Fascista

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«Fascista!» è l’urlato rancoroso che il “sinistrato” da centro sociale fa rimbombare nelle piazze, il “demoliberista” imprimere sulle pagine del quotidiano, il serafico teleimbonitore declina nel suo talk show, il deputato resistenziale denuncia alla Camera o al Senato come incombente pericolo per la democrazia. Ad essere definito da questo aggettivo — che vuole essere inappellabile infamante epiteto — è tanto chi fascista non lo è perché palesemente altro (conservatore, “di destra”, reazionario etc.) quanto chi fascista lo si sente davvero. Senonché non c’è alcuna corrispondenza tra l’idea che un qualsiasi fascista ha di sé e delle proprie idee e quanto ha in testa l’antifascista. E quello che ha in testa l’antifascista, alla prova dei fatti, altro non è che un’allucinazione, un incubo, un qualcosa che è sempre e comunque parto di una sua fantasia. Chi ha scritto questo libro è uno dei tanti additato con disprezzo come «Fascista!», con l’aggravante di essere stato a suo tempo condannato a quasi 20 anni di carcere per omicidio; accadeva quasi mezzo secolo fa, nel 1973 quando aveva 18 anni. Per cui, qualsiasi cosa oggi egli faccia o dica, è comunque essenzialmente e a prescindere, un criminale «Fascista!».

Brossura, 15 x 21 cm. pag. 218

Stampato nel 2019 da AGA

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Maurizio Murelli

«Fascista!» è l’urlato rancoroso che il “sinistrato” da centro sociale fa rimbombare nelle piazze, il “demoliberista” imprimere sulle pagine del quotidiano, il serafico teleimbonitore declina nel suo talk show, il deputato resistenziale denuncia alla Camera o al Senato come incombente pericolo per la democrazia. Ad essere definito da questo aggettivo — che vuole essere inappellabile infamante epiteto — è tanto chi fascista non lo è perché palesemente altro (conservatore, “di destra”, reazionario etc.) quanto chi fascista lo si sente davvero. Senonché non c’è alcuna corrispondenza tra l’idea che un qualsiasi fascista ha di sé e delle proprie idee e quanto ha in testa l’antifascista. E quello che ha in testa l’antifascista, alla prova dei fatti, altro non è che un’allucinazione, un incubo, un qualcosa che è sempre e comunque parto di una sua fantasia. Chi ha scritto questo libro è uno dei tanti additato con disprezzo come «Fascista!», con l’aggravante di essere stato a suo tempo condannato a quasi 20 anni di carcere per omicidio; accadeva quasi mezzo secolo fa, nel 1973 quando aveva 18 anni. Per cui, qualsiasi cosa oggi egli faccia o dica, è comunque essenzialmente e a prescindere, un criminale «Fascista!».

Brossura, 15 x 21 cm. pag. 218

Stampato nel 2019 da AGA

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