1946 – La guerra in tempo di pace

Rizzoli

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    1946 – La guerra in tempo di pace

    28.00

    La fine della Seconda Guerra Mondiale non fu immediata. Non ci fu nessun ritorno istantaneo alla pace: decine di milioni di profughi, sopravvissuti e prigionieri rimasero in preda alla fame, alle malattie, alle vendette dei vincitori. Le macerie delle città bombardate rimasero dov’erano per anni, soprattutto nella Germania sconfitta. Il primo anno del dopoguerra segnò anche il culmine delle tensioni tra Truman e Stalin, mentre in Cina vennero gettate le premesse per l’ascesa di Mao; si affermò il Congresso Nazionale Indiano di Gandhi, mentre in Medio Oriente prendeva corpo l’idea di uno Stato d’Israele. Quando comincia una guerra e quando finisce? Quali sono le tracce che non si possono cancellare? Ogni guerra genera altre guerre?

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 490 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Rizzoli

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    Anabasi

    13.90

    L’Anabasi, scritta in terza persona e sotto pseudonimo, narra la spedizione (a cui Senofonte partecipò in posizione di rilievo) dei cosiddetti Diecimila a favore del persiano Ciro contro il fratello Artaserse e la difficile ritirata verso il mar Nero. L’opera è una straordinaria odissea in prosa che anticipa il romanzo d’avventure. L’Anabasi infatti non è altro che un viaggio per via di terra, attraverso tremende peripezie, pericoli, incontri con popoli strani, minacciosi, inquietanti. Ma Senofonte è un Odisseo sui generis: abile in stratagemmi, con il gusto dell’avventura, affascinato da terre remote e sconosciute, è però privo di quell’ansia di conoscenza che ha fatto di Ulisse l’archetipo della cultura occidentale. E paradossalmente l’Anabasi è un viaggio senza ritorno e senza neppure una vera conclusione: la lunga vicenda di Senofonte e dei mercenari superstiti non si conclude con il ritorno a casa, né conosce un punto di approdo definitivo, ma termina come i romanzi salgariani indicando all’orizzonte il profilarsi di nuove battaglie e di altre avventure.

    Brossura 13 x 20 cm. pag. 278

    Stampato nel 2008 da Rizzoli

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    Bella ciao – Controstoria della Resistenza

    19.00

    Il 25 aprile chi va in piazza a cantare “Bella ciao” è convinto che tutti i partigiani abbiano combattuto per la libertà dell’Italia. È un’immagine suggestiva della Resistenza, ma non corrisponde alla verità. I comunisti si battevano, e morivano, per un obiettivo inaccettabile da chi lottava per la democrazia. La guerra contro tedeschi e fascisti era soltanto il primo tempo di una rivoluzione destinata a fondare una dittatura popolare, agli ordini dell’Unione Sovietica. Giampaolo Pansa racconta come i capi delle Garibaldi abbiano tentato di realizzare questo disegno autoritario e in che modo si siano comportati nei confronti di chi non voleva sottomettersi alla loro egemonia. Quando si sparava, dire di no ai comunisti richiedeva molto coraggio. Il Pci era il protagonista assoluto della Resistenza. Più della metà delle formazioni rispondeva soltanto a comandanti e commissari politici rossi. “Bella ciao” ricostruisce il cammino delle bande guidate da Luigi Longo e da Pietro Secchia sin dall’agosto 1943, con la partenza dal confino di Ventotene. Poi le prime azioni terroristiche dei Gap, l’omicidio di capi partigiani ostili al Pci, il cinismo nel provocare le rappresaglie nemiche, ritenute il passaggio obbligato per allargare l’incendio della guerra civile. La controstoria di Pansa svela il lato oscuro della Resistenza e la spietatezza di uno scontro tutto interno al fronte antifascista. E riporta alla luce vicende, personaggi e delitti sempre ignorati.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 430

    Stampato nel 2014 da Rizzoli

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    Borghese mi ha detto. L’ultima testimonianza del principe nero

    13.00

    Giampaolo Pansa

    Il 4 dicembre 1970 Giampaolo Pansa, allora giovane giornalista della “Stampa”, si presenta a Junio Valerio Borghese e gli chiede un’intervista. Da questo incontro di poche ore nasce un documento storico: l’intervista sarà pubblicata sulla “Stampa” il 9 dicembre 1970, pochi giorni dopo il tentato colpo di Stato passato alla storia come “golpe Borghese”, e sarà l’ultima concessa dal vecchio comandante. Borghese è un personaggio controverso: medaglia d’oro al valor militare nel 1941 per le sue imprese da sommergibilista, nel 1943 aderisce alla Repubblica Sociale assumendo il comando della X MAS; dopo la guerra aderisce al Movimento Sociale Italiano, da cui prende le distanze per fondare nel 1969 il Fronte Nazionale. Quando concede l’intervista, può essere considerato un’icona della destra extraparlamentare italiana, di cui ben rappresenta l’ideologia e la visione politica.

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    Controstoria della Liberazione – Le stragi e i crimini dimenticati degli alleati nell’Italia del Sud

    11.00

    Bombardamenti a tappeto e massacri di civili, stupri e detenzioni durissime, collusioni con la mafia e affari illeciti. In una serrata inchiesta che svela il volto meno glorioso della guerra di Liberazione, Gigi Di Fiore denuncia la lunga serie di violenze e soprusi commessi dagli Alleati nel Mezzogiorno durante la difficile risalita della penisola. Attingendo a testimonianze di sopravvissuti e documenti inediti, l’autore mette in luce le contraddizioni dei resoconti oleografici più o meno ufficiali, evidenzia i punti oscuri di episodi cruciali come gli eccessi nei bombardamenti, e indaga sui silenzi che coprono avvenimenti drammatici come gli stupri di massa del contingente francese in Ciociaria. La sua ricostruzione di vicende scomode e troppo a lungo taciute mostra come il malgoverno degli Alleati aggravò il divario storico tra Nord e Sud del Paese e ci obbliga a ripensare squilibri e fallimenti dell’Italia di oggi.

    Brossura, 13 x 19,5 cm. pag. 356

    Stampato nel 2013 da Rizzoli

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    Dopo l’Occidente

    11.00

    “Aprirai un conto corrente. È questo l’undicesimo comandamento; non avrai altro Dio all’infuori di me… Andrai nella tua banca ogni mattina, che è la tua chiesa, e quei pochi soldini li verserai lì, così che il governo possa controllare se davvero li adoperi soltanto per mangiare.” Ida Magli lancia un caustico grido di allarme contro l’attuale indirizzo politico e il nuovo apparato di governo, denunciando quello che per molti rappresenta un importante passo avanti dell’Italia verso l’acquisizione di una piena dimensione “europea” e che, ci dice la grande antropologa, costituisce invece un’ulteriore tappa verso il definitivo declino della nostra cultura, l’accettazione passiva di falsi valori che, dietro il culto della forma e dei numeri, nasconde l’incapacità di immaginare un vero futuro. Un j’accuse che non risparmia nemmeno il Vaticano, la Chiesa e il suo clero, colpevoli di non saper difendere la storia, l’arte e la tradizione – le ricchezze autentiche delle nazioni – dalla progressiva desertificazione della civiltà e di non saper controbattere efficacemente alla tecnocratica religione del profitto, fondata sul dogma della crescita perenne, che terrorizza agitando l’ingannevole spauracchio del default. Perché nessun popolo “fallisce”, e una cultura è viva finché continua a credere in se stessa e nella propria storia.

    Brossura 13 x 20 cm. pag. 238

    Stampato nel 2012 da Rizzoli

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    Eia eia alalà – Controstoria del fascismo

    19.90

    Nell’Italia del Duemila può presentarsi l’avventura autoritaria di un nuovo Benito Mussolini? Anche oggi siamo un paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi. Sono queste assonanze con gli anni Venti del Novecento che hanno spinto Giampaolo Pansa a scrivere “Eia eia alalà”, un antico grido di vittoria riesumato dallo squadrismo fascista. Il racconto inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall’inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l’estremismo violento delle sinistre non poteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale. La ricostruzione di Pansa ruota attorno a un personaggio esemplare anche se immaginario: Edoardo Magni, un agrario padrone di una tenuta tra il Monferrato e la Lomellina. Coraggioso ufficiale nella Prima Guerra Mondiale, finanziatore delle squadre in camicia nera, all’inizio convinto della necessità di una rivoluzione fascista ma via via sempre più disincantato. Sino a diventare un sostenitore del leader squadrista dissidente Cesare Forni, ritenuto da Mussolini un nemico da sopprimere. Magni è il protagonista di un dramma a metà tra il romanzo e la rievocazione storica, gremito delle tante figure che attorniano il Duce, una nomenclatura potente descritta con realismo…

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 375

    Stampato nel 2014 da Rizzoli

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    Gli eroi di Mussolini – Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista

    8.00

    La loro esistenza si esprimeva in un’unica parola: servire. Servire Mussolini e la rivoluzione fascista. A costo di morire. Ma chi erano questi sacerdoti del regime e perché avevano una fede così assoluta nel Duce? In questo volume l’autore ricostruisce la storia di Niccolò Giani, Guido Pallotta, Berto Ricci e dei tanti altri che in quegli anni credettero, obbedirono e combatterono in nome del fascismo. Il volume si basa su una ricca documentazione di diari e carteggi privati ed è completato da un’appendice di documenti inediti, fra i quali il diario dal fronte di Giani e le lettere dalla guerra dei giovani volontari di Mistica.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 238

    Stampato nel 2004 da Rizzoli

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    Gli spettri del Quarto Reich – Le trame occulte del nazismo dal 1945 a oggi

    9.80

    A Strasburgo, il 10 agosto 1944, si riuniscono i vertici politici, industriali e finanziari della Germania nazista con l’obiettivo di mettere a punto le strategie per salvare uomini e capitali prima della disfatta che si sta delineando. Attraverso una smisurata mole di documenti e dati, la voce dei sopravvissuti e dei loro discendenti, l’autore ci porta in un viaggio che ripercorre le fughe rocambolesche in Sud America di personaggi del calibro di Mengele e Eichmann e che ricostruisce la trama di connivenze che hanno indotto russi e americani a riciclare l’imponente apparato spionistico del III Reich, fino ad approdare all’intricato mondo degli attuali movimenti neonazisti.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 232

    Stampato nel 2007 da Rizzoli

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    Hitler e la cultura occulta

    10.00

    Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta”: questa la tesi dirompente che da vent’anni Giorgio Galli oppone all’idea che il nazismo sia stata solo la follia sanguinaria di un megalomane. Analizzando elementi a lungo trascurati dagli storici, l’autore evidenzia come proprio il legame con gli ambienti esoterici permetta di spiegare il percorso di Hitler, dalla sua ascesa appoggiata da influenti personaggi di circoli esoterici austriaci e tedeschi alla scelta di dare avvio alla guerra contro, fino alle ultime disperate mosse prima della caduta. L’indagine di Galli, che ha saputo mettere in evidenza aspetti sconosciuti della storia del Novecento, si spinge fino alle radici intellettuali del movimento naziionalsocialista e racconta di un’Europa inquietante e sconosciuta: massona, esoterica, irrazionale.

    Brossura, 13 x 20 cm pag. 275

    Stampato nel 2013 da Rizzoli

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    Hue 1968 – L’anno cruciale della sconfitta americana in Vietnam

    24.00

    Il 1968 segnò un passaggio cruciale della storia moderna. E non solo per i moti studenteschi e gli omicidi di Martin Luther King e Robert Kennedy. In quell’anno, secondo il generale William Westmoreland, la guerra in Vietnam sarebbe dovuta entrare in una nuova fase, perché «le speranze del nemico erano alla fine». In un certo senso il comandante delle forze statunitensi aveva ragione, ma i piani dei Viet Cong non prevedevano la resa. La notte tra il 30 e il 31 gennaio, in corrispondenza del capodanno locale, il Fronte di liberazione nazionale diede il via a una vasta operazione militare divenuta celebre come offensiva del Tè’t: alle due e trenta del mattino diecimila uomini scesero dalle montagne e conquistarono – oltre a centinaia di altri obiettivi considerati inespugnabili – la capitale intellettuale e culturale dei Paese, Huê. I comandi americani, però, rifiutarono di accettare la portata di una simile disfatta, e a lungo si ostinarono a mandare in avanscoperta piccole unità di marines, sistematicamente annientate. Solo tempo dopo il Tenente Colonnello Ernest Cheatham avviò la riconquista della città, combattendo quartiere per quartiere. Ventiquattro giorni di scontri terrificanti, che alla fine costarono la vita a decine di migliaia di persone tra militari e civili. Quella di Huê fu di gran lunga la battaglia più sanguinosa dell’intera guerra, e cambiò per sempre l’approccio americano al conflitto: da allora, anziché di vittoria, si cominciò a parlare di disimpegno. Attraverso una mole di documenti senza precedenti e interviste a reduci di entrambi gli schieramenti, Mark Bowden ricostruisce con precisione ogni fase di quello scontro, raccontandoci un momento che cambiò per sempre il destino della guerra, e del mondo intero.

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 682

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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    Hybris – L’arroganza del potere e la guerra nel Novecento

    26.00

    Per gli antichi greci la hybris era il peccato peggiore che un capo potesse commettere. Era l’atteggiamento di somma tracotanza con cui i mortali, nella loro follia, si opponevano agli dèi. Chi peccava cadeva in disgrazia, precipitava da grandi altezze a profondità inimmaginabili. Dopo aver scritto numerosi libri sulla guerra nelle sue varie forme, Alistair Horne riflette su quali sono i tratti comuni che contraddistinguono i conflitti armati nel corso della storia. Tra quelli che emergono con maggiore evidenza c’è proprio la hybris, nel Novecento in particola- re. Perché i generali vittoriosi non sanno quando è il momento di fermarsi? Nel corso del 1941, la hybris avrebbe indotto Hitler a commettere, uno dopo l’altro, i tre enormi errori della sua carriera, errori di proporzioni storiche e fatali: l’operazione Barbarossa, la decisione di invadere la sterminata terra di Russia; la tardiva decisione di attaccare Mosca, costi quel che costi – come aveva fatto Napoleone un secolo e mezzo prima; la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti l’11 dicembre, soltanto una settimana dopo che la sua offensiva su Mosca si era alla fine bloccata. È quella la data in cui Hitler perde definitivamente la fiducia nei suoi generali per confidare solo nella propria stella – con rovinose conseguenze ben note alla storia.

    Rilegato, 15,5 x 24 cm. pag. 394 + 8 pagine fuori testo con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Rizzoli

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    I generali del deserto – 1940-1943 I signori della guerra d’Africa

    12.00

    Uno studioso di storia militare racconta la guerra d’Africa (1940-43) vista dalla parte dei vincitori. Ne scaturisce una rievocazione che è anche un atto d’accusa: perché generali come O’Connor, Cunningham, Ritchie, Auchinleck e Montgomery – che disponevano di mezzi molto potenti – impiegarono ben tre anni a sconfiggere la male armata Afrikakorps italotedesca di Rommel e dovettero attendere l’intervento deciso degli americani?

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 501 con 25 mappe

    Stampato nel 2001 da Rizzoli

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    Il fronte russo

    13.00

    Luca Steinmann

    Steinmann è stato quasi l’unico testimone occidentale dietro le linee nemiche. Prima in trincea dopo trincea nelle steppe intorno a Donetsk, poi dentro la città di Mariupol, in prima linea a documentare gli scontri armati dentro l’acciaieria di Azovstal. Poi più a Nord, nella regione di Lugansk. E ancora in Crimea e nel Sud dell’Ucraina.  E infine di nuovo a Donetsk a testimoniare l’annessione definitiva alla Russia come anche i pesanti bombardamenti dell’esercito di Kiev sulla città. In questo libro racconta le storie reali di uomini, donne, bambini, soldati, volontari, rifugiati, insieme alle pressioni subite durante i controlli, descrivendo con precisione il volto feroce di una guerra tragica e fratricida.

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    Il libro proibito di Hitler – Storia del Mein Kampf

    22.00

    “Ogni grande movimento di questa terra” scrive Hitler nelle prime pagine del Mein Kampf “deve la propria crescita ai grandi oratori e non ai grandi scrittori.” Eppure, osserva: “Per l’esposizione armonica e coerente di una dottrina occorre che i suoi principi fondamentali siano fissati per sempre”. Nel 1924 Hitler ha bisogno di trovare ascolto presso i suoi sostenitori. Dal carcere di Landsberg, in cui è rinchiuso per alto tradimento dopo il putsch fallito, ridefinisce gli obiettivi del movimento, ne progetta l’evoluzione. Mette nero su bianco la sua visione del mondo. Questo saggio, basato su fonti archivistiche finora inaccessibili, dissipa la confusione sul manifesto di Hitler ripercorrendo la sua evoluzione dalla prima stesura alle controversie attuali, facendo luce sulla sua genesi ammantata di leggende e individuandone le fonti. Le informazioni autobiografiche, per esempio, non sono affidabili: il padre non era un oppositore della monarchia austroungarica, ma un funzionario doganale ripetutamente promosso per i suoi servigi e la sua lealtà. E poi, da dove derivò l’antisemitismo di Hitler? Come si sviluppò il dibattito dopo il 1945? Fu davvero un “bestseller mai letto”? O forse è vero il contrario, e milioni di tedeschi lessero la voce originale del Führer?

    Cartonato con sovracopertina, 14 x 22 cm. pag. 356

    Stampato nel 2016 da Rizzoli

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    Il mio viaggio tra i vinti – Neri bianchi e rossi

    20.00

    “Gli storici patentati sostengono che i vinti della guerra civile italiana sono soltanto neri, i fascisti della Repubblica sociale. Invece il punto di vista che ho maturato negli anni è del tutto nuovo. Come spiego in questo viaggio, compiuto insieme a Adele Grisendi, tra gli sconfitti dobbiamo collocare anche i bianchi e soprattutto i rossi. Hanno perso la vita ribelli delle formazioni non soggette all’egemonia del Pci, uccisi da sicari che credevano compagni di lotta e non carnefici. Lo stesso è accaduto ad antifascisti cattolici e a socialisti che rifiutavano di sottomettersi ai comunisti. E non accettavano che la Resistenza diventasse l’alibi per imporre una dittatura rossa al posto di quella nera. Due volte vinti sono i partigiani delle Garibaldi riparati in paesi dell’Est, per sfuggire alla giustizia italiana del dopoguerra. Molti di loro finirono rinchiusi in gulag disumani come Goli Otok, l’Isola Calva, dove il maresciallo Tito torturava i suoi ex compagni colpevoli di essere rimasti fedeli a Stalin. E infine ci sono le vinte. Madri, figlie, sorelle, mogli colpevoli di avere un famigliare fedele a Mussolini e alla sua Repubblica. Accusate a torto di essere spie dei tedeschi e umiliate, stuprate, uccise.

    Rilegato, 15,5 x 23,5 cm. pag. 325

    Stampato nel 2017 da Rizzoli

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    Il sangue di Lepanto

    13.00

    1569, Cipro. Quando prende terra a Famagusta, città di mercanti nota per i suoi bordelli, Marcantonio Bragadin trova un’estate torrida ma un’accoglienza glaciale da parte della popolazione. Perché il nuovo governatore militare preceduto da una fama durissima – è stato inviato da Venezia per gestire con pugno di ferro l’imminente guerra con i Turchi, ma la città si ostina a vivere nell’illusione della pace. Nessuno però può immaginare, nemmeno Bragadin, che Famagusta sta per subire uno dei più feroci assedi della Storia. È convinto che i Nuovi Armamenti segreti progettati all’Arsenale della Serenissima terranno Cipro al sicuro, e così, mentre la fortezza della città è circondata dal Serdar turco, ogni giorno lui scruta il mare: le galee dalla madrepatria non si vedono all’orizzonte, ma lui resiste, 7.000 uomini contro 240.000 Turchi, per quasi un anno. Il tempo che impiegano Pio V e il Rey Felipe II di Spagna a formare la Lega Santa e a muovere contro l’Impero Ottomano la loro Armada invincibile. Ma non c’è più nulla da fare: Famagusta ormai è capitolata e Bragadin affronterà con coraggio sovrumano il suo atroce destino. Prima che le acque del Golfo di Lepanto si tingano di rosso in una battaglia epocale tra Oriente e Occidente, destinata a cambiare il volto del Mediterraneo.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 409

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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    L’Italia si è rotta

    18.00

    Giampaolo Pansa

    “Il nostro è un Paese perduto. Travolto dalla cattiva politica, da partiti e governi incompetenti e corrotti dalla brama di potere. Sempre più diviso tra ricchi e poveri. Guastato dalle ruberie di personaggi pubblici e privati e dall’inosservanza delle leggi da parte di molti. In questi ultimi anni mi sono sempre più spesso domandato: che cosa ci accadrà domani? I miei ultimi lavori guardavano al passato, questo si spinge nel futuro”. Con queste parole dolenti Pansa avrebbe iniziato questo libro rimasto incompiuto e nel quale descrive con ferocia l’Italia sottosopra che intravvedeva. Un Paese dove i vecchi sono le prime vittime degli effetti nefasti della crisi politico-economica. Insieme agli italiani onesti e alle donne, vittime di mariti e compagni violenti. Il narratore è un giornalista settantenne che vive a Roma e racconta la deriva dell’Italia a cominciare dal 2020, anno bisestile e maledetto. Tra grandi bufere invernali, estati torride e una crisi economica senza uguali. Il finale è a sorpresa, perché anche nelle grandi crisi si nasconde sempre qualche fermento nuovo e inaspettato.

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    L’Italiano (Romanzo)

    20.00

    Arturo Perez-Reverte

    Gibilterra, 1942. In questa terra di confine, covo di spie e nemici sotto ogni bandiera, si combatte una guerra occulta e silenziosa. Dalla costa la contraerea alleata taglia il cielo con la luce dei suoi fari mentre, nelle profondità del Mediterraneo, un’unità di sommozzatori della Decima MAS, armati di moderni siluri sottomarini, conduce azioni di sabotaggio ai danni della flotta britannica. Tra questi militari c’è il sottufficiale Teseo Lombardo. È lui che Elena Arbués, libraia gibilterriana ventisettenne, trova una mattina passeggiando sulla spiaggia: una massa nera, immobile, riversa sulla battigia color ambra, che lo schiarirsi del giorno trasforma in un uomo ferito e privo di sensi. Ed è a lui che ripensa incessantemente, dopo averlo assistito e riconsegnato ai suoi camerati, nei mesi successivi, come a un Ulisse uscito dal mare. Elena è una donna forte sul cui carattere il mondo non fa breccia, Teseo un soldato coraggioso e fedele. Appunti, monografie, diari, testimonianze dirette e indirette: partendo da una foto appesa alla parete di una libreria di Venezia, Arturo Pérez-Reverte ha scandagliato le acque della Storia per riportare a galla vicende realmente accadute, quelle del gruppo Orsa Maggiore, rimaste ai margini dei grandi eventi della Seconda guerra mondiale. Vicende scomode per il nostro passato, dove il mito non arriva, ma che il grande autore spagnolo ha voluto restituirci, raccontando di uomini e donne che le vissero realmente.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 410

    Stampato nel 2022 da Rizzoli

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    L’ultima vittoria di Hitler – Arnhem 1944

    34.00

    Nel settembre del 1944 l’esercito del Terzo Reich sta lentamente arretrando verso la Germania, mentre gli Alleati avanzano in Belgio puntando ai Paesi Bassi. Intanto, sul fronte orientale, anche l’Armata rossa mette pressione ai generali tedeschi, ormai in balia di Hitler sempre più ansioso e delirante. Per il feldmaresciallo britannico Bernard Montgomery è l’occasione perfetta: vuole mettersi al comando delle operazioni alleate nel continente, una risposta alla nomina – a suo parere ingiusta – di Dwight Eisenhower come comandante supremo. “Monty” sostiene con vigore un piano a dir poco ambizioso: l’operazione Market Garden, con la quale prendere il controllo dei ponti che attraversano il basso Reno e sfondare in territorio nemico. Una prima ondata di truppe paracadutate oltre le linee tedesche aprirà la strada all’avanzata trionfale della fanteria. Ma gli alti ufficiali stanno dimenticando una massima fondamentale della strategia militare: nessun piano sopravvive intatto all’incontro con il nemico. Troppe cose devono andare lisce perché l’operazione riesca. Quel piano avventato si tradurrà in un disastro costato la vita a migliaia di soldati, costretti a giorni di scontri incessanti circondati dai nemici, fino alla tragica e disperata ritirata. Ma il prezzo più alto lo pagheranno i civili olandesi, schierati da subito al fianco dei liberatori e presto schiacciati dalla terribile rappresaglia tedesca. Antony Beevor, utilizzando fonti inedite o trascurate, conduce il lettore nel cuore degli scontri, mostrandoci la terribile realtà dei combattimenti che il generale tedesco Kurt Student definì «l’ultima vittoria tedesca».

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 616 + 32 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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    La dittatura europea

    12.00

    Quindici anni fa Ida Magli è stata una delle prime studiose autorevoli a schierarsi nettamente contro l’idea di un’Unione Europea, mostrandone i limiti, le storture e gli errori d’impostazione. Oggi, con la crisi dell’euro e il collasso di interi Stati, davanti a crescenti spinte separatiste e ai molti “no” sul progetto di costituzione unica, i fatti le danno ragione. L’unificazione è stata portata avanti per tentativi ed errori, e cinquecento milioni di persone diverse per lingua, storia, religione e costumi si sono ritrovate loro malgrado parte di una realtà che conoscono male e di cui nessuno gli parla. I vantaggi promessi non sono mai venuti, e l’UE pare solo un moltiplicatore di poltrone ad uso dei politici. In questo saggio fortemente polemico l’autrice affronta un argomento che pare tabù, indicandoci i responsabili di un progetto nato male, in cui gli stessi governanti non hanno fiducia. E, tra le ammissioni di giornalisti, politici, amministratori, industriali e uomini di Chiesa, ci mostra come nessuno si stia opponendo a quello che ritiene un processo disastroso ma inarrestabile.

    Brossura 13 x 20 cm. pag. 206

    Stampato nel 2010 da Rizzoli

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    La grande strategia dell’impero bizantino

    14.00

    Quello di Costantinopoli è stato un caso unico nella storia: mille anni di dominio incontrastato su un impero vastissimo e multietnico. Dal IV secolo fino alla caduta, avvenuta nel 1453 per mano di Maometto II, l’Impero romano d’Oriente è sopravvissuto al gemello d’Occidente, ha retto l’onda d’urto degli Unni, degli Slavi, degli Arabi e degli altri che nei secoli hanno cercato di sfondare il limes. Eppure la forza militare, la posizione e le risorse non erano neppure lontanamente paragonabili a quelle di Roma. Come è stato possibile? Bisanzio elaborò una strategia politica e militare efficacissima, basata su un uso estremamente moderno di quella che oggi chiameremmo “intelligence”. La diplomazia dell’Impero romano d’Oriente seppe imbrigliare le forze nemiche raccogliendo dettagliati dossier e riuscendo a ottenere vantaggiose concessioni a tutti i tavoli di trattativa. Sul fronte militare, cercò di conservare la pace il più a lungo possibile: mantenne alta la tensione agendo come se la guerra fosse sempre imminente, ma scese in battaglia solo quando aveva buone possibilità di vittoria. Nella politica interna, privilegiò l’integrazione e l’assorbimento per sfruttare il patrimonio di culture, tecnologie e conoscenze che ogni popolo assoggettato portava in dote. Questo libro è il frutto di quasi trent’anni di ricerche di Edward Luttwak.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 542

    Stampato nel 2023 da Rizzoli

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    La grande strategia dell’impero romano

    9.00

    Nel momento in cui la sicurezza di un grande organismo politico (come quello statunitense) è in pericolo, diventa opportuno e di grande insegnamento tornare indietro ed esaminare le strutture del più riuscito esperimento di governo sovranazionale della storia: l’Impero Romano, l’unico esempio di impero multietnico che sia durato a lungo. Secondo Lutwak, consulente militare del Pentagono, la chiave per intendere questa durata sta nell’uso dell’apparato militare come forza di dissuasione. Per la prima volta un moderno tecnico mette a confronto l’arte strategica dei romani con quella delle grandi potenze contemporanee, prendendo in esame il periodo che va dal I al III secolo d.C., all’incirca da Augusto a Diocleziano. Una trentina di cartine e diagrammi aiutano a visualizzare le complesse analisi strategiche e, fanno di questo libro un’opera unica.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 342 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2010 da Rizzoli

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    La guerra civile americana – Le ragioni e i protagonisti del primo conflitto industriale

    11.00

    La Guerra civile americana è l’archetipo dello scontro tra due opposte visioni della civiltà ed ha avuto un ruolo cruciale nel determinare la nascita degli Stati Uniti moderni. Ricostruendo con rigore e precisione lo sfondo sociale ed economico da cui ebbe origine la Guerra di secessione, questo volume porta nel cuore di questa drammatica contesa: racconta celebri battaglie come quelle di Vicksburg e Gettysburg, descrive passo dopo passo le mosse di grandi protagonisti come Abraham Lincoln e Jefferson Davis, e mostra come questa guerra sia stato un conflitto estremamente moderno, il primo della civiltà industriale, e ancora fondamentale per comprendere i rapporti di forza nella nostra attuale società.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 254

    Stampato nel 2013 da Rizzoli

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    La guerra civile europea 1917-1945 – Nazionalsocialismo e bolscevismo

    13.00

    Secolo di straordinarie scoperte scientifiche e fondamentali conquiste tecnologiche, il Novecento è stato anche il secolo delle grandi involuzioni: i sistemi totalitari hanno segnato in modo indelebile gli ultimi cento anni della nostra storia; i gulag e i lager nazisti sono impressi nella coscienza collettiva come luoghi simbolo del “male assoluto”, della più brutale e inaccettabile sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Uno dei maggiori storici del secolo appena passato, Ernst Nolte, analizza la storia europea tra le due guerre, mettendo in relazione tra loro bolscevismo e nazionalsocialismo e presentandoli come fenomeni interdipendenti, originati da un clima storico-politico comune.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 722

    Stampato nel 2008 da Rizzoli

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    La guerra civile spagnola

    16.00

    Nella notte tra il 17 e il 19 luglio 1939, il colpo di Stato dalle truppe guidate dal Generale Franco segnò l’inizio di una guerra civile che dilaniò la Spagna per i tre anni seguenti: fu una vera e propria prova generale della Seconda Guerra Mondiale in cui vennero sperimentate sulla popolazione quelle atrocità che avrebbero caratterizzato il conflitto successivo. Alcuni del protagonisti furono i medesimi: Hitler e Mussolini inviarono truppe regolari in aiuto di Franco nel nome dell’anticomunismo, e Stalin sostenne con armi, volontari e denaro le formazioni comuniste. Dagli Stati Uniti e da tutta Europa giunsero, migliaia di volontari: scrittori come Ernest Hemingway e George Orwell, e uomini politici italiani come Palmiro Togliatti e Pietro Nenni, pronti ad aderire alle brigate internazionali in nome o dell’internazionale comunista o di altri ideali “democratici”.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 590 con inserto di 10 pag. con foto b/n

    Stampato nel 2016 da Rizzoli

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    La repubblichina – Memorie di una ragazza fascista (Romanzo)

    13.00

    Conclusa la guerra e finiti i bombardamenti degli Alleati, non esistevano altri pericoli in città. In questo modo mi sono trovato di fronte a vicende che non pensavo di scoprire. Una fu la tosatura delle prigioniere repubblichine, avvenuta non in piazza del Cavallo come racconto in questo libro, bensì in una piazza secondaria, davanti a una caserma in sfacelo, diventata un rifugio di senzatetto e di prostitute malandate. Tra le donne sottoposte a quel supplizio, una era molto giovane e bella. La sua figura è sempre rimasta nella mia memoria, tanto da ispirarmi il personaggio centrale di questo libro: Teresa Bianchi, detta Tere. Una maestra elementare sui vent’anni, tanto appassionata della propria missione da prendere la tessera del Partito fascista repubblicano pur di insegnare in una scuola della città. Di solito i miei libri sulla guerra civile e sul dopoguerra sporco di sangue non hanno per protagonisti dei fascisti repubblichini se non come vittime delle vendette partigiane. Un revisionismo a senso unico ha fatto sparire i tanti italiani, civili e militari, rimasti fedeli a Benito Mussolini. Eppure furono soprattutto loro a sopportare gli eventi più angosciosi dell’ultima fase della guerra nel nostro Paese. La mia Tere affronta con fermezza e coraggio il furore dell’ultimo atto della guerra mondiale in casa nostra e il caos del dopoguerra.

    Brossura, 15,5 x 24 cm. pag. 238

    Stampato nel 2019 da Rizzoli

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    La vittoria disperata – La seconda guerra punica e la nascita dell’impero di Roma

    11.00

    Quel lontano, eppur vicinissimo, 202 a.C. fece emergere Roma come prima potenza del bacino mediterraneo. Fu, quella con i cartaginesi e con il loro grandissimo duce Annibale, una lotta all’ultimo sangue. Fu, da parte di Roma, una guerra totale: anzi, l’unica guerra totale dell’antichità.” Conflitto decisivo nel determinare il futuro dell’impero romano – e con esso dell’intera Europa – la seconda guerra punica rappresenta ancora oggi uno degli episodi più avvincenti della storia umana. Mario Silvestri, tra i massimi divulgatori di storia italiani, ricostruisce gli eventi e i retroscena dello scontro tra Roma e Cartagine: le tensioni per il controllo del Mediterraneo, lo scoppio delle ostilità, l’ascesa di Annibale e la mitica traversata delle Alpi con gli elefanti, la battaglia di Canne, la comparsa sulla scena di Scipione e la sua inarrestabile serie di vittorie, fino agli scontri decisivi in Africa. Episodi, strategie e protagonisti rivivono nella prosa vivida di Silvestri, restituendoci la grandiosità di “una lotta ai limiti della vertigine” che aprì a Roma il dominio del mondo antico.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 589 con circa 18 tra cartine e piani di battaglia

    Stampato nel 2015 da Rizzoli

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    Le volpi del deserto – Le armate italo tedesche in Africa settentrionale

    10.00

    Il suo nome era un mito, la sua armata impegnò per tre anni un avversario superiore, i suoi nemici lo temevano e ammiravano: si chiamava Erwin Rommel. I suoi soldati, italiani e tedeschi, erano “le volpi del deserto”. Questo libro racconta, attraverso le voci dei protagonisti, la storia delle leggendarie divisioni dell’Afrikakorps e dei soldati italiani che seppero supplire con il loro valore alla tragica inferiorità di mezzi. Una pagina gloriosa in cui, come è scritto all’ingresso del sacrario italiano ad El Alamein, “Mancò la fortuna, non il valore”. Una chiara e autentica documentazione della campagna di guerra combattuta in Nord Africa, in memoria dei caduti di entrambi gli eserciti.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 598

    Stampato nel 1999 da Rizzoli

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    Linea di fuoco (Romanzo)

    22.00

    Arturo Perez-Reverte

    È la notte tra il 24 e il 25 luglio 1938 e sta per cominciare la battaglia dell’Ebro, la più sanguinosa mai combattuta in terra spagnola. L’XI Brigata Mista dell’esercito repubblicano attraversa il fiume per stabilire una testa di ponte a Castellets del Segre; nei pressi del paese, mezzo battaglione di fanteria, un tabor marocchino e una compagnia della Legione Straniera difendono la zona. Sono uomini e donne, in larga parte giovanissimi, che per fare i soldati hanno messo in pausa la vita.  Combinando magistralmente finzione e dati storici, Arturo Pérez-Reverte ci porta tra i valorosi che affrontarono quei giorni: un unico, ininterrotto movimento di camera tra i due fronti che di volta in volta inquadra smarrimenti e sorrisi, obbedienze e ostinazioni ideologiche, l’odore immobile della morte e addirittura il miracolo di una vita che viene al mondo.

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    Mercenari S.p.a. – I nuovi soldati dell’era globale: chi sono e chi li paga

    8.50

    L’8% del bilancio alla difesa americano è privatizzato; in Iraq il “contingente” delle compagnie militari private è il secondo più numeroso sul campo; il mercato dei soldati mercenari in tutto il mondo si attesta sui 100 miliardi di dollari all’anno ed è in continua espansione. Le cifre parlano chiaro e questo libro porta in primo piano un tema di scottante interesse: la presenza attiva e diffusa di attori privati nei meccanismi della guerra. Dalle origini storiche del fenomeno ai suoi sviluppi, a un’indagine della sua diffusione in Italia, l’autore mostra come la gestione privata della sfera militare sia l’ultima conseguenza del vento di privatizzazione che ha iniziato a soffiare dagli anni Ottanta in poi.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 264

    Stampato nel 2004 da Rizzoli

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    Missioni segrete

    16.90

    Riuscire a trasformare la paura in coraggio. Sapere che da una rapida scelta e da una semplice mossa dipendono la vita o la morte di più persone, ma anche la tua stessa sopravvivenza. Questo e molto altro si richiede a un uomo del Gis, il Gruppo di Intervento Speciale dei carabinieri di cui il Comandante Alfa è uno dei fondatori. Nato nel 1978, il Gis si è subito distinto per l’efficienza e la prontezza degli interventi, cui l’autore di questo libro ha spesso partecipato da protagonista. In queste pagine, il Comandante ripercorre non solo gli anni della fondazione del corpo speciale ma soprattutto le missioni coperte dalla più assoluta segretezza, sia in Italia sia all’estero, e mai raccontate prima d’ora. Ben pochi infatti sanno che fu il Gis a essere inviato in Libia a catturare gli autori della strage di Lockerbie, la cittadina scozzese sulla quale esplose un volo Pan Am per una bomba, causando la morte di 270 persone. O che al Gis fu affidato l’addestramento della polizia locale in Afghanistan, bersaglio continuo di attentati di Al Qaeda e dell’Isis. O ancora che al Gis si deve la cattura di pericolosissimi criminali di guerra nella ex Jugoslavia. Il Comandante svela i retroscena delle missioni più rischiose, racconta la propria esperienza come addestratore di scorte e reparti speciali e fa luce sulla vita nascosta degli agenti che dal 1978 hanno difeso (e difendono tuttora) il popolo italiano ed europeo dal terrorismo.

    Rilegato, 14,5 x 22 cm. pag. 230

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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    Sangue sesso soldi – Una controstoria d’Italia dal 1946 a oggi

    15.00

    De Gasperi ha salvato la libertà dell’Italia e non era affatto un lacchè del governo americano. Togliatti veniva chiamato il Migliore, ma per molti era il Peggiore perché s’inchinava davanti ai baffi di Stalin. L’editore Feltrinelli non è stato eliminato dai servizi segreti, si è ucciso nell’inseguire la chimera di una rivoluzione proletaria. Il Sessantotto si è rivelato un tragico bluff che ha distrutto la nostra università. L’avvocato Agnelli era di certo un gran signore, ma copriva le mazzette pagate ai politici pure dalla Fiat. Andreotti Belzebù le ha sbagliate tutte? Assolutamente no. Sono alcuni dei giudizi che il lettore troverà in “Sangue, sesso, soldi”. Un titolo che fotografa la natura dell’Italia che abbiamo costruito dal 1946 in poi.

    Rilegato, 14 x 22 cm. pag. 448

    Stampato nel 2015 da Rizzoli

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    Seconda Guerra Mondiale. La Francia di Vichy 1940 – 1944

    25.00

    Robert Aron

    Quando è apparso questo libro, il suo contenuto ha rappresentato un contributo fondamentale allo studio di uno dei periodi più dirompenti della Francia repubblicana del secolo ventesimo. Lo Stato di Vichy, infatti, non provoca solo la divisione in due parti del paese, ma lacera il tessuto ideale della tradizione repubblicana e dello spirito nazionale.

    Rilegato, 16 x 22 cm. pag. 672

    Stampato nel 1972 da Rizzoli

    Condizioni del libro: usato in ottime condizioni. Piccolissime imperfezioni nella sovracopertina

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  • 0 out of 5

    Storia della guerra civile americana

    16.00

    La guerra civile tra Nord e Sud che dal 1861 al 1865 sconvolse gli Stati Uniti fu un avvenimento di portata epocale. Non solo infatti segnò la nascita della moderna nazione americana, ma per la prima volta vide il gigantesco apparato produttivo generato dalla rivoluzione industriale entrare con il proprio peso decisivo sui campi di battaglia. Le ferrovie, il telegrafo, il cannone a tiro rapido, il treno blindato, la nave corazzata, l’offesa subacquea furono usati su grandissima scala facendo di quel terribile scontro l’autentico prologo delle due guerre mondiali. Raimondo Luraghi – uno dei maggiori esperti della Guerra civile americana – ricostruisce in questa opera esaustiva la genesi, l’evoluzione e la conclusione del conflitto in tutti i suoi risvolti politici, militari, sociali, culturali, attraverso una narrazione altamente drammatica se pur rigorosamente scientifica e fondata su una vastissima documentazione.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. XXII + 1401 con circa 5 foto b/n e 72 cartine

    Stampato nel 2009 da Rizzoli

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  • 0 out of 5

    Storia della guerra del Vietnam

    10.50

    Stanley Karnow

    In questo libro Stanley Karnow, inviato nel Sud-est asiatico da “Time” e “Life” nel 1959 e rimastovi fino alla caduta di Saigon, racconta la storia della guerra del Vietnam, analizzando in modo particolare le origini del conflitto. Da un lato una potenza di fuoco illimitata, tecnologia, armamenti sofisticatissimi, soldati dotati del meglio… dall’altra armi spesso riciclate, lunghe marce di notte per sfuggire alla caccia degli elicotteri, per nutrirsi una scarsa ciotola di riso al giorno… Eppure, anche questa volta Davide sconfisse Golia… Stanley Karnow ce ne spiega il perché. Questo suo libro è considerato universalmente il reference book sulla guerra del Vietnam.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 538 + 32 pagine fuori testo con 67 foto b/n

    Stampato nel 2010 da Rizzoli

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    Strategia – La logica della guerra e della pace

    12.00

    Secondo Edward Luttwak, studioso di storia militare, consulente strategico del governo americano e commentatore politico, ogni guerra è un’esperienza unica e irripetibile; eppure, nel corso degli anni e dei secoli, emergono similitudini, modelli comuni, linee di tendenza. Per questo lo studio di eventi passati come le vicende dell’impero romano o la Seconda Guerra Mondiale possono offrire nozioni cruciali per capire il nostro mondo e per prendere le decisioni giuste nei conflitti che dobbiamo affrontare. E la storia insegna che spesso la strategia migliore è quella che a prima vista sembra la meno diretta, la più paradossale, la più contradditoria.

    Brossura, 14 x 21,5 cm. pag. 425

    Stampato nel 2013 da Rizzoli

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    Traditi sottomessi invasi – L’estinzione di un popolo senza figli senza lavoro senza futuro

    18.00

    Siamo di fronte a una prospettiva apocalittica: l’estinzione degli italiani, la loro sparizione dalla storia a causa di un crollo demografico che sta diventando irrimediabile. Intanto i nostri politici fischiettano con noncuranza, assorbiti dalla contesa delle poltrone, mentre lasciano che un fiume di migranti, di diversa cultura e religione, sbarchi e si insedi nella penisola e mentre, da tempo, hanno deliberato una cessione di poteri che fa venir meno l’indipendenza nazionale e la sovranità popolare. Con la sudditanza ai mercati finanziari, con la perdita di sovranità monetaria (per l’euro) e di sovranità politica (per l’Unione europea dopo Maastricht) si è assestato un durissimo colpo allo stato sociale e all’economia italiana e si riduce progressivamente lo stato nazionale a un fantasma. Nel quale infatti gli elettori e i cittadini percepiscono di contare sempre meno. Antonio Socci compie un viaggio nella storia d’Italia mostrando che il tradimento delle élite e la “chiamata dello straniero” hanno “ferito” per molti secoli la nostra storia nazionale.

    Rilegato, 14 x 21,7 cm. pag 314

    Stampato nel 2018 da Rizzoli

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