1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

pensiero politico

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    1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

    20.00

    1914 – 1945 sono gli anni di un conflitto trentennale e distruttivo. In questo arco di tempo generazioni dfi giovani e giovanissimi si sono messe alla prova del sangue e del fuoco, non sempre per costrizione della leva obbligatoria, ma animati dalla convinzione che partecipare fosse doveroso per il proprio onore e per la propria visione del mondo incentrata sul Volk e sul Vaterland, cioè sull’appartenenza alla Comunità popolare, mistico-naturalistica, ed al Paese dei Padri. Molti di questi giovani non erano alieni da interessi letterari e filosofici, da idee e immagini poetiche che, facendone degli intellettuali precoci, li distinguevano dagli altri combattenti, ne facevano cioè soldati “politici”, portati a cercare la bella morte combattendo. Le pagine qui di seguito raccolte individuano immagini e tematiche e emblematizzano stati d’animo presenti in tre giovani tratti dalla lunghissima schiera di coetanei in divisa– Ernst Jünger, Ernst von Salomon e il meno noto Giuseppe Vassalli – e in generale tra coloro che erano stati inquadrati nelle Waffen SS.

    Brossura 15 x 21 cm. pagg. 215

    Stampato nel 2017 da Ritter

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    A cose fatte. Memorie di un «socialista nazionale»

    22.00

    Henri de Man

    Portata a termine nel 1941, “A cose fatte” è l’autobiografia di De Man, il marxista eretico che approdò – con il planismo – a un socialismo idealistico e nazionale. Arricchito da documenti in appendice (tra cui il carteggio Mussolini-De Man e il testo del Piano del Lavoro), il libro è un intreccio appassionante di vicende personali ed eventi della «grande storia» che, muovendo dalla prospettiva del narratore-testimone, ripercorre gli snodi fondamentali di un’epoca destinale: le lotte operaie e la rivoluzione bolscevica, la Grande Guerra e la crisi economica, fino all’ascesa del fascismo e all’esplosione del nuovo immane conflitto che consegnò il mondo all’egemonia americana e sovietica

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    Aleksandr Dugin. Bardo del Soggetto Radicale

    10.00

    AA.VV.

    Mentre il 18 dicembre 2018 il giornalista e scrittore americano Paul Ratner additava Aleksandr Gel’evič Dugin come «il filosofo più pericoloso del mondo», definizione divenuta una sorta di mistica leggenda mediatica, l’anno seguente (2019) Dmitry Shlapentokh, in un suo articolo dal titolo The Time of Troubles in Alexander Dugin’s Narrative, apparso sulle pagine della «European Review» (Cambridge University Press, 27, 1, pp. 143-157), vedeva in lui «il filosofo più importante della nostra epoca». Giudizi opposti, che però attestano la presa d’atto della rilevanza del pensatore russo nel mondo culturale e accademico anglosassone. Tutt’altra storia nel Bel Paese, dove la baronia dei docenti universitari ha bocciato la proposta, avanzata da un brillante studente, di sviluppare una tesi di laurea su Aleksandr Dugin adducendo come motivo il fatto che il personaggio sarebbe uno sconosciuto senza alcuna caratura universitaria: e questo nonostante Dugin abbia insegnato tanto a Mosca quanto a Shanghai, e sia autore di decine di libri filosofici tradotti in inglese, francese, spagnolo, italiano.

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    Alle radici del rossobrunismo. Gli scritti di Carlo Terracciano Vol. 1

    28.00

    D’ora in poi il nostro impegno sarà per quegli uomini, di ogni provenienza politica e ideologica, che non si sono arresi in questi anni infami e a quei giovani che solo ora si affacciano su questo deserto di macerie e si chiedono “perché?” […] Ci sono libri e scritti dell’altra “estrema” non passibile di riciclaggio nel “sistema” che potremmo sottoscrivere parola per parola; ci sono uomini retti e coraggiosi con i quali ci sentiremmo onorati di condividere un lungo tratto di strada. Ma sia chiaro che la nuova cultura rivoluzionaria non è quella del sincretismo onnicomprensivo fra idee inconciliabili, la cultura dell’et-et contrabbandata ad usum delphini dagli ex ribelli di tutti i fronti oggi egemonizzati e omologati dai padroni del vapore, politici e/o cattedratici. La nostra sarà allora la cultura dell’aut-aut, delle nuove e radicali contrapposizioni, con i compagni di domani contro i nemici di oggi e i falsi amici di ieri. Questi dunque i veri fronti di lotta in Italia, che attraversano in verticale i vecchi fronti del passato.

    Brossura, 15,3 x 21 cm. pag. 350 + 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2020 da Aga

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    Appunti per comprendere il secolo

    18.00

    Pierre Drieu La Rochelle

    “Ecco un testo di Drieu La Rochelle, scritto in un’epoca di crisi, che sarebbe bene prendere in considerazione. La nozione di decadenza, che ha così grande rilievo nella sua opera ed ha avuto tanto peso nella sua vita, in questo libro è messa in prospettiva: il movimento della nostra storia viene analizzato dal Medio Evo fino all’epoca attuale. Secondo Drieu, la separazione dell’anima e del corpo si trova all’origine di quell’indebolimento complessivo che è la decadenza. Il punto di riferimento è il mondo greco; il Medio Evo è l’età della costruzione; poi la Francia e l’Europa esauriscono le loro forze. Il disprezzo del corpo è l’errore fatale. Questa nuova edizione italiana, preceduta da un saggio introduttivo di Attilio Cucchi sulla “rivoluzione del corpo”, è impreziosita da un apparato iconografico dovuto a Cristina Gregolin, che riproduce le statue degli atleti presenti nello Stadio dei Marmi del Foro Mussolini

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    Boschetto 125

    14.50

    Ernst Junger

    Nel 1918 Ernst Junger, ventitreenne, è tenente nella compagnia incaricata di difendere il “Boschetto 125” dall’assalto delle truppe inglesi. Con sé, infilato nel tascapane, ha sempre un quadernetto su cui annota “in diretta” le esperienze vissute. E da quegli appunti nascerà, sette anni più tardi, questo testo, un racconto smagliante e insieme una straordinaria testimonianza sulla guerra.

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    Che cos’è l’ideologia del medesimo

    10.00

    Alain de Benoist

    Se rifiutiamo l’egualitarismo, dovremmo essere soddisfatti di tutte le disuguaglianze? No, perché l’uguaglianza, correttamente intesa, non è mai un assoluto. Gli uomini possono essere uguali per alcuni aspetti – ad esempio, l’appartenenza politica ad una comunità – e diseguali per altri. Ciò che va combattuto, tuttavia, è l’“ideologia del Medesimo”, che si trova al centro della dinamica moderna, la quale mira alla cancellazione pura e semplice di tutte le differenze, alla neutralizzazione del mondo e alla cancellazione delle comunità, in nome di una visione puramente matematica e sradicante dell’uguaglianza. In questo breve saggio, coraggioso e “politicamente scorretto”, Alain de Benoist affronta la distorsione patologica del concetto di uguaglianza politica analizzando e decostruendo il soft power del meccanismo globale in atto.

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    Che cos’è una nazione?

    12.50

    Ernest Renan

    Ernest Renan fu un suddito fedele di Napoleone III, uno studioso convinto che il bonapartismo incarnasse ideali di buongoverno e di temperato riformismo sociale. Furono le vicende del 1870-71, il crollo del secondo impero, l’umiliazione della Francia invasa, la vacanza di ogni potere legittimo, il collasso morale dei suoi concittadini a provocarne il sincero ravvedimento e l’adesione leale a un nuovo ordine politico. Che cos’è una nazione?, la conferenza del 1882 che qui si presenta insieme con altri scritti di analogo argomento, è figlia anch’essa di quei mesi di afflizione e disincanto, nei quali Gustave Flaubert scriveva che gli uomini potevano solo rintanarsi nelle caverne per proteggere i resti del loro cibo e i loro stracci residui: quando s’inabissa un regime, infatti, si sgretolano tutte le istituzioni, si disarticola un’intera società, si precipita nel disordine. L’idea «elettiva» della nazione come strenua volontà di «stare insieme» in Renan è tuttavia nutrita e accompagnata da un senso acutissimo delle «patrie» come formazioni di lungo periodo, delle identità culturali come frutto esclusivo dell’accumulo di passato, della pluralità di forme giuridiche che può scaturire dal «plebiscito di tutti i giorni».

    Brossura, 14 x 20 cm. pag. 114

    Stampato nel 2004 da Donzelli

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    Concedi la pace. La guerra nel pensiero ebraico dalla Torah al sionismo

    10.00

    Furio Biagini

    Il tema della guerra, come ricorda il rabbino Riccardo di Segni, “è presente nella Bibbia ebraica dall’inizio alla fine, dalla storia di Caino alle guerre che devono porre fine al regno di Babilonia, raccontate nel libro di Daniele, a tutte le visioni sulle guerre che ci saranno nel corso della storia. […] Nella storia ebraica la guerra è una costante, ma la caratteristica delle varie guerre cambia notevolmente secondo le varie epoche.” Per questo, quando si esamina la posizione della tradizione ebraica riguardo alla violenza, alla guerra e di conseguenza alla pace, è necessario riferirsi principalmente alla Torah, il Pentateuco, interpretata dal Talmud e commentata dai rabbini nel corso dei secoli. La ricerca di Furio Biagini parte dunque dai testi della tradizione, la Bibbia ebraica, il Talmud e le interpretazioni rabbiniche medievali, il pensiero di Maimonide per pervenire alla elaborazione moderna, con particolare riferimento agli scritti dei maggiori rappresentanti del sionismo.

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    Correnti politiche ed ideologiche della destra tedesca del 1918 al 1932

    20.00

    L’interesse di questo libro è dato, indubbiamente, dall’intersezione tra l’argomento e il suo autore. Per l’autore l’espressione più autentica dello spirito europeo è data dalla Germania. Si parla di Germania in un’accezione del tutto particolare, di quel legame invisibile e fortissimo tra il sangue, il suolo e le “idee senza parole” di cui parlava Spengler. Tutto questo attraverso un’analisi del periodo che separa la sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale dall’avvento al potere dei nazionalsocialisti soprattutto indagando le correnti ideologiche e politiche della cosiddetta “Rivoluzione conservatrice.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 182

    Stampato nel 2013 da Settimo Sigillo

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    Cuore ribelle – La via senza ritorno d’un cavaliere moderno

    15.00

    Un uomo coerente fino in fondo: è questo il profilo che ci offre questo libro. Al di là del gesto estremo con cui concluse la sua esistenza, Dominique Venner ha veramente saputo guadagnarsi sul campo, sin dall’infanzia, il titolo di “cuore ribelle”. Poi, in età matura si è scoperto “storico per vocazione”, lasciando un fecondo catalogo d’opere controcorrente, dove la concisione della forma sa trasformarsi spesso in parole d’ordine riecheggianti lo stile lapidario degli scrittori classici. Dominique Venner non amava il reducismo. Furono solo le “ferite del passato” non del tutto sopite ad ispirargli la stesura di quest’opera, che risvegliava “un drago pericoloso per lo spirito”. Con l’utilizzo della tecnica dell’analessi (flashback), egli tratteggiò vicende vissute spesso sul filo del rasoio dai giorni dell’infanzia sino alla ricordata data di stesura del testo.

    Brossura 13,5 x 21 cm., pagg. 174

    Stampato nel 2019 da controcorrente

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    Dall’emancipazione alle leggi razziali – Spirito pubblico e legislazione (1848-1931)

    23.00

    Può sembrare incredibile, eppure lo scritto di Massimo D’azeglio è sorprendentemente attuale, attuale non certo per i contenuti specifici, quanto per lo spirito che lo anima e lo pervade, per il modo di porsi di fronte ai problemi. Alcuni dei mali di oggi: pressapochismo, buonismo, esterofilia al limite del ridicolo, hanno radici antiche, talmente antiche da far venire il dubbio che si possa trattare di una sorta di “italica” ereditarietà. Se durante la lettura si sostituisce la parola “israelita” con “immigrato” e “Obama” al posto di “Pio IX”, sembrerà di leggere , stile a parte, non un testo del 1848 ma, un articolo o una intervista di sorprendente attualità.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 199

    Stampato nel 2010 da Effepi

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    Democrazia e Oligarchia

    13.00

    “Chi dice democrazia dice “organizzazione”; chi dice organizzazione dice “oligarchia”. Partito da una visione rousseauiana e marxista del potere politico, Michels approderà ala concezione di una “nuova democrazia”, nella quale la struttura oligarchica connaturata alla realtà stessa del potere si caratterizza attraverso il rapporto tra capo carismatico e le masse in un quadro di unità nazionale e sociale, segnata dal solidarismo economico. Tale “nuova democrazia” per Michels è il fascismo.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 98

    Stampato nel 2012 da Edizioni di Ar

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    Destra rivoluzionaria e nazionalismo europeo. Riarmare le idee con Adriano Romualdi

    9.75

    Luca Rimbotti            Prezzo di listino: 15.00 (sconto 35%)

    Adriano Romualdi ha rappresentato, per svariate generazioni, la figura dell’intellettuale militante in lotta contro il suo tempo. Morto giovane, il suo linguaggio era forte, i suoi concetti liberi e le sue parole un continuo richiamo. In un’epoca in cui l’Europa era già stata gettata nella dissoluzione, seppe tracciare linee guida semplici e potenti, con obiettivi luminosi da additare a chi avesse cuore e tenacia: anzitutto l’Europa-Nazione, il grande mito di una rinascita europea da attuare ad ogni costo.”

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n° 28 – Contro l’Occidente

    5.00

    Questa serie di “Documentiper il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturaleRaido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a farechiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti sirivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà”corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondonel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera ideatradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 28

    Stampato nel 2005 da Raido

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    Dugin versus Dugin. Gnosi impero rivoluzione. La via russa all’apocalisse gnostica

    22.00

    Giacomo Maria Prati

    La prima analisi critica e selettiva e, “dall’interno” del complesso pensiero del discusso filosofo russo, chiarificando alcune sue radici spirituali, precisando aspetti differenziali rispetto all’opera di Julius Evola, sottolineando tensioni tra i suoi carismi tradizionali e il suo spirito rivoluzionario e individuando, infine, in un cuore magico ed esoterico transculturale il nucleo essenziale del suo pensiero. Il tutto sulla scia di una rilettura della filosofia occidentale.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 194

    Stampato nel 2024 da Libreria Europa

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    Ernst Junger

    30.00

    Questo libro è una novità nel panorama editoriale italiano. Innanzitutto perché vi collaborano ben trenta autori tra esperti, docenti e ricercatori universitari impegnati in varie discipline (Germanistica, Filosofia, Storia delle dottrine politiche, Diritto, Psicologia, Economia, eccetera). E poi perché, in genere, i lavori collettanei si concentrano su un unico argomento, oppure, diventano – al contrario – un insieme confuso di saggi che non vanno oltre la cifra agiografica o celebrativa mentre, nel caso specifico, l’intento è quello di offrire una prospettiva analitica sull’intera opera di Ernst Jùnger. Infatti, in ogni singolo capitolo gli autori si confrontano su uno o due temi ma lo fanno con sensibilità culturali, punti di vista e approcci professionali divergenti, in modo che il lettore possa avere la possibilità di accostarsi ad uno dei più grandi pensatori del Novecento avendo davanti uno spettro completo di valutazioni.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 514

    Stampato nel 2015 da Solfanelli

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    Ernst Junger – Il combattente l’operaio l’anarca

    12.00

    Julius Evola scopre, interpreta e racconta Ernst Jünger, testimone dello scorso secolo. Due giganti del Novecento che sembrano appartenere ad un medesimo disegno dello spirito, complici di quella tensione verso l’alto che si manifesta nel sodalizio ideale delle intelligenze scomode e non allineate. Un viaggio inedito nell’opera jungheriana, capace di alimentare suggestioni ancora attualissime attraverso un’attenta analisi dei suoi capolavori: Nelle Tempeste d’acciaio (1920), L’Operaio (1932) e Il Trattato del Ribelle (1951). Un viaggio che ci racconta lo Jünger soldato, operaio ed anarca, restituendoci anche elementi importanti del pensiero evoliano: dal “realismo eroico” alla volontà di affrontare la pace con un clima interiore da guerra, dal concetto di élites posto su di un piano esistenziale e non solo economico-intellettuale alla differenza fra libertà da e libertà per qualcosa, dalla dicotomia Ordine-Partito alla fortunata formula del veleno che si trasforma in farmaco.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 166

    Stampato nel 2017 da passaggio al Bosco

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    Ernst Junger – Una vita lunga un secolo

    22.00

    Ernst Jünger (1895-1998) può essere definito il “diarista del XX secolo”: filosofo, romanziere, saggista, figura eminente della cultura tedesca del Novecento, ha coniato uno stile inconfondibile, aggressivo e sfavillante, che sembra far parlare lo spirito del mondo. Non soltanto nelle sue opere, ma anche nella vita ha incarnato i passaggi e le cesure della storia tedesca. Nella giovinezza acceso nazionalista, al fronte nella Prima Guerra Mondiale, fu critico del nazionalsocialismo e divenne al termine della sua lunga esistenza un convinto europeista. La prima biografia di Jünger edita in Italia fa ricorso a documenti di prima mano, offrendo un ritratto completo di quest’uomo affascinante e discusso.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 719 con 44 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Effatà

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    Ernst Junger. Il volto della tecnica

    15.00

    Michele Iozzino

    Il compito dell’uomo nell’era della mobilitazione totale e del nichilismo è quello di conquistarsi uno spazio di libertà contro il dilagare del nulla e dominare spiritualmente il mondo delle macchine. In sostanza, dare un volto alla tecnica. Una sfida a cui non si è sottratto Ernst Jünger, anima ardita del XX secolo, il quale attraverso la sua vita e la sua esperienza di guerra, così come nella sua vastissima produzione letteraria, ha tentato di dare una risposta a questa domanda abissale

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    Ernst Junger. L’Europa cioè il coraggio

    15.00

    Questo lavoro collettivo è un doveroso tributo al grande autore tedesco, meglio, europeo, e insieme una chiave interpretativa al pensiero di questo contemplatore solitario, che attraverso un intero secolo di ferro e fuoco, ed è al contempo guerriero, entomologo, filosofo, osservatore minuzioso, astronomo e sismografo dei nostri tempi. Proprio per sottolineare la dimensione europea di Junger il libro offre scritti di autori provenienti da diversi paesi del Vecchio Continente, comprenso uno contributo originale di Alexandr Doughin dalla Grande Madre Russia, e un saggio dello spagnolo de Esteban sullo spinoso argomento della sperimentazione di droghe.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 250

    Stampato nel 2003 da Società Editrice Barbarossa

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    Ernst Junger. Lo sguardo esoterico

    26.00

    Fabio Venzi

    Riguardo l’opera di Junger è possibile trovare, in alcuni saggi a lui dedicati o nei quali egli è citato, un generico avvicinamento dell’Autore tedesco al mondo dell’Esoterismo, ma tali riferimenti raramente affrontano specificamente il problema o analizzano in maniera approfondita la reale influenza in Junger dell’aspetto esoterico, o ‘misterico’. Questo saggio ‘svela’ la complessa simbologia presente in tutta l’opera di Junger. Prefazione di Massimo Freschi.

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    Europa, ridéstati!

    15.00

    Claudio Mutti

    Raccolta di considerazioni affidate a interviste a lui fatte nell’arco degli ultimi vent’anni. In questo sommarsi d’incontri, di domande e di risposte date da Mutti ai suoi intervistatori c’è la storia di tutti gli uomini. Insieme alla finezza del letterato e al rigore del filologo ci sono la comprensione della Tradizione e la conoscenza della geopolitica come fisiologia della Terra.

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    Ezra Pound un folle contro l’usura

    10.00

    AA.VV.

    Non conosci Ezra Pound? Non sei un lettore disposto ad impegnarti sui poderosi volumi scritti dall’Autore o sui testi curati dai suoi esegeti? Questo agile libretto ti consente di conoscere Ezra Pound e di farti un’idea degli argomenti da lui trattai. Sai che per le sue idee, a proposito delle quali diceva “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”, fu internato per 12 anni in manicomio dopo essere stato prima rinchiuso in una gabbia per scimpanzé? In questo libretto potrai leggere le motivazioni con le quali Ezra Pound, il più grande poeta americano del ’900, fu prima condannato a morte e poi, in base alla perizia psichiatrica qui pubblicata, internato.

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    Fascismo. Giovane Europa. Organo del Combattentismo Universitario Europeo

    20.00

    AA.VV.

    Organo del combattentismo universitario europeo pubblicato in Germania in diverse lingue. I quaderni della Giovane Europa sono ispirati dall’idea centrale della Comunità Europea. “Questa, negli articoli del periodo vienne illustrata nei suoi vari aspetti: politico, culturale, economico e tecnico. Tutti gli universitari europei, siano essi combattenti sul Fronte Orientale, soldati delle varie Legioni di volontari, militi dello spirito negli istituti scolastici superiori, o, nelle professioni e nella cultura, sono invitati a collaborare a questa pubblicazione”. Dall’introduzione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 60 circa

    Condizione dei volumi: usati in buone condizioni. Il fascicolo n. 8 del 1942, presenta una mancanza nella quarta di copertina e un parziale distacco della copertina stessa

    Disponiamo dei seguenti numeri:

    n. 3 del 1943 pag. 64

    n. 9 del 1942 pag. 80

    n.3 del 1942 pag. 64

    n.8 del 1942 pag. 56

    Prezzo: 20.00 euro cadauno

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    Fascismo/Nazionalsocialismo – Le ultime ore dell’Europa

    45.00

    Pubblicato nel 1976 dall’editore Ciarrapico, questo volume di Adriano Romualdi, con la prefazione del figlio Pino, mostra, anche attraverso l’utilizzo di molte fotografie fino a quel momento inedite, gli ultimi scampoli della Seconda Guerra Mondiale, le ultime ore dell’Europa, quale sarebbe dovuta essere in caso di vittoria delle forze dell’Asse e dell’ideologia fascista e nazionalsocialista. La lotta senza speranza, aspra, sanguinosa, valorosamente sostenuta dalle forze tedesche e italiane, e in particolare, per quanto riguarda gli ultimi giorni di Berlino, dalle forze dei volontari di molti paesi: francesi, olandesi, belgi, danesi, spagnoli, fiamminghi, baltici, cioè da tutti i giovani soldati che, al di là di ogni calcolo e di ogni particolare interesse, avevano preferito restare fedeli fino in fondo alla propria scelta e al destino della propria generazione. Un libro, come si direbbe oggi, politicamente scorretto, senza scuse, in cui l’Autore, uomo di altissimo livello morale, piangeva la caduta delle speranze di un’intera generazione che si era immolata per un’Europa dei popoli che a suo tempo seppe imporre con la spada il dominio sul mondo intero.

    Rilegato, 22 x 30 cm. pag. 189 quasi completamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 1976 da Ciarrapico

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni. Qualche lieve segno di usura nella sovracopertina

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    Filippo Corridoni. La vita e le idee dell’arcangelo sindacalista

    15.00

    Vincenzo D’Orio – Luca Lezzi

    Filippo Corridoni è stato un gigante del Novecento italiano: grande oratore, uomo carismatico, sindacalista rivoluzionario, tribuno degli ultimi ed eroe della Nazione. La sua figura – relegata all’oblio da un pensiero dominante che ha abbassato il lavoro al rango di sfruttamento e il senso di appartenenza a peccato originale – incarna lo spirito indomito di un’epoca incendiaria, fornendoci spunti di grande attualità. Questo testo – che racchiude gli agili saggi di Vincenzo d’Orio e Luca Lezzi – vuole essere un contributo storico, politico ed analitico allo studio della vita e delle opere dell’Arcangelo sindacalista: dalla tensione rivoluzionaria alla critica del socialismo neutralista; dalle lotte di fabbrica alle battaglie interventiste; dalla proposta repubblicana alla critica della partitocrazia; dall’esperienza volontaria della trincea alla morte eroica in prima linea. Filippo Corridoni è un simbolo appassionato e romantico, ma anche profondamente attuale: dinanzi allo strapotere di un mercato informe, apolide e meccanizzato – infatti – il richiamo profondo della Patria e del Lavoro sembra ridestarci dal letargo del fatalismo globalista

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    Finis germania

    22.00

    Rolf Peter Sieferle

    A differenza che per il passato, nel 1945, la guerra – la stessa che ebbe inizio nel 1914 – non si è conclusa con Trattati di pace che restituivano ogni paese a se stesso, magari con diminuzioni territoriali, passati ad altre entità statuali. Si è voluto procedere alla devastazione spirituale delle nuove generazioni che non avevano vissuto la moderna guerra dei Trent’anni. La sintesi estrema di questa distruzione interiore Rolf Peter Sieferle la indicava nella Holocaustica Religio, che eternizza la figura della Vittima e del Carnefice, di una particolare vittima e di un particolare colpevole. Non è ammessa nessun’altra lettura della storia che ci riguarda ed ogni tentativo di revisionismo storico è penalmente sanzionato.

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    Friedrich Nietzsche: l’uomo in rivolta

    15.00

    Luca Leonello Rimbotti

    In un mondo in sfacelo, in cui l’identità, la cultura e la vita stessa dei popoli sono direttamente minacciati dalla deformazione globalista, avere dei punti fermi appare decisivo. Friedrich Nietzsche, per intere generazioni di Europei, ha rappresentato la forza di un pensiero identitario a grande intensità, fanaticamente avvinto alle radici iperboree e a quella Grecia delle origini che egli riteneva una civiltà superiore. Il filosofo tedesco suscita la necessità di reagire, di rianimare miti e simboli, di attivare volontà e decisione: dalla figura del Superuomo alla Volontà di potenza e dalla selezione dei migliori alla rigenerazione dell’uomo europeo dal punto di vista antropologico, culturale ed etico. Infine, un piano di rifondazione politica: l’Europa delle avanguardie eroiche e della forza vittoriosa.

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    Geopolitica. Manuale della scienza delle civiltà Vol. 1 e 2

    48.00

    Aleksandr Dugin

    Uno dei principali meriti di questo testo sta nel suo essere andato oltre la “lettura” scolastica della geopolitica, oltre la sua canonica ortodossia. Ce ne si rende ben conto là dove Dugin tripartisce la geopolitica, ossia all’elaborazione classica di quella che qui è definita “Geopolitica 1” accosta la “Geopolitica 2” e la “Geopolitica 3”, coniugando la sua sapienza filosofica, etnosociologica e sacrale alla “materia” della geopolitica. Dopodiché, da vero uomo di cultura quale è, Dugin nella sua Postfazione per questa edizione Italiana del suo testo, specifica di essere andato oltre, non senza alcune rettifiche, rispetto alla suoi primi approcci al tema geopolitico riaffermando però che qui, in Geopolitica – Manuale della scienza delle civiltà, si riscontrano i fondamentali della sua elaborazione. “Cultura” deriva da colere, “coltivare”, e la coltivazione, in campo agricolo come in quello intellettuale, è un agire perenne, continuo, dinamico e costante, non certo cristalizzazione o stagnazione. Diversamente dalla gran parte degli intellettuali assunti come maestri dal moderno e dal post-moderno, anche nel campo dell’elaborazione geopolitica Dugin dimostra tutta la coerente dinamicità del suo pensiero. E questo libro ne rende piena testimonianza. Un testo fondamentale e imprescindibile per chi vuole interessarsi alla geopolitica. 2 tomi indivisibili.

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    Giorgio Locchi. Il Cantore del Nuovo Mito

    12.00

    Stefano Vaj

    «Ciò che è proprio al Mito, come lo intendo io, è di entrare nella storia creando se stesso, vale a dire creando e organizzando i suoi propri elementi. Il Mito è la forza storica che dà vita ad una comunità, la organizza, la lancia verso il suo destino. Il Mito è prima di tutto un sentimento del mondo, ma un sentimento del mondo condiviso e, in quanto tale, è, e al tempo stesso crea oggettivamente, il legame sociale e la norma comunitaria». «Laddove il Mito aveva organizzato, armonizzato, unito, e perciò dato un significato e un contenuto spirituale, vale a dire umano, alla vita degli uomini, le ideologie oppongono, disuniscono, disaggregano. L’ideologia rigetta il Mito come irrazionale e pretende di essere razionale, di essere fondata razionalmente». «In generale, i popoli indoeuropei hanno perfettamente percepito la necessità di preservare la propria originalità, pur accettando le conseguenze dell’allargamento dell’orizzonte culturale e geopolitico che imponeva loro il trionfo progressivo della “rivoluzione neolitica”. Ma, limitandoci al mondo antico, soltanto i Romani sono riusciti a operare una sintesi tra perennità, fedeltà a se stessi ed alle proprie origini, ed accettazione piena e intiera della loro “intricazione cosmica”. Questa sintesi porta un nome, inciso nella storia in lettere capitali: l’imperium».

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    Guerra e guerrieri

    8.00

    “La guerra è l’evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo”. Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto “Guerra e guerrieri”, un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l’autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi “Guerra e guerrieri”, oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all’immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A “Guerra e guerrieri” segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l’uomo deve aspirare come sua unica salvezza.

    Brossura 11 x 17 cm. pag. 74

    Stampato nel 2012 da Mimesis

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    I fondamenti del XIX secolo Vol. I

    38.00

    In questa opera capitale nella storia del pensiero politico novecentesco, famosa, formidabile per dimensioni e dottrina, è riunito l’insieme dei valori volkisch pan-ariani, che spaziano dalla storia all’antropologia, dalla filosofia alla tecnica, dall’arte alla politica, stabilendo nel concetto di razza indoaria il fulcro dell’essenza europea. I “Findamenti” sono stati l’icona di quegli esponenti rivoluzionari della cultura politica anti-progressista della prima metà del XX secolo che, rivendicando la tradizione indoeuropea, impegnarono la lotta ideologica per un destino di moderna rinascita dei popoli indo-ari su basi culturali, mitiche, tradizionali e identitarie. Alfred Rosenberg definì l’opera la pietra d’angolo sulla quale sarebbe stato edificato un nuovo futuro germanico.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 502

    Stampato nel 2015 da Thule Italia

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    I miti fondatori della politica israeliana

    23.00

    Roger Garaudy

    Il libro fornisce gli elementi che permettono di giudicare “l’idealizzazione” di una mitologia sionista che, incondizionatamente sostenuta dagli Stati Uniti, dove le lobby israeliane detengono molte leve del potere americano, ha già causato tutta una serie di problematiche a livello globale, influendo pesantemente sull’opinione pubblica mondiale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 226

    Stampato nel 1999 da Graphos

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    I tempi del potere. Concezioni della storia dalla Guerra dei Trent’anni al Terzo Reich

    28.00

    Christopher Clark

    Da sempre, chi detiene il potere politico cerca di controllare il tempo: c’è stato chi lo ha fatto modificando il calendario, chi utilizzando gli orologi per controllare la vita dei propri sudditi, chi cambiando il fuso orario al proprio paese. Ma, soprattutto, proponendo una propria interpretazione del tempo storico. Quale che sia la forma del potere, infatti, una cultura o un regime adottano una concezione del tempo caratterizzata da «specifiche interpretazioni di ciò che è temporalmente rilevante». Ci saranno così alcuni segmenti del passato che vengono sentiti come vicini e intimamente connessi al presente e altri invece come estranei e remoti. Concretamente Christopher Clark, un gigante della storiografia contemporanea, ci mostra come, rispettivamente, la Prussia di Federico Guglielmo e quella di Federico II, la Germania di Bismarck e quella del Terzo Reich optarono ciascuna per diverse concezioni del tempo e della storia con enormi conseguenze politiche e culturali

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    I Templari del proletariato. Metafisica del nazional-bolscevismo

    32.00

    Alexandr Dughin

    I templari del proletariato,  compone un’antologia di scritti che spaziano dall’alchimia alla storia della Russia, dai Vecchi Credenti al terrorismo rivoluzionario, dalla magia all’astrologia, passando per la Terza Roma, l’Antartide, Orione, la foresta di Rambouillet… Uomini sparsi nello spazio e nel tempo, stelle di un Impero Invisibile unite in una costellazione che nel libro di Aleksandr Dugin ha un nome ben preciso: nazional-bolscevismo. Ma questo movimento è affrontato da una prospettiva unica nel suo genere, metastorica e metapolitica: a rincorrersi tra i capitoli de I Templari è l’idea che questo movimento non sia una novità degli ultimi trent’anni ma la resurrezione di princìpi metafisici ben più antichi.

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    I testi de “La Difesa della Razza”

    21.00

    Dal 2001, il comitato di edizione presieduto da Piero Di Vona (Università di Napoli) e coordinato da Roberto Melchionda cura la pubblicazione in volume di tutti i testi di Julius Evola, in particolare gli scritti disseminati in quotidiani e periodici. In questo libro, la costellazione delle scritture evoliane apparse dal 1939 al 1942 su La Difesa della Razza, il quindicinale di Telesio Interlandi. Tra gi argomenti trattati: I tre gradi del problema della razza; Razza: realtà del mito; La razza dell’anima; L’ipotesi iperborea; Nord e Sud: superamento di una opposizione; Psicologia criminale ebraica; La razza e la guerra; Due eroismi; La concezione ariana del combattere; La dottrina romana della vittoria; Supremi valori della razza ariana; Gli Ebrei e la matematica; Le razze e il mito delle origini di Roma; La mistica della razza in Roma antica; La “gloria” della gente aria; Anima e razza della guerra; L’ascia; La razza e la filosofia della vita; Roma e il Natale ‘solare’ della tradizione nordico-aria; Razza e superrazza nei nuovi spazi imperiali; I Libri Sibillini; Andare avanti sul fronte razzista; Relazioni fra razza e filosofia; Le selezioni razziali; Razionalismo e spiritualità degli Ariani; Panorama razziale dell’Italia preromana; Roma aria: le origini; Diseguaglianza degli esseri umani; La razza e i Capi; L’aquila; La razza e la montagna; Razza, eredità, personalità; Razzismo nordico-ario.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 228

    Stampato nel 2001 da Edizioni di Ar

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    Idee chiare sul razzismo

    12.00

    L’opera di Capasso adempiva ad una “Ncessità” contigente: contrastare l’idea che il “razzismo” italiano fosse una copia, brutta e tardiva. di quello tedesco e rivendicarne l’autonomia e l’originalità. Il lavoro, è in ogni caso interessante e meritevole di lettura anche perchè rappresenta il punto di vista di larga parte della classe politica del tempo giunto alla sua completa maturazione (1942).

    Brossura, 14 x 21 cm. 55 pag.

    Stampato nel 2010 da Effepi

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    Idee per un movimento

    15.00

    Francois Gaucher

    Il volume di Gaucher è uno dei tentativi compiuti da chi ha perduto la Seconda Guerra Mondiale di rileggere in prospettiva futura le proprie ragioni teoriche. Il problema era particolarmente spinoso: riuscire a pensare a una continuazione delle ragioni profonde che avevano spinto a cooperare a un fenomeno di vastissima portata e fortemente presente nella quotidianità e cercare di vedere che cosa di questa realtà passata potesse avere ancora un futuro.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 144

    Stampato nel 2022 da Oaks

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    Il concetto di nazione – Genesi evoluzione criticità

    16.00

    Il concetto di “nazione” è una delle idee classiche della politica intorno alle quali sono stati sviluppate intere strutture sociali o veri e propri sistemi ideologici, come nel caso dello Stato-nazione o del nazionalismo. La riflessione che oggi manca però, a fronte della crisi della funzione dello Stato nazionale, è cosa farne della nazione. Per rispondere alla domanda fondamentale sul futuro di questo concetto è necessario indagarne la genesi e le sue applicazioni storiche che, nel bene e nel male, hanno avuto un fortissimo impatto sulla vita e lo sviluppo di enormi gruppi sociali.Proprio a questo tema sono dedicati gli interventi di questo volume, raccolti a seguito del ciclo di conferenze organizzato dal Centro Studi EuropaItalia presso l’Università del Salento a Lecce, nella primavera del 2016. Gli interventi, accompagnati da un ricco apparato bibliografico, aprono una dimensione nuova alle consuete disamine accademiche e politologiche. Infatti, accanto alle premesse storico-concettuali, che delineano gli aspetti legati agli studi sociologici e giuridici, troviamo sia l’approfondimento dello svolgersi storico dell’idea di “nazione” (dalla fase “imperiale” a quella propriamente moderna nata con la Rivoluzione Francese), sia l’ipotesi di una nuova dinamica della “nazione”, intesa come una delle comunità inserite nella cornice globale e geopolitica dei grandi spazi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 170

    Stampato nel 2018 da Novaeuropa

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    Il concetto discriminatorio di guerra

    15.00

    Pubblicato per la prima volta nel 1938, questo saggio di Schmitt si presenta come una semplice ricognizione dei diversi orientamenti sul tema della guerra presenti nella letteratura giuridica inglese e francese degli anni Trenta, ma ha in realtà tutt’altre implicazioni. Oggetto delle critiche del grande giurista sono qui la Società delle Nazioni e il concetto di guerra giusta. Già all’inizio di quegli anni, si è radicata in Schmitt la convinzione che una ideologia universalistica esclude la possibilità di considerare il nemico come uno justus hostis, un nemico che può anche avere ragione. In una prospettiva ecumenica il nemico è sempre un nemico ingiusto e, di conseguenza, la guerra o è una guerra giusta contro i nemici dell’umanità, o è un’azione criminale che turba la pace. Questa ideologia universalistica di origine liberal-democratica viene indicata da Schmitt come il fondamento teorico della Società delle Nazioni, istituzione segnata dall’intima contraddizione di proporsi al contempo come organizzazione ancora costruita su base statuale e come società universale spoliticizzata che pretende di rappresentare il genere umano.

    Brossura pag. XLI + 84

    Stampato nel 2008 da Laterza

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    Il corvo bianco. Carl Schmitt davanti al nazismo

    28.00

    Tommaso Gazzolo – Stefano Pietropaoli (a cura di)

    Su Carl Schmitt giurista e filosofo “nazista” – per convinzione o per opportunismo – molto si è scritto, ancora negli ultimi anni. Poco, tuttavia, si è fatto per prendere sul serio, come merita nella sua drammaticità, il suo tentativo di pensare la novità che il nazismo avrebbe potuto presentare per la teoria del diritto e dello Stato. Non si tratta allora di “giudicare” Schmitt, di condannarlo o di riabilitarlo, di nazificarlo o di denazificarlo. Il presente volume intende, diversamente, fornire una ricostruzione analitica ed accurata del modo in cui egli aderì al nazionalsocialismo, del contesto in cui maturò tale decisione, dei compiti che assolse, della collaborazione che fornì, interrogando i testi schmittiani del periodo 1933-1934 non nel loro semplice coinvolgimento politico con il regime, ma in ciò che hanno tentato di pensare, poiché in essi proprio il nazismo è, in un certo senso, “in questione”, e non è mai semplicemente un “fatto” cui aderire.

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    Il Nodo di Gordio

    14.00

    Ernst Junger – Carl Schmitt

    Oriente e Occidente. «Questo incontro», scrive Ernst Jünger in apertura del suo Nodo di Gordio, non soltanto occupa una posizione di primo piano fra gli avvenimenti mondiali, ma «rivendica di per sé un’importanza capitale. Fornisce il filo conduttore della Storia». Un incontro, tuttavia, che nella storia si è spesso trasformato in scontro. Sono pagine apparse per la prima volta nel 1953, ma sembrano scritte oggi – mentre divampa più che mai la lotta planetaria tra l’Occidente globale liberaldemocratico e l’Oriente dello Stato totale. Ma per Jünger il nodo Oriente-Occidente è una polarità elementare, archetipica, simbolica, che contrassegna in modo costante l’umanità intera nella sua sostanza, e ogni singolo uomo nella sua anima

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    Il pensiero ribelle – Controstoria della filosofia politica

    20.00

    Che cosa possono avere in comune D’Annunzio, Longanesi, Gomez Davila, Ezra Pound, Thomas Mann, Zolla, Guareschi, Mishima, Heidegger, Cioran, Corridoni, Spengle, Drieu La Rochelle, Carl Schmitt e Robert Musil? Questi autori, per brevi tratti della loro vita o addirittura per l’intera esistenza, si sono collocati sul versante opposto di una linea tendenziale che incrocia liberalismo e progressismo, elaborando i contorni di un “pensiero ribelle” di cui, in questo libro, se ne setacciano le fondamentali diramazioni.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 330

    Stampato nel 2019 da Idrovolante Edizioni

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    Il prezzo della disfatta – Massacri e saccheggi nell’Europa liberata

    32.00

    Questo libro, che per taluni potrebbe sembrare blasfemo, non solo mette in dubbio il mito del senso dell’onore e della giustizia degli anglo-franco-americani, del loro profondo amore per l’umanità, ma ricorda le democratiche angherie, i democratici furti, i democratici stupri, le democratiche deportazioni, tutti ampiamente dimostrati e di libero accesso, purchè si voglia sapere. Il volume è accompagnato da una importante appendice fotografica.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 190 + 38 pagine fuori testo con foto e illustrazioni foto b/n

    Stampato nel 2008 da Effepi

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    Il Razzismo

    150.00

    G. Cogni

    La storia di questo volume è delle più singolari. Nato dall’incarico di un editore che voleva un semplice libro informativo, passato per varie ragioni in altre mani, è stato editato in un momento in cui, per ragioni politiche, e per l’influenza di altri scritti dello stesso autore, ci si stava rivolgendo verso gli impellenti problemi della razza di quel periodo storico. Mentre in Italia, praticamente tutta la stampa tedesca si è occupata di questo lavoro (in senso molto positivo e lusinghiero), nella stampa italiana si verificarono delle reazioni alle teorie di Cogni, reazioni riprese anche dalla stampa estera, in particolar modo francese. Anche la pubblicistica cattolica attaccò duramente il pensiero riportato in questo libro, accusandolo di antiitalianità di essere filo-tedesco, ecc. A coronare il tutto, vi fu la messa all’indici da parte del pontefice . Molto Raro.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 240

    Stampato nel 1037 da Fratelli Bocca Editori

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Segni del tempo. Acuni danni nel dorso

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    Il regno dei demoni – Una fatalità tedesca.

    32.00

    Il volume include i due testi di Niekisch dedicati all’analisi del Terzo Reich, ponendoli affiancati, in una prospettiva cronologica. Il primo, Hitler. Una fatalità tedesca, risale al 1932 e costituisce uno studio del movimento hitleriano nell’imminenza della sua ascesa al potere. Questo testo, finora inedito in Italia e accompagnato dalle illustrazioni originali del pittore Andreas Paul Weber, compagno dell’autore, rappresenta un prologo ideale al ben più consistente Il regno dei demoni, riproposto al pubblico italiano dopo quasi sessant’anni, nella traduzione d’autore di Francesco Saba Sardi.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 761

    Stampato nel 2018 da Novaeuropa

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    Il secolo del 1914 – Utopie, guerre e rivoluzioni nell’Europa del XX Secolo

    17.50

    Dominique Venner      Prezzo di listino: 25.00 (sconto 30%)

    La guerra del 1914 è la chiave del destino europeo, l’evento fondante del XX secolo, liquidò tre imperi e le aristocrazie che innervavano l’Europa. Dopo il 1918 quattro figure – il presidente americano Wilson, Lenin, Mussolini e Hitler – hanno incarnato le grandi utopie del XX secolo. Questo libro analizza le ideologie e la loro influenza sul comportamento degli uomini e lo svolgimento della storia. Descrive la genesi e il susseguirsi delle lotte mortali originate dal conflitto dell’estate 1914 da cui il liberalismo americano è uscito vincitore.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 490

    Stampato nel 2017 da Controcorrente

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