Descrizione
Ernst Junge
La meditazione di Ernest Junger sul linguaggio va a toccare nelle parole il fondo che aderisce agli strati più lontani dell’essere. Nei pensieri raccolti in “Typus”, “Name”, “Gestald”, e pubblicati nel 1963, lo scrittore prende le mosse dall’antica disputa sugli “Universali” per interrogarsi sul “realismo” dei nomi e sul loro rapporto con le cose. Sulla linea di pensiero di Goethe più che dei linguisti (medievali e moderni), Junger risponde assegnando al linguaggio un originario spessore ontologico, un reale contenuto d’essere. E ci presenta il mondo come l’avanposto nel quale si incontrano i fenomeni e le parole, provenienti gli uni dall’indistinto, le altre dal Senza nome.
Brossura 12 x 19,5 cm. pag. 170
Stampato nel 2002 da Herrenhaus
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