Senza licenza di uccidere – Operazioni segrete militari italiane 1935-1943

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Alla vigilia della campagna militare in Etiopia, nel 1935, l’Italia distaccò una sparuta Sezione Africa orientale del Servizio informazioni. Quando entrò in guerra, nel 1940, disponeva di quattro Servizi segreti militari centrali: uno per ogni arma (SIM, SIS e SIA) più un apparato di Controspionaggio autonomo (CSMSS). Parallelamente operavano una polizia politica dalla sigla controversa (OVRA) e un misterioso Servizio segreto riservato presso la presidenza del Consiglio dei ministri (SSRCM). Ciononostante molte operazioni segrete militari italiane durante la Seconda Guerra Mondiale sono avvolte dal mistero. La maggior parte dei documenti sono scomparsi, in parte distrutti dopo l’armistizio e in parte sottratti da mani ignote. Solo una discutibile memorialistica del dopoguerra, affidata a libri e riviste ormai introvabili, ne segnala l’esistenza. Alla luce di recenti studi – condotti in archivi nazionali ed esteri che hanno declassato i documenti “top secret” – è possibile ricostruire e confermare con attendibilità il percorso di straordinarie “avventure” di cui si resero protagonisti gli 007 italiani.

Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 222 con varie illustrazioni b/n

Stampato nel 2017 da Odoya

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Angelo Acampora

Alla vigilia della campagna militare in Etiopia, nel 1935, l’Italia distaccò una sparuta Sezione Africa orientale del Servizio informazioni. Quando entrò in guerra, nel 1940, disponeva di quattro Servizi segreti militari centrali: uno per ogni arma (SIM, SIS e SIA) più un apparato di Controspionaggio autonomo (CSMSS). Parallelamente operavano una polizia politica dalla sigla controversa (OVRA) e un misterioso Servizio segreto riservato presso la presidenza del Consiglio dei ministri (SSRCM). Ciononostante molte operazioni segrete militari italiane durante la Seconda Guerra Mondiale sono avvolte dal mistero. La maggior parte dei documenti sono scomparsi, in parte distrutti dopo l’armistizio e in parte sottratti da mani ignote. Solo una discutibile memorialistica del dopoguerra, affidata a libri e riviste ormai introvabili, ne segnala l’esistenza. Alla luce di recenti studi – condotti in archivi nazionali ed esteri che hanno declassato i documenti “top secret” – è possibile ricostruire e confermare con attendibilità il percorso di straordinarie “avventure” di cui si resero protagonisti gli 007 italiani.

Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 222 con varie illustrazioni b/n

Stampato nel 2017 da Odoya

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