Accanto alla tigre

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Lorenzo è uno scrittore alle prese con teatro, riviste, radio e crede per questo di possedere una visione politica consolidata. Vive a Roma nel quartiere Esquilino. Lì si mescolano due idee molto diverse dell’Italia contemporanea: quella multietnica, del mercato di piazza Vittorio e dei negozi cinesi, e quella più nazionalista rappresentata, tra l’altro, da un centro sociale di estrema destra. In quel pezzo di Italia c’è un altro dissidio, ed è quello che Lorenzo coltiva sin dall’adolescenza dentro di sé, un dissidio che affonda le radici nel suo cognome. Lo stesso del nonno Alessandro, raffinato intellettuale ma soprattutto fascista implacabile, fondatore delle brigate nere e anima irriducibile della Repubblica di Salò. Lorenzo scopre chi era suo nonno in un giorno di scuola, quando vede su una pagina del libro di storia una foto, la celebre immagine di piazzale Loreto, quella in cui Benito Mussolini, Claretta Petacci e gli altri gerarchi sono appesi a testa in giù. Tra loro un uomo a torso nudo pende sotto una pensilina su cui è scritto in stampatello: Pavolini. Tanti anni dopo, l’autore prova a capire chi sia stato veramente suo nonno, cosa lo abbia spinto a cavalcare con tanta ostinazione la sua tigre. Ricostruisce così una storia fatta di reticenze, conflitti e timori riguardo il rapporto tra lui, la sua famiglia e l’eredità pesante di quel cognome.

Brossura, 14 x 21 cm. pag. 243

Stampato nel 2010 da Fandango

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Descrizione

Lorenzo Pavolini

Lorenzo è uno scrittore alle prese con teatro, riviste, radio e crede per questo di possedere una visione politica consolidata. Vive a Roma nel quartiere Esquilino. Lì si mescolano due idee molto diverse dell’Italia contemporanea: quella multietnica, del mercato di piazza Vittorio e dei negozi cinesi, e quella più nazionalista rappresentata, tra l’altro, da un centro sociale di estrema destra. In quel pezzo di Italia c’è un altro dissidio, ed è quello che Lorenzo coltiva sin dall’adolescenza dentro di sé, un dissidio che affonda le radici nel suo cognome. Lo stesso del nonno Alessandro, raffinato intellettuale ma soprattutto fascista implacabile, fondatore delle brigate nere e anima irriducibile della Repubblica di Salò. Lorenzo scopre chi era suo nonno in un giorno di scuola, quando vede su una pagina del libro di storia una foto, la celebre immagine di piazzale Loreto, quella in cui Benito Mussolini, Claretta Petacci e gli altri gerarchi sono appesi a testa in giù. Tra loro un uomo a torso nudo pende sotto una pensilina su cui è scritto in stampatello: Pavolini. Tanti anni dopo, l’autore prova a capire chi sia stato veramente suo nonno, cosa lo abbia spinto a cavalcare con tanta ostinazione la sua tigre. Ricostruisce così una storia fatta di reticenze, conflitti e timori riguardo il rapporto tra lui, la sua famiglia e l’eredità pesante di quel cognome.

Brossura, 13,5 x 19,5 cm.  pag. 243

Stampato nel 2010 da Fandango

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