Arditi d’Argento. 20 Medaglie d’Argento al Valore Militare dei Reparti d’Assalto 1917-18

Arditismo

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    Arditi d’Argento. 20 Medaglie d’Argento al Valore Militare dei Reparti d’Assalto 1917-18

    20.00

    Roberto Roseano – Carlo Bianchi

    I Reparti d’Assalto furono truppe di élite del Regio Esercito, costituite nel 1917 per superare lo stallo della guerra di trincea. Si coprirono di gloria in tutte le battaglie, ottenendo numerose Medaglie al Valore. Dopo il successo del libro “Arditi d’Oro”, dedicato alle 20 Medaglie d’Oro, è stato logico realizzare un seguito, scegliendo 20 Medaglie d’Argento tra le 1.510 conferite agli Arditi, per non dimenticare il loro eroismo durante la Grande Guerra.

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    Arditi in posa. Guerra 1915-18

    25.00

    Carlo Morandi

    La più importante collezione di fotografie originali sui reparti d’assalto italiani della Prima Guerra Mondiale. Gli arditi delle Fiamme Nere, dei Bersaglieri e degli Alpini ritratti in circa 300 scatti d’epoca. Carlo Morandi apre il suo archivio segreto e pubblica questa eccezionale rassegna di militari in uniforme. L’opera in un raffinato cofanetto “Vintage”. Interamente illustrato in b/n.

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    Arditi in posa. Guerra 1915-18. Cofanetto “Lusso” da collezione

    45.00

    Carlo Morandi

    La più importante collezione di fotografie originali sui Reparti d’Assalto italiani della Prima Guerra Mondiale. Gli arditi delle Fiamme Nere, dei Bersaglieri e degli Alpini ritratti in circa 300 scatti d’epoca. Carlo Morandi apre il suo archivio segreto e pubblica questa eccezionale rassegna di militari in uniforme. L’opera in un raffinato cofanetto “Lusso” da collezione. Interamente illustrato in b/n.

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    Arditi sul Grappa

    23.00

    Questa bella opera, che racconta l’epopea degli arditi e le loro imprese sul Grappa, attraverso gli occhi di un giovanissimo ufficiale, “ragazzo del ’99”, in una nuova edizione del diario e delle lettere dei familiari completamente rivisitata sotto il profilo della documentazione fotografica e dei riferimenti topografici, non solo è un libro di memorie, ma anche una specie di guida per visitare i luoghi della battaglia. In questa nuova veste editoriale il libro non solo offre una avvincente narrazione degli avvenimenti, ma racconta, attraverso il ricco apparato iconografico, alcuni fra i più importanti avvenimenti bellici con la forza evocativa che solo le immagini possono dare.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 220 + 160 fuori testo con circa 238 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Itinera

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    Arditi, non gendarmi! – Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)

    20.00

    Gli Arditi del popolo, prima espressione dell’antifascismo in armi, si opposero con ogni mezzo agli squadristi di Mussolini alla vigilia della sua salita al potere, nella guerra civile seguita alla Prima Guerra Mondiale. Anche se per breve tempo, la loro azione fu al centro delle cronache dell’epoca e tutti gli schieramenti politici dovettero misurarvisi. Ciò nonostante, è stata oggetto di una lunga rimozione: il fatto che ex-combattenti, veterani dei reparti d’assalto, non solo si fossero sottratti al fascino mussoliniano, ma vi si fossero opposti anche con le armi contendendo al fascismo l’eredità “spirituale” dell’arditismo, ha rappresentato un precedente scomodo, difficile da interpretare. Ancora oggi la storiografia stenta a distinguere i ruoli giocati rispettivamente da arditi, futuristi, legionari fiumani e sindacalisti rivoluzionari in una situazione instabile e contraddittoria quale fu quella del Primo dopoguerra.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 238 con alcune foto b7n

    Stampato nel 2011 da BFS Edizioni

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    Arditismo

    14.00

    Ad uno sguardo complessivo sulle varie componenti che formarono il Fascismo originario, l’Arditismo appare ricoprire un ruolo fondamentale. Costituito da quegli uomini scelti che nell’ultimo anno di guerra avevano formato i reparti di assaltatori volontari, all’indomani della fine della guerra l’Arditismo si pose il problema della ricollocazione di migliaia di uomini nel contesto della società civile. Rifiutata la soppressione del Corpo come speciale arma dell’esercito, gli Arditi ne rifiutarono anche l’apoliticità e la messa ai margini in un contesto, quello dell’immediato dopoguerra, ad alto tasso di conflittualità politica e sociale. La simbiosi fra Arditismo e Futurismo, rivendicata da Carli (che era futurista sin dall’anteguerra, e in amicizia con Marinetti), ci parla da sola dell’ideologia politica che innervava quel fenomeno combattentistico. Culto dell’azione, esaltazione dell’aristocrazia guerriera, mito assoluto dell’Italianità, esaltazione dell’ostilità al mondo borghese e conservatore, alla Chiesa. In sede storiografica, l’identificazione fra Arditismo e Fascismo è stata stabilita nel senso di una vera e propria simbiosi. Ma non mancarono, tuttavia, attriti e incomprensioni, a far data dalla fine del 1920 e per tutto il 1921, quando la creazione del PNF sulle ceneri dei Fasci di Combattimento comportò la nota “virata a destra” della strategia politica mussoliniana. Ma si trattò di una divergenza sui modi di condurre il disegno politico e non sui valori di fondo. Questa collocazione era il pendant dell’antisocialismo, che proprio in quel 1919 si era manifestato con violenza insurrezionale nel corso del giorno 15 aprile, durante la famosa “battaglia di via Mercanti”: la distruzione e l’incendio della sede dell’Avanti! con la partecipazione congiunta di Fascisti, Arditi e Futuristi, tra i quali non mancò Marinetti.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 100

    Stampato nel 2011 da Ritter Edizioni

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    Arditismo – Mussolini e gli arditi

    120.00

    Organizzati nell’estate del 1917 dal colonnello Giuseppe Bassi, gli Arditi si distinsero per efficienza bellica e valore individuale, tanto da essere considerati gli antesignani delle moderne Forze Speciali. Ma al ritorno a casa non trovarono l’accoglienza sperata, gli italiani si mostrarono diffidenti nei confronti di quelle truppe scelte troppo combattive e troppo radicali. Dalla loro parte si schierò soltanto un giovane socialista cge seppe comprenderne le ragioni e incanalarne le energie: Benito Mussolini. Questo scritto di Gino Svanoni, con la prefazione esclusiva di F.T. Marinetti, va oltre la mera funzione apologetica o letteraria (il testo è stato lasciato originale), ma rappresenta il documento di un percorso iniziato nelle trincee del Carso e avviato inevitabilmente a concludersi a Salò.

    Brossura, 16 x 22 cm. pag. 190 con 39 illustrazioni b/n fuori testo

    Stampato nel 1939 da Carnaro

    Condizioni del libro: usato

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    Arditismo civile

    12.00

    Ferruccio Vecchi

    Ferruccio Vecchi nacque a Sant’Alberto in provincia di Ravenna, il 22 marzo 1894. Trasferitosi con i genitori a Bologna nel 1913, si trovò immerso ben presto nel clima “insurrezionale”della lotta tra interventisti e neutralistim sposando con passione patriotica le lotte studentesche a favore dell’entrata in guerra dell’Italia. Chiamato alle armi, dopo il Corso Allievi Ufficiali, fu assegnato ad un reggimento di fanteria e poi, volontario, venne trasferito nel XXX Reparto d’Assalto. Per lui, la stada del dopoguerra era già scritto, se ieri aveva combattuto contro nemici esterni della Patria, ora era il momento di affrontare i nemici interni della Nazione. Fu così che nel gennaio 1919, rispondendo all’appello di Mario Carli, fondò a Milano la sezione dell’associazione fea gli Arditi d’Italia.

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    Arditismo/Prima Guerra Mondiale – Le truppe d’assalto italiane

    55.00

    Ristampato il volume del Capitano Farina, che ofre una documentazione che si profila, come la piu’ completa fin qui raccolta sull’argomento. Il volume non tende ad esaltare le azioni di questi combattenti, ma a chiarirne l’esistenza e le gesta. Il testo e’ diviso in due parti: la prima a carattere dottrinario, la seconda con aspetto prevalentemente episodico. A cura di Federico Cavallero, prefazione di Giorgio Rochat. Libro andato nuovamente fuori comercio.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 432

    Stampato nel 2005 da Libreria Militare

    Condizioni del libro: nuovo

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    Ardito in pace e in guerra – Il generale Silvio Parodi dalla Grande Guerra alla Repubblica Sociale Italiana

    16.00

    Questo saggio è stato pensato e voluto per colmare un vuoto nella ricerca storica nel settore specifico di Genova nel ‘900 e in particolare durante il fascismo, riguardando una personalità spesso citata e nominata ma di cui non era mai stata scritta una biografia completa: quella del Generale MBVM Silvio Parodi (1878-1944), ufficiale d’Accademia, Ardito decorato nella Grande Guerra e nella campagna di Libia del 1919, squadrista della prima ora, politico e uomo delle istituzioni – da commissario civile di Traù (Trogir) in Dalmazia nel 1941-1943 a commissario prefettizio di Genova durante la RSI, ruolo che ne sancì la tragica fine per mano partigiana -, mecenate e filantropo. Una vita che abbiamo cercato di ricostruire con tutte le fonti a nostra disposizione, tra le quali molte inedite, come sempre mantenendoci fedeli a esse, senza retorica, ma con quell’entusiasmo e ammirazione che suscita questa figura alla cui opera non abbiamo potuto rimanere indifferenti.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 121 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Associazione Italia

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    Da Bersagliere ad Ardito – Nascita vita e vicende del XXIII Reparto d’assalto

    21.00

    Uno dei testi meno noti se non addirittura dimenticati dell’epopea degli arditi. Le vicende del XXIII reparto d’assalto conducono il lettore attraverso alcune della fasi più cruente della battaglia del Piave e dell’offensiva finale sul Grappa. La nascita della specialità degli arditi, il coinvolgimento in essa dei bersaglieri, l’addestramento ed il rapporto con gli osservatori alleati sono gli altri elementi che concorrono a fare dell’opera una delle fonti più interessanti sul fenomeno dell’arditismo. Il testo è arricchito dall’inedito album fotografico del XXIII.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 195 + 88 pagine fuori testo con circa 87 foto, 1 tavola a colori e 3 cartine

    Stampato nel 2007 da Itinera

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    Dubat. Gli Arditi somali all’alba dell’impero fascista

    25.00

    Alberto Alpozzi

    I dubat, bande armate di confine, furono un corpo militare coloniale d’élite formato dai migliori uomini dei clan somali di tradizione guerriera. Ammirati e temuti per le loro imprese al fianco dell’Italia segnarono la storia della Somalia. Vennero istituiti nel 1924 dal Quadrumviro Cesare Maria de Vecchi, governatore della Somalia italiana, per proteggere gli incerti confini dalle razzie abissine e per sequestrare le armi da fuoco che rendevano instabili e insicuri i protettorati nel nord. dubat narrando l’epopea che portò per la prima volta alla pace e all’unificazione di genti e territori conosciuti oggi come Somalia, un tempo divisi tra clan rivali in costante lotta per la supremazia. Attraverso la voce dei protagonisti ci ritroviamo a vivere nella più lontana colonia italiana seguendo in diretta le operazioni militari. A parlare sono i telegrammi, le relazioni militari e ministeriali, i diari personali, le lettere private e i giornalisti dell’epoca. Centinaia di immagini fotografi che inedite completano il quadro storico minuziosamente ricostruito giorno per giorno. Sul volume e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 254 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Eclettica

    Condizioni del libro: nuovo

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    Fascismo -Avanguardismo rivoluzionario

    100.00

    Questo raro volume, stampato nel lontano 1934 dall’editore Arte della Stampa, vuole celebrare le gesta di giovani e meno giovani che si sono immolati per “celebrare” e portare a compimento “l’Ideale di Benito Mussolini”. Migliaia di ragazzi e di ragazze accorsero a vestire la camicia nera, sposando “metaforicamente” quella comunione di ideali che stava alla base dell’ideologia fascista e del suo Capo. Centinaia di questi giovani videro la loro vita stroncata nelle piazze e durante le azioni per portare a termine la loro missione in nome degli ideali fascisti e rivoluzionari. Questo libro, nell’ottica del suo autore, voleva essere un omaggio agli “spiriti nobili” che diedero la vita per portare a compimento un’ideale di vita.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 288

    Stampato nel 1934 da Arte della Stampa

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Alcune imperfezioni nel basso della copertina e sulla costa.

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    Fascismo/Squadrismo – Squadristi in Albania

    80.00

    Dall’introduzione del volume: “Questo libro, squadrista nello stile e nel contenuto, è stato scritto da un legionario già volontario della guerra 1915-1918. Riassume i momenti più belli, le giornate più dure delle Camicie Nere che, in virtù del motto “Credere, Obbedire, Combattere” sfidarono il destino in nome di un credo per le maggiori glorie d’Italia. Mostra il grado di alta tensione ideale degli Squadristi, sempre disposti a tutto in nome dell’Italia proletaria e fascista. E’ un libro dallo stile menefreghista, ma pur denso di fede nei destini della Patria. E’ il libro che, tutti dovrebbero leggere, per alimentare in se stessi, e per tener sempre vivo, quello spirito necessario a superare i momenti anche i più duri ed impegnativi dei nostri tempi”.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 220 con alcune foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 1941 da Societa Nazionale Editrice Propaganda

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Alcune imperfezioni in basso della copertina e sulla costa

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    Fiamme verdi

    21.00

    Gli studi storici dedicati ai Reparti Arditi hanno, fino adoggi, trttato solo in modo marginale i reparti provenienti dalle truppe alpine. di contro le “Fiamme Verdi” costituivano, con quattro reparti, una parte notevole delle truppe d’assalto italiane durante il primo conflitto mondiale. L’autore ha quindi cercato di ricostruire, attraverso una documentazione inedita, la storia dettagliata di ogni singolo reparto affiancata dalle imprese belliche a cui esso prese parte e inquadrando il tutto nel più vasto piano bellico italiano. Il libro spazia quindi dall’Adamello alla Val Lagarina, dal Pasubio all’Altopiano de Sette Comuni, fino alla battaglia del Monte Grappa e a Vittorio Veneto.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 234 delle quali 64 di foto b/n e colori

    Stampato nel 2012 da Itinera

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    Fiume o morte – L’epica impresa di d’Annunzio e dei suoi uomini

    14.00

    Manlio Bonati, Carlo Sicuro          Prezzo di listino  20.00 (sconto 40%)

    A cura di Federico Goglio. Il racconto per immagini più originale, lungo, fedele, avventuroso, eroico, ironico, divertente della mitica impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio e dei suoi legionari. Disegni di Yildirin Orer, Mauro Vecchi. Prefazione di Edoardo Sylos Labini.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 143

    Stampato nel 2019 da Ferrogallico

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    Giovanni Degli Esposti. Diario di guerra 1915 1945

    14.00

    Giovanni Degli Espositi – Roberto Roseano            Prezzo di listino  20.00 (sconto 30%)

    Giovanni Degli Esposti, bolognese classe 1895, combatté valorosamente durante la Grande Guerra, prima come mitragliere nella Brigata “Roma”, 80° fanteria. Poi con gli Arditi del III-V Reparto d’assalto, dove raggiunse il grado di aiutante di battaglia. Il 13 maggio 1918, dopo una arrampicata di circa 50 metri, fu uno dei principali protagonisti dell’epica conquista del Monte Corno di Vallarsa. Prese parte sia alla battaglia d’arresto sul Piave nel giugno e che all’offensiva di ottobre, quando coraggiosamente attraversò più volte il fiume in piena per portare notizie e soccorso ai commilitoni. Al termine delle guerra sul suo petto brillavano due argenti e un bronzo al valore militare. Partecipò all’impresa di Fiume con il XII Reparto d’assalto. A fine 1920 passò in servizio permanente al 7° Reggimento di fanteria, Brigata “Cuneo”, e con quel reggimento trascorse la sua lunga carriera militare. Partecipando alla II guerra mondiale sul fronte greco-albanese e poi nelle isole Cicladi. Tutti questi avvenimenti sono narrati nel Diario di Guerra che Degli Esposti realizzò in tarda età, riunendo i suoi numerosi appunti. Il volume è arricchito da un gran numero di foto e documenti.

    Condizioni del libro: piccolo colpo nell’angolo in basso a sinistra della quarta di copertina

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    Gli allegri filibustieri di d’Annunzio

    20.00

    Fin dal primo momento della presa da parte di d’Annunzio, Fiume può a tratti evocare l’angiporto dell’Isola di Tortuga. Osterie e locande in cui si ritrovano a cantare legionari, arditi, artisti, reduci di tutte le armi. Per le strade sfilano uomini in armi con “divise” raffazzonate assieme ad impeccabili soldati in uniforme d’ordinanza. Sorgono associazioni stravaganti come la “congrega dello Yoga” di Giovanni Comisso e Guido Keller – il quale, per non farsi mancare nulla, gira con un’aquila ammaestrata sulla spalla, passeggia nudo sulla spiaggia, dorme su un albero e prende il tè sull’aereo con il quale va a compiere razzie di approvvigionamento per le truppe affamate. A Fiume assediata manca tutto: «Che fare? “Colpi di mano”. Pirateria. Per secoli gli Uscocchi, i pirati del Carnaro, hanno taglieggiato le galere della Serenissima: i Legionari han ripreso questa sana tradizione. Se no, a che servirebbe aver una flotta e i “mas” graziosi e veloci?», annota ancora Kochnitzky. Libro ormai introvabile ristampato in 500 esemplari.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 276

    Stampato nel 2013 da AGA

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    Gli Arditi di Milano nella Rivoluzione Fascista

    17.00

    Milano, aprile 1919: i Fasci di Combattimento sono appena nati, e già devono far fronte a un’ondata di scioperi e di agitazioni che l’autorità dello Stato non è in grado di contenere. Questi fatti e quelli che ne seguiranno sono qui narrati da un protagonista. Gli Arditi che avevano combattuto nelle trincee, una eroica guerra di montagna, dovettero adeguarsi ad adottare tattiche differenti da utilizzare nei sempre più numerosi scontri di piazza contro i “rossi”. Incominciarono così ad organizzarsi, associarsi e ad agire, in tutta Italia, a cominciare da Milano dove tra l’Associazione Arditi e il Fascismo fu stretto un patto d’onore e di sangue che, dopo l’avventura fiumana, darà vita alla Marcia sull’asse Milano-Roma.

    Brossura, pag. 156 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2008 da Barbarossa

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    Il 1921 sulle pagine de L’Assalto – Giornale del Fascio di combattimento bolognese

    16.00

    Emilio Gentile, nel suo ultimo recentissimo libro, ha coniato un neologismo, definendo “astoriologia” la tendenza a giudicare e raccontare la storia (in particolare per ciò che riguarda il Fascismo), a prescindere dal suo svolgimento fattuale. Invece, è dai documenti e dagli avvenimenti che bisogna partire, senza trascurare quella importantissima fonte che sono i giornali dell’epoca, rivelatori certamente di stati d’animo e sentimenti diffusi, spesso prima ancora che diventino idee politiche di successo. È il caso de “L’Assalto” di Bologna, che, nato alla fine del 1920 come organo di un Fascio minuscolo, in una città “rossissima”, diventerà ben presto portavoce della gran parte dei Fasci locali, non solo della Regione e delle zone limitrofe, molto sensibili alla penetrazione fascista, ma dell’Italia intera.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2019 da Eclettica

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    La carne del carnaro – Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio venerdì 12 settembre 1919 la marcia su Fiume

    18.00

    In questa ricerca, Pierluigi Romeo di Colloredo racconta, ora per ora, una “giornata particolare” per l’Italia. A pochi mesi dalla fine della Grande Guerra, Gabriele d’Annunzio si pone a capo di una colonna di ribelli e occupa, senza colpo ferire, la città di Fiume, rivendicandone l’annessione all’Italia in aperta ribellione alla Società delle Nazioni. Sembra impossibile immaginare una simile impresa all’inizio del XX secolo – il secolo del telegrafo e del telefono, della guerra meccanizzata e della politica internazionale. Eppure Gabriele d’Annunzio c’è riuscito. Anche in quell’occasione ha saputo imporre i suoi sogni agli altri uomini. Romeo di Colloredo restituisce il ritmo incalzante di quell’incredibile giornata ricostruendone ogni tappa attraverso l’intreccio delle voci dei protagonisti. Il lettore potrà vivere la perfezione drammatica con cui d’Annunzio ha saputo piegare gli eventi alla sua volontà, al tempo stesso, preparandone una narrazione dal ritmo epico.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 124 con numerose foto e documenti b/n

    Stampato nel 2017 da Associazione Italia

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    SED Ferro. Arditi all’assalto. Guerra 1915/1918

    25.00

    Carlo Morandi

    FUMETTO D’AUTORE. Gli arditi del IX Reparto d’assalto sul Col Moschin. Nemici, Uomini, Lotta e Vittoria. Al fumetto segue un “reportage” scritto e iconografico, in b/n e a colori di Roberto Manno, sugli Arditi italiani nella Grande Guerra

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    SED Ferro. Arditi all’assalto. Guerra 1915/1918. Cofanetto “Lusso” da collezione

    45.00

    Carlo Morandi

    FUMETTO D’AUTORE. Gli arditi del IX Reparto d’assalto sul Col Moschin. Nemici, Uomini, Lotta e Vittoria. Al fumetto segue un “reportage” scritto e iconografico, in b/n e a colori di Roberto Manno, sugli Arditi italiani nella Grande Guerra

    DISPONIBILE A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2020

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    Venti su un Autocarro

    89.00

    Guido Strumia

    Credo si possa dire che il titolo di questo bel libro di memorie squadriste in forma di romanzo rappresenti, in due parole, la sintesi di gran parte di ciò che fu lo squadrismo. Innanzitutto il riferimento al numero (“venti”) che rispecchia la realtà delle squadre e l’orgoglio di essere “minoranza rumorosa” (così si definirono gli squadristi veneziani), contro una maggioranza vile ed un nemico numericamente più consistente, ma vile anch’esso. Orgoglio destinato a durare nel tempo, tra i “veri” squadristi di allora, come il Capitano degli Arditi, decorato, Piero Bolzon: «Noi, quelli che veramente abbiamo fatto la rivoluzione, ci parlavamo, un tempo, occhi negli occhi, alla brava, secondo una costumanza che battezzavamo per “menefreghista”; né conoscevamo la carezza ai grami cittadini per viltà, né il sistema della pedata per irriconoscenza congenita…». Ecco perché da quell’arditesca pattuglia, a suo modo elitaria, resteranno esclusi, nonostante i tanti tentativi di intrusione, i “finti” squadristi (c’erano anche quelli!) fustigati da un altro che c’era, fiumano, segretario del fascio di Sesto S. Giovanni, dirigente delle Avanguardie giovanili, pluriferito e incarcerato, Asvero Gravelli.

    brossura, 12 x 20,5 cm. pag. 244

    Stampato nel da Federazione dei Fasci Italiani Vercelli

    Condizioni del libro: usato in discrete condizioni. La copertina presenta delle mancanze in alto e in basso a destra e in basso a sinistra

     

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    XXVII Battaglione d’assalto – Gli eroi del Montello

    22.00

    Se vi è nell’immaginario comune una figura di soldato che, più di altre, riesca a sintetizzare la disciplina e il valore in battaglia questa è di certo quella dell’ardito. Il libro del Maggiore Luigi Freguglia, comandante del XXVII Reparto d’Assalto, ripercorre giorno per giorno i terribili e concitati eventi del giugno 1918 che videro protagonisti i suoi arditi sulle insanguinate pendici del Montello. Freguglia, a cui si deve anche la nascita del celebre motto “A Noi!”, ci restituisce in presa diretta non solo uno spaccato delle azioni del suo Reparto ma anche, attraverso documenti ufficiali italiani ed austriaci, una visione dettagliata delle operazioni avvenute durante la “battaglia del Solstizio” sul fronte del Piave. Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1937, viene arricchito in questa nuova edizione da numerose fotografie e documenti inediti e riproposto al lettore in occasione del centenario della fondazione dei Reparti d’Assalto.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 174 + 64 pagine fuori testo con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Itinera

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