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Eroi di una guerra segreta – Le scomode verità delle «missioni di pace» italiane
€16.90Grazie alla sua esperienza di inviato, Meo Ponte racconta, attraverso la voce dei protagonisti e il contenuto di documenti mai resi pubblici prima, le vite perse e le battaglie vinte dei soldati italiani attivi nelle cosiddette “missioni di pace”. A partire dagli anni Ottanta, con la prima missione in Libano, l’esercito italiano è stato impegnato in diversi teatri bellici e post bellici. In molti casi i soldati hanno dovuto affrontare vere e proprie battaglie dove hanno messo in luce la loro preparazione e il loro valore. Il caso più eclatante è la missione Antica Babilonia iniziata nel luglio 2003 in Iraq. Convinti di partecipare a un’operazione di peacekeeping, i soldati italiani si sono visti affidare il controllo di un’intera provincia, che sarebbe stato il teatro del tragico attentato contro la base Maestrale a Nassiriya. Altri sanguinosi combattimenti li hanno visti coinvolti nei Balcani, in Somalia e in Afghanistan. Attraverso le testimonianze degli ufficiali al comando, dei soldati e delle forze speciali che hanno dimostrato l’efficienza del loro addestramento, Meo Ponte racconta storie, azioni e retroscena delle più importanti spedizioni, che sono valse ai protagonisti numerose decorazioni al valor militare assegnate nel segreto più assoluto. Eroi di una guerra segreta celebra il coraggio dei soldati italiani impiegati in pericolose missioni spesso sconosciute al grande pubblico.
Rilegato, 14,5 x 22,3 cm. pag. 282
Stampato nel 2018 da Longanesi
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Il gomito del diavolo
€18.60Paolo Riccò – Meo Ponte
Afghanistan, 2013. La Brigata italiana, responsabile del settore West della missione ISAF, sta attuando il piano di ripiegamento delle forze italiane verso la base di Herat, quando al generale Paolo Riccò, vice del Capo di Stato Maggiore per le operazioni, viene affidata una missione che in molti giudicano spregiudicata e altamente rischiosa per il luogo e le modalità con cui dovrà essere condotta. Contando solamente su un manipolo di uomini, il comandante italiano deve supportare e coadiuvare le forze afghane incaricate di riprendere il controllo del Gomito del Diavolo, un tratto della Ring Road di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese. A rendere il risultato dell’operazione ancora più incerto c’è la diffidenza nei confronti delle truppe italiane da parte del generale Mark A. Milley, comandante di tutte le forze americane e di quelle della NATO impiegate in Afghanistan. Milley senza troppe remore fa intuire la sua scarsa confidenza nella nostra capacità di assolvere al compito. Grazie a una strategia che nessun altro avrebbe avuto il coraggio nemmeno di pensare, il generale porta a termine con successo una delle operazioni più rischiose della missione in Afghanistan.