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La Piazzaforte di Pescara. Tre secoli di storia della «Real Piazza di Pescara» dall’edificazione all’abbattimento
€22.00Licio Di Biase
La Piazzaforte ha sempre esercitato il suo fascino sui pescaresi. Recentemente, i resti del Bastione S. Vitale sono emersi alla luce, un pezzo del baluardo spagnolo da toccare e vedere per rendersi contro di quale dovesse essere stata la sua maestosità. Per tre secoli questa struttura militare difensiva a nord del Regno di Napoli caratterizzò un vasto territorio, determinandone dinamiche e sviluppi. Da uno dei Bastioni della Piazzaforte, e precisamente da quello di S. Cristoforo o Bandiera o del Telegrafo, Vittorio Emanuele II pronunciò l’ormai famosa e memorabile frase che iniziava con “Oh, che bel sito…”. Era il 17 ottobre 1860. A quel giorno si ritiene appartenga la prima idea della demolizione, anche se i misteri sulle dinamiche di realizzazione e abbattimento non sono state sempre ben delineate nei numerosi documenti storici degli ultimi anni. Da qui l’esigenza di andare oltre le informazioni fin qui acquisite alla luce del rinvenimento di altre notizie, fino ai recenti rinvenimenti dei resti dei bastioni di nordovest, che ci aiutano ad approfondire la conoscenza di questa nostra piccola città, crocevia da almeno due millenni tra nord e sud, est e ovest.
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La Proprietà di Popolo
€6.00Su iniziativa del Centro Studi Politici e Costituzionali, il 13 aprile 1976 è stato depositato, presso la Corte di Cassazione di Roma, un disegno di legge di iniziativa popolare, per ripartire fra i cittadini il reddito monetario del capitale amministrato dallo Stato (G.U. n. 98 del 14-4-1976). Tutto il sistema normativo proposto è stato organicamente concepito sul principio essenziale che la proprietà di un capitale è di chi ha diritto al reddito. Come il socio di una società commerciale ha una quota di capitale in quanto ha diritto al dividendo, così il cittadino, mediante il diritto alla quota di reddito, consegue una quota ideale di proprietà del capitale amministrato dallo Stato.
Brossura, 13 x 20 pag. 45
Stampato nel 2013 da Solfanelli
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La Spagna dei legionari
€16.00A ottant’anni dalla fine della Cruzada viene riproposto il diario di guerra del Capitano Tullio Rispoli, avvocato penalista e volontario del CTV (Corpo Truppe Volontarie), che nella battaglia di Guadalajara (8-23 marzo 1937) meritò una medaglia di bronzo al valor militare. Uomo di raffinata cultura, Rispoli non descrive semplicemente gli aspetti bellici, ma si sofferma sullo spirito della popolazione che incontra nelle città liberate. Conosce, tra le altre, S. Sebastiano, Bilbao, Santander, Siviglia, Malaga, Saragozza, Pamplona: parla con militari e borghesi, con semplici popolani e noti professionisti, incontra ufficiali spagnoli e conosce addirittura i generali Moscardó, l’eroe dell’Alcazar, e Queipo de Llano, capo dell’Esercito del Sud, con il quale si trattiene a lungo. Pur considerato tra le principali fonti della spedizione militare italiana in Spagna, il resoconto di Tullio Rispoli descrive anche l’aspetto “umano” della guerra civile, nel suo duplice aspetto di immane tragedia e di grande eroismo, di fanatismo bolscevico e di coraggio ispanico, facendoci comprendere perché essa fu una vera e propria Crociata dei nostri giorni.
Brossura 14 x 21 cm. pag. 206
Stampato nel 2019 da Solfanelli
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La vera storia dell’Uomo Qualunque
€10.00“Qualunquismo”. Pochi sanno cosa voglia realmente dire, a cosa si riferisca. Ma in tanti sono pronti a giurare che il “qualunquista” è un uomo egoista, gretto, che bada solo agli affari suoi, che evita qualsiasi impegno politico e sociale. Se invece leggiamo la straordinaria avventura di Guglielmo Giannini, fondatore del settimanale “L’Uomo Qualunque” e poi dell’omonimo partito politico, scopriremo che quel commediografo di successo, giornalista, scrittore, era un uomo serio, pur con le sue intemperanze, col suo carattere sanguigno e irruente. Scopriremo che il movimento politico che fondò aveva probabilmente un difetto fondamentale: era troppo moderno. Un’avventura brevissima, quella di Giannini. Il clamoroso successo del settimanale, alla fine del 1944, e del partito, alle elezioni per la Costituente e alle amministrative del 1946, fecero tremare i grandi partiti di massa, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, che, alleati nel CLN ma sempre in contrasto tra loro, trovarono un nuovo momento di unità nello stritolamento di un comune nemico che si era dimostrato in grado di catalizzare i voti degli italiani pacifici, lavoratori, stanchi di furori ideologici che avevano portato solo disastri. Alle elezioni politiche del 1948 ebbe inizio il declino dell’“Uomo Qualunque”, che fu inarrestabile. La politica “professionale” aveva vinto e si prese anche la vendetta con la “damnatio memoriae”…
Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 113 con circa 9 illustrazioni
Stampato nel 2013 da Solfanelli
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La vittoria del 1934 – I Campionati Mondiali di Calcio nella politica del Regime
€16.00Il 10 giugno 1934, nella coreografica cornice dello stadio del Partito Nazionale Fascista, la selezione italiana di football sconfigge sul terreno di gioco la rappresentativa cecoslovacca, laureandosi per la prima volta campione del mondo nello sport fin da allora più seguito dagli italiani. Sul pennone dello stadio romano, campeggia la bandiera nera del Partito Unico, mentre gli altoparlanti diffondono le note di Giovinezza, amplificate dal coro unanime dei cinquantamila spettatori presenti. In tale atmosfera di entusiasmo collettivo, Benito Mussolini si affaccia dalla tribuna nell’atto di raccogliere platealmente, davanti a una nutrita schiera di fotografi giunti da ogni parte del mondo, l’esplicito saluto romano degli azzurri schierati al centro del campo. Il Mondiale di calcio diventa una prospettiva da cui analizzare le dinamiche della stabilizzazione totalitaria e le ricadute interne al regime. Il calcio è, a un tempo, uno strumento di propaganda, un veicolo di consenso, una risorsa di politica estera da utilizzare nel confronto e nella dialettica con gli altri Paesi, di volta in volta potenziali alleati o nemici, in una sorta di simbolica anticipazione delle contese politiche. A far da contorno all’investimento politico del regime sull’evento è poi il racconto, in chiave epica ed enfatica, delle vicende calcistiche da parte delle grandi firme del giornalismo sportivo del tempo, degli inviati della radio, degli illustratori dei manifesti murali, significativi strumenti di comunicazione, a vario titolo arruolati dai vertici politici dello sport fascista nella costruzione di un rapporto di mobilitazione con un pubblico numeroso e partecipe.
Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 229
Stampato nel 2014 da Solfanelli
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Le donne non ci vogliono più bene
€24.00Enrico De Boccard
Le donne non ci vogliono più bene” (nuovo titolo di “Donne e mitra”, 1950, approvato a suo tempo dallo stesso autore) ricrea vividamente la realtà dura e angosciante che pervase l’Italia fra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945: 600 giorni di guerra civile in cui provvisorietà, incertezza e coraggiosi idealismi convivevano in modo contrastato e violento. Cinque racconti descrivono, in un affresco impressionista a tinte crude, personaggi ed eventi di quei giorni catturati dalla memoria di Enrico de Boccard, che li visse in prima persona e li raccontò “a caldo” a tre anni dai fatti. I protagonisti, veri simboli dell’avventura disperata di chi si rese conto di aver scelto “la parte perdente”, con orgoglio, onore e buona fede seguirono la propria strada spesso pagando con la vita.
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Legione Decima. Fra l’anno XII dell’età fascista e l’anno 58 A.C. (Romanzo)
€10.00Alfredo Panzini
Come raccontare lo scontro tra Giulio Cesare, simbolo della romanità, e lo suebo (o svevo) Ariovisto, quintessenza della germanità? Alfredo Panzini lo fa creando una cornice “italiana” in cui allo scontro tra i due avversari del passato fa da contraltare nel presente (il 1933) l’incontro tra due mondi altrettanto contrapposti, rappresentati dal giovane avanguardista Ambrogino e dall’anziano professor Antonio, chiuso nei propri studi e avulso dalla società. Il racconto storico delle conquiste in Gallia di Giulio Cesare, grazie alle capacità affabulatorie dello studioso, affascina il ragazzo, che giorno dopo giorno fa uscire l’altro dalla solitudine e, testimone delle sue sventure, si spinge addirittura a impegnare la propria motocicletta per evitare il sequestro dell’antica spinetta, unico bene di valore rimasto nella modesta casa del vecchio. E così il lettore viene a conoscere, in questo romanzo breve ma accattivante, tanti dettagli sullo spirito di Roma, sull’animo di Cesare, sull’essenza romanità che forse gli erano sfuggiti quando aveva liquidato, studiandole magari di controvoglia, le vicende del “De bello gallico”: è probabilmente il modo più bello di imparare la storia (quella del passato remoto e quella del passato più recente).
Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 134
Stampato nel 2021 da Solfanelli
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Mon cher ami – Gabriele d’Annunzio e l’esilio francese 1910-1915
€16.00Gabriele d’Annunzio ebbe una personalità complessa e controversa, difficile da comprendere in un giudizio sommario, come quello di Benedetto Croce, che ne compendiava l’esistenza in “vita delle cacce, delle corse, dei salotti, l’amore dello sport e lo sport dell’amore”. Più significativo è il titolo dell’opera francese di Marinetti: Les dieux s’en vont, D’Annunzio reste. E fu il periodo francese (quello del cosiddetto esilio ad Arcachon) che esaltò molti aspetti, artistici eumani, dello scrittore europeo. Nel testo si trattano le imprese letterarie e teatrali d’oltralpe (in particolare Le Martyre de Saint Sébastien, quattromila versi in francese arcaico), e quindi la sfida linguistica di “uno scrittore d’ottima tempra paesana che si compiacque d’essere chiamato dai raccoglitori di resina delle Lande solitarie l’Italien” e “mon cher ami” dal grande Claude Debussy. Ma, per averne un ritratto completo, si analizzano anche gli aspetti più vari e curiosi della sua esistenza “inimitabile”: raffinato amatore, dandy profumato, amante dei cavalli e dei cani (lo “chenil de Pinasse” giunse ad ospitare ben 39 levrieri!), uomo sportivo, abile pubblicitario che gestiva innanzitutto la sua immagine, bricoleur, arredatore, superstizioso, ecc.
Brossura, 14 x 21 cm. pag. 216 + 16 pagine fuori testo di illustrazioni
Stampato nel 2015 da Solfanelli
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Nel nome di Norma – Norma Cossetto, la tragedia dell’Istria e altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano
€12.00Norma, studentessa istriana di 23 anni, viene seviziata e gettata agonizzante in una foiba nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 da una banda di partigiani comunisti seguaci di Tito, è il simbolo del martirio di tutto il popolo del confine orientale italiano. La sua sarà purtroppo solo l’inizio di una tragedia che mieterà, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, migliaia di vittime innocenti, colpevoli solo di sentirsi italiani e rifiutare l’imposizione del credo comunista.
Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 149 con 8 foto b/n
Stampato nel 2010 da Solfanelli
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Rapporto Cefalonia – Gli uomini della Divisione Acqui
€38.00È dal 2001 che su Cefalonia si abbatte ininterrotta una cortina fumogena di iniziative. Mostre, prolusioni nelle scuole, commemorazioni dei caduti della divisione Acqui, torrenti di retorica a rischiare di rompere gli argini del buonsenso fino a sfiorare il ridicolo, incomprensibili prese di posizione verso chi dissente dalle scarne ricostruzioni ufficiali, opuscoli dove si sfoga una malcelata e immoderata brama di protagonismo, personalità e associazioni di sinistra che s’industriano a dar lustro a chi di Cefalonia ha posto in atto un esproprio proletario per raccontarla come gli pare, percorsi della memoria dove ai turisti vengono servite le bellurie di un vagheggiato eroismo, band di musicisti che vorrebbero farci disperare dall’alba al tramonto per una resistenza immaginata e per un eccidio di massa mai avvenuto. E i fatti? Beh, quelli son trattati con una certa discrezione. Cosicché, l’operazione cortina sèguita a primeggiare pressoché incontrastata. E con l’avallo delle Istituzioni, Forze Armate comprese. Al punto da far parere eroe chi collaborò col tedesco per un anno intero. E traditore chi a Cefalonia lasciò il cuore. L’autore, al contrario, i fatti li racconta fin nel dettaglio e con la polemica che si conviene, fidando nell’esigenza del lettore che volesse conoscerli. Nella prima parte del libro vengono confutati i vecchi e nuovi rifacimenti e le interpretazioni che gravitano intorno alla vicenda, allo scopo di rendere l’onore dovuto ai pochissimi militari che fecero il proprio dovere fino in fondo. A partire dal generale Antonio Gandin, comandante la Acqui e Medaglia d’Oro. Nella seconda, della vicenda è ricostruita l’evoluzione sulla base dei documenti ufficiali, ma soprattutto delle dichiarazioni dei protagonisti che l’autore ha incontrato nell’arco di tre anni. Tra questi, Amos Pampaloni che all’autore ha rilasciato la sua ultima testimonianza, sconfessando i rivoltosi come Renzo Apollonio e riconoscendo i propri errori in quanto rivoltoso egli stess
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Razzismo e fascismo – La questione razziale e l’antisemitismo durante il Ventennio
€38.00Razzismo e fascismo è una estesa sintesi per cercare di capire quali furono gli esiti delle leggi razziali e come si arrivò ad esse; quale fu l’atmosfera di discriminazione che si ricreò nelle campagne razziali, ma anche, e soprattutto, il tentativo di capire come, quando e perché Mussolini e il fascismo divennero razzisti. Non solo, perché sono state dedicate non poche pagine a quei saggi più importanti che uscirono tra gli anni Trenta e primi anni Quaranta, per comprendere meglio le ragioni di quegli intellettuali che scelsero di seguire le linee programmatiche e ideologiche del regime anche sulla questione razziale. Difatti, all’epoca, non fu affatto casuale che le dispute dialettiche sul razzismo italiano, non avvennero in seno al Partito Nazionale Fascista, addirittura privo di un Ufficio della Razza, ma furono lasciate alla classe intellettuale, scientifica e quindi al settore bibliografico, giornalistico e anche accademico universitario, in quest’ultimo specialmente tra i giovani dei GUF (Giovani Universitari Fascisti) e alle loro sezioni di demografia e razza.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 480
Stampato nel 2017 da Solfanelli
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Razzismo e fascismo. Vol. 2. Il razzismo negli altri paesi. Le dispute sulla razza e l’ebraismo dal Risorgimento al 1938
€38.00Flavio Costantino
Il secondo volume di Razzismo e fascismo, pur mantenendo una sua autonomia argomentativa rispetto al primo volume, nasce con il fine di aggiungere una serie di informazioni proprio al saggio del 2017. Con questo secondo tomo, altrettanto lungo e contenente sempre molti documenti, riferimenti e nominativi, si è voluto soddisfare tre necessità principali riguardanti questa specifica ricerca storica. In primis e in generale, si è cercato di fare chiarezza su alcuni accadimenti e concetti politici, propagandistici e filosofic. Quindi da una parte si è contestualizzato il fenomeno razzista del fascismo evidenziando i razzismi e le intolleranze culturali, religiose e politiche presenti negli altri Paesi, scoprendo così che le Democrazie e il Comunismo applicato, in questo campo, non solo non avevano molto da imparare ma anzi avevano persino qualcosa da insegnare agli altri e in questo senso rimangono più che emblematici i casi degli Stati Uniti, dell’Impero inglese, dell’Unione Sovietica ma anche della Romania del dopoguerra. D’altra parte si è fatto emergere quei legami e le contraddizioni che in un certo qual modo uniscono e separano il fascismo e la romanità, il Regime fascista e il Risorgimento, ricordando, tra l’altro, che nell’Italia post-unitaria si cercò di “fare” antropologicamente gli italiani e che proprio all’interno del socialismo italiano si sviluppò un interessante e combattuto dibattito sulle razze, sulle loro gerarchie, superiorità e inferiorità.
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Ricordi di un Hobbit
€8.00Sono trascorsi quindici anni dalla partenza di Frodo e Gandalf dai Porti Grigi, salpati sulle navi degli Elfi verso il Vero Occidente. Un ciclo si chiude, ma sarà ancora lunga l’attesa prima che se ne apra un altro. Sam Gangee è sindaco di Hobbiville e la figlia adolescente Elanor gli pone domande come spesso si fa agli anziani per scoprire la loro giovinezza, il mondo che hanno conosciuto, le avventure che hanno vissuto, tutte cose di cui non amano parlare. I figli non vanno delusi e Sam risponde ripercorrendo con l’emozione più che con la ragione i pericoli che ha corso, i mostri che ha incontrato, le meraviglie che ha visto, le sofferenze che ha patito. È con un pianto, più che con un grido, che volge al termine l’Età di Mezzo. Il mondo si trasforma: ma i fiori sono sempre gli stessi, sempre la stessa è la voce del vento nella foresta, le stelle brillano sempre nel cielo come gemme d’argento. Si chiude la Terza Era, declinano gli dèi e gli eroi, e sorge l’uomo, solo con la nuda spada nel suo pugno.
Brossura, 11 x 16,5 cm. pag. 56 + 8 pagine fuori testo con foto a colori
Stampato nel 2015 da Tabula Fati
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Siria – La guerra segreta dell’intelligence
€10.00La guerra civile siriana è un conflitto del quale si crede di sapere oramai tutto. È proprio così? Cosa c’entrano i progetti di costruzione della Q-T Pipeline e dell’Islamic Pipleine con la genesi dello scontro? Che ruolo hanno ricoperto i servizi segreti di tutto il mondo nella concreta destabilizzazione politico-sociale che ha colpito la Siria e il regime di Assad? Questo libro vi condurrà alla scoperta dei segreti più reconditi, che si celano dietro al conflitto civile più lungo e cruento degli ultimi anni. Intrighi, trame oscure, la sensazione di trovarsi dentro una casa degli specchi, dove nulla è reale e tutto è riflesso. Questi sono solo alcuni degli elementi che rimarcano i contorni di un’intricata guerra di spie, combattuta sino all’ultimo sangue, per tutelare gli interessi delle maggiori superpotenze mondiali in tutto il Medio Oriente. La CIA e l’operazione Timber Sycamore, la guerra internazionale al cyber terrorismo e il ruolo attivo dei contractors nel conflitto civile; attraverso una chiara e lucida analisi geopolitica, questo libro racconta cosa è veramente accaduto durante il conflitto in Siria, indagando e definendo il concetto cardine su cui poggia l’intera vicenda militare e politica: la cosiddetta “guerra per procura”.
Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 104
Stampato nel 2017 da Solfanelli
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Sopravvissuto alle foibe – La vicenda di Graziano Udovisi combattente italiano al confine orientale infoibato dai titini miracolosamente sopravvissuto
€10.00Graziano Udovisi nel 1943 è un giovane diplomato di Pola, importante base navale italiana in Istria. Dopo lo sbando generale conseguente all’armistizio dell’8 settembre, all’età di 18 anni, decide di arruolarsi insieme ad altri giovani suoi coetanei, nella Milizia territoriale, per difendere Pola dagli attacchi dei comunisti iugoslavi del maresciallo Tito. Terminata la guerra si presenta al comando di zona, tenuto dai partigiani titini e italiani. Trattenuto, subì torture di ogni genere per alcuni giorni, poi venne infoibato insieme ad altri sventurati. Da quella voragine, riuscì miracolosamente a risalire. Ricorda come la fede gli abbia fatto forza permettendogli di uscire vivo da quell’inferno. Il suo racconto è ricco di particolari riguardo il disegno politico dei comunisti titini che perseguitavano in nome della loro nefasta utopia. Dopo i titini arriva un’altra terribile insidia: la giustizia italiana. Dopo essere stato curato clandestinamente dalle profonde ferite subite nella foiba, venne tradito. Arrestato, processato, tradotto nelle prigioni di Padova, Venezia, Udine, Gorizia, Trieste. Subì una condanna di oltre tre anni. Senza soldi e mezzi, con l’avvocato d’ufficio, che non riesce ad avere nemmeno l’appello, dovette subire il carcere. Ancora oggi la sua storia è contestata dai cosiddetti negazionisti. Graziano Udovisi risponde con lucidità ed estrema pacatezza lasciando intravedere una verità che va ben oltre ogni ragionevole dubbio.
Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 125
Stampato nel 2009 da Solfanelli
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Sotto due bandiere – Lotta di liberazione etiopica e resistenza italiana in Africa Orientale
€30.00I due argomenti trattati in questo libro non hanno nulla in comune se non i luoghi e i tempi in cui si svolsero. Il primo, la resistenza etiopica contro l’occupazione italiana, si propone di integrare quanto già scritto, approfondendo soprattutto l’aspetto sociale dello scontro e le reazioni psicologiche di protagonisti e gregari dei fronti opposti, con la descrizione dei comportamenti dettati da speranze e illusioni, paure ed eroismi, generosità e soprattutto crudeltà. I riflessi della guerriglia furono drammatici per la società nativa e per quella italiana. La prima patì distruzioni e lutti immensi; La seconda vide la sua costruzione prima rallentata e poi bloccata definitivamente. Il ribellismo diffuso in ampi territori e implacabile nel tempo fu la causa prima del fallimento della colonizzazione demografica, il progetto mussoliniano di fare di quelle terre il contenitore del surplus di manodopera esistente in patria. Gli italiani, infatti, potevano vivere con una certa tranquillità solo nei centri urbani fortemente presidiati. Il resto dell’impero, tranne l’Eritrea e la Somalia, presentava per i nostri coloni un alto tasso di pericolosità. I connazionali, militari e civili, caduti durante l’occupazione saranno molti di più dei morti causati dal conflitto. L’altro tema, la resistenza italiana contro gli inglesi accesasi dopo la sconfitta, nella sua ampia trattazione, è una pagina inedita della storiografia italiana. Finora, era rimasta avvolta nella nebbia che solo gli scritti autobiografici di alcuni protagonisti avevano cercato di diradare, senza, peraltro, riuscirci per l’eccessiva enfasi contenuta nelle loro memorie, l’esagerazione nella valutazione degli episodi di cui furono protagonisti e l’assenza di una visione complessiva del fenomeno.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 374 illustrato con 8 cartine e numerose foto b/n
Stampato nel 2016 da Solfanelli
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Storia del progetto politico alternativo dal MSI ad AN (1946-2009)
€18.00Quest’opera vuol essere per grandi linee la storia delle idee, dei programmi e del progetto politico espressi sia da coloro che diedero vita sul piano politico al Msi e sul piano sindacale alla Cisnal sia di quanti altri proseguirono il cammino con rinnovate proposte sotto le sigle del Msi-Dn, di An e dell’Ugl. In questo primo volume viene documentato che per la dirigenza missina lo scopo non fu affatto, e ciò fin dall’inizio, quello di accontentare dei reduci nostalgici ed inconcludenti (a tal proposito va ricordato il “non rinnegare e non restaurare” della mozione conclusiva del Primo Congresso del Msi illustrata da Augusto De Marsanich), ma fu quello di avere un ruolo fondante e non contingente. Insomma per il Msi non si trattava affatto di quell'”inserimento” nella dialettica partitocratica, fine a sé stessa, nella quale poi taluni suoi esponenti si sarebbero piegati ai fini di un precario ruolo personale, bensì della affermazione di una missione storica volta a realizzare un cambiamento globale al posto del sistema vigente.
Brossura, 17,5 x 24 cm. pag. 221 + 8 pagine fuori testo con 19 foto b/n
Stampato nel 2015 da Solfanelli
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Storia dell A.L.B.A. – Un tentativo autarchico di politica petrolifera nell’Italia dei primi anni Quaranta
€14.00Nel corso del 1941, IRI e AGIP furono incaricati dal regime fascista di installare un impianto di estrazione di oli combustibili sulla Maiella, nel cuore del bacino minerario asfaltifero abruzzese. L’ambizioso tentativo fu bruscamente arrestato dal deflagrare inarrestabile delle operazioni belliche sul suolo nazionale e dall’occupazione tedesca degli impianti in costruzione dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nel dopoguerra il sito individuato sarebbe stato lasciato nel più completo abbandono. Nonostante tale fallimentare epilogo, la ricostruzione della vicenda A.L.B.A. (Azienda Lavorazione Bitumi Asfalti), oltre a permettere di osservare il processo di razonalizzazione del bacino minerario della Maiella messo in atto dal regime fascista, consente di analizzare in concreto un caso di politica industriale gestito da IRI e AGIP nelle particolari forme che l’intervento pubblico in economia assunse nell’Italia del tempo, tra velleità corporative, propositi autarchici, incentivi e vincoli dell’economia di guerra.
Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 183
Stampato nel 2013 da Solfanelli
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Un posto al sole. La colonizzazione demografica in A.O.I.
€30.00Pur se la colonizzazione demografica ha rappresentato l’elemento distintivo del colonialismo fascista, l’argomento è stato poco interessato dalla ricerca storica. Questo corposo saggio cerca di colmare questa lacuna attraverso una ricerca di tutto il materiale disponibile nei principali archivi italiani. Questa documentazione è stata messa a confronto con gli articoli pubblicati nelle tante riviste coloniali dell’epoca. Si scontrano due diverse realtà, da una parte l’aspetto propagandistico che aveva creato speranze che si rivelarono illusioni e dall’altra la verità che emerge dalle testimonianze dei coloni che pagarono il prezzo più alto di questa avventura. Parte integrante del saggio è l’ampia appendice che comprende,, tra l’altro, i quadri riassuntivi degli elementi essenziali della colonizzazione demografica e un’ampia iconografia sia fotografica che documentale.
Brossura con sovracopertina 17 x 24 pag.436 di cui più di 200 di fotografie e documenti
Stampato nel 2012 da Solfanelli
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Una mitologia eroica del fascismo
€17.00Il presente tentativo di ricostruzione storica avrebbe un raggio d’influenza esiguo se non puntasse sulla qualità: La qualità è di un’altra durata, perciò scrivere secondo gli schemi fissati di un’epoca, è voler essere insinceri! osservava Aniceto Del Massa. Abbiamo scritto quindi ripudiando quegli schemi. Abbiamo scritto in funzione di una mitologia eroica, convinti che il Mito è capace di catapultare il Fascismo in un imprevedibile futuro. No, non ne faremo l’apologia, perché è da settant’anni che i vincitori vi si adoperano portandoci al marasma mondiale. A noi resta solo il compito di accertare la verità, che è di per sé sempre propositiva.
Brossura 14 x 20,5 cm., pagg. 226
Stampato nel 2016 da Solfanelli
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Vangelo e moschetto – Fascismo e cattolicesimo: sintonie attriti battaglie comuni
€19.00Per oltre vent’anni Fascismo e Chiesa cattolica convissero e interagirono, a volte con il tentativo di servirsi l’uno dell’altro, altre volte scontrandosi. Ma, più spesso, condivisero idee, valori, progetti e battaglie. Quest’opera vuole essere un contributo di chiarezza, evidenziando gli aspetti su cui fascismo e cattolicesimo si confrontarono. Oltre ai processi storici che partono dalla Questione Romana e si concludono con la fine della Seconda Guerra Mondiale, si analizzano i principali elementi dottrinari su cui le due entità possono essere accostate: la critica al sistema liberalcapitalista e al marxismo, attraverso l’alternativa del corporativismo, la lotta alla Massoneria, il sostegno cattolico all’impresa di Etiopia e alla partecipazione alla Guerra di Spagna, autentica crociata del XX secolo. Le critiche rivolte da Pio XI al regime nell’enciclica “Non abbiamo bisogno”, il concetto di religione secondo la dottrina fascista, sono alcuni dei punti che vengono esaminati, per concludere con il percorso spirituale di Benito Mussolini. Il frutto più importante del confronto tra Fascismo e Chiesa, destinato a sopravvivere sino ad oggi, fu la Conciliazione, che pose fine a decenni di lacerante Questione Romana.
Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 260
Stampato nel 2019 da Solfanelli
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Venti di bufera sul confine orientale
€10.00La storia del nostro Confine Orientale, nella parte finale della seconda guerra mondiale e negli anni successivi, è stata un argomento tabù per anni; anche i testi universitari, che giustamente non mancavano di trattare con risalto dei lager nazisti, raccontavano pochissimo dei gulag di Stalin e nulla su Tito e l’operazione foibe. Solo nelle ultimissime edizioni dei manuali di storia, si può trovare qualche cenno sulle foibe utilizzate per uccidere e far sparire molti Istriani, Fiumani e Dalmati. Tutto questo sovente è stato negato oppure giustificato, come la conseguenza di azioni violente compiute dal fascismo ai danni delle popolazioni slave. Solo da poco tempo, con la celebrazione ufficiale del Giorno del Ricordo, che ricade ogni 10 febbraio, si è rotto il velo su una verità per lungo tempo tenuta nascosta, aprendo la via alla narrazione della vera storia italiana. Trieste, Fiume, Pola, Zara sono luoghi ricchi di storia, che parte dai romani, attraverso la repubblica di Venezia, all’Unità d’Italia; fino ai nostri giorni quando col trattato di Osimo del 1975 caddero le ultime speranze che molte di quelle nostre terre potessero tornare a far parte dell’Italia. E’ importante conoscere questo pezzo di storia perché origine della nostra identità.
Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 151 con 4 foto b/n e 2 cartine
Stampato nel 2010 da Solfanelli