Apologia di Brasillach

Robert Brasillach

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    Apologia di Brasillach

    5.20

    Lo scopo di questa breve pubblicazione è quello, in questo mondo in cui tutto dipende dai media e gli scrittori non si dividono più in buoni e cattivi, in eccellenti e mediocri, ma soltanto in noti e ignoti, è quello di far conoscere Brasillach, simbolo della tragedia di una parte della gioventù europea nel corso della seconda Guerra Mondiale.

    Brossura 12 x 16,5 cm. pag. 64

    Stampato nel 1989 da Settimo Sigillo

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    Brasillach giornalista – 1941 – 1944 gli anni della collaborazione

    26.00

    Con saggi introduttivi di Mario M. Merlino e Rodolfo Sideri, un Robert Brasillach inedito quello che questo volume vuole presentare, attraverso una selezione ragionata degli articoli che l’Autore, in modo continuativo dal marzo 1941 all’agosto 1944, ha scritto sui due più importanti giornali della Collaborazione: Je suis partout e Révolution Nationale.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 236

    Stampato nel 2016 da Settimo Sigillo

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n°6 – Brasillach e Drieu La Rochelle

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 32

    Stampato nel 1998 da Raido

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    Domrémy

    18.00

    Domrémy, opera di teatro scritta da Robert Brasillach a soli 23 anni, è l’originale tentativo di proporre la figura di Giovanna d’Arco quale irrompere dell’eroismo e del sacrificio con cui ciascuno di noi è obbligato a confrontarsi. Nel centenario della nascita di Brasillach non sorprende il silenzio, la complice omissione verso uno scrittore che rappresentò le aspettative della gioventù francese fra le due guerre. Al plotone d’esecuzione dei “vincitori” che gli tolse la vita, si è sostituita la dimenticanza. E colpa ancor più grave, aver visto nel fascismo l’incarnazione della fierezza, della speranza, della gioia irriverente e anticonformista, ieri come oggi non gli è perdonato. Il lavoro di Brasillach è arrichito dai saggi di Mario Merlino e Rodolfo Sideri.

    Brossura 12,5 x 19,5 cm. pag. 192

    Stampato nel 2010 da Edizioni Settimo Sigillo

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    I cadetti dell’Alcazar – Spagna 1936: storia di una resistenza dimenticata

    14.50

    L’assedio dell’Alcazar fu uno degli episodi più significativi della guerra civile spagnola per sintesi di eroismo, coraggio, fede. Di questo valore simbolico assunto dall’Alcazar sono pienamente consapevoli Massis e Brasillach che nella narrazione, molto aderente ai fatti accaduti, scritta nel corso dello svolgimento degli stessi, sottolineano la dimensione epica dell’evento e terminano dicendo che nella lotta contro il bolscevismo con l’assedio dell’Alcazar la Spagna rivendica l’onore di aver affrontato per prima il pericolo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 95 + 14 pagine fuori testo con 28 foto b/n

    Stampato nel 2001 da Barbarossa

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    I poeti armati – Drieu Brasillach Céline : 6 febbraio 1934-6 febbraio 1945

    10.00

    Un libro sulla “Tentazione Fascista” degli scrittori collaborazionisti francesi in un momento in cui la crisi delle ideologie sembra ineluttabile. Il libro di Fiore ha il vantaggio di essere nello stesso tempo una sintesi di un’ideologia incomprensibile al mondo borghese e un’analisi dei tre massimi esponenti dei “Collabos” vista in chiave di letteratura armata e non succube del potere politico.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 158

    Stampato nel 1999 da Settimo Sigillo

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    I sette colori – Romanzo

    15.00

    Questo romanzo, scritto quando l’autore aveva trent’anni, nasce sotto il segno della maturità, nell’età in cui muore la gioventù, il passato non può più essere ricostruito e il futuro appare minaccioso. Lo sfondo storico e politico è l’autobiografia di un giovane scrittore che seppe scrivere, vivere e morire per le sue idee, ma è anche testimonianza di un’epoca e biografia di una generazione e rappresentazione mitica ed estetica di un’ideologia: quella fascista. Brasillach infatti fu un grande scrittore, fascista convinto, alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu giustiziato per collaborazionismo, unico scrittore a subire in Francia questo destino. Emessa la condanna a morte per collaborazionismo, ci fu una bobilitazione di scrittori francesi, tra i quali molti di area comunista, per chiederne la grazia, che venne però rifiutata.

    Cartonato con sovracopertina, 12 x 21 cm. pag. 255

    Stampato da Ciarrapico

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    Il nostro anteguerra

    25.00

    In queste pagine, scritte in modo mirabile, rivivono gli anni intensi dell’Europa tra le due guerre. Album di ricordi, storia di grandi amicizie e di proficui incontri, ritratto di un’epoca, tra le più brillanti opere del grande scrittore francese, fa rivivere il fascino degli anni Trenta e di Parigi, la potenza del Mito, le curiosità artistiche e letterarie, il teatro, le passeggiate e le discussioni, ma anche il dramma di una giovinezza che irrimediabilmente “dilegua sotto lo sguardo delle Regine di pietra”.

    Cartonato con sovracopertina 12 x 21 cm. pag. 454

    Stampato nel 1986 da Ciarrapico

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    Il processo Brasillach

    15.00

    “PRESIDENTE. La Corte condanna Brasillach Robert alla pena di morte; ne ordina la fucilazione; UNA VOCE DAL PUBBLICO. È una vergognai BRASILLACH. E un onore….!” Quest’ultima parola conclude, il 19 gennaio 1945, il processo contro il poeta fascista Robert Brasillach, che alcuni giorni dopo viene fucilato. Scritto dal suo difensore, il celebre avvocato Jacques Isorni, questo libro raccoglie le ‘parole’ di cui sono intessute le politiche e segnate le lotte delle dramatis personae del fascismo francese. Insorte nell’Europa della modernità come voci (ideologiche) del coro delle rivoluzioni nazionali, esse erompono sùbito in Feldgeschrei: gridando la guerra dei fascismi alle democrazie e sigillando in questi termini la forma della controdemocrazia nel XX secolo.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2007 da Edizioni di Ar

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    La Guerra Civile in Spagna. Tra le rovine dell’Alcazar

    12.00

    Henri Massis – Robert Brasillach

    L’assedio dell’Alcazar fu uno degli episodi più significativi della guerra civile spagnola per sintesi di eroismo, coraggio, fede. Di questo valore simbolico assunto dall’Alcazar sono pienamente consapevoli Massis e Brasillach che nella narrazione, molto aderente ai fatti accaduti, scritta nel corso dello svolgimento degli stessi, sottolineano la dimensione epica dell’evento e terminano dicendo che nella lotta contro il bolscevismo con l’assedio dell’Alcazar la Spagna rivendica l’onore di aver affrontato per prima il pericolo.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 126

    Stampato nel 2021 da Centro Librario Occidente

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    Le ragioni del mio impegno. Memorandum scritto da Robert Brasillach per il suo processo

    10.00

    Robert Brasillach

    Questo piccolo libro, inizialmente non destinato alla pubblicazione, era la preparazione di Robert al processo, con le domande che l’accusa gli avrebbe potuto rivolgere e le sue risposte. In questo libro, si trova tutto il suo pensiero politico, il suo agire e il suo amore per la Francia.

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    Léon Degrelle e l’avvenire di Rex

    Il prezzo originale era: €9.00.Il prezzo attuale è: €5.40.

    Robert Brasillach      prezzo di listino: 9.00 (sc. 40%)

    Il poeta e l’uomo d’azione, quasi coetanei – Degrelle era nato il 15 giugno 1906; Brasillach il 31 marzo del 1909 – Il primo indossando l’uniforme delle Waffen-SS sul fronte dell’Est; il secondo armato della potenza evocativa della parola. Entrambi, però, uniti dall’amore per la giovinezza, intesa quale amicizia e gioia di vivere e, senza dubbio e fino all’ultimo, intesa quale fierezza e speranza. Brasillach venne fucilato dai suoi compatrioti a guerra finita, Degrelle riuscì a passare in Spagna partendo dalla Norvegia con un ultimo aereo disponibile e vi si stabilì per il resto della sua vita.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 126

    Stampato nel 1997 da Il Cinabro

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    Lettera ad un soldato della classe ’40

    8.00

    Robert Brasillach (1909-1945), romanziere, poeta, commediografo, critico giornalista, è senza dubbio una delle figure più rappresentative di quella generazione intellettuale fra le due guerre mondiali che aderì al fascismo inteso sia come fenomeno di rinascita nazionale ed europea, sia come poesia del XX secolo. Nel 1940 parte in guerra, al ritorno dalla prigionia auspica un rapporto d’intesa con la Germania. Al momento della “liberazione” viene imprigionato e condannato a morte per le proprie idee, perchè, come disse al processo il pubblico ministero, ” i suoi articoli hanno fatto più male alla resistenza francese di un battaglione della Wehrmacht”.

    Brossura 12 x 16,5 cm. pag. 80

    Stampato nel 1997 da Europa

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    Memorandum – La mia autodifesa

    11.00

    Tante leggende sono circolate sul rifiuto di concedere la grazia a Brasillach da parte di de Gaulle. Ma se è possibile perdonare qualunque individuo in carne e ossa, come si può usare clemenza con un simbolo? Con l’aggravante del suo talento, che lo stesso pubblico ministero non esita a riconoscergli, Brasillach è la perfetta incarnazione di quell”intelligenza con il nemico” che la nuova Francia deve lavare come un’onta. E dunque quello che si celebra il 19 gennaio del 1945 nel cuore di Parigi è sì un processo penale, ma anche una sacra rappresentazione, una cerimonia espiatoria, la convocazione forzata della letteratura sul duro terreno della responsabilità. Ci sono i giudici, i giurati, il rappresentante dell’accusa e l’avvocato, i giornalisti. C’è la sorella di Brasillach, quest’uomo che ha sempre fatto volentieri a meno delle donne, e ci sono Simone de Beauvoir e Maurice Merleau-Ponty. Ci sono i giovani fascisti che accolgono la sentenza di morte con urla di protesta e quasi non riescono a credere che l’esito di quella messa in scena, nella sua ingenuità, abbia regalato loro un martire di tale importanza. Di questo rischio non si accorsero né Sartre né Simone de Beauvoir, che si rifiutarono di firmare il famoso appello a de Gaulle per la grazia.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 80

    Stampato nel 2014 da Medusa

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    Senza romanticismo. Robert Brasilliach, il cinema e la fine della Francia

    22.00

    Claudio Siniscalchi

    Vita, politica e cinema. È questa la chiave per comprendere la ricca produzione di Robert Brasillach, “collaborazionista” fucilato nel 1945 e autore di una tra le più brillanti Storie del Cinema di tutti i tempi, ad oggi inedita in italiano. Rapide come fotogrammi, le pagine di Claudio Siniscalchi evocano uomini e luoghi, dalla Russia di Ejzenstejn all’America di Charlie Chaplin, dalla Rive Gauche alla guerra civile spagnola. A fare da sfondo c’è la fine della Francia e dell’Europa, in un inesorabile conto alla rovescia, prima della tragedia finale

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