nelle legioni, ponendo le basi per il fenomeno delle vessillazioni nella legione medio-repubblicana; l’istituzione di un esercito costituito da legioni per lo più formate da volontari e capite censi, la conseguente introduzione della scuola gladiatoria all’interno delle categorie militari di astati, principi e triari, mai scomparsi, nella legione tardo-repubblicana.

    Brossura, 17 x 25 cm. pag. 343 con circa 93 illustrazioni b/n + 1 tavola a colori

    Stampato nel 2014 dall’Associazione Ars Dimicandi

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    Declino e caduta dell’Impero romano

    11.40

    La storia della decadenza dell’impero romano in una celebre, grandiosa opera della storiografia razionalistica, esemplare per limpidezza di stile. Questa edizione presenta la parte più interessante del testo di Gibbon (1737-94), relativa alla disgregazione dell’Impero d’Occidente.

    Brossura 13,5 x 20 cm. pag. 504

    Stampato nel 1998 da Mondadori

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    Declino e caduta dell’impero romano Vol. 1

    22.00

    Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l’intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. “Declino e caduta dell’Impero romano” ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l’osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un’opera imprescindibile ancora oggi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 505

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Declino e caduta dell’impero romano Vol. 2

    22.00

    Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l’intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. “Declino e caduta dell’Impero romano” ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l’osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un’opera imprescindibile ancora oggi.

    Brossura, 15 x 21 cm pag. 489

    Stampato nel 2015 da Resd Gestae

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    Declino e caduta dell’impero romano Vol. 3

    22.00

    Edward Gibbon

    Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l’intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. “Declino e caduta dell’Impero romano” ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l’osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un’opera imprescindibile ancora oggi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 476

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Declino e caduta dell’impero romano Vol. 5

    22.00

    Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l’intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. “Declino e caduta dell’Impero romano” ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l’osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un’opera imprescindibile ancora oggi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 502

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Declino e caduta dell’impero romano Vol. 6

    22.00

    Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l’intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. “Declino e caduta dell’Impero romano” ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l’osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un’opera imprescindibile ancora oggi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 788

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Decorated Roman Armour – From the Age of the Kings to the Death of Justinian the Great

    39.00

    Dal tempo dell’Età del Bronzo, i guerrieri di numerose etnie e tribù, e, di seguito gli eserciti delle varie entità statuali, hanno cercato di decorare le armi e le armature con oggetti e immagini, per impressionare il nemico, riguardo la ricchezza e il potere di chi la indossava. Gli scudi magnificamente decorati erano una necessità tanto difensiva quanto un simbolo di status sociale. Allo stesso modo, i simboli decorativi su scudi e armature definivano gli ideali collettivi e i simboli più importanti del villaggio o della città-stato, rappresentato dai suoi guerrieri. Tali oggetti erano quindi di grande significato per chi aveva l’onore di indossarli. Gli Autori hanno attuato una ricerca scrupolosa, anche alla luce dei più recenti ritrovamenti archeologici. Il volume, descrive non solo le armature utilizzate sul campo di battaglia, ma, anche quelle da torneo e da parata, a partire dagli albori della storia romana.

    Rilegato, 18 x 25 cm. pag. 344 riccamente illustrato a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Frontline Books

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    Dove finisce il mondo

    25.00

    Oggi, ben pochi intellettuali, filosofi o uomini di stato riterrebbero indispensabile alla loro formazione e maturazione politica un trattato di Geografia. Eppure, ciò è esattamente quello che Cicerone si sentì raccomandare dal suo amico e precettore Tito Pomponio attico in una discussione ad Anzio. Questo libro è un’analisi incisiva e brillante dell’idea greco-romana di geografia terrestre, e una interpretazione dei concetti antichi di “spazio”e di “limite”. Infatti per i greci i romani i confini più remoti della terra costituivano un regno “diverso” rispetto a quello umano.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 254 + 4 tavole a colori

    Stampato nel 2001 da Jouvence

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