Appello al turco – I confini infranti del Rinascimento

Viella

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    Appello al turco – I confini infranti del Rinascimento

    20.00

    Per molto tempo i poteri pubblici, i singoli individui e le autorità religiose del mondo cristiano fecero di nascosto la “cosa innominabile” che questo libro riporta alla luce: si appellarono ai turchi per risolvere i loro più disparati problemi personali o politici. Ciò accadde soprattutto nell’Italia del Rinascimento, e nell’esercizio si segnalarono persino alcuni papi in conflitto con altri principi cristiani. Il libro analizza le permeabilità della linea di cesura fra cristiani e musulmani, senza farsi ingannare dalle deplorazioni lanciate dai contemporanei. Vengono raccontati scambi di lettere e di emissari, trattative segrete e offerte di doni, azioni di spionaggio e depistaggio nel periodo che va dalla conquista di Costantinopoli nel 1453 alla battaglia di Lepanto nel 1571. Malgrado la retorica di crociata, l’accesso della potenza turca al tavolo diplomatico europeo precedette di molto l’instaurazione di un sistema di relazioni internazionali dichiaratamente laiche.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 182 + pagine fuori testo con 12 figure b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Viella

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    De re militari

    28.00

    Sarebbe un grave errore pensare che, nel corso dei secoli medievali, il modo di combattere sia rimasto sempre eguale a se stesso. Benché gli elementi naturali e le limitate disponibilità tecniche non cessassero di condizionarne lo sviluppo, mezzi e procedimenti di azione furono oggetto di continue innovazioni alle quali non fu estranea la costante influenza dei modelli antichi. In quale misura la conoscenza dei trattatisti latini pesò sugli ordinamenti militari medievali? Essa fu indubbiamente precoce e duratura e, dopo la fondamentale esperienza dell’età comunale, trovò in Italia una prima sintesi negli Insegnamenti di Teodoro I di Monferrato. Tanto l’esperienza pratica quanto la tradizione teorica concorsero, in misura non facile da stabilire, alla formazione del sapere militare corrente. Le influenze antiche ripresero la loro preminenza in età umanistica con la composizione di nuovi trattati come i De re militari di Roberto Valturio e di Antonio Cornazzano, opere che, ispirate alla riscoperta dell’antichità e alla «guerra come opera d’arte» dei condottieri italiani, contribuirono, insieme con i modelli umanistici, ad estendere la loro influenza a tutto l’Occidente.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 334

    Stampato nel 2008 da Viella

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    I Longobardi e la storia – Un percorso attraverso le fonti

    16.00

    Compiere “Un percorso attraverso le fonti” per la storia dei Longobardi significa esplorare i modi con i quali la storia dei Longobardi è stata costruita. Il volume procede in ordine cronologico, dal più antico autore di storie sopra i Longobardi (Procopio di Cesarea) fino al più recente (Paolo Diacono), tentando di offrire uno strumento che consenta di osservare quanto si muove dietro il palcoscenico. Testi di Paolo Cesaretti, Francesco Lo Monaco, Francesco Mores, Walter Pohl.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 167

    Stampato nel 2012 da Viella

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    I trattati di Utrecht – Una pace di dimensione europea

    29.00

    Alla morte senza eredi del re di Spagna Carlo II (1661-1700), l’Europa fu posta dinnanzi a un inquietante interrogativo: chi sarebbe salito sul trono vacante? Filippo d’Angiò? L’arciduca Carlo d’Asburgo? Vittorio Amedeo II, duca di Savoia? Il candidato più solido era il primo, che però era anche nipote di Luigi XIV e possibile erede del trono francese. L’idea di una Francia potentissima non piaceva all’Inghilterra, che il 15 maggio 1702 dichiarò guerra alla vicina d’oltremanica, dando inizio così a quella guerra di successione spagnola che si sarebbe conclusa con i trattati di Utrecht nel 1713. Senza dubbio, perciò, i trattati di Utrecht costituiscono un punto nodale delle vicende del nostro continente, l’atto di nascita di “una pace di dimensione europea” che richiedeva di essere indagato a fondo. Ed è quel che hanno fatto alcuni storici europei, mettendone in luce gli aspetti più rilevanti grazie anche a un attento scandaglio della copiosa produzione editoriale contemporanea e delle ricchissime corrispondenze diplomatiche

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 199

    Stampato nel 2016 da Viella

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    L’ Esercito italiano in Slovenia 1941-1943 – Strategie di repressione antipartigiana

    22.00

    Il 3 maggio 1941 l’Italia fascista annetté la parte meridionale della Slovenia con il nome di “Provincia di Lubiana”. Da quella data la zona fu il teatro di una sanguinosa guerra partigiana condotta dalla Resistenza slovena. Per fronteggiare l’insurrezione, l’esercito italiano schierò un intero corpo di armata che giunse a contare più di 60.000 uomini ma che, nonostante il notevole spiegamento di forze, non riuscì mai a controllare il territorio della provincia e fu messo in gravi difficoltà dalla Resistenza. Il libro ricostruisce le varie strategie antiguerriglia messe in pratica dai vertici dell’esercito, tra i quali i generali Ambrosio, Roatta, Robotti, Gambara e Orlando. Oltre a ripercorrere i principali avvenimenti militari, si analizzano il perché del fallimento della strategia italiana e le cause che portarono allo scatenamento di una vera e propria “guerra ai civili” da parte delle forze di occupazione. Il capitolo finale, infine, ricostruisce il lento e faticoso cammino della memoria della guerra nei Balcani tra l’opinione pubblica italiana.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 166 + 15 pagine fuori testo con 16 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Viella

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    L’Italia dei comuni (1100-1350)

    35.00

    François Menant traccia un quadro completo delle vicende politiche, economiche e culturali di un periodo cruciale per la formazione dell’Italia moderna, quello compreso tra il 1100 e il 1350. In quei secoli l’Italia centro-settentrionale fu teatro di un’esperienza unica nel contesto dell’Europa del tempo, lo sviluppo delle città comunali, che ha lasciato un segno profondo, ancora ben visibile.

    Brossura 15,5 x 23 cm. pag. 356 con 21 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Viella

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    L’ombra del Kahal – Immaginario antisemita nella Russia dell’Ottocento

    28.00

    Russia, seconda metà dell’Ottocento. La questione ebraica diviene argomento di dibattito pubblico sulle pagine di giornali e riviste. Brafman pubblica Il libro del Kahal, e scatena le fantasie più pericolose dei giudeofobi russi. Kahal, da termine indicante la forma di autogoverno delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, acquisisce ora il significato di potenza occulta che, attraverso una cospirazione planetaria, attua il programma di dominazione del mondo, dirige la mano armata del nichilismo nel suo attacco all’Europa, e realizza il progetto di disgregazione fisica e morale dell’Impero russo. A che punto si diffonde in Russia l’idea dell’esistenza di questo kahal segreto? Perché diviene una vera e propria fissazione per un numero crescente d’intellettuali, di letterati, di funzionari, di personalità di governo dell’Impero? In che modo, dunque, la giudeofobia, da sottotesto narrativo, diviene un’accusa reale capace di scatenare terribili pogrom antiebraici? Nel presente saggio l’autore risponde a queste così come ad altre domande esaminando la preistoria dei Protocolli dei Savi di Sion, quel testo che, come scriveva Rollin nel 1939, sarebbe divenuto il più diffuso nel mondo dopo la Bibbia. L’ombra del kahal è, dunque, una profonda analisi letteraria sulle origini, tra storia e mito, dell’antisemitismo russo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 284

    Stampato nel 2013 da Viella

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    La controrivoluzione in provincia. Movimento bianco e guerra civile nella Russia del Nord (1917-1920)

    29.00

    Agli occhi di molti contemporanei e storici della Guerra civile russa il movimento bianco è stato un affare delle élites dei passati imperi che non avevano capito e accettato la rivoluzione. I bianchi desideravano il ritorno della Russia di un tempo. Ma è davvero andata così? Verso che cosa tendevano in realtà i governi bianchi? In che modo controllarono il territorio e mobilitarono i propri eserciti? Quale fu l’atteggiamento della popolazione nei confronti dei governi bianchi e delle unità di spedizione dell’intesa che intervennero in loro sostegno? E perché gli abitanti delle regioni russe spesso combatterono insieme ai bianchi contro i bolscevichi? La ricerca di Liudmila G. Novikova, dedicata alla storia della Regione antibolscevica del nord, tenta di rispondere a queste domande: basata su materiali di archivio russi e stranieri, rivolge particolare attenzione ai paradossi politici del movimento bianco e alla lotta dei bianchi in provincia, che in misura significativa determinò il corso e le sorti della Guerra civile russa.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 424 + 16 pagine fuori testo con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Viella

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    Le origini etniche dell’Europa

    30.00

    Dopo la caduta dell’impero romano, iniziò ilprocesso di formazione dell’Europa dei popoli. In etàcontemporanea, le ideologie nazionali hanno cercato le proprie radiciattraverso una lettura molto parziale della storia alto-medievale. Èopportuno, quindi, proseguire nelle indagini sui processi etnici che sonoall’origine dei nuovi popoli dell’Occidente, per ricostruire unarealtà che fu, senza dubbio, assai composita e contraddittoria, ma chepresenta anche, alla luce degli studi più recenti, alcuni aspetti disorprendente novità. Questa raccolta di saggi propone un’analisi delle fonti tardoantiche ealtomedievali alla ricerca delle tracce delle genti che, insieme al sostratoromanizzato, costruirono l’Europa medievale: Alamanni e Franchi, Unni eGoti, Angli e Sassoni, Avari e Magiari, e soprattutto i Longobardi, il cuiruolo fu determinante nella trasformazione dell’Italia. Ne risulta unpanorama affascinante sulla ricerca delle identità, sui conflitti, sulleintegrazioni sociali e sugli scambi culturali, tutti elementi fondamentali perle origini della nostra civiltà occidentale.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 326

    Stampato nel 2008 da Viella

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    Le società dell’alto medioevo

    75.00

    Mentre l’epoca imperiale romana è normalmente considerata un tutto unico, l’Alto Medioevo continua a essere descritto come un assemblaggio di storie regionali, vagamente corrispondenti alle aree delle moderne nazioni europee. La conseguenza è che la storia di questo periodo è una storia frammentaria, che ha prodotto solo rare sintesi del grande cambiamento socio-economico sviluppatosi nell’intero mondo post-imperiale. In questo suo monumentale lavoro l’autore integra testimonianze documentarie e archeologiche (comprese le più recenti scoperte), creando una nuova storia comparativa della fine della tarda antichità e del primo Medioevo che – dalla Danimarca all’Egitto – abbraccia il mondo mediterraneo e l’Europa continentale. Con l’obiettivo di comprendere e spiegare somiglianze e differenze tra le diverse aree geografiche, senza assumere come “tipico” lo sviluppo di una singola regione e come “eccezione” ogni divergenza dal modello, Chris Wickham si concentra sui temi socio-economici classici, la finanza dello stato, la ricchezza e l’identità delle aristocrazie, la gestione delle proprietà terriere, la società contadina, gli insediamenti rurali, le città e gli scambi commerciali. Il risultato è la più ambiziosa e originale sintesi mai scritta su un affascinante e problematico periodo storico in cui affondano le radici del nostro presente.

    Cartonato 15,5 x 23 cm. pag. 992 con 13 mappe

    Stampato nel 2009 da Viella

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    Libertà e dominio

    40.00

    Questo libro, che raccoglie i saggi del convegno tenutosi a Genova nell’aprile 2008 dal titolo “Il sistema politico genovese: Mediazioni, conflitti e relazioni nei rapporti esterni e nel dominio del territorio”, propone una riflessione su due aspetti di storia politica: i rapporti con le potenze esterne, della penisola e dell’Europa, e il dominio interno del territorio, di cui Genova è un fulgido esempio. Più volte sotto la signoria dei duchi di Milano e dei re di Francia, mantenne un legame conflittuale con il Sacro Romano Impero e il papato, poi si inserì saldamente nel sistema imperiale spagnolo, svolgendo un ruolo chiave dal punto di vista politico territoriale, come porta di accesso alla penisola, e finanziario, grazie alla sua rete mercantile. Sul piano interno, il dominio della Repubblica comprendeva numerose enclaves feudali, ma importante è che la Corsica e alcuni territori in Liguria e nel Mar Nero erano controllati da un’istituzione senza precedenti: la Casa di San Giorgio. Questi temi sono stati affrontati nel volume con contributi che spaziano dalla storia dei rituali alla logistica militare, dall’analisi dei linguaggi allo studio dell’economia e della finanza.

    Brossura 15,5 x 23 cm. pag. 388

    Stampato nel 2011 da Viella

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    Monferrato 1613 – La vigilia di una crisi europea

    29.00

    Per alcuni secoli il Monferrato fu un territorio conteso tra le dinastie dei Savoia e dei Gonzaga. La vicenda sembrò risolversi nel 1536, quando l’imperatore Carlo V lo assegnò alla corte di Mantova. Ma i duchi di Savoia non accettarono la decisione e nel 1613 Carlo Emanuele I, per rivendicare le ragioni dinastiche, scatenò una guerra che presto assunse dimensioni europee. Il duca si impadronì di quasi tutto il Monferrato, esclusa l’importante cittadella di Casale. Iniziò così la prima Guerra del Monferrato, combattuta tra il 1613 e il 1617. Molto meno nota della Seconda Guerra del Monferrato (1627-1630), questa prima crisi monferrina costituì uno dei principali eventi che anticiparono la Guerra dei Trent’anni, che coinvolse l’Europa dal 1618 al 1648. Un gruppo internazionale di storici ha voluto colmare tale lacuna storiografica mettendo in luce, attraverso una copiosa documentazione proveniente dai principali archivi europei, il carattere non solo locale del conflitto. Una guerra che inizialmente vedeva interessati due principati italiani, finì infatti per coinvolgere la Francia, la Spagna, l’Impero, e i più importanti Stati italiani.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 227

    Stampato nel 2016 da Viella

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    Tecniche e spazi della guerra medievale

    28.00

    Viene qui proposta una serie di temi e problemi di storia militare medievale che toccano l’intero Occidente: origine e supremazia del cavaliere dall’età tardo­antica, ripresa dell’iniziativa sul mare, la grande avventura della Crociata e la trattatistica di argomento bellico nella quale l’opera degli italiani ebbe un rilievo europeo. Più specificamente italiano il tema delle città comunali organizzate per la guerra e, più tardi, dominate da uomini che giunsero al potere appunto come maestri di guerra: i loro eserciti erano nondimeno fragili e soggetti alle necessità stagionali, ciò che non impedì, anzi stimolò, il continuo variare delle tattiche e delle tecniche di impiego di cui si offrono alcuni esempi.

    Brossura pag. 336

    Stampato nel 2006 da Viella

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    Zara – Una fortezza un porto un arsenale (secoli XV-XVIII)

    22.00

    Nata come indagine sull’arsenale di Zara del 1572, quest’opera si è trasformata in un lavoro a tutto campo sulla storia della città tra il XV e il XVIII secolo, condotto attraverso un vasto e accurato scavo archivistico. Il volume rende visibile ciò che a Zara è stato cancellato o pesantemente modificato: bastioni, cortine, porte, strutture portuali e infrastrutture logistiche. La capitale della Dalmazia veneziana riappare come una piazzaforte imprendibile: un porto sicuro protetto dalle “porporelle” e dalle fortificazioni, una città murata dotata di officine e laboratori per le manutenzioni navali e di capaci magazzini per il supporto logistico alle navi, alla fortezza e alle guarnigioni della base navale fortificata. A completare i contenuti dell’opera si aggiungono un’ampia appendice sulle fonti archivistiche conservate presso l’Archivio dei Frari a Venezia e un notevole repertorio bibliografico.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 111 con 10 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Viella

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