Noi saremo la mitraglia della santa Libertà! Ideologia e propaganda nei canti dell’Italia fascista

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Luigi Malavasi Pignatti Morano

I canti del fascismo non sono solo una preziosa fonte storica. Verosimilmente, chi intona gli inni del Ventennio a un secolo dalla Marcia su Roma vuole riconoscersi in un simbolo, a prescindere dai testi. La canzone, infatti, è un potente strumento di aggregazione, fondamentale per cementare il senso di appartenenza ad una causa comune. Eppure le parole erano parte essenziale delle strategie di comunicazione del regime, e tracciano ancora oggi l’unica via percorribile per accostarsi in modo consapevole ai canti. Di qui lo stimolo ad approfondire alcuni macrotemi della propaganda fascista, veicolati attraverso uno strumento solo in apparenza di facile comprensione.

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Luigi Malavasi Pignatti Morano

I canti del fascismo non sono solo una preziosa fonte storica. Verosimilmente, chi intona gli inni del Ventennio a un secolo dalla Marcia su Roma vuole riconoscersi in un simbolo, a prescindere dai testi. La canzone, infatti, è un potente strumento di aggregazione, fondamentale per cementare il senso di appartenenza ad una causa comune. Eppure le parole erano parte essenziale delle strategie di comunicazione del regime, e tracciano ancora oggi l’unica via percorribile per accostarsi in modo consapevole ai canti. Di qui lo stimolo ad approfondire alcuni macrotemi della propaganda fascista, veicolati attraverso uno strumento solo in apparenza di facile comprensione.

Brossura, 15 x 21 cm. pag. 430 con numerose foto a colori

Stampato nel 2022 da Il Fiorino

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