Cristiada – L’epopea dei Cristeros in Messico

Lindau

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    Cristiada – L’epopea dei Cristeros in Messico

    26.00

    Tra il 1925 e il 1929, nell’indifferenza del mondo cosiddetto civile, il Messico visse una tragedia senza precedenti. Il governo della Repubblica – nelle mani di un piccolo gruppo di potere, gli “uomini di Sonora” – inasprì a tal punto la legislazione antireligiosa che già aveva colpito la comunità cattolica, da rendere impossibile qualsiasi manifestazione della fede. Il clero fu espulso, ogni cerimonia e rito cancellati. Tutti i luoghi o gli istituti in qualche modo collegati al culto (chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità) furono chiusi o confiscati. Di fatto, dopo il 31 luglio 1925 la Chiesa sparì dalla vita del popolo messicano. A quel punto accadde però qualcosa che nessuno aveva previsto: centinaia di migliaia di messicani, appartenenti a tutti gli strati della popolazione, insorsero dandosi alla macchia. I generali dell’Esercito federale pensarono di poterli sconfiggere in breve tempo, ma l’insurrezione di Cristo Re, la “Cristiada”, coinvolse presto milioni di cittadini e interi Stati della Federazione caddero sotto il controllo di un esercito “cristero” sempre più potente e benvoluto. La reazione del Governo non si fece attendere e fu di straordinaria durezza: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 373 con circa 41 foto e 1 cartina b/n

    Stampato nel 2013 da Lindau

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    Fascismo infinito. L’ossessione per il pericolo nero che ci impedisce di vedere il nuovo regime

    16.00

    Francesco Borgonovo

    Il fascismo non esiste. Eppure sembra non finire mai. È l’ombra scura che si manifesta alla vigilia di ogni scadenza elettorale. Il fascismo non esiste, ma non finisce di perseguitare, come una vecchia amante respinta che tempesta di telefonate e si apposta sotto casa nella notte. Di ogni politico si esamina il riflesso sulle vetrine, per rintracciarvi il profilo del Duce. Di ogni dichiarazione si misura il tasso di compatibilità con i temi del Ventennio. Selve di braccia tese affollano l’immaginario di decine, centinaia, forse migliaia di intellettuali, opinionisti e attivisti. Il fascismo non esiste, ma lo sentiamo morderci i talloni. È un feticismo che a sinistra si coltiva con perversione, e che a destra si tenta maldestramente di evitare, inevitabilmente senza successo.

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    Gli eserciti di Dio – Le vere ragioni delle crociate

    26.00

    Qual è la radice dell’odio dell’islam fondamentalista per l’Occidente? Sono davvero le crociate la causa remota dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001? Fra gli storici e gli studiosi di politica non pochi addossano alle “guerre cristiane” la responsabilità di aver inaugurato l’era della colonizzazione europea allo scopo di accaparrarsi le ricchezze della Terra Santa e di arruolare nuovi credenti. Questa interpretazione giustifica l’idea di una sorta di peccato originale che condizionerebbe i rapporti dell’islam con l’Occidente – un’idea che si è insinuata nei discorsi e nei dibattiti più importanti e ha spesso informato le scelte di capi di governo od organizzazioni internazionali (come la Comunità Europea e l’ONU). Stark presenta i protagonisti (i papi, i re, tutto il variegato universo umano che prese parte a vario titolo all’impresa, e anche gli “infedeli” con le loro vere o presunte eccellenze), analizza le ragioni e motivazioni rispettive, descrive i complessi intrecci politici, economici e culturali e naturalmente ricostruisce, con rigore e puntualità, la sequenza degli eventi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 364 con alcune mappe b/n

    Stampato nel 2017 da Lindau

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    I maledetti – Dalla parte sbagliata della storia

    21.00

    Sedici ritratti di uomini e donne del mondo della cultura che hanno deciso, fra gli anni Venti e trenta del ‘900, di schierarsi dalla parte del Fascismo e del Nazionalsocialismo. Dai poemi di propaganda di Marinetti ai radiodiscorsi di Pound, dai murales fascisti di Sironi ai film della Riefenstahl, dai pamphlet antisemiti di Céline alla fascinazione per il Führer di Hamsun, dal nazionalsocialismo conformistico di Heidegger al nichilismo nazional-legionario di Cioran, dal darwinismo ariano del giovane Lorenz al nazionalismo mistico di Eliade, le vicende, le illusioni, le aspettative, i drammi degli intellettuali che hanno scelto di stare, come è stata denominata dai vincitori del conflitto, dalla parte sbagliata.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2017 da Lindau

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    I nuovi barbari. In Occidente è vietato pensare (e parlare)?

    14.00

    Giulio Meotti

    Secondo la vulgata pseudoprogressista l’immigrazione è sempre un bene e le frontiere esistono soltanto per essere valicate, l’Occidente deve espiare la sua stessa esistenza, il genere è separato dal sesso ed esiste in infinite varianti, la famiglia naturale è male, il cristianesimo è un relitto da cancellare, la vita umana non inizia mai e finisce quando lo decidiamo noi, il transumanesimo è l’orizzonte dell’uomo contemporaneo… Perché la «diversità» è sì la nuova bandiera, ma non vale se a essere diverse sono le opinioni. Come si può continuare nella difesa di una civiltà di cui non ci permettiamo di vedere la straordinaria e mostruosa trasformazione?  Qualche anno fa si è a lungo parlato di «scontro di civiltà» Ma oggi forse non esistono neppure più civiltà che potrebbero scontrarsi, tutte sono scomparse a favore di una «cultura» standardizzata.

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    Il Terzo Reich e il sogno di Atlantide

    19.00

    Il nazionalsocialismo intendeva inculcare al mondo una visione germanica della vita. Dietro a questo proposito stavano anche teorie pseudo-scientifiche e miti esoterici. La nostalgia per una trascorsa età dell’oro, l’idea dell’esistenza di un popolo semidivino e il fascino di un’esistenza “diversa”, sono elementi chiave per comprendere l’attrazione esercitata da Atlantide. L’autore ripercorre le teorie razziste che hanno utilizzato il mito di Atlantide e ne illustra i collegamenti con le ricerche nel campo dell’occultismo di Himmler e delle SS. Sullo stesso argomento ci sono dei libri che trattano questo complesso argomento con vedute più ampie.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 185

    Stampato nel 2006 da Lindua

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    Intervista sul nazismo magico

    22.00

    Giorgio Galli – Paolo Dossena

    Esiste una tradizione esoterica occidentale? Sotto quali forme si manifesta? Qual è il rapporto tra questa cultura “altra” e le diverse forme politiche di matrice razionalistica dell’Occidente? E tra esoterismo e nazismo? Hitler e i vertici del partito erano in possesso di una dottrina segreta? Che cosa è invece possibile dire riguardo alle altre dittature del XX secolo? E in che modo, oggi, la democrazia rappresentativa si rapporta a questa cultura alternativa? Frutto di cinque anni di lavoro, questo libro è molto più di un tentativo di rispondere alle domande su una tradizione occidentale occulta, dai contorni ancora incerti: è un viaggio appassionato e appassionante dalle origini del sapere umano fino ai giorni nostri, che, affacciandosi sul futuro prossimo, disegna un suggestivo panorama del mondo attuale.

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    La magia e la svastica – Occultismo New Age e nazionalsocialismo

    18.00

    Sono ormai molti a ritenere che nel nazionalsocialismo esistesse una componente esoterica, cioè interessata a un “sapere segreto” riservato soltanto a pochi “iniziati”. Alla formulazione di questa ipotesi hanno del resto contribuito in maniera decisiva alcuni gerarchi di primo piano: l’ideologo del partito, Alfred Rosenberg, nutriva una passione per Atlantide e per la mistica medievale; Rudolf Hess, designato come successore di Hitler, era appassionato di chiaroveggenza e occultismo; il capo delle SS, Heinrich Himmler, portava avanti l’idea di fondare un Ordine iniziatico. Lo stesso Hitler viene indicato talora come un ipnotizzatore e come il potente mago nero del Reich millenario. In questo libro l’autore esamina le reali influenze delle società occulte sul nazionalsocialismo, proponendosi di documentare, spiegare e inquadrare in un contesto storico preciso fatti e avvenimenti. Operazione non facile – nella letteratura sulla “magia nazista” fatti poco attendibili si trasformano facilmente in eventi misteriosi che contribuiscono a coltivare ancora oggi il “mito di Hitler”.

    Brossura 14 x 20,5 cm. pag. 188 + 16 pagine fuori testo con 36 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Lindau

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    La mezzaluna e la svastica – I segreti dell’alleanza fra il nazismo e l’Islam radicale

    24.00

    La sconfitta dell’Impero ottomano durante la prima guerra mondiale segnò la fine del Califfato. Dopo secoli di trionfi e conquiste, l’Islam usciva sconfitto sul piano politico e militare. La Palestina era sotto mandato britannico. Gli ebrei di tutto il mondo vennero incoraggiati a raggiungere la loro “Terra promessa” in vista del futuro Stato ebraico. In questo contesto, nel 1921, Hag ‘Amin al-Husayni venne nominato muftì di Gerusalemme e divenne il più importante leader islamico del Medio Oriente. Al-Husayni fu l’assoluto protagonista della nascita del moderno fondamentalismo islamico e della lotta armata (‘intifadah) contro gli ebrei. Al-Husayni fu un visionario crudele che in nome del nazionalismo arabo e dell’antisemitismo strinse un’alleanza tattica con il nazismo in forza della quale 100.000 musulmani combatterono come volontari nelle divisioni tedesche. Tra i più accesi sostenitori della Soluzione Finale, si macchiò direttamente di atti feroci quale il sabotaggio dei negoziati tra i nazisti e gli Alleati per la liberazione di prigionieri tedeschi in cambio della fuga verso la Palestina di 4000 bambini ebrei destinati alle camere a gas. Dopo la guerra, scampato a Norimberga, al-Husaymsi si divise tra l’Egitto, dove rinsaldò i rapporti con Sayyid Qutb e Hasan al-Bannah, rispettivamente il teorico e il fondatore dei Fratelli musulmani, e Beirut, dove pose sotto la sua ala protettiva un giovane che diventerà un protagonista della politica mediorientale: Yasir Arafat.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 264 + 8 pagine fuori testo con 14 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Lindau

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    La società tedesca sotto il terzo Reich 1933-1945

    19.00

    Come lavoravano gli impiegati e gli operai tedeschi, gli avvocati e i medici, durante il regime nazista? Si posero mai il problema di conservare (dinanzi a sé stessi e agli altri, in lettere private o in documenti pubblici) una propria dignità? Tra il fanatismo e l’opposizione, praticati da un numero di tedeschi comunque contenuto in termini assoluti, come vivevano ogni giorno i milioni di tedeschi che componevano la società civile? La loro può definirsi una complicità o era una convivenza tanto silenziosa quanto consapevole?

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 444

    Stampato nel 2008 da Lindau

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    La tregua di Natale – Lettere dal fronte. Natale 1914: una storia sorprendente nel racconto dei soldati che ne furono protagonisti

    16.00

    “Mentre osservavo il campo ancora sognante, i miei occhi hanno colto un bagliore nell’oscurità. A quell’ora della notte una luce nella trincea nemica è una cosa così rara che ho passato la voce. Non avevo ancora finito che lungo tutta la linea tedesca è sbocciata una luce dopo l’altra. Subito dopo, vicino alle nostre buche, così vicino da farmi stringere forte il fucile, ho sentito una voce. Non si poteva confondere quell’accento, con il suo timbro roco. Ho teso le orecchie, rimanendo in ascolto, ed ecco arrivare lungo tutta la nostra linea un saluto mai sentito in questa guerra: “Soldato inglese, soldato inglese, buon Natale! Buon Natale!”.” Fronte occidentale, vigilia di Natale 1914: senza che nulla sia stato concordato, i soldati degli opposti schieramenti cessano il fuoco. Si accendono candele, si cantano inni di Natale. Comincia un botta e risposta di auguri gridati da parte a parte, fino a che qualcuno si spinge fuori dalla propria trincea per incontrare il nemico e stringergli la mano. La “tregua di Natale” fu un atto straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 181

    Stampato nel 2014 da Lindau

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    Le città di Dio – Come il cristianesimo ha conquistato l’impero romano

    24.00

    Come riuscì il cristianesimo primitivo a svilupparsi fino a diventare la religione più diffusa nelle trentuno maggiori città dell’Impero romano? Basandosi su dati quantitativi e sui risultati degli studi più recenti, in ambito sia storico sia archeologico, Rodney Stark propone una ricostruzione dei fatti largamente inedita e rovescia molti luoghi comuni. Per esempio, dimostra che: diversamente da quanto sostengono diversi studiosi, lo gnosticismo non fu una forma di cristianesimo più sofisticata o autentica, ma soltanto un tentativo infelice di paganizzare la cristianità. Paolo è stato chiamato l’apostolo dei Gentili, ma per lo più convertì dei giudei. Il paganesimo non fu rapidamente cancellato dalla repressione statale seguita alla conversione di Costantino nel 312, ma scomparì gradualmente perché la gente cominciò ad abbandonare i templi subendo il fascino del cristianesimo. I culti “orientali” prepararono in realtà la strada per la rapida diffusione della cristianità nei territori dell’Impero romano. Il culto misterico di Mitra non costituì affatto una sfida al cristianesimo quale nuova fede dell’Impero, poiché non ammetteva le donne e attraeva solo i soldati. Ancora una volta non è esagerato affermare che l’intero quadro delle interpretazioni ormai consolidate riguardo ai primi secoli del cristianesimo e a come esso sia diventato nel tempo la più importante religione al mondo deve essere profondamente rivisto.

    Brossura pag. 336

    Stampato nel 2010 da Lindau

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    Leni Riefenstahl – La regista di Hitler

    29.00

    Ballerina, celebrata attrice di film di montagna, regista rivoluzionaria, straordinaria fotografa, Leni Riefenstahl (1902-2003), mutò il suo destino in seguito all’incontro con Adolf Hitler. Tra lei e il Führer fu un colpo di fulmine. Nel 1934, accettò di dirigere il film del Congresso del Partito Nazionalsocialista a Norimberga, “Il trionfo della volontà” (Der Sieg des Glaubens), archetipo delle pellicole di propaganda, mentre due anni dopo firmò il film-documentario Olympia sui Giochi Olimpici di Berlino, che divenne un successo mondiale. Poi la fine della guerra e la caduta del Reich: Leni Riefenstahl sfuggì alla denazificazione, ma divenne oggetto di odio o, quantomeno, di sospetto. Tuttavia grandi registi quali Steven Spielberg e George Lucas hanno riconosciuto di averne subito l’influenza. Questa biografia ci restituisce la complessità di un’artista controversa, nella cui opera senso del bello e retorica del potere si combinarono assiduamente… Modalità che ancora oggi, utilizzano i registi di tutto il mondo.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 370

    Stampato nel 2017 da Lindau

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    Richard Wagner – Genio e antisemitismo

    22.00

    Pochi musicisti sono così controversi come Richard Wagner, figura emblematica, nel bene e nel male, della cultura nazionale tedesca. In particolare continua a essere molto discusso il suo supposto antisemitismo che, visto con gli occhi dell’oggi, appare un peccato mortale. La vicinanza del cosiddetto circolo di Bayreuth al nascente partito nazionalsocialista, la passione di Hitler per la sua musica, l’appropriazione di simboli wagneriani da parte del regime e il pesante coinvolgimento della famiglia Wagner nelle vicende del Terzo Reich hanno stimolato infatti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, un’abbondante letteratura in cui il musicista viene presentato come un campione dell’odio razziale e un precursore del nazismo. Quanto è corretto e argomentabile questo giudizio se ci si basa sui suoi scritti e sulla sua immensa opera musicale? È davvero fondato il giudizio di antisemitismo? Da profondo conoscitore della musica wagneriana, Carlo Alberto Defanti guida il lettore attraverso l’intero corpus di opere del Maestro, analizzando vicende e idee spesso gravate da un pregiudizio ostile e cercando di dare una risposta credibile a una questione che da sempre intriga e inquieta.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 264

    Stampato nel 2013 da Lindau

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    Vita e morte di Yukio Mishima

    24.00

    25 novembre 1970, Quartier Generale della base militare di Ichigaya a Tokyo. Yukio Mishima, uno dei più importanti scrittori e intellettuali giapponesi del ‘900, si uccide facendo “seppuku”, il tradizionale suicidio per sventramento. Pochi minuti prima, con l’aiuto di quattro membri del “Tatenpkai”(l’associazione paramilitare da lui fondata nel 1968), aveva preso in ostaggio il Generale a capo della guarnigione, e aveva incitato inutilmente i soldati dello “Jietai” (le Forze Armate di autodifesa) alla ribellione contro la progressiva occidentalizzazione della nazione nipponica, una ribellione che aveva come scopo la restaurazione dell’autorità imperiale e della potenza militare giapponese.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 434 + 24 di foto b/n

    Stampato nel 2008 da Lindau

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    Vita selvatica – Manuale di sopravvivenza alla modernità

    14.50

    Un libro intervista nel quale si parla di identità, scomparsa del padre, immigrazione e crisi, ma anche di cibo e società liquida. Da anni Risè – che ha inaugurato in Italia lo studio psicoanalitico del maschile – presenta i percorsi suggeriti dall’archetipo del Selvatico. Insieme a Borgonovo riesce a dar vita a un testo che si stacca dalla tradizione del saggio psicologico per diventare, anche grazie all’informalità della forma dialogica, utile strumento e guida nella società contemporanea. Il risultato finale è un percorso di ri/costituzione simbolica della tradizione maschile e femminile, calata nella vita quotidiana di oggi, sulla strada di quella rigenerazione dell’identità richiesta con urgenza da molteplici fenomeni psicologici e sociali.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 152

    Stampato nel 2017 da Lindau

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