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Castra Albana. Analisi delle Strutture delle Evidenze Archeologiche ed Epigrafiche
€35.00Giuseppe Lugli
I Castra Albana erano un accampamento fortificato stabile della Legio II Parthica in Italia fondato dall’imperatore Settimio Severo (193-211) nel sito dell’attuale centro di Albano Laziale. Attualmente, le rovine delle strutture interne ai castra, delle terme di Caracalla e dell’anfiteatro romano di Albano Laziale rappresentano una delle maggiori concentrazioni urbane di resti archeologici di età romana nel Lazio fuori da Roma. Come tutti i castra romani, i Castra Albana seguono uno schema urbanistico rigoroso: si presentano come un grande rettangolo fortificato, dotato di quattro porte (praetoria, decumana, principalis sinixtra e principalis dextra), con gli angolo arrotondati e rinforzati da torrette circolari (caratteristica anomala, simile ai castra del Vallo di Adriano nel Regno Unito). La tecnica di costruzione è l’opus quadratum, in una delle sue più tarde comparse nell’Agro Romano (sarà sostituita dall’opus latericium). Il materiale da costruzione è il peperino, estratto in situ dal suolo vulcanico su cui sorgono i castra, con notevole risparmio di tempo e denaro: la costruzione fu resa difficile dall’infelice posizione dell’accampamento, posto su un declivio con pendenza all’11%, situazione che richiese alcune soluzioni tecniche come una diversa disposizione dei blocchi secondo la pendenza dei vari punti delle mura. Il perimetro della cerchia è di 1 334 metri: il lato nord-ovest misura 434 metri, mentre il parallelo lato sud-est misura 437 metri, ed i lati corti misurano 224 metri quello a nord-est e 239 quello a sud-ovest. L’area complessiva si aggira di conseguenza sui 95 000 metri quadrati.
Brossura, 21 x 30 cm. pag. 160 con varie illustrazioni e foto b/n
Stampato nel 2024 da Arbor Sapientiae
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In armis – Contributi per la storia delle Armi e delle Armature Romane
€32.00Questo bel volume è costituito da: “Immagini della mostra “Le armi dei Romani”, Ricostruzioni dalla fine del I secolo d.C. al IV d.C.” Museo delle Mura di Porta San Sebastiano, Roma, 7 settembre 2012 – 2 febbraio 2013 e da “Quaderni del ciclo di conferenze “Il giovedì delle mura” tenutesi dall’8 novembre 2012 al 24 gennaio 2013. L’esposizione e le ricostruzioni hanno fatto rivivere la dotazione militare dell’esercito, evidenziando le differenti metodologie di difesa e di offesa utilizzate dai Romani. Particolare evidenza viene riservata all’utilizzo dell’elmo gallico imperiale, alle corazze sempre più potenti e complesse, dotate di elmi con copertura quasi totale del volto. Non mancano anche diverse tipologie gladiatorie. I contributi degli specialisti, qui pubblicati, sono di grande interesse e approfondimento per i culturo di storia romana.
Brossura, 21 x 30 cm. pag. 147 con 143 foto e illustrazioni b/n e colore
Stampato nel 2013 da Arbor Sapientiae
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La via della spada – Honjo Masamune – Excalibur
€32.00La Honjo Masamune è la katana più nota di cui si abbia traccia storica, forgiata dall’artigiano Masamune (XIV d.c.) da arma di combattimento dei samurai è divenuta simbolo dello shogunato Tokugawa. Ereditata dalle generazioni degli shogun ha attraversato i secoli fino alla Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui se ne perdono le tracce. Excalibur è la più famosa delle spade di re Artù. Il nome di caliburn è proposto per primo da Goffredo di Monmounth, la dizione chalybs richiama il nome dei fabbri e artigiani greci i calibi. Si deve sempre a Goffredo di Monmouth la descrizione di un’altra spada, la ‘morte gialla’ da quest’arma può essere nata la leggenda di una lama con poteri sovrannaturali. La sua leggenda è più antica di Excalibur, risale all’era precedente la venuta di Cristo e in particolare al tentativo d’invasione romana della Britannia ad opera di Giulio Cesare. Si scopre così come il Giappone e l’Inghilterra abbiano una spada all’origine dalla propria identità nazionale. In appendice si riporta il celebre trattato di scherma dei primi del ‘400, il Flos Duellatorum di Fiore dei Liberi.
Brossura, 21 x 30 cm. pag. 150 con numerose illustrazioni b/n
Stampato nel 2015 da Arbor Sapientiae
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Le guerre dei popoli del mare – La battaglia del delta del Nilo e la fine dell’età del Bronzo
€32.00Questo saggio si ripromette d’investigare in modo divulgativo le migrazioni dei Popoli del Mare intorno al XIII-XII secolo a.C. Si discute dell’origine delle stirpi che fecero parte della coalizione che devastò il Mediterraneo alla fine dell’età del Bronzo. Questo evento storico fu di fondamentale importanza per la storia mondiale che vide la fine degli imperi che avevano dominato il Mediterraneo e il Medio Oriente fino ad allora. Fu minacciato lo stesso Egitto che, solo a stento, riuscì ad opporsi all’invasione. I movimenti di popoli di quel periodo produssero cambiamenti nella composizione etnica, culturale e tecnologica del Mediterraneo di allora, e, anche l’Egitto, a causa di queste scorrerie, dovette ridimensionare il proprio ruolo di potenza egemone.
Brossura, 21 x 30 cm. pag. 122 con circa 48 illustrazioni b/n
Stampato nel 2015 da Arbor Sapientiae
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Pugio gladius brevis est – Storia e tecnologia del pugnale da guerra romano
€32.00Fabrizio Casprini – Marco Saliola
Gli archeologi, durante le loro attività di scavo, ritrovano molti reperti, alle volte in buono stato ma spesso purtroppo solo frammenti. Da qui partono le difficoltà. Questi ritrovamenti devono essere comparati uno all’altro basandosi su informazioni da contesti già noti, cercando di identificare precisamente la loro funzione e datazione. Questo implica che si devono esaminare pubblicazioni spesso molto difficili da ottenere. Quando ciò accade, è senz’altro molto utile poter disporre di un’opera che riporti tutte le informazioni possibili, quasi un catalogo. Questo è precisamente ciò che hanno fatto Marco Saliola e Fabrizio Casprini, in relazione ad un’arma da guerra dell’esercito Romano, il pugio. Se anche si fossero limitati a questo, già sarebbe un ottimo strumento di aiuto agli archeologi, ma essi sono andati di gran lunga oltre. Gli autori hanno esaminato la storia dell’arma, la sua tecnologia costruttiva, i suoi punti di forza e di debolezza, il suo probabile utilizzo, la sua valenza artistica e simbolica. In breve, riteniamo che abbiano prodotto la più completa trattazione del pugio che si possa pensare di ottenere.
Brossura, 21 x 30 cm. pag. 144 ampiamente illustrato con foto e disegni b/n
Stampato nel 2012 da Arbor Sapientiae