Chi comanda in America

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Chi comanda in America” è il logico sviluppo di “11 Settembre colpo di stato in U.S.A”, in cui si ipotizza lo scenario non di un attentato, ma di un putsch. In “Chi comanda in America” si analizza chi sono i componenti principali dell’establishment USA; il ministro della Difesa, Donald Rumsfeld, ha inaugurato un’inquietante “privatizzazione” del Pentagono (mercenari privati, a contratto, formano ormai il 10 % della forza armata spiegata sui teatri di guerra, dall’Afghanistan all’Iraq); la strategia militare è appaltata ad istituti di ricerca privati, come il Defence Policy Board dell’israelita Richard Perle. Ora, Richard Perle (già dirigente della Soltam, fabbrica d’armi israeliana) siede con il numero due del Pentagono Paul Wolfowitz e col numero tre, Douglas Feith, in un’altra “fondazione culturale” privata: il Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA). Qui, con i “consiglieri strategici” privati e filo-israeliani, compaiono generali e ammiragli che presiedono i consigli d’amministrazione delle grandi fabbriche di armamento a contratto per il Pentagono, il cosiddetto complesso militare-industriale.

Brossura 15 x 21 cm. pag. 198

Stampato nel 2004 da Effedieffe

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Maurizio Blondet

Chi comanda in America” è il logico sviluppo di “11 Settembre colpo di stato in U.S.A”, in cui si ipotizza lo scenario non di un attentato, ma di un putsch. In “Chi comanda in America” si analizza chi sono i componenti principali dell’establishment USA;  il ministro della Difesa, Donald Rumsfeld, ha inaugurato un’inquietante “privatizzazione” del Pentagono (mercenari privati, a contratto, formano ormai il 10 % della forza armata spiegata sui teatri di guerra, dall’Afghanistan all’Iraq); la strategia militare è appaltata ad istituti di ricerca privati, come il Defence Policy Board dell’israelita Richard Perle. Ora, Richard Perle (già dirigente della Soltam, fabbrica d’armi israeliana) siede con il numero due del Pentagono Paul Wolfowitz e col numero tre, Douglas Feith, in un’altra “fondazione culturale” privata: il Jewish Institute for National Security Affairs (JINSA). Qui, con i “consiglieri strategici” privati e filo-israeliani, compaiono generali e ammiragli che presiedono i consigli d’amministrazione delle grandi fabbriche di armamento a contratto per il Pentagono, il cosiddetto complesso militare-industriale.

Brossura 15 x 21 cm. pag. 198

Stampato nel 2004 da Effedieffe

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