Vivere nel Medioevo – Donne uomini e soprattutto bambini

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Come vivevano gli uomini, le donne e soprattutto i bambini nel medioevo? Cominciamo dalla stanza da letto, vivacemente utilizzata anche di giorno, per pranzare, studiare, ricevere visite e, se si fosse stati re, per applicare la giustizia. Come era ammobiliata? E come ci si difendeva dall’assillo per eccellenza, il freddo? Perché i neonati venivano fasciati come piccole mummie e il rosso era così presente nel loro abbigliamento? Crescere era difficile per un bambino: mancanza di igiene, cibo inadatto, balie incuranti. E il demonio, sempre in agguato, che faceva ammalare, rapiva e uccideva. Imparare a leggere e scrivere, un divertimento nell’ambiente domestico, un incubo quando entrava in scena il maestro, sempre severissimo. Molti i giochi all’aperto, assai pochi i giocattoli veri e propri. Giocavano i bambini, meno le bambine. Se mandate in monastero non necessariamente avevano un destino infelice. A tutte queste domande e ad altre ancora risponde l’autrice, in un racconto reso vivace anche da un ricco apparato iconografico.

Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 318 con illustrazioni a colori

Stampato nel 2017 da Il Mulino

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Descrizione

Chiara Frugoni

Come vivevano gli uomini, le donne e soprattutto i bambini nel medioevo? Cominciamo dalla stanza da letto, vivacemente utilizzata anche di giorno, per pranzare, studiare, ricevere visite e, se si fosse stati re, per applicare la giustizia. Come era ammobiliata? E come ci si difendeva dall’assillo per eccellenza, il freddo? Perché i neonati venivano fasciati come piccole mummie e il rosso era così presente nel loro abbigliamento? Crescere era difficile per un bambino: mancanza di igiene, cibo inadatto, balie incuranti. E il demonio, sempre in agguato, che faceva ammalare, rapiva e uccideva. Imparare a leggere e scrivere, un divertimento nell’ambiente domestico, un incubo quando entrava in scena il maestro, sempre severissimo. Molti i giochi all’aperto, assai pochi i giocattoli veri e propri. Giocavano i bambini, meno le bambine. Se mandate in monastero non necessariamente avevano un destino infelice. A tutte queste domande e ad altre ancora risponde l’autrice, in un racconto reso vivace anche da un ricco apparato iconografico.

Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 318 con illustrazioni a colori

Stampato nel 2017 da Il Mulino

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