Descrizione
David J. Blackman – Maria Costanza Lentini
Gli arsenali navali dell’Antichità, rimasti a lungo trascurati, di recente registrano un rinnovato interesse da parte della ricerca. Edifici di carattere pubblico con chiara funzione militare, essi rappresentano un’evidenza topografica specifica ed inconfondibile per l’identificazione dei porti, o di loro settori adibiti ad accogliere le flotte militari. I curatori di questo volume, introducono i lettori attraverso una serie di ‘riflessioni articolate affidate a figure specialistiche del settore, che tracciano una storia degli studi e delle metodologie della ricerca condotta fino ad oggi. Organizzati per aree geografiche e in rapporto alla cronologia degli insediamenti, nella prima parte, Il Mediterraneo Occidentale, sono presi in esame gli imponenti complessi di ricoveri navali tardo-punici di Cartagine e quelli del IV sec. a.C. del Pireo ad Atene; le ultime ricerche sull’arsenale di Naxos di Sicilia, che hanno permesso di accrescere il numero di informazioni sulle strutture in muratura e sulle rampe realizzate in sabbia e ghiaia, datati tra la fine del VI e il V sec. a.C., e sull’organizzazione dello spazio interno e dei sistemi di copertura. Nella sezione Il Mediterraneo Orientale e la Grecia sono focalizzati i dati del porto di guerra di Kition (Larnaca) a Cipro, ricavati dagli scavi e dai rilievi del complesso dei neoria della fine del V sec. a.C., quello della cala per alaggio larga circa 10 m realizzata attraverso un taglio nella roccia presso la città di Poiessa (isola di Keos) nelle Cicladi e l’articolazione dei ricoveri, muniti di appositi alloggiamenti per le chiglie delle imbarcazioni, del porto di Apollonia di Cirenaica (Libia). La sezione I porti antichi della Campania, permette una conoscenza dettagliata di Baia sommersa e Portus Iulius, insieme al porto romano di Miseno, con le strutture antiche parzialmente obliterate in seguito a fenomeni di bradisismo. Nella parte finale del volume si susseguono i contributi sugli Arsenali medievali di Amalfi, documentato a partire dall’XI sec., che assommava sia la funzione di ricovero sia quelle di riparazione e costruzione delle navi, quelli di Creta, realizzati dopo la conquista dell’isola da parte dei veneziani (XIII sec.), di Pisa, costruiti tra il 1159 e 1161, e restituiti attraverso una ricostruzione delle fonti iconografiche intrecciate a quelle archeologiche, di Genova, dove l’indagine è stata condotta attraverso lo scavo delle strutture, la lettura degli elevati e l’analisi della storiografia e, infine, la Tersana di Alanya in Turchia, costruita come ricovero per le navi Seljuq di diverse dimensioni.
Brossura, 21 x 30 cm. pag 200 interamente illustrato con foto e planimetrie a colori e in b/n
Alcune parti del testo sono in lingua francese/inglese in quanto atti di un convegno internazionale
Stampato nel 2010 da Edipuglia
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