Giovinezze. Quelli furono gli anni. Diario di un giovane non conforme nella Chieti degli anni Settanta

15.00

Marcello Michetti

Ripercorrendo gli anni Settanta nella piccola ma effervescente realtà teatina, un giovane di destra (ri)costruisce  una delicata quanto complessa pagina di storia. Le vicende politiche e personali dell’io narrante sono pressoché intrecciate, quasi inscindibili, sebbene il privato paia talvolta essere d’ostacolo al politico e viceversa. Non è però soltanto la Storia o la cronistoria diaristica di un nostalgico della (sua) giovinezza. Alla militanza attivistica e alla formazione culturale si affiancano le microstorie di altri giovani, vicini e lontani, amici e non, che con la loro propria unicità e originalità, con la voglia di innamorarsi e di realizzare i propri sogni, guardano al futuro. Ciò che dunque ne viene fuori è il ritratto di una generazione, ardita nel combattere per le proprie idee e che è pronta a sacrificare tutto quanto pur di conquistarsi finalmente uno spazio d’identità. «Quelli furono gli anni: belli e insieme crudeli delle gioventù armate di sogni e di odio. Mentre la “massa dei più” albergava in ogni dove, alcuni giovani si erano rifugiati in un lembo d’Italia chiamato “Fronte della Gioventù”. Un luogo in cui una generazione di ragazzi aveva scelto di vivere la propria libertà di pensare e immaginare un domani. Quel luogo lo scelsi anch’io. Da lì partii per qualche tempo per poi tornarvi: era la mia Itaca.»

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Marcello Michetti

Ripercorrendo gli anni Settanta nella piccola ma effervescente realtà teatina, un giovane di destra (ri)costruisce  una delicata quanto complessa pagina di storia. Le vicende politiche e personali dell’io narrante sono pressoché intrecciate, quasi inscindibili, sebbene il privato paia talvolta essere d’ostacolo al politico e viceversa. Non è però soltanto la Storia o la cronistoria diaristica di un nostalgico della (sua) giovinezza. Alla militanza attivistica e alla formazione culturale si affiancano le microstorie di altri giovani, vicini e lontani, amici e non, che con la loro propria unicità e originalità, con la voglia di innamorarsi e di realizzare i propri sogni, guardano al futuro. Ciò che dunque ne viene fuori è il ritratto di una generazione, ardita nel combattere per le proprie idee e che è pronta a sacrificare tutto quanto pur di conquistarsi finalmente uno spazio d’identità. «Quelli furono gli anni: belli e insieme crudeli delle gioventù armate di sogni e di odio. Mentre la “massa dei più” albergava in ogni dove, alcuni giovani si erano rifugiati in un lembo d’Italia chiamato “Fronte della Gioventù”. Un luogo in cui una generazione di ragazzi aveva scelto di vivere la propria libertà di pensare e immaginare un domani. Quel luogo lo scelsi anch’io. Da lì partii per qualche tempo per poi tornarvi: era la mia Itaca.»

Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 206 con alcune illustrazioni b/n

Stampato nel 2024 da Solfanelli