I vichinghi e la scoperta perduta

Medio Evo

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    I vichinghi e la scoperta perduta

    20.00

    È stato davvero Cristoforo Colombo a scoprire l’America? Questo libro lo nega. Si tratta ovviamente di una scoperta inconsapevole, frutto dei continui viaggi del popolo vichingo intorno all’anno Mille. Passando a piedi dalle terre alte e ghiacciate dell’odierna Alaska, i vichinghi misero per primi piede nel continente che diverrà il simbolo dell’apertura di un nuovo mondo. La tesi, ormai accreditata da tutti gli storici, è esposta qui con dovizia di documenti, prove e con lo stile narrativo di un romanzo d’avventura. L’avventura della conquista del mondo da parte dell’uomo.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. con 10 illustrazioni b/n e 6 cartine

    Stampato nel 2013 da PGreco

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    I vichinghi in Italia. Dalla distruzione di Luni a Harald Hardrada

    29.00

    Pierluigi di Colloredo Mels

    Sui vichinghi esiste una vastissima letteratura, che copre ogni aspetto della vita e della storia dei popoli scandinavi dall’VIII al X secolo dopo Cristo. Meno conosciuto è il fatto che anche l’Italia venne toccata da guerrieri norreni: sia come pirati che come mercenari componenti la Guardia imperiale degli imperatori bizantini, i Variaghi. Dal sacco di Luni, Pisa e Fiesole ad opera dei Vichinghi di Hastein e Bjorn Ragnarsson nell’860- 861 alle imprese del futuro re di Norvegia Harald Hardrada e della Guardia Variega in Sicilia e nel Meridione, in questo libro per la prima volta viene narrata in modo storicamente e filologicamente impeccabile l’epopea italiana degli Uomini del Nord, il cui ricordo è sopravvissuto nelle saghe e nelle iscrizioni runiche, analizzando le testimonianze delle cronache e delle saghe medievali, le iscrizioni runiche sulle stele rinvenute i Svezia che menzionano la Puglia (Langobardia minor) e quelle sul leone del Pireo oggi a Venezia.

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    Il blasone dei colori

    16.00

    Uno degli aspetti più belli del medioevo è la cultura cavalleresca, coi suoi rituali e la sua complessa simbologia. I tornei, l’araldica, i significati simbolici di colori e materiali sono illustrati analiticamente in questo prezioso testo del XV secolo, per la prima volta tradotto in italiano e riccamente illustrato a colori.

    Brossura, pag. 96 con alcune illustrazioni b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2006 da Il Cerchio

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    Il Carroccio

    25.00

    Simbolo antico delle libertà comunali, il carroccio ha una sua storia e una sua leggenda. Durante le battaglie il carroccio era lo strumento simbolico carico degli elementi araldici delle truppe imperiali. Ma aveva anche la funzione di suggerire un minimo di ordine a truppe poco allenate e poco disciplinate. Il libro dà ampie informazioni sulla terminologia con cui era indicato questo strano oggetto, miscuglio tra macchina da guerra e simbolo araldico e soprattutto illustra la fortuna del carroccio nella cultura popolare, nel fiorire di leggende, nella storiografia.

    Rilegato pag. X + 252

    Stampato nel 1994 da Einaudi

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    Il Carroccio contro l’impero

    26.00

    Il tramonto della signoria dei della Torre e l’inizio di quella dei Visconti, le contese tra i movimenti patarini e nicolaiti, tra popolani e nobili, nella lotta contro l’Impero. Questo è lo scenario tumultuoso di una Milano che vive il passaggio dai Consoli ai Podestà fino ai Capitani del popolo non senza dolore e in un clima spesso rovente. All’interno di questa cornice storica, Aurelio Garobbio colloca alcune vicende poco note della vita ambrosiana che ci raccontano usi e costumi, speranze e timori della città del Carroccio.
    Riduci

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 369 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Res Gestae

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    Il crepuscolo della crociata – L’Occidente e la perdita della Terrasanta

    24.00

    Ricca e opulenta capitale crociata, Acri cade nel 1291 segnando la fine della presenza latina in Terrasanta. L’Occidente accolse attonito la notizia, vedendo spegnersi la speranza di riconquistare Gerusalemme. Il libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e le principali reazioni dei contemporanei sino al volgere del nuovo secolo: la redazione di piani strategici per combattere i Mamelucchi, le accuse rivolte alle città marinare e agli Ordini militari, la circolazione di profezie relative agli Ultimi Tempi, la diffusione di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicio, l’indizione del primo Giubileo della storia, l’affacciarsi del problema turco. La crociata pare giunta al crepuscolo. Ma la sua non sarà un’eclissi definitiva.

    Brussura, 15 x 21 cm. pag. 334 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2018 da Il Mulino

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    Il cuoio

    35.00

    Questo libro tratta le principali tecniche di lavorazione del cuoio, in particolare la conciatura al vegetale, esponendole in modo didattico: è consigliato a tutte le persone interessate a quest’arte da un punto di vista pratico. Nel volume vengono trattate soltanto le pelli ottenute da animali allevati a scopo alimentare, evitando le pelli di tutti quegli animali non domestici appositamente allevati in cattività. In queste pagine vengono illustrate, dopo un breve ripasso della storia e della tecnica della conciatura, le pelli principali e le caratteristiche utili per riconoscerle, i materiali e gli strumenti utilizzati e i procedimenti relativi alle varie tecniche. Nell’ultimo capitolo si illustrano passo per passo otto progetti originali e le relative tecniche di lavorazione.

    Brossura, 29,5 x 23 cm. pag. 160 illustrato

    Stampato nel 2007 da Il Castello

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    Il giglio e la spada – Istituzioni e strutture militari nel meridione angioino

    22.00

    La civiltà cavalleresca angioina, fiorita tra Due e Trecento, che tanto stretti rapporti aveva con quella di Francia e che si sarebbe riverberata per una serie di ragioni politiche, istituzionali, dinastiche ed economiche anche sul Piemonte e sulla Toscana, ha sempre ricevuto troppo scarse attenzioni. L’Autore, con le armi dello studio e con quelle della passione, colma felicemente la lacuna con quest’ampia, generosa sintesi dedicata alla cavalleria angioina che prende avvio da una puntuale discussione storiografica sulle “origini” e le “radici” della cavalleria, per abbordare successivamente le vicende della militia in età normanna e sveva, fino a giungere a quella angioina che viene esaminata a 360°: il ruolo innovatore di Carlo V, il permanere degli ordini militare, le relazioni diplomatiche fra la Corona e gli Ordini, le fortificazioni e infine l’immaginario letterario e iconico.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 294

    Stampato nel 2007 da Il Cerchio

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    Il grande armoriale del Toson d Oro vol. 1

    23.00

    Il grande Armoriale dell’ordine del Toson d’oro – il primo volume su sei previsti dedicato al grande ordine cavallersco. L’Ordine del Toson d’Oro venne modellato sull’esempio dell’Ordine della Giarrettiera inglese, ma venne dedicato a Sant’Andrea, che ancora oggi è il patrono supremo dell’Ordine. L’ordine del Toson d’Oro rappresenta una delle massime onorificenza cattolica europea. Era destinato in origine a riunire trentuno cavalieri di rango (alla fondazione erano però in 21) con virtù eccezionali come gli Argonauti, mitici cercatori del Vello d’Oro, alla cui leggenda s’ispirava. Loro compito era formare un’ordine basato sulla fratellanza, a sostegno e protezione del “grande maestro”, esaltare l’onore della cavalleria e proteggere la religione cristiana. Il famoso segno distintivo era un collare con appeso il Toson in oro.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate in b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    Il grande racconto delle crociate

    48.00

    All’inizio ci sono i pellegrini, i crucesignati diretti a Gerusalemme che recano cucita o ricamata sulla spalla, sul petto, o sulla bisaccia, una croce. La crociata è stata iter, peregrinatio, passagium: spedizione militare, viaggio religioso, itinerario marittimo. Se ai tempi della prima spedizione (1096-99) la volontà di liberare dall’occupazione musulmana le terre in cui era vissuto Gesù si accompagnò a un grande fervore religioso, in seguito altri fattori decisivi motivarono le campagne militari in Terrasanta. Per le repubbliche marinare, la possibilità di ottenere il controllo strategico di rotte e porti mediterranei; per il papato, di aumentare il proprio prestigio; per i sovrani laici, di liberarsi di folle insofferenti e aristocratici riottosi; senza contare il desiderio di avventura, molto sentito nella società feudale, e il richiamo dei tesori d’oriente. Fede, interesse economico, attrazione per l’ignoto spingono dunque l’Europa cristiana in Oltremare. Più tardi la crociata diventerà lotta all’eresia, strumento di controllo politico, atto di difesa dell’antemurale balcanico e mediterraneo-orientale contro le offensive ottomane, custodia maris contro i corsari barbareschi, impegno di cristianizzazione del Nuovo Mondo. Un potente affresco che tesse in un’ampia narrazione una storia della crociata che, come idea e fatto, giunge fino ai giorni nostri.

    Brossura, pag. 522

    Stampato nel 2019 da Il Mulino

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    Il grifo e il leone – Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo

    24.00

    Antonio Musarra

    Luogo d’incontri e contaminazioni, nel basso Medioevo il Mediterraneo fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri. Genova e Venezia – così come Pisa o la corona catalano-aragonese – si resero protagoniste d’una lotta senza quartiere, ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell’XI secolo, le due città, grandi potenze navali e commerciali, erano andate imponendo il proprio predominio sul Mediterraneo orientale, moltiplicando i propri insediamenti. Le loro attenzioni s’erano volte all’Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti dopo le crociate una parte essenziale del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Con la cosiddetta guerra di San Saba, conclusasi con la cacciata dei genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse per la prima volta allo scontro aperto. Da questo momento, il Grifo e il Leone esprimeranno un’accesa rivalità, scandita da innumerevoli battaglie navali, che si protrarrà per oltre un secolo e mezzo.

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    Il labirinto dei giochi perduti – Giochi da tavolo dal mondo antico al medioevo

    20.00

    La descrizione dei mondi concettuali e simbolici che si celano dietro la nozione di gioco, dall’antichità al medioevo, diviene in questo libro, un pretesto per proporre le regole e descrivere gli strumenti di gioco di diversi svaghi del passato. Nel testo, il gioco, la sua storia e la cultura ludica vengono considerati quali momenti fondamentali dell’esperienza umana, sviluppati per cercare il superamento di una condizione grezza e tendere ad uno stato di maggior realizzazione individuale. Il gioco antico si presenta infatti come un rito: un momento di ritrovata consapevolezza, quindi molto di più di una semplice pausa nell’interminabile partita tra l’uomo e il suo destino. Nonostante numerosi significati fossero profondamente legati a questo mondo, essi sono andati perduti nelle pieghe della storia, ma basta dedicarsi ad alcuni dei giochi proposti per sentire una pallida eco lontana evocare il valore di rituali ormai perduti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 174 con numerose illustrazioni b/n

    Stampato nel 2012 da Il Cerchio

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    Il mare dei califfi – Storia del Mediterraneo musulmano (secoli VII-XII)

    36.00

    Fernand Braudel ha riconosciuto in quella islamica una delle grandi civiltà mediterranee, ma le ha attribuito un ruolo decisamente di secondo piano per ciò che concerne lo sviluppo marittimo ed economico medievale. Tutte le successive storie del Mediterraneo hanno quindi assegnato un posto subalterno ai marinai dell’Islam, generalmente considerati alla stregua di pirati. Il libro di Christophe Picard propone invece una visione radicalmente diversa. La prolifica produzione cronachistica degli Arabi e la documentazione archeologica portata alla luce negli ultimi anni, infatti, hanno permesso di rivalutare l’importanza dei musulmani nella storia medievale del Mediterraneo. Scopriamo così che califfi e giurisperiti non ignoravano lo spazio mediterraneo e che marinai, guerrieri e mercanti non cessarono di solcarlo, mentre veniva contemporaneamente descritto da geografi, cartografi ed enciclopedisti. Esso fu oggetto di un continuo interesse anche e soprattutto come terreno d’elezione del jihad dei califfi.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 388 con alcune illustrazioni e mappe b/n

    Stampato nel 2017 da Carocci

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    Il Medioevo d’arme

    22.00

    Questo saggio ricostruisce, con taglio divulgativo e attenzione per i dettagli, la complessa natura della guerra nei secoli di “mezzo”, soffermandosi in particolare sui diversi aspetti legati all’evoluzione della tecnica bellica e della sua peculare “ideologia” – tipologia e uso delle armi, battaglie, macchine d’assedio, ma anche lettura di una stratificata mappa di luogi e di simboli che connotano l’identità più profonda del “Medioevo d’Arme”: castelli, fortezze, cinte murarie, e poi usanze, stratagemmi, difese attive e passive – dalla drammatica fase di transizione con l’età antica fino allo snodo decisivo rappresentato dalle Crociate in Terrasanta e dall’epopea leggendaria della cavalleria medioevale.

    Brossura 17 x 24 pag. 207 + pag. 48 di illustrazioni a colori

    Stampato nel 2012 da Il Poligrafo

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    Il mistero imperiale del Graal

    16.00

    Al Graal, e ai miti ad esso collegati, sono stati dedicati nel corso degli anni innumerevoli saggi, fi- no al recente “caso” letterario del Codice da Vinci. Purtroppo nella maggior parte dei casi si tratta di volgarizzazioni o di banalizzazioni pseudo-esoteriche che rendono un ben misero servizio a questo simbolo bimillenario di così grande importanza e suggestione.

    Brossura, pag. 176

    Stampato nel 2007 da Il Cerchio

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    Il regno scomparso. Quando la Borgogna sfidò l’Europa

    30.00

    Bart Van Loo

    Un sogno lungo mille anni. Una sfida condotta nel cuore dell’Europa. Un miraggio infine svanito. Questo è stata la Borgogna dall’Alto Medioevo alle soglie dell’Età moderna. Un’idea, prima ancora che un territorio; una folle ambizione, non solo un progetto politico. Situate a cavallo del confine tra il regno di Francia e il Sacro Romano Impero, lungo i tratti inferiori del Reno, della Mosa e della Schelda, le terre borgognone, famose fin dal XII secolo per i loro vitigni pregiati, furono infatti testimoni di uno dei più straordinari e audaci tentativi di nation building, la costruzione cioè di un’entità politica e militare indipendente e autonoma dalle grandi potenze continentali. In un’Europa frammentata in una moltitudine di regni e di Stati regionali, nel corso di alcuni decenni i duchi borgognoni – da Filippo l’Ardito a Giovanni Senza Paura, da Filippo il Buono a Carlo il Temerario – seppero creare una patria comune per popolazioni di lingue, tradizioni e sentimenti diversi, dando vita a una nazione che al suo apice, tra la metà del XIV e la metà del XV secolo, si estendeva da Digione ad Amsterdam, dall’Alsazia al Mare del Nord. Una nazione incredibilmente prospera, grazie ai commerci internazionali e alle manifatture, con il suo reticolo di floride città votate alla libera impresa e al guadagno. Spavaldi, indocili, assetati di potere e di gloria, pronti a giocare un ruolo da protagonisti nei fragili equilibri e nelle alleanze incerte della guerra dei Cent’anni, i duchi di Borgogna rappresentarono una minaccia costante per le potenze europee, specialmente per quella francese

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    Il Sacro Romano Impero – Storia di un millennio europeo

    34.00

    La storia del Sacro Romano Impero è il cuore dell’esperienza europea. Nessuno prima di Peter H. Wilson ne ha saputo restituire in modo così organico la vicenda millenaria, decisiva ed esemplare nonostante Voltaire amasse sostenere che il “mosaico” imperiale non fu “né sacro”, né “romano”, né un “impero” e Hegel ne descrivesse la Costituzione come un edificio di pietre tonde che sarebbero rotolate via con una spinta. A partire dall’antefatto – la celebre incoronazione di Carlo Magno – per giungere al definitivo scioglimento sancito da Napoleone nel 1806, “Il Sacro Romano Impero” non solo ripercorre le vicende di imperatori, papi, dinastie, arcivescovi, principati e contee, ma osserva anche l’evoluzione delle istituzioni, delle strutture feudali e delle identità locali, le articolazioni del potere militare, religioso e giudiziario, il complesso sistema di simboli e leggende che si costruivano attorno alla figura dell’imperatore, con dovizia di dettagli, dati, mappe e genealogie indispensabili per non perdersi in un universo tanto vasto. Wilson propone una visuale dell’impero in cui ai confini netti si oppone quasi sempre l’elemento della fluidità, all’identità dei singoli quello dell’integrazione; in cui la politica implica oneri e responsabilità e non un “controllo uniforme” dei territori.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 1011 con mappe b/n e inserto di 32 pagine con foto e illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Il Saggiatore

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    Il serraglio mantovano

    18.00

    Non si può parlare della storia di Mantova senza posare lo sguardo su quello che è stato, per secoli, il vero caposaldo della difesa militare della città, ovvero il Serraglio: un’ampia fetta di territorio chiuso fra il fiume Mincio, i laghi di Mantova e il fiume Po, con una linea di fortificazione ad ovest che da Curtatone correva fino a Borgoforte. Per secoli, quel territorio è stato allagato e prosciugato artificialmente, una straordinaria dimostrazione di come l’acqua potesse essere una grande arma militare e inghiottire letteralmente eserciti avversari; fu un vero e proprio simbolo di potenza del ducato gonzaghesco, un sistema difensivo che venne più volte attaccato e ripristinato, fino all’esaurimento della sua originaria funzione di difesa. Una storia per certi versi straordinaria, che oggi Carlo Parmigiani ci racconta a modo suo, dopo una ricerca meticolosa e archivistica con l’ausilio della generosa cartografia dell’epoca, geografica e militare, in cui il Serraglio venne sovente rappresentato e disegnato anche con notevoli risultati grafico-pittorici.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 159 con moltissime illustrazioni a colori

    Stampato nel 2010 da Sometti

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    Il sogno di Federico Barbarossa e il tramonto della grandezza imperiale

    18.00

    La biografia di Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa, scritta da Momigliano, è documentata attraverso fonti e documenti dell’epoca. Momigliano riesce a condensare, in un testo di facile lettura, la figura e le principali vicende dell’imperatore, senza cedere al racconto leggendario, ma restando fedele alla storia con la S maiuscola. Dalla Dieta di Roncaglia, alle molteplici “discese” in Italia, fino all’epica sconfìtta di Legnano nel 1176, alla quale è seguita la pace di Costanza.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 230 con numerose illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Res Gestae

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    Il trionfo della Lega Lombarda 1174-1176

    12.00

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Punto metallico 21 x 29,5 cm. pag. 48 con molte cartine e illustrazioni b/n + 4 pagine di tavole a colori

    Stampato nel 2010 da Chillemi

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    In viaggio nel Medioevo

    14.00

    Nel Medioevo si viaggia per ragioni politiche, per lavoro, per pregare o per studiare: sulle strade si incontrano re e mercanti, pellegrini e fuorilegge, chierici e giullari, emarginati e cavalieri erranti. Si naviga nei fiumi, nei laghi, nei canali, nei mari e nell’oceano. Nell’osservare da vicino questa variegata umanità itinerante, il libro la raffigura mentre attraversa paesi e continenti, ne ricostruisce i percorsi, le fatiche, le paure, le emozioni. Che cosa significava mettersi per strada lasciando la propria casa alle spalle, come si viaggiava in concreto, quali erano le conoscenze geografiche e le rappresentazioni fantastiche, quali i paesi conosciuti, quale il rapporto con le genti straniere?

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 334

    Stampato nel 2019 da Il Mulino

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    Incastellamento medievale – Glossario medievale illustrato

    16.00

    L’incastellamento medievale consente di comprendere il naturale sviluppo delle architetture fortificate, dei borghi murati, delle città bastionate. Oggi è in atto il curioso ed intelligente turismo di “andar per castelli”, e questo volume risulta quanto mai utile e prezioso, per chi ama questo tipo di turismo, offrendogli una miniera di notizie generali e particolari. L’autore oltre a illustrare le vicende umane e militari che si svolgono attorno al luogo fortificato, spiega il significato delle parole che via via si incontrano nella descrizione del castello. Commento con corredo fotografico all’omonima mostra didattica itinerante su plastici. Contiene un Glossario medievale illustrato

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 136 con molte illustrazioni e foto b/n

    Stampato da Chiaramonte

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    Infantry Warfare in the Early Fourteenth Century

    33.00

    L’analisi dettagliata dell’Autore, fornisce un importante riesame del modo in cui la fanteria e la cavalleria smontata raggiunsero dei successi sorprendenti in una serie di battaglie del Medio Evo inglese ed europeo. Questo studio pone DeVries, come uno dei maggiori storici della sua generazione. L’analisi parte dalla visione convenzionale del predominio della cavalleria nella guerra medievale, mentre l’obbiettivo dello studio è quello di stabilire l’importanza spesso decisiva di fanteria. Kelly DeVries impiega prove da resoconti di prima mano, una caratteristica importante di questo studio, di esaminare il ruolo della fanteria, e la natura delle tattiche di fanteria, in diciannove battaglie combattute in Inghilterra e in Europa tra il 1302 e il 1347, nella maggior parte dei quali fu la fanteria ad avere un ruolo preminente e assicurare la vittoria.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 216

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2000 da Boydel Press

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    Italica gens. Memoria e immaginario politico dei cavalieri cittadini (secoli XII-XIII)

    27.00

    Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica: bisognava abituarli a pensare e a parlare come un collettivo, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città, e le storie locali costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori. In un’epoca celebre per la conflittualità e la violenza, lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di riconoscere spazi di confronto dialogici, diversi dalla singola realtà urbana e più vasti di essa. Permette inoltre di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tra le persone, ma tra i poteri e i soggetti collettivi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 232

    Stampato nel 2018 da Viella

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    Knights of Jerusalem

    Il prezzo originale era: €35.00.Il prezzo attuale è: €21.00.

    David Nicolle            Prezzo di listino  35.00 (sconto 40%)

    L’Ordine Ospedaliero di San Giovanni, uno dei più famosi ordini medioevali che parteciparono alle Crociate, temuto dai nemici e rispettato dagli amici per la loro abilità guerriera, è anche stato l’emblema di tutti i vizi e le virtù degli ordini militari che incrociarono le loro spade vicino al Santo Sepolcro. Questo libro esamina nel dettaglio lo stile di vita, l’esperienza e il ruolo militare di questi cavalieri dalla loro origine come movimento caritatevole fino alle loro ultime ore durante l’assedio di Malta. Il libro è completamente illustrato da fotografie di siti e reperti archeologici, piantine e riproduzione di celebri opere d’arte.

    Cartonato con sovracopertina 19 x 25 cm. pag. 224 interamente illustrate con disegni, cartine e foto b/n e colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2008 da Osprey

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    Knives and Scabbards – Medieval Finds from Excavations in London

    Il prezzo originale era: €33.00.Il prezzo attuale è: €23.10.

    Spille, anelli, fibbie, ciondoli, bottoni, borse e altri accessori, facevano parte dell’abbigliamento di tutti i giorni per la gente del Medioevo. Questo libro descrive e analizza oltre duemila oggetti risalenti al periodo che va dal 1150 al 1450, rinvenuti negli scavi a Londra. Il volume, oltre che per l’aspetto prettamente storico, è interessante anche per gli artigiani e per chi si occupa di moda e di oggettistica.

    Brossura, 18 x 24 cm. pag. 184 illustrate con oltre 100 disegni e circa 25 foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2008 da Boydell Press

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    L’ appartenenza del sangue – Iconografia e comunicazione nell’araldica medievale tra Francia Inghilterra e Borgogna

    20.00

    Iconografia e comunicazione nell’araldica medievale tra Francia, Inghilterra e Borgogna. Lo stemma è signatura rerum, immagine sublimata di un sistema e di una ideologia nuova, pertinente principalmente (ma non unicamente) a sovrani e feudatari. Nel presente studio, il leitmotiv sarà costituito dal sangue inteso come elemento comune non solo alla famiglia, agnatizia od orizzontale; sarà anche interpretato nel senso cavalleresco della cosiddetta “impôt du sang”, dovuta al sovrano dalla nobiltà denominata in seguito “d’épée”. L’appartenenza del sangue può tuttavia essere negata a fini ideologici e politici: si veda il caso della legge salica, per la quale l’unico modo di trasmettere l’ereditarietà del lignaggio anche come patrimonio morale da parte femminile diventa esclusivamente quello della cosiddetta dealbazione del sangue, il misterioso processo galattogeno che la medicina medievale riteneva avvenisse al momento del parto. Di contro, l’appartenenza del sangue può essere rivendicata attraverso l’affiliazione ad un determinato raggruppamento sociale, o clan. Il riferimento al sangue – dapprima a quello di Carlo Magno e poi a quello di San Luigi – si pone, inoltre, come uno dei fondamenti dell’idea sottesa alla sovranità, sia dal punto di vista istituzionale sia dal punto di vista simbolico. Un criterio parimenti applicato, per analogia, anche alle famiglie feudatarie che con la sovranità intrattengono rapporti diretti e personali.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 199 + 16 pagine fuori twsto con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2015 da Settimo Sigillo

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    L’ Europa dopo Roma. Una nuova storia culturale (500-1000)

    16.00

    Julia M.H. Smith

    Questo libro riconsidera un periodo storico, quello compreso tra il 500 e l’anno 1000, pesso visto come un’età di decadenza e frammentazione. Rovesciando il luogo comune l’autrice sostiene che l’alto medioevo è in realtà caratterizzato da grandi e importanti trasformazioni, oltrechè da marcate differenziazioni locali. Sono così messe in luce le dinamiche demografiche, le relazioni interpersonali, le gerarchie sociali, le concezioni del potere. Ne emerge il convicente ritratto di un’epoca multiforme che sta per molti versi all’origine delle specifità culturali dell’Europa.

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    L’ Europa prima delle crociate

    18.00

    I secoli compresi tra la fine dell’Impero romano d’Occidente e gli albori del secondo millennio segnano la nascita dell’Europa. Queste pagine narrano le vicende di Imperi e principati, di popoli e stirpi, di condottieri e di individualità religiose, in uno spazio geografico che va dal Mediterraneo al mare del Nord, dalle coste dell’oceano Atlantico alle pianure germanico-slave, fino alle terre di Bisanzio e agli altipiani iranici. Su questo scacchiere geopolitico si sono svolte nell’alto Medioevo battaglie decisive per la sopravvivenza della fede cristiana. Nel descriverle, Leoni spiega le strategie delle forze in campo, sottolineando come la resistenza armata dei cristiani prima e poi le loro vittorie su pagani e islamici siano state condizioni essenziali per l’opera di evangelizzazione e inculturazione promossa dalla Chiesa verso i popoli dell’intera Europa. Nei ferrei secoli dell’Età di mezzo il cristianesimo occidentale fu spesso a rischio di estinzione: i saraceni dell’Africa settentrionale giunsero a Roma, saccheggiando la stessa basilica di San Pietro. Pochi decenni dopo, alle soglie del Mille, lo scenario muta radicalmente: terminate le invasioni, definita nei suoi contorni generali la mappa politico-territoriale del Continente, portata a compimento la riforma della Chiesa per iniziativa di grandi Pontefici, gli europei si accingono nel segno della Croce a varcare il mare diretti in Oriente.

    Brossura 13 x 20 cm. pag. 294

    Stampato nel 2010 da Ares

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    L’ organizzazione militare della Repubblica di Siena, 1524-1555

    20.00

    Jacopo Pessina

    Questo libro ricostruisce l’organizzazione militare della repubblica di Siena nel periodo compreso tra la cacciata del “tiranno” Fabio Petrucci nel 1524 e la conquista della città da parte dell’esercito asburgo-mediceo nel 1555. Tale ricostruzione presenta l’apparato bellico senese nella sua complessità, analizzando la gestione e il finanziamento di esercito e fortificazioni, i processi di reclutamento delle truppe e l’impiego di quest’ultime in combattimento. Il libro mette in luce l’organizzazione militare di un caso esemplare di second rank state durante le guerre d’Italia, un periodo di cambiamento radicale per l’arte bellica in Europa.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 316

    Stampato nel 2022 da Pisa University Press

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    L’assalto al Paradiso. Delle armi del cavaliere spirituale

    12.00

    La secolare esperienza della Cavalleria medievale diede vita, soprattutto dopo il XII secolo, ad una vasta produzione letteraria, tesa a parlare ai Cavalieri europei con il linguaggio di allegorie fornite dalle loro competenze professionali, non solo di guerra, ma anche di Dio e di Verità. In modo particolare fu la cultura monastica ad impegnarsi in questa opera di formazione e inculturazione religiosa, tesa a completare quel processo che doveva portare alla creazione del “perfetto Cavaliere cristiano”. Di particolare interesse in questo testo l’elaborazione allegorica delle Armi del Cavaliere, strumenti di azione quotidiana che divenivano simbolo di realtà spirituali e trascendenti.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 58

    Stampato nel 2009 da Il Cerchio

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    L’assedio di Ancona 1173

    12.00

    Mauro Fiorentini

    In una fredda alba di primavera del 1173 Ancona si sveglia circondata per mare e per terra da forze ostili. È l’inizio di un durissimo assedio che durerà mesi, condotto da un’alleanza di eserciti filoimperiali guidati dal cancelliere tedesco Cristiano di Magonza. Grazie principalmente alla cronaca di Boncompagno da Signa oggi conosciamo le sofferenze, le tribolazioni e le paure vissute in quel remoto passato dai cittadini di Ancona, chiamati a difendere l’indipendenza della città nel quadro generale di un’epoca segnata dal conflitto tra i Comuni italiani ed il Sacro Romano Impero. In quest’opera vengono esaminate e descritte numerose fonti storiche e moderne, con lo scopo di prendere per mano i lettori e guidarli in maniera semplice e diretta attraverso alcune delle pagine più interessanti di tutto il medioevo Italiano

    Brossura, 20 x 29,5 cm. pag. 36 con alcune illustrazioni b/n + 4 pagine fuori testo con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2021 da Chillemi

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    L’avventura sarda di Re Enzo von Hohenstaufen. Cavalieri teutonici e cavalieri templari nella Sardegna medievale

    10.00

    Massimo Falchi Delitala

    Nel contrasto fra Chiesa e Impero vennero coinvolti anche gli Ordini templare e teutonico: mentre il primo rimaneva un fidato alleato della Curia pontificia, nel XII e XIII secolo quello teutonico aveva preso parte, diventandone attore non secondario – specie in riferimento alla strategia imperiale in Italia -, nel conflitto tra il predominio politico del papato e quello dell’impero. In questo contesto l’Ordine teutonico si era inoltre inserito nelle vicende dinastiche dei giudicati sardi, sostenendo, anche militarmente, la politica antipapale di Federico II che, nominando il proprio figlio naturale Enzo quale re di Sardegna, intendeva riportare l’Isola nell’alveo imperiale. Iniziativa con evidente risvolto politico che collideva con le mire e gli interessi del papato, e che perciò non poteva lasciare indifferenti o neutrali i templari, che di questo erano considerati il braccio armato. Inoltre, durante il medioevo, nell’Isola esistevano quattro stati nazionali (giudicati), retti da un sovrano non necessariamente ereditario (giudice): la peculiare conformazione istituzionale di questi stati imponeva perciò forme peculiari di presenza nell’Isola di re Enzo e dei teutonici del suo seguito. Per questo motivo i templari non potevano, a loro volta, che assecondare gli interessi pontifici volti a estendere l’influenza del papato sull’Isola, entrando in contrasto con quelli filo imperiali dei teutonici che, viceversa assicuravano il loro sostegno al giovane re Enzo von Hohenstaufen.

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    L’epopea dei Vichinghi

    22.00

    Vichinghi: i monaci cristiani ne hanno fatto degli esseri infernali, i cronisti conventuali hanno rappresentato le tribù nordiche come demoni e lupi mannari cercando i vocaboli giusti per descrivere la loro ferocia, la passione per la battaglia e il disprezzo per la vita tranquilla. Col tempo questi demoni divennero eroi nelle descrizioni germaniche, il freddo grigiore del Nord si tramutò in una nebbia mitologica. Qual è la verità? Per certo sappiamo che costruirono le navi più resistenti e veloci del loro tempo, che idearono un fantastico scenario mitologico con una poetica fatta di complesse allusioni e grande rigore formale, che furono straordinari saccheggiatori di città, conventi, rocche e poderi, ma anche abili colonizzatori: aprirono la strada delle isole atlantiche, occuparono la Groenlandia e l’Islanda, misero piede sul suolo americano.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 394

    Stampato nel 2020 da Odoya

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    L’homme d’armes au Moyen Age

    20.00

    Sulla base di una documentazione sempre più ampia recentemente è nata la ricostruzione storica, chiamata anche Storia Viva. Diventata un importante strumento di studio storico e archeologico, permette di comprendere meglio la vita quotidiana nelle stesse condizioni, con gli stessi abiti o armamenti, di coloro che li portarono. Questo volume, appartenente ad una serie dedicata a questo nuovo approccio della storia, si occupa in particolare del composito esercito medioevale: arcieri, archibugeri, fanti, cavalieri… Ogni volume, completamente illustrato a colori presenta questi soldati con tutta la panoplia degli armamenti fin nei minimi dettagli e nelle diverse ambientazioni.

    Brossura 19 x 28 cm. pag. 96 interamente illustrate con foto a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2006 da Errance

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    L’idea imperiale di Dante

    20.00

    Il sogno di pace universale garantita da un Impero al pari della salvezza dell’anima garantita dalla Chiesa, ecco la solida base del pensiero di Dante, qui finalmente approfondito senza pregiudizi o forzature moderne.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 234

    Stampato nel 2019 da Iduna

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    L’Italia degli Stati territoriali. Secoli XIII – XV

    18.00

    Il quadro generale di riferimento, la successione degli eventi, gli sviluppi politici e sociali, i caratteri peculiari di un’epoca di grande importanza nella storia della penisola. Attraverso un lungo e complesso processo di trasformazione degli assetti istituzionali e delle forme sociali emerge infatti in questo periodo, dal mosaico dei poteri italiani del Medioevo centrale, una geografia di Stati che con alterne vicende giungerà sino all’Unità d’Italia.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. VIII + 198

    Stampato nel 2003 da Laterza

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    L’Italia dei comuni (1100-1350)

    35.00

    François Menant traccia un quadro completo delle vicende politiche, economiche e culturali di un periodo cruciale per la formazione dell’Italia moderna, quello compreso tra il 1100 e il 1350. In quei secoli l’Italia centro-settentrionale fu teatro di un’esperienza unica nel contesto dell’Europa del tempo, lo sviluppo delle città comunali, che ha lasciato un segno profondo, ancora ben visibile.

    Brossura 15,5 x 23 cm. pag. 356 con 21 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Viella

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    L’Italia dei poteri locali

    22.10

    L’idea portante del volume, contenuto nel titolo, è che larghi settori d’Italia medievale, tra i secoli X e XII, si caratterizzino per dinamica politica che si svolge in massima parte a livello locale: hanno scarso rilievo i coordinamenti più ampi (regni, principati), e prevalgono poteri di ridotte dimensioni, che trovano il proprio fondamento nel possesso fondiario, nella capacità militare, nel controllo della società locale tramite una rete di clientele vassallatiche. È la cosiddetta “anarchia feudale”, ma su questa definizione interviene una duplice correzione: non “feudale”, perch la componente vassallatica fu solo uno degli elementi di questa dinamica socio-politica locale; e non pura “anarchia” perchè la violenza e il disordine (innegabili) convivono con forme di ordine e di regolazione della violenza: è la contraddittorietà tipica di un potere che si adegua alle forme della società, priva di forme di inquadramento regionale o statale e di una legislazione ad ampio respiro. Se l’approccio è principalmente politico ed è costruito attorno alle forme del potere, queste tuttavia non possono essere comprese senza considerare i funzionamenti della società che li esprime: un punto chiave è proprio la stretta connessione tra società e potere, e quindi l’esigenza di valutare forme e strumenti di questo legame e della penetrazione dei poteri signorili nella società locale (in massima parte contadina).

    Brossura 15 x 22 cm. pag. 240

    Stampato nel 2011 da Carocci

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    L’Ordine di San Lazzaro nei Giudicati sardi. Cavalieri lebbrosi e cavalieri templari nella Sardegna medievale

    12.00

    L’odine di San Lazzaro sorse in Terrasanta al tempo delle crociate  e oltre alla funzione militare e religiosa ebbe anche quella di curare, con conoscenze e mezzi del tempo, la terribile malattia della lebbra. I cavalieri lazzariti avevano la duplice veste di poveri lebbrosi destinati a una morte lenta e dolorosa, al pari di coloro che curavano, e temuti guerrieri che non temevano la morte, disposti a morire in battaglia, sinché il male concedeva loro di portare le armi. Come altri ordini militari e religiosi, specie dopo la perdita degli ultimi avamposti in Oriente, anche quello lazzarita estese la propria presenza fino alla Sardegna, quando la lebbra si diffuse anche in Europa e nell’isola, a causa dei crociati e dei pellegrini di ritorno dai Luoghi Santi

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    La “reconquista”

    12.50

    Tra l’VIII e il XV secolo si è consumalo nella Penisola iberica un lungo conflitto tra cristianità e islam. Di questo complesso fenomeno durato sette secoli molto si è scritto: battaglie, incursioni e assedi sono stati al centro di ricostruzioni accurate. Il volume offre una sintesi che va oltre la storia politica e militare, e tratta il tema dell’espansione musulmana e della lenta reconquista cristiana anche in termini di storia culturale. Col supporto di fonti sia latine sia arabe l’autore, accantonando contrapposizioni rigide, illustra tutta la fitta rete di relazioni quotidiane, scambi commerciali, rapporti culturali che caratterizzarono il periodo in questione, nel quale le identità religiose e politiche si confusero notevolmente.

    Brossura pag. 237

    Stampato nel 2009 da Il Mulino

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    La balestra medievale – Manuale tecnico per la rievocazione storica

    16.00

    Perché scrivere un libro sulla “balestra”? Classificata semplicemente come arma, porta con sé una lunga storia fatta di combattimenti, ma anche di storie di uomini che l’hanno usata e di altri che l’hanno costruita, modificata, aggiornata e resa più adatta alle novità che il tempo creava. Sul piano della guerra c’è sempre stato un inseguimento tra i cavalieri che rinforzavano le proprie pezze difensive contro i fanti, spesso armati di balestra, che li dovevano contrastare. La balestra è però servita anche a sfamare le famiglie con la cacciagione che procurava, è servita a creare momenti di gioia con le gare in piazza, e con i premi molte volte forniva le doti alle ragazze. Importante è poi l’abilità artigiana che, iniziando dalle balestre con l’arco in solo legno, passando attraverso corno e tendine, è arrivata agli archi in acciaio, accompagnati da sofisticati meccanismi di caricamento più simili a prodotti da orologiai che da armaioli.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 192 con numerose tavole b/n

    Stampato nel 2017 da Penne & Papiri

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    La battaglia della Meloria – Il più grande scontro navale del Medioevo

    12.00

    La Meloria (6 agosto 1284) fu in tutta probabilità la più grande battaglia navale del Medioevo occidentale. Vide contrapporsi due delle maggiori potenze marittime del Mediterraneo basso-medievale, Genova e Pisa, da tempo impegnate in un aspro confronto politico-economico per la supremazia nel Tirreno e il controllo di rotte, mercati e piazze d’affari nel Mediterraneo. Per capire veramente le cause e gli effetti della Meloria, l’evento va collocato in un quadro più ampio, che è appunto quello del confronto e della competizione fra le grandi città marittime italiane. Se le tensioni fra Genovesi e Pisani erano frequenti nel XII-XIII secolo, tuttavia il precipitare della crisi può essere rintracciato in un momento: la cosiddetta “guerra di Acri”, che si svolse trent’anni prima della Meloria nella città crociata capitale del Regno di Gerusalemme. La guerra (tra Genova, Pisa e Venezia) si concluse nel 1258 con la vittoria di Veneziani e Pisani, alleati contro i Genovesi. Ma fu proprio da lì che ebbe inizio il lento ma inesorabile decadimento di Pisa per una serie di circostanze descritte nella presente monografia.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 127

    Stampato nel 2015 da Arkadia

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    La battaglia di Anghiari

    19.00

    Universalmente nota, la battaglia di Anghiari vive tuttavia nella memoria collettiva solo grazie al celebre affresco perduto di Leonardo, non attraverso i libri di storia, che spesso la ignorano. Eppure l’importanza decisiva di questa battaglia non era sfuggita ai contemporanei e ai capi della Repubblica fiorentina in primis, che proprio a Leonardo, nel 1502, affidarono il compito di celebrarla con un affresco di grandi dimensioni, dipinto su una parete di Palazzo Vecchio a Firenze. In un caldissimo giugno del 1440, l’esercito fiorentino, dopo mesi di scontri con l’esercito milanese, conseguì una sorprendente vittoria sulle pendici della collina d’Anghiari. La battaglia segnò la fine dei piani espansionistici dei Visconti, signori di Milano. Fu il giorno che salvò il Rinascimento. Niccolò Capponi affida a La battaglia di Anghiari una sua autentica riscoperta storiografica, offrendo ai lettori una descrizione avvincente e irrinunciabile non solo delle ore cruente e drammatiche del conflitto, ma di tutti i risvolti politici, diplomatici, culturali di questo memorabile evento. E, nello sfondo del racconto storico, ricorre costantemente la somma figura di Leonardo, con l’enigma impenetrabile del suo affresco perduto.

    Brossura 15,5 x 21,5 cm. pag. 234 + 14 di illustrazioni a colori

    Stampato nel 2011 da Il Saggiatore

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    La battaglia di Anghiari 1440 – Dai condottieri a Leonardo

    29.00

    Il 29 Giugno 1440, giorno di San Pietro, gli eserciti di Firenze e di Milano, guidati da Michelotto Attendolo e Giampaolo Orsini e da Niccolò Piccinino, si fronteggiarono nella pianura sotto Anghiari (indicata ancora adesso come “Piana della Battaglia”). Lo scontro si concluse al termine della giornata con la vittoria dei Fiorentini. La battaglia di Anghiari fu cruciale nella storia non solo della Toscana ma di tutta l’Italia del Rinascimento, e per la civiltà europea: quando il Duca di Milano abbandonò i territori in seguito alla sua sconfitta, Firenze e Cosimo de’Medici poterono approfittare della situazione per stabilizzare il proprio potere ed il proprio dominio sull’area. Questa fu considerata una delle vittorie definitive per Firenze che consolidò il proprio potere sulla Toscana, arrestando per sempre l’espansionismo visconteo verso l’Italia centrale, e ponendo le basi per la diffusione della cultura umanistica che dalla città gigliata sotto la protezione della Signoria Medicea si irradierà in tutta Europa, mentre Milano resterà per sempre confinata nella sua pianura, iniziando la propria decadenza che meno di un secolo dopo vedrà la fine dell’indipendenza ambrosiana, sotto i francesi prima, e poi sotto gli Asburgo.

    Brossura, 17,3 x 25,4 cm. pag. 86 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    La battaglia di Azincourt vol. 1

    20.00

    La battaglia di Azincourt è considerata uno dei momenti più cupi della storia della Francia e al contrario uno dei più fulgidi della storia dell’Inghilterra e del suo re Enrico V. Inserita nel più ampio conflitto denominato Guerra dei cent’anni, la battaglia dell’ottobre del 1415, fu un capolavoro del sovrano Lancaster, ma soprattutto dell’arco lungo inglese, che sul terreno pesante dello scontro fece una autentica carneficina della più bella cavalleria di Francia.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate in b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    La battaglia di Azincourt vol. 2

    20.00

    La battaglia di Azincourt è considerata uno dei momenti più cupi della storia della Francia e al contrario uno dei più fulgidi della storia dell’Inghilterra e del suo re Enrico V. Inserita nel più ampio conflitto denominato Guerra dei cent’anni, la battaglia dell’ottobre del 1415, fu un capolavoro del sovrano Lancaster, ma soprattutto dell’arco lungo inglese, che sul terreno pesante dello scontro fece una autentica carneficina della più bella cavalleria di Francia.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 80 interamente illustrate in b/n + 16 tavole a colori

    Stampato nel 2012 da Soldiershop

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    La battaglia di Campaldino 1289 – Dante, Firenze e la contesa tra i Comuni

    12.00

    Campaldino fu teatro di uno degli scontri più memorabili tra guelfi e ghibellini, le principali fazioni politiche nei comuni dell’Italia centrosettentrionale. Lo scontro è stato immortalato anche nella Divina Commedia da Dante Alighieri, che vi prese parte e ne fu profondamente segnato. La cruciale battaglia annunciò l’era del predominio fiorentino sulla Toscana, e fu una delle ultime occasioni in cui le milizie cittadine si affrontarono, prima dell’ascesa militare dei condottieri nelle guerre d’Italia del ‘300. Lo studio, illustrato con nuove immagini, restituisce le dinamiche strategiche senza togliere spazio all’epica della guerra, ed è anche corredato da mappe accurate; propone dunque tutte le informazioni utili a immergersi nel campo di battaglia per riviverne l’impatto e comprenderne i dettagli tattici

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 130 illustrato con varie foto, cartine e illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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