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Antichi popoli del Sud
€10.00In questo libro, per stabilire se l’eredità dei secoli ha pesato sulla formazione del Regno del Sud, ripercorre le vicende delle più antiche popolazioni sabelle, della Magna Grecia a della conquista romana. Riscopre così la tenace resistenza dei Sanniti e la sfida di Taranto, ma anche i saccheggi, le stragi e le distruzioni compiute dai romani., le Forche Caudine, Maleventum, Canne e Porta Collina.
Brossura, pag. 152 + 33 foto b/n f.t.
Stampato nel 2000 da Capone
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Cento anni di brigantaggio nelle province meridionali d’Italia
€13.00Il celebre romanziere francese soggiornò a lungo a Napoli, dove fondò e diresse la testata giornalistica “L’indipendente”, dopo l’unificazione della penisola. Questo libro è un parziale compendio delle sue ricerche, delle interviste ai protagonisti superstitti, delle cronacge brigantesche alle quali dette ampio spazio nelle pagine del suo giornale. Edito nel 1863, il libro si avvale della prosa fresca dell’autore per narrare fatti d’arme, rivolgimenti politici e vicende umane e riesce a coinvolgere il lettore nella scoperta del fascino pitttoresco degli uomini alla macchia.
Brossura 15 x 21 cm. pag. 246
Stampato nel 2009 da Capone Editore
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Cucina e canti al tempo dei briganti
Il prezzo originale era: €12.00.€7.80Il prezzo attuale è: €7.80.Giorgio Cretì Prezzo di listino 12.00 (sconto 35%)
Questo libro, appartenente ad una collana che ospita saggi canonici e in controtendenza e dà voce ad episodi e personaggi locali, racconta non un’immagine bugiarda di briganti goderecci, ma quella di uomini, che coglievano alcuni piccoli piaceri che una vita grama poteva offrire loro. I briganti, quando erano braccati, non avevano tempo, ovviamente, per preparare ranci complessi, si accontentavano di mangiare pane e formaggio e uova sode, prodotti facilmente reperibili nelle campagne meridionali e che, spesso, si facevano portarenei loro nascondigli da parenti e fiancheggiatori, i famosi manutengoli. Nei luoghi di difficile accesso sia alle guardie nazionali che all’esercito, i briganti utilizzavano volentieri le risorse locali per sfamarsi, e non è da escludere che consumassero animali selvatici che oggi nessuno sisognerbbe di uccidere. Nonostante il rischio sempre incombente, vi erano, comunque, anche se raramente, grandi refezioni collettive con tanto di brigate di cucina e scalchi improvvisati ed efficienti.
Brossura 15 x 21 cm. pag. 136 con alcune illustrazioni b/n
Stampato nel 2011 da Capone Editore
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Fanti e briganti nel Sud dopo l’Unità
Il prezzo originale era: €12.00.€7.20Il prezzo attuale è: €7.20.José Mottola Prezzo di listino 12.00 (sconto 40%)
Una accurata ricerca nelle carte d’archivio, tra le altre quelle del Fondo G 11 dello Stato Maggiore dell’Esercito, getta una nuova luce sull’espansione del brigantaggio meridionale dopo l’Unità. Il libro, accompagnato da una radiografia culturale di comandi militari, gruppi ribelli, clero, intellighenzia, borghesia e ceti subalterni, propone con una narrazione scorrevole, avvicente e rigorosamente documentata, le vicende di quei giorni, quando, fino al 1864, Crocco, Romano, Pizzichicchio, Coppolone e altri condottieri alla macchia agirono tra Puglie e Basilicata, sostenuti dai Borbone esuli a Roma e dallo Stato pontificio. Sulle Murge la Legione Carabinieri del colonnello Sannazzaro, La Divisione Territoriale del generale Regis e la Colonna Mobile del generale Pallavicini, aiutate dalla Guardia Nazionale, contratarono duramente le bande.
Brossura 15 x 21 cm. pag. 144
Stampato nel 2012 da Capone Editore
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Il Mediterraneo nella cartografia ottomana
€35.00Prima opera dedicata alla cartografia islamica del Mediterraneo studiata nel suo complesso, anche se si possono trovare numerose edizioni del Kitab-i Bahriyye, dell’ammiraglio Piri Reis, libro, di derivazione dagli isolari italiani, rivolto, nella prima versione, all’uomo di mare e successivamente al collezionista e bibliofilo.L’analisi qui proposta va dalla Geografia di Tolomeo, le mappe di Ibn Idrisi e le carte medioevali esistenti sino all’opera di Piri Reis e dei suoi successori, quali Nasuh Matrakçi, Seyyid Nuh, Katib Celebi, e i cosiddetti atlanti di Humayyun e ‘Ali Macar. Ampio spazio è stato dedicato alle descrizioni delle mappe di Piri reis: coste, porti, isole dell’Italia, Francia, Spagna, paesi del Maghreb, Egitto, Grecia, Turchia e isole principali del Mediterraneo.
Cartonato con sovracopertina 21,5 x 30 cm. pag. 112 illustrate con riproduzioni a colori
Stampato nel 2010 da Capone Editore
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Il Sud prima di Roma – (Storia della Sicilia e della Magna Grecia)
€30.00Il testo, per quanto un poco datato, rapresenta una valida base per chi voglia occuparsi delle vicende della Sicilia e del Sud prima della conquista romana. Il primo tomo tratta degli abitanti dell’Italia meridionale e Sicilia prima dell’arrivo dei coloni greci, poi la fondazione delle colonie greche sino al principio del V secolo. Il secondo tra gli altri argomenti tratta dei Messapi e Iapigi, dell’origine degli Etruschi e dei Pelasgi, dei Sibariti, Metaponto, ecc.
Brossura, 2 volumi in cofanetto, pag. 288 + 240
Stampato nel 2008 da Capone
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Nacquero contadini, morirono briganti
€10.00Per comprendere pienamente il brigantaggio postunitario meridionale, liberandolo da ogni orpello ideologico bisogna calarsi nel mondo contadino dell’epoca che ne è il substrato culturale e sociale. Le storie riportate, sono state recuperate pazientemente in anni di scavi archivistici da Valentino Romano e aprono uno squarcio interessante, spesso inedito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e galantuomini, idealisti e profittatori, ultimi eroi romantici e avventurieri di sempre, mestatori e doppiogiochisti, briganti e soldati, vittime e carnefici, sbirri e grassatori, giudici e imputati, carnefici e condannati, preti avidi e monaci intriganti, mogli e amanti, eroine e puttane: comparse che affollano il Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, malinconicamente dissoltosi il Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia. I briganti ci appaiono come feroci e sanguinari individui e sono conosciuti soltanto per le loro imprese o per la loro fine tragica. Ma della loro umanita’, delle loro passioni, delle loro debolezze quasi mai nessuno se ne è occupato.
Brossura, 15 x 21 cm. pag. 142
Stampato nel 2010 da Capone Editore
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Navi uomini e deità nel Mediterraneo antico
€12.00L’epica e affascinante storia degli uomini che vivevano sul Mediterraneo antico è al centro di questo libro. Si narra dei miti, dei riti, delle scoperte, delle battaglie, dei trionfi sul mare, delle navi che solcavano le azzurre acque di quello che i romani chiameranno poi Mare Nostrum. L’autore racconta di Melqart, Colui che estende l’orizzonte, che apriva nuove e sempre più lontane rotte ai marinai spingendoli a raggiungere quella sottile linea blu, dove il cielo incontra il mare, e della benefica Asherah, Colei che cammina sul mare, divenuta nei secoli Isthar, Astarte, Afrodite, Venere, stella che, avendo un’arcana corrispondenza in un pianeta, al mattino indicava ai naviganti la via del giorno e alla sera quella della notte. Ma racconta anche della nave siro-palestinese di Ulu Burun della tarda Età del bronzo e del suo ricchissimo carico; dell’ammiraglio cartaginese Annone che, superato lo Stretto di Gibilterra, naviga in quel vasto e sconosciuto oceano, dove tramonta definitivamente il sole.
Brossura 17 x 24 cm. pag. 128
Stampato nel 2014 da Capone Editore
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Sardegna – L’alba di una civiltà
€18.00Dopo l’invenzione della scrittura, l’uomo ci ha lasciato tantissimi documenti, le cosiddette fonti letterarie, leggerli significa ascoltare le parole che vengono da un passato piuttosto recente se rapportato a quanto abbiamo “ereditato”, invece, dagli uomini che per primi abitarono la terra. Di essi, della loro civiltà, abbiamo soprattutto fonti iconografiche – pitture o incisioni in grotta, statuine della Dea Madre, vasellame decorato, graffiti su ciottoli – ma anche resti di pasti, utensili e stoviglie, ruderi dei primi ricoveri in pietra, corredi funerari, relitti affondati lungo le coste e tanto, tanto altro. Con tutte queste fonti, ogni archeologo ha dovuto confrontarsi nel tentativo di ricostruire al meglio la quotidianità di un popolo che diede vita ad una civiltà, quella sarda, tra le più antiche e più avanzate del bacino del Mediterraneo. Testimonianze poderose di tutto questo, tuttora fruibili dall’uomo contemporaneo, sono le domus de janas, i pozzi sacri, i nuraghi nonché i dolmen e i menhir sparsi su tutta l’isola.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 128
Stampato nel 2017 da Capone
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Sardegna – L’isola dei nuraghi
€15.00Il nuraghe, originale costruzione megalitica, è il simbolo della Sardegna arcaica. Edificio suggestivo, che conserva tuttora il fascino dell’umanità più antica, non ha precedenti sulla faccia della terra. Alti, possenti, costruiti con grandi blocchi poligonali, a più piani, con corridoi e coperture a ogiva, e, quasi tutti, con coronamento sulla parte sommitale, i nuraghi impressionano quanti li osservano. Sono circa ottomila, alcuni in stato di conservazione sorprendente, altri, e sono purtroppo la maggior parte, in stato di desolante abbandono. I primi, i più antichi, risalgono al XVII sec. a. C., altri, i più recenti, all’inizio dell’Età del Ferro, X sec. a. C. L’imponenza e la tecnica costruttiva delle strutture ci ricordano le fortificazioni megalitiche di Tirinto, di Micene, di Hattusa, in Asia Minore, così come le grandi tombe a tholos dell’area egea e mediorientale. Furono gli architetti e le maestranze sarde ad “esportare” la tecnica costruttiva megalitica o ci furono intrecci culturali tra le diverse civiltà che, influenzandosi vicendevolmente, diedero vita alle monumentali costruzioni presenti in tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo?
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 125 illustrato con circa 104 foto a colori e 4 cartine
Stampato nel 2012 da Capone Editore
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Storia politico-militare del brigantaggio nelle province meridionali d’Italia
€15.00Per l’autore, Angiolo De Witt, ufficiale dell’esercito piemontese, catapultato nel vivo della guerra al brigantaggio, nel Sud non è tutto negativo: a Napoli sorprende “la vita gaia”, Castropignano è “un angolo di Svizzera”, tra i meridionali c’è gente “un poco troppo pigra”, ma “di buona indole”. L’avventura d el tenente De Witt comincia con l’ordine di scortare da Dogliani a Campobasso seicento “sbandati”, ex militari borbonici internati per un “trattamento di correzione e idoneità al servizio”, provenienti da San Maurizio Canavese. Alcuni di questi avevano fatto l’esperienza nella terribile fortezza di Fenestrelle e sicuramente avevano accettato di entrare nell’esercito sabaudo rientrando nel Mezzogiorno non solo tornare a casa. Il lavoro risente certamente della esuberante retorica patriottarda, ma sicuramente è molto onesto e talvolta pure velatamente critico.
Brossura, pag. 320
Stampato nel 2007 da Capone