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    La Caduta degli imperi. Roma e il futuro dell’occidente

    20.00

    Peter Heather – John Rapley

    Il 9 agosto 378, a Adrianopoli, le truppe dell’imperatore Valente furono annientate da un contingente di guerrieri goti. Fu una sconfitta cruciale, che decise il destino di Roma. Da quel momento, l’affacciarsi di nuove potenze lungo le frontiere, i sempre più frequenti conflitti regionali e gli imponenti fenomeni migratori segnarono la fine del dominio globale che Roma aveva esercitato per quasi cinque secoli. Millesettecento anni dopo, si ha l’impressione di assistere a un fenomeno analogo. La supremazia dell’Occidente, nei modi in cui si è manifestata a partire dall’inizio dell’Ottocento, sta rapidamente svanendo. La stagnazione economica e le divisioni politiche, la crisi della democrazia, i frutti avvelenati della globalizzazione neoliberista, il risorgere dei nazionalismi, le guerre neoimperialistiche condotte da regimi autoritari, il dinamismo economico e diplomatico di Paesi definiti un tempo «in via di sviluppo» e oggi invece protagonisti assoluti della scena internazionale: tutto sembra testimoniare il declino dell’Impero occidentale. Ma davvero l’èra del dominio dell’Occidente è giunta al termine? Ci troviamo di fronte a una decadenza irreversibile di cui dovremmo prendere atto? Per lo storico Peter Heather e l’economista politico John Rapley la crisi dell’Impero occidentale non deve necessariamente tradursi in un crollo catastrofico.

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    La caduta dell’impero britannico 1918-1968

    22.00

    Nel 1918 l’Impero britannico si poteva considerare la maggior potenza del mondo. Nella Prima guerra mondiale le nuove conquiste ne avevano allargato le frontiere fino a comprendere un quarto delle terre emerse. Nonostante l’esteso autogoverno nei domini “bianchi”, l’Impero britannico funzionava soprattutto come unità politica. Nel 1918, la maggior parte della gente credeva che esso sarebbe durato per generazioni. Era l’impero sul quale “non tramonta mai il sole”, un’istituzione stabile, una parte del normale ordine mondiale. Ma nel giro di cinquant’anni svanì, lasciandosi dietro un nebuloso Commonwealth dall’incerto avvenire. L’Impero britannico risultò, così, una situazione provvisoria, un semplice sogno. Questo volume rievoca le cause più salienti che portarono a questa incredibile trasformazione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 392 con numerose foto. illustrazioni e mappe b/n

    Stampato nel 2016 da Odoya

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    La caduta dell’Impero ottomano e le radici della politica di Erdogan

    19.00

    Alberto Rosselli

    La storia dell’impero ottomano è stata lunga, gloriosa e densa di avvenimenti che hanno coinvolto e segnato, direttamente o indirettamente, lo sviluppo sia dell’Europa occidentale e orientale che quello di altre vaste regioni del Nord Africa e del Medio Oriente. Per molti secoli, a partire dal 1300, l’impero ottomano ha infatti rappresentato un grande ed importante organismo politico, etnico, religioso e militare. Il testo descrive, nella prima parte, la caduta dell’Impero Ottomano (1918-1924) e in appendice il revanscismo nazionalista e islamico della nuova Turchia di Erdogan che vuole ripristinare il Vecchio Impero attraverso le armi di un nuovo espansionismo (in Libia, Siria e Corno d’Africa), anche il ricorso alle armi e non soltanto alla diplomazia.

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    La caduta dell’impero romano

    13.50

    La caduta dell’impero romano è da sempre uno dei più affascinanti enigmi della storia. Roma disponeva di una formidabile forza militare ed economica, su un territorio immenso, che si estendeva dal Vallo di Adriano ai confini con la Scozia fino all’Eufrate, dall’Africa settentrionale al Reno e al Danubio. Era una macchina perfetta e collaudata, con una rete capillare di strade e di fortezze, ricche città e una organizzazione amministrativa per certi versi insuperata. Tra la battaglia di Adrianopoli nel 378 d.C. e la deposizione dell’ultimo imperatore Romolo Augustolo nel 476 d.C., la superpotenza più longeva della storia venne sconfitta e occupata da bande di invasori “primitivi”, distrutta da barbari ritenuti quasi incapaci di organizzazione e di pensiero razionale. Come è potuto accadere? Le ricostruzioni più diffuse hanno dipinto una civiltà decadente e corrotta, troppo “civilizzata” e magari indebolita dal cristianesimo. Ma a giocare un ruolo determinante furono anche semplici dettagli, come gli archi degli unni, più lunghi e potenti di quelli dei nemici, e il carico fiscale imposto dalla capitale alle province. Peter Heather confuta i luoghi comuni, mettendo a frutto le sue competenze economico-militari e le sue approfondite conoscenze sui barbari, ricostruendo in maniera brillante e persuasiva gli scontri e le battaglie, ma anche i tentativi di integrazione alle frontiere dell’impero.

    Brossura pag. 657

    Stampato nel 2008 da Garzanti

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    La caduta dell’impero romano

    13.00

    L’arrivo dei Visigoti nel 376 segnò l’inizio dell’agonia dell’impero romano. Altre orde di barbari dilagarono poi in Gallia e altrove: nell’impossibilità di respingerli, Roma fu costretta a cedere sempre più terreno. Nonostante l’energia dispiegata dagli ultimi grandi generali di Roma, come Stilicone, Costanzo ed Ezio, alla metà del V secolo il territorio sotto il dominio imperiale era ridotto a poca cosa, con la perdita di gran parte delle province. Nel 476 il barbaro Odoacre depose l’ultimo sovrano, Romolo Augustolo, mettendo così fine alla successione imperiale in Occidente.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 184

    Stampato nel 2012 da Il Mulino

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    La caduta dell’impero romano. Una storia infinita

    23.00

    Bertrand Lancon

    La caduta dell’Impero romano continua a fare scorrere fiumi d’inchiostro: essa ha suscitato in questi ultimi anni un numero di pubblicazioni senza precedenti. La si tratta a torto come un enigma storico che si potrebbe risolvere identificandone le cause, mentre è proprio la longevità dell’Impero romano a essere enigmatica. Tuttavia, se tale caduta affascina, è perché essa è uno specchio che riflette le paure contemporanee di declino e crollo, oggetto di un vero e proprio boom in seno all’ “impero americano” e all’Unione Europea

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    La caduta della Francia – Da Sedan all’occupazione nazista

    38.00

    La fulminea caduta della Francia davanti all’avanzata delle truppe tedesche fu dovuta a semplice inferiorità militare, o non vi furono, forse, motivazioni più profonde, strutturali? Quanto pesò l’incapacità e l’inettitudine di leader e politici o il sentimento anticomunista e antisemita che si era diffuso? Quanto il caos in cui il Paese stava progressivamente sprofondando? Il 17 giugno 1940, a tre giorni dalla disfatta, William Shirer è già a Parigi come inviato speciale e raccoglie testimonianze di leader e politici, generali e diplomatici, cittadini e giornalisti. Il suo lavoro, però, non si arresta nel corso degli anni: lo storico americano riprende i documenti della commissione d’inchiesta e gli atti dei processi contro i collaborazionisti, e si avvale dei documenti segreti dell’alto comando francese, del Foreign Office e del Quai d’Orsay. Grazie all’eccezionale sensibilità politica e una non comune capacità di analisi e sintesi, Shirer riesce così a ricostruire con precisione e accuratezza uno degli avvenimenti chiave delle Seconda Guerra Mondiale, la disfatta francese e la fine della Terza Repubblica

    Brossura, pag 1174

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    La caduta di Berlino – L’ultima battaglia di Hitler

    25.00

    Un classico della storia militare, bilanciante l’accuratezza della ricostruzione storica degli ultimi combattimenti per Berlino dell’aprile-maggio 1945, dallo sfondamento sovietico sull’Oder sino alla battaglia di Seelow e la difesa finale della capitale del III Reich, e le avvincenti vicende di un pugno di carristi della Panzer-Division “Müncheberg” e volontari francesi dell’SS-Sturmbataillon “Charlemagne”, tra gli ultimi difensori di Berlino. Questa edizione presenta una traduzione rivista e annotata a cura del Wehrmacht Research Group, ed è integrata da nuove dettagliate mappe delle operazioni, fotografie dell’epoca in azione, immagini attuali dei luoghi dei combattimenti, e di illustrazioni a colori.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 240 con illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2020 da Associazione Italia

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    La caduta di Costantinopoli 1453

    26.00

    I libro presenta due aspetti chiave della storia di Costantinopoli e dell’impero bizantino: dopo una prima parte dedicata all’analisi minuziosa del sistema di fortificazioni della capitale, una seconda segue le ultime tappe che condussero gli ottomani alla conquista della città nel 1453, segnando la fine di un impero che era durato oltre mille anni. Un fondamentale scontro della storia viene ripercorso nel dettaglio delle strategie, delle tattiche, delle forze in campo e degli armamenti, con l’ausilio di un ricco apparato di illustrazioni e mappe che completano le illuminanti informazioni testuali.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 208 riccamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2015 da Goriziana

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    La caduta di Roma

    35.00

    Nel 476 d.C., con la deposizione di Romolo Augustolo, l’ultimo di una lunga schiera di imperatori fantoccio, cade dopo un lungo declino l’Impero Romano d’Occidente, la più grande forza militare ed economica dell’antichità. Le cause di questo collasso sono state finora attribuite da molti studiosi esclusivamente alle tribù germaniche che si fecero strada con la forza oltre le frontiere, mentre in questo nuovo saggio Adrian Goldsworthy interpreta quelle invasioni non come la causa ma come il sintomo della fragilità e della instabilità dell’impero. Per capire fino in fondo i veri motivi che portarono alla caduta di Roma, secondo l’autore, è invece necessario ripercorrere quanto accaduto nei trecento anni precedenti, a partire dalla morte di Marco Aurelio, quando si verificò “una lunga serie di guerre civili, durante le quali gli imperatori rinunciarono alla res publica per concentrarsi solo sulla propria sopravvivenza”. A partire dal 180 d.C., lo storico inglese descrive dettagliatamente come le violente ribellioni locali finirono per danneggiare la struttura amministrativa e logistica dell’esercito, alimentando un clima generale d’insicurezza in cui chiunque tosse al servizio dell’impero poteva essere ucciso, torturato o imprigionato per ordine di altri Romani.

    Cartonato con sovracopertina 14,5 x 22 cm. pag. 570

    Stampato nel 2011 da Elliot

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    La caduta di Roma e la fine della civiltà

    10.50

    Roma non è caduta. O almeno cosi dicono le più recenti teorie storiografiche. La transizione al dominio germanico sarebbe stata graduale e pacifica, risultato di una progressiva integrazione delle popolazioni del nord, vitali ma primitive, nel grande organismo imperiale, raffinato e ormai prossimo all’esaurimento. II loro mescolarsi avrebbe dato vita a una nuova era di positive trasformazioni culturali. Niente affatto, sostiene Bryan Ward-Perkins. Ma quale integrazione, quale proficua sistemazione delle popolazioni esterne entro i confini dell’impero! “I Germani che invasero l’impero d’Occidente occuparono o estorsero con la minaccia della forza la massima parte dei territori in cui si stabilirono, senza alcun accordo formale sulla divisione delle risorse con i loro nuovi sudditi romani. Dovunque si abbiano testimonianze di una certa ampiezza, la norma era indubbiamente la conquista o la resa alla minaccia della forza, e non un accordo pacifico”.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 293 con 38 illustrazioni b/n e 14 cartine

    Stampato nel 2008 da Laterza

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    La calda estate del 1943

    9.50

    Eugenio Dollmann, colonnello delle SS e uomo di fiducia di Heinrich Himmler, fu un punto di riferimento della società culturale, politica e diplomatica italiana e tedesca e tramite dei loro rapporti. Nei giorni frenetici e drammatici che precedettero e seguirono la caduta del fascismo, quest’uomo fu testimone e, in qualche caso, protagonista della fine del regime. Personalità amletica, ambigua, divisa tra spregiudicatezza politica e slanci di generosità, Dollmann aveva il gusto del potere e il piacere dell’intrigo inteso come strumento per la conquista e l’esercizio del potere.

    Brossura 11,5 x 17 cm. pag. 126

    Stampato nel 2012 da Le Lettere

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    La campagna d’Italia – I luoghi della guerra e della memoria 1943 – 1945

    17.50

    Gabriele Ronchetti – Maria Angela Ferrara

    Una guida per conoscere le vicende storiche della Campagna d’Italia e per andare alla scoperta dei luoghi che videro l’avanzata alleata anglo-americana lungo la penisola, dopo la conquista della Sicilia nell’estate 1943 e gli sbarchi all’indomani dell’armistizio. Il volume apre con un’introduzione storica di taglio divulgativo, dove sono narrati i venti mesi di guerra sul suolo italiano: dallo sbarco di Salerno alle battaglie di Ortona e di Cassino sulla Linea Gustav, dallo sbarco di Anzio all’ingresso degli alleati a Roma il 4 giugno 1944, dalla battaglia di Ancona alla liberazione di Firenze, dall’attacco alla Linea Gotica all’offensiva decisiva dell’aprile 1945, che portò alla fine delle ostilità e alla liberazione dell’Italia. Nella seconda parte, la guida ripercorre – i luoghi-simbolo testimoni del periodo più drammatico della nostra storia recente, lungo itinerari di visita tra campi di battaglia, cippi, musei e sacrari. Un volume con una chiave di lettura innovativa, che racconta la storia con un occhio attento alle esigenze turistiche, segno distintivo della collana.

    Brossura, 12,5 x 21 cm. pag. 222 con numerose foto e cartine a colori e b/n

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    La campagna d’Italia (1943-1945)

    28.00

    G. A. Shepperd

    Il primo resoconto completo e dettagliatamente documentato a prendere in esame la campagna d’Italia durante la Seconda guerra mondiale: dalla conferenza di Casablanca, nel gennaio 1943, dove fu decisa l’operazione Husky, ossia il primo attacco al continente europeo, alla conquista della Sicilia, che portò alla caduta di Mussolini e alla resa italiana; dagli sbarchi di Salerno e di Anzio alla più famosa battaglia di Cassino, fino allo sfondamento della linea Gotica e alla resa tedesca avvenuta nell’aprile 1945. Un libro basilare, che affronta un periodo decisivo della storia italiana, fondendo insieme visione militare e politica, ma soprattutto facendo emergere il ruolo determinante che giocò la liberazione della penisola sulle sorti generali della Seconda guerra mondiale

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    La campagna d’Italia dei Servizi americani 1942-1945

    24.00

    Questo libro ricostruisce la campagna d’Italia della Seconda guerra mondiale avvalendosi di un registro duplice: il piano dei fatti ufficiali si alterna costantemente con quello della guerra segreta nelle retrovie, le vicende belliche assumono nell’insieme la coloritura del ricordo personale, brillante e minuzioso, di un giovanissimo ufficiale dell’OSS (Office of Strategic Services). Max Corvo fu scelto per questa missione data la sua familiarità con la terra d’origine, l’Italia, la sua lingua ed i suoi dialetti, con la sua cultura, la sua gente, il suo territorio tormentato e, infine, con la sua ricca storia. Grazie a queste conoscenze, e al suo talento personale, Corvo poté proporre ed attuare una serie di operazioni di spionaggio sul campo a sostegno della guerra contro i tedeschi ed i fascisti, fino alla loro sconfitta definitiva. lIl testo risponde, fra ammissioni e omissioni, a molte domande riguardanti l’invasione della Sicilia del 1943, l’accusa di collaborazione fra mafia e forze armate americane, il trattamento riservato dalle forze di occupazione tedesche e dai fascisti alla popolazione italiana, il sistematico smantellamento della macchina da guerra germanica sul territorio italiano fino alla caduta del fascismo ed alla morte di Mussolini.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 458 + 24 pagine fuori testo con 47 foto b/n

    Stampato nel 2006 da Libreria Editrice Goriziana

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    La campagna del 1796 in Italia

    25.00

    Clausewitz è celeberrimo per la sua opera Vom Kriege (Della Guerra), unanimemente considerato uno dei classici imprescindibili dell’arte militare, ma pochi sanno che il Vom Kriege raccoglie solo i primi tre volumi dei lavori incompiuti del generale prussiano (Hinterlassene Werke über Krieg und Kriegführung), gli altri, secondo il principio, caro all’autore, che gli historische Beispiele machen Alles klar (gli esempi storici rendono tutto chiaro), essendone il complemento ed il sussidio. Infatti, nei volumi successivi, il riferimento corre continuamente alle enunciazioni dei primi tre volumi, per dimostrarne la validità e discutere i rischi della mancata applicazione dei princìpi, talvolta per emendarli, migliorarli ed adattarli alle situazioni specifiche, senza in ogni caso mai discostarsene. Questa opera, il primo dei restanti volumi, il quarto in generale, dunque non è solo il resoconto talvolta impietoso degli accadimenti militari e politici, ma una dettagliata ed acuta analisi dei processi decisionali e delle opzioni tattiche, degli errori e delle scelte corrette di entrambi i contendenti della prima Campagna d’Italia (1796-97). È anche un riconoscimento, spesso intriso di spunti polemici e malcelato odio, delle capacità del giovane generale Bonaparte, che al suo primo comando indipendente, trasformò un esercito di straccioni, indisciplinati e demotivati, privi di vestiario, vettovaglie e armamento, in un formidabile strumento di guerra, che non solo inflisse continue e ripetute sconfitte a due eserciti alleati, ma impose trattati di pace – qui riprodotti – con pesanti condizioni in termini economici, politici e territoriali a tutti gli altri stati italiani, cancellandone persino uno dalla mappa geografica. Nomi come Montenotte, Millesimo, Dego, Lodi, Lonato, Castiglione, Rovereto, Bassano, La Favorita, San Giorgio, Arcole, Rivoli, Mantova, non furono altro che le principali tappe di una delle campagne più decisive della storia e sancirono il mito di Napoleone c

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    La campagna di Grecia di Guerrino Bragato alpino della Julia

    16.00

    La storia della campagna di Grecia fa da sfondo alla vicenda personale di Guerrino Bragato, alpino della Julia che combattè con il battaglione Cividale sul monte Golico. Emerge un panorama dettagliato delle condizioni di vita al fronte, che pone in gran rilievo i disagi, la fame, il freddo, la neve, il fango e ripercorre i numerosi combattimenti.

    Brossura 16 x 22 cm. pag. 210 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2011 da Aviani & Aviani Editori

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    La campagna di Jugoslavia – aprile 1941 – settembre 1943

    16.50

    Questo volume, facente parte di una serie di monografie dedicate a periodi, episodi, momenti della storia italiana, si occupa in particolare della Campagna di Jugoslavia dall’aprile 1941 al settembre 1943. Il libro narra la storia attraverso immagini rare ed inconsuete, tratte da raccolte e archivi pubblici e personali e da album di famiglia, e attraverso i ricordi dei testimoni e dei protagonisti, raccolti prima che si perdano e non ne resti memoria. I volumi sono inoltre accompagnati, ove occorre, da disegni e piantine.

    Cartonato, 17 x 24 cm. pag. 178 interamente illustrato con circa 152 foto b/n, 5 foto a colori, 9 mappe, 6 riproduzioni di cartoline a colori e 7 illustrazioni a colori

    Stampato nel 1996 da Italia Editrice

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    La campagna di Norvegia

    20.00

    “Questa raccolta dei bollettini del Comando Supremo delle Forze Armate tedesche sulla campagna di Norvegia è raffrontata, come è già stato fatto per la guerra in Polonia, ad una raccolta delle notizie che sono state pubblicate all’estero sugli stessi avvenimenti. La propaganda del nemico non ha tratto insegnamento alcuno dal fallimento dei tentativi fatti precedentemente per trarre in inganno l’opinione pubblica. Ma oggi che le Potenze Occidentali sono direttamente coinvolte negli avvenimenti, la testimonianza delle illusioni, delle quali furono vittime i nostri avversari, è quasi più impressionante che le notizie volutamente false. E queste illusioni furono certamente causa non ultima del rapido e radicale insuccesso del nemico nel settore norvegese… Accanto ai bollettini di guerra, alle emissioni delle stazioni radio estere e alla grande stampa, sono stati citati di proposito, come fonti di informazione, anche giornali di provincia, poiché proprio questi mostrano nel modo più evidente come era stata fuorviata “l’opinione pubblica»” dei nostri avversari”.

    Brossura, 14 x 21 cm. 108 con alcune foto b/n. In allegato DVD “Kampf um Norwegen”

    Stampato nel 2017 da Effepi

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    La campagna di Polonia

    20.00

    Oggetto di questa pubblicazione è la Campagna tedesca in Polonia e il complesso delle operazioni belliche del settembre 1939, a oriente e occidente. Fonte di questo lavoro sono i rapporti del Comando Supremo, che mostrano l’andamento della campagna e le singole operazioni, quali si svolsero giorno per giorno, con un linguaggio semplice, che lascia parlare i fatti, e ci pone sotto gli occhi la totalità dell’azione, dal primo impeto, a settentrione e mezzogiorno, fino alla battaglia culminante, nell’arco della Vistola. Il lettore potrà seguire le operazioni militari sulla carta del territorio, farsi un’idea della reale portata delle operazioni stesse e conoscere la verità degli avvenimenti. Ma questa verità non può dirsi conosciuta a pieno, se non sono altresì conosciute le falsità con le quali si è cercato di alterarla. Perciò abbiamo messo a confronto del nudo resoconto militare le menzogne venute dall’estero. Tale raffronto non ha bisogno di commento. Giudicherà il lettore.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 82 con circa 19 foto e 1 cartina b/n. In allegato DVD con filmati sulla Campagna di Polonia e sull’organizzazione dell’esercito polacco.

    Stampato nel 2015 da Effepi

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    La campagna di Russia – Gli eroici combattimenti sostenuti dal 6° Bersaglieri durante la ritirata dell’inverno 1942/43

    22.00

    Voi ed i vostri soldati avete fatto tutto quanto era umanamente possibile per la difesa e la conservazione della città. L’esercito germanico ed io particolarmente ve ne siamo profondamente riconoscenti. In modo particolare, sono soddisfatto di avere avuto come collaboratore un uomo come voi e vi esprimo il dispiacere per vedervi allontanare, nella speranza di poter combattere di nuovo a fianco a fianco con voi e con i vostri bersaglieri. Il vostro nome e quello del vostro reggimento hanno ormai salda fama nell’esercito tedesco, che vi stima e vi apprezza altamente. Generale gerhard Steinbauer

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 180. Appendice con foto, illustrazioni e schede tecniche di armi e equipaggiamenti

    Stampato nel 2010 da Effepi

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    La campagna di Russia 1941 – 1943

    26.00

    Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l'”operazione Barbarossa” contro l’Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell’aiuto italiano; l’Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d’armata nell’ARMIR (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don dove l’offensiva sovietica, fra dicembre 1942 e gennaio 1943, lo annientò. Dei 230 mila italiani partiti per la Russia, 95 mila non fecero ritorno: parte uccisi in combattimento, parte morti di stenti e di freddo nelle “marce del davaj” e in prigionia. Con nuova documentazione russa, il libro presenta il racconto vivido e terribile della campagna più disastrosa e inutile della guerra italiana.

    Brossura, 15,5 x 21,5 cm. pag. 374 + 16 pagine fuori testo con 24 foto b/n e 1 cartina a colori

    Stampato nel 2016 da Il Mulino

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    La campagna militare del 1860 da Napoli a Gaeta – Vicende e personaggi in due memoriali borbonici contemporanei

    29.00

    Giuseppe Pavone

    Giuseppe Pavone presenta in questo volume, dedicato agli ultimi mesi di vita combattuta dell’esercito borbonico, come punto centrale la trascrizione di due manoscritti pressoché contemporanei, memorie di due testimoni particolari ed attori delle vicende che vi si narrano, appartenenti a due reparti combattenti di quell’esercito (1° Reggimento Granatieri della Guardia Reale e 14° Battaglione Cacciatori) scritti all’indomani dei fatti narrati sulla base di appunti e note prese sui luoghi in quel fatale 1860 da Napoli a Gaeta.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 280 con varie illustrazioni b/n

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    La campana de rusia 1941 – 1945. Nuevas prospectivas

    15.00

    Carlos Caballero Jurado

    Collana di monografie dell’editore spagnolo Galland Books dedicata essenzialmente alla Seconda Guerra Mondiale. I volumi sono interamente illustrati con fotografie d’epoca in b/n di eccellente qualità e tavole a colori con profili dei mezzi e tavole uniformologiche e, sono indicati sia per i modellisti che per gli appassionati di storia. La presente monografia si occupa in particolare della campagna di Russia tra il 1941 e il 1945.

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    La Carboneria. La Costituzione del Regno delle Due sicilie (1820)

    9.00

    Intorno al 1818 Filippo Buonarroti trasformò la società segreta dell’Adelfia nella Società dei Sublimi Maestri Perfetti, per i quali il demos va assoggettato a un regime di eguaglianza edificato da una minoranza illuminata: la minoranza di soggetti rivoluzionari. Nel 1818 poi riuscì a federare la Carboneria ai Sublimi Maestri Perfetti. La Costituzione del 1820, che qui viene riprodotta, rappresentò una delle più efficaci articolazioni tattiche in grado di suscitare attrattiva presso l’inquieto Terzo stato di una parte dell’Europa, e di sviluppare quella dinamica politica che si disegnerà nelle prime affermazioni teoriche di carattere comunista.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 86

    Stampato nel 2011 da Edizioni di Ar

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    La carmagnola – La rivoluzione francese in Piemonte

    22.00

    Vicende storiche e note di costume di tre anni di storia, dal 1796 al 1799, nei quali si consumò l’esperienza giacobina in Piemonte. Un periodo di rinnovamento tumultuoso e cruento che nonostante il fallimento cambiò per sempre cultura e percezione dei piemontesi e fu alla base dei moti risorgimentali.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 200

    Stampato nel 2018 da Neos Edizioni

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    La carne del carnaro – Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio venerdì 12 settembre 1919 la marcia su Fiume

    18.00

    In questa ricerca, Pierluigi Romeo di Colloredo racconta, ora per ora, una “giornata particolare” per l’Italia. A pochi mesi dalla fine della Grande Guerra, Gabriele d’Annunzio si pone a capo di una colonna di ribelli e occupa, senza colpo ferire, la città di Fiume, rivendicandone l’annessione all’Italia in aperta ribellione alla Società delle Nazioni. Sembra impossibile immaginare una simile impresa all’inizio del XX secolo – il secolo del telegrafo e del telefono, della guerra meccanizzata e della politica internazionale. Eppure Gabriele d’Annunzio c’è riuscito. Anche in quell’occasione ha saputo imporre i suoi sogni agli altri uomini. Romeo di Colloredo restituisce il ritmo incalzante di quell’incredibile giornata ricostruendone ogni tappa attraverso l’intreccio delle voci dei protagonisti. Il lettore potrà vivere la perfezione drammatica con cui d’Annunzio ha saputo piegare gli eventi alla sua volontà, al tempo stesso, preparandone una narrazione dal ritmo epico.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 124 con numerose foto e documenti b/n

    Stampato nel 2017 da Associazione Italia

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    La carne del Carnaro: Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio. Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume

    19.90

    Pierluigi  Di Colloredo Mels

    Venerdì 12 settembre 1919, Gabriele D’Annunzio occupa Fiume. La vicenda fiumana segna una svolta fondamentale nella storia politica dell’Italia uscita dalla Grande Guerra delusa e umiliata nelle proprie aspettative territoriali, ma anche nella vita del Poeta. Se molto è stato scritto e detto di Fiume e della Reggenza del Carnaro, mancava sino ad oggi uno studio completo della marcia che condusse D’Annunzio da Ronchi, alla testa di duecento Granatieri, sino a Fiume, occupata senza sparare un colpo alla testa di diecimila legionari, che singolarmente o ad interi reparti, unirono al Comandante le proprie sorti.  Per la prima volta viene analizzato il ruolo della Massoneria Italiana ed internazionale, insieme agli interessi esoterici del Vate, un aspetto, poco noto ma fondamentale per comprendere le scelte e le decisioni di Gabriele D’Annunzio

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    La carta de Logu del regno di Arborea. Traduzione libera e commento storico

    Il prezzo originale era: €42.00.Il prezzo attuale è: €29.40.

    Francesco Cesare Casula            Prezzo di copertina: 42.00 euro (sconto 30%)

    L’importante corpo di leggi, legato all’illuminata opera giuridico-amministrativa di Eleonora d’Arborea, compare qui nella versione originale sarda con traduzione italiana a fronte e commento storico.

    Rilegato, 19,5 x 26 cm. pag. 298 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel da Carlo Delfino Editore

    Condizioni del libro: leggerissimo colpo nella copertina in basso a destra

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    La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume

    16.00

    Gabriele D’Annunzio

    Nel novantesimo anniversario della spedizione di Fiume viene riproposta all’attenzione dei lettori la Costituzione della Reggenza italiana del Carnaro, scritta da Gabriele D’Annunzio sulla base di una dettagliata e coraggiosa proposta di Alceste de Ambris. Un documento destinato a fare storia e a rappresentare un modello innovativo e rivoluzionario, fondato su principi modernissimi. Molti dei dettami della “Carta” sono tuttora attualissimi e da prendere sicuramente in considerazione. Consigliato.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 168 + 16 pagine fuori testo con 20 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Castelvecchi

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    La carta del Carnaro. Stato, diritti di libertà e corporativismo

    18.00

    Leonardo Tosoni

    Benché sia sempre stata pacificamente riconosciuta una certa importanza storico-giuridica alla Carta del Carnaro, a questa valutazione non sono corrisposti, almeno nella prima metà di secolo seguente alla sua promulgazione, studi scientifici e approfondimenti accademici capaci di indagare fino in fondo gli aspetti maggiormente rappresentativi di questo documento costituzionale. Tra le ragioni a cui si deve questo stato di cose, vanno anzitutto considerate le complesse vicende che investirono la politica italiana – ma forse sarebbe più corretto dire la politica europea – nel corso del Novecento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 198

    Stampato nel 2021 da Libreria Europa

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    La casa degli indeuropei. Tradizione e archeologia

    20.00

    Gianna G. Buti

    Se esiste un luogo in cui l’uomo si senta al sicuro, fuori da campo d’azione delle forze infide, egli attribuisce la protezione sperimentata alla potenza straordinaria che là vive… e tal centro si compendia nel luogo di abitazione. L’aspirazione a ritrovare la propria casa si spiega con e si proietta quale fonte primaria del sentimento di patria. Esiste una casa indoeuropea nel suo modo di essere, legata a un orizzonte naturale e culturale. La casa intesa come famiglia ne denoterà l’immagine simbolica, di cui unità di misura e centro di riferimento è ormai il nucleo sociale.

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    La Casina degli Incursori. Il luogo sacro di 29 MOVM, 109 MAVM, ridotta a rudere. Una vergogna d’Italia

    30.00

    Gianni Bianchi

    Il racconto dell’editore Gianni bianchi del luogo simbolo dei primi incursori della Regia Marina, ridotta ad un rudere dal destino incerto. Viene descritto anche il tentativo di riportare i locali alle vecchia vestige, in  modo da renderli fruibili ai visitatori e poterne fare un centro culturale per preservare l’Onore dei molti che diedero la vita per l’Italia.

    Brossura, 22,8 x 22,8 cm. pag. 165 illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2022 da Sarasota

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    La catastrofe dell’Europa – Saggio sul destino storico del Vecchio Continente

    Il prezzo originale era: €20.00.Il prezzo attuale è: €13.00.

    prezzo di listino: 20.00 (sc. 35%)

    L’occidentalizzazione del mondo che ha accelerato il proprio avanzamento nei primi anni del XX secolo conosce uno sviluppo tale da fagocitare ogni cultura e ogni storia. Nel momento in cui risulta sempre più evidente che gli attori della storia mondiale sono le civiltà o i grandi agglomerati continentali, l’Europa sembra collocarsi ai margini degli eventi, in posizione di soggezione. L’intero Mediterraneo è attraversato da guerre, rivolte, instabilità, crisi e flussi migratori, ed è chiaro che tutto ciò finisce col riflettersi sul Vecchio Continente. L’incapacità dell’Europa di spezzare i condizionamenti esterni dipende da un vuoto ontologico che si è andato approfondendo nel corso della storia. Il destino storico però è fatto dalle decisioni degli uomini e niente è fissato per sempre. Tutto è ancora possibile.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 286

    Stampato nel 2018 da Idrovolante

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    La catena di comando nella Grande Guerra. Procedure e strumenti per il comando e controllo nell’esperienza del Regio Esercito (1915-1918)

    Il prezzo originale era: €22.00.Il prezzo attuale è: €14.30.

    Filippo Cappellano – Basilio Di Martino             Prezzo di listino: 22.00 (sconto 35%)

    La gestione del conflitto da parte degli alti comandi italiani è stata al centro di accese discussioni fra storici e studiosi della prima guerra mondiale. L’opportunità di certe scelte tattiche, le cause che portarono a Caporetto o la gestione delle truppe nelle “spallate” di Cadorna sul fronte isontino, per citare solo alcuni esempi, sono state oggetto di numerosi studi con approcci e tesi spesso divergenti tra loro. Il presente volume vuole offrire al lettore gli strumenti per un’oggettiva rilettura e comprensione della condotta e delle dinamiche che i comandi si trovavano ad affrontare sul campo. Quest’analisi passa necessariamente anche per uno studio dei mezzi di comunicazione disponibili, in un’epoca di rapido sviluppo tecnologico dominata da fenomeni di massa che obbligavano a rivedere le soluzioni tradizionali di comando a favore di una nuova organizzazione più burocratizzata dell’esercito. In un’epoca dominata quindi dalla razionalizzazione anche la guerra divenne un fenomeno inquadrabile in schemi già teorizzati e pianificabili, un meccanismo ben oliato che dovette però ben presto confrontarsi con gli imprevisti e i mutamenti repentini della realtà del conflitto.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 238 + 32 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Itinera

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    La Cavalleria

    16.00

    La Cavalleria cristiana colta come momento culminante della cultura medievale, a sua volta frutto complesso ed affascinante dell’incontro tra il diritto romano, la forza barbarica e l’esperienza religiosa cristiana. L’origine della Cavalleria e il suo declino, i rituali di investitura, il codice cavalleresco, le figure storiche che ne sono archetipo, un viaggio inedito che ci conduce fino all’attualità della Cavalleria cristiana all’inizio del terzo millennio.

    Brossura, pag. 160

    Stampato nel 2000 da Il Cerchio

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    La cavalleria ausiliaria romana 14-193 d. C.

    18.00

    Gli ausiliari – reclutati da una vasta gamma di popolazioni bellicose di tutte le province, soprattutto ai margini dell’Impero – di solito non erano cittadini romani. La cavalleria ausiliaria rappresentava una potente arma: organizzata, disciplinata e ben addestrata, era adatta a condurre azioni sia di disturbo sia d’urto. Questo libro spiega in modo particolareggiato i molti ruoli del cavaliere ausiliario romano, oltre a quello in battaglia, compresa la ricognizione, le comunicazioni e i compiti di polizia. Sono analizzate le motivazioni per arruolarsi, le condizioni del servizio e le esperienze di battaglia; il testo è integrato da numerose illustrazioni a colori.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 104 con circa 41 illustrazioni b/n e 7 tavole a colori

    Stampato nel 2015 da Libreria Editrice Goriziana

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    La Cavalleria italiana 1915-1918

    15.00

    L’autorevole saggio di Novello Papafava inquadra l’impiego della Cavalleria in una visione strategica del conflitto; il lavoro di Giampaolo Reiter offre un panorama dettagliato dei diversi scenari in cui le unità della nostra Arma sono state impegnate, offrendo quegli approfondimenti della dimensione tattica che esulavano dalla trattazione di Papafava. Il testo è tratto integralmente da una serie di pannelli esposti al Magazzino delle Idee in occasione del Raduno nazionale tenuto a Trieste lo scorso giugno. I pannelli, anch’essi realizzati da Reiter e pensati per il grande pubblico, sono arricchiti con illustrazioni che ne rendono più accattivante l’aspetto. L’apparato iconografico è stato invece ritenuto superfluo per questo supplemento, dedicato agli abbonati alla Rivista come strumento di studio o consultazione più che come opera di divulgazione. E in definitiva un ulteriore piccolo contributo alla conoscenza della Cavalleria e più in generale della storia patria.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 64 cin 1 illustrazione b/n

    Stampato nel 2015 da Rivista di Cavalleria

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    La cavalleria medievale

    12.00

    In origine un corpo d’elite costituito da combattenti a cavallo, la cavalleria ha finito per essere progressivamente identificata con la nobiltà: nobiltà di sangue e nobiltà di spirito. Il libro traccia la storia della cavalleria nelle sue diverse identità, illustrando aspetti come l’investitura, le armi, i metodi di combattimento, i tornei e le giostre. Fa luce poi sul rapporto della cavalleria con la nobiltà e la chiesa, sullo sviluppo dell’ideologia amorosa cavalleresca e sulla letteratura di argomento cavalleresco, fiorente nel Medioevo e dopo.

    Brossura, 12 x 20 cm. pag. 165

    stampato nel 2016 da Il Mulino

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    La cavalleria nel mondo antico – Dagli assiri alle invasioni barbariche

    23.00

    Quando pensiamo agli eserciti dell’antichità, la prima immagine che ci viene in mente sono le grandi armate di fanteria, gli opliti greci, i legionari romani. Ma in realtà anche la cavalleria ebbe un ruolo importantissimo nella guerra antica. Questo libro segue gli sviluppi della forza equestre attraverso i secoli. Nel mondo greco e a Roma, la cavalleria rappresentò assai spesso la forza in grado di decidere le sorti del combattimento. Essa conobbe un momento di grande splendore durante le campagne di Alessandro il Macedone prima e nel Basso Impero romano poi, grazie all’integrazione di cavalieri di origini diverse che contribuirono a diffondere nuove pratiche belliche. Le innovazioni a livello dell’armamento e dei finimenti assicurarono una sempre maggiore efficacia al combattente a cavallo. Una notevole attenzione viene qui dedicata agli aspetti pratici: l’organizzazione delle unità combattenti, le procedure di arruolamento, la formazione di combattimento dei cavalieri. Non mancano infine le battaglie, dagli scontri dei cavalieri di Sargon contro l’esercito urarteo alla campagna di Alessandro in Oriente, dalle guerre puniche ai combattimenti contro le popolazioni “barbariche” in epoca tardoantica. La ricostruzione delle azioni della cavalleria, attraverso un’attenta analisi dei testi antichi, ci permette di seguire le tattiche messe a punto dai grandi generali dell’antichità e di apprezzare l’incredibile polivalenza delle forze montate.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 258 con alcune illustrazioni e foto b/n

    Stampato nel 2019 da 21 Editore

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    La cavalleria romana del principato nelle province occidentali dell’impero

    26.00

    Questo superbo lavoro, prende in esame i corpi di cavalleria ausiliaria romana, da augusto ai Severi. La loro natura, il loro impegno, ma soprattutto la loro dislocazione e i loro movimenti, articolati sia cronologicamente, sia spazialmente, all’interno pero solo di una porzione ben definita e piuttosto estesa dell’Impero di Roma: Britannia, Germania, Rezia, Norico. Fin dall’introduzione l’autore, rileva come l’uso di concetti come tattica e strategia, fossero inevitabilmente subordinati ad un’altra nozione, quella di politica. Un’altro cencetto che l’autore analizza, spesso trovandosi in disaccordo con le teorie classiche, è quello del “Limes”, secondo Biancardi infatti esso non è da intendersi non come una linea rigida, ma come una fascia più o meno profonda che variava di volta in volta a secondo della capacità romana di difendere e di proiettare la propria influenza sui popoli confinanti.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 250 con alcune cartine

    Stampato nel 2004 da Edipuglia

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    La cavalleria Sabauda nella guerra della Grande Alleanza

    32.00

    Giancarlo Boeri – Roberto Vela

    Nell’ambito della lunga guerra della Grande Alleanza, l’anno 1692 si aprì assistendosi ad una concentrazione delle truppe francesi sui fronti del nord Europa e avevano a tal fine ritirate molte truppe dal teatro italiano. Il duca di Savoia Vittorio Amedeo II ed il Principe Eugenio (al comando delle truppe imperiali in Italia) nel luglio 1692, che potevano ora contare su un esercito di circa 50.000 uomini, tra truppe piemontesi, imperiali, dell’esercito spagnolo dello stato di Milano, guidate dal Governatore Marchese di Leganés, e delle truppe religionarie [protestanti francesi] si accinsero a compiere l’invasione del territorio francese più esposto dalla parte delle Alpi, cioè il Delfinato e la Provenza. Fu questo uno dei pochi episodi di quella guerra in cui truppe alleate riuscirono ad invadere il territorio storico di Luigi XIV. L’altro elemento importante è rappresentato dalla rarissima raffigurazione di un ufficiale del Dragoni Rossi di S.A.R. Su questi due filoni viene svolta un’analisi della formazione della cavalleria sabauda alla fine del XVIII secolo e sulla campagna del 1692 nel Delfinato sulla base di documenti contemporanei in qualche caso mai citati finora.

    Brossura, 20 x 25,5 cm. pag. 96 con varie illustrazioni a colori

    Stampato nel 2024 da Soldiershop

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    La censura Postale sulla corrispondenza in guerra

    33.00

    Paolo Cadeddu – Giancarlo Poletto

    La censura postale rappresenta in tempo di pace un’evidente violazione dei diritti fondamentali dei cittadini; in tempo di guerra divenne invece uno strumento indispensabile e legittimo per la tutela dello Stato e per la sicurezza militare. Nella Prima Guerra Mondiale lo sforzo censorio era rivolto soprattutto ad evitare diserzioni e disfattismo e casi di resa al nemico da parte dei combattenti, fatti nella speranza di salvarsi la vita. Durante il secondo conflitto mondiale la censura controllò anche quelle frasi scritte che potevano diffondere il panico tra la popolazione ed il disfattismo tra le truppe. Come fonti documentali sono state riportate fedelmente una serie di cartoline, biglietti postali e lettere originali scritte dai militari durante la seconda guerra mondiale. Sono testimonianze uniche e rare – non prive talvolta di accorata drammaticità – che solo l’attenta raccolta collezionistica avvenuta nel tempo da parte di Giancarlo Poletto ha potuto restituirci nella loro integrità e valenza storica.

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    La centuria alata

    22.00

    “La centuria alata”, uno dei maggiori successi editoriali degli anni Trenta, è un classico della letteratura aeronautica italiana. Questa edizione, che arricchisce la collana “Ala tricolore”, dedicata alle grandi imprese aviatorie del primo Novecento, ripropone il racconto in prima persona di una delle avventure aeree più celebri di ogni tempo. Nelle sue pagine rivive la doppia traversata dell’Atlantico, che nel 1933 chiuse l’era dell’avventura e aprì quella dei servizi aerei regolari. In pochi giorni, cento aviatori italiani volarono da Orbetello a Chicago, raddoppiando in un sol colpo il numero di quanti avevano trasvolato l’Atlantico. Poi i 24 idrovolanti rientrarono a Roma, dopo aver coperto 20.000 chilometri in circa 100 ore di volo. Prefazione di Carlo Zorzoli.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 321

    Stampato nel 2019 da Idrovolante

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    La Centuria. (Romanzo)

    Il prezzo originale era: €16.00.Il prezzo attuale è: €10.40.

    Giuseppe Scalici           prezzo di listino: 16.00 (sc. 35%)

    Lo scritto, avvalendosi sia di riferimenti storici oggettivi, sia di situazioni e personaggi immaginari, ma verosimili, vuole porre all’attenzione dell’eventuale lettore alcuni momenti rilevanti dell’Italia del Novecento: la sua riduzione a colonia de facto in seguito all’armistizio del settembre 1943, l’assassinio di Giovanni Gentile, la vicenda di Ettore Majorana, la guerra civile, la subalternità a potenze straniere, l’opaco ruolo della propaganda e dei servizi segreti.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 176

    Stampato nel 2023 da Idrovolante Edizioni

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    La cerca del Graal

    9.00

    Il linguaggio dei romanzi del Graal è quello medievale, come anche le ambientazioni, ma i veri contenuti, che si celano dietro le vicende narrate, provengono da epoche quasi dimenticate. Nei testo viene divulgata, sotto forma di ricco simbolismo, l’essenza di una sapienzialità che conduce l’animo umano, attento e sensibile, alla ricerca per eccellenza. Quella del Graal.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 63 illustrato con alcuni disegni b/n

    Stampato nel 2000 da Penne & Papiri

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    La Champagne italiana – Arditi e Curzio Malaparte in Francia

    29.00

    Durante la Prima Guerra Mondiale 5.000 italiani caddero in Francia e furono sepolti a Bligny. Con questo libro si raccontano le imprese dei reparti d’assalto e delle brigate del Corpo d’armata Albricci. Tra i personaggi di spicco c’è anche Curzio Malaparte, ventunenne, ma già veterano, comandante di un reparto di lanciafiamme d’assalto, la cui vicenda s’intreccia con quelle del colonello Giuseppe Bassi, il “fondatore” dei reparti d’assalto, di Peppino e Ricciotti Garibaldi, di Ettore Guasco e di centinaia di valorosi decorati per imprese temerarie.

    Brossura, 21 x 26 cm. pag. 128 illustrato con foto b/n e illustrazioni e cartine a colori

    Stampato nel 2019 da Gaspari

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    La chiamavano fabbrica d’armi. 150 anni di storia della regia fabbrica d’armi di Terni, primo stabilimento militare italiano a vocazione interforze

    16.00

    Marco Petrelli

    Un libro che coniuga dunque passato e presente dello stabilimento militare di viale Brin, ripercorrendone le tappe salienti, dalla posa della prima pietra, il 2 maggio 1875, ai nostri giorni afflitti da guerre combattute sia in teatri lontani sia alle porte dell’Europa. La sua ultrasecolare storia narra altresì il legame strettissimo fra il Polo e lo sviluppo industriale del Paese e di Terni. Non è casuale che i ternani continuino a chiamare il PMAL con il suo nome “originale”, Fabbrica d’Armi, da cui il titolo del libro. Una città e i suoi abitanti che, inoltre, non smettono di sognare il “museo delle armi”, decennale progetto di valorizzazione di un patrimonio tecnico e storico – lo scoprirete leggendo – davvero unico nel suo genere. Per questo lavoro l’Autore, Marco Petrelli, si è avvalso di un’accurata ed inedita documentazione. Il libro è altresì arricchito dalla prefazione del generale Mario Arpino (già Capo di Stato Maggiore della Difesa e dell’Aeronautica) e dai contributi del Direttore del PMAL brigadier generale Francesco Nasca e del maggiore Sabrina Parisi del Comando Logistico Esercito

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