Ernst Junger – Un altro destino tedesco.

L'Arco e la Corte

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    Ernst Junger – Un altro destino tedesco.

    18.00

    Con questo volume Dominique Venner, “cuore ribelle”, tributa un omaggio al “cuore avventuroso” di E. Jünger. Lo storico francese, noto in Italia essenzialmente per il (poco compreso) suicidio nella cattedrale di Notre Dame, fu un grande ammiratore del solitario di Wilflingen col quale rimase in corrispondenza epistolare per anni. Ad avvicinarne le sensibilità fu una singolare coincidenza di avvenimenti che ne attraversò l’esistenza e che avrebbe fatto la gioia di Plutarco. L’esperienza bellica, il successivo impegno politico e gli anni della maturità trascorsi lontano dalla modernità annientatrice d’ogni valore, sono i tratti che, hanno segnato il percorso terreno di entrambi. In questo libro l’ex combattente d’Algeria e attivista dell’estrema Destra, recuperato agli studi in forza della galera inflittagli e dei travagli interiori, tratteggia, con lo stile asciutto e tagliente che lo contraddistingue, i momenti più salienti dell’esperienza umana di Jünger. Tedesco accettabile persino per un francese che, all’innamoramento per la sua patria, seppe anteporre quell’Europa classica cui dedicò un libro di prossima uscita in Italia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 249

    Stampato nel 2019 da L’Arco e la Corte

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    Paperino reazionario – Nuove note sull’ideologia di Walt Disney

    15.00

    Walt Disney non è stato, come per molto tempo si è creduto, un generico e caramelloso intrattenitore dell’infanzia. Al contrario, è stato un artista dotato di un notevole spessore e con una precisa visione culturale. Ciò è evidente soprattutto nei lungometraggi animati, ma non mancano spunti anche nei corti e nei fumetti. Questo testo, che segue idealmente un anteriore e analogo lavoro dell’autore, dà conto del dibattito interpretativo sull’opera disneyana svoltosi negli ultimi quindici anni, inclusa la ripresa di importanti letture precedenti. Si occupa così criticamente, per il passato, delle visioni di artisti come Ejzenstein e Dalì, nonché di quelle di pensatori come Benjamin e Adorno; per il presente, commenta tra gli altri le tesi di studiosi come Andrae, Ciotta e Giorello. Non mancano spunti polemici, che vivacizzano l’insieme.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 2017 da L’arco e la Corte

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    Scritti per «Vie della tradizione» 1971-1974

    15.00

    Julius Evola

    Evola iniziò la sua collaborazione nel 1971 e si concluse nel 1974, anno della sua morte. Scrisse dodici saggi che affrontavano vari temi, dall’etica del samurai ai centri iniziatici, dai misteri di Mithra allo Zen, dalla via della mano sinistra alla magia sessuale, dall’iniziazione alla decadenza.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 118

    Stampato nel 2024 da L’Arco e la Corte

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    Scritti sul ’68

    15.00

    Il cinquantenario del ’68 ha fatto riemergere il periodico impulso alla celebrazione di quell’evento. In qualche caso esso ha coinciso con un nostalgico “come eravamo” degli invecchiati contestatori di ieri, ma poi inseritisi perfettamente nei gangli vitali del sistema. Ad essi si sono aggiunti i paralleli rimpianti per ciò che avrebbe potuto essere e non fu di qualche antico contestatore di destra. Per questi ultimi l’idea era quella di una spallata destra-sinistra contro il sistema. Gli scritti di Julius Evola apparsi in quel periodo sulle testate nazionali, che qui si offrono, stroncano senza mezzi termini il fenomeno ribellistico; ne colgono il senso ultimo come rivoluzione del nulla. Evola rigetta anche le posizioni dei cosiddetti “nazi-maoisti”. L’antologia è integrata dai coevi interventi di giornalisti e intellettuali come Giano Accame, Mario Tedeschi e Adriano Romualdi. Essi consentono di inquadrare il ruolo critico di Evola all’interno di un mondo, quello della destra, diviso inizialmente tra attrazione e repulsione per la novità studentesca. Postfazione di Manlio Triggiani.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 130

    Stampato nel 2019 da L’arco e la Corte

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    Spirito della civiltà romana – Ne ignorent semina matrem

    18.00

    Pubblicare un testo come Spirito della civiltà romana di Pietro de Francisci è un’operazione di particolare significato poiché si fonda esclusivamente sulla dimensione spirituale dell’intera irruzione epifanica di Roma nel mondo, nella vicenda umana, quali ierofania eroico-guerriera di un millenario ciclo in cui il Mito e il Simbolo, storicizzandosi, sacralizzano il divenire storico, cosicché Roma appare essere il Cielo incarnato sulla Terra; ma anche per la potente attualità del contenuto stesso del libro che, pur essendo stato pubblicato in prima edizione nel 1940 e poi in una successiva nel 1952, non solo manifesta, intrinsecamente, una fresca, rivoluzionaria e necessaria ermeneutica dell’intera Romanità ma l’approccio medesimo resta tale sia nei confronti del periodo storico in cui è apparsa la prima edizione che in relazione ai tempi successivi, compresi quelli attuali. Qual è la causa di tutto ciò?

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 280

    Stampato nel 2019 da L’Arco e la Corte

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    Storia e tradizione degli europei – 30.000 anni d’identità

    18.00

    L’ex combattente d’Algeria, poi cospiratore antigollista e agitatore politico, trasformatosi infine in storico militante, delinea un tracciato delle vicende della nostra vecchia Europa. Venner non s’accontenta però di una scontata versione cronologica di fatti più o meno noti. Egli si prefigge di farci uscire dall’empasse odierno, che ci ha portati fuori dalla Storia. Di conseguenza, il nucleo della sua analisi s’appunta su un certo modo di vedere il mondo, quel politicamente corretto che è l’antitesi della solarità espressa in passato dall’Europa ancestrale, omerica, romana, cavalleresca. A darcene conto basta questo passo incendiario: “Concentrando tutto il sacro in un solo Dio esteriore alla creazione, perseguitando gli antichi culti reputati idolatri, il cristianesimo fece dell’antica Europa una tabula rasa. Preparata dalla desacralizzazione cristiana della natura, veniva aperta la strada alla ragione calcolatrice, alla volontà di potenza delle scienze e della tecnica, alla religione del Progresso, sostituto profano della Provvidenza”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 338

    Stampato nel 2019 da L’Arco e la Corte

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