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    Sturmtruppen – Origine e tattiche

    21.00

    I più tenaci figli della guerra, gli uomini che guidano le truppe d’assalto e manovrano il tank, l’aeroplano e il sottomarino eccellono per le loro abilità tecniche; e sono questi esempi scelti di temerario coraggio a rappresentare il moderno stato della battaglia. Questi uomini di qualità eccezionali, con vero sangue nelle vene, coraggiosi, intelligenti abituati a servire la macchina e allo stesso tempo superiori ad essa, sono gli uomini che meglio risaltano nelle trincee e nelle buche delle bombe”. Così Ernst Jünger, in Boschetto 125, fissa per sempre il cliché romantico del soldato appartenente alle Sturmtruppen, dopo esserne stato lui stesso un comandante. Rifugge, invece, dalle lusinghe del mito l’autore di questo asciutto libro che analizza, attraverso una serie di battaglie che vanno da Ypres a Verdun, da Riga a Caporetto, le trasformazioni tattiche che condussero la fanteria tedesca a innovare il modo di combattere nel corso della Prima guerra mondiale, prefigurando il modello operativo del Blitzkrieg, alla base delle prime travolgenti vittorie dell’esercito tedesco nella Seconda guerra mondiale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 328 + 16 pagine fuori testo con i7 foto b/n

    Stampato nel 2005 da Libreria Editrice Goriziana

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    Sturmtruppen. Osterreichisch-ungarische Sturmformationen und Jagdkommandos im Ersten Weltkrieg

    89.00

    M. Christian Ortner

    Gli assaltatori erano tra le formazioni d’élite dell’esercito austro-ungarico e hanno avuto un impatto duraturo sull’immagine dei soldati della Prima Guerra Mondiale nella guerra di trincea. Intensamente addestrati e capaci di prestazioni fisiche ottimali, le “sturmtroopen” erano utilizzate come truppe d’assalto. Nella guerra di trincea dovevano rimuovere gli ostacoli nemici, eliminare le guardie sul campo o con le bombe a mano o con comattimenti corpo a corpo, con pugnali e mazze da trincea, consentendo così alla successiva forza d’attacco di raggiungere l’obiettivo prefissato. Armato di elmetto d’acciaio e bomba a mano, supportato da mitragliatrici, pistole d’assalto e cannoni di fanteria, il soldato d’assalto della prima guerra mondiale simboleggiava in definitiva il soldato “moderno” del XX secolo. Questo impressionante libro illustrato, mostra tattiche operative, procedure di combattimento, organizzazione, uniformi ed equipaggiamento degli assaltatori austriaci durante il primo conflitto mondiale, con l’utilizzo di oltre 850 fotografie, trea storiche e contemporanee, che ripropongono le uniformi e gli equipaggiamenti utilizzati in quel conflitto: brillanti fotografie di pistole d’assalto, mitragliatrici, mortai, cannoni di fanteria, lanciafiamme, mezzi di comunicazione, distintivim uniformi, elmetti, ecc., forniscono una panoramica impressionante dell’armamento e dell’equipaggiamento dell’élite del k.u.k. Esercito. Questi rari oggetti illustrati nel libro provengono principalmente dai fondi del Museo di Storia Militare di Vienna. Un ampio capitolo di questo libro è dedicato ai distintivi delle truppe d’assalto austriache, che non solo mostra la storia della loro origine, ma documenta anche chiaramente il maggior numero di tali distintivi mai pubblicato con oltre 100 pezzi originali, corredati a immagini di chi li portava. Particolarmente indicato per i collezionisti.

    Rilegato, 25 x 30 cm. pag. 320 illustrato con circa  850 illustrazioni e foto a colori e b/n

    Testo in lingua tedesca

    Stampato nel 2005 da Verlag Militaria

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    Su Heidegger

    15.00

    Giorgio Locchi

    Il testo è un inedito di Giorgio Locchi. O, meglio, la parte recuperata di un più ampio saggio dedicato a Martin Heidegger che l’Autore stava scrivendo e che non riuscì a completare per via della malattia che lo porterà alla morte il 25 ottobre 1992. Si tratta di un lavoro utile per completare gli studi su un gigante della cultura anticonformista

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    SU-76 on the Battlefield World War Two Photobook Series 12

    39.00

    Il volume che appartine alla serie “World war Two Photobook Series”, analizza quello che è stato sicuramente il più versatile carro d’assalto sovietico durante la Seconda Guerra Mondiale: il SU-76, realizzato sullo scafo del carro leggero T-70. Poteva essere considerato l’equivalebte dello Sturmgeschütz III (StuG III) tedsco, per capacità operativa, peso e armamento. Il più prestante SU-122, verrà invece basato sullo scaffo più prestante e robusto del T-34. Questo carro d’assalto fu utilizzato a partire dal 1943 in maniera massiccia. Molti esemplari restarono in servizio anche nel dopoguerra, sia con le forze sovietiche, sia con quelle dei paesi del patto di Varsavia. Fu costruito su licenza in Cina e venne utilizzato durante la guerra di Corea. Alcuni esemplari cattaurati dai tedschi, furono prontamente utilizzati contro gli ex-possessori.

    Rilegato, 30 x 21,5 cm. pag. 112 completamente illustrato con foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Peko

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    SU-85 and SU-100 on the Battlefield World War Two Photobook Series 9

    39.00

    Il volume che appartine alla serie “World war Two Photobook Series”, attraverso un centinaio di fotografie a piena pagina, analizza uno dei carri d’assalto più utilizzati dai sovientici durante la Seconda Guerra Mondiale: il Su-85 e il SU-100. Questi cannoni semoventi erano basati sul telaio collaudato del T-34, a detta di molti, il miglior carro medio del secondo conflitto mondiale, e furono utilizzati soprattutto nel ruolo anticarro. Dalla metà del 1943 in poi, il SU-85 diede alle forze sovietiche una grande capacità di fuoco, che crebbe ulteriormente nei primi mesi del 1944 con l’introduzione in servizio del SU-100, armato appunto con un potente pezzo da 100mm. Questo libro fornisce una storia pittorica dello di sviluppo e dell’utilizzo in combattimento del SU-85, SU-85M e SU-100.

    Rilegato, 30 x 22 cm. pag. 108 con circa 98 foto b/N

    Testo in lingua inglese/ungherese

    Stampato nel 2015 da PeKo Publishing

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    Suboficiales espanoles en Rusia. Brigadas y Sargentos en la Division Azul

    33.00

    Jose Antonio De la Iglesia – Daniel Burguete

    Un numero approssimativo di quattromilasettecento sottufficiali spagnoli, con grado di origine o qualificati sul campo (facenti parte della Divisione “Azul”, degli Squadroni di aviazione “Azul” e degli altri volontari inquadrati nelle FF.AA. tedesche, presero parte alla campagna sul fronte orientale. Questo libro cerca di proporre un’analisi su questi uomini che servirono nella Wehrmacht, nella Kriegsmarine, nelle Waffen-SS e in altri corpi militari o, para-militari del Terzo Reich. Vengono delineate le differenze tra il sottufficiale spagnolo e tedesco, il suo comportamento durante le operazioni belliche, la sua importanza nello sviluppo di una mentalità non germanocentrica, il risultato pretico ottenuto nelle operazioni di guerra e di come furono accolti in Spagna al loro ritorno. Lo studio è coadiuvato da più di cinquanta fotografie, grafici e tabelle, e un elenco di 4.565 sottufficiali iberici.

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    Sud Est. Tra sardismo e fascismo

    19.00

    Angelo Abis – Giuseppe Serra

    Un lavoro, quello di Angelo Abis e Giuseppe Serra, che ricostruisce l’intensa vita di una rivista, ma anche di tutta una fase politica e culturale del nostro Paese raccontata dalla tribuna sarda, che mai come in questa occasione, non si è rivelata un’isola ma una piazza ideale, un’agorà mediterranea nella quale si discuteva, si ragionava, si ricercava, si scriveva e si elaborava, in piena libertà.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 264

    Stampato nel 2021 da Pagine

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    Sudetenland 1933 – 1939 – Dal Partito Tedesco dei Sudeti al Partito Nazionalsocialista

    25.00

    Il volume qui riprodotto, fu pubblicato nel 1939 a cura di Franz Höller, il responsabile della propaganda del Gau dei Sudeti, e ripercorre gli eventi che culminarono con l’accorpamento del Sudetenland al Reich tedesco. Allegato al volume un DVD con molti filmati d’epoca. Molte immagini – quelle relative agli eventi posteriori alla fine del conflitto – sono di una estrema crudezza che, se da un lato lascia chiaramente intendere le sofferenze della popolazione civile di origine e lingua tedesca e dei soldati della Wehrmacht caduti prigionieri o arresisi, dall’altro non depone a favore della “civiltà” e dell’umanità dei cechi e della loro classe dirigente.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 120 interamente illustrato con circa 186 foto b/n + DVD

    Stampato nel 2014 da Effepì

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    Sudfront – Il feldmaresciallo Albert Kesselring nella campagna d’Italia 1943-1945

    24.00

    La campagna combattuta in Italia dal luglio 1943 all’aprile-maggio 1945 tra l’esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della seconda guerra mondiale. L’invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell’Europa si tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi Alleati avessero mai potuto prevedere. Il maggior ostacolo all’invasione Alleata fu il genio militare dell’Oberbefehlsaber Süd, il Feldmaresciallo Albert Kesselring. In seguito comandante dell’Heeresgruppe C quale Oberbefehlsaber Südwest, Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nei mezzi, che aveva il dominio del mare e dell’aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, la Linea Gotica, fino a quando le sue truppe vennero travolte dalla disfatta generale tedesca nel 1945.

    Brossura, 15,5 x 22,5 cm. pag. 214 illustrata con 61 foto e 4 cartine b/n

    Stampato nel 2018 da Associazione Italia

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    Südtiroler in der Waffen-SS. Vorbildliche haltung, fanatische uberzeugung

    24.90

    Thomas Casagrande

    Otto Casagrande morì nel 1990 in un incontro di veterani delle Waffen-SS. Questo è stato il motivo per cui suo figlio Thomas ha affrontato intensamente il passato dell’ex SS Untersturmführer. Dopo vent’anni di ricerca, l’autore presenta ora un primo studio sul numero, reclutamento e utilizzo dei tanti volontari delle SS altoatesine. Il tasso di reclutamento altoatesino per le SS è sproporzionatamente alto rispetto al Reich tedesco e ad altre aree “etniche tedesche”. I primi volontari furono schierati in quelle che allora erano le “divisioni d’élite” delle Waffen SS o nelle guardie dei campi di concentramento. Più tardi, le reclute sarebbero state più probabilmente assegnate alla fanteria da montagna o, dal 1943, alle forze di occupazione in Italia. La motivazione e l’impegno degli altoatesini nelle Waffen-SS sono vividamente presentati in brevi biografie e nel dettagliato curriculum vitae di Otto Casagrande. Ne deriva una storia delle SS “dal basso”, che getta uno sguardo esemplare sulla giovane generazione di guerra e sui “ranghi inferiori” oltre i confini dell’Alto Adige.

    Brossura, 16,5 x 24 cm. pag. 238 con numerose foto b/n

    Testo in lingua tedesca

    Stampato nel 2015 da Raetia

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    Südwall – batteries côtières de Marine, Port-Vendres Sète Fos Marseille Toulon

    45.00

    Dopo 10 anni di ricerche in diversi archivi europei, gli autori Chazette Alain Pierre e Gimenez forniscono al lettore un lavoro magistrale pieno zeppo di informazioni, mappe e piani costruttivi, con un apparato iconografico di circa 1300 immagini storiche, per lo più inedite. Questo studio, molto approfondito, affronta sia l’evoluzione della difesa costiera nel sud della Francia tra il 1914 e il 1944, ma prende anche in esame le difese dei principali porti francesi del Mediterraneo (Tolone, Marsiglia, Port-Vendres, Sète, Fos-sur Mer). Viene anche affrontato il tema relativo all’operazione tedesca del tardo 1942 atto a disarmare e mettere in sicurezza la parte di territorio francese posta sotto l’autorità di Vichy.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 256 completamente illustrato con circa oltre 1200 foto b/n e disigni + 8 pagine con foto a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2009 da Editions Histoire & Fortification

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    Sufficit animus

    22.00

    Aerosiluratori, dicevano i pionieri e gli anziani della specialità, non ci si diventa, ci si nasce. Cosa detta da tutti i portavoce di ogni severa disciplina militare, perché la vocazione al rischio è un istinto, non un’esperienza acquisita., ma per gli aerosiluratori era diventata una religione, calamitavano nei loro reparti i migliori, i più coraggiosi e i più idealisti. Questo libro li vuole ricordare insieme alla loro leggenda.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 238 con alcune foto b/n + 4 di foto a colori

    Stampato nel 2011 da Sarasota

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    Sui campi di battaglia della guerra di Libia

    30.00

    l centesimo anniversario della guerra italo-turca, più comunemente conosciuta come Guerra di Libia, ha suscitato un interesse tutto sommato moderato sia tra gli studiosi, sia nell’opinione pubblica, poiché nel 2011 la scena è stata occupata anzitutto dalle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia e a ridosso dagli impegni di studio ed editoriali in vista del centenario della Grande Guerra. Tuttavia nello stesso anno sono stati organizzati quattro convegni: tre in ottobre, da parte del Centro studi Giolitti; dell’Università di Tor Vergata con la Società Geografica, la Società Pesarese di studi storici e l’Associazione di Storia Contemporanea; e nel mese successivo dalla

    Brossura, 29,5 x 21 cm. pag. 336 riccamente illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Macchione

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    Sui campi di Borgogna – I volontari garibaldini nelle Argonne (1914-1915)

    18.00

    Dal dicembre 1914 al gennaio 1915 circa duemila volontari italiani combatterono sul fronte occidentale, inquadrati nella Legione Straniera francese nella guerra contro le armate tedesche. Si trattava del “Primo reggimento di marcia del Quarto straniero”, chiamato da tutti “Legione Garibaldina”, guidata da Peppino Garibaldi e dai suoi fratelli, nipoti dell’Eroe dei Due Mondi, combattendo con entusiasmo nella foresta delle Argonne. Provenivano da tutte le regioni italiane e dall’emigrazione ed erano animati da tante speranze: spingere l’Italia a una guerra che avrebbe perfezionato l’unità del Paese e combattere contro chi era considerato oppressore dei diritti dei popoli. Ma ci fu anche chi, in ambito repubblicano, aveva sognato una guerra rivoluzionaria, per porre fine anche al regno dei Savoia. Tutto si trasformò in un’icona nelle settimane precedenti all’ingresso in guerra dell’Italia, al termine sarebbe rimasto il mito, ripreso poi da più fronti nel primo dopoguerra. Di fatto resta consegnata alla storia un’impresa entusiasta, forse incosciente e ingenua, sconclusionata e incoerente, ma anche eroica e appassionata. L’impresa degli ultimi italiani in camicia rossa.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 175

    Stampato nel 2015 da Biblion

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    Sui campi di Galizia 1914-1917 – Gli Italiani d’Austria e il fronte orientale: uomini popoli culture nella guerra europea

    25.00

    Un contributo originale (unico, perlomeno nel nostro paese) alla conoscenza della Prima Guerra Mondiale sul fronte orientale, della Galizia austriaca, dell’esperienza degli Italiani d’Austria arruolati nell’esercito asburgico. Vi concorrono studiosi di diverse nazionalità, polacchi innanzitutto, come gli autori della parte prima dedicata alla storia della Galizia (Il Piemonte della Polonia). La parte seconda (Militari e civili) “trova un parziale punto di sintesi nella vicenda della vasta piazzaforte di Przemysl”, “un simbolo del fronte orientale, analogo per numero­si aspetti, a quello che Verdun rappresentò per il più noto e letterariamente evocato Westfront” (Fait). La parte terza (Sui campi di Galizia) è dedicata ai soldati trentini e triestini che fin dal 1914 combatterono contro i Russi nelle pianure galiziane e sulle montagne della catena carpatica, ai prigionieri dispersi nell’impero zarista. L’ultima sezione (Croci e croci ancora) è imperniata su una ricerca che cerca di accertare il numero dei caduti trentini nella Grande Guerra. 22 saggi, 25 autori, di cui 12 polacchi, 11 italiani, 1 austriaco e 1 russo.

    Brossura 16,5 x 24 cm. pag. 494 con numerose foto b/n e cartine

    Stampato nel 2004 dal Museo Storico Italiano della Guerra

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    Sui sentieri della Grande Guerra – Dall’Adamello alle Tre Cime di Lavaredo

    9.90

    Tra il 1915 e il 1918 sulle Alpi Orientali si è combattuta una guerra diversa. Durissima, eroica, spietata e difficile per le condizioni climatiche e ambientali estreme in cui operavano i soldati di entrambe le parti. Oggi, in tempo di pace, nel centenario della Prima Guerra Mondiale, ripercorrere quei sentieri è un’esperienza unica, capace di unire come in nessun altro luogo del mondo l’emozione dell’alta montagna e la memoria storica. Sui sentieri della Grande Guerra descrive i fronti di guerra alpini e ne racconta le vicende belliche: le battaglie, i reparti, le armi, i personaggi, le fotografie d’epoca. E, per ciascuna area, una serie di itinerari straordinari per impatto paesaggistico ed emotivo, dall’Adamello alle Tre Cime di Lavaredo, passando per il monte Pasubio, l’altopiano di Asiago, il monte Cristallo e la Marmolada. Alcune fra le più spettacolari montagne del mondo, dove italiani e austro-tedeschi si fronteggiavano in trincee e camminamenti scavati nella viva roccia, forti in caverna, ripari di fortuna arrampicati in nidi d’aquila impensati. Percorsi, cartine, tempi di percorrenza, livelli di difficoltà, approfondimenti storici e un apparato iconografico inedito.

    Brossura, 17,5 x 25 cm. pag. 143 completamente illustrato con foto e cartine a colori

    Stampato nel 2014 da Edizioni del Capricorno

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    Sui sentieri delle grandi battaglie delle Alpi. Itinerari sui cammini della storia

    14.00

    Luca Grande – Gianbattista Aimino

    Una raccolta di itinerari per riscoprire le vicende e i luoghi delle grandi battaglie del passato, ripercorrendo le orme dei grandi condottieri che le hanno intraprese. I valichi e i colli delle Alpi Occidentali e le roccaforti della pianura piemontese hanno assistito per secoli al passaggio di eserciti e grandi comandanti: da Annibale alla famosa “discesa” in Italia di Carlo VIII, da Lesdiguieres e Catinat a Napoleone, per arrivare fino agli scontri di confine durante la Seconda Guerra Mondiale. Millenni di scontri, battaglie e invasioni hanno portato alla fortificazioni di centri abitati, vallate e valichi di confine. Tali opere, si trasformano oggi in testimoni ideali delle vicende storiche di Val d’Aosta, Piemonte e Liguria. Per ogni battaglia: approfondimenti storici su eventi e luoghi e un dettagliato itinerario per ripercorrere le orme dei loro protagonisti.

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    Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori

    19.00

    Federico Rampini

    Se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Gli europei stentano ancora a capire tutti gli eccessi degli Stati Uniti, eppure il contagio del Vecchio continente è già cominciato. Nelle università domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically correct, si allunga la lista di personalità silenziate, cacciate, licenziate. Solo le minoranze etniche e sessuali hanno diritti da far valere; e nessun dovere. L’ambientalismo estremo, religione neopagana del nostro tempo, demonizza il progresso economico e predica un futuro di sacrifici dolorosi oppure l’Apocalisse imminente

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    Suisses au service de la France 1785-1815

    13.30

    Questo volume, appartenente ad una serie indirizzata soprattutto ai modellisti, a cura delle edizioni francesi Histoire & Collections, si occupa in particolare dei soldati svizzeri che, in un paese povero di risorse, avevano sviluppato una autentica industria mercenaria e, in questo caso si erano messi al servizio della Repubblica francese. Ogni volume, completamente illustrato a colori prende in esame i figurini delle singole unità, con le uniformi normali, quelle speciali, le insegne e le bandiere, inoltre dedica diverse tavole ai particolari sia dell’abbigliamento che delle armi che dei finimenti dei cavalli.

    Brossura 20 x 24 cm. pag. 66 interamente illustrate con tavole a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2012 da Histoire & Collections

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    Sukhoi Interceptors – The Su-9, Su-11, and Su-15. Unsung Soviet Cold War Heroes

    79.00

    Chiuso nel 1949, il gruppo di progettazione e produzione aeronautica Sukhoi, venne reso nuovamente operativo nel 1953 per soddisfare l’urgente richiesta di un intercettore veloce che avrebbe dovuto contrastare la minaccia rappresentata dai bombardieri della NATO. La Sukhoi on perse tempo e sviluppò una serie di intercettori da Mach 2, caratterizzati da ali a delta e armati da missili a lungo raggio; il Su-9 a motore singolo entrò in servizio nel 1960, seguito dal Su-11 nel 1964 e dal Su-15 bimotore nel 1967. Sebbene costruiti in numero modesto, i tre velivoli divennero una risorsa importante per l’aeronautica sovietica. In particolare il più potente dei tre, il Su-15, che purtroppo è diventato famoso per aver abbattuto due aerei di linea sudcoreani in cinque anni, sopravvisse all’Unione Sovietica, l’ultimo esemplare fu ritirato dal servizio solo nel 1996. Furono realizzati anche alcuni intercettori, che non superarono la fasi di prototopi o, di progetti. Nel libro vengono descritte tutte le versioni note, così come i dettagli operativi, presentando circa 800 illustrazioni, di cui una parte inedite.

    Rilegato, 22 x 28 cm. pag. 320 riccamente illustrato con circa 800 foto a colori e b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2020 da Schiffer

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    Sul Banco degli Accusati. 1949 Il Processo Intentato dal Senatore D’Onofrio ai reduci di Russia negli Atti e negli Articoli dell’Unità

    22.00

    AA.VV.

    La vicenda presa in esame in questo volume – una querela per diffamazione a mezzo stampa – sarebbe in sé ben piccola cosa se l’improvvido comportamento del querelante senatore D’Onofrio non avesse fatto emergere situazioni, comportamenti e giudizi che, sul finire degli anni Quaranta, erano a dir poco tabù. Era da molto tempo che il PCI veicolava, purtroppo con successo, il concetto che comunismo, democrazia e antifascismo fossero perfetti sinonimi e che pertanto ogni accusa rivolta al partito o ai suoi membri fosse ipso “fascista” e indegna della “nuova Italia nata dalla resistenza”… Considerando il clamoroso insuccesso processuale vi è chi ha pensato che il D’Onofrio, presentando il suo esposto a ridosso delle elezioni politiche dell’aprile 1948, ritenesse di poter contare, dopo la vittoria elettorale che sembrava certa, su un tribunale se non proprio “del popolo”, quantomeno sufficientemente addomesticato. Forse fu così, ma è anche possibile che il carattere impetuoso del “paladino dei lavoratori” lo abbia mal consigliato o che il nostro abbia obbedito ad un ordine del partito visto che i “Reduci” nella loro pubblicazione additavano al pubblico ludibrio non solo D’Onofrio, ma anche Togliatti, Robotti ed altri appartenenti alla nomenklatura. Le affermazioni di D’Onofrio, dei suoi avvocati e dei testi da loro addotti hanno il sapore di menzogne preconfezionate e imparate diligentemente a memoria. Per confutarle in blocco è sufficiente raffrontare il numero dei prigionieri italiani morti in Russia a quello totale degli internati, numero che, pur comparendo in modo sostanzialmente corretto durante il dibattimento, era stato respinto sdegnosamente dal D’Onofrio e dai suoi legali.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 124

    Stampato nel 2024 da Effepi

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    Sul confine dell’impero – Imprese militari e vita quotidiana dei soldati di Roma

    20.00

    Nel nord della Britannia Roma fonda la sua sicurezza su uomini e donne che difendono il confine lungo il quale sarà eretto il Vallo di Adriano. Le loro voci ci arrivano, incredibilmente vivide, dall’archivio del Forte di Vindolanda, teatro di una delle più affascinanti avventure archeologiche di sempre. Attraverso le tracce lasciate dai membri di quella comunità fino alle soglie del II secolo d.C., prende corpo l’avvincente racconto della conquista dell’isola, delle attività militari e della vita quotidiana delle coorti a guardia delle regioni estreme dell’Impero.

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    Sul futuro delle nostre istituzioni educative

    22.00

    Da qui si dovrebbe ripartire – da questo fondamentale, insuperato testo giovanile nietzscheano, composto nel 1872 – per ripensare, riformare, rivoluzionare la scuola e la cultura. Non già per ridiscuterle, perché questo è un libro di certezze, di ingiunzioni, di assiomi: non è un’operina dialettica e possibilistica. É grande politica applicata al ‘sacramento’ della formazione. E l’inno al genio, all’eccezione, pieno di orrore per Rousseau, per l’illusione egualitaria, per la fola modernissima del “se provo, riesco”, per le mandrie affamate di sapere – perché sapere è potere -, che pretendono di invadere tutto, licei, università, accademie, tutto. La scuola secondo Nietzsche dovrà insegnare a ciascuno a stare al posto proprio. Sarà una scuola di maestri che sconvolgono, non di predicatori che consolano. Di geni che si perfezionano, non di idioti velleitari. Altro che il ’68 di un secolo dopo, altro che la fantasia, i fumi e le canzonette! Altro che la contestazione dell’onda fiacca del Duemila! Altro che l’oscena ipocrisia dell’obbligo scolastico. il rischio da tenere sempre presente quando si tratta di pedagogia: “lo stupido istruito ha solo un campo più vasto per praticare la propria stupidità”.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 204

    Stampato nel 2010 da Edizioni di Ar

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    Sul problema d’una tradizione europea

    15.00

    Adriano Romualdi

    Il saggio di Adriano Romualdi, ristampato ventitré anni dopo la sua prima pubblicazione, rappresenta uno dei contributi più significativi al tradizionalismo italiano nel dopoguerra, secondo solo agli scritti di Julius Evola. In questa breve ma esaustiva analisi, l’autore esplora la metafisica della storia delineata nella seconda parte della Rivolta contro il Mondo Moderno di Evola, introducendo anche nuovi spunti di confronto. Il cuore del lavoro mira a riportare i concetti di Europa e Tradizione a una dimensione comune, ribadendo il ruolo guida della Tradizione europea e indeuropea nella cultura e politica contemporanea. Romualdi esamina la tradizione indeuropea attraverso diversi cicli storici, identificando un simbolismo chiave nella lotta tra il toro e il cervo, rappresentanti rispettivamente il caos primordiale e la vita rigenerata. Questa concezione metafisica dell’ordine, presente in varie culture, informa anche le strutture sociali e politiche, evidenziando l’importanza della gerarchia e dell’equilibrio nel corretto funzionamento della società. Romualdi critica il cristianesimo come estraneo allo spirito indeuropeo, identificandolo come un momento di crisi e di dominio delle forze antitradizionali sull’Europa. Tuttavia, individua anche un ritorno agli antichi valori europei, incarnato nel Sacro Romano Impero e nella mistica germanica del Medioevo.

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    Sul senso della storia

    12.00

    Dalla concezione di storia dei Greci arrivando a Nietsche ed Heidegger Locchi prende le mosse per indicare un nuovo senso della storia, libero dalle strettoie della necessità e dai lacci dell’inevitabile. Con quel che ne consegue: riconquistare il destino storico dell’uomo, sottrarsi alle visioni apologetiche del presente, ribellarsi alla pretesa fine della storia, minare alla base le letture universalistiche del divenire storico, riaffermare il carattere aperto, libero, imprevedibile, mai certo della storia.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 131

    Stampato nel 2016 da Ar

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    Sull’orlo del baratro – Il fallimento annunciato del sistema denaro

    9.80

    Il sistema finanziario internazionale è scosso dalle basi e la crisi dell’euro sta spaventano il mondo intero. Il debito continua ad aumentare, come pure i deficit che hanno raggiunto un valore molto alto. Le contraddittorie stime degli esperti si sommano all’impotenza dei politici. Nessuno ha ricette valide e tutti navigano a vista. Siamo forse giunti alla fine del sistema del denaro? In Sull’Orlo del Baratro, il famoso scrittore e conferenziere Alain de Benoist, ci mostra un quadro preciso e reale dell’attuale situazione economica globale e di cosa fare per uscire da questa crisi. Non è certamente limitandosi a indignarsi che cambieranno le cose. Solo un forte intervento dei ceti popolari può dare allo sdegno nei confronti dell’attuale sistema, o semplicemente al malcontento antibancario, una base sociale concreta in grado di invertire la rotta verso un modello comunitario di economia sostenibile.

    Prefazione di Massimo Fini

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 182

    Stampato nel 2012 da Arianna Editrice

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    Sulla guerra

    10.00

    Carl Von Clausewitz

    La guerra non sembra scomparire dal nostro orizzonte, nemmeno nell’epoca della globalizzazione economica. Ma se i fenomeni bellici rappresentano un aspetto durevole della conflittualità umana, non tutte le guerre sono uguali, a causa dei diversi fattori sociali, politici, economici, ideologici, tecnologici e religiosi. Su questa complessa coesistenza di mutevolezza e permanenza cerca di portare luce la celebre opera di Carl von Clausewitz “Sulla guerra”, che mira a elaborarne una scienza valida per ogni tempo e per ogni latitudine. Nasce così la sua distinzione tra le diverse tipologie belliche (guerra civile, partigiana, nazionale e altre ancora), ma soprattutto la contrapposizione tra la guerra di abbattimento e la guerra limitata, che ancora oggi parla alla nostra contemporaneità.

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    Sulla guerra civile – La resistenza a due voci

    15.00

    Guerra patriottica di liberazione dall’esercito tedesco invasore; guerra civile contro la dittatura fascista; guerra di classe per l’emancipazione sociale. Nella Resistenza furono combattute tre guerre insieme. E Le tre guerre era il titolo che all’inizio Claudio Pavone aveva concepito per la sua opera uscita nel 1991 presso Bollati Boringhieri. Poi è prevalsa coraggiosamente la decisione di intitolarla Una guerra civile. Saggio sulla moralità nella Resistenza, e quella scelta si è rivelata dirompente per la storiografia contemporanea. Adottare la categoria interpretativa di guerra civile ha comportato innanzi tutto la rottura del senso comune resistenziale cresciuto sulla agiografia dei vincitori, ma ha significato anche togliere terreno all’uso strumentale che della lotta fratricida perdurava nella pubblicistica neofascista degli sconfitti, e disattivare l’alibi attendista di chi allora si era tenuto al riparo dagli eventi, cercando legittimazioni postume della propria ignavia.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. XXIX + 178

    Stampato nel 2015 da Bollati Boringhieri

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    Sulla questione degli ostaggi

    14.00

    Nell’agosto del 1941, a seguito di alcuni attentati contro gli occupanti tedeschi, tutti i francesi loro prigionieri vengono dichiarati ostaggi: in caso di ulteriori attacchi, saranno fucilati. È l’inizio di un’inaudita spirale di violenza che culmina nell’ottobre dello stesso anno in vere e proprie esecuzioni di massa, suscitando indignazione nell’opinione pubblica francese e crescenti riserve anche tra i responsabili del comando militare tedesco a Parigi, in conflitto con Berlino. Incaricato dal comando di documentare fatti e responsabilità a futura memoria, il capitano Ernst Jünger stila un resoconto degli eventi asciutto e puntuale. Al documento accosta però la traduzione delle ultime lettere degli ostaggi condannati a morte dopo l’attentato di Nantes del 20 ottobre 1941, strazianti eppure composte e coraggiose. Tanto basta per sublimare la cronaca trasformandola in un omaggio commosso alla dignità delle vittime, per rivelare, dietro il soldato, l’uomo e lo scrittore.

    Brossura, pag. 190

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    Sulla Russia

    20.00

    Ivan Il’in

    “Abbiamo imparato a seppellire i nostri sacrari nazionali in luoghi inaccessibili; abbiamo fatto nostro il mistero della città di Kitež, inabissata, così inaccessibile al nemico e così vicina a noi, indistruttibile e benedetta; abbiamo imparato a prestare attenzione al trascendente, arcano suono delle campane; nell’impenetrabile profondità dell’anima abbiamo trovato il lago spirituale, segreto, protetto in eterno e nei secoli inesauribile: l’occhio divino della terra russa, l’occhio della rivelazione.

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    Sulla tirannide

    49.00

    Durata più di un trentennio, la contesa fra due dei massimi pensatori del Nove­cento – Leo Strauss e Alexandre Kojève – ha come oggetto la relazione tra il potere po­litico e la filosofia come saggezza, e dun­que la responsabilità della filosofia in rap­porto alla società. Nella prospettiva hege­liana di Kojève: la stessa ragione d’essere della filosofia. I due sono pienamente d’accordo sul­l’esistenza di una opposizione tra filosofia e società, ma non concordano sulla solu­zione del conflitto. Per Strauss quest’ul­timo è inevitabile, e la filosofia deve pro­cedere per la sua strada giacché non vi è soluzione politica compatibile con la ve­rità. Dunque la piena conciliazione tra filosofia e società non è necessaria, non è auspicabile, non è nemmeno pos­sibile, e lo sforzo in quella direzione è de­stinato solo a essere distruttivo per en­trambe. Per Kojève, invece, la filosofia è essenzialmente politica e la politica filo­sofica, il progresso filosofico e quello poli­tico de­vono procedere di pari passo verso il loro com­pimento: un uomo libero che riconosca universalmente di esserlo. E già dietro questa elementare contrapposizione si in­travede come la disputa Strauss-Kojève in­vesta tutto il Novecento, secolo dei to­ta­litarismi e dell’invadenza capillare della società nel pensiero. Condotta in pubblico e in pri­vato – come testimoniano i saggi e la den­sa corrispondenza che compongono que­sto volume –, la lunga sfida spe­culativa non era destinata a fi­nire con una conciliazione. E ciò la rende tanto più preziosa, perché le que­­stioni che tratta ri­mangono aperte e ur­genti.

    Rilegato, 14 x 23 cm. pag. 397

    Stampato nel 2010 da Adelphi

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    Sulle alture di Abraham. La guerra Franco-Indiana del 1756-1763

    29.00

    Alberto Rosselli

    La battaglia combattuta il 13 settembre 1759, sulle alture di Abraham, alle porte di Quebec, fu una battaglia epocale: solo la resa del generale Lee ad Appomattox durante la guerra civile americana nel 1865 avrebbe avuto un impatto così tremendo sulla storia del Nord America. La vittoria ottenuta dai francesi sugli inglesi a Sainte-Foy sette mesi dopo, il 28 aprile 1760, non cambiò la situazione del conflitto anglo-francese, parte a sua volta della guerra dei Sette Anni. La storia della Nouvelle France, che si concluse drammaticamente a Quebec, era stata una storia epica, eroica e tragica. Fu il primo vasto impero del Nord America, in cui si trovarono a convivere e a collaborare sotto la Corona di Francia i pellerossa di molte nazioni indiane, i coloni europei e i missionari gesuiti.

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    Sulle Apuane con gli Alpini della Monterosa – Battaglione Intra 1944-1945

    28.00

    Nell’inverno 1944/45, le Alpi Apuane furono teatro di una guerra di posizione, simile a quella del primo conflitto mondiale. Questa volta però a combattere erano i coscritti e i volontari del Battaglione “Intra”, appartenente alla Divisione Alpina “Monterosa” della RSI ed il fronte era quello della Linea Gotica Occidentale. I loro avversari furono gli Americani della 92ª Divisione “Buffalo”, appoggiati dalle unità partigiane. Questo volume, grazie ad un vasto repertorio fotografico, con un testo essenziale ma, esaustivo, ripercorre una parte della nostra storia troppo spesso dimenticata. L’interesse del volume, è dato, come già detto, da un notevolissimo apparato iconografico con foto sia in b/n che a colori. In particolare queste ultime sono state riprese dall’Autore del volume che ha ripercorso più volte i luoghi che vengono descritti nel testo, fotografando le vecchie postazioni e i camminamenti che videro protagonisti gli Alpini del Battaglione “Intra”.

    Brossura, 22,5 x 22,5 cm. pag. 175 con circa 175 foto b/n e 44 a colori

    Stampato da Sarasota

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    Sulle rotte di Ulisse

    18.00

    Furono gli Eubei di Calcide e di Eretria i più antichi esploratori delle rotte mediterranee; marinai, mercanti, coloni, che, procedendo da oriente verso occidente, si spinsero fino alle acque degli empori atlantici, superando, presso Gibilterra, le mitiche colonne di Ercole. Il volume si sofferma sul mondo della grecità arcaica, su quella memoria dell’Odissea che è nella ‘bisaccia’ di ogni navigante e poi colono. Il dato davvero più rilevante è constatare che la codificazione della geografia dell’Odissea è definitivamente compiuta, e su più scenari mediterranei, già nella seconda metà delI’VIII secolo a.C., poco prima dell’Odissea, nella stagione cioè – con Cuma e con Naxos – delle prime fondazioni coloniali elleniche sia in Italia sia in Sicilia. Tale codificazione resterà sostanzialmente immobile fino alla tarda età ellenistica, quando i Romani, vinta Cartagine, si proietteranno su rotte atlantiche, qui nuovamente riciclando l’eterna leggenda dell’eroe navigatore.

    Brossura pag. V + 149

    Stampato nel 2010 da Laterza

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    Sulle scogliere di marmo (Romanzo)

    12.00

    Ernst Junger

    Sotto il cielo terso della Marina vive un popolo che ha fatto tesoro della storia ed è arrivato a un felice equilibrio di organizzazione politica e sociale. Ma ai confini di questa contrada serena si addensano nubi cupe, sinistre. Annunciato da incerti messaggeri, il pericolo si insinua gradualmente, si fa reale e violento: i popoli barbari dei boschi circostanti riversano la loro volontà di potenza sull’armoniosa comunità, fomentano il disordine, minacciano il lavoro dell’uomo… In questo romanzo, pubblicato all’indomani della «notte dei cristalli», le autorità tedesche lessero un attacco all’ideologia del nazismo, ma al di là del fortissimo coinvolgimento nella vicenda politica dell’epoca, l’opera si fa portatrice di un valore più generale, e a essere rappresentata è tutta la storia dell’Occidente, minacciata dal male e dalla guerra

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    Sulle tracce degli indoeuropei. Dai nomadi neolitici alle prime civiltà avanzate

    27.00

    Harald Haarmann

    È da oltre tremila anni che in Europa, così come in Persia e in India, si parlano lingue indoeuropee. Ma quali sono le origini di questa importantissima e affascinante famiglia linguistica? E come ha fatto a diffondersi così rapidamente? Il celebre studioso Harald Haarmann offre qui un’accurata panoramica sullo stato attuale delle nostre conoscenze relative all’origine delle lingue e delle culture indoeuropee, mettendo in relazione i lasciti linguistici con i ritrovamenti archeologici e le più recenti ricerche sulla genetica umana e sulla storia del clima. L’autore illustra i sistemi economici, le forme sociali e le idee religiose comuni ai primi parlanti delle lingue indoeuropee dal Mediterraneo orientale fino alle rive dell’Indo. Particolare attenzione è dedicata ai percorsi migratori e ai processi di fusione con le civiltà preindoeuropee, senza le quali non si possono capire gli sviluppi culturali successivi.

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    Sulle tracce del fronte tirolese – Escursioni ai luoghi della Grande guerra 1915-1918

    24.90

    Nel corso della Prima Guerra Mondiale il confine sud del Tirolo fu teatro di eroici combattimenti sul lungo fronte che dal Passo dello Stelvio, passando per il Tonale, Riva del Garda,, Rovereto, il Pasubio, la Valsugana, giungeva alle Dolomiti, dalla Marmolada alle Tre Cime ed a Sesto-Sexten. Molti siti aspramente contesi sono ora raggiungibili facilmente, altri sono dimenticati ed isolati. Nella presente guida sono proposti 30 escursioni.. Le relative descrizioni danno informazioni particolareggiate sui fatti storici e sugli itinerari.

    Brossura, 16 x 23,5 cm. pag. 176 completamente illustrato con circa 268 foto a colori e 30 cartine

    Stampato nel 2013 da Athesia

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    Sulle tracce della Linea Gotica – Il fronte invernale dal Tirreno all’Adriatico in 18 tappe

    19.00

    Questa pubblicazione – completamente illustrata – è una guida storico-escursionistica lungo il fronte invernale della Linea Gotica, una linea difensiva che correva dalle spiagge a nord della Versilia a quelle a nord di Ravenna, tra la Toscana e l’Emilia Romagna, senza un tracciato definito, lineare, storicamente riconoscibile. Non era una sequenza di fortificazioni tra loro collegate, ma piuttosto uno sbarramento difensivo incentrato sui capisaldi che controllavano tutti gli accessi, quasi sfuggente e immateriale. In realtà essa non solo è esistita nei documenti, ma anche nella memoria dei protagonisti e dei combattenti, nelle ferite delle città bombardate e nel racconto degli anziani e restano segni tangibili sui territori attraversati. Ed è in questi territori, lungo questi crinali, queste valli e questi argini, dove la memoria dei lutti e delle distruzioni è ancora viva, che si snoda questo itinerario in 18 tappe da Cinquale a Sant’Alberto di Ravenna. A completamento tre appendici di visita a luoghi significativi: le fortificazioni del Carrara Riegel, lo sbarramento a Borgo Mozzano, il complesso dei Bunker a Mesola.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 256 ampiamente illustrato con 24 cartine e 270 foto b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Fusta editore

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    Summer of 42

    40.00

    Basato su approfondite ricerche nei diversi archivi, il libro cerca di distinguere i fatti dalle convinzioni erronee nell’esaminare le complesse motivazioni e la storia poco conosciuta delle migliaia di soldati armeni che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, si ingaggiarono negli eserciti alleati, degli Armeni che combatterono nella resistenza anti-tedesca e dei più di 18.000 che servirono sotto al Terzo Reich. Dopo la guerra questi ultimi, definiti collaboratori, vennero pesantemente puniti e indiscriminatamente trattati da traditori senza tenere in considerazione la complessità delle circostanze.

    Rilegato con sovracopertina 18 x 23,5 pag.216 alcune foto originali in b/n e diverse a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2012 da Schiffer

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    Sunday Bloody Sunday

    44.00

    Questa bella opera, la soria di un soldato in Irlanda del Nord, Rhodesia, Mozambico e Iraq, Jake Harper-Ronald, vuole essere, un omaggio ad un magnifico uomo che ha vissuto una vita piena di azione, coraggio e convinzione Il libro è magnificamente scritto, erudito, articolato, descrittivo e coinvolgente, pulito e sensibile. La sezione fotografica è ampia e ben riprodotta, lo stile è semplice, scorrevole e coerente, con un uso evocativo di parole che ricorda opere di narrativa di suspense, pur con rigore storico. Il titolo del libro prende lo spunto dalla famosa Domenica Maledetta Domenica, in cui 13 manifestanti persero la vita in Irlanda del Nord, manifestazione di cui Jake era fotografo ufficiale, e qui sono riprodotte le sue fotografie.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 376 + 24 di foto b/n e colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2009 da Galago

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    Super Drawings 3D – Battleship Vittorio Veneto

    34.00

    Splendida collana prettamente modellistica dell’editore polacco Kagero che prende in esame le più famose unità navali della Seconda Guerra Mondiale. Le monografie sono interamente illustrate con bellissimi disegni 3D in scala, a piena pagina che, propongono i mezzi considerati nelle varie fasi operative in cui prestarono servizio, mostrando le successive modifiche in fatto di equipaggiamento e ruoli. A completare questo pregevole lavoro, un disegno progettuale fuori testo, apribile, in scala 1:1000. Questa monografia si riferisce in dettaglio alla corazzata italiana “Vittorio veneto”, una delle corazzate più moderne messe in linea dalla Regia Marina nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 84 riccamente illustrato

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2017 da Kagero

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    Super Drawings 3D – The Type II U-boat

    29.00

    la monografia presenta una breve descrizione del sommergibile tedesco type II. Questi erano dei piccoli sommergibili costieri con delle buone caratteristiche generali. Dal momento che “un’immagine vale più di mille parole”, il testo è accompagnato da 160 disegni in scala 3D che mostrano l’aspetto esterno di tutti e quattro i sottotipi, compresi i dettagli sulle le differenti versioni delle torri, le varianti inerenti armamento, nonché altri accessori esterni del mezzo: armi, apparati di comunicazione, snorkel ecc. Le immagini tridimensionali sono in scala 1:144 (viste generali e isometrica); è anche incluso un foglio apribile fuori testo con i disegni dell’U-Boats type II. Questa pubblicazione è un aiuto prezioso per ogni modellista interessato a costruire una replica di uno di questi sommergibili.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 77 completamente illustrato con circa 141 disegni in 3D e 20 profili b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2013 da Kagero

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    Super Drawings 3D – The Type XXI U-boat

    39.00

    L’U-Boot tipo XXI U fu uno dei pochi tipi di arma che, nonostante non fosse riuscito a prendere parte ai combattimenti nel secondo conflitto mondiale, ha completamente rivoluzionato il carattere delle azioni navali in mare. Fu il primo vero sottomarino della storia. Gli altri tipi di vascelli progettati fino a quel momento erano essenzialmente “sommergibili” mezzi che operavano anche sott’acqua, ma dovevano emergere in talune occasioni per utilizzare al meglio il proprio armamento e per il ricambio dell’aria. Sott’acqua erano lenti e non manovrabili e spesso dovevano emergere sulla superficie per ricaricare le loro batterie elettriche. Il Tipo XXI venne progettato fin dall’inizio come un vero sottomarino il cui ambiente naturale doveva essere il mare profondo. La monografia in questione è interamente illustrata con immagini tridimensionali a colori in scala 1:144 (viste generali e isometrica); è anche incluso un foglio apribile fuori testo con i disegni dell’U-Boat XXI..

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 80 completamente illustrato con circa 141 disegni in 3D e 20 profili b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2018 da Kagero

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    Super Drawings 3D. Italian Navy Torpedo-armed Motorboat

    34.00

    Oleg Pomoshnikov

    Splendida collana prettamente modellistica dell’editore polacco Kagero che prende in esame le più famose unità navali della Seconda Guerra Mondiale. Le monografie sono interamente illustrate con bellissimi disegni 3D in scala, a piena pagina che, propongono i mezzi considerati nelle varie fasi operative in cui prestarono servizio, mostrando le successive modifiche in fatto di equipaggiamento e ruoli. A completare questo pregevole lavoro, un disegno progettuale fuori testo, apribile, in scala 1:1000. Questa monografia si riferisce in dettaglio al MASW-15 italiano, durante la Prima Guerra Mondiale.

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    Superamenti – critiche al mondo moderno 1928-1939

    14.00

    “Se l’uomo è qualcosa che deve essere superato. se l’uomo è un ponte che conduce dalla bestia al superuomo, quessto superamento, questo trapasso è illusorio, se non si parla della premessa dell’esistenza di due opposte nature, di due opposti mondi e invece si continui a considerare come tutta la vita, la qualità unica vita, nelle sue varie forme e intensità”. Julius Evola

    Brossura, 13,5 x 21 cm. pag. 164

    Stampato nel 2005 da Controcorrente

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    Superare Caporetto – L’esercito e gli italiani nella svolta del 1917

    25.00

    La sconfitta di Caporetto fu un momento di cesura importante, per molti versi di svolta, nella storia della Grande Guerra condotta dall’Italia. Quanto accadde nei giorni e nelle settimane successive alla notte tra il 23 e il 24 ottobre 1917 ebbe effetti dirompenti non solo sul piano strettamente militare e strategico, ma anche sul versante del fronte interno, della sua mobilitazione, della storia politica del primo conflitto mondiale: l’occupazione dei territori invasi determinò l’odissea di migliaia di civili profughi costretti ad abbandonare le proprie case; il controllo statale sull’economia e sulla società conobbe un’ulteriore estensione; il problema del consenso all’interno della popolazione e tra le fila dei soldati venne posto al centro della riflessione dei rinnovati vertici dell’esecutivo nazionale e dello Stato Maggiore dell’esercito; sul piano delle forze armate la sua riorganizzazione venne realizzata tentando di superare il precedente modello coercitivo, e si passò da una strategia bellica offensiva ad una difensiva. Il libro intende offrire uno sguardo ampio e inedito sugli effetti che quella sconfitta ebbe non solo sull’esercito e sul corso della guerra nazionale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 258

    Stampato nel 2017 da Unicopli

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    Supermarine Secret Projects: Volume 2 – Fighters and Bombers

    18.00

    Ralph Pegram

    Negli anni precedenti la costruzione dello Spitfire, Supermarine progettò molti altri caccia e bombardieri, che furono offerti, senza esito, all’aviazione britannica. I designer e gli ingegneri dell’azienda, guidati da RJ Mitchell, crearono alcuni progetti incredibili che non videro mai visto la luce. Allo stesso modo nel dopoguerra, furono studiati numerosi velivoli a getto che però, non furono mai realizzati. Monografia utile anche ai modellisti.

    Brossura, 21 x 30 cm. pag. 130 illustrato con disegni tecnici e foto b/n e alcune foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2022 da  Mortons Media

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    Supplemento Rivista Testimonianze

    30.00

    Supplemento alla Rivista “Testimonianze” diretta da Pietro Caporilli e pubblicata negli anni cinquanta. Questi supplementi riportavano stralci delle riviste dell’epoca, ed erano contraddistinti da un’abbondante iconografia. Le copertine poi, erano stupendamente illustrate con dei disegni a colori che riproponevano tematiche relative al valore del soldato italiano, alla guerra di Spagna e alla Seconda Guerra Mondiale. Proprio per le copertine, questi supplementi sono collezionati da molti anni.

    Brossura, 28 x 36 cm. pag. 18-34 completamente illustrate con foto b/n

    Condizioni delle monografie:

    Disponiamo delle seguenti monografie delle quali riportiamo le copertine:

    Prezzo: 30,00 euro cadauna

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