Visualizzazione di 5425-5472 di 13411 risultati

  • 0 out of 5

    Il primo esercito di Maria Teresa. L’esercito Austriaco dal 1740 al 1748 Vol. 2

    32.00

    Enrico Acerbi

    Maria Teresa d’Austria fu, con Federico il Grande, certamente una delle figure più importanti della storia europea. In questo lavoro parlerò, essenzialmente, solo del primissimo periodo in cui l’armata imperiale austriaca fu, in senso propriamente detto “teresiano”. Un aspetto particolarmente tragico di quel periodo fu che una donna, Maria Teresa, in origine certamente poco avvezza a tutto quando comprendeva l’attività bellica, fu costretta, da circostanze straordinarie, a far tesoro, da sola, dell’eredità del padre. Col passare del tempo, però, divenne così legata al suo esercito tanto che, dopo la morte del marito, quando consegnerà le “chiavi” militari al figlio, ebbe a dire: “Questo ramo dell’amministrazione dello Stato era l’unico di cui veramente mi interessavo.”

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Principe. Dell’arte della guerra

    6.00

    Scritto nel 1513, in un momento di grande tensione esistenziale e intellettuale, il trattato “De Principatibus” resta l’opera di Machiavelli che più di tutte riflette la crisi politica dell’Italia rinascimentale. Sebbene frutto di un preciso momento storico, il testo si caratterizza per una durevole e riconosciuta modernità. Per “L’arte della guerra”, l’autore sceglierà una diversa forma di espressione letteraria: il dialogo. Caro alla filosofia, il dialogo si fa, con Machiavelli, vettore di esplicite e incisive dissertazioni politiche. Introduzione a “Il principe” di Nino Borsellino.

    Brossura 13,5 x 22 cm. pag. 244

    Stampato nel 2011 da Newton & Compton

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il privilegio bianco. Chi vuole far la pelle agli europei?

    Il prezzo originale era: €16.00.Il prezzo attuale è: €10.40.

    Georges Guiscard              Prezzo di listino  16.00 (sconto 35%)

    Privilegio bianco, razzismo sistemico, appropriazione culturale, pregiudizio etnico, microaggressioni. Queste sono solo alcune delle parole d’ordine che travolgono gli Stati Uniti e l’Europa. Cosa si cela dietro a questa strategia mediatica e “politicamente corretta”? Questo libro, assolutamente controcorrente, smaschera le molteplici falsità di un modello culturale che – in nome di una ipocrita “lotta alle discriminazioni” – sta moltiplicando i conflitti etnici.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il problema della scuola

    14.00

    Guido De Giorgio

    Attraverso “Il problema della scuola”, pubblicato per la prima volta nel 1955, Guido De Giorgio sintetizza, dal punto di vista tradizionale, i problemi che attanagliano l’istruzione nell’età contemporanea. Le riflessioni qui contenute sono frutto della decennale esperienza di docenza svolta dall’autore fra Tunisi e Mondovì. L’interesse mostrato da De Giorgio per la scuola e la didattica, che si palesa anche attraverso i due manoscritti inediti che qui vengono presentati (“La scuola elementare” e “La scuola è vita”), è inoltre espressione della conoscenza dei principi di ordine tradizionale di cui era in possesso l’autore. Come si avrà modo di intendere dalla lettura di queste pagine – grazie anche al saggio introduttivo di Gianluca Marletta – la prospettiva tradizionale dell’insegnamento, dell’educazione e della pedagogia si arricchisce, da oggi, di un auspicato contributo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il problema ebraico – Riflessioni, osservazioni e suggerimenti del grande scrittore russo sulla questione ebraica.

    15.00

    “…Ebbene, chi per primo si gettò su di lui come su di una vittima, chi sfruttò maggiormente i suoi vizi, chi lo avvolse nell’eterna rete dorata della sua industria, chi subito, dove solo potè e fece in tempo, occupò il posto dei latifondisti spodestati – con la differenza che i latifondisti, pur sfruttandoli fortemente, non cercano di rovinare i propri contadini, sia pure a proprio favore, per non esaurire la forza lavoratrice, mentre l’ebreo di questo esaurimento non importava nulla, bastandogli di prendersi il proprio e andarsene?”

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 68

    Stampato nel 2016 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il problema jugoslavo e l’Italia 1915-2000 – La condotta occidentale

    14.00

    I rapporti tra l’Italia e la Jugoslavia hanno segnato il ventesimo secolo e, probabilmente, ne condizioneranno il ventunesimo, anche se oggi la Jugoslavia non esiste più come entità statale. Questo libro analizza questi rapporti a partire dal Primo conflitto mondiale fino alla fine del secolo scorso, facendo luce su tutti i retroscena che li hanno accompagnati.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 150

    Stampato nel 2001 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il procedimento militare

    45.00

    Il volume ha come oggetto di analisi il procedimento militare. Il piano dell’opera prevede una suddivisione puntuale degli argomenti: se il primo capitolo affronta il rapporto tra giurisdizione penale militare e ordinaria, il secondo illustra, attraverso un’analisi generale, gli aspetti peculiari della procedura e dell’ordinamento giudiziario militare; successivamente l’autore offre un quadro sistematico dei soggetti processuali, gli ausiliari ed i soggetti terzi per passare poi a prendere in considerazione l’indipendenza ed imparzialità dei giudici militari; nel quinto capitolo si tracciano i profili specifici del procedimento penale militare, mentre il sesto ha come oggetto le impugnazioni; l’opera si conclude con il tema dell’esecuzione penale militare. Sui volumi editi dall’editore Giuffrè e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento.

    Brossura, 17,5 x 24 cm. pag. VII + 358

    Stampato nel 2011 da Giuffrè

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo Brasillach

    15.00

    “PRESIDENTE. La Corte condanna Brasillach Robert alla pena di morte; ne ordina la fucilazione; UNA VOCE DAL PUBBLICO. È una vergognai BRASILLACH. E un onore….!” Quest’ultima parola conclude, il 19 gennaio 1945, il processo contro il poeta fascista Robert Brasillach, che alcuni giorni dopo viene fucilato. Scritto dal suo difensore, il celebre avvocato Jacques Isorni, questo libro raccoglie le ‘parole’ di cui sono intessute le politiche e segnate le lotte delle dramatis personae del fascismo francese. Insorte nell’Europa della modernità come voci (ideologiche) del coro delle rivoluzioni nazionali, esse erompono sùbito in Feldgeschrei: gridando la guerra dei fascismi alle democrazie e sigillando in questi termini la forma della controdemocrazia nel XX secolo.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2007 da Edizioni di Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo del generale Ramorino – I fatti l’istruttoria il processo e la fucilazione

    18.00

    Il Generale Ramorino detiene il triste primato di essere stato l’unico generale italiano fucilato per aver disobbedito ad un ordine. Alcuni autori, anche recentemente, hanno parlato della sua condanna come di un “omicidio di Stato” volto a coprire le responsabilità di Casa Savoia con la creazione di un “capro espiatorio” ad hoc. La tesi, per quanto suggestiva, non ci trova d’accordo. In ogni caso, abbiamo ricostruito la vicenda dando ampio spazio agli avvenimenti, agli atti processuali, alla difesa di Ramorino, alla vicenda in Cassazione e a giudizi, coevi e non, sul generale in modo da consentire al lettore di farsi una propria opinione. Di certo, e lo diciamo ad onore di Ramorino, egli seppe morire meglio di come era vissuto!

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 148

    Stampato nel 2019 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo della Risiera di San Sabba – Messa in scena per uno sterminio

    15.00

    Dal fatto che, dopo un’ininterrotta e incontrastata campagna propagandistica che dura dalla fine della guerra, una caserma adibita a sede per truppe antiguerriglia e centrale di smistamento dei prigionieri sia diventata un campo di sterminio, si dovrebbe trarre l’insegnamento che chi fa prigionieri di guerra è un criminale e chi li ammazza sul posto è un combattente per la libertà. Il presente lavoro ripercorre l’iter che ha prodotto lo stravolgimento della realtà storica. Si dimostra in particolare che nella Risiera non vi è mai stato alcun forno crematorio e che gli autori della falsa ricostruzione sono tutti militanti di partito – molti dei quali già condannati per attività terroristica – mossi solo da odio e pregiudizio ideologico.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 140 + 7 pagine fuori testo con 12 foto b/n

    Stamapto nel 2008 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo di Auschwitz

    18.00

    Wilhelm di Staglich

    Per un  attimo, complici una informazione e una scuola, più in linea con il pensiero dei vincitori, ci si era illusi che l’ordinamento democratico-resistenziale, pur con il suo armamentario di demoni, stereotipi e falsi buonismi, avrebbe evitato la barbarie dei tribunali addomesticati, tanto cari a Stalin e ai suoi cortigiani e anche agli anglo-americani…. Purtroppo questa speranza si tramutò in una perduta illusione…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 170 can varie foto b/n

    Stampato nel 2020 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo di Tokyo

    18.00

    International Military Tribunal for the Far East

    Gli Alleati, quando ancora la pantomima dell’IMT non era ancora interamente consumata (mancavano 4 mesi), pensarono bene di aprirne una filiale in Estremo Oriente. Nacque così l’MTFE (International Military Tribunal for the Far East) che diede vita al precedimento giudiziario noto anche come il processo di Tokyo.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 46. Con cd allegato

    Stampato nel 2007 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo di Verona – Una ricostruzione attraverso gli atti

    23.00

    Rigorosa ricostruzione attraverso gli atti, del processo di Verona, dove furono giudicati e condannati i gerarchi e gli appartenenti al Gran Consiglio del Fascismo che avevano votato la mozione che provocò la caduta di Mussolini e il suo successivo arresto per volontà monarchica. Vengono riportate le tesi dell’accusa e del colleggio difensivo, le motivazione che gli imputati diedero come motivazione per il loro operato. Ne vengono fuori dei personaggi abbastanza meschini che avevano messo davanti a tutto il loro interesse personale, dimenticando tra l’altro che a livello personale e politico dovevano quasi tutto a quel Benito Mussolini a cui avevano voltato le spalle in un batter di ciglia.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 140

    Stampato nel 2003 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il processo involutivo e la seduzione nichilista. Dalla legge del patriarcato all’anomia della depravazione fluida

    20.00

    Adriano Segatori – Daniela Gulino

    “al potere e ai suoi lacchè possiamo dire con certezza: non illudetevi, non siete i padroni del paese. I portatori di uno spirito nuovo non siete voi. Voi siete soltanto le decalcomanie della rete globale. Mutanti. Pagliacci, Traditori. E la vittoria sarà certamente nostra”. Queste parole di Vasilij Golovanov condensano perfettamente il pensiero e lo stato d’animo di coloro che sono refrattari alla propaganda ottimistica del sistema e alla sua narrazione totalitaria. Non ci può essere vittoria per chi vive sulla menzogna, per chi nega le leggi della natura, per chi disconosce il limite della decenza, per chi corrompe le stesse regole della parola sovvertendone significati e contenuti.”Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo” ha detto Abramo Lincoln, e il tempo dello svelamento arriva: lento, metodico e inesorabile. Il sogno progressista è solo l’incubo della decadenza, ma il rosso che i tenutari del potere vedono all’orizzonte per loro è il tramonto e per noi la nuova aurora.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 222

    Stampato nel 2024  da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il progetto nucleare italiano (1952-1964). Conversazioni con Felice Ippolito

    19.00

    Barbara Curli

    La questione dell’energia nucleare è tornata in questi anni al centro dell’attenzione della storiografia internazionale, tanto da far parlare di un ‘rinascimento’ degli studi sul nucleare. Il cambiamento climatico e la transizione verso energie a bassa emissione di carbonio, la fine della guerra fredda e la ridefinizione degli scenari geopolitici hanno infatti suscitato nuovi interrogativi sulla dimensione sociale e ambientale del nucleare, sulla sua natura di veicolo di significati culturali e mediatici sulla modernità, sui rapporti giuridici e politici tra normativa europea, governance nazionale e poteri locali nella gestione di una “industria a rischio”. Questo libro ripercorre la storia del programma nucleare italiano dalle origini alla metà degli anni Sessanta, quando, dopo essere stata all’avanguardia nel settore, l’Italia abbandonò sostanzialmente i grandi progetti di costruzione di centrali nucleari, che furono poi fermati alla fine degli anni Ottanta apparentemente sull’onda emotiva suscitata dal disastro di Chernobyl. Il volume è costituito da un saggio storico e da una lunga intervista a Felice Ippolito, che di quel programma nucleare fu animatore e figura simbolo e protagonista del cosiddetto ‘caso Ippolito’.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il programma del N.S.D.A.P.

    18.00

    “Il Nazionalsocialismo seppe imporsi nello scenario politico tedesco per l’originalità e la modernità espressa dal suo programma politico e per il dichiarato rifiuto dei contenuti propri della società borghese e capitalistica, della cultura liberale e del pensiero marxista. Nel Programma del NSDAP, scritto da Gottfried Feder, si trova compiutamente riassunta la felice sintesi organica del nazionalismo e del socialismo che costituisce l’architrave dottrinario del movimento, e soprattutto vi sono dettagliatamente illustrate le proposte operative necessarie per dare risposte immediate, credibili e praticabili alla drammatica situazione in cui versava la Germania precipitata in una disperata crisi sociale, economica, politica e spirituale. Il Nazionalsocialismo poneva quindi come primo obiettivo l’edificazione di una forte Comunità Organica di Popolo, la Volksgemeinschaft, che attraverso l’educazione del popolo fondata sullo spirito e la disciplina del “socialismo tedesco” e sul riconoscimento della sua sostanza etnica avrebbe annullato, in un clima di reciprocità e di cameratismo vissuto, il disagio sociale, politico e culturale, restituendogli unità, progetto, identità e destino”.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 110 con 3 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Thule Italia

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il proiettile di carta – L’uso dei simboli nella propaganda del regime fascista e della Repubblica Sociale

    25.00

    “Come le grandi religioni, il fascismo e la sua estrema propaggine – la RSI -, ha i suoi miti, i suoi simboli, le sue immagini (…). Dove andare a rintracciarli è impresa semplice. Ce li offre, così come li aveva offerti allla gente del suo tempo, la propaganda che si servì di un’infinità di mezzi disparati e che, è bene ricordarlo, per la prima volta divenne oggetto di tale attenzione da far si che nascessero strutture di Stato deputate allo scopo. Destinatario di questa propaganda non è solo il soldato al fronte ma la società tutta, il cosidetto “fronte interno”, allo scopo fondamentale di chiedere a questo di riconoscersi in tale ruolo, accettando il proprio dovere morale di collaborare alla vita, alla vittoria e alla sopravvivenza della Nazione.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag.172 interamente illustrato con circa 163 riproduzioni a colori

    Stampato nel 2004 da Il Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Protocollo della conferenza di Wannsee – Un dossier

    20.00

    In difetto di un’ordine sritto dal Fuhrer, sempre invocato e citato e mai esistito, che potesse comprovare la volontà di sterminio dei vertici del terzo Reich nei confronti degli ebrei, gli storici più o meno di mestiere e i giornalisti si sono aggrappati all’unico documento in loro possesso:il verbale del Wansee. La riprova della pochezza probatoria del documento ci è fornito dal destino giudiziario dei partecipanti alla conferenza. Non uno di costoro è stato processato a guerra finita per aver presenziato alla riunione del 20 gennauio 1942.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 170

    Stampato nel 2005 da Effepi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il prussiano d’Africa. La storia di Paul von Lettow-Vorbeck, uno junker fuori dal comune

    15.00

    Lorenzo Matta

    Fra i maggiori protagonisti della breve esperienza coloniale tedesca, il generale Paul von Lettow-Vorbeck occupa certamente un posto di grande rilievo, grazie alla sua inconsueta carriera militare, svoltasi fra Asia e Africa. Un testimone d’eccezione anche delle vicende della Repubblica di Weimar, del Terzo Reich e della rinascita della Germania, pur divisa dalla Guerra Fredda. Scoprire la vita di Paul von Lettow-Vorbeck, un’esistenza ricca di aneddoti, viaggi e incontri di ogni tipo, è anche riproporre quasi un secolo di storia della Germania, talvolta nei suoi aspetti più dimenticati.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il purgatorio dei vinti. La storia dei prigionieri fascisti nel campo di Coltano

    21.00

    Gianni Oliva

    Da Raimondo Vianello a Enrico Maria Salerno, da Walter Chiari a Enrico Ameri, dal giornalista Mauro De Mauro all’anziano scrittore americano Ezra Pound, dal futuro ministro Mirko Tremaglia all’olimpionico della marcia Pino Dordoni: ci sono tanti nomi diventati illustri tra gli oltre trentamila militi e sostenitori della Repubblica sociale italiana ammucchiati, a fine guerra, nel campo di prigionia allestito dagli Alleati a Coltano, alle porte di Pisa. Sono i vinti della guerra civile, per la maggior parte «ragazzi di Salò», che dopo l’8 settembre hanno scelto la continuità con i valori del Ventennio e in nome di un immutato senso della patria e dell’onore sono andati a cercare la dannunziana «bella morte», schierandosi, con quella che viene comunemente definita, “la parte sbagliata della storia”.

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 206

    Stampato nel 2023 da Mondadori

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il questionario

    32.00

    Ernst von Salomon

    Nel 1951, quando la Germania Ovest viveva ancora lo status di Paese occupato, a nemmeno sei anni dal crollo del regime hitleriano e a meno di due dalla nascita della Repubblica federale, uno scrittore che, ancora giovane, aveva conosciuto un grande successo sotto la Repubblica di Weimar, ma di cui negli anni Trenta si erano perse le tracce, pubblicò un libro che subito si impose al grande pubblico, sorta di best seller ante-litteram. L’autore, Ernst von Salomon, aveva allora 49 anni, “Der Fragebogen”, “Il questionario”, era il titolo, ricavato dai 131 quesiti elaborati e raccolti sotto quell’etichetta dalle autorità alleate nell’intento di stilare una «radiografia del nazismo» applicata al popolo tedesco, una sorta di screening-interrogatorio di massa nel nome della «denazificazione»… L’idea di servirsi di quel canovaccio per raccontare la propria vita e denunciare la miopia imbecille dei vincitori, per mostrare e dimostrare che non erano poi così migliori dei vinti, per rendere note le ingiustizie e i maltrattamenti inflitti ai tedeschi, era intelligentemente perversa e/o controcorrente, in rotta con tutti i conformismi, forte di una requisitoria che se non risparmiava il nazismo, non faceva però sconti agli americani e ai loro alleati.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il racconto delle cartoline imperail rege

    18.00

    Centinaia di cartoline dell’impero austro-ungarico rappresentano il modo d’essere di quel mondo di ieri da cui si sono formate le nazioni di mezza Europa. Divise dall’Autore in “stanze”, le cartoline divengono così il racconto visivo dell’atmosfera di quel mondo: cartoline con la schietta semplicità di un ambiente famigliare, borghese. Tedesco ma famigliare, con quello che Zweig chiama “l’odore umidiccio, muffoso, caratteristico di quella casa come di tutti gli uffici pubblici austriaci, quell’odore che gli austriaci chiamavano “erariale”, una puzza di stanze troppo riscaldate, troppo affollate, mai bene arieggiate, che compenetrava prima le vesti e poi anche le anime”. Le schede delle copertine contengono i dati sugli artisti, sugli stampatori e sull’argomento così da consentire al collezionista la più precisa catalogazione.

    Brossura 21 x 29,7 cm. pag. 160 con 160 illustrazioni a colori

    Stampato nel 2009 da Gaspari

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il racconto postale della Grande Guerra. Origini della comunicazione di massa in Italia e in Romagna. Propaganda e satira nel primo conflitto mondiale

    20.00

    Francesco Billi

    La Grande Guerra pose per la prima volta le masse europee di fronte alle ideologie, alle speranze e alle paure di un mondo complesso, tecnologico e globalizzato: fu il big bang dell’età contemporanea per il Vecchio Continente. Grazie a un vasto archivio iconografico, questo libro intende rievocare la tragedia della prima guerra mondiale, attraverso oltre 250 immagini in cui miti, simboli e riti della Grande Guerra sono rappresentati in figure di rara suggestione. Nell’anno zero della comunicazione, iconografie e invii postali prodotti dal 1914 al 1919, in ambito pubblico e privato, generano un mosaico di cronaca e di immagini in grado di narrare oggi il conflitto all’origine della nostra società: dai revival di Dante e Garibaldi allo sviluppo della moderna propaganda, dai raffinati illustratori alla dissacrante satira politica, passando per gli eroi romagnoli, la nascita del mito americano, il bombardamento di Ravenna, il mito di Baracca, fino alla vittoria.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Razzismo

    150.00

    G. Cogni

    La storia di questo volume è delle più singolari. Nato dall’incarico di un editore che voleva un semplice libro informativo, passato per varie ragioni in altre mani, è stato editato in un momento in cui, per ragioni politiche, e per l’influenza di altri scritti dello stesso autore, ci si stava rivolgendo verso gli impellenti problemi della razza di quel periodo storico. Mentre in Italia, praticamente tutta la stampa tedesca si è occupata di questo lavoro (in senso molto positivo e lusinghiero), nella stampa italiana si verificarono delle reazioni alle teorie di Cogni, reazioni riprese anche dalla stampa estera, in particolar modo francese. Anche la pubblicistica cattolica attaccò duramente il pensiero riportato in questo libro, accusandolo di antiitalianità di essere filo-tedesco, ecc. A coronare il tutto, vi fu la messa all’indici da parte del pontefice . Molto Raro.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 240

    Stampato nel 1037 da Fratelli Bocca Editori

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Segni del tempo. Acuni danni nel dorso

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il re Veleno

    38.00

    Machiavelli lodava il suo genio militare; i sovrani di mezza Europa facevano di tutto per procurarsi il suo elisir segreto contro i veleni. Adrienne Mayor narra la storia del re del Ponto unendo il talento del narratore alle più recenti scoperte archeologiche e scientifiche. Rivendicando tra i propri avi Alessandro e Dario, Mitridate, dopo che la madre aveva assassinato il consorte, ereditò a quattordici anni un ricco regno sul Mar Nero. Fuggito da Sinope mettendosi in salvo dagli intrighi materni, rimase per anni in esilio e quando tornò nella capitale salì sul trono, rivelandosi un sovrano di straordinaria intelligenza e di ambizioni sfrenate. Immaginò un grande impero orientale in grado di opporsi a Roma. Dopo aver massacrato nell’88 a.C. circa ottantamila romani residenti in Anatolia, conquistò la Grecia e il territorio corrispondente all’odierna Turchia. Combatté alcune delle più spettacolari battaglie dell’antichità, e trascinò la Repubblica in una lunga serie di guerre, fino a minacciare l’invasione dell’Italia. La sua fantastica capacità di sottrarsi alla cattura e di risorgere anche dopo aver subito perdite devastanti lasciava i romani strabiliati e snervati, mentre la sua abilità nel maneggiare i veleni gli permise sia di sventare i tentativi di assassinarlo sia di eliminare i propri rivali.

    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 21,5 cm. pag. 491

    Stampato nel 2010 da Einaudi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il realismo della politica. Nino Tripodi e l’Istituto Nazionale di studi politici ed economici

    26.00

    Rodolfo Sideri

    Antonino, detto Nino, Tripodi è stato un personaggio di primo piano nella lunga vicenda della destra missina. Nel suo lungo viaggio attraverso il fascismo fu littore, libero docente di Storia e dottrina del fascismo sotto il magistero di Emilio Bodrero. Nel dopoguerra fu deputato nazionale ed europeo del M.S.I., direttore del Secolo d’Italia dal 1969 al 1982 e Presidente del partito dal 1982 al 1988. Il presente volume vuole essere una ricognizione di un’esperienza umana e intellettuale, ma anche un tassello utile a costruire, partendo dai particolari, la storia di un partito e più generalmente di un’area che, proprio perché ha vissuto la sua esperienza politica al di fuori del cosiddetto arco costituzionale, ha prodotto una cultura politica fatta di proposte che conservano ancora oggi la loro attualità. Lo dimostra l’Istituto nazionale di studi politici ed economici fondato e diretto da Tripodi, volto a veicolare princìpi e valori della destra nazionale attraverso un’elaborazione culturale profonda e articolata. Tramite lo scavo archivistico viene alla luce una vicenda, quella di Tripodi e dell’Inspe, che merita di essere ricordata.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reggiane 2000. Il Brutto Anatroccolo Della Regia

    40.00

    Nicola Malizia

    Il Reggiane 2000 (sopprannominato Il Brutto anatrocolo della Regia Aeronautica per la sua forma poco eleante, ispirata largamente all’americano P-35) non venne largamente utilizzato dalla Regia Aeronautica, come invece accadde  per i Fiat CR. 42, per il Fiat G. 50 o, il Macchi 200 e la sua progenie. Il caccia della Reggiane nacque con pretese sin troppo pretenziose ma, fini per deludere tutte le aspettative, non solo quelle dei piloti ma degli stessi costruttori. Il caccia fu comunque adottato anche da alcune aviazioni estere che lo utilizzarono intensamente. Il volume di Malizia è corredato da una abbondante iconografia costituita da immagini d’epoca in b/n.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reggimento Nembo e lo Squadrone F nell’operazione Herring n° 1. 20-23 aprile 1945 in Emilia e Lombardia

    18.00

    Tra il 20 e il 23 aprile 1945, 226 paracadutisti italiani compiono azioni di sabotaggio e guerriglia oltre la Linea Gotica, nel cuore della pianura padana, aprendo di fatto la strada al passaggio del Po e alla Liberazione completa del Nord Italia: era l’Operazione Herring, di fatto la prima missione ufficiale del nuovo esercito italiano. Dopo le tre fortunate edizioni di “L’operazione Herring N. 1” Carlo Benfatti torna ad occuparsi di quella fondamentale operazione bellica che coinvolse le province di Mantova, Modena, Ferrara e Bologna, di cui nel 2015 ricorre il settantesimo anniversario. Questo secondo volume sui paracadutisti italiani dell’Operazione Herring si propone però in modo diverso rispetto al primo, anch’esso pubblicato da Sometti: là vi erano raccontati il progetto, la preparazione, lo svolgimento armato; qui viene presentata un’antologia che oltre a ripercorrere i diversi momenti del lancio di guerra, riporta biografie, lettere, testimonianze, interviste, profili dei protagonisti dell’aviolancio. Un documento eccezionale, che ricostruisce il contesto storico delle settimane precedenti alla Liberazione.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 286 con circa 44 foto b/n

    Stampato nel 2015 da Sometti

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reggimento R.M. San Marco. Memorie dal 1917 al 1919

    75.00

    Il volume, curato da Sergio Jacuzzi, ex-appartenente al Reparto negli anni settanta, analizza con grande dettaglio e analisi storica, le vicende del Reggimento San Marco della Regia Marina tra il 1917 e il 1919, cioè tra le fase più significative del conflitto e l’immediato dopoguerra. Il lavoro è suddiviso tra 32 capitoli, esaustivi e dettagliati che prendono in esame i fatti d’arme, le azioni, la partecipazione alle operazioni congiunte, le trasformazioni e le ristrutturazioni dei reparti stessi, utilizzando archivi storici sia pubblici che privati e molte testimonianze di ex-appartenenti ai fanti di marina che l’autore ha ricercato e trovato con certosina pazienza. L’impianto iconografico è costituito da oltre 200 fotografie d’epoca b/n e da alcune cartine

    Rilegato, 21 x 29,5 cm. pag. 244 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Sergio Jacuzzi

    Condizioni del libro: nuovo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reggimento Real Marina Vol. 1 – La “Fanteria Del Mare” Del Regno Delle Due Sicilie 1735-1830

    25.00

    La storia del Reggimento Real Marina, dalla sua fondazione con la nascita dell’autonomo Regno delle Due Sicilie, alla sua fine con la conquista piemontese dell’Italia meridionale (1735-1861). Il Reggimento partecipò a tutte vicende politiche-militari del Regno e anche ad azioni navali internazionali (quali il bombardamento di Algeri del 1784) e a operazioni militari terrestri (l’assedio di Tolone del 1793 e la difesa dello Stato Pontificio del 1849). Il compito primario dei Fucilieri della fanteria di Mare del Reggimento era la difesa a bordo delle navi, lo sbarco a terra per la creazione di teste di ponte e la difesa dalle incursioni dei pirati che attaccavano i convogli commerciali ricchi di pregiate mercanzie esportate dal Regno. Il Reggimento rivive oggi grazie alla rievocazione storica posta in essere da un gruppo di appassionati di San Cataldo (CL) che ne ha ricostruito uniformi e armamenti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 514 con alcune illustrazioni a colori

    Stampato nel 2017 da Addictions-Magenes Editoriale

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reggimento Real Marina Vol. 2 – La “Fanteria Del Mare” Del Regno Delle Due Sicilie 1830-1861

    25.00

    La storia del Reggimento Real Marina, dalla sua fondazione con la La storia del Reggimento Real Marina, dalla sua fondazione con la nascita dell’autonomo Regno delle Due Sicilie, alla sua fine con la conquista piemontese dell’Italia meridionale (1735-1861). Il Reggimento partecipò a tutte vicende politiche-militari del Regno e anche ad azioni navali internazionali (quali il bombardamento di Algeri del 1784) e a operazioni militari terrestri (l’assedio di Tolone del 1793 e la difesa dello Stato Pontificio del 1849). Il compito primario dei Fucilieri della fanteria di Mare del Reggimento era la difesa a bordo delle navi, lo sbarco a terra per la creazione di teste di ponte e la difesa dalle incursioni dei pirati che attaccavano i convogli commerciali ricchi di pregiate mercanzie esportate dal Regno. Il Reggimento rivive oggi grazie alla rievocazione storica posta in essere da un gruppo di appassionati di San Cataldo (CL) che ne ha ricostruito uniformi e armamenti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 434 con numerose illustrazioni e foto a colori

    Stampato nel 2017 da Addictions-Magenes Editoriale

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il regime dell’arte

    15.00

    Adolf Hitler

    Nei discorsi qui raccolti, Hitler chiamava a sé gli arditi del pensiero e del pennello, della parola e della visione, della previsione e del ricordo – perché l’effusione estetica ritornasse improntata a ingenuità e schiettezza. Perché l’arte fosse nuovamente l’occasione in cui l’animo ben intonato esprima meraviglia e venerazione di fronte al miracolo extramorale e vero della bellezza: si manifestasse in un vaso di fiori alla finestra davanti a un cielo viennese, nell’idillica cura minuta dell’artigiano, nel demone di bragia del guerriero, nella felice grazia degli amanti, nella fertile generosità di una madre che allatta, nell’increspatura di un lago in cui sia appena disceso il candido ventre del cigno. L’arte poteva così incidere in opere immortali, e comunicare, anche al contemplatore distratto, l’identità di bellezza e potenza, e quanto la politica dovesse custodire quella per crescere in questa.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 78 + 32 di illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Regime dell’arte – Premio Cremona 1939-1941

    59.00

    La mostra, mai prima allestita, ripercorre la vicenda storica del Premio Cremona. Una ricostruzione del concorso pittorico voluto da Roberto Farinacci nel 1939 con l’intento di sostenere l’idea dell’arte come celebrazione dei valori e delle imprese del fascismo, a sostegno delle esigenze di propaganda ideologica del regime. Si affronteranno le ragioni della politica artistica di Farinacci e gli esiti figurativi della rassegna, attraverso una selezione delle opere presentate durante le tre edizioni, dal 1939 al 1941, utile a comprendere la trasformazione del linguaggio figurativo fra tradizione naturalistica, eredità delle avanguardie e metamorfosi del Novecento. Saranno quindi esposte le principali opere degli autori che vi parteciparono, tra i quali: Mario Biazzi, Giuseppe Moroni, Biagio Mercadante, Gian Giacomo Dal Forno, Pietro Gaudenzi, Donato Frisia, Luciano Ricchetti, Mario Beltrami, Divo Lotti, Innocente Salvini, Neno Mori, Cesare Maggi.

    Rilegato, 20,5 x 25,7 cm. pag. 326 con numerose foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2018 da Contemplazioni

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il regime penale nella Grande Guerra – Il diario del colonnello Mocali, presidente del tribunale militare di Cervignano

    18.00

    Lo studio di Monticone sulla “giustizia punitrice” e sul Comando Supremo è la base per conoscere la storia sociale della guerra. Dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano emerge ora il diario inedito del colonnello Mocali, toscano, presidente del Tribunale di guerra a Cervignano, sede del Comando del duca d’Aosta, che narra di episodi di fraternizzazione, di D’Annunzio, dei fucilati con i reati di cui furono imputati. Un diario raro nella sua franchezza e umanità, ricco di aneddoti e personaggi famosi che dimostra nella pratica com’era la vita nei Tribunali militari.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 222

    Stampato nel 2019 da Gaspari

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il regio esercito nell’Adriatico Nord-Orientale 1920-1940. Storie dimenticate di soldati e genti di confine

    24.00

    Paolo Stendardo

    Chi ricorda i reggimenti di Trieste, Pola, Fiume e le loro caserme? Che ruolo ebbero fanti e bersaglieri nella città di Zara? Perché Clana, Castua e Mattuglie furono importanti ai fini militari?  A queste e ad altre domande che abbracciano l’arco di un ventennio si è cercato di dare risposta, un periodo turbolento soprattutto nella fase iniziale, nel quale acquista centralità il Trattato di Rapallo e poi quello di Roma che definirono il confine orientale e la questione di Fiume. Le vicende dei soldati italiani non furono mai fine a sé stesse ma intimamente legate a quelle dei luoghi in cui operarono. Ritrovarne le tracce, dopo ottant’anni, non è stata cosa semplice: un lavoro di analisi e confronto di diari, documenti, fotografie, carte stradali e piante di città dell’epoca, per concludersi con sopralluoghi nei luoghi trattati per verificare e comprendere. La storia di questi soldati è parte integrante di quella delle popolazioni della Venezia Giulia e della Dalmazia.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Regio Esercito nella bufera della rivolta albanese (Maggio – Agosto 1920)

    20.00

    Il Regio Esercito italiano sbarcò per la prima volta in Albania il 26 ottobre 1914, per una missione umanitaria: il soccorso alla popolazione civile, colpita da un’epidemia di colera, e ai 25.000 profughi provenienti dall’Epiro che cercavano scampo ai massacri perpetrati dai greci. Negli anni seguenti la presenza italiana andò rafforzandosi, in ragione soprattutto dell’importanza che, durante la Grande Guerra, il fronte albanese venne ad assumere quale baluardo al predominio austriaco sull’Adriatico. In particolare, nell’estate del 1918 ebbero luogo violenti combattimenti, nei quali rifulse il valore della cavalleria italiana: non furono solo 2 reggimenti, il 22° Cavalleggeri di Catania e il 30° Cavalleggeri di Palermo, ad essere decorati al valor militare, ma anche – caso unico nella storia dell’Arma – un singolo squadrone, lo Squadrone Sardo. Finita la guerra, l’incertezza della politica estera italiana e il nascente nazionalismo albanese posero le condizioni da cui scaturì una rivolta che nulla ebbe ad invidiare, quanto a violenza ed estensione, alla sollevazione delle tribù libiche del 1915. In particolare, tra il maggio e l’agosto del 1920 il Regio Esercitò dovette affrontare la ribellione di migliaia di armati. Nonostante il valore dimostrato dalle poche forze presenti nel paese, la situazione si fece ben presto disperata perché il Governo italiano, incapace di fornire un’adeguata risposta politica.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 158 con oltre 120 foto b/n

    Stampato nel 2008 da Marvia

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Regno del Sud. Lo Status di Cobelligeranza e l’illusione del governo e della marina italiana

    36.00

    Francesco Mattesini

    Dopo la resa dell’Italia agli anglo-americani, discusso e poi firmato il 3 settembre 1943 a Cassibile (Sicilia), il documento dei dodici articoli dell’Armistizio breve dal generale di brigata Giuseppe Castellano, in rappresentanza del Capo del Governo, maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, che poi il 29 settembre siglò a sua volta a Malta il definitivo Armistizio breve, a bordo della corazzata britannica Nelson, presenti tutti i Comandanti degli Alleati nel Mediterraneo, si ebbe nell’ambito del Re Vittorio Emanuele III una forte resistenza, al non voler firmare la dichiarazione di guerra alla Germania. Era questa un ingiunzione irrinunciabile degli Alleati per poter concedere all’Italia una formula benevola, non di alleanza (che non vi fu mai) ma di “Cobelligeranza”; formula ambigua che praticamente non concedeva quasi nulla per poter addolcire i durissimi termini di resa, ma che, tuttavia, permettesse alle Forze Armate italiane di poter collaborare attivamente, si sperava, alle operazioni belliche degli Alleati contro i tedeschi. Ma Vittorio Emanuele III, alle sollecitazioni, rispose che la dichiarazione di guerra all’ex Alleato sarebbe avvenuta quando gli anglo-americani avrebbero conquistato Roma, permettendo il rientro del suo Governo e dei Capi Militari nella Capitale italiana. Altra sua resistenza, ed anche irritazione, derivava dal fatto che il Sovrano non voleva gli fossero sottratti, nei suoi gruppi firma; i titoli di Re d’Albania e Imperatore di Etiopia, che si aggiungevano a quello di Re d’Italia. Al fine pero, con parecchio ritardo, il 13 ottobre 1943 dovette cedere; e lo stesso dovettero fare i Capi delle Forze Armate. Nonostante le continue insistenze, che si protrassero fino al termine della guerra in Italia, alla fine di aprile del 1945,  e che furono accompagnate da promesse di attenuare le condizioni di resa, la norma della “resa incondizionata” non fu mai cancellata, e lo sconforto degli italiani aumentò quando nel marzo del 1944 il Presidente degli Stati Uniti, annunciò che un terzo della Flotta italiana sarebbe stata ceduta alla Russia, come stava insistentemente richiedendo il maresciallo Josep Stalin. Si arrivo quindi nel gennaio 1947 alla Conferenza di Pace di Parigi, a cui parteciparono i rappresentanti di ventisette nazioni che avevano combattuto in Italia dalla parte degli Alleati, e che si concluse nel modo più umiliante, concernente:  rettifica dei confini con la Francia; cessione alla Jugoslavia dell’Istria e della Dalmazia; consegna alla Grecia di Rodi e delle altre isole del Dodecaneso (in Egeo); la perdita delle Colonie (Eritrea e Somalia oltre naturalmente all’Etiopia), e consegna di una forte aliquota della Flotta italiana alle nazioni vincitrici: alla Francia, Grecia, Jugoslavia, Russia, e perfino la Cina, mentre gli statunitensi e i britannici rinunciarono alla consegna delle moderne corazzate Italia (ex Littorio) e Vittorio Veneto, che però  il Governo italiano doveva impegnaesi demolire; cosà che fece con molto ritardo tra il 1951 e il 1953.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 230 + 128 pagine fuori testo con copia di documenti originale

    Stampato nel 2024 da Ristampa

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Regno delle Due Sicilie

    21.00

    Il libro racconta la storia del Regno delle Due Sicilie stroncando tutti i luoghi comuni e le menzogne che si ripetono da duecento anni. È un viaggio della memoria con testimonianze al di sopra delle parti per le nuove generazioni di meridionali alla conquista del presente: il futuro del Sud ha un cuore antico.

    Brossura, pag. 448

    Stampato nel 2001 da Controcorrente

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Regno di Sardegna

    45.00

    L’opera ricostruisce il ruolo internazionale del Regno di Sardegna nel periodo in cui era ristretto ai soli domini insulari, e la politica di difesa e di sicurezza interna ed esterna seguita dalla corte sabauda dal dicembre 1798, epoca della forzata rinuncia agli Stati di terraferma, sino alla restaurazione e al riassetto dei confini – con l’annessione di Genova, il recupero dell’intera Savoia e le cessioni alla Svizzera – nel quadro della sicurezza europea definito dal Congresso di Vienna dopo Waterloo. La prima parte traccia, per la prima volta, una storia completa e dettagliata delle istituzioni militari sarde dal tardo ‘500 al 1848, con particolare riguardo al ceto militare locale, alle guarnigioni straniere, ai corpi regolari nazionali, alla milizia, alla marina e alla difesa costiera. La seconda parte ricostruisce la storia dell’Italian Levy, l’esercito semiprivato di Lord Bentinck. La terza parte narra la ricostruzione dell’Armata sarda, gli accordi internazionali e i piani alleati di campagna, prima contro Murat e poi contro Napoleone, e la campagna della Savoia e del Delfinato, di grande interesse per la comprensione del sistema strategico e della macchina militare del Regno.

    Rilegato 17 x 24 cm. pag. 560 con diverse illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Widerholdt Frères

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il regno scomparso. Quando la Borgogna sfidò l’Europa

    30.00

    Bart Van Loo

    Un sogno lungo mille anni. Una sfida condotta nel cuore dell’Europa. Un miraggio infine svanito. Questo è stata la Borgogna dall’Alto Medioevo alle soglie dell’Età moderna. Un’idea, prima ancora che un territorio; una folle ambizione, non solo un progetto politico. Situate a cavallo del confine tra il regno di Francia e il Sacro Romano Impero, lungo i tratti inferiori del Reno, della Mosa e della Schelda, le terre borgognone, famose fin dal XII secolo per i loro vitigni pregiati, furono infatti testimoni di uno dei più straordinari e audaci tentativi di nation building, la costruzione cioè di un’entità politica e militare indipendente e autonoma dalle grandi potenze continentali. In un’Europa frammentata in una moltitudine di regni e di Stati regionali, nel corso di alcuni decenni i duchi borgognoni – da Filippo l’Ardito a Giovanni Senza Paura, da Filippo il Buono a Carlo il Temerario – seppero creare una patria comune per popolazioni di lingue, tradizioni e sentimenti diversi, dando vita a una nazione che al suo apice, tra la metà del XIV e la metà del XV secolo, si estendeva da Digione ad Amsterdam, dall’Alsazia al Mare del Nord. Una nazione incredibilmente prospera, grazie ai commerci internazionali e alle manifatture, con il suo reticolo di floride città votate alla libera impresa e al guadagno. Spavaldi, indocili, assetati di potere e di gloria, pronti a giocare un ruolo da protagonisti nei fragili equilibri e nelle alleanze incerte della guerra dei Cent’anni, i duchi di Borgogna rappresentarono una minaccia costante per le potenze europee, specialmente per quella francese

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reich segreto. Le basi tedesche tra l’Antartide e il Sud America

    19.00

    Marco Zagni

    Il Terzo Reich nasconde ancora molti segreti. In questo saggio Marco Zagni svolge un’approfondita indagine su alcuni misteri relativi alla Germania nazista, anche con il contributo diretto di ricerche e spedizioni effettuate in Bolivia, Perù e Brasile. La Germania di Hitler ha veramente avuto delle basi segrete in Sud America e in Antartide? Di che cosa si occuparono e quali furono i veri scopi di queste missioni tedesche? Quali furono i comportamenti e le reazioni militari degli Alleati? L’Autore risponde a queste domande studiando e analizzando diversi documenti poco conosciuti o inediti, e attraverso resoconti personali di viaggi e di operazioni svolte sul campo.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reparto – Passato e Presente del Reggimento d’Assalto Paracadutisti Col Moschin

    Il prezzo originale era: €30.00.Il prezzo attuale è: €15.00.

    Nel 1917 Giovanni Messe dava vita al IX Reparto d’Assalto, creando di fatto la prima unità di Forze Speciali dell’Esercito Italiano. L’eredità di pochi uomini coraggiosi e sprezzanti del pericolo è arrivata fino ad oggi, incarnandosi dapprima nel Reparto Sabotatori e poi nel 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Questo libro racconta la loro storia, dalle origini fino ai giorni nostri, attraverso le vicissitudini del reparto e le testimonianze di uomini straordinari. Il Nono Reggimento è un’eccellenza italiana, ammirato e stimato da tutti i reparti analoghi del mondo. Il volume è nato grazie alla collaborazione con il 9° Reggimento e l’A.N.I.E. (Associazione Nazionale Incursori Esercito) ed è avvalorato da un ricco ed inedito apparato iconografico. Il lavoro è completato da una introduzione del comandante di reparto: Colonnello Paolo Attilio Fortezza; da una nota storica del Generale C.A. Marco Bertolini e da una prefazione del Colonnello Angelo Passafiume, presidente dell’Associazione Nazionale Incursori Esercito.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 280 + 32 pag fuori testo con foto b/n + 88 pagine fuori testo con foto a colori

    Stamapto nel 2016 da Edizioni Il Maglio

    Condizioni del libro: piccola imperfezione nel dorso

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reparto – Passato e Presente del Reggimento d’Assalto Paracadutisti Col Moschin

    30.00

    Nel 1917 Giovanni Messe dava vita al IX Reparto d’Assalto, creando di fatto la prima unità di Forze Speciali dell’Esercito Italiano. L’eredità di pochi uomini coraggiosi e sprezzanti del pericolo è arrivata fino ad oggi, incarnandosi dapprima nel Reparto Sabotatori e poi nel 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Questo libro racconta la loro storia, dalle origini fino ai giorni nostri, attraverso le vicissitudini del reparto e le testimonianze di uomini straordinari. Il Nono Reggimento è un’eccellenza italiana, ammirato e stimato da tutti i reparti analoghi del mondo. Il volume è nato grazie alla collaborazione con il 9° Reggimento e l’A.N.I.E. (Associazione Nazionale Incursori Esercito) ed è avvalorato da un ricco ed inedito apparato iconografico. Il lavoro è completato da una introduzione del comandante di reparto: Colonnello Paolo Attilio Fortezza; da una nota storica del Generale C.A. Marco Bertolini e da una prefazione del Colonnello Angelo Passafiume, presidente dell’Associazione Nazionale Incursori Esercito.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 280 + 32 pag fuori testo con foto b/n + 88 pagine fuori testo con foto a colori

    Stamapto nel 2016 da Edizioni Il Maglio

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Repubblichino – Romanzo

    12.00

    Il Repubblichino, e’ un romanzo-testimonianza, è la storia di ragazzi che hanno aderito alla R.S.I., arruolandosi nei suoi reparti, e di veterani delle guerre nazionali che non hanno voluto restare in disparte in un momento di estrema neccessità. Sullo sfondo una nazione che viveva il concludersi violento della guerra, ormai guerra civile, nell’indifferenza e nell’ostilità. La storia raccontata intende riportare in primo piano, la volonta’ e la determinazione di chi rifiutava la filosofia della sconfitta e del disonore.

    Brossura, 13 x 21 cm. pag. 218

    Stampato nel 1995 da Settimo Sigillo

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il respiro del buio

    20.00

    “Il respiro del buio” comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l’ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che arriva alla stazione di Bender, e un’altra è la città che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. Rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla Cecenia, Nicolai vive il suo “dopoguerra” di solitudine, ansia, paura. E, soprattutto, odia. Odia gli edifici, le strade, l’umanità “pacifica” che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civiltà. Per provare a fare i conti con le atrocità subite e commesse, decide allora di intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l’unico ritorno possibile: la Siberia. Immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. Ma un passato così pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilità di riscatto può rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. Così, può succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a San Pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, più nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se è possibile, ancora più pericolosa. Una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze…

    Cartonato con sovracopertina, 14 x 22 cm. pag. 298

    Stampato nel 2011 da Einaudi

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il Reste le Drapeau Noir et les Copains

    16.00

    Ristampa di un libro di memorie pubblicato inizialmente nel 1953. Mathieu Laurier è lo pseudonimo di Pierre Vigouroux, giornalista e attivista del partito francese nazional-collettivista prima della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941 si arruola nella L.V.F. e viene ferito gravemente davanti a Mosca. Il suo spirito libertario e sciovinista gli valse più di qualche problema con la gerarchica disciplina della Wehrmacht, molto poco restia ad accettare le “stravaganze” e gli “anarchismi” di non pochi volontari francesi…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 112

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2006 da l’Homme Libre

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il riarmo segreto della Germania 1920-1936

    18.00

    Decio Zorini

    Lo Stato Maggiore tedesco assimilò prontamente le lezioni della Grande guerra avviando la ricostruzione delle forze armate. Il Trattato di Versailles imponeva all’esercito tedesco di rimanere piccolo senza possibilità di qualsiasi sviluppo e di acquisire armi moderne. Parimenti per la Marina, mentre l’Aviazione veniva azzerata. Il processo di revisione delle clausole del Trattato fu lento e richiese compromessi. In campo aeronautico la produzione riprese sotto controllo Inter-Alleato, con alcune iniziative industriali sia in Germania sia all’estero. In campo navale, per il divieto di costruire sommergibili, fu fondamentale per la Kriegsmarine determinare con precisione i tipi di battelli da costruire, in caso di riarmo. L’assistenza tecnica e la collaborazione con la Russia sovietica permise la sperimentazione di nuove armi e tecniche, ottenendo in cambio la concessione in terrirotrio sovietico di tre centri nei quali sperimentare e addestrare i propri uomini, al di fuori del controllo Inter-Alleato. Al momento in cui Adolf Hitler divenne Cancelliere, le basi dell’esercito tedesco e le teorie dell’impiego delle Panzertruppen erano praticamente definite. Nel 1933 venne formata la Luftwaffe clandestina e gli aerei postali e da trasporto vennero convertiti in militari. Nel marzo 1935 fu ristabilita la coscrizione obbligatoria e nel marzo 1936 si mise fine all’ordinamento di Versailles.

    Quick view
  • 0 out of 5

    Il rientro in Italia (1948-1951)

    20.00

    10 agosto 1948. Giulio (Julius) Evola, pittore e filosofo, rientra in Italia dopo quattro anni di esilio forzato. Disagiato e morto “per metà” a causa della paralisi agli arti inferiori, riprende alcuni vecchi contatti spinto da motivi pratici, ma anche dalla volontà di dar vita a un sodalizio “spirituale” come ai tempi del Diorama filosofico. Non si fa illusioni, la “legittima unione” tra il mito romano e quello nordico-ario è acqua passata. Tuttavia in Europa qualcosa si muove, in Italia ci sono alcuni giovani che si ergono, parole sue, in piedi “tra le rovine”. In un contesto fatto prevalentemente di solitudine, Evola si appresta dunque ad affrontare una delle ultime prove.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 256

    Stampato nel 2015 da Mimesis

    Quick view