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    Il Fascismo crocevia della modernità

    15.50

    Spadaro, fortemente anticlericale, ha compiuto una ricerca interessante e nuova nella sua angolazione. Vicino al vero fascismo, che fu più laico e meno oltranzista nella difesa dell’ortodossia di quanto non lo sia poi diventato il neofascismo, ha operato dei recuperi di un certo interesse, come quello di Murri, prete modernista e scomunicato che passò dall’ idea democratico cristiana al fascismo. Spadaro critica la Chiesa di inizio secolo, troppo chiusa e severa coi fermenti del pensiero modernista, e quella di fine secolo, troppo aperta e indulgente verso i cattocomunisti. Affronta insomma il bilancio di un secolo volendo chiudere i conti con il fascismo, che non ha vissuto di persona, da cui prende le distanze, e col cattolicesimo, in cui ha creduto fino a quando il Concilio Vaticano II non ha fatto emergere la sua volontà di menzogna ad ogni costo.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 286

    Stampato nel 1998 da Settimo Sigillo

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    Il fascismo degli italiani – Una storia sociale

    20.00

    A differenza del nazionalsocialismo al quale sono stati dedicati studi di storia sociale sia da parte di storici tedeschi sia anglosassoni, il fascismo italiano appare ancora privo di una storia sociale complessiva, mentre esso è divenuto oggetto e modello per una lettura culturale del fenomeno totalitario. Questo lavoro si presenta come prima sintesi della società italiana sotto il regime fascista, dagli anni della presa del potere sino alla sua crisi durante il conflitto mondiale, passando attraverso il lungo decennio dell’organizzazione e dell’ottenimento di un consenso tra classi medie e tra ceti popolari. Partendo da studi che hanno ricostruito settori specifici dell’organizzazione di massa del partito (le opere rivolte all’infanzia, alla maternità, ai giovani, al dopolavoro) la mobilitazione della popolazione maschile (la milizia, lo sport) ed analizzato l’insediarsi e l’organizzarsi del regime in provincia, il libro esamina l’incidenza del fascismo nella quotidianità degli italiani, nelle mentalità, nel plasmare paternalismo e conformismo ed anche individua atteggiamenti di resistenza e di dissidenza sociale e culturale.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 363

    Stampato nel 2022 da UTET

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    Il fascismo e gli italiani all’estero

    14.00

    Gli italiani residenti all’estero furono per il regime fascista un importante strumento di politica estera. Gli obiettivi di Mussolini nel mondo furono diversi e il Duce ritenne di dover adottare una strategia flessibile a seconda dei paesi e delle comunità italiane nei confronti delle quali ci si rivolgeva. Il capo del fascismo sottopose tali comunità a una massiccia propaganda, enfatizzando l’importanza dell’italianità nei contesti esteri, sottolineando come l’immigrato dovesse divenire un sorta di “italiano nuovo” forgiato dai valori fascisti. Molti immigrati espressero consenso nei confronti del regime di cui sostennero le politiche. Specialmente nel corso del conflitto con l’Etiopia le comunità si mobilitarono per raccogliere fedi e denaro a sostegno della madre patria impegnata in guerra. Prioritaria fu poi la ricerca del consenso delle giovani generazioni attraverso l’organizzazione di colonie estive, l’inquadramento paramilitare e la gestione delle scuole italiane. La guerra giocò negativamente contro questo progetto, in molti paesi le autorità locali reagirono contro gli immigrati italiani accusati di essere potenziali “quinte colonne”, sottoponendoli a misure restrittive delle loro libertà personali e giungendo a internare una minoranza di estremisti.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 160

    Stampato nel 2010 da Clueb

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    Il fascismo e i partiti politici italiani. Testimonianze del 1921-1923

    32.50

    Questa raccolta comprende testi redatti e pubblicati in un brevissimo arco di tempo compreso fra il 1921 e il 1923, quando cioè il fascismo non era ancora giunto al potere o, se vi era giunto, non aveva ancora definito i suoi caratteri e i suoi propositi in maniera inequivocabile. Sono testi che esemplificano gli orientamenti politico-culturali del paese. La raccolta è funzionale all’approccio metodologico adottato da De Felice per la ricerca storiografica: leggere scritti coevi, e di parti politiche diverse, per capire, al di là delle schematizzazioni ideologiche, che cosa il fascismo sia stato o abbia voluto essere e in qual modo esso sia stato percepito, all’epoca, dai suoi sostenitori e dai suoi avversari. Curata dal maggiore storico del fascismo, Renzo De Felice, che vi ha premesso anche un articolato studio introduttivo, questa raccolta consente la lettura di saggi significativi ma di reperimento assai difficile ed è preziosa per capire non soltanto la natura del fascismo, ma anche l’atteggiamento che verso di esso assunsero, all’inizio, gruppi politici, stampa e singoli esponenti della vita culturale italiana.

    Brossura, 15 x 22,5 cm. pag. 410

    Stampato nel 2005 da Le Lettere

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    Il fascismo e i suoi risultati pratici – Per la pace del mondo

    18.00

    Il fascismo e i suoi risultati pratici – primo numero dei “Quaderni dei C.A.U.R.” [Comitati d’Azione per l’Università di Roma], pubblicato con il titolo Noi tedeschi e il fascismo di Mussolini – contiene le osservazioni, frutti di studio e di approfondimenti in loco, del dr. Joseph Goebbels riguardo alle teorie e ai conseguimenti del fascismo. Se questa è una traduzione ex novo rispetto a quella proposta dal direttore dell’Istituto di cultura fascista, Alberto Luchini, è invece del tutto inedita quella del secondo scritto qui contenuto – “Per la pace del mondo”. Entrambi i testi dono tratti da Signale der neuen Zeit – 25 ausgewählte Reden von Joseph Goebbels. Un’agile introduzione, una postfazione e un’appendice, con estratti dal libro del 1934 “Il problema austriaco e l’Italia” del prof. F. S. Giovannucci, forniranno al lettore degli spunti per gettare uno sguardo da una differente prospettiva – rispetto alle parole del ministro del Reich per la Propaganda – sui rapporti tra i fascisti di Mussolini e i tedeschi di Hitler.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 107

    Stampato nel 2017 da Thule Italia

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    Il fascismo e l’immagine dell’impero. Retoriche e culture visuali

    35.00

    Luca Acquarelli

    La sera del 9 maggio 1936, dal balcone di Palazzo Venezia e dalle radio di tutta Italia, Benito Mussolini proclama l’istituzione dell’impero d’Italia, con il celebre discorso che annuncia «la riapparizione dell’Impero sui colli fatali di Roma». La narrazione dell’impero fascista è oggetto in questo libro di un’analisi approfondita, condotta attraverso la visione e la lettura delle immagini della propaganda. Se la vicenda storica è ovviamente sullo sfondo, il volume si concentra maggiormente sull’impianto iconografico e narrativo dell’impero, frutto della gigantesca macchina propagandistica messa in piedi dal regime fascista.

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    Il fascismo e la tradizione italiana

    12.00

    Il muro di Berlino ha sepolto i comunisti, il mito dell’unità italiana intorno ai sacri e indeclinabili valori della resistenza al fascismo ha consegnato ai postcomunisti il potere di legittimare o delegittimare qualunque esponente della cultura e della politica nazionale. L’uscita della tradizione italiana dagli ingranaggi della censura comunista non è dunque possibile senza accettare il fatto che, molti prelati e cattolici italiani, avviarono un dialogo costruttivo con il fasismo.

    Brossura 14 x 20,5 cm. pag. 151

    Stampato nel 2012 da Solfanelli

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    Il fascismo immenso e rosso

    20.00

    Giano Accame

    Al centro di questo libro sta un’interpretazione del fascismo che, seppur condotta con scrupolo scientifico, non è puramente catalogatoria di un fenomeno del passato. Ha una precisa funzione pratica: quella di fornire alla “destra” le categorie culturali di un nuovo protagonismo per uscire dal lungo letargo in cui la politica italiana è caduta con la crisi delle ideologie. La presente opera, edita per la prima volta nel 1990, oltre che ritracciare un percorso storico, ripropone quel modello di socialismo patriottico che è stato il filo conduttore della teorizzazione politica di Accame sin dagli anni Cinquanta. Come per molti scritti di Giano Accame l’attualità delle argomentazioni e tesi. Introduzione di Marcello De Angelis.

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    Il fascismo in Europa 1918-1945

    15.00

    Il lavoro di Arnd Bauerkämper costituisce un utile e interessante tentativo di fare il punto sul più recente dibattito internazionale sulla categoria di “fascismo”, intesa in senso sovranazionale e tipologico. L’autore si propone infatti di offrire un quadro articolato e problematico sia della più recente discussione storiografica, sia delle evidenze fattuali, che a suo avviso consentono di parlare di una categoria generale di “fascismo”, pur con alcune limitazioni spaziali e temporali: l’Europa fra le due guerre. Tuttavia, egli si sofferma anche su fenomeni extraeuropei, dal Giappone all’America Latina, in cui gli sembra di poter cogliere più le differenze che le analogie con i movimenti e i regimi emersi nel continente europeo nel periodo inter-bellico. Peccato che l’autore alla fine tenti di trovare delle analogie, a nostro avviso, assolutamente fuori luogo tra i movimenti sorti negli anni ’20 e ’30 con alcuni fenomeni di “intolleranza” dei nostri giorni. I soliti luoghi comuni.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 156

    Stampato nel 2009 da Ombre Corte

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    Il fascismo in presa diretta – Come lo vedevano gl’Italiani e gli stranieri

    15.00

    Questo libro è una raccolta mdi giudizi sul fascismo quale lo vide allora, almeno sino al 1938, la stragrande maggioranza degli italiani e degli stranieri. Nessuno può negare gli errori e gli aspetti negativi del fascismo, ma non per questo si deve tacere ciò che esso ebbe e fece di positivo, confermato dal consenso pressoché totale che quel movimento riscosse per circa un ventennio.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 216

    Stampato nel 2017 da Herald Editore

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    Il fascismo in provincia – Articolazioni e gestione del potere tra centro e periferia

    30.00

    Chi comandava veramente sotto il fascismo? A prima vista sembrerebbero esserci pochi dubbi al riguardo: ogni giorno durante il Ventennio da Roma partiva una “valanga” di ordini e direttive; erano ordini destinati ai fasci provinciali e il tono – fascisticamente deciso e perentorio – non ammetteva discussione. Ma fino a che punto i fasci locali obbedivano ai comandi di Roma? Fino a che punto, di contro, i gerarchi provinciali prendevano decisioni in modo autonomo, seguendo una logica più locale che nazionale? Attraverso studi settoriali sui vari fascismi provinciali, il volume fa luce per la prima volta sull’effettiva distribuzione del potere durante il Ventennio, mostrando da una parte i limiti di quella centralizzazione tanto voluta dal regime e dall’altra il peso dell’ingerenza nella gestione del potere provinciale di tradizioni, interessi, e anche ambizioni più strettamente locali. Ne emerge un quadro nuovo, ricco e complesso, che mette in questione i luoghi più comuni con cui siamo abituati a pensare i meccanismi di funzionamento della dittatura.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 262

    Stampato nel 2014 da Viella

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    Il fascismo portoghese – Le interviste di Ferrro a Salazar

    18.00

    Il volume propone le interviste che il giornalista Antonio Ferro fece al dittatore lusitano Antonio Oliveira de Salazar, tra il 1932 e il 1938, per far conoscere in Portogallo e all’estero il valore della sua dottrina e il modello di stato che aveva in mente. Riletti oggi, questi testi sono da considerarsi capitoli di un vero e proprio “Mein Kampf” del regime portoghese, ma anche le parti di un’autobiografia dello stesso Salazar. Tra ricordi personali e prospettiva politica, nei colloqui con Ferro, il presidente del consiglio lusitano, oltre a parlare di strategie economiche e politiche, parla di se stesso e della sua formazione. Da tutto ciò emerge il profilo di un dittatore atipico, più a proprio agio tra le carte che a contatto con le masse. Un capo, che seppe conciliare la propria cultura cattolica con quella fascista, poiché ammirava profondamente Benito Mussolini. Le interviste tracciano, in tal modo, un affresco coerente dell’idea di Estado Novo, alla quale Salazar rimarrà fedele per tutto il suo lungo mandato.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 267

    Stampato nel 2014 da Pendragon

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    Il fascismo rimosso: Cioran Eliade Lonesco

    29.00

    Emile Cioran, Mircea Eliade e Eugène Ionesco sono riconosciuti come tre importanti classici della cultura francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Nati in Romania precisamente a due anni di distanza l’uno dall’altro – nel 1907 Eliade, nel 1909 Ionesco e nel 1911 Cioran – i tre giungeranno, sul filo di percorsi peraltro accidentati, a imporsi come maestri pressoché incontestati, ciascuno nel proprio campo: Cioran come esteta dell’apocalisse e “La Rochefoucauld del XX secolo”; Ionesco, primo scrittore francese ad essere pubblicato, ancora vivente, ne La Pléiade, quale principe dell’assurdo; Eliade come “uno dei più grandi storici delle religioni del nostro tempo”, secondo un’espressione comparsa un po’ ovunque al momento della sua morte, nel 1986. Per coloro che si interrogano sull’adesione al fascismo di Emile Cioran e soprattutto di Mircea Eliade, questo libro dissiperà gli ultimi dubbi. Tutt’altro che peccato giovanile, si scoprirà, partendo dagli inediti scritti politici in francese e da archivi fino ad ora inesplorati, l’ampiezza del discorso antisemita e ultranazionalista portato avanti da questi due autori oggi celebri in tutto il mondo…. Di questa “rimozione del fascismo” Ionesco fu un testimone consenziente? Il giovane intellettuale di sinistra conosceva perfettamente, per averla combattuta negli anni Trenta, la militanza dei suoi compatrioti. Come interpretare allora il bizzarro patto del silenzio stretto nel Dopoguerra tra i tre uomini? Complice amnesia o equivoco effetto delle solidarietà anticomuniste dell’esilio? Attraverso una minuziosa inchiesta storica, l’Autrice ci fa viaggiare dalla Bucarest delle Guardie di Ferro alla Parigi dell’anteguerra.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. XXVI + 466

    Stampato nel 2008 da Utet

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    Il Fascismo rurale – Arrigo Serpieri e la bonifica integrale

    20.00

    Attraverso la storia di quest’uomo, peraltro croce di guerra oltre che accademico e cattedratico, principale protagonista delle bonifiche in Italia (ricordiamo anche il suo fondamentale ruolo nella battaglia del grano) e precursore della sociologia in Italia, il volume descrive il contesto storico e agricolo in cui operò il fascismo, leggendo dal suo punto di vista la situazione economica e politica nazionale confrontandola con quella estera. Egli fu teorico ed artefice dell’impresa che portò nel solo Agro Pontino alla creazione di 5 nuove cittadine e 18 borgate: la Bonifica Integrale dell’ Italia che all’epoca era una realtà prevalentemente rurale sia economicamente che a livello di mentalità e costumi. Il libro, attraverso un’analisi scientifica dei dati e delle fonti offre un quadro organico dell’Italia agricola, perchè non si può capire il fascismo se non se ne conoscono gli aspetti rurali.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 280

    Stampato nel 2001 da Settimo Sigillo

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    Il Fascismo secondo Mussolini

    10.50

    Nino Tripodi

    Il Fascismo è stato interpretato nei più vari modi, analizzato da ogni possibile punto di vista. Ma in tanta verità, la “cultura ufficiale” ha sempre tenuto fermi due punti pregiudiziali: che tutti avessero il diritto di occuparsi del fascismo tranne i fascisti e che, le opere e gli atti del fascismo si dovessero giudicare non alla luce delle idee proprie, ma di quelle altrui. Il presente saggio abbatte le due pregiudiziali.

    Brossura 12,5 x 19,5 cm. pag. 178

    Stampato nel 1998 da Settimo Sigillo

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    Il Fascista

    12.00

    Attraverso le parole di un romanzo troviamo un interessante saggio sul Fascismo e la sua ideologia. Il protagonista, che dal 1945 ha vissuto per cinquant’anni isolato dal mondo, dopo un sogno, libera i propri ricordi e torna al paese natio. Comincia così un doppio viaggi: dentro di sè e fuori. Scopre di aver commesso degli errori e che fuori esiste un mondo diverso da come lo aveva immaginato. In questa luce analizza, rivivendoli, gli avvenimenti degli anni ’43-’45 che hanno segnato per sempre la sua esistenza.

    Brossura,14 x 21 cm. pag. 234

    Stampato nel 2002 da Controcorrente

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    Il federalismo greco

    11.00

    L’antica Grecia ebbe nella polis la forma principale di organizzazione politica; su di essa è centrato il pensiero politico greco. Non meno rilevante però fu il federalismo: stati federali esistettero accanto alle poleis nelle regioni periferiche fin dall’età arcaica, acquistarono crescente importanza a partire dal IV secolo a.C. con la crisi delle poleis e furono protagonisti dell’età ellenistica. Il volume traccia un sintetico profilo di questa particolare forma di stato e delle sue caratteristiche.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 116

    stampato nel 2014 da Il Mulino

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    Il federalismo imperiale – Scritti sull’idea di Impero 1926-1953

    14.00

    “Noi abbiamo bisogno di tornare a libere forme di unità. Noi abbiamo bisogno di realtà e di personalità e di valori che spezziono il giogo sia delle astrazioni sociali che della legge dell’oro e dell’economia sovrana. Mai come oggi il collettivo ha avuto tanta potenza. la centralizzazione agisce sopra tutti i piani, piegando ogni energia e finendo in idoli inafferrabili e senza volto. Le idee non appartengono più agli uomini, gli enti asserviscono coloro che li hanno creati e si sostituiscono ad essi. Si parla di società, di umanità, di progresso, di servizio. Si parla anche di autorità, di legge, di diritto. Dinnanzi a questi spettri, gli uomini divengono degli spettri”. Julius Evola

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 184

    Stampato nel 2004 da Controcorrente

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    Il Feldmaresciallo Paul Von Hindenburg

    20.00

    Hindenburg è stato essenzialmente soldato; quindi in queste pagine si tenterà soltanto di mettere in luce la genesi e le caratteristiche della condotta di guerra e dell’azione di comando del glorioso maresciallo, che ha legato indissolubilmente il suo nome a vittorie militari, fra le più grandi che ricordi la storia. Fu uomo di grande tempra morale, raggiunse il grado di generale di corpo d’armata e ricopri gli incarichi più importanti nell’Alto Comando tedesco durante la Prima Guerra Mondiale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 96 con circa 6 cartine e 30 foto b/n. In allegato Cd-Rom

    Stampato nel 2015 da Effepi

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    Il fenomeno legionario

    10.00

    Questo saggio, che parrebbe piuttosto esiguo, raccoglie invece quattro conferenze che il filosofo romeno Nae Ionescu tenne nel maggio 1938 nel campo di concentramento di Miercurea Ciue, dove si trovavano rinchiusi dirigenti e militanti del Movimento legionario. Una Introduzione e un discorso di Papanace, un breve articolo di Nae Ionescu apparso su un giornale legionario, nonché due saggi introduttivi di Don Stanca e di Gabriel Stanescu.

    Brossura 12 x 19 cm. pag. 101

    Stampato nel 1998 dalle Edizioni All’Insegna del Veltro

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    Il figlio del vedovo

    8.00

    “E Lilith abbandonò Lucifero. E Lucifero rimase vadovo, dando alla luce il suo Corpo Astrale, con il volto di Lilith. Fu suo figlio. Il Figlio del Vedovo”. Così il Figlio dell’Uomo è un androgino e un tempo il Cristianesimo era esoterico ed era Kristianesimo e l’Hitlerismo esoterico conobbe l’Esoterismo kristiano…

    Brossura, 12,50 x 19 cm. pag. 61 con 8 foto b/n

    Stampato nel 2005 da Settimo Sigillo

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    Il figlio della volpe bianca

    15.00

    Marco Fulgione

    Il samurai è colui che difende il tempio, la fede, ma a differenza del cristianesimo, non c’è una chiesa o un dio da far conoscere. Il samurai difende le tradizioni, incarna in sé lo spirito del Giappone,in nome di questo vive e alla finee muore.

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    Il filosofo in prigione. Documenti sul processo a Julius Evola

    20.00

    Guido Andrea Pautasso

    Nell’aprile 1951 Julius Evola venne arrestato nella propria abitazione con l’accusa di essere l’ispiratore dei gruppi clandestini dei FAR (Fasci d’Azione Rivoluzionaria). Dopo alcuni mesi di detenzione, il filosofo venne liberato e, assolto con formula piena. Il volume raccoglie documenti e testimonianze sul processo, che si concluse con una condanna, evitata grazie all’amnistia del 1953

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    Il filosofo Talmudista – Note critiche sulla perizia di Hermann Cohen nel processo di Marburgo del 1888

    20.00

    Tra il 25 aprile e il 2 maggio 1888 ebbe luogo a marburgo un processo che vide come protagonista il maestro elementare Ferdinand Fenner, un aderente al movimento antisemita di Otto Bockel. Nel corso di un comizio elettorale tenuto il 5 dicembre 1886, Fenner aveva attaccato gli ebrei. L’Oberrabbiner della comunità ebraica di Marburgo, Leo Munk, denunciò Fenner per diffamazione della religione giudaica. Il processo, che ebbe una grande risonanza, si concluse con la condanna dell’imputato a due settimane di reclusione e al pagamento delle spese.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2020 da Effepi

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    Il Filosofo, il Mediterraneo e la Geoploitica. Storia e attualità sulla traccia di Aleksandr Dugin

    26.00

    Carlo Arrigo Pedretti

    Il confino talassico tra Italia e Libia costituisce, in quanto sempre ha costituito, un limes fluxus, infatti la differenza-contrapposizione tra Italia-Sicilia ed Africa, cioè quanto sta a Sud della Libia, cioè tutto il Continente nero, è più connesso con la propaggine meridionale del corno estremo occidentale dell’Eurasia di quanto non si voglia credere o ammettere. A certificarlo è la storia, con i suoi flussi e riflussi di culture-civilizzazioni, come voleva Osvald Spengler. Quel che occorre introdurre, nell’immaginario quotidiano e/o politico, è, come intende Aleksandr Dugin, la presenza di un “Soggetto Radicale” o uomo differenziato che, come jungeriano Anarca, sappia ricondurre al giusto posto i disjecta membra di identità differenziate, ma tra loro vocate alla collaborazione, per sopravvive e per meglio affermarsi sulla superficie del pianeta.

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    Il Fiore Inesistente

    10.00

    Il libro inaugura la trilogia di opere di Miguel Serrano dedicate al tema dell’Amor Magico, che non ha niente a che vedere con il comune amore dei mortali. Si tratta di una tecnica tantrica che consente la realizzazione dell’essere reale, integro, centrato, scomparso nella nostra attuale dimensione terrestre del Kali-Yuga, presente invece nell’Età dell’Oro e che va riconquistata. L’Amore di cui si tratta ha lo scopo di renderci immortali, come si può intuire dalla sua etimologia (a-mors, senza morte). E’ un fiore che non esiste più nella nostra dimensione terrestre, “ma è più reale e profumato di tutti i fiori del giardino della terra”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag g. 77 con circa 20 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Settimo Sigillo

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    Il forte dei 100 cannoni – La Brunetta di Susa nel 1700

    40.00

    Questo splendido libro sul forte della Brunetta, si impone al lettore per la grandiosa ricostruzione di ogni edificio, di ogni settore del Corpo di Piazza, della Chiesa, delle strade interne, dei ponti, dei Corpi di Guardia, polveriere, gallerie e così via. Gli autori conducono il lettore a “rivisitare” le varie opere, delle quali compiono una sintetica descrizione, consentendo di tornare al secolo XVIII, quando la grande fortificazione era al massimo della sua efficienza e con una numerosa guarnigione. I montaggi eseguiti sono arrichiti da un’animazione ben dosata con l’inserimento di piccoli reparti indossanti le uniformi degli anni iniziali della “Brunetta”. La riproduzione di antica cartografia, i disegni tridimensionali, le fotografie del Gruppo storico “Pietro Micca”, fanno di questo lavoro, qualcosa di veramente notevole per la pubblicistica italiana di storia militare.

    Rilegato con sovracopertina 26,5 x 27 cm. pag. 160 interamente illustrato con foto e disegni a colori, Cartine d’epoca e disegni tridimensionali sempre a colori.

    Stampato nel 2004 da Il Capitello

    ULTIMA COPIA

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    Il fronte del lavoro

    20.00

    Il libro che presentiamo, già edito nel 1938, illustra una delle più importanti ed innovative istituzioni del Nazionalsocialismo: il «Deutsche Arbeitsfront» (D.A.F.). L’Autore, Marco Maffei, ha raccolto, sulla base della conoscenza diretta del mondo tedesco e particolarmente della nuova Germania del Terzo Reich, gli elementi atti a far comprendere la natura, lo spirito e gli scopi del «Fronte Tedesco del Lavoro» (Deutsche Arbeitsfront), premessa e base della struttura sociale nazionalsocialista. Lo spirito dell’opera è soprattutto informativo ed espositivo: illustra principi ed istituzioni alla luce della dottrina e degli scopi pubblicamente dichiarati e in tale prospettiva cerca di farne intendere l’efficacia. Appunto per il suo carattere illustrativo crediamo che il libro adempia alla sua funzione specifica: chiarire con piena informazione che cosa era, quale scopo si prefiggeva, come era organizzato il “Fronte del Lavoro” nella Germania del Terzo Reich.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 188

    Stampato nel 2019 da Le Vele Nere

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    Il fronte della Garfagnana 1944-45. I caduti della RSI

    23.00

    In questo libro l’autore effettua la ricostruzione dei mesi della Linea Gotica sul fronte della Garfagnana, attraverso l’inedita prospettiva di un elenco ragionato dei caduti della RSI, unito ad una puntuale ed esauriente ricostruzione storica. Il fronte della Gafagnana fu il settore operativo con il più alto numero di soldati repubblicani, prova ne sono le centinania di caduti in combattimento. In questo libro essi rivivono, prima che l’oblio ne cancelli definitivamente le gesta, in una sorta di “Spoon River” in grigioverde. Il testo è accompagnato da oltre cento immagini rare ed inedite.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 232 con molte foto b/n e colori

    Stampato nel 2012 da Sarasota

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    Il fronte russo

    13.00

    Luca Steinmann

    Steinmann è stato quasi l’unico testimone occidentale dietro le linee nemiche. Prima in trincea dopo trincea nelle steppe intorno a Donetsk, poi dentro la città di Mariupol, in prima linea a documentare gli scontri armati dentro l’acciaieria di Azovstal. Poi più a Nord, nella regione di Lugansk. E ancora in Crimea e nel Sud dell’Ucraina.  E infine di nuovo a Donetsk a testimoniare l’annessione definitiva alla Russia come anche i pesanti bombardamenti dell’esercito di Kiev sulla città. In questo libro racconta le storie reali di uomini, donne, bambini, soldati, volontari, rifugiati, insieme alle pressioni subite durante i controlli, descrivendo con precisione il volto feroce di una guerra tragica e fratricida.

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    Il fulmine e il sole

    35.00

    «…È impossibile comprendere il Nazionalsocialismo, se non lo si integra all’interno della concezione ciclica della storia come suggerisce la Tradizione; ovvero, se non si vede in esso non un sistema politico tra molti altri – non un effimero “ismo”, prodotto da effimere circostanze –, bensì l’ultimo (o, come vedremo, il primo e ultimo) sforzo, in questo Ciclo temporale, delle permanenti e più-che-umane Forze della Vita contro le accelerate correnti di degenerazione tipiche di qualsivoglia sviluppo avanzato nel Tempo, o, detto con una sola frase, se non si vede in esso lo sforzo “contro il Tempo” alla fine più estrema dell’ultima Età del nostro Ciclo attuale. Vista sotto questa luce, tutta la celebre lotta per liberare la Germania dalla schiavitù alla quale l’aveva ridotta il Trattato di Versailles – la lotta nazionalsocialista per “il pane e la libertà” (e per lo spazio); per il diritto del popolo tedesco a prosperare in una sana attività creativa – è l’ultima (o, piuttosto, la prima e l’ultima) fase dell’eterna Lotta per la Verità all’interno dell’attuale Ciclo temporale; la forma nella quale questa Lotta eterna era destinata ad avvenire nella nostra epoca, ovvero alla fine dell'”Età oscura”. Questa lotta, impari, fece del Segno del Sole – il Segno della Salute – il Simbolo sia della rigenerazione tedesca sia di quella ariana, e, della Germania, la Terra santa dell’Occidente – la roccaforte dell’Arianità rigenerata».

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 439

    Stampato nel 2015 da Thule Italia

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    Il fuoco di Sparta

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 40

    Stampato nel 2007 da Raido

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    Il fuoco e il gelo – La Grande Guerra sulle montagne

    16.00

    Per tre anni e tre terribili inverni la Grande Guerra scaraventa migliaia di uomini sul fronte che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e Asiago. In quegli anni di fuoco, su 640 chilometri di ghiacciai, creste, cenge, altipiani e brevi tratti di pianura cadono circa centottantamila soldati. Le Alpi diventano un immenso cimitero a cielo aperto, sfigurate da una devastante architettura di guerra che scava strade e camminamenti, costruisce città di roccia, legno e vertigine, addomestica le pareti a strapiombo e spiana le punte delle montagne. Alpini e soldati del Kaiser si affrontano divisi tra l’odio imposto dalla guerra e l’istinto umano di darsi una mano, invece di spararsi, per far fronte alla tormenta e alla neve. Si ingaggiano piccole battaglie anche a tremilaseicento metri, ma la vera sfida è sempre quella di resistere per rivedere l’alba, la primavera, la fine della guerra, prima che la morte bianca si porti via le dita di un piede, o la valanga si prenda un compagno. Intanto, l’isolamento, il freddo, i dislivelli bestiali, le frane, le valanghe, la vita da trogloditi, la coabitazione tra soli uomini producono risposte sorprendenti, insolite collaborazioni umane, geniali rimedi di sopravvivenza e adattamento. Leggendo le storie di vita e di guerra raccolte in questo libro – crude e vere perché narrate dai protagonisti in prima persona attraverso le lettere e i diari – si scopre un mondo d’insospettata complessità e ricchezza.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 240

    Stampato nel 2014 da Laterza

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    Il fuoco e l’oscurità – Dresda 1945

    27.00

    Il 13 febbraio 1945 alle 22.03, 244 bombardieri britannici e 9 marcatori sganciarono sulla città tedesca di Dresda qualcosa come 880 tonnellate di bombe esplosive e incendiarie. All’inizio del giorno seguente, i bombardieri americani finirono ciò che era rimasto. Nel giro di quattordici ore, la città fu così completamente distrutta in uno degli attacchi più devastanti della Seconda Guerra Mondiale. A raccontare, in questo libro monumentale, quella drammatica notte e i giorni che seguirono sono i sopravvissuti, miracolosamente scampati alla tempesta di fuoco che incenerì palazzi storici, ridusse in macerie strade e abitazioni, e uccise, secondo le stime, 25.000 persone. Accanto ai loro tragici ricordi, i diari e le lettere di quanti, rischiando a propria volta la vita, ubbidirono all’ordine di radere al suolo la città, in un’azione che turbò a lungo le loro coscienze. Ancora oggi, a settantacinque anni di distanza, Dresda è rimasta il simbolo dell’oscenità della guerra e il suo nome associato all’annientamento, come già per Hiroshima e Nagasaki. Nel corso dei decenni, del carattere morale – o immorale – sia del comportamento della città sotto il Terzo Reich sia della decisione di distruggerla con il fuoco s’è discusso con rabbia, rimorso e dolore in gradi variabili. Dibattiti che fanno ancora parte del paesaggio: a Dresda il passato è nel presente. Per quanto la città sia stata infatti miracolosamente ricostruita, e i restauri scrupolosi fin nei minimi dettagli, è ancora in qualche modo possibile scorgerne le rovine. Ma le toccanti pagine di Sinclair McKay non parlano soltanto di un’indicibile catastrofe, restituiscono anche la vita della città prima e dopo l’attacco, il lungo periodo di ricostruzione e recupero, e soprattutto il racconto di come tante vite spezzate siano riuscite a rigenerarsi.

    Rilegato, 16 x 24,5 cm. pag. 440 + 24 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2020 da Mondadori

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    Il fuoco sacro della rivolta

    20.00

    Questo volume di scritti di Filippo Corridoni, uno dei capi, con De Ambris e Mussolini, dell’interventismo sindacalista, socialista, anarchico e repubblicano, fa parte della collana Labor che si propone la pubblicazione dei testi del sindacalismo rivoluzionario e del sindacalismo nazionale e fascista. Il volume raccoglie una larga parte della produzione giornalistica corridoniana, apparsa su “L’Internazionale”, “La conquista”, Gioventù socialista”, “L’Avanguardia” e “Il popolo d’Italia”. Pur senza avere pretese di completezza, la presente raccolta rappresenta un quadro tale da rendere completo onore al Corridoni giornalista, affiancandolo a buon diritto al Corridoni sindacalista e al Corridoni eroe di guerra, offrendo un’idea compiuta del suo percorso biografico e politico.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 360

    Stampato nel 2006 da Barbarossa

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    Il fuoco sacro di Roma – Vesta, Romolo, Enea

    12.00

    A Roma la dea del fuoco pubblico era Vesta. Il suo culto è stato istituito probabilmente da Romolo intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. Due secoli dopo Roma incoraggia su questo fuoco pubblico un mito fondativo più cosmopolita: sarebbe stato portato nel Lazio da Enea, che lo avrebbe salvato da Troia in fiamme. Il fuoco dei Romani è stato spento e riacceso dalle vestali ogni primo giorno di marzo nel corso di 1150 anni. Le sei sacerdotesse, strappate da bambine alla famiglia, dovevano conservarsi illibate per almeno trent’anni. In compenso veniva loro riconosciuto un rango elevatissimo ed erano le sole donne che a Roma possedessero una piena capacità giuridica. Andrea Carandini e la sua scuola hanno ricostruito il santuario di Vesta e parte del circondario, contribuendo in modo fondamentale alla comprensione del centro sacrale, istituzionale e culturale della città-stato. Grazie a uno scavo durato un trentennio è stato possibile analizzare la radura o lucus di Vesta, i luoghi di culto dei Lari, di Marte e Ops, di Giove Statore, e conoscere le capanne e le case delle vestali, dei re e dei massimi sacerdoti della città-stato. Raccontare la storia di questo cuore urbano a un vasto pubblico è la ragione del libro.

    Brossura con sovracopertina, 14 x 21 cm. pag. X + 153 con illustrazioni b/n

    Stampato nel 2017 da Laterza

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    Il futurismo. Anni ’10-Anni ’20. Ediz. a colori

    30.00

    Questo volume propone, nei testi e nelle opere, il grande tema futurista della ricerca di una nuova umanità, mettendo al centro il motivo formale e retorico dell’antropomorfismo. In bilico tra una concezione progressista e negativa del rapporto tra l’uomo e la macchina, capace di assumere come potenza la condizione alienata della modernità, il futurismo inventò soluzioni creative che, non fermandosi nel quadro, lo oltrepassarono per creare un “organismo autonomo”, l’oggetto reale come nuova umanità. Catalogo della mostra (Napoli, 19 ottobre 2018-17 febbraio 2019).

    Brossura, 24 x 28 cm. pag. 127 riccamernte illustrato con decine di opere e manifesti dell’epoca a colori

    Stampato nel 2018 da Skira

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    Il futuro è nostro – Filosofia dell’azione

    15.00

    Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l’esistenza di alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità, ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione immutabile, all’abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo del mercato: “non avrai altra società all’infuori di questa!”. Il primo compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo dell’economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta “città futura”, un luogo comune di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 615

    Stampato nel 2014 da Bompiani

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    Il Garofano e la Fiamma L’incontro mancato tra Craxi e la Destra italiana

    28.00

    Tommaso De Brabant

    Il rapporto tra il segretario del PSI e la destra italiana è un argomento spesso sottostimato o rimosso ma non marginale. Anzi. E qui l’importanza della ricerca pioneristica ma molto attenta di Tommaso de Brabant, giovane ricercatore e brillante intelligenza, su di un intreccio politico, teorico ma anche umano dai tanti e inattesi risvolti. Craxi, uomo di sinistra, non solo diede, dopo un lunghissimo purgatorio, piena dignità agli ‘esuli in Patria’ missini, ma anche immaginò nuovi scenari che scardinavano gli obsoleti recinti del già ricordato ‘arco costituzionale’ antifascista, la conventio ad excludendum che vietava al Movimento Sociale ogni interlocuzione con le altre forze politiche. Dopo la lunga e dolorosa traversata attraverso gli ‘anni di piombo’, il MSI-DN era uno strumento politico logorato, roso dalle antiche malattie del neofascismo – frazionismo, leaderismo, autoreferenzialità –, azzoppato da una scissione di vertice importante (Democrazia Nazionale) e privo di prospettive politicamente praticabili. Ad Almirante e alla sua ristretta nomenklatura – per lo più formata da reduci dell’ultima fase del passato regime – rimaneva soltanto il facile richiamo del ‘ghetto’ e il ricorso alla solita ‘fiera delle occasioni’ elettorali. Insomma, il piccolo mondo antico missino: un susseguirsi di nobili battaglie – tra tutte la difesa dell’italianità di Trieste e Bolzano –, intuizioni importanti come il presidenzialismo alternate a commemorazioni nostalgiche, oppure a entrismi velleitari e puntualmente fallimentari.

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    Il generale – Manuale per l’esercizio del comando. Testo greco a fronte

    24.00

    Si presenta qui il testo (con traduzione e commento) di un manuale scritto in greco intorno alla metà del I secolo d.C., che offre precetti utili per il comando e la conduzione di una guerra, mostrando in molteplici circostanze legami con la tradizione storiografica e polemologica greca (Tucidide e Senofonte, Enea Tattico e Polibio), nonché spunti tratti dall’ambito latino (Sallustio, Cesare e Livio). Di quest’opera i moderni hanno spesso criticato lo stile, vi hanno ravvisato genericità di contenuti, mancanza di riferimenti al reale. Ma se le carenze addebitate allo scritto possono essere facilmente spiegabili con il fine che ne ispira toni e argomenti, i princìpi generali evocati, le considerazioni etiche e psicologiche e le note tecniche indirizzate ad ambiti specifici ne fanno un prontuario per l’esercizio del comando di rapida consultazione, e non solo in una determinata epoca: un modello per chiunque aspiri a ricoprire un’alta carica. L’opera guarda con originalità anche oltre i confini della strategia e della tattica, verso l’ambito politico e filosofico della guerra, delineando il ritratto ideale di un uomo che annovera, accanto a qualità propriamente militari, anche doti umane e, non ultime, nobiltà di nascita e affabilità di modi.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 336

    Stampato nel 2008 da Dedalo

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    Il Generale Dalla Chiesa, il terrorismo, la mafia

    20.00

    Vittorio Coco

    Il 3 settembre 1982 a Palermo veniva ucciso dalla mafia il generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Nella storia dell’Italia repubblicana, dalla Chiesa era l’uomo per gli incarichi difficili, fin da quando aveva scelto di andare volontario nella Sicilia di Salvatore Giuliano. Successivamente le istituzioni democratiche si affidarono a lui in alcuni dei momenti più drammatici, chiamandolo a contrastare l’offensiva del terrorismo brigatista, sia prima che dopo il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro. La sua ultima missione, conclusasi con l’attentato che lo colpì assieme alla moglie, fu quella di prefetto di Palermo, dove era stato inviato a fronteggiare un’escalation di violenza della mafia senza precedenti.

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    Il Generale delle Camicie Nere

    25.00

    Volontario sedicenne nella Grande Guerra, prigioniero in Germania, squadrista e sindaco di Castiglione del Lago, Nicchiarelli ha vissuto molti eventi che hanno caratterizzato la prima metà del XX secolo. Entrato nella Milizia di cui comandò la legione “Cacciatori del Tevere” e il reparto autonomo nella colonia di confino di Lipari, fu poi alla testa della legione “San Giusto” e della 3ª legione Libica. Fu comandante della legione camicie nere “Tagliamento” e del raggruppamento “XXI Aprile”, aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu al vertice della Guardia nazionale repubblicana. Attraverso l’attenta analisi di una grande mole di documenti, molti dei quali inediti, fra cui la Memoria sulla Guardia, l’autore racconta, insieme alla storia dell’ufficiale, quella, non apologetica né denigratoria, della Milizia fascista (MVSN), dalle origini al 1945.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 661 con 31 foto b/n

    Stampato nel 2013 da Macchione editore

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    Il generale Farina (1891-1974). Una storia mai raccontata. Biografia inedita del Comandante della “San Marco”

    29.00

    Gianni Toscani

    Notizie e testimonianze (anche autobiografiche), documenti e immagini mai visti illustrano la personalità e l’operato del Generale Farina, uno dei generali più valenti della Repubblica Sociale Italiana. Un capitolo è dedicato al Cimitero delle Croci Bianche, un unicum, dove sono sepolti – accanto a componenti della “San Marco” – militari italiani e stranieri, anche di parti opposte, nonché partigiani. In Appendice, un capitolo su “Il tesoro della San Marco”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 352 con varie foto b/n

    Stampato nel 2019 da L’Editrice

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    Il Generale Lee

    17.00

    Blanche Lee Childe

    Questo volume tratteggia la vita di uno straordinario personaggio, che ebbe il suo momento di fulgore al tempo della guerra di secessione americana. Egli rappresentava l’anima del Sud agrario e elitario aggredito dal Nord industriale e capitalista. Il suo ricordo è caduto recentemente sotto i fulmini della furia iconoclasta del politicamente corretto che offusca la mente di tanta gente. C’è (e c’è sempre stato) chi è convinto che la Storia si possa riformulare, abbattendo i simboli sgraditi alla mentalità corrente in dissonanza con quella di un tempo. In realtà, ai suoi tempi, Robert Edward Lee seppe guadagnarsi il rispetto dei suoi stessi avversari, che a fine guerra non osarono mandarlo a processo come “ribelle”, diversamente da quanto accadde al presidente della Confederazione Jefferson Davis. Scorrendo questo libro scritto con penna leggera (non per nulla la maneggiava una donna: fatto abbastanza inusuale, visto il tema), il lettore meno informato scoprirà aspetti generalmente conosciuti solo dagli specialisti.

    Brossura 15 X 21 cm., pagg. 160

    Stampato nel 2020 da L’Arco e la Corte

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    Il Generale Robert E. Lee

    18.00

    Robert E. Lee è uno dei comandanti più ammirati della storia. Condusse l’armata della Virginia settentrionale verso una serie di audaci vittorie contro il Nord, dando prova della sua genialità di stratega e di tattico. Questo libro, abbaracciando il vasto ambito della ricerca riguardante il generale Lee, e accompagnandolo con numerose fotografie, piani di battaglia e illustrazioni espressamente eseguite, offre una dettagliata analisi dei successi, delle motivazioni e della personalità del condottiero confederato.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 107 quasi completamente illustrato b/n e colore

    Stampato nel 2015 da Libreria Editrice Goriziana

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    Il genio civile dell’esercito di Roma

    24.00

    Come trascorrevano il loro tempo i soldati dell’esercito romano tra una guerra e l’altra? Potevano dedicarsi a una vita di riposo o erano soggetti viceversa a altre incombenze? In realtà i documenti ci raccontano che erano spesso obbligati dagli imperatori di turno a dare man forte agli uomini del genio civile nella costruzione di strade, templi ed edifici le cui vestigia ancora oggi possiamo apprezzare e la cui grandezza impressiona da tutti i punti di vista. Ciò avveniva sia a Roma che nelle terre conquistate di campagna in campagna fino a formare il più grande impero dell’antichità. Le opere che venivano avviate contribuivano da un lato ad affermare la potenza imperiale, dall’altra ad arricchire il tessuto economico, civile, logistico delle province. In questo libro, dedicato a un tema assai poco presente nella storiografia italiana sull’impero romano, Gérard Coulon e Jean-Claude Golvin realizzano un intreccio tra parola e disegno ricostruttivo a tre dimensioni e in particolare Golvin conclude con questo volume una sua ricerca iniziata con la pubblicazione di “Viaggio nel Mediterraneo romano”, proseguita con “Viaggio nell’antichità” e “Viaggio nell’antico Egitto”.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 198 riccamente illustrato con tavole a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Il gentil seme. L’idea di Europa, radici e innesti

    14.00

    I contributi raccolti ne Il gentil seme costituiscono una preziosa summa per definire il perimetro dell’idea di Europa, ricordandone la genealogia. Filosofi, classicisti, esperti di religioni comparate, trovano il loro punto di accordo nella certezza che il seme da cui la pianta europea è fiorita sia stato lo stile e il pensiero pagano: quello, cioè, della classicità pre-cristiana.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 122

    Stampato nel 2004 da Edizioni di Ar

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    Il giallo di Capo Bon. I retroscena inediti di un cumulo di errori L’affondamento degli incrociatori “ Da Barbiano” e di Giussano”

    26.00

    Francesco Mattesini

    La battaglia di Capo Bon avvenne nelle prime ore della notte del 13 dicembre 1941 al largo di Capo Bon, penisola all’estremità settentrionale della Tunisia. Lo scontro si svolse tra una formazione di due incrociatori leggeri italiani, il Da Barbiano e il Di Giussano, scortati dalla torpediniera Cigno, salpati da Palermo al comando dell’ammiraglio Antonino Toscano, e una flottiglia di quattro cacciatorpediniere, Sikh, Maori, Legion e Isaac Sweers, salpati da Gibilterra. Questa si stava ricongiungendo alla Flotta britannica del Mediterraneo, ad Alessandria, con il compito di partecipare la giornata successiva alla ricerca e attacco nel Mare Ionio ad un importante convoglio italiano diretto a Tripoli, i cui movimenti erano stati scoperti dall’organizzazione crittografica britannica ULTRA. Per l’importanza di tale missione, l’ordine era di non impegnarsi con unità avversarie eventualmente incontrate lungo la rotta.

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